Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 March 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 6 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 - Convegno domani a Nuoro su alimenti, salute e nutrizione (L’Unione e La Nuova)
4 - Il miglioramento della qualità del latte ovino al centro di un convegno ad Oristano
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro Pagina 27
Un convegno su alimenti, salute e nutrizione
Nuoro. Iniziativa di Confindustria e del consorzio di tutela del Pecorino romano
 
Un focus sugli alimenti genuini sardi e i loro aspetti nutrizionali e salutistici. A proporlo è la Confindustria, che per domani alle 9 ha organizzato nella sua sala convegni di Nuoro un interessante seminario sul tema. L’evento verrà realizzato in collaborazione con l’università degli studi di Sassari e il consorzio di tutela del Pecorino romano. Tema del convegno la conservazione e il miglioramento delle caratteristiche organolettiche degli alimenti, la tutela della salute, le tecnologie a disposizione e la promozione dei prodotti tipici della Sardegna centrale. Soprattutto carni, latticini e prodotti da forno. L’aspetto fondamentale sul quale il convegno intende dare strumenti di conoscenza, è quello di conciliare le moderne tecnologie e le rigorose norme igienico sanitarie, con una tradizione agroalimentare millenaria, dimostrando che si può conservare la propria specificità e qualità nel rispetto dei massimi standard normativi del settore alimentare. Ad aprire i lavori il presidente di Confindustria Salvatore Nieddu, seguito dalle relazioni di Pietrino Deiana, Giovanni Antonio Farris e Nicoletta Mangia della facoltà di Agraria dell’università di Sassari, che parleranno dei prodotti caseari, pane, carni e salumi mentre Michele Pira, direttore del Dipartimento prevenzione della Asl 3 di Nuoro illustrerà gli aspetti normativi e di controllo igienico-sanitario per la filiera agroalimentare.
La chiusura dei lavori è stata affidata a Toto Meloni, presidente del consorzio di tutela del Pecorino romano mentre a coordinare i lavori sarà Tonino Arcadu, presidente della sezione agroalimentare della Confindustria Sardegna centrale. 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano Pagina 24
Pesci, occhio all’etichetta
L’esperta: «Obbligatoria l’origine del prodotto»
Al Chiostro del Carmine un seminario su alterazioni e controlli
 
Aragoste e astici che arrivano dall’Africa, bottarga importata dal Senegal. C’è anche questo sulle tavole degli oristanesi, a volte convinti di gustare un prodotto made in Sardinia. Normali distorsioni di un mercato in cui la domanda supera l’offerta, dicono gli esperti. Spesso basta guardare l’etichetta o il cartellino per rendersi conto di ciò che si acquista. In alcuni casi però ci si trova di fronte a prodotti di cui poco o nulla si può sapere.
Si è parlato anche di questo nel seminario dal titolo Alterazioni dei prodotti ittici e sistemi per il controllo, organizzato dal Consorzio Uno e dalla Facoltà di Agraria, in collaborazione con Api Sarda e Aita. All’incontro sono intervenuti esperti e imprenditori del settore che hanno fatto il punto della situazione in materia di trasformazione, conservazione e vendita di questi alimenti.
ETICHETTA Per Marisa Di Matteo dell’Università di Salerno «sono diversi i problemi davanti ai quali si può trovare un consumatore che vuole acquistare un prodotto al mercato del pesce o al banco di un supermercato». Come difendersi? «È opportuno avere informazioni sull’origine. A volte - prosegue - ci si trova di fronte a prodotti che arrivano da altri Stati o addirittura altri continenti in cui i controlli possono essere diversi da quelli, abbastanza severi, che si svolgono in Italia». Occhi puntati sull’etichetta allora. «Ma non è l’unico fattore da cui valutare la freschezza di un pesce o di un frutto di mare. La lucentezza delle squame e l’occhio vivido e sporgente rappresentano due elementi molto importanti. Determinante anche l’attività di controllo che viene svolta dal Nas, dagli istituti zooprofilattici, dalle Asl e dal Corpo forestale oltre che dagli uffici doganali».
CONSUMATORI Giorgio Vargiu dell’Adiconsum ha posto l’accento sull’obbligo dei produttori e dei commercianti d’informare il consumatore. «C’è un preciso diritto di conoscere da dove arriva un prodotto e chi lo produce. Noi riceviamo numerose segnalazioni che riguardano alimenti che arrivano dal mare o dagli stagni, come la bottarga. Sarebbe utile l’istituzione di un’agenzia regionale per la sicurezza alimentare che si occupi di effettuare controlli più severi, ma anche una normativa più precisa sulla tracciabilità». Gianluca Cirronis, Blue Marlin di Mogoro, ha illustrato la sua esperienza imprenditoriale. «È necessario puntare su qualità e competitività per ottenere buoni risultati anche all’estero».
Jimmy Spiga

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
«Meno sprechi e più servizi territoriali» 
Gumirato: «Dopo quindici anni applichiamo la riforma della sanità» 
 
CAGLIARI. I centri trapianti di midollo osseo dell’Oncologico e del Microcitemico resteranno separati: questo uno dei punti precisati ieri da Gino Gumirato, direttore generale della Asl di Cagliari, durante la presentazione dell’Atto aziendale. Il documento, approvato l’altro ieri dalla giunta regionale, ridisegna l’organizzazione dell’assistenza sanitaria della provincia. In termini formali si tratta della applicazione di quanto stabilito dalla legge nazionale di riforma sanitaria del 1992, nella sostanza vi sarà una rivoluzione della gestione dei servizi. La strategia sarà quella delle strutture dipartimentali. Già introdotte da anni nell’università, queste puntano a unificare settori disciplinari omogenei sparsi sul territorio. La logica seguita dal legislatore, ha spiegato Gumirato, era partita dalla constatazione che le aziende sanitarie erano diventate enormi, con difficoltà di dialogo tra i vari operatori e anche tra coloro che si interessano delle stesse cose, ma in strutture diverse. Da qui la scelta dei dipartimenti.
 Il numero è molto alto, cinque saranno i dipartimenti strutturali (operativi): di prevenzione, di salute mentale e dipendenze, del farmaco, dei servizi diagnostici e delle immagini. Dieci quelli funzionali (di indirizzo): da quello della direzione sanitaria a quello del farmaco. E dodici quelli ospedalieri.
 Per i servizi ai pazienti, ha spiegato Gumirato, si tratta di un passo avanti importante: saremo in grado di seguire l’utente nei vari momenti della sua malattia. Un anziano, ad esempio, che viene ricoverato con un problema cardiaco o ortopedico, una volta uscito dal presidio oggi deve scegliere dove andare per la riabilitazione. Domani, invece, questa persona avrà un percorso già precisato che lo seguirà per il tempo necessario. «Naturalmente - ha aggiunto il direttore generale - ci vorrà del tempo prima che avvenga l’integrazione di tutti i servizi ed essere quindi in grado di dare una risposta più efficiente al cittadino. Anche se l’introduzione sperimentale di un anno fa a Cagliari fa ben sperare».
 Ogni ospedale avrà al suo interno una serie di dipartimenti a seconda della sua vocazione sanitaria. Nel Businco ce ne saranno tre: di chirurgia oncologica, di oncologia medica e di radio oncologia. Al Microcitemico quello prediatrico prenatale. Al Marino due: di traumatologia d’urgenza e di emergenza accettazione. Al Santissima Trinità tre: di chirurgia, di medicina e di emergenza accettazione. Al Binaghi vi sarà il dipartimento internistico. Al San Marcellino di Muravera e al San Giuseppe di Isili uno specialistico a testa. E anche un dipartimento interaziendale di radioterapia (istituito di recente).
 In tutti questi cambiamenti vi sarà anche un’altra rivoluzione, relativa al personale e alle promozioni. La Asl di Cagliari è una delle «società» più grandi del territorio: ha oltre seimila dipendenti, di cui 1.550 sono medici. In particolare vi saranno 65 nuove nomine funzionali all’Atto aziendale presentato ieri, di cui 27 per i dipartimenti e 38 legate alle strutture semplici a valenza dipartimentale (ovvero con responsabilità allargate non solo al singolo ospedale o distretto di appartenenza, ma a tutta l’azienda). Inoltre, ha informato Gumirato, vi saranno anche una serie di nomine per le strutture complesse (per quelli che oggi vengono chiamati primari). Il che vuol dire che si arriverà a un centinaio di nomine. In particolare tutti i responsabili dei dipartimenti funzionali saranno nominati direttaemnte dal direttore generale, quelli dei dipartimenti strutturali dallo stesso Gumirato, ma su una triade di nomi.
 Tra le innovazioni considerate qualificanti, e legate all’Atto aziendale, c’è quella distrettuale: un’organizzazione capace (negli obiettivi) di rappresentare la complessità delle funzioni territoriali. Attenzione al fabbisogno dei pazienti e all’integrazione con gli enti locali attraverso la conferenza dei sindaci. La provincia di Cagliari è stata divisa in cinque distretti: il primo comprende Cagliari e l’area vasta, il secondo va da Assemini a Siliqua, il terzo da Quartu a Soleminis, il quarto riguarda il Sarrabus Gerrei e il quinto va dal Sarcidano alla Trexenta, alla Barbagia di Seui.
 La riforma conferma, inoltre, sia la graduale apertura dei Centri di salute mentale con posti letto in diversi Comuni della provincia e di un responsabile di struttura complessa (primario); che lo sdoppiamento del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (attualmente ce n’è uno solo e si trova al Santissima Trinità).
 Tra le novità l’istituzione del dipartimento del farmaco. Un settore, questo, su cui la Regione e la Asl di Cagliari hanno puntato molto per ridurre le spese. Negli ospedali è già operante la distribuzione diretta dei farmaci ed è stata sperimentata quella «unica» del farmaco con fornitura della dosa individualizzata per il malato. L’obiettivo è quello di ridurre gli sprechi, visto l’alta incidenza di questi costi. Infine sono stati tenuti separati - come accennato - i centri trapianti di midollo osseo dell’Oncologico e del Microcitemico. A cui va aggiunta anche la struttura del Binaghi.
Roberto Paracchini
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Cagliari
Latte di pecora anche d’estate con la destagionalizzazione 
 
ORISTANO. “Destagionalizzazione e diversificazione del latte ovino”. È il tema dell’incontro-convegno organizzato dal Sil- Patto territoriale per questa mattina (alle 9.30) nella sala consiliare della Provincia. Verranno presentati i risultati della ricerca realizzata dal Patto territoriale con l’obiettivo di migliorare la produzione e la qualità del latte ovino.
 Per analizzare le attività di campo sono state scelte alcune aziende della provincia, hanno messo a disposizione il proprio gregge allevato con ciclo riproduttivo classico e con un modello integrato (già diffuso in altre regioni italiane, che consente di produrre latte per tutto l’anno). Sono stati individuati nuovi modelli organizzativi e tecniche di integrazione tra le imprese di allevamento ovino e quelle di trasformazione del latte, che favoriscono la destagionalizzazione della produzione del latte ovino nell’Oristanese.
 Questo il programma. Alle 10 apertura dei lavori e saluti istituzionali, quindi gli interventi di Antonello Cannas (direttore del Dipartimento scienze zootecniche dell’Università di Sassari); Virgilio Casta (direttore della Silos e Mangimi Martini spa); Renato Illotto (vice presidente della Cao, cooperativa allevatori ovini); Franco Cocco (vice presidente del Sil Patto territoriale. Seguirà il dibattito e le conclusioni del moderatore Antonio Ladu (presidente del Sil Patto territoriale). Sono stati invitati a partecipare Francesco Foddis, assessore regionale all’Agricoltura e Riforma agro-pastorale; e Marco Antonio Scalas, presidente dell’Aras, associazione regionale allevatori.
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
Nutrizione e salute
esperti a confronto 
 
 NUORO. «Alimenti: aspetti nutrizionali e salutistici»: è questo il titolo del convegno seminario in programma per domani mattina alle ore 9 nella sala convegni dell’Associazione degli industriali, in via Veneto. Organizzato dalla Confindustria Sardegna centrale in collaborazione con l’Università di Sassari e il Consorzio di tutela del pecorino romano, l’evento affronterà il tema della conservazione e del miglioramento delle caratteristiche organolettiche degli alimenti, la tutela della salute, le tecnologie a disposizione e la promozione dei prodotti tipici delle zone interne. Ad aprire i lavori sarà il presidente di Confindustria Salvatore Nieddu, seguiranno le relazioni di Pietrino Deiana, Giovanni Antonio Farris e Nicoletta Mangia della facoltà di Agraria di Sassari, Michele Pira, direttore del Dipartimento prevenzione della Asl di Nuoro. La chiusura dei lavori è stata affidata a Salvatore Meloni, presidente del Consorzio di tutela del pecorino romano. Coordinatore dei lavori è Tonino Arcadu, presidente della sezione agroalimentare della Confindustria Sardegna centrale.
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Sardegna
Monteponi, hotel a dieci piani sui fanghi rossi 
Il lavoro dello studio Herzog&De Meuron prevede anche una torre-condominio 
Ieri lungo sopralluogo nel sito minerario con i vertici del ministero dei Beni ambientali 
 
IGLESIAS. Recupero di Monteponi, adesso si fa sul serio. Dopo gli annunci e i primi studi di massima, ieri è stata la volta della presentazione alla Regione, con sopralluogo accluso dei tecnici, del progetto di massima per la ricostruzione dell’area mineraria alle porte di Iglesias. Tra poco più di un mese gli architetti dello studio svizzero Herzog & De Meuron presenteranno l’esecutivo del più grande progetto di recupero minerario d’Europa.
 Il coordinatore del progetto di Monteponi è lo stesso architetto che ha coordinato i lavori del cosiddetto “nido d’uccello” di Pechino, lo stadio Olimpico che ospiterà la manifestazione dei Giochi del prossimo agosto. Ieri i tecnici si sono presentati a Monteponi con il sindaco Pierluigi Carta e il direttore generale ai beni culturali e paesaggistici Elio Garzillo, accompagnato dal dirigente incaricato di seguire la “pratica” Monteponi, Stefano Montinari, per un sopralluogo durato tutto il giorno. Scopo della missione, effettuare gli ultimi rilievi sul sito prima della definizione del progetto. Un progetto che dovrebbe ricalcare quello presentato alcuni mesi fa allo stesso Soru da Jacques Herzog e difeso con passione dall’architetto svizzero in tutte le sue forme negli incontri avuti con il presidente della Regione.
 Prendete quattro piazze, nate due secoli fa e adesso ritrasformate: Laveria, Minatori, Bellavista e piazza del Papa. Introducete elementi guida innovativi su tutti gli edifici da ricostruire e “riorientare” visivamente e come destinazione d’uso. E adesso per citare la costruzione più clamorosa, immaginate un albergo su dieci livelli, cinque sopra e altrettati sotto la superfice, poggiato, con una base fluttuante per ogni piano di alcuni gradi rispetto all’asse principale. Con piscine al chiuso e all’aperto, con negozi, studi e suites per gli ospiti. Tutto collocato sul versante brullo dei fanghi rossi, ricoperti con essenze mediterranee e adornati da alberi lungo i confini. Prendete le finestre, i punti di luce degli attuali edifici minerari e sovrapponeteli una all’altra, da ricavarne una visuale unica e originale. Ruotate infine gli assi delle stanze dell’albergo in modo che tutte, ma proprio tutte le stanze abbiano una vista sul mare. Avrete così il “Comfort hotel” di Monteponi. «L’obiettivo - ha detto Herzog nell’ultimo incontro pubblico a Cagliari - è creare una vertigine estetica, con architetture dell’ottocento che si fondono e si affiancano a costruzioni ultramoderne, al punto da scioccare il visitatore». L’ambizione di Herzog, talmente forte da essere forse alla base del cambiamento di priorità nella scala degli interventi della stessa Regione è trasformare Monteponi in un luogo esso stesso da visitare, e non più solo in uno spazio da trasformare per valorizzare un territorio. Un monumento che fonde i secoli passati con il futuro, come altre opere dello studio elevetico testimoniano, e che inserisce “shock” estetici, come la torre-condominio di cento metri, con una base di sessanta metri quadri, adibita ad appartamenti ed uffici di analoga dimensione.
 Lo studio degli architetti svizzeri dovrebbe essere completato entro aprile e costerà alle casse regionali circa 500mila euro. La Regione sulla nuova Monteponi ha espresso una posizione netta. La realizzazione sarà a carico del pubblico, con i soldi per le bonifiche. Alcuni immobili saranno venduti o dati in affitto. ci sarà un ampio e qualificato spazio per l’Università e soprattutto aree per i residenti, con asili e servizi di pubblica utilità. La presenza dei vertici della direzione regionale dei beni culturali serviva proprio a concordare un percorso per rendere condivisa la progettazione. L’abbattimento di locali inutilizzati e corrosi dagli acidi, e la loro ricostruzione mantenendo in parte le linee e i volumi originari, adesso, non è più un tabù, ma un terreno su cui confrontarsi.
 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie