Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 February 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 6 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

 
1 - Incontro tra il Rettore Mistretta e il presidente della provincia di Nuoro Deriu (L'Unione - La Nuova)
1 – L’Unione Sarda
Nuoro e provincia – pagina 19
Università. I giovani di Fi chiedono chiarimenti al presidente della Regione e al rettore di Cagliari
Corso chiuso, Forza Italia accusa Tiscali
   
Il presidente della Provincia Roberto Deriu incontra il rettore dell'università di Cagliari Pasquale Mistretta per risolvere la crisi della sede nuorese. Nel frattempo, i giovani di Forza Italia pongono una serie di quesiti sui corsi on line finanziati con fondi della Regione e di cui sarebbe beneficiaria un'associazione temporanea d'imprese che riunisce Tiscali, Consorzio Sis, Giunti Interactive Labs, Tecnofor e Unist. Dice Pierluigi Saiu, coordinatore regionale di Forza Italia Giovani: «Dal presidente della Regione e dal rettore dell'università di Cagliari vorremmo un chiarimento. A Nuoro il corso di scienze dell'amministrazione esiste da molti anni. Perché si è deciso di chiuderlo e di lasciarlo in vita sotto forma di corso on line con costi di iscrizione molto più alti di quelli pagati nel capoluogo barbaricino?». Altre domande: «La scelta di chiudere il corso nuorese è in qualche modo collegata agli investimenti sul progetto Unisofia? Se la volontà di pensare a una università di eccellenza porta alla chiusura dei corsi nuoresi perché la valutazione è diversa per i corsi on line». Le parole di Saiu fanno riferimento a una vicenda iniziata con il bando dell'assessorato regionale alla Pubblica istruzione del 9 novembre 2005 per assegnare fondi a corsi di laurea on line. Nell'aprile 2006 viene approvata la graduatoria. In testa c'è il consorzio per l'università telematica della Sardegna, che riunisce gli atenei di Cagliari e Sassari: vince con il progetto Sofia e beneficia di otto milioni 850 mila euro, «pari - è scritto nella determinazione relativa - al costo complessivo delle attività previste dal progetto selezionato». Lo gestiscono le università di Cagliari e Sassari riunite nel consorzio Unitel che è «capofila - spiegano i giovani del Pdl - del raggruppamento temporaneo di scopo costituito insieme ad alcuni partner tecnologici e di produzione dei contenuti: Tiscali, consorzio Sis, Giunti Interactive Labs, Tecnofor, Unist. Tra i corsi on line Unisofia propone scienze dell'amministrazione, scienze dell'architettura e scienze della comunicazione. L'iscrizione è di duemila euro. Dice Fabrizio Mulas, responsabile regionale della formazione dei giovani di Fi: «Perché far pagare duemila euro di tasse all'anno per un corso a numero chiuso per 200 studenti quando a Nuoro il corso di scienze dell'amministrazione già esiste con costi in linea con l'offerta formativa di Cagliari e Sassari? Perché non investire sull'università nuorese preferendo ridurre in Finanziaria la dotazione del fondo per le sedi decentrate e poi sostenere quegli stessi corsi on line con costi maggiori per gli studenti?».
Intanto, la commissione Cultura del Comune rilancia l'idea della fondazione al posto del consorzio universitario tanto cara a Deriu, ma non al sindaco Zidda. Il presidente Mario Angioi chiede un dibattito in Consiglio partendo dal documento del capogruppo della Margherita Giovanni Mura a favore della fondazione. La questione approderà alla conferenza dei capigruppo. «Il definitivo radicamento del polo universitario a Nuoro non significa tralasciare gli altri problemi in campo sottolineati dai sindacati», dice Angioi a proposito della nuova caserma di Pratosardo e dei troppi ritardi denunciati da Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Sulla presenza militare in città interviene il coordinatore provinciale di An Peppe Montesu che chiede l'immediato avvio dei lavori per la caserma
 
 2 – L’Unione Sarda
Commenti – pagina 15
temi eticamente sensibili
Bagarre sull'inviolabilità della vita
di Gianfranco Sabattini*  
 
La soluzione dei problemi "eticamente sensibili" (aborto, uso delle cellule staminali per scopi scientifico-terapeutici ed eutanasia) ha sinora originato dure contrapposizioni tra opposte "fazioni".
Sinora la discussione pubblica sull'inviolabilità della vita ha mancato di riconoscere la distinzione tra obiezione derivata e obiezione originaria (all'aborto, all'uso delle staminali e all'eutanasia), destinata ad avere importanti conseguenze sulle modalità del dialogo, sulle regole sociali da adottarsi a tutela della vita e sulla conservazione di un quadro istituzionale realmente democratico. Chi si appella alla obiezione derivata sostiene che la vita umana inizia con il concepimento, che il feto è una persona sin da quel momento, che l'uso di cellule staminali per scopi scientifico-terapeutici corrisponde alla distruzione di una vita umana, come lo è la morte provocata anticipatamente di un malato terminale. In questo modo si sottintende che il feto è un soggetto titolare di diritti o di interessi sin dall'inizio del concepimento; in questo senso, perciò, la "distruzione" di un feto violerebbe il diritto di qualcuno a non essere ucciso, proprio come la soppressione di un adulto violerebbe il suo diritto a non essere ucciso. Sulla base di questa obiezione, si sostiene, perciò, che lo Stato ha la responsabilità di proteggere ogni forma di vita. All'opposto, chi si appella all'obiezione originaria sostiene che ogni vita è inviolabile, in quanto dotata di valore intrinseco. Chi è per questa seconda obiezione considera l'insulto arrecato a ogni forma di vita sbagliato in linea di principio, prescindendo dal riferimento a particolari diritti o interessi.
Esistono però delle differenze sostanziali tra le due forme di obiezione. Chi sostiene l'obiezione originaria non accetta l'idea che la vita umana inizi con il concepimento e che il feto sia una persona senziente fin da allora, anche se la scienza non ha ancora raggiunto plausibili certezze. Tuttavia, un primo fondato approccio al riguardo suggerisce che un ovulo umano fecondato diventa un organismo vivente quando esso è impiantato, dopo quattordici giorni circa, nell'utero, mentre diventa un organismo vivente senziente dopo la formazione, tra la ventiquattresima e la ventiseiesima settimana dall'impianto dell'ovulo, dei tessuti corticali del feto. Se a salvaguardia della vita si pone il principio del suo valore intrinseco (proprio dell'obiezione originaria), si può anche convenire sul fatto che, nei primi giorni, una "distruzione" dell'embrione non prefigura alcun rischio di ledere nessun "progetto di vita", così come, nelle prime ventisei settimane dall'impianto dell'ovulo, una "distruzione" del feto non prefigura nessun rischio di ledere una vita senziente. Anche per l'altro corno della vita, quello dei malati terminali, valgono le stesse considerazioni. Le persone che desiderano una morte "dolce" prematura per sé non insultano l'inviolabilità della vita; essi, al contrario, valutano che una morte più rapida (stabilita mediante "testamento biologico" e "procura sanitaria" designante la persona che può prendere decisioni di vita o di morte per il firmatario quando questi perda ogni capacità decisionale) implichi più rispetto per la vita che per una morte destinata a protrarsi nel tempo. Se così stanno le cose, è plausibile pensare che, almeno in futuro, esistano ampi margini per un compromesso ragionevole tra le due "fazioni" per un accordo su come regolare il rispetto del valore della vita.
Se si considera la controversia corrente sui problemi "eticamente sensibili" alla luce delle considerazioni sin qui svolte, è probabile che essa non abbia a cessare. Diventa, però, possibile individuare nell'inviolabilità della vita una base dialogica comune tra i portatori delle due opposte obiezioni; più tollerante e idonea a consentire di riscattare il discorso pubblico da accuse improbabili di una "fazione" nei confronti dell'altra. Inoltre, poiché in democrazia le opposte "fazioni" non dovrebbero trovare difficoltà nel condividere l'idea che l'inviolabilità della vita debba essere presidiata nella libertà (inclusa la libertà di coscienza), uno Stato che dovesse pretendere di risolvere problemi così laceranti, quali sono quelli "eticamente sensibili", attraverso presunte maggioranze sarebbe nemico della democrazia e, perciò, settario e intollerante.
*Università di Cagliari
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 23
Altre notizie – 24 ore
Giornata di studio su Cocco Ortu
 
La Regione e il Ministero per i beni culturali, insieme con l’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, organizzano per
domani un convegno sul tema “Francesco Cocco Ortu. Nel centenario del Testo Unico del 1907 sulla legislazione speciale per la Sardegna”.Appuntamento alle 9.15 nella sala Loy di via Trentino.
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 23
Altre notizie – 24 ore
Borsa di studio Antonio Collu
 
“Gli strumenti di management nell’organizzazione dell’agenzia immobiliare” è il titolo della tesi che oggi alle 9 Martino Cadoni discuterà nell’aula magna della facoltà di Economia. Lo studente è il vincitore della borsa di studio istituita dalla Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) in ricordo di Antonio “Totoi” Collu, tragicamente scomparso alcuni anni fa.

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cronaca
Deriu e Mistretta alla ricerca di un nuovo patto 
Vertice a Cagliari sui problemi dell’ateneo in vista dell’Intesa 
In Comune la commissione Cultura chiede al Consiglio una posizione univoca sulla fondazione 
 
 NUORO. Se il presidente della Provincia di Nuoro Roberto Deriu e il magnifico rettore di Cagliari Pasquale Mistretta si incontrano per discutere sui problemi contingenti e sui servizi amministrativi e tecnici piuttosto incerti nell’ateneo barbaricino, altre forze istituzionali allo stesso tempo cercano di portare la proposta di una Fondazione (al posto del consorzio universitario) in consiglio comunale per arrivare a una posizione chiara e univoca in vista sia della Conferenza servizi sia dell’Intesa che dovrà essere firmata da Comune, Provincia, Regione e le due Università sarde.
 Il presidente della Provincia di Nuoro, Roberto Deriu, ha incontrato sabato scorso il rettore dell’Università di Cagliari, Pasquale Mistretta, per un’analisi comune delle problematiche che investono l’università di Nuoro ancora in crisi.
 Deriu e Mistretta hanno dapprima affrontato i temi legati alla contingenza e hanno stabilito che sarà un «accordo Università-Consorzio» a permettere di superare le attuali difficoltà tecnico-amministrative.
 L’incontro, comunque, è andato oltre, e si è concentrato anche e soprattutto sul futuro dell’ateneo barbaricino e sull’individuazione di nuovi corsi di studi da proporre nella «Conferenza di Servizio» che si terrà entro i 90 giorni successivi all’approvazione della legge finanziaria regionale. La Conferenza vedrà protagonisti le università, la Regione, la Provincia ed il Comune di Nuoro e il Consorzio Studi Universitari per la Sardegna centrale.
 Il presidente della provincia di Nuoro, Roberto Deriu, alla fine dell’incontro ha valutato positivamente le proposte del rettore Mistretta e ha ribadito «l’impegno» di dotare il soggetto promotore degli studi universitari nella Sardegna Centrale di «adeguate e cospicue risorse finanziarie e di strutture materiali e fisiche che possano favorire e garantire il definitivo radicamento a Nuoro di un polo universitario interateneo della Sardegna».
 In pratica le quote della Provincia di Nuoro versate al Consorzio universitario, e ferme da tanti anni, passeranno immediatamennte da 25 mila euro a 500 mila per 12 anni. Inoltre si procederà anche a sbloccare la situazione che paralizza la logistica universitaria, con particolare attenzione al Campus e alla questione dell’Artiglieria.
 Sullo stesso fronte sembra muoversi anche la Commissione cultura del Comune di Nuoro, presieduta da Mario Angioi. In un recente incontro la commissione - afferma Angioi - ha rilanciato, recependola, la proposta della «costituzione di una Fondazione» così come è stata espressa la scorsa settimana dal presidente della Provincia, Roberto Deriu.
 I commissari però hanno confermato l’urgenza e la necessità che l’intera questione «ritorni presto in consiglio comunale» per un dibattito approfondito ed ampio. Dibattito che risulterebbe «ancora monco» perché le posizioni finora assunte sono state tutte «a titolo personale».
 Questa esigenza sarebbe stata confermata anche dall’assessore Teresa Pintori che ha rappresentato l’importanza di arrivare ad «un orientamento preciso del consiglio comunale». Angioi afferma inoltre di aver avuto il mandato di portare la posizione della commissione in Conferenza dei capigruppo perché «prima possibile» l’argomento sia portato all’ordine del giorno del consiglio.
 «Ritengo indispensabile - conclude Angioi - che sul tema dell’Università sia responsabilizzata la sovranità del consiglio comunale, chiamato a un vero dibattito per arrivare a dare un determinante appoggio agli sforzi che si vanno compiendo per l’irrinunciabile radicamento dell’Università a Nuoro. Una decisione del consiglio comunale in appoggio alla costituzione di una Fondazione alla quale hanno già mostrato interesse la Fondazione Banco di Sardegna, la Camera di Commercio di Nuoro e le organizzazioni sindacali e di categoria, può essere di stimolo agli altri comuni del territorio e anche di permettere a Nuoro, al territorio e alla Provincia, di far superare all’Università nuorese quella precarietà che ne ha contraddistinto la sua vita».
 Questo obiettivo, per il presidente della commissione cultura, Mario Angioi, non significa comunque «trascurare» gli altri problemi posti dai sindacati. Tipo il problema della nuova caserma (a Pratosardo) che ancora non si vede.
Nino Bandinu
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Al via domani il progetto «Zebra Crossing» 
Undici artisti decoreranno la facoltà di Lettere 
 
 SASSARI. Soltanto le strisce pedonali separano la facoltà di Lettere dall’accademia di Belle arti. Ma tra i due edifici, che si trovano sulle due sponde di via Duca degli Abruzzi, la distanza in termini estetici è siderale. Da un lato ambienti saturi d’arte, dall’altro aule prive di colore, corridoi grigi e ingressi troppo austeri. Partendo da queste considerazioni è nato il progetto Zebra Crossing.
 Il progetto prevede la realizzazione di una serie di interventi artistici negli edifici di via Zanfarino e di piazza Conte di Moriana, sede della facoltà e di alcuni dipartimenti dell’università, oltre che nello spazio virtuale del sito web della facoltà.
 Leonardo Boscani, Paola Dessy, Greta Frau, Pinuccia Marras, Narcisa Monni, Igino Panzino, Pastorello, Giulia Sale, Stefano Serusi, Josephine Sassu, Y Liver, sono i nomi degli undici artisti che daranno vita al progetto Zebra Crossing, curato da Giuliana Altea e Pinuccia Marras.
 «Con Zebra Crossing - sottolinea il preside di Lettere, Aldo Maria Morace - la facoltà di Lettere e l’accademia danno inizio a una collaborazione diretta a costruire momenti di confronto e di scambio tra docenti e studenti dei due istituti, superando le tradizionali barriere che ancora tendono a separare l’insegnamento artistico da quello umanistico».
 A questa collaborazione, che è anche attraversamento di campi disciplinari distinti, allude il titolo dell’iniziativa: le strisce pedonali (zebra crossing) sono infatti quelle che materialmente collegano la facoltà di Lettere all’Accademia.
 La costruzione di via Zanfarino risale agli anni Ottanta, quella di piazza Conte di Moriana agli anni Trenta. I due edifici vengono generalmente percepiti nel migliore dei casi come grigi e anonimi, nel peggiore come opprimenti e soffocanti. Undici artisti, diversi per età e orientamento di ricerca, sono stati invitati a rileggerne gli spazi, per inserirvisi criticamente o per rimodellarli esteticamente con la propria opera.
 Il progetto partirà domani e si concluderà alla fine di aprile.
 Ogni intervento sarà accompagnato da incontri con gli artisti, in cui questi, in dialogo con critici e operatori del mondo dell’arte invitati, presenteranno il proprio lavoro e lo discuteranno con gli studenti e con il pubblico.
 Gli interventi di Leonardo Boscani e di Josephine Sassu saranno preparati e realizzati nell’ambito di workshop tenuti con gli studenti della facoltà e dell’accademia.
 Il progetto prevede la realizzazione di una serie di corti (12 minuti) dedicati a ciascuno degli artisti, a cura di Antonio Bisaccia e Lucia Cardone, con la collaborazione degli studenti dell’Accademia e della Facoltà di Lettere
 A conclusione dell’iniziativa, i filmati verranno presentati in una serata al Civico.
 
 

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