Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 March 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 14 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Giornale di Sardegna
 

 
1 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 23
Diabete, per i giovani addio all’insulina
Università. Nei laboratori del policlinico di Monserrato i nuovi test diagnostici
Nuove speranze per le forme più leggere della malattia
 Molti giovani si sottopongono a terapia insulinica senza averne bisogno.
Il diabete si può combattere con uno stile di vita sano. Sin qui niente di rivoluzionario, la novità scoperta dall’équipe del primario di Diabetologia del Policlinico Universitario, Marco Baroni, sta tutta nell’individuazione della reale gravità della malattia. Molti pazienti, ai quali era stato diagnosticato un diabete di tipo 1 (quello insulinodipendente), in realtà potrebbero essere affetti da una forma più leggera chiamata Mody. Una trasformazione radicale per i sardi che con i finlandesi sono i più colpiti dal male.
LA RICERCA Baroni è un professore romano che da due anni dirige l’Unità operativa di Diabetologia dell’Azienda mista (Università e Regione). Ha accettato con passione il nuovo incarico. La sfida è di quelle ciclopiche: in Sardegna oltre 100 mila persone sono diabetiche (a Cagliari, tenendo conto che colpisce il 7 per cento della popolazione, sono circa 15 mila). La forma più grave (Tipo 1, pazienti che non producono insulina), quella che costringe a fastidiose terapie, interessa oltre 5 mila conterranei e per loro, almeno per il momento non ci sono novità. Stessa storia per chi è affetto da diabete di Tipo 2 (insulina in quantità insufficiente), del quale non si conosce la causa, ma solo il complesso meccanismo genetico.
IL DIABETE MODY Diverso il discorso per il 5 per cento dei 95 mila diabetici affetti da una forma più leggera che, però, se non tenuta sotto controllo, può degenerare. Per circa 5 mila sardi affetti da diabete Mody la vita può cambiare grazie ai nuovi test messi a punto da Baroni. «Molti casi di questo diabete vengono scambiati per insulinio-dipendente». Ma come si individuano i sintomi della malattia? «Il diabete di tipo Mody colpisce più facilmente i soggetti sovrappeso e tra i 10 e 25 anni. Il campanello d’allarme lo fa squillare l’aumento della sete e il fatto che si va in bagno per urinare molto frequentemente. Questo perché lo zucchero sale nel sangue e filtra nelle urine. Elemento fondamentale, poi, individuare la trasmissione da una generazione all’altra per tre generazioni di seguito», spiega Baroni. È possibile contrastare il diabete Mody? «Sì, è molto semplice: con farmaci per via orale. Ma quello più importante - precisa Baroni - è lo stile di vita. È fondamentale ridurre allo stretto necessario dolci, pasta, pane e alcol. Ma il primo e unico comandamento da rispettare è l’attività fisica».
LA SCHEDA Il diabete mellito non insulino-dipendente a esordio giovanile: detto anche Mody (Maturity onset diabetes in the young), pur essendo un diabete di tipo 2 (che abitualmente inizia in età adolescenziale), colpisce giovani sotto i 30 anni, obesi e con predisposizione genetica. Sviluppa lentamente e le complicanze appaiono raramente e in età più avanzata. È attribuito a carenza di glucochinasi, enzima del metabolismo del glucosio.
I NUMERI L’equipé di Baroni ha basato la ricerca sulla diagnosi genetica, essenziale per scoprire che il paziente non è affetto da diabete di tipo 1. Nel giro di un mese dal prelievo, nei laboratori del Policlinico universitario di Monserrato, è possibile individuare con certezza assoluta il tipo di malattia e di conseguenza provvedere a terapie mirate. Un’innovazione resa possibile da un finanziamento misto Stato-Regione di 102 mila euro. Una marea di soldi, in considerazione del fatto che le sovvenzioni in casi simili non superano mai i 20 mila euro.
L’APPELLO Il laboratorio diretto da Marco Baroni è l’unico in Sardegna in grado di diagnosticare il diabete Mody. È quindi l’unico che può individuare errori nella classificazione della malattia. Equivoci che hanno un pesante impatto sociale ed economico. I pazienti che dicono addio all’iniezione di insulina non migliorano solo il loro stile di vita, ma contribuiscono a ridurre le spese mediche a carico della Regione. È stato calcolato che la gestione di un paziente diabetico costa oltre 3 mila euro all’anno. Per questo il direttore di Diabetologia lancia un appello. «Chiunque pensasse di avere il diabete di tipo Mody faccia riferimento alla nostra struttura. Un invito rivolto sia a pazienti che ai medici. Contattarci è semplice: ci si può rivolgere direttamente al Policlinico universitario di Monserrato, spedire un fax al numero 070/51096214 o inviare una email a modysardinia@gmail.com .
ANDREA ARTIZZU
 
2 - L’Unione Sarda
Provincia del Sulcis - Pagina 22
La piazza d’autore ha fatto scuola
Carbonia in mostra con Roma, Venezia, Parigi e altre capitali dell’architettura moderna
Piazza Roma fa scuola in Sardegna, in Italia, in Europa. Si potrebbe dire anche nel mondo dato che, per usare le parole di Franco Mancuso, direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università di Venezia, «il concetto di piazza è quasi un’esclusiva europea». A celebrare quello che viene considerato il felice rilancio della piazza principale della Città di Fondazione, inserita dagli esperi di cinque Università fra le sessanta piazze più funzionali del Vecchio Continente ed impreziosita dall’ultima opera Gio’ Pomodoro, ci ha pensato ieri il convegno organizzato dal Comune ed emblematicamente intitolato “La piazza, patrimonio europeo”. Carbonia aveva, eccome, le carte in regola per ospitarlo. Triplice, infatti, la valenza. Inaugurare in Italia la mostra itinerante sulle sessanta piazze prescelte dagli esperti: presentare il volume dedicato all’opera ultima dal maestro Gio’ Pomodoro a Carbonia e fare il punto sui criteri di riqualificazione che hanno ispirato anche gli architetti «chiamati a ripristinare - hanno specificato gli amministratori comunali - questo spazio della socialità che si specchierà presto sull’altra grande piazza che sorgerà dinanzi al Centro Intermodale e che ne costituirà il coronamento».
Faceva un certo effetto, ieri, sentire il nome di piazza Roma associato, ad esempio, alla place Vendome di Parigi o piazza di Spagna a Roma o a quella del Plebiscito di Napoli. Ma non ne sono certo rimasti sorpresi i docenti e i ricercatori delle Università di Cracovia, Venezia, Parigi, Salonicco e Catalogna, quando la Commissione Cultura dell’Unione Europa ha finanziato un lavoro di studio e analisi sui casi realizzati di buona prassi di riqualificazione. «Quando abbiamo pensato a una città nuova e abbiamo visto cosa si stava facendo a Carbonia non abbiamo avuto dubbi ad inserire piazza Roma fra le sessanta più funzionali d’Europa», ha ribadito Franco Mancuso. Dall’analisi degli specialisti, sono così scaturite una trentina di regole di riqualificazione che piazza Roma rispetta fedelmente. «Un esempio cui attenersi», ha affermato Antonello Sanna, dell’Università di Cagliari e fra i progettisti (assieme all’Ufficio tecnico comunale) del restauro filologico.
E poi c’è la grande opera dello scomparso Gio’ Pomodoro che rende unica piazza Roma. A fornire alcune coordinate della sua genialità è stato il figlio Bruto, quando ha sottolineato che «mio padre ha cercato di intendere la scultura come una cosa da vivere quotidianamente, utile alla riscoperta dei valori culturali, una scultura d’uso in un luogo d’uso». Concetti anticipati dalla professoressa Caterina Zappia (Università di Perugia): «Giò Pomodoro non ha mai disgiunto il rapporto fra architettura e arte».
Entrambi hanno partecipato alla stesura del libro “Frammento di vuoto - Gio’ Pomodoro a Carbonia” che racconta quell’esperienza, alla quale hanno partecipato la giornalista Stefania Piredda e la fotografa Milena Mundula. Al dibattito ha partecipato anche l’assessore regionale ai Beni culturali Maria Antonietta Mongiu. La mostra si potrà visitare per un mese. (a. s.)

Provincia del Sulcis - Pagina 22
Sessanta capolavori in Europa
La ricerca
Tre anni fa, la Commissione della Ue ai Beni Culturali aveva finanziato un programma di ricerca, impegnando quaranta ricercatori di cinque Università, sulla buona concezione urbanistica e architettonica della piazza. Così, fanno degna compagnia a piazza Roma (fra le migliori dieci in Italia), luoghi come piazza Ferretto a Mestre (notevoli le analogie con piazza Roma), piazza Castello a Torino, piazza Cavour a Vercelli, piazza di Spagna a Roma, piazza del Plebiscito a Napoli, piazza Santo Stefano a Bologna, piazza Grande a Palmanova, piazza Alicia a Salemi e piazza Vittorio Veneto a Matera.
Doveroso uno sguardo in Europa: l’attenzione degli esperti si è incentrata, ad esempio, sulle plaza Mayor di Madrid e di Salamanca, su place de la Comedìe a Montpellier, su Bebel Platz a Berlino, sulla Victoria Square a Birmingham, su Plateia Syntagmatos ad Atene ma anche su Plateia Bourgou di Rodi, sulla Piazza del Sole di Bellinzona (Svizzera).
(a. s.)
 
3 - L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano - Pagina 20
Università a rischio chiusura, appello agli amministratori e ai politici
Oristano Giovane
Un fronte comune per salvare l’Università oristanese. Gli studenti si stanno mobilitando per cercare di non far chiudere i corsi presenti in città.
La finanziaria regionale del 2008, infatti, ha tagliato i fondi per le sedi decentrate: dagli 8 milioni di euro stanziati nel 2007 si è scesi a 6 milioni di euro. Il consiglio regionale, inoltre, ha stabilito che «entro 90 giorni dall’approvazione della legge, la Giunta sottoscriverà un’intesa con le università di Cagliari e di Sassari per razionalizzare l’offerta formativa del sistema universitario della Sardegna», si legge in una nota dell’associazione Oristano Giovane. In particolare i corsi decentrati appaiono molto più a rischio degli altri. «Viene messa a repentaglio l’esistenza dei corsi universitari di Oristano - scrivono i rappresentanti dell’associazione. - Tutto questo sta accadendo tra l’indifferenza dei cittadini e soprattutto dei nostri amministratori locali». Oggi alle 12, nella sede dell’università in via Carmine, gli esponenti di Oristano Giovane hanno organizzato la prima assemblea degli universitari oristanesi. «Il nostro scopo è rompere questo silenzio e far si che si trovi una posizione comune da sottoporre all’attenzione degli amministratori locali e regionali». Si pensa a un documento da inviare al presidente della Regione Renato Soru, al presidente della Provincia Pasquale Onida, al sindaco Angela Nonnis per salvare e potenziare i corsi universitari.
( v. p. )
 
4 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 23
Economia - Stage nelle banche per i giovani laureati
La facoltà di Economia sta per sfornare i primi 21 specializzati nel master in Banca, finanza e mercati. Un percorso formativo che ha permesso ai giovani laureati di prepararsi in un settore strategico come quello bancario e finanziario.
Il corso, diretto da Roberto Malavasi, docente della facoltà, prevedeva 300 ore di lezioni pratiche (tenute da professori universitari e da professionisti del settore bancario). Ora i 21 ragazzi potranno svolgere uno stage di altre 300 ore in uno dei più importanti istituti di credito. «Credo», ha detto Stefano Zedda, docente organizzatore del corso, «che molti di questi ragazzi rimarranno a lavorare nelle aziende che non vorranno perdere personale già qualificato».
 
5 - L’Unione Sarda
Impresa Oggi - Pagina 30
Procedure troppo complesse: cambiano le regole per gli aiuti
INCENTIVI REGIONALI Contratti d’investimento e Pacchetti integrati di agevolazione
Cambiano gli strumenti di incentivazione regionali, a iniziare dai “Contratti di investimento” e i “Pacchetti integrati di agevolazione per l’industria, i servizi e l’artigianato” (Pia). Il Contratto di investimento, non ancora sperimentato, incentiva i sistemi produttivi e le filiere esistenti finanziando diversi progetti (Pia) attuati da più imprese e da consorzi di imprese. Il Pacchetto integrato di agevolazione aiuta, presentando un unico piano di sviluppo aziendale, diversi piani specifici: investimenti produttivi, acquisizione di servizi reali, ricerca e sviluppo tecnologico, formazione continua.
GLI STRUMENTI Entrambi gli strumenti regionali sono nuovi, nati da poco nell’ultima fase della “nuova progettazione integrata”, ma hanno conservato, in parte, una “vecchia” impostazione. Ovvero: procedimento complesso, quasi un percorso “burocratico barocco” per le imprese; scarsa selettività dei progetti; adeguamento dei progetti d’impresa agli strumenti invece di costruire l’incentivazione sui progetti come avviene a livello nazionale con il nuovo sistema di incentivazione industriale.
LE MODIFICHE GENERALI La Giunta regionale ha introdotto alcune modifiche al “Contratto di investimento” e al “Pacchetto integrato di agevolazione per l’industria, servizi e artigianato”. La prima proviene dall’approvazione comunitaria della mappa delle aree regionali ammesse (ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 3, lettera c) all’esenzione degli aiuti agli investimenti produttivi. Insomma, adesso, la Sardegna è suddivisa (a livello di sezione censuaria Istat) in aree ove è possibile ottenere una intensità di aiuto (per gli incentivi regionali) massima (345 Comuni) e aree in cui l’intensità è parziale (31 Comuni). La seconda modifica introdotta, sempre proveniente da orientamenti comunitari, consegue dall’aumento del tetto massimo del regime degli “aiuti de minimis” passato dai 100 mila euro ai 200 mila per le imprese. La terza modifica è conseguente invece alla nuova disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato a favore della ricerca, sviluppo e innovazione e costituisce la base del nuovo sistema di incentivazione nazionale, in particolare con l’iniziativa del ministero dello Sviluppo economico denominata “Industria 2015”.
I CAMBIAMENTI PARTICOLARI Un’altra serie di modifiche, più attinenti allo strumento vero e proprio del “Contratto di investimento” è stata introdotta, anche per le difficoltà incontrate nella prima applicazione del Pacchetto integrato di agevolazione per l’industria, servizi e artigianato, di qualche mese fa. Tanto da far dire alla Giunta che «pur contenendo elementi innovativi rispetto al passato, la modalità di partecipazione e i criteri di valutazione hanno evidenziato l’esigenza di semplificare le procedure di partecipazione e migliorare le modalità di selezione dei progetti». In particolare è stato ridotto il numero delle imprese partecipanti al Contratto di investimento da 5 a 3; elevati i massimali d’investimento, ridotta la soglia del punteggio necessario per l’accesso all’agevolazione da 60 a 35. Cambiato anche l’orientamento per gli investimenti nel settore della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale con un maggiore coinvolgimento delle Università e dei centri di ricerca. È prevista la possibilità di finanziare infrastrutture materiali e immateriali eventualmente necessarie per il Contratto di investimento ricorrendo alle procedure previste dalla famosa legge regionale 14/96 dei Piani integrati d’area, che non ha registrato particolari performance di celerità e di efficacia nel passato. Curioso, invece, che non sia stata modificato il codice Istat delle attività economiche: è rimasto quello del 2002, quando dal primo gennaio è in vigore il Codice Ateco 2007.
GABRIELE CALVISI
 
6 - L’Unione Sarda
Lavoro e Previdenza - Pagina  34
Erasmus Aperti i termini per l’assegnazione delle sovvenzioni con il programma per l’apprendimento permanente
Domande in due fasi da presentare all’ufficio protocollo entro il 10 e l’11 aprile Sassari, studi all’estero con i fondi Ue
Il “Lifelong Learning Programme”, programma settoriale di Erasmus, agevola gli studenti dell’Ateneo sassarese che vogliono fare un’esperienza di studio all’estero. Sono stati infatti aperti i termini per l’assegnazione delle sovvenzioni dell’Unione europea nell’ambito del nuovo programma d’azione comunitaria nel campo dell’apprendimento permanente. All’iniziativa possono partecipare gli studenti universitari in possesso dei seguenti requisiti: la cittadinanza in uno degli Stati membri dell’Unione o di un altro Paese partecipante al programma, essere iscritti al primo anno dei corsi di laurea triennale di tutte le facoltà dell’Ateneo sassarese e, al momento della presentazione della candidatura, essere in possesso di almeno 20 crediti (per la sola facoltà di scienze politiche il numero dei crediti richiesti è di 16), essere iscritti al primo anno dei corsi di laurea specialistica di tutte le facoltà dell’Ateneo, oppure essere iscritti al secondo anno e successivi di tutti i corsi di laurea triennale sia del nuovo ordinamento sia del vecchio ordinamento e nei corsi di laurea specialistica delle facoltà dell’Ateneo. Inoltre, si può anche essere iscritti ai corsi di diploma universitario o di specializzazione o nei dottorati di ricerca (con sede amministrativa a Sassari) e master. Inoltre, bisogna, dove previsto, non aver beneficiato, in anni precedenti, di sovvenzioni di studio o status Erasmus e/o lingua, non usufruire, nello stesso periodo di godimento della sovvenzione Erasmus, di qualsiasi altro tipo di finanziamento comunitario assegnato per trascorrere un periodo di studio all’estero, accettare la norma che non consente al beneficiario di una sovvenzione di studi Erasmus, di conseguire il titolo finale prima della conclusione del periodo di studio all’estero.
LE RICHIESTE La domanda di partecipazione alla selezione si compone di due fasi, entrambe obbligatorie: la prima di compilazione on line del modulo di candidatura comprensivo dei dati anagrafici e accademici, incluso l’elenco degli esami sostenuti e la relativa votazione (dichiarazione personale sostitutiva). La compilazione on line potrà essere effettuata entro le 10 del 10 aprile. La seconda fase prevede la stampa cartacea del modulo da sottoscrivere in ogni pagina e presentare in duplice copia insieme a due fotocopie del documento di identità, all’ufficio protocollo dell’Università di Sassari, in piazza Università 21, entro le 12 dell’11 aprile. Per maggiori informazioni consultare l’area “Erasmus” nel sito www.uniss.it/applicazioni/erasmus.php .
MARIA BONARIA DI GAETANO
 
Lavoro e Previdenza - Pagina 35
Anche a Cagliari un corso per criminologi
SPECIALIZZAZIONI Entro il 28 marzo le iscrizioni a un master biennale
La nuova figura professionale può essere utilizzata dagli avvocati penalisti per indagini supplementari
Anche a Cagliari si può diventare criminologi. La professione, poco diffusa rispetto al contesto internazionale, si è affermata di recente grazie alla nuova normativa. La legge prevede, infatti, che gli avvocati penalisti possano avvalersi della collaborazione di investigatori privati, specialisti di criminologia e consulenti con l’incarico di coadiuvare gli organi principali nel raggiungimento della verità. Il criminologo effettua perizie psichiatriche e criminologiche, studiando, attraverso modalità statistiche e scientifiche, l’agire umano in relazione a un reato.
REQUISITI Per la precisione non si tratta di una professione, ma di una specializzazione. Sulla base degli approcci tradizionali, si possono indicare due percorsi formativi: facoltà di scienze politiche o giurisprudenza per gli aspetti più giuridici e un’analisi politico sociologica; facoltà di sociologia o psicologia per l’aspetto più emotivo e clinico. Un’indole fortemente incline alla curiosità, al desiderio di conoscenza, eclettica, deduttiva ma anche con una buona dose di cultura ed empatia con gli altri. Ecco i requisiti indispensabili.
FORMAZIONE Poiché il criminologo in quanto tale non è né previsto né regolamentato dalla legge, non esiste nemmeno una formazione ad hoc. Bisognerà frequentare master specifici, al termine del ciclo di studi universitario. Uno di questi è il master di secondo livello in psicologia giuridica e criminologia, organizzato dall’Università di Cagliari. L’iscrizione è consentita a coloro che sono in possesso di diploma di laurea di secondo livello rilasciato dalle facoltà di scienze della formazione, psicologia, giurisprudenza, scienze politiche, medicina e chirurgia, sociologia, lettere e filosofia e ai laureati in altre facoltà, ma con titoli equipollenti. Il master ha una durata di due anni accademici per 120 crediti formativi universitari complessivi. È previsto da un minimo di 25 fino a 40 posti. È possibile iscriversi solo on line sul sito www.unica.it entro venerdì 28 marzo. Nello stesso sito internet nella sezione didattica settore post lauream - master sono indicate le modalità di iscrizione. C’è anche una facoltà denominata Scienza dell’investigazione, come quella dell’Aquila ( www.scienzeinvestigazione.it), che prevede una preparazione psicologica di base notevole e che sembrerebbe aprire la strada a una vera e propria “carriera”.
SBOCCHI Il criminologo può lavorare come esperto in materia di trattamento nel carcere; nel tribunale dei minori; come componente non togato del Tribunale di sorveglianza; perito, nominato dal giudice, nell’ambito di un processo che richiede la valutazione dell’imputabilità; consulente aziendale in termini di sicurezza e come collaboratore delle forze dell’ordine.
ALESSIA CORBU
 
Lavoro e Previdenza - Pagina 35
Cagliari, 16 posti di ricercatore
Università Valutazione comparativa per l’assegnazione degli incarichi di ruolo in diverse facoltà
Sedici posti di ricercatore universitario di ruolo sono disponibili in differenti facoltà dell’Università di Cagliari che ha indetto le procedure di valutazione comparativa.
FACOLTÀ I posti di ricercatore sono distribuiti nelle seguenti facoltà: uno in giurisprudenza (settore scientifico disciplinare: diritto processuale civile), uno in economia (metodi matematici dell’economia e delle scienze attuariali e finanziarie), due in scienze politiche (statistica e storia delle istituzioni politiche), uno in lettere e filosofia (archeologia cristiana e medioevale), uno in scienza della formazione (sociologia dei processi culturali e comunicativi), uno in lingue e letterature straniere (letteratura spagnola), due in scienze matematiche, fisiche e naturali (informatica e analisi matematica), due in medicina e chirurgia (psichiatria e medicina legale), uno in farmacia (biochimica), due in ingegneria (automatica e tecnica delle costruzioni) e due in architettura (storia dell’architettura; composizione architettura e urbana).
DOMANDE Le domande di ammissione, in carta libera, devono essere presentate al Magnifico rettore dell’Università di Cagliari, Settore concorsi personale docente, via Università 40, 09124 Cagliari, entro lunedì 7 aprile. La domanda può essere spedita anche per raccomandata, o postacelere, entro il termine indicato. Farà fede il timbro dell’ufficio postale. Ogni candidato dovrà allegare alla domanda la copia fotostatica del documento di identità e del codice fiscale; il curriculum in duplice copia della propria attività scientifica e didattica; l’elenco in duplice copia dei documenti e titoli ritenuti utili ai fini della valutazione comparativa, nonché delle pubblicazioni (con l’indicazione del nome degli autori, del titolo, della casa editrice, della data e del luogo di edizione); e infine i documenti, titoli e pubblicazioni. Il candidato portatore di handicap dovrà specificare nella domanda l’ausilio necessario in relazione al proprio handicap, nonché l’eventuale necessità di tempi aggiuntivi per l’espletamento delle prove.
INFORMAZIONI L’avviso del bando è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale 19 di venerdì 7 marzo. I bandi sono affissi nell’Albo ufficiale del rettorato dell’Ateneo, in via Università 40, a Cagliari, e consultabili nel sito web www.unica.it/concorsi/ .
GIUSEPPE DEPLANO
 
Lavoro e Previdenza - Pagina 36
Università telematica
L’Università telematica “e-Campus” di Novedrate, in provincia di Como, ha indetto le procedure di valutazione comparativa per undici posti di ricercatore universitario. Le domande devono essere presentate entro giovedì 3 aprile. L’avviso è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale 18 di martedì 4 marzo. Il bando è consultabile nel sito internet www.uniecampus.it.
 
Lavoro e Previdenza - Pagina 36
Ventotto ricercatori
L’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti e Pescara ha indetto le procedure di valutazione comparativa per la copertura di ventotto posti di ricercatore universitario nelle facoltà di architettura, economia, farmacia, lettere e filosofia, scienze sociali, lingue e letterature straniere, medicina e chirurgia e scienze della formazione. Le domande devono essere presentate entro giovedì 10 aprile. Il bando è consultabile nel sito www.uffdoc.unich.it.
 

 
7 - La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Cagliari
Piazza Roma, ovvero un gioiello europeo 
È stata inserita tra le sessanta più significative del Vecchio continente 
CARBONIA. Nell’elenco delle eccellenze in campo europeo. Non tanto per la sua bellezza oggettiva. Inutile pensare a Piazza San Marco a Venezia, infatti, tanto per fare un solo esempio. Ma gli urbanisti e gli architetti di cinque università europee hanno guardato gli spazi collettivi urbani con un occhio diverso, osservando soprattutto la qualità degli interventi di recupero e restauro effettuati per restituire alla città e ai cittadini uno spazio di incontro e di aggregazione.
 E’ il motivo per il quale la Piazza Roma è stata inserita nel novero delle sessanta piazze d’Europa da additare ad esempio.
 Le motivazioini della scelta sono state presentate ieri in un convegno, che ha anche segnato l’inaugurazione di una mostra, presentata per la prima volta in Italia, nella quale con pannelli esplicativi sono presentate le piazze europee che urbanisti di cinque atenei hanno prescelto nell’ambito di un progetto europeo. «La piazza - ha spiegato Franco Mancuso, del Dipartimento di Architettura dell’Università di Venezia - è un elemento caratteristico dell’urbanistica solo europea e dei paesi nei quali le nazioni europee hanno esportato, con la colonizzazione usi e costumi. Oggi, nonostante i nuovi spazi di aggregazione, come i centri commerciali, le piazze continano a mantenere il ruolo di luogo della memoria, di spazio della socialità. Da qui è nato il progetto europeo che ha portato a guardare alle piazze delle città europee. E da qui è nato il documento, approvato dalla Unione che indica i criteri che devono essere alla base delle realizzazioni delle piazze e degli spazi di aggregazione pubblica». Che la Piazza Roma possieda tutti i requisiti per essere indicata ad esempio, sotto il profilo urbanistico, non ci sono dubbi. «E’ uno spazio nel quale si sono succedute le adunate degli anni trenta, che ha visto le lotte e le adunate dei lavoratori, è la piazza dei sindacati, ed è la piazza delle manifestazioni, anche di intrattenimento, di rilievo - ha commentato il sindaco Tore Cherchi - ed è la piazza che racchiude nel suo spazio l’intero mondo istituzionale., Qui si affacciano il comune, la Chiesa, il teatro». Non poteva non essere anche, il convegno, un ricordo di Giò Pomodoro. La sua Opera, “Frammenti di vuoto”, collocata nello spazio un tempo occupato da una fontana in trachite, demolita negli anni sessanta, al momento della prima ristrutturazione della piazza, ha creato quel punto focale dove si concentra per prima l’attenzione, prima di allargarsi alle strutture che vi si affacciano, che apaiono come un fondale metafisico. L’opera di Pomodoro appare come qualcosa assolutamente inserita nel suo ambiente naturale. A parlare della scultura, e del suo artista, sono stati Caterina Zappia professoressa di arte contemporanea all’Università di Perugia, e Bruto Pomodoro, figlio dell’artista scomparso.
 Per quindici giorni la mostra, suddivisa tra la Torre Civica e la sala esposizioni della biblioteca comunale, potrà consentire momenti di studio e di confronto. Potrà anche apparire strano ed incredibile. Ma piazza Roma è a fianco con piazza di Spagna a Roma, piazza del Plebiscito a Napoli, Plaza Major a Madrid.
Gianfranco Nurra 
 
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
ORISTANO GIOVANE 
Dalla razionalizzazione altro scippo alla provincia? 
Nuovo Sos per l’università 
IL CASO Oggi assemblea al Chiostro 
ORISTANO. L’università oristanese rischia la chiusura e del problema, che coinvolge circa settecento studenti, non si fanno carico (finora poco per la verità) solo politici e amministratori locali, che a diversi livelli hanno proposto mozioni e interrogazioni.
 A scendere in campo, questa volta, è ‘Oristano giovane’, associazione, che si definisce apartitica e indipendente, per l’espressione giovanile.
 «Il consiglio regionale - si legge in una nota stampa diffusa ieri -, con un emendamento bi-partisan, ha ridotto i finanziamenti per le sedi universitarie diffuse da 8 a 6 milioni. Nel testo deliberato dall’organo legislativo regionale si stabilisce che, entro 90 giorni dall’approvazione dello stesso, la giunta regionale e gli Atenei di Cagliari e Sassari dovranno dare luogo a una “razionalizzazione” del sistema universitario in Sardegna. Tradotto dal politichese - prosegue la nota - significa che si dovranno chiudere alcuni corsi gemmati presenti sul territorio. Ciò comporta che, molto probabilmente, anche i corsi universitari attivati a Oristano saranno chiusi. Finora - prosegue con tono polemico il comunicato stampa - i nostri amministratori locali non hanno fatto alcunché per far sì che il polo universitario della città continui a esistere. Tra il silenzio generale rischiamo di perdere l’università proprio come si è persa la scuola civica di musica... Tuttavia noi vogliamo rompere questo silenzio, vogliamo fare in modo che la cittadinanza sappia che si vuole chiudere un polo universitario di eccellenza, che conta circa 700 studenti provenienti da tutta la Sardegna e che permette di creare delle figure professionali che possono sviluppare le risorse presenti nel nostro territorio. Cosa ancor più grave è che a tale decisione si perverrà senza che siano consultati il Comune, la Provincia e soprattutto noi studenti».
 L’associazione ricorda quindi che per oggi alle 12, nella sede del Chiostro del Carmine, è prevista la prima assemblea degli studenti universitari di Oristano. «Lo scopo - si legge ancora nella nota - è quello di trovare una posizione comune da sottoporre all’attenzione delle istituzioni locali e regionali al fine di scongiurare la chiusura del nostro polo universitario».
 Della possibile soppressione dei corsi universitari a Oristano si parla ormai da diverso tempo. Un po’ quello che si è verificato a Nuoro, dove però ben più rilievo è stato dato a un problema che preoccupa, e non poco, studenti che in qui corsi hanno riposto molte speranze.
 Si vedrà oggi, quindi, quali strategie si deciderà di porre in atto per evitare questo ulteriore scippo ai danni dell’Oristanese.
 
9 - La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Nuoro
Qualità e sostenibilità i programmi di sviluppo 
NUORO. Rocco Celentano, unico rappresentante degli enti istituzionali locali, vista anche la mancata presenza dell’assessore regionale alla Pubblica istruzione Maria Antonietta Mongiu, ha assicurato la fattiva collaborazione della Provincia ai programmi di sviluppo ambientale dell’Università, anche perchè quest’ultima è l’unica a offrire standard di qualità a livello europeo.
 L’ente territoriale barbaricino, infatti, sta puntano le sue attenzioni sulla risorsa acqua: qualità ed uso sostenibile. Target di analisi ambientale su cui focalizzare azioni progettuali di utilizzo della preziosa risorsa presente sul territorio. Così come sta portando avanti un programma per lo studio della genesi geologica e geomorfologica nei vari Siti di interesse comunitario, ed in modo particolare in quello di Montalbo, da valorizzare. Così come intende puntare le proprie attenzioni su una programmazione strategica volta a coltivare e sviluppare un piano per la tutela delle sugherete, che domani può dare sviluppi professionali proprio ai giovani che oggi si iscrivono al corso di studio comprendenti la laurea in Scienze forestali e ambientali.
 Per l’assessore Rocco Celentano rientra nei programmi dell’amministrazione provinciale la messa a punto di un modello operativo che, insieme all’Università, punti a un programma di studio comune, capace di porsi specifici obiettivi per raggiungere traguardi che coinvolgano la sponda Sud del bacino del Mediterraneo. (a.b.)
 
10 - La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Nuoro
Sa terra mala, l’università accorpa le facoltà di Scienze forestali e Scienze naturali 
Dottori in Ambiente, un unico corso di laurea 
NUORO. Riparte il treno Università con una proposta nuova di zecca: si tratta dell’accorpamento delle due facoltà di Scienze forestali e Scienze naturali e ambientali in un unico corso di studi triennale, a partire dal nuovo anno accademico. Si possono proseguire gli studi, volendolo, per altri due anni per il conseguimento della “laurea magistrale” in Progettazione e gestione dei sistemi forestali e ambientali.
 Ieri, nella sede di “Sa terra mala”, i presidi della facoltà di Agraria e di Scienze di Sassari Pietro Luciano e Gianni Micera, hanno illustrato agli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori dell’istituto Agrario di Nuoro e di Sorgono, oltre che del liceo scientifico di Siniscola, l’offerta formativa dei corsi in questione, insieme alle principali attività didattiche e di ricerca che si svolgono nella sede nuorese dell’ateneo.
 Illustrazione che prosegue oggi e domani, sempre a favore degli studenti del 5º anno delle superiori delle scuole del capoluogo e degli istituti distribuiti nel territorio. I docenti Sergio Vacca e Carla Rosnati hanno suddiviso in gruppi di 30 elementi ciascuno gli studenti che, dopo l’esposizione dei due presidi a “Sa terra mala”, partecipano ad esercitazione nei laboratori di “Cartaloi”, oltre che ad alcune fasi relative alla ricerca. Il trasferimento da una sede all’altra viene assicurato dai bus-navetta messi a disposizione dal presidente dell’Atp Paolo Piras dopo aver consultato il direttore tecnico Michelangelo Mariani.
 Il professor Luciano, una volta annunciata la fusione delle due antedecendi facoltà di Scienze forestali e Scienze naturali, ha spiegato che l’accorpamento si è reso necessario in ragione dei nuovi indirizzi dettati dalle norme ministeriali, oltre che per facilitare ulteriormente il corso di studi. Dopo la frequenza di tre anni, infatti, i corsisti possono conseguire la laurea e iscriversi all’Albo professionale degli agronomi e forestali. Se poi aggiungono altri due anni di frequenza, la laurea diventa in “Progettazione e gestione dei sistemi forestali e ambientali”.
 Per iscriversi al nuovo corso di studi gli studenti dovranno superare il test di accesso che, comunque, non è rigidamente selettivo. La cosa importante, successivamente, è che i corsisti garantiscano una frequenza per almeno il 70%, mentre non saranno tollerati i fuoricorso. Entro il secondo anno, inoltre, dovranno aver dato almeno 4 esami. I docenti Luciano e Micera hanno poi insistito sulla partecipazione al progetto Erasmus per la frequenza all’estero in vari Paesi Europei, con prospettive, oltre che di attività formative di completamento, anche di lavoro.
 Il presidente del Consorzio per gli studi universitari nella Sardegna Centrale Sergio Russo ha posto l’accento sull’importanza di dare ulteriore concretezza all’Università Nuorese, anche perchè è l’unica in Sardegna, relativamente a questo ordine di studi, a dare un’attività formativa in grado di coniugare il futuro lavoro con la vita, di chi ha fatto una scelta appropriata e perfettamente consapevole. «L’Università a Nuoro - ha concluso Russo - continuerà ad operare e a radicarsi sul territorio, allo scopo di tutelare e valorizzare l’ambiente, quale nuova ricchezza per assicurare alla Sardegna nuove prospettive economiche.
ANTONIO BASSU 
 
11 - La Nuova Sardegna
Pagina 32 - Sassari
Azienda veterinaria, addio 
Dopo la decisione di realizzare la struttura a Bonassai 
SERVIZI Un milione di euro da utilizzare 
OZIERI. Azienda veterinaria, addio. Nei giorni scorsi la giunta comunale guidata da Leonardo Ladu ha dissolto quello che può essere considerato un sogno di mezza estate dell’ex sindaco Giovanni Cubeddu: quello di far sorgere nella piana di Chilivani l’azienda sperimentale a servizio della facoltà di Veterinaria dell’ateneo sassarese. A tal fine, si erano anche registrate le prime mosse per dare gambe ad un progetto, che, a quanto risulta, era condiviso anche dai massimi dirigenti della predetta facoltà, venne ritenuto meritevole di approvazione dalla Regione sarda, che nell’ambito della programmazione integrata aveva erogato un contributo iniziale di un milione di euro da destinare alla realizzazione delle strutture edilizie indispensabili. Non senza polemiche, si era provveduto, attraverso la cessione di un piano dell’immobile dell’ex burrificio antistante la sede municipale, all’acquisizione dell’area destinata ad ospitare quello che per i promotori era destinato a divenire un vero e proprio “campus” universitario. Il terreno, cha ha un’estensione di 46 ettari ed è ubicato ad un tiro di schioppo dalla frazione di Chilivani, era stato prescelto per la posizione baricentrica rispetto ai più importanti insediamenti agricoli e industriali della piana ozierese, candidati a divenire banchi di prova per la preparazione degli studenti che lì avrebbero potuto effettuare la parte pratica. A mandare a gambe all’aria il progetto è stato il presidente Soru, fermamente deciso a dislocare a Bonassai il polo di ricerca a servizio delle facoltà di agraria e di veterinaria dell’ateneo sassarese. Un diktat ritenuto insormontabile dall’attuale esecutivo cittadino che nei giorni scorsi ha deciso di utilizzare diversamente il predetto finanziamento regionale. È giusto precisare che prima di adottare la dolorosa decisione, il sindaco Ladu ha avuto un incontro con il preside della facoltà di veterinaria di Sassari,per il quale «le finalità di cui all’opera pubblica anzidetta non risultano più perseguibili in quanto, nell’ambito della programmazione regionale, è stato individuato un altro sito per la realizzazione dell’ intervento». Alla luce di tale pronunciamento e d’accordo con l’assessorato regionale della Programmazione, la giunta ha provveduto a rimodulare il programma di spesa della somma a disposizione (al milione di euro si sono aggiunti i 70 mila euro del coofinanziamento regionale). Il “tesoretto” verrà utilizzato, in parte (533.500 euro) per la sistemazione della viabilità rurale dell’agro; per l’elettrificazione delle aree limitrofe a sant’Antioco di Bisarcio, tutt’ora prive dell’importante servizio (la spesa prevista è di 236 mila euro) e per il completamento del secondo lotto del canile consortile, in via di esecuzione nella predetta area acquisita dal Comune. Per tale intervento è assegnata la somma di 300 mila euro, che a parere dell’esecutivo dovrebbe essere sufficienti per rendere finalmente operativa la struttura.
(m.f.)
 
12 - La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Cagliari
Lettura e progetti per il Sarrabus
 MURAVERA. Negli istituti di istruzione superiore Luigi Einaudi di Muravera (capofila), Giuseppe Dessì di Villaputzu e in quelli statali di Muravera, San Vito, San Nicolò Gerrei, Villasalto, Villaputzu, Villasimius e Mandas è in corso il progetto “Lettura, comunicazione e progettazione ambientale per la valorizzazione del Sarrabus Gerrei”. Il costo del progetto è di 199mila euro interamente finanziato dalla Regione attraverso il Por (piano operativo regionale) «Prevenzione della dispersione scolastica e formativa». I nuovi istituti hanno costituito una rete a cui hanno aderito il consorzio Interuniversitario per l’Università telematica (Unitel) che ha predisposto il progetto. «Il progetto - spiega Piero Loddo, dirigente scolastico dell’istituto capofila - è finalizzato alla prevenzione della dispersione scolastica e alla promozione del rinserimento educativo e formativo». (j.bu.)
 
13 - La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Sassari
A Ossi incontro sul «Master and Back» 
Il progetto, rivolto ai laureati, sarà presentato domani alle 19 nei locali del Comune 
OSSI. Il Centro Iol, Centro servizi per l’orientamento al lavoro, organizza per domani 19 alle ore 17 nei locali del Comune di Ossi in via Marconi un incontro formativo sul «Progetto Master and Back». Si tratta di un programma che permette ai giovani laureati sardi di svolgere percorsi di alta formazione e/o stage presso organismi di riconosciuto prestigio internazionale. L’esperienza formativa si concluderà con i percorsi di rientro nelle imprese, nei centri di ricerca, nelle università o nelle istituzioni pubbliche che operano in Sardegna. Sarà compito dei candidati individuare il percorso di alta formazione o il tirocinio più congeniale alla loro esperienza, mentre spetterà alle imprese, agli enti e alle università proporre un programma di rientro che consenta ai giovani laureati sardi di tornare in Sardegna e mettere a disposizione le competenze e le esperienze professionali acquisite. Per il triennio 2005-2008 è disponibile un finanziamento a fondo perduto di 53 milioni di euro, che consentiranno l’assegnazione di circa tremila voucher o borse di rientro. Il programma è articolato in tre sezioni: alta formazione, della durata tra i sei mesi e i tre anni da svolgersi fuori dal territorio regionale presso università e organismi riconosciuti a livello internazionale (si va dai dottorati di ricerca ai master, dai corsi di specializzazione universitari ai diplomi accademici in campo artistico e musicale); tirocini, per una durata minima di 6 mesi e massima di un anno presso università, aziende, centri di ricerca o istituzioni pubbliche che operano fuori Sardegna e riconosciute a livello internazionale; percorsi di rientro in Sardegna, per una durata annuale o biennale presso aziende, università o istituzioni pubbliche che operano in Sardegna e intendono accogliere le competenze specialistiche dei laureati. Possono partecipare giovani laureati, disoccupati e occupati, in possesso di un eccellente curriculum, residenti in Sardegna da almeno tre anni o che hanno trasferito la propria residenza, per motivi di studio o lavoro. Limite di età 35 anni compiuti, per coloro che intendono accedere ai percorsi di rientro 40 anni compiuti.
(p.si.)
 

 
14 - Giornale di Sardegna
Grande Cagliari – Pagina 26
“Non vengo mai più a lezione” il rimprovero finisce su internet
Il caso. Su YouTube un docente universitario che sgrida una studentessa poco attenta alla spiegazione
Il professore:«Mi lasci il banco libero, per favore. Ne ha un vantaggio lei e anche io»
«Posso fare un’interruzione �� Signorina... sì, lei con gli occhiali, è invitata la prossima volta a non venire a lezione». L’esortazione, rivolta da un docente di una facoltà cagliaritana a una studentessa - evidentemente poco attenta alla lezione -, è finita sul sito “You tube” a settembre scorso, ma è stata segnalata solo da alcune settimane. Il video è stato cliccato quasi 2 mila e 100 volte e ha scatenato decine di commenti. La maggior parte delle risposte, presumibilmente di studenti universitari che frequentano le lezioni del professore in questione, lasciano poco spazio all’immaginazione. Qualcuno mette in dubbio le doti di insegnamento, qualcun altro lo invita ad andarsene in pensione. Nello stralcio audio che ha per titolo “I consigli su (nome della materia ndr) del Prof. Hellraiser” il docente ha proseguito: «Le auguro per lei a non venire mai più all’esame di (nome della materia ndr) perché, le giuro, e io normalmente sono conosciuto per tener fede ai miei impegni, io le giuro che se la vedo... va bene?... non solo le chiedo quello che in questo momento lei non è in grado di percepire ma anche tutto il resto che dovrà sapere in modo assolutamente peculiare, usando un termine che mi è proprio in questo ragionamento che le sto facendo: peculiare».
Nella registrazione pubblicata sul sito web il docente non viene minimamente interrotto. Gli studenti, inclusa la giovane rimproverata, non provano a replicare e lui, sempre rivolto alla studentessa, incalza: «Quindi, la invito a non venire, a levare dal piano di studi (nome della materia ndr) e a mettere... le do io il consiglio relativamente all’esame da dare in sostituzione, così non la vedo più e non mi crea più alcun disturbo. Va bene? Le auguro di non tornare la prossima volta a lezione. Mi lasci il banco libero, per favore. Ne ha un vantaggio lei e ne ho un vantaggio io. Ci siamo capiti?a capito? Eh? L’importante è che abbia capito. Basta un segno della testa». Poi, evidentemente, non soddisfatto della ramanzina, il docente ha dato qualche consiglio alla studentessa “disattenta” su come trascorrere il tempo libero: «La prossima volta faccia altro. Se vuole le posso dare anche delle indicazioni su dove andare... ci sono dei bellissimi siti archeologici o dei musei a Cagliari dove esercitare... altrimenti, dei bellissimi negozi nei quali fare shopping, a patto che lei abbia la carta di credito. E torniamo alla funzione monetaria. Va bene? Allora siamo qua, non là. Siamo qua!». Chissà se, nel frattempo, la studentessa “ammonita” ha seguito il consiglio e ha davvero cancellato dal piano di studi la materia del professore
 

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