Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 February 2008

Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnaliamo 7 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda,  La Nuova Sardegna e Il Sardegna.
 
 
01 - Con "Onda libera" su Tcs va in onda l’Università 
02 - Nuoro. Il rettore Mistretta alla consegna dei diplomi
03 - Sassari. Laurea honoris causa a Consorte, il re del vino
04 - Moretti incontra gli studenti dell’università di Sassari
05 - Lettera. Il capoluogo della cultura merita una grande università
06 - Comune di Cagliari. Stage nelle imprese per venti giovani
07 - Anfiteatro romano. Un polo per turisti e universitari
 


 

   
L’UNIONE SARDA  

1 - L’Unione Sarda
Radio e TV - Pagina 60
Trasmesso anche su Radio Press
CON “ONDA LIBERA” SU TCS VA IN ONDA L’UNIVERSITÀ
Ha preso il via ieri su Tcs “Onda Libera”, la radio e la tv per gli studenti promossa dall’Ateneo cagliaritano e organizzata dalla Direzione Orientamento e Comunicazione. Dopo l’avvio, c’è stata anche la prima puntata radiofonica sulle frequenze di Radiopress (93.500 e 88.700 megahertz) con repliche il venerdì alle 7.25 e il lunedì alle 16, repliche che si vedranno sui canali analogico e digitale dell’emittente TCS alle stesse ore.
“Onda Libera” è un programma ideato dagli studenti redattori dell’Università di Cagliari individuati attraverso una selezione. Le prime tre puntate settimanali saranno incentrate sui temi dell’Orientamento e rivolte agli studenti delle medie superiori che durante la Settimana UniCa Open day hanno preso contatto con l’offerta formativa dell’Ateneo. Dopo questa prima fase il programma riprenderà a settembre con le tematiche relative alle immatricolazioni. Nella prima puntata di Onda Libera radio - condotta dagli studenti-redattori Gabriele Lippi, Michele Masala, Maria Caterina Scuda, Claudia Orrù, Rita Pireddu e Silvia Manca, coordinati dal giornalista Vito Biolchini - ci saranno interviste sull’organizzazione delle Giornate dell’Orientamento e la presentazione di alcune facoltà. Infine l’intervista ad Antonello Lai, il giornalista che cooordina Onda Libera in tv.
 
2 - L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro - Pagina 22
Università. Alla consegna dei diplomi ha presenziato il rettore di Cagliari Mistretta  
L’INCERTEZZA NON FERMA LE LAUREE
Vanno avanti i corsi triennali in pubblica amministrazione e in scienze sociali e ad aprile verrà firmata l’intesa con l’assessore Mongiu.
Ieri mattina sei ragazze hanno concluso il ciclo di studi
Ieri mattina nelle sede dell’Università di via Salaris si sono laureate cinque ragazze del corso triennale in pubblica amministrazione e governo dello sviluppo locale e una di quello in servizio sociale. Una notizia ordinaria ma in tempi in cui il dibattito sulla sopravvivenza dell’istituzione universitaria nella Sardegna centrale ha raggiunto l’apice, davvero confortante. A sottolinearlo è stata la presenza del rettore dell’Università di Cagliari Pasquale Mistretta, che dopo essersi complimentato con le neolaureate ha avuto un breve incontro con gli studenti nuoresi.
LE LAUREE IN ROSA
Hanno ottenuto l’ambito diploma triennale (la cosiddetta laurea breve ) in pubblica amministrazione Sabrina Buttera, Francesca Ladu, Francesca Manca, Innocenza Giannasi e Giovanna Loddo. Il diploma triennale in scienze sociali è stato invece conseguito da Sabina Patteri.Tutte lauree in rosa, ma si è trattato di una semplice coincidenza. Il corso in pubblica amministrazione ha, nei tre anni, circa 500 iscritti, in maggioranza donne ma con una significativa presenza maschile. Quello in scienze sociali, che è a numero chiuso, ha invece - sempre nel triennio - una novantina di studenti.
IL DIBATTITO
La presenza del rettore dell’Ateneo cagliaritano - dal quale sono gemmate le due facoltà di pubblica amministrazione e scienze sociali è probabilmente uno degli effetti dell’incontro avuto qualche giorno fa con l’assessore regionale alla pubblica istruzione Maria Antonietta Mongiu con la partecipazione anche del Rettore dell’Università di Sassari. In quella occasione è stato concordato un rigido calendario di incontri nei quali si dovrebbe predisporre una vera e propria intesa programmatica che verrebbe firmata entro il prossimo mese di aprile.
LA PROSPETTIVA
Secondo il piano illustrato dall’assessore Mongiu al sindaco Mario Zidda e all’assessore provinciale Roberto Cadeddu (che rappresentava il presidente Roberto Deriu), verrebbe confermata la sopravvivenza degli attuali corsi di laurea breve insieme a quello di scienza ambientali. Ma il successo di questo progetto è legato al raggiungimento di una visione complessiva dell’istruzione di grado superiore nel Nuorese e nella Sardegna centrale, cioè alla creazione di un vero e proprio sistema territoriale integrato. Obiettivo ottimale sul raggiungimento del quale pare però non esserci ancora l’unanimità di vedute a quanto sembra di capire dalle differenti opinioni espresse di recente dal sindaco e dal presidente della Provincia.
( a. a. ) 
 
3 - L’Unione Sarda
Provincia di Sassari - Pagina 54
Sassari
Riconoscimento al re del vino: laurea honoris causa a Consorte
La Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari ha conferito ieri la laurea honoris causa in «produzioni vegetali e difesa in ambiente mediterraneo» a Mario Consorte, enologo di fama internazionale, da quarantotto anni alla Sella e Mosca, azienda di cui nel 2002 ha assunto l’incarico di amministratore delegato. La cerimonia si è svolta nell’aula magna dell’Ateneo. Dopo l’introduzione del Rettore Alessandro Maida e l’illustrazione della proposta di conferimento della laurea da parte di Pietro Luciano, Preside della Facoltà di Agraria, Mario Consorte ha svolto la sua Lectio Doctoralis sul tema «La vitivinicoltura della Sardegna tra le produzioni del nuovo mondo, le tentazioni del mercato globalizzato, i valori e le resistenze della tradizione».
Un argomento trattato con i giornalisti anche a margine della cerimonia. Per Consorte uno degli ostacoli che la vitivinicoltura sarda deve superare se vuole affacciarsi sul mercato globale «è la capacità di fornire agli importatori, soprattutto americani, vini che indichino chiaramente la provenienza e in quantità importanti. Penso soprattutto al Vermentino e al Cannonau di Sardegna - ha detto Consorte - che rappresentano al meglio la produzione vitivinicola sarda. Ma il prodotto in se non basta. È necessario fare squadra fra le varie aziende perché solo questo può garantire da un lato i produttori sardi e dall’altro gli importatori americani».
Sul mercato globale la Sella e Mosca è presente dalla seconda metà degli anni novanta grazie ad una joint venture con il governo cinese nella provincia dello Shandong dove possiede 200 ettari di vigneti, una cantina e una propria organizzazione commerciale. Una laurea honoris causa è stata conferita anche a M. Hamed H. Fantar, professore di storia all’Università di Tunisi.
Gibi Puggioni 
 
    

  
LA NUOVA SARDEGNA 
  
4 - La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Fatto del giorno
Prima il botta e risposta con gli studenti dell’università, poi la chiacchierata con gli spettatori al Verdi e al Moderno 
IL CAOS CALMO DEI «GIROTONDI» 
Richiamo al ruolo svolto dalle migliaia di persone capaci di scendere in piazza per protestare. E sulla scena di sesso si parla di «corto circuito informativo» 
Moretti, primattore con Antonello Grimaldi, discute di cinema e politica 
Sassari. L’incontro con gli studenti di Scienze politiche si è appena concluso, quando un giovane, Fabio De Roberto, si avvicina a Nanni Moretti con la sua corposa tesi di laurea in mano. Titolo: «Le parole sono importanti», e un sottotitolo che recita più o meno il cinema di Moretti e il rapporto tra l’io e il mondo. Il regista sorride e accetta soddisfatto l’omaggio.
Anche perché probabilmente delle tante tesi di laurea sul suo lavoro forse questa è quella che ha il titolo più azzeccato, o forse solo più morettiano. «Le parole sono importanti» è la famosa frase che in «Sogni d’oro» Michele Apicella (l’alter ego cinematografico di Moretti) rivolge alla giovane giornalista che lo sta intervistando, fra un luogo comune e una parola inglese, preceduta da un ceffone alla malcapitata.
Sono passati più di venticinque anni da quel film, per Moretti le parole sono sempre importanti, e vanno ben soppesate, ancora e soprattutto con i giornalisti. A Sassari con Antonello Grimaldi per presentare «Caos calmo», il film del regista che lo vede nelle vesti del protagonista, ieri pomeriggio Moretti ha incontrato gli studenti universitari nell’Aula Rossa del Quadrilatero. Molti di loro fanno parte del Laboratorio di cinema del corso di laurea in Scienza della comunicazione, ed è proprio uno dei docenti, Sergio Scavio, a condurre il dibattito. Dibattito che andrà avanti per circa un’ora e mezza, ovviamente dedicati principalmente a «Caos calmo», che comunque pochissimi tra i circa 200 partecipanti all’incontro hanno visto (uscito nelle sale l’8 febbraio scorso, è in programmazione a Sassari solo da ieri).
Il film, come si sa, è stato preceduto da forti polemiche, che lo hanno accompagnato e seguito sino a Berlino, dov’era in concorso. Le polemiche hanno riguardato l’ormai famosa scena di sesso tra il protagonista Pietro Paladini (Moretti) e Isabella Ferrari, e una bestemmia di Silvio Orlando. Episodi che non sono stati inventati di sana pianta in fase di sceneggiatura, come hanno ricordato anche ieri Moretti e Grimaldi, ma fanno parte del romanzo omonimo di Sandro Veronesi dal quale il film è tratto. Il problema, quello vero, secondo Moretti riguarda però il corto circuito che questi episodi hanno creato nell’informazione, e che sono a suo avviso sintomatici della crisi del giornalismo (della carta stampata e della tv) che si vive oggi in Italia. Il regista parla di atteggiamenti «isterici», di pagine intere costruite su non notizie. Come appunto il clamore attorno alla scena di sesso, oppure l’eccessivo risalto dato alle dichiarazioni di un esponente della Cei proprio su quel rapporto sessuale. Moretti si stupisce per il rilievo nato da sequenze che, tutto sommato, nel film potevano non esserci, e che lasciano perplesso più di uno spettatore all’uscita dalla sala. Ovviamente sembra non credere a coloro che sostengono come dietro le anticipazioni sulla scena, prima dell’arrivo del film nelle sale, ci sia stata un’accorta e sotterranea opera di promozione da parte del produttore o del distributore. Del tutto legittima inoltre, e sicuramente complice del grande successo di pubblico del bel film di Grimaldi in appena due settimane di programmazione. «Era accaduto anche per “Il Caimano” - dice il regista - quando tutti parlavano criticamente di un film che non avevano ancora visto. E qualcuno, a destra come a sinistra, chiedeva che la distribuzione fosse fatta slittare a dopo le elezioni (era il 2006, il film uscì ad aprile, ndr)».
Si parla di cinema, nell’incontro a Sassari con gli studenti seguito alla serata cagliaritana di giovedì, ma anche di politica, nonostante la domanda arrivi dalla bancata dei giornalisti (gli stessi ai quali Nanni dice di rilasciare interviste solo a patto di poter rileggere le cose che gli vengono attribuite). Come si sa, dopo «Il Caimano», e soprattutto dopo l’esperienza dei Girotondi cominciata nel 2002 e conclusasi un paio d’anni dopo, Moretti ha parlato molto raramente di politica. La medesima panchina su cui il protagonista di «Caos calmo» trascorre gran parte delle sue giornate è stata letta (forse in maniera eccessiva) come una metafora del disinteresse o del pessimismo di Moretti verso la situazione italiana. E anche ieri il regista ha mantenuto le consegne, almeno per quanto riguarda il presente. Ha parlato piuttosto della nascita dei Girotondi e della sua conclusione. «È stata un’esperienza straordinaria - ha detto - Ha coinvolto tantissime persone che con la politica non avevamo mai avuto a che fare, e che a temi come la giustizia o l’istruzione hanno dedicato disinteressamente il loro tempo libero». Ma crede ancora, Moretti, nella possibilità che la politica possa essere cambiata in questo modo? «Non sono disilluso - risponde - ma per quanto mi riguarda a un certo punto ho pensato: “Non voglio che questo diventi il mio mestiere, perché io un mestiere ce l’ho già e mi piace”». E sui Girotondi: «Non ci interessava fare un partitino, magari litigioso. Non volevamo suddividere l’elettorato in due, ma dare vita a un soggetto politico dalla parte dei cittadini. I girotondi attorno al ministero di Grazia e giustizia o alla Rai avevano questo scopo. Siamo stati percepiti come un’alternativa, e non eravamo pochissimi, visto che alla manifestazione in piazza San Giovanni c’erano un milione di persone. Dopo quell’esperienza, con “Il caimano” ho raccontato una storia politica». E oggi? Sull’argomento glissa, proprio mentre arriva De Roberto con la sua tesi che ci ricorda che «Le parole sono importanti».
Paolo Merlini 
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Nuoro
LETTERA    
Il capoluogo della cultura sarda merita una grande università 
Sono il genitore di una studentessa oranese iscritta al corso di Scienze dell’amministrazione pubblica e governo locale per gentile concessione dell’ateneo di Cagliari, facoltà di Scienze politiche. Premetto che il mio bagaglio di studio e culturale è limitato alla sola bella e gioiosa 3ª media inferiore dell’anno accademico 1964/65. Detto questo, ho avuto modo nella vita reale e nel mio vissuto di toccare con mano e assistere all’evoluzione di alcuni atenei italiani, che erano in condizioni geografiche e morfologiche e di isolamento pari alla cittadina di Nuoro.
Pur avendo una storia infinita alle spalle che risale alla presenza dei vicerè del Regno della Sardegna, i cosidetti atenei fratelli gemelli non hanno espresso culture eccellenti rispetto alle zone dell’entroterra montuoso. Gentile assessore Mongiu, io non parlo la lingua di Goethe, ma mi richiamo a un detto semplice, ancora in uso: “Se Maometto non può andare alla montagna, la montagna vada da Maometto”. Perchè offrire dei bonus ai giovani studenti per gli atenei di Londra? Perchè invece di internazionalizzare gli studenti delle montagne (con i relativi costi che ne conseguono, perchè nessuno dà nulla per niente), non si internazionalizza un nuovo ateneo con i requisiti da lei descritti, e perchè non proprio Nuoro?
Lei ha comparato realtà eccellenti degli States e dell’Inghilterra, decretando che il percorso da seguire, la stella polare è per forza quella: ma se invece compariamo realtà più vicine come quelle di Perugia o la libera universita di Corte? Ma perchè a noi Sardi, in tutte le ere e le epoche, ci è toccato il martirio dell’emigrazione forzata?
Tutto ciò mi riporta ai corsi anni ’60 per la formazione di operai qualificati e di manodopera specializzata: fu il disastro totale, fu la condanna all’emigrazione che subì la mia famiglia, perché quei corsi non avevano valenza nell’Isola per mancanza di opifici e stabilimenti! Anche dare l’assegno agli studenti è un propedeutico per l’emigrazione forzosa.
Se è vero che il governatore ha preso spunto dal laburista Tony Blair e da Antonio Gramsci, dovrebbe, spronare affinchè venga edificato un campus nel capoluogo della cultura sarda. Io, barbaricino, invalido totale ed ex emigrato in Francia, non trovo impossibile questa mia modesta proposta.
Giovanni Salvatore Paddeu
Orani
 
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
L’iniziativa dell’assessore Daniela Noli    
Stage nelle imprese per venti giovani con diploma o laurea 
Cagliari. Nuove opportunità formative e occupazionali per venti giovani diplomati o universitari, che potranno essere inseriti da aprile in imprese con la formula degli stage banditi dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune. Per tre mesi, con un rimborso spese complessivo di 300 euro lordi, i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, se residenti o domiciliati nel capoluogo, potranno beneficiare dei venti posti disponibili, di cui la metà riservati alle donne, per frequentare tirocini formativi e di orientamento: «L’obiettivo è di facilitare l’inserimento nel mercato del lavoro per garantire un reale collegamento tra domanda e offerta» ha spiegato l’assessore Daniela Noli illustrando alla stampa l’iniziativa. In particolare i giovani selezionati avranno la possibilità di fare pratica in imprese dei settori turistici (5 tirocini), delle arti e mestieri (5), delle nuove tecnologie e servizi informatici (5) e del terzo settore (5). Il Comune provvederà alla copertura assicurativa Inail e di responsabilità civile verso i terzi. I candidati, che potranno presentare la domanda da lunedì prossimo e fino al 7 marzo, saranno selezionati attraverso il curriculum e con un successivo colloquio motivazionale con i responsabili dell’associazione Orientare che collabora al progetto assieme all’assessorato. Sia il bando che la domanda di partecipazione sono disponibili sui siti Internet www.comune.cagliari.it e www.informaeorientanews.net. mentre dovranno essere, invece, spedite o consegnate al Protocollo generale del Municipio, in via Crispi. Ogni candidato, pena l’esclusione dalla selezione, potrà però presentare domanda per uno solo dei quattro settori di impresa previsti nel bando.
 
   

  
 
E Polis / Il Sardegna
 
7 - E Polis / Il Sardegna
Anfiteatro, ultima estate di legno
in autunno il parco della cultura
UN POLO PER TURISTI E UNIVERSITARI
Il caso. Incontro tra il sindaco Floris e l’assessore regionale Mongiu. Stagione salva, poi via le impalcature
LaSoprintendenza: «Si deve levare tutto: insieme»
Ultima estate di legno. O di “legnaia”. Con Fiorello, Paolo Conte o chi verrà sul palco. È d’accordo anche il Comune: Anfiteatro libero dalle impalcature. E promosso: diventerà il centro del parco della Cultura che verrà. Se ne parla adesso.
Ma il via al progetto parte in autunno. Per il momento stagione salva, anche per la Regione e per la Soprintendenza. Poi si farà quello che ha deciso il Tar: smontare tutto. Nei giorni scorsi l’assessore regionale alla Cultura Maria Antonietta Mongiu e il sindaco di Cagliari Emilio Floris hanno parlato del progetto parco 2009. Un rettangolone che parte da viale Merello, dove c’è la sede della Croce Rossa e unisce Orto dei capuccini, Polo universitario economico politico-giuridico, Orto Botanico, San Giovanni di Dio e Villa di Tigellio. Una specie di isola verde piena di monumenti: con gli studenti che girano in autunno, inverno e primavera. E i turisti d’estate.
Il sindaco Floris ha detto sì. «Il concetto che desidero portare avanti- dice il primo cittadino- è quello di favorire una maggiore visibilità di un compendio unico per la città. Un’area che, questo è il nostro sogno, possa essere vissuta dagli studenti. Soprattutto rafforzando il concetto di Università internazionale».
Mai più Anfiteatro per gli spettacoli? «Se c’è un interesse superiore - dice il sindaco - è logico che si possa cambiare il modo di utilizzare questo monumento. Una svolta, ma solo perché stiamo costruendo un’alternativa. Prima altre proposte valide non ce n’erano».
La Regione? L’assessore alla Cultura Maria Antonietta Mongiu ci crede. Ma vuole fatti: «Devo dire che dopo l’incontro con Floris- spiega- sono fiduciosa: sia per l’area dell’Anfiteatro, sia per il Betile. Ora, però, bisogna fare. Le parole non bastano. È importante partire. La Regione è pronta a dare una mano per un progetto così importante: Cagliari, per noi, ha un’importanza strategica. Una capitaleregione
». La Soprintendenza benedice l’operazione: «Sì- dice Giovanni Azzena, Soprintendente ai Beni Culturali- le impalcature devono essere levate. Questa è la nostra posizione, da sempre. Ma se c’è concordia, è senz’altro molto meglio».
Stefano Ambu 
 

Questionnaire and social

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