Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 March 2008
Rassegna stampa a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli de L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna
1 - L’Unione Sarda
Economia Pagina 16
Il nuovo organismo avrà sede a Sassari: vi aderiscono le 30 associazioni più importanti
Olio Dop, nasce il Consorzio di tutela
 
Ci sono voluti quindici anni per ottenere il riconoscimento ma ora il Consorzio di tutela dell’olio extravergine d’oliva Dop Sardegna è una realtà. Ha sede legale e amministrativa nella Facoltà di Agraria di Sassari mentre la sede operativa è a Cagliari. Alla presidenza è stato chiamato Francesco Locci di Cagliari, alla vice presidenza Domenico Manca della San Giuliano di Alghero che sarà affiancato da Antonio Cadoni di Villacidro. Ieri il Consorzio è stato presentato dal preside della facoltà di Agraria Pietro Luciano, che ha confermato l’impegno dell’Università ad essere vicina all’iniziativa degli olivicoltori sardi con le proprie professionalità.LE IMPRESE Complessivamente aderiscono al Consorzio le trenta più importanti associazioni dell’isola, che garantiscono annualmente il 60% della produzione di olio a Denominazione di origine protetta. L’auspicio manifestato dal presidente del Consorzio Francesco Locci è che «il numero di olivicoltori associati aumenti in maniera esponenziale perché solo con i grandi numeri, oltre che con la certificazione della qualità del prodotto, è possibile avere una maggiore forza penetrativa sul mercato».
Complessivamente aderiscono al Consorzio le trenta più importanti associazioni dell’isola, che garantiscono annualmente il 60% della produzione di olio a Denominazione di origine protetta. L’auspicio manifestato dal presidente del Consorzio Francesco Locci è che «il numero di olivicoltori associati aumenti in maniera esponenziale perché solo con i grandi numeri, oltre che con la certificazione della qualità del prodotto, è possibile avere una maggiore forza penetrativa sul mercato».
MARCHIO DOP La denominazione di origine protetta "Sardegna" è riservata all’olio extravergine di oliva estratto nelle zone dell’isola indicate nel disciplinare di produzione e ottenuto per l’80% dalle varietà Bosana, Tonda di Cagliari, Nera di Villacidro e Semidana. Nell’annata olivicola 2007/2008 le produzioni d’olio Dop sono state stimate in circa 700 quintali di cui 500 prodotti nella provincia di Sassari che, al momento, rappresenta l’80% dell’intera produzione regionale. Le produzioni Dop - secondo i dati diffusi dal Consorzio - incidono per quest’anno in circa il 3% dell’intera produzione di olio sardo. Alghero, con circa 430 quintali d’olio Dop, si conferma ancora una volta il primo comune in Sardegna per quantità di produzioni a denominazione di origine protetta.
La denominazione di origine protetta "Sardegna" è riservata all’olio extravergine di oliva estratto nelle zone dell’isola indicate nel disciplinare di produzione e ottenuto per l’80% dalle varietà Bosana, Tonda di Cagliari, Nera di Villacidro e Semidana. Nell’annata olivicola 2007/2008 le produzioni d’olio Dop sono state stimate in circa 700 quintali di cui 500 prodotti nella provincia di Sassari che, al momento, rappresenta l’80% dell’intera produzione regionale. Le produzioni Dop - secondo i dati diffusi dal Consorzio - incidono per quest’anno in circa il 3% dell’intera produzione di olio sardo. Alghero, con circa 430 quintali d’olio Dop, si conferma ancora una volta il primo comune in Sardegna per quantità di produzioni a denominazione di origine protetta.
MERCATI Secondo i dati emersi ieri, il 92% dell’olio Dop prodotto in Sardegna viene venduto fuori dall’isola. Ora lo sforzo del Consorzio si concentra sull’organizzazione e lo studio di un nuovo marchio, inteso come logo, in grado di garantire sulla bottiglia una sicura identificazione della provenienza dell’olio Dop prodotto in Sardegna.
Secondo i dati emersi ieri, il 92% dell’olio Dop prodotto in Sardegna viene venduto fuori dall’isola. Ora lo sforzo del Consorzio si concentra sull’organizzazione e lo studio di un nuovo marchio, inteso come logo, in grado di garantire sulla bottiglia una sicura identificazione della provenienza dell’olio Dop prodotto in Sardegna.
Gibi Puggioni
 
1 - La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Nuoro
Il polo ambientale cerca matricole
Da lunedì a Sa Terra Mala e Cartaloi le tre giornate di orientamento
 
NUORO. Sono in programma da lunedì 17 a mercoledì 19 le giornate dell’orientamento universitario riservate agli studenti che frequentano l’ultimo anno delle scuole superiori di Nuoro. A promuoverle è l’Università di Sassari. La presentazione dei corsi di studio e delle attività didattiche avrà luogo, presente l’assessore regionale Maria Antonietta Mongiu, nella sede nuorese di Sa Terra Mala.
Obiettivo della manifestazione, alla presenza di diverse centinaia di studenti suddivisi nelle tre giornate, è quello d’illustrare l’offerta formativa dei due corsi di laurea e le principali attività didattiche e di ricerca che si svolgono nella sede di Nuoro.
Le presentazioni saranno effettuate da docenti e dottorandi di ricerca delle facoltà di Scienze e tecnologie forestali e ambientali e Scienze e tecnologie per l’ambiente, la natura e il territorio.
L’iniziativa, con avvio alle 9.30 di ciascuna delle tre giornate, si terrà nei locali di Sa Terra Mala e Cartaloi, dove l’Università ha le rispettive sedi.
Lunedì 17 avrà luogo la presentazione, alla quale interverranno, i presidi delle facoltà di agraria Luciano e della facoltà di Scienze forestali Micera.
Ci saranno i presidenti di consiglio dei corsi e di quello del Consorzio per la promozione degli studi universitari Sergio Russo, al sindaco Mario Zidda, al presidente della Provincia, Roberto Deriu, e agli assessori alla Pubblica istruzione, all’Università e all’ambiente dei due enti locali; le organizzazioni sindacali e le associazioni produttive dell’agricoltura e dell’industria.
Gli studenti invitati, insieme agli accompagnatori, saranno divisi in due gruppi: uno starà nella sede di Sa Terra Mala, mentre l’altro, attraverso i bus-navetta dell’Atp, si trasferirà in quella di Cartaloi.
Nelle due strutture saranno ulteriormente divisi in gruppi di circa 30 unità, giusto per partecipare ad alcune esercitazioni che avranno luogo nei laboratori, ascoltando nel contempo l’illustrazione delle varie attività, sia didattiche che di ricerca.
A conclusione delle attività il gruppo che si trovava a Sa Terra Mala sarà accompagnato a Cartaloi e viceversa. Ciò per dar modo a tutti gli studenti ospiti di partecipare alle previste attività.
I docenti delle scuole superiori interessati, insieme ai dirigenti scolastici, possono contattare, per ulteriori chiarimento, la segreteria organizzativa dell’Università, telefonando allo 0784 214948.
 
2 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
BREVI
 
CAGLIARI. Oriantarsi nel mondo del lavoro è oggi un’esigenza sentita da tutti. Questa mattina alle 9,45 verrà presentata la nuova edizione del master universitario «Tecniche e metodi di orientamento». La manifestazione si terrà nell’aula magna della facoltà di Scienze della formazione. In contemporanea saranno presentati anche la terza edizione del master in «Psicologia giuridica e criminologia» e quello in «Gestione dei processi di sviluppo umano e organizzativo».  
 
3 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari Nessuna proroga ai fuori corso
Giurisprudenza, sit-in di protesta degli studenti
 
CAGLIARI. Sit-in degli studenti di Giurisprudenza avant’ieri davanti alla sede della facoltà in viale Frà Ignazio: protestano perchè hanno paura di non passare alla seconda fase del loro percorso universitario (il biennio di specializzazione) con l’applicazione del nuovo decreto Mussi, il provvedimento che, secondo gli iscritti, sbarrerebbe la strada a tutti i fuori corso. «L’Università - hanno scritto in una lettera inviata al preside della facoltà di Giurisprudenza, Massimo Deiana, e a tutti i componenti del Consiglio di facoltà - risulta essere uno dei pochi atenei a non aver concesso la proroga». La protesta è iniziata poco prima dell’inizio della seduta del Consiglio di facoltà: tra gli argomenti da discutere c’era proprio la questione-proroga. «Attualmente - hanno spiegato gli universitari che hanno organizzato il sit-in - ci sono 1.320 studenti iscritti alla triennale di Scienze giuridiche. Ma, per effetto del decreto, protrebbero proseguire la strada per il biennale solo in 200, quelli che sono riusciti a rimanere in corso». Di qui la richiesta ai componenti del Consiglio di facoltà: proroga sine die della programmazione mensile degli esami. La soluzione, secondo gli studenti, per acchiappare in corsa la possibilità di accedere alla specializzazione. 
 
4 - La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
La pecora nera ha il pedigree
E’ stata riconosciuta come razza autoctona dal Ministero Le caratteristiche: il colore e le corna anche nelle femmine
 
SASSARI. È ufficiale: la pecora nera di Arbus entra di diritto fra le razze sarde autoctone. La capra allevata in circa 1500 esemplari soprattutto negli allevamenti del Sulcis, caratterizzata dal vello nerissimo e dalle corna anche nelle femmine, ha avuto il riconoscimento dal ministero. Saranno soddisfatti i molti estimatori della pecora la cui lana veniva e viene utilizzata per realizzare l’orbace.
Si tratta di un’importante tappa nel percorso portato avanti dalla Regione sarda per l’ottenimento del pedigree europeo per la capretta cresciuta fra le miniere.
La notizia è emersa ieri mattina nel corso della presentazione, nella facoltà di Medicina Veterinaria, del progetto per la Biodiversità animale portato avanti grazie alla collaborazione di Agris, l’agenzia della Regione per la ricerca scientifica e la sperimentazione in agricoltura e le università di Sassari e Cagliari. Dopo l’introduzione del preside della facoltà di Veterinaria Sergio Coda e del direttore generale di Agris Giuseppe Pulina che hanno rilevato l’importanza di un progetto che ha come obiettivo il miglioramento e la valorizzazione delle popolazioni locali di animali da allevamento e la conseguente maggiore qualità nelle filiere alimentari, gli studiosi responsabili del progetto e del relativo centro hanno spiegato ai colleghi le tecniche innovative che saranno utilizzate per individuare le razze autoctone e migliorarne le prestazioni in allevamento.
«In questi ultimi anni - ha detto Antonello Carta, responsabile dell’area genetica - sotto la spinta della maggiore sensibilità dell’opinione pubblica nei riguardi della salvaguardia ambientale e del miglioramento della qualità della vita, i governi regionali e nazionali hanno attivato politiche per il mantenimento e la tutela della biodiversità del patrimonio animale. Le specie di interesse zootecnico, infatti, nell’ultimo secolo sono state selezionate prevalentemente per la produzione in sistemi di allevamento intensivi. Tale selezione ha condotto a una riduzione della consistenza dei tipi genetici autoctoni con un elevato rischio di estinzione».
Un riferimento preciso è al maialetto sardo «che - hanno detto gli esperti di zootecnia presenti ieri all’incontro - ci viene offerto in gran quantità nelle aziende agrituristiche ma di certo c’è soltanto che è stato cotto in Sardegna». Un motivo in più per selezionare e valorizzare razze davvero sarde. «Le specie di animali allevate in Sardegna si sono evolute in maniera differente - ha detto Carta -. Negli ovini si è operata la selezione per la produzione di latte e alcuni caratteri morfologici della razza autoctona in purezza. Considerato il livello raggiunto dalla selezione nella specie ovina, le ricerche su tale specie sono a uno stadio più evoluto. Per quanto attiene, invece alle specie suina, caprina e bovina si è puntato sull’incrocio, non sempre programmato, con razze migliorate e dunque a una progressiva riduzione della consistenza dei tipi genetici originari. Per quanto attiene le specie equine e asinine, esistono alcuni genotipi locali per i quali è necessario sviluppare la ricerca». Insomma, un impoverimento delle razze pure isolane che è necessario contrastare. Per questo motivo è prevista l’attivazione del Centro di Biodiversità animale attraverso la realizzazione di specifici laboratori nella facoltà di Veterinaria dell’università di Sassari e all’istituto Zootecnico e caseario della Sardegna per lo svolgimento di attività di ricerca finalizzata alla valorizzazione della biodiversità del patrimonio animale. «Gli animali verranno valutati per la loro variabilità genetica attraverso studi molecolari del dna - hanno spiegato i ricercatori -. L’attività di studio intende procedere anche all’identificazione di geni legati alla resistenza a patologie di diversa origine che negli ultimi anni hanno creato molti problemi agli allevatori sarde». (g.g.)

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie