Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 March 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 6 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 - Bocciature record, inchiesta de L’Unione Sarda
4 - Le donne per la politica, seminario a Cagliari (L’Unione e La Nuova)
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina
Bocciature-record, gli esami che fanno paura
Cagliari. Lo spauracchio: Diritto penale, Geometria e Fisica tecnica
   
Professori troppo severi e con sbalzi d’umore oppure studenti asini? Davanti agli esami universitari con numeri di bocciature da record cercare la causa è impresa titanica. Non per i ragazzi che frequentano l’Università di Cagliari che hanno stilato la loro personale graduatoria dei docenti più cattivi. In Giurisprudenza prosegue la tradizione di Diritto penale, ma anche i professori di Diritto amministrativo e Civile sono in cima alla lista dei meno amati. In Ingegneria gli incubi si chiamano Geometria e Fisica tecnica.
 
Cagliari e Provincia Pagina 19
Università, le cattedre del terrore
Da Ingegneria a Medicina, ecco le bocciature record
Inchiesta. Alcuni docenti hanno conquistato la fama di spietati: con loro spesso l’esame si trasforma in un incubo
 
Gli studenti stilano il lungo elenco dei professori cattivi. Chi può cerca di sostenere l’esame con docenti meno severi.
Prima di sostenere l’esame il professore cattivo si presenta la notte trasformando i sogni in incubi. In altri casi è impossibile cancellare dalla mente il suo nome, anche quando si è diventati stimati professionisti o dirigenti d’azienda. Spesso, quando la laurea è già in tasca, lo si sommerge con i peggiori insulti per poi, dopo qualche anno, rivalutare la sua figura e i suoi insegnamenti, nonostante le pene patite.
Il docente universitario, quello che, parafrasando le definizioni più colorite, viene descritto dagli studenti come “crudele”, “senza pietà”, “cattivo”, è figura ben conosciuta anche a Cagliari: il suo esame si trasforma in prova da ripetere cinque o sei volte, dove il numero di bocciature è un multiplo di quello delle promozioni. C’è anche chi si scontra con loro da subito tanto da arrivare alla decisione di cambiare facoltà. Il problema alla fine resta sempre lo stesso: professori troppo severi e con sbalzi d’umore oppure studenti asini?
GIURISPRUDENZA In viale Sant’Ignazio, nel polo giuridico, il nome che fino a qualche anno fa faceva drizzare i capelli era quello di Luigi Concas, docente di Diritto privato. Il suo posto in cima ai pensieri - quelli peggiori - dei ragazzi è stato occupato da diversi docenti: Andrea Pubusa , ordinario di Diritto amministrativo, Angelo Luminoso e Bruno Troisi (Diritto privato), Leonardo Filippi (Diritto processuale penale), Franco Farina (Diritto commerciale). L’accusa principale? All’esame saltano fuori domande su argomenti mai affrontati durante le lezioni.
INGEGNERIA Bocciature record ed esami ripetuti più volte. Anche in Ingegneria si trema davanti ad alcuni nomi: Carlo Bernardini (Fisica tecnica), Giuseppe Arca (Geometria), Daniele Giusto (Telecomunicazioni) e Andrea Paglietti (dipartimento di Ingegneria strutturale).
ECONOMIA Roberto Malavasi , docente di Tecnica bancaria, ha fatto sollevare gli studenti che hanno chiesto di trasformare il suo esame da obbligatorio a facoltativo. Un altro professore molto temuto è Walter Racugno (Statistica). C’è però una via di fuga: la stessa materia è insegnata anche da altri due docenti, i più gettonati dai ragazzi iscritti.
MEDICINA Rispetto al passato la media delle carriere universitarie si è abbassata notevolmente. Ci sono ancora però degli “esami tappo” come quelli di Chirurgia 1 e 2 (Giovanni Paolo Farina e Giuseppe Casula), Farmacologia (Pier Luigi Onali e Walter Fratta ) e Medicina interna in Odontoiatria (Quirico Mela).
LE ALTRE In Lettere lo scoglio che blocca o rallenta notevolmente gli studenti resta quello di Latino, con il suo docente, Paolo Cugusi , definito un “grande professionista ma con il cuore di pietra”. In Farmacia l’ostacolo principale è Farmacoterapia: l’ex preside, Gaetano Di Chiara, arriva a interrogare anche di notte. In Scienze non piacciono i numeri: Algebra e il suo professore Luigi Cerlienco sono indigesti alla maggior parte degli iscritti. Benedetto Caltagirone (Antropologia culturale) e Maria Pietronilla Penna (Psicologia generale) conquistano il primo gradino del podio in severità nella facoltà di Scienze della formazione mentre in Lingue e letterature straniere non passare una delle tre parti (scritto, orale e lingua) di Inglese e Spagnolo significa ridare l’intero esame.
Matteo Vercelli
 
Cagliari e Provincia Pagina 19
il rettore
«Dalle superiori studenti con molte lacune»
«L’Università, così come la società moderna, vive momenti di incomprensione tra generazioni».
 
Pasquale Mistretta nei suoi diciassette anni di rettorato ne ha viste di tutti i colori: professori che umiliano gli studenti, esami insuperabili, docenti severissimi. «I nomi? Troppi per essere ricordati tutti», scherza. «Il vantaggio dei professori di un po’ di anni fa è che non esisteva Internet e tutto restava chiuso nelle aule d’Università».
Il problema degli esami "blocca carriera" è uno dei primi nell’agenda del rettore. «Le statistiche», ricorda Mistretta, «si trasformano in finanziamenti ministeriali. Noi abbiamo fatto una scelta precisa: niente numero chiuso e tasse universitarie basse. Aumenta la quantità e di conseguenza la qualità diminuisce. Altri Atenei da tempo hanno adottato un’altra politica: pochi iscritti, i migliori. Così la qualità aumenta. E anche i soldi». Tra le criticità c’è quella della scarsa preparazione delle matricole: «Chi si iscrive al primo anno», sottolinea il rettore, «si porta dietro un pesante debito formativo dalle scuole superiori che non si azzera in uno o due anni. Per questo stiamo investendo ingenti risorse per aiutare le matricole a superare l’impatto con il sistema universitario». (m. v.) 
 
Cagliari e Provincia Pagina 19
«L’allievo impreparato causa danni irreparabili»
I professori della lista nera replicano alle accuse mosse dai ragazzi
La linea dura ha un unico scopo: preparare nel modo migliore chi entra nel mondo del lavoro
 
«Bisogna impedire che gli asini, una volta entrati nel mondo del lavoro, provochino danni permanenti». È questa la logica seguita dal docente severo, che non tollera il lassismo di molti professori. Secondo Andrea Pubusa, docente di Diritto amministrativo della Facoltà di Giurisprudenza, l’università sta attraversando un momento di grave crisi perché «è strutturata in modo tale da fornire una preparazione inadeguata». Ovvero, non sono i professori esigenti a seminare il terrore e compromettere la serenità degli allievi bensì quelli amorevoli a rovinare il sistema universitario. Ecco un esempio pratico, secondo Pubusa: «Ci si lamenta spesso che l’amministrazione pubblica non funziona ma non si riflette sul fatto che un laureato impreparato, magari grazie a un appoggio, riesca trovare un posto e ottenere uno stipendio per tutta la vita senza meritarselo». L’esito di questa selezione, va da sé, è che «molti neppure si presentano all’esame. Ma tra quelli che lo affrontano, a superare la prova sono largamente più della metà».
Inutili, poi, le proteste e la ricerca di comprensione, che non servono certo ad addolcire il nemico : «Certo, sono molti quelli che vengono a lamentarsi e a espormi i loro problemi, ma io non sono un curatore d’anime». Questo non significa che il 30, magari accompagnato dalla lode, sia un voto assente nei libretti firmati dai docenti che rientrano nella lista nera stilata dagli studenti: «In ogni sessione capita di assegnarne più di uno. Tendenzialmente, comunque, non mi piace mettere voti bassi». Non sempre, inoltre, è valida la netta suddivisione tra ragazzi che superano l’esame e adorano il docente e quelli che invece si bloccano e odieranno per tutta la vita quello che considerano il responsabile di un abbandono forzato. Esistono infatti una via di mezzo e una consolazione anche per chi non supererà mai le Forche Caudine: «Uno studente, che diversi anni fa ha sostenuto l’esame nove volte, è diventato un mio caro amico». A furia di vedersi così spesso, l’ex studente ha scelto la via dell’amicizia.
Pretende una preparazione adeguata anche Gaetano Di Chiara, che insegna Farmacoterapia nella facoltà di Farmacia: «Uno studente deve essere abbastanza preparato da prendere almeno 24. Si tratta di una materia fondamentale, che insegna cosa sono e a che servono i farmaci e che è da considerarsi il coronamento di tutto il corso». Ci sono anche temi particolari su cui il docente non transige. Una domanda frequente che, se non viene seguita al volo da una risposta chiara, corrisponde a una bocciatura certa, ad esempio, è: «Qual è il trattamento farmacologico della tossicodipendenza da eroina? Alcuni rispondono, altri no. Ma chi non conosce determinati argomenti non può assolutamente laurearsi in farmacia». In ogni caso non «mi capita quasi mai di ricevere lamentele. Ai ragazzi spiego che non sono ancora abbastanza maturi, loro capiscono e si preparano meglio. Senza rancore»
Mariangela Lampis
 
Cagliari e Provincia Pagina 19
l’iniziativa
«Una e-mail per segnalare i problemi»
 
I rappresentanti degli studenti stanno preparando la lista degli "esami tappo". «Stiamo raccogliendo le segnalazioni dei ragazzi», spiega Lorenzo Espa di Università per gli studenti, «per cercare un dialogo con il rettore e con i docenti. Abbiamo anche attivato l’e-mail uxs.esami@gmail.com: gli studenti possono evidenziare gli esami dove si incontrano le maggiori difficoltà». Sulla stessa lunghezza d’onda il gruppo Ichnusa: «L’esame non deve essere una mannaia», spiega Roberto Mura, «ma l’occasione per verificare il lavoro svolto dal docente. Per questo chiediamo che il professore venga valutato anche per la didattica e non solo per la sua attività di ricerca». Critico anche Andrea Zucca di Sinistra universitaria: «Ci deve essere uniformità di giudizio, senza perdere di vista la qualità. L’esame non può essere deciso dai cambiamenti d’umore dei docenti». (m. v.) 
 
2 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia Pagina 19
Bufera al Conservatorio, si dimette il presidente
Fernando Codonesu lascia il Pierluigi da Palestrina per «conflitti con la direzione»
 
«La situazione interna al Conservatorio di Cagliari presenta aspetti di grande disagio, con gravi conflitti tra la dirigenza e il personale. In tutto questo il mio ruolo di presidente serve a poco». Una denuncia firmata dal presidente Fernando Codonesu e inviata lo scorso 4 dicembre al ministro dell’Università, Fabio Mussi. Da allora niente e cambiato e Codonesu, imprenditore, fondatore di Energit, nominato proprio dal ministro, alla fine ha alzato bandiera bianca: «Comunico le mie dimissioni irrevocabili».
Al Conservatorio statale di musica Pierluigi da Palestrina l’aria non è delle migliori: gli ultimi tre presidenti sono scappati, tutti dimissionari. Colpa di un rapporto di non collaborazione con la direzione, conseguenza di una riforma (dicembre ’99) che ha introdotto la figura del presidente: «Un incarico», scriveva Codonesu al ministro, «che non funziona. Un pasticcio che va corretto». Per l’ormai ex presidente del Conservatorio cagliaritano la carica «è debole, soprattutto perché nella struttura ci sono due teste, quella del presidente e quella del direttore, che non hanno alcun rapporto gerarchico funzionale tra loro. C’è poi un’altra figura che decide: quella del direttore amministrativo. Alla fine il presidente ha un ruolo di interdizione e si trova costretto a rispondere, come rappresentante legale, delle decisioni prese dai due direttori».
Codonesu, nelle sue dimissioni comunicate al ministro, al consiglio d’amministrazione del Conservatorio e al consiglio accademico, definisce «disperante la situazione interna al Conservatorio di Cagliari, tanto da rendere inutile la mia presenza». Nei sei mesi dove è stato in carica l’imprenditore avrebbe dovuto svolgere un’attività di confronto con le istituzioni, promuovere il Conservatorio nel territorio e cercare di risorse. «Impossibile farlo in queste condizioni», ha scritto Codonesu. Gli scontri con la direzione su alcune scelte (come quella di affidare alcune materie di strumenti musicali a docenti esterni e che svolgono una o due lezioni al mese) hanno costretto il presidente ad arrendersi. «Alla fine», ha evidenziato il dimissionario, «il presidente è responsabile di tutto ma senza alcun potere concreto di intervento». Anche ogni tentativo di ridare serenità all’ambiente è naufragato miseramente, anche in quelle «azioni che esulavano dal mio compito di presidente». Fino all’atto finale delle dimissioni. (m. v.) 
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 24
Università: in biblioteca i 118 anni dell’Unione Sarda
Cultura. Accordo tra il gruppo editoriale e l’ateneo
 
L’Unione Sarda sarà consultabile attraverso le postazioni informatiche della Biblioteca universitaria. Il sistema applicato consente per ora ricerche per data e per tipologia di pagina.
Niente più faticose ricerche nell’archivio cartaceo o lunghissime consultazioni dei microfilm: adesso l’archivio delle 118 annate de L’Unione Sarda è stato digitalizzato e sarà consultabile attraverso le postazioni informatiche della Biblioteca universitaria. L’importante novità sarà presentata oggi alle 17 nella sala settecentesta della Biblioteca universitaria, con la partecipazione del direttore della Biblioteca Ester Gessa e di tre rappresentanti de L’Unione Sarda , il direttore editoriale Gianni Filippini, l’ex vice direttore Mauro Manunza e l’esperto informatico Marco Gannau.
Grazie a un accordo tra l’Unione e la Microsistem, ditta leader nel settore delle riproduzioni digitali, è stata realizzato un prodotto digitale dell’intera collezione del giornale che consente di consultare, sfogliare ed effettuare ricerche per autore e per argomento da postazioni informatiche di facile utilizzo. La Biblioteca universitaria, grazie a un finanziamento della Fondazione Banco di Sardegna, ha acquistato la collezione che sarà resa disponibile al vasto pubblico dei lettori.
Un’iniziativa particolarmente gradita sia all’azienda editoriale che alla Biblioteca universitaria. «L’archivio informatico delle 118 annate del nostro giornale», afferma Gianni Filippini, «è una delle tappe più recenti della progressiva modernizzazione tecnica dell’intera azienda. Con importanti investimenti abbiamo raggiunto - o raggiungeremo in tempi brevissimi - livelli di avanzatissima avanguardia».
Ma Filippini è entusiasta anche per la collocazione dell’archivio all’interno della Biblioteca. «L’avvio del servizio di consultazione nella Biblioteca universitaria, prestigiosa e apprezzata istituzione, è solido motivo di compiacimento: migliaia di studenti e di ricercatori potranno utilizzare l’Unione anche i loro studi. Cosa che, comunque, hanno sempre fatto utilizzando la collezione cartacea o i microfilm».
A essere soddisfatta anche il direttore della Biblioteca. «La differenza tra Biblioteca e giornale», sostiene Ester Gessa, «sta nel fatto che da noi l’archivio è disponibile soltanto per uso interno. È allo studio il trasferimento nel web. In ogni caso, il sistema applicato consente per ora ricerche per data e per tipologia di pagina ma è in corso l’estensione alla ricerca anche testuale. L’impegno è andare a ritroso sino al primo numero». 
 
4 – L’Unione Sarda
Cultura – pagina 58
Appuntamenti Oggi e domani a Cagliari
Gramsci e le donne, il romanzo di Tanchis e l’arte di Endrich
   
“Da Antonio Gramsci alle donne - Politica delle donne, donne per la politica” è il titolo del seminario che si terrà oggi alle 16,30 nell’aula magna della facolta di Scienze politiche dell’università di Cagliari. L’incontro sarà introdotto dall’assessore regionale alla Cultura Maria Antonietta Mongiu. A seguire, la sociologa Laura Balbo affronterà il tema “Dentro e fuori: le frontiere della politica”. Interverrà anche Aide Esu, docente di Sociologia politica, che approfondirà il tema: “Dal concetto gramsciano di egemonia all’azione politica delle donne”.

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 30 - Sassari
SABATO A OLMEDO 
Convegno internazionale sul sito di Monte Baranta 
 
 OLMEDO. Sabato dalle 9 alle 18 si terrà nell’auditorium un convegno internazionale per la conclusione dei lavori di restauro e mantenimento del sito archeologico prenuragico di Monte Baranta, muraglia megalitica che racchiude resti di capanne quadrangolari, recinto, torre e area sacra, risalenti all’età eneolitica. Parteciperanno studiosi sardi, corsi, maltesi e iberici. Nel 2004 il Comune aveva presentato un progetto per la ripartizione dei fondi di competenza statale dell’8 per mille ottenendo un finanziamento di 384.524 euro, pari al 90% della spesa complessiva con il quale è stato possibile ripristinare l’imponente muraglia megalitica. A illustrare i lavori e le metodologie ci saranno Marcello Madau, Sandro Roggio, Giuseppina Manca, un esponente della società Irei che ha eseguito i lavori e Alberto Moravetti, studioso del sito e autore di una pubblicazione patrocinata dal Comune di Olmedo e dal Ciaimo intitolata “Monte Baranta e la cultura di Monte Claro” inserita nella collana “Sardegna Archeologica” edita da Delfino. Nel pomeriggio verranno messe a confronto esperienze analoghe illustrate dagli studiosi Alberto Moravetti, Joseph Cesari, Juan Camara Serrano, Anthony Bonanno, Attilio Mastino, presiede l’incontro il professore emerito Ercole Contu. All’apertura dei lavori presenzieranno il sindaco Gigi Ruiu e l’assessore alla Cultura Gabriella Isoni, il presidente della Regione Renato Soru, l’assessore regionale alla Cultura Maria Antonietta Mongiu, Giovanna Azzena e Daniela Rovina della Soprintendenza Archeologica per la Sardegna. Alle 11.30, è prevista la visita al monumento di Monte Baranta. Il convegno è organizzato dall’assessorato comunale alla Cultura in collaborazione con il Dipartimento di Storia dell’Università degli Studi di Sassari, il Ciaimo (Centro Interdipartimentale Archeologia Isole del Mediterraneo) e con il patrocinio della Regione. (m.t.r.)
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Cultura e Spettacoli
Le donne per la politica 
Partecipa l’ex ministro per le Pari opportunità, Laura Balbo 
Inizia oggi a Cagliari il primo ciclo del seminario ispirato al pensiero di Gramsci 
 
CAGLIARI. Prende il via oggi il primo ciclo del seminario «Da Antonio Gramsci alle donne - Politica delle donne, donne per la politica» promosso dall’assessorato regionale alla Cultura nell’ambito delle manifestazioni dedicate ad Antonio Gramsci, in collaborazione con il Dipartimento per la ricerca economica e sociale (facoltà di Scienze politiche) dell’Università di Cagliari. Il seminario sarà introdotto, alle ore 16,30, nell’aula magna di Scienze politiche, dall’assessore regionale alla Cultura Maria Antonietta Mongiu. A seguire la sociologa Laura Balbo, docente dell’Università di Padova, già parlamentare e ministro per le pari opportunità, affronterà il tema «Dentro e fuori: le frontiere della politica», ovvero come dalla costruzione degli spazi per l’azione politica delle donne si passi alle pratiche inclusive-esclusive. Sarà l’occasione per riflettere sulle contraddizioni e sugli orientamenti teorici che animano un dibattito nel quale si manifestano, nel mondo femminista, orientamenti differenti e spesso contrastanti.
 Dopo la Balbo interverrà Aide Esu, docente di Sociologia politica presso la facoltà di Scienze politiche di Cagliari, coordinatrice dal 2004 del corso «Donne, politica ed istituzioni». La Esu approfondirà il tema «Dal concetto gramsciano di egemonia all’azione politica delle donne», partendo dall’organizzazione della cultura quale strumento per comprendere lo Stato moderno e la differenza sessuale.
 Domani la parola passerà alla sociologa Anna Oppo, del Dipartimento di ricerche economiche e sociali dell’Università di Cagliari. La Oppo interverrà su «Corpo femminile e sfera pubblica», partendo dai diritti dell’habeas corpus e di cittadinanza e approfondendo il tema del controllo del corpo femminile, della sessualità e della capacità riproduttiva delle donne nel dibattito pubblico italiano nel XXI secolo.
 Chiude il primo ciclo di incontri l’antropologa Amalia Signorelli, specializzata sul rapporto tra identità, cultura e città. «Come tu mi vuoi: il controllo maschile delle autopercezioni femminili» è il titolo del suo intervento, che si sostanzierà dei racconti e delle rappresentazioni del femminile nelle principali ricerche antropologiche italiane.
 Gli incontri sono aperti a tutti.

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