Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 March 2008
Rassegna stampa a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati 7 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna
1 - A Sassari nuova apparecchiatura per la radioterapia (L’Unione - La Nuova)
1 - L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 54
Sassari. Inaugurazione
Lotta ai tumori: arriva l’acceleratore di ultima generazione
 
Pubblico e politici delle grandi occasioni ieri nell’aula magna della Facoltà di Medicina dell’Università per la cerimonia di inaugurazione del nuovo acceleratore lineare per la radioterapia. Al tavolo dei relatori, l’assessore alla Sanità Nerina Dirindin, il rettore Alessandro Maida e i direttori generali delle aziende sanitarie Giovanni Mele e David Harris. In platea, il presidente del consiglio regionale Giacomo Spissu e diversi esponenti politici del sassarese.
L’evento era di quelli solenni. L’Istituto di Scienze radiologiche è stato dotato di un nuovo acceleratore Varian 2100 di ultima generazione che funziona già dal 21 gennaio. È dotato di un sistema per i piani di trattamento che consente una radioterapia di precisione. La responsabile del settore, Maria Filomena Dedola, ha citato i dati sull’attività del 2006, anno in cui sono stati trattati 550 pazienti. Nel 2007 c’è stata una sensibile riduzione dovuta ai lavori di realizzazione del bunker che oggi ospita la nuova strumentazione. «Con la disponibilità di due apparecchiature - ha detto la Dedola - si può arrivare a trattare, con l’attuale organico, fra i 700 e i 750 pazienti». Pochi a fronte di 1200 nuovi casi di tumore l’anno in provincia cui si sommano i 600 della provincia di Nuoro che non dispone ancora di un servizio di radioterapia e quindi fa riferimento alla struttura di Sassari.
«Si potrebbe fare di più - è stata la sintesi dell’intervento della Dedola - se i medici non dovessero anche occuparsi delle funzioni amministrative e infermieristiche che portano via tempo prezioso». L’intervento della responsabile del servizio di radioterapia, che con onestà e alcuna vena polemica aveva fotografato l’attuale situazione si è rivelato invece una bomba ad orologeria che è esplosa fragorosamente nel corridoio antistante la sala conferenze.
Qui Nerina Dirindin ha affrontato con estrema durezza di fronte a numerosi testimoni il direttore generale dell’azienda mista David Harris: «Sono venuta qui per inaugurare l’acceleratore lineare non per sentire l’elenco della spesa!» ha gridato fuori di sé. Poi è rientrata, ha ascoltato Harris che aggiustava il tiro e la domanda di un giornalista sulla lista d’attesa dei pazienti in attesa della radioterapia, lista che resterà alta stando ai numeri emersi. Quindi è intervenuta: «Chiedo scusa ai tanti pazienti che non abbiamo aiutato adeguatamente e nei cui confronti ora dobbiamo fare di più. E voi - ha detto rivolta al personale - dovete utilizzare al meglio le apparecchiature e per più ore. Poi valuteremo e se sarà necessario fare ancora qualcosa la faremo».
Gibi Puggioni
 
2 - L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro Pagina 22
Università, associazione degli studenti
Costituita ufficialmente si propone di dare una voce unica al malessere degli iscritti ai corsi
 
A difendere l’Università nuorese scendono in campo stavolta in prima persona gli studenti, probabilmente sconcertati dalle incertezze e dai ritardi della politica ufficiale. Lo fanno attraverso la costituzione ufficiale di una associazione che si chiama Ochlos, Moltitudine Studentesca , che ha mosso i primi passi incontrando coi suoi fondatori il presidente del Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale Sergio Russo. Incontro che ha dato subito i suoi frutti, visto che il presidente ha concesso all’associazione l’uso di una stanza nella sede di via Salaris.
Il nome scelto dagli studenti deriva dal greco e significa sostanzialmente moltitudine ma in senso indistinto ed è sembrato perciò rappresentare efficacemente la condizione psicologica di chi, iscritto all’università nuorese, non sa bene se l’stituzione è destinata a durare nel tempo oppure se porrà gli iscritti nella condizione di emigrare verso altre sedi.
«Sarebbe inutile nascondere - scrivono i fondatori di Ochlos nella lettera di presentazione - che l’associazione nasce a causa dell’attuale situazione di disagio e di inquietudine venutasi a creare nel corso di laurea in "Amministrazione, Governo e Sviluppo Locale", dell’Università di Cagliari con sede a Nuoro. Una situazione che ha sollecitato la nascita di tale organismo per rendere più omogenea ed intensa l’azione di difesa e di salvaguardia dell’Università a Nuoro». Oltre a promuovere dibattiti ed altre iniziative che coinvolgano la popolazione studentesca, l’associazione si pone l’obiettivo di avvicinare la realtà universitaria nuorese alle altre dell’isola, così da poter creare una serie di relazioni in grado di formare una solida realtà collettiva. Per questo motivo i fondatori di Ochlos hanno rivolto un appello alle istituzioni locali (Comune e Provincia, soprattutto), alle associazioni di categoria, a quelle culturali, ai sindacati di aderire all’organismo, in modo da dargli forza e autorevolezza.
Nei giorni scorsi è stato eletto anche il direttivo dell’associazione. Presidente è Manuela Delogu, di Siniscola, vicepresidente Sara Deriu, di Nuoro, segretario è Antonio Arghittu, anche lui di Nuoro e tesoriere Stefania Zucca, di Tiana. Insieme a questi nomi completano l’elenco dei fondatori Serena Secchi (Siniscola), Pasquangela Piredda (Thiesi), Maura Bonu (Sorgono), Laura Cambosu (Nuoro), Maria Laura Uras (Meana Sardo), Carla Murru (Fonni) e Tiziana Muceli (Cardedu). La sede, cone detto prima e concesso dal presidente Sergio Russo, sarà nell’edificio che ospita la direzione dell’Università, in via Salaris. Le prime attività dell’associazione sono in programma già a partire dai prossimi giorni.
 
3 - L’Unione Sarda
Cronaca Regionale Pagina 7
giovani e istituzioni
Spissu agli studenti: cambiate la politica andando a votare
 
Lo statuto della Sardegna e la sua attualità, la funzione delle istituzioni, la questione morale, il ringiovanimento della classe politica, il rapporto tra le leggi regionali e l’ordinamento europeo. Sono stati i temi principali affrontati ieri nell’aula consiliare in un incontro tra il presidente del Consiglio Giacomo Spissu e gli studenti di numerose scuole superiori e del corso di diritto amministrativo dell’università di Cagliari. La relazione introduttiva è stata del professor Andrea Pubusa, docente di diritto amministrativo della facoltà di Giurisprudenza di Cagliari, che ha ricordato le varie fasi storiche in cui è maturato lo statuto speciale. Nel dibattito successivo, rispondendo alle domande degli studenti, Spissu ha tra l’altro rivolto un appello ai giovani: «Se volete cambiare la classe politica dovete andare a votare. La partecipazione è essenziale: la democrazia è stata una conquista , dovete saperla usare. I giovani non siano solo spettatori».
1 - La Nuova Sardegna
Pagina 32 - Sassari UNIVERSITÀ TERZA ETÀ
Ricordata la figura di Elisa Nivola
 
OZIERI. La figura di Elisa Nivola, docente di pedagogia all’università di Cagliari e nipote del grande scultore di Orani, deceduta qualche giorno fa, è stata ricordata nella recente "lezione" dell’Ute cittadina. Un atto di omaggio che la dirigenza dell’associazione Locale ha ritenuto doveroso nei confronti di una studiosa che aveva tenuto un’interessante conferenza "sull’importanza ed efficacia dell’autobiografia come esercizio letterario scritto per migliorare la consapevolezza critica della nostra personalità e della nostra funzione nel mondo». La docente si batteva contro ogni omologazione colonizzatrice e si occupava di bilinguismo, difendendo la lingua e la cultura sarda. Molti docenti di Ozieri, che l’avevano avuta come insegnante in corsi di aggiornamento, ricorderanno a lungo le sue lezioni, ispirate ai valori della solidarietà democratica. I suoi seminari di studio che teneva a Cagliari sono ritenuti dei veri e propri laboratori di ricerca. Nella lezione tenute all’Ute cittadina aveva parlato di "Cosima". il romanzo autobiografico di Grazia Deledda, definendolo «uno specchio dei tempi nell’atteggiamento discriminatorio della donna, del premio Nobel conferito alla scrittrice nuorese a riconoscimento della sua alta personalità». (m.f.)  
2 - La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Malati di tumore salvati dall’acceleratore
Alle Cliniche è arrivata una nuova sofisticata macchina per la radioterapia
di Gabriella Grimaldi
 
SASSARI. È stata una buona giornata quella di ieri per la sanità del territorio. Con l’arrivo del secondo e molto più moderno acceleratore lineare nelle cliniche universitarie, si potrebbe sbiadire il ricordo dei penosi viaggi fatti dagli ammalati di tumore per potersi curare. Nelle proiezioni dell’azienda mista, della Asl e della Regione che hanno collaborato per la realizzazione del progetto, il numero dei pazienti trattati dovrebbe quasi raddoppiare. «Naturalmente - ha raccomandato l’assessore Dirindin - è necessario il massimo impegno perchè i nuovi strumenti siano utilizzati al meglio».
La potente macchina costata un milione e 700 mila euro, assieme a quella già in dotazione nell’istituto di scienze radiologiche diretto da Giulio Cesare Canalis, consentirà di trattare circa 800 pazienti in un anno. Una cifra che per il momento lascia fuori ancora numerosi ammalati visto che i pazienti per cui è indicata la radioterapia, sono stimati in 1200 all’anno più i circa 600 pazienti della provincia di Nuoro che avrebbero Sassari come punto di riferimento, almeno fino a quando l’ospedale San Francesco non verrà dotato del nuovo acceleratore.
La macchina di Sassari, il Varian Clinac 600, comunque rappresenta la prima frontiera regionale verso la realizzazione della rete della radioterapia che interesserà diversi centri sanitari della Sardegna (con nove macchine in tutto) e che garantirà la totale copertura delle necessità di cura di una certa tipologia di tumori.
Il nuovo acceleratore, arrivato a Sassari nel mese di ottobre, è stato sottoposto a una delicata operazione di messa a punto, che ha riguardato le verifiche ingegneristiche e fisico-dosimetriche, è entrato in funzione il 21 febbraio e sono stati effettuati i primi cinque trattamenti. Il Varian, dotato di una sofisticato sistema di lamelle, è in grado di colpire le cellule neoplastiche escludendo le parti del corpo che non sono interessate dal tumore.
Un enorme progresso nella cura delle patologie oncologiche che hanno come indicazione proprio la radioterapia. Si tratta delle masse localizzate nei polmoni, nella mammella e nella prostata. Sono poi contemplati i carciomi del retto, quelli renali e i tumori del sistema nervoso. L’acceleratore lineare rappresenta dunque il primo tassello per la realizzazione di un importante polo regionale della radioterapia a Sassari, definito dalla Giunta Soru con una delibera nel dicembre dello scorso anno. Gli altri tasselli sono rappresentati da una Tac Simulatore e dalla Pet, che arriverà alla fine dell’anno.
Ad annunciare, ieri mattina, con visibile commozione la realizzazione dell’impresa è stato il direttore sanitario dell’azienda mista Antonello Ganau che ha dato subito la parola al direttore generale David Harris: «Il risultato di oggi - ha detto quest’ultimo - è il frutto della volontà di agire in tempi brevi per dare risposte tangibili ai cittadini utenti». Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore generale della Asl Giovanni Mele: «È un gradito compito essere qui oggi. Conintueremo a lavorare assieme con l’azienda mista per ottenere sempre maggiori risultati». Fra i presenti ovviamente anche il rettore dell’università di Sassari Alessandro Maida che ha ringraziato per lo sforzo fatto tutte le parti in causa.
Assieme alla macchina nell’istituto di Radiologia sono arrivati anche i rinforzi di personale ed esattamente 5 radioterapisti, 2 fisici sanitari, 8 tecnici. «Mancano - ha detto la dottoressa Maria Filomena Dedola che nella clinica dirige la radioterapia - le figure degli amministrativi e degli infermieri professionali. La loro presenza consentirebbe una resa migliore del servizio». E su questo punto non è mancata una traccia di polemica. L’assessore Dirindin ha risposto secca che «in molti casi non si tratta di aumentare il personale ma di essere motivati e dare il meglio con quello che si ha a disposizione. Qualora la Regione verificasse questi elementi sarà disponibile a un impegno maggiore».
 
3 - La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Olbia
I giovani e l’Europa, c’è un nuovo sportello
 
OLBIA. Uno sportello aperto sull’Europa che offre nuove conoscenze e opportunità al mondo giovanile. E’ l’Eurodesk, struttura di riferimento della Commissione europea per l’informazione dei giovani che da lunedì prossimo sarà operativa anche in città, uno dei cento punti attivi a livello nazionale, unico al momento registrato nell’isola. Una rete europea nata con lo scopo di diffondere informazioni e fornire un orientamento sui programmi che l’Unione europea promuove a favore dei giovani.
Il servizio finora ospitato all’interno dell’Informagiovani cittadino decolla adesso autonomamente, con una sede propria, nei locali dell’Expò. Qui, saranno disponibili informazioni sui programmi europei relativi ai settori dell’educazione, della formazione, della mobilità, della cultura e dell’occupazione promossi e organizzati dall’Unione europea e dal Consiglio d’Europa. Lo sportello fa capo alla direzione generale del Comune e s’incardina all’interno dell’assessorato alle politiche giovanili. Sarà aperto tre giorni la settimana e a occuparsene saranno tre operatori. «Il Comune vuole avvicinare i giovani all’Europa», ha detto Gianni Giovannelli ieri mattina, in occasione della giornata di lancio del punto Eurodesk. Il sindaco ha sottolineato come «molto si sia fatto in questi ultimi anni in città per i giovani, dall’apertura dell’Università al finanziamento di nuovi master post laurea. Ora, questo nuovo servizio che aprirà loro nuove opportunità». Un concetto sottolineato anche dal Rettore dell’Università degli studi di Sassari, Alessandro Maida. «L’Università sostiene in pieno l’iniziativa - ha detto -: oggi, la laurea da sola non basta più per trovare un’occupazione. Occorrono approfondimenti, specializzazioni, la conoscenza di più lingue per trovare uno spazio nel mondo del lavoro, magari lontano da casa. Ecco l’importanza di questo strumento che allarga la formazione dei giovani e gli spazi occupazionali».
Ai lavori erano presenti anche i responsabili dell’Eurodesk nazionale e la sociologa Antonietta Mazzette del centro studi urbani dell’Università di Sassari che svolgerà per conto del Comune un’indagine conoscitiva sui giovani in città. Ricerca che prenderà il via questo mese e durerà un anno, con l’obiettivo di capire chi sono i giovani olbiesi, quali sono i loro percorsi formativi e se le professionalità maturate rispondono alle richieste del mercato del lavoro locale. (t.s.)
 
4 - La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Cultura e Spettacoli
Inaugurato a Sassari il progetto promosso da università e accademia, curato da Altea e Marras
Zebra, arte in movimento
Apre la performance di Boscani con due veri pugili
La facoltà di Lettere si unisce non solo simbolicamente con le Belle Arti in un ciclo di mostre
 
SASSARI. Grigia, anonima, forse anche un po’ opprimente: è così che si tende a percepire la sede della facoltà di Lettere e Filosofia dell’università di Sassari. Lo stabile di via Zanfarino, vecchio di soli trent’anni, mostra l’usura del tempo e l’aspetto datato di un’architettura anni Settanta, con soffitti bassi, arredi a buon mercato e infissi in metallo e pvc. Un aspetto che contrasta con l’animazione degli spazi, vissuti quotidianamente da centinaia di studenti, e con la vitalità che caratterizza la facoltà, da qualche tempo teatro di una fitta serie di iniziative culturali che, dall’ambito accademico, volentieri migrano verso la città e il territorio. Il contenitore, insomma, non si accorda al contenuto; ecco perché il preside Aldo Maria Morace, in attesa di varare un sostanzioso programma di interventi strutturali sugli immobili, ha dato il via a un progetto destinato a riqualificare dal punto di vista estetico gli ambienti di via Zanfarino e dell’altra sede della facoltà in piazza Conte di Moriana. Fino al 30 aprile, il progetto «Zebra Crossing», organizzato con l’Accademia di Belle Arti, vedrà undici artisti intervenire a turno nei locali dei due edifici. Il titolo rinvia alle strisce pedonali che collegano la facoltà di Lettere all’Accademia, sua dirimpettaia in via Duca degli Abruzzi: un passaggio finora attraversato raramente, ma che in futuro, ci si augura, dovrebbe diventare simbolo di una collaborazione tra le due istituzioni di cui «Zebra Crossing» costituisce la prima tappa.
Curato da Giuliana Altea e Pinuccia Marras, il progetto è sostenuto dall’Ersu e dal Comune di Sassari, ma a renderlo possibile è stata la generosità degli artisti, che hanno concesso le loro opere a costo zero: Leonardo Boscani, Paola Dessy, Greta Frau, Pinuccia Marras, Narcisa Monni, Igino Panzino, Pastorello, Giulia Sale, Josephine Sassu, Stefano Serusi, Y Liver. Sono artisti di varie generazioni, operanti con varie tecniche, dalla pittura alla fotografia, dall’installazione ai media digitali (uno degli interventi ha per oggetto non un luogo fisico ma lo spazio virtuale del sito web di facoltà). Le opere verranno sistemate negli spazi di passaggio dei due stabili e nelle aree dove si trovano gli studi dei professori; alcune saranno realizzate nel corso di workshop tenuti con gli studenti. Questi ultimi sono protagonisti anche di un altro momento del progetto, il laboratorio audiovisivo diretto da Lucia Cardone e Antonio Bisaccia, che documenterà le fasi del progetto e girerà undici «Video-ritratti d’artista». I filmati saranno presentati al Teatro Civico in settembre, insieme al catalogo, pubblicato a conclusione del progetto.
A inaugurare «Zebra Crossing» è stato Leonardo Boscani, che ha rimodellato lo spazio dell’atrio di via Zanfarino, finora un ambiente sciatto e caotico, occupato da bacheche, segnaletica varia e poster affissi casualmente. Lavorando insieme a un gruppo di studenti, Boscani ha rivestito interamente i muri con un wallpaper che ingloba anche le insegne della segreteria e del centro informazioni, e su cui appaiono le immagini fotografiche anni Cinquanta tipiche del suo lavoro. Fluttuanti in uno spazio cosmico dalle tinte fluorescenti, come improbabili satelliti, si fronteggiano su due pareti un grande pullman vuoto e una coppia di giovani indiani in motoretta. Le vetrate hanno anch’esse cambiato faccia: coinvolgendo gli anonimi stickers che lasciano le loro tracce sui muri della città, l’artista le ha ricoperte di adesivi trasparenti; ne è nata una specie di versione postmoderna delle vetrate gotiche, che col sole proietta riflessi multicolori.
Il progetto comprende una serie di incontri che vedranno gli artisti, in dialogo con critici e studiosi, raccontare le loro ricerche, rispondendo alle domande del pubblico. L’incontro con Boscani ha incluso, a titolo di bonus non annunciato, una performance tenuta nell’atrio. Su un grande tappeto in pvc con le immagini di un incontro di boxe circondato da simboli politici, Boscani ha organizzato (grazie alla collaborazione del Coni) un vero match tra due pugili professionisti, Salvatore Erittu e Pierluigi Zara, arbitrati da Alberto Mura. In quello che si potrebbe definire un ready-made ideologico-sportivo, giovedì i due atleti si sono battuti alla luce di un proiettore che stampava sui loro corpi immagini di folle messe in moto dalle più varie convinzioni (processioni religiose, cortei politici, parate militari). Il tutto sotto lo sguardo attento di una folla di studenti, professori e curiosi.
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
Olbia, un master per progettare l’integrazione tra porto e città
Marchetta, ideatore del corso: «Gli esempi Amsterdam e Sydney»
 
OLBIA. Non più solo città sul mare, ma soprattutto città di mare. Da nord a sud, da via dei Lidi a zona Mogadiscio sorgerà un’unica passeggiata che farà cambiare fisionomia alla città. «Olbia deve riconquistarsi il ruolo di città marinaresca», ha detto Paolo Piro all’inaugurazione del master post laurea organizzato dall’Università di Firenze insieme all’autorità portuale da lui presieduta. Un corso rivolto a ventuno laureati che intendono specializzarsi nella progettazione urbanistica dei fronti d’acqua, ormai più comunemente chiamati waterfront, e degli approdi diportistici attrezzati.
«Finalmente la città si apre al mare - ha dichiarato Piro -. Non esistono più le barriere fra città e porto, ormai è un tutt’uno. E a breve lo sarà ancora di più: penso a quell’unico lungomare che da via dei Lidi arriverà fino alla Sacra Famiglia. Ma non solo: è nostra intenzione non rinnovare le concessioni dei capannoni che deturpano il paesaggio». Una presa di posizione che trova pienamente d’accordo Marzio Altana, vice sindaco, ma anche assessore all’Urbanistica. «Olbia non può continuare a essere un luogo di passaggio - ha detto l’assessore - ma deve diventare una città turistica a tutti gli effetti. E lo stretto rapporto tra centro urbano e porto va proprio in questa direzione. Per questo motivo non possiamo che essere onorati che un master di questo tipo abbia sede in città: è un riconoscimento al buon lavoro fatto in dieci anni dalla nostra amministrazione». Sulla stessa lunghezza d’onda le parole di Giovanni Cassitta, assessore alla Cultura.
A illustrare il master è toccato invece a Manlio Marchetta, docente dell’Università di Firenze, ma soprattutto ideatore del corso itinerante che dopo Olbia farà tappa anche ad Agrigento, Livorno, Napoli e Civitavecchia. «Ci siamo prefissi due obiettivi - dice il professore toscano - Il primo è quello di studiare una nuova integrazione tra città e porto, mentre l’altro consiste nel creare un interscambio più intelligente tra i vari mezzi di trasporto. E i ventuno specializzati del master avranno il titolo per svolgere progetti di questo tipo». Per Marchetta le aree portuali sono quelle che si prestano meglio allo sviluppo di una progettazione moderna. «Amsterdam, Copenaghen, Sidney e New York ne sono degli esempi».
Il corso post laurea è iniziato ieri con le relazioni, tra gli altri, di Vanni Maciocco, Paolo Piro e dello stesso Marchetta. Si prosegue oggi alle 10.30 con Marzio Altana che presenterà le relazioni tra puc e piano regolatore del porto. A seguire interverranno anche Carlo Marcetti, Settimo Nizzi e Tonino Pizzadili. Domani è prevista una visita guidata in battello del golfo e del waterfront, mentre lunedì il corso si concluderà con la definizione dei progetti da affidare a ciascun iscritto e delle eventuali attività di tirocinio facoltativo presso uffici o aziende.
 

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