Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 February 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnaliamo 11 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e E Polis / Il Sardegna.
In evidenza l’intervento dell’assessore reg.le alla Pubblica istruzione Maria Antonietta Mongiu (La Nuova Sardegna, pag. 18), contro la dispersione delle risorse che indebolisce il sistema universitario isolano.



L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 20
“Saperi aggiuntivi” bando in scadenza
Scadono oggi le iscrizioni al corso Saperi aggiuntivi e competenze trasversali, organizzato dall’Università. Il bando è sul sito www.unica.it. Informazioni: 070/6758401; fsotgiu@amm.unica.it. 
 
 
2 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 18
Formazione specialistica: finanziati 43 contratti
Medicina. Stanziati 1,5 milioni. Ecco l’elenco delle borse assegnate a Cagliari
La Giunta regionale ha approvato ieri l’assegnazione di 63 contratti di formazione specialistica per le Università di Cagliari e Sassari, per una spesa totale di 1 milione 575 mila euro. 43 (per un ammontare di un milione e 75 mila euro) verranno attribuite dall’Università di Cagliari, 20 (per un ammontare di 500 mila euro) da quella di Sassari.
Ogni contratto è di 25 mila euro lordi per il 2008 e il 2009, a 26 mila euro lordi per il 2010. La distribuzione nelle diverse specialità è stata effettuata alla luce del fabbisogno formativo legato al Piano sanitario 2006-2008, e tenendo conto delle proposte delle Università , della mancata assegnazione, lo scorso anno, di alcuni contratti, per carenza di idonei; delle domande di partecipazione riferite agli ultimi anni, agli esami di ammissione alle diverse scuole. Il programma di spesa triennale - per il quale è necessario il parere della Commissione consiliare competente - prevede un finanziamento di altri 1.575.000 euro per il 2009 e di 1.638.000 euro per il 2010.
Queste le borse assegnate a Cagliari: Allergologia ed Immunologia Clinica (1), Anatomia Patologica (1), Anestesia e Rianimazione (8), Cardiologia (2), Chirurgia App.Diger. ed Endoscopia Digestiva Chir (1), Chirurgia d’urgenza (1), Chirurgia Vascolare (1), Dermatologia e Venereologia (1), Ematologia (1), Endocrinologia e Malattie del Ricambio (1), Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (1), Geriatria (1), Ginecologia e Ostetricia (1), Igiene e Medicina Preventiva (1), Malattie Infettive (1), Medicina Interna (2), Medicina del Lavoro (1), Medicina Fisica e Riabilitazione (3), Medicina dello Sport (1), Nefrologia (1), Neurofisiopatologia (1), Neurologia (1), Neuropsichiatria Infantile (1), Oncologia (1), Ortopedia e Traumatologia (2), Otorinolaringoiatria (1), Patologia Clinica (1), Psichiatria (2), Reumatologia (1), Scienze dell’Alimentazione (1). 
 
 
3 - L’Unione Sarda
Provincia di Sassari - Pagina 48
Harris l’americano non può fare il direttore
Sassari. Mozione in Consiglio regionale dell’Udc: «Non è cittadino italiano, nomina illegittima»
Undici consiglieri regionali, primo firmatario il capogruppo dell’Udc Roberto Capelli, hanno presentato una mozione con cui chiedono al presidente della Regione l’annullamento della delibera di nomina a direttore generale dell’azienda mista di David Harris, subentrato meno di un mese fa allo scomparso Gianni Cherchi. Per i firmatari della mozione, un cittadino straniero non può assumere un incarico che «comporta l’esercizio di pubblici poteri». Capelli cita l’articolo 38 del decreto legislativo 30 marzo 2001 secondo cui «i cittadini degli stati membri dell’Unione europea possono accedere ai posti di lavoro solo presso amministrazioni pubbliche che non implicano esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri».
In realtà David Harris ha la doppia cittadinanza inglese e statunitense e ha avviato di recente la pratica per ottenere dal prefetto di Sassari la cittadinanza italiana. Harris è sposato con una donna sarda e vive nella nostra isola da alcuni decenni.
«Se avessi la certezza che dietro la recente nomina di un cittadino inglese a Direttore generale dell’Azienda mista di Sassari ci fossero solo dilettantismo e pressapochismo - scrive ironicamente Capelli - proporrei di inserire nella Finanziaria ingenti risorse per investire nell’istruzione e nelle conoscenze del Presidente, della sua Giunta e dei loro consulenti».
La mozione riguarda il decreto del Presidente della Regione n.16 del 4 febbraio scorso con cui Harris è passato dall’incarico di direttore amministrativo alla direzione generale dell’azienda mista. I consiglieri impegnano il presidente Soru ad annullare, in via di autotutela, la nomina poiché «in palese contrasto con la normativa di legge».
Resta da chiedersi perché, se è fondata la richiesta dei presentatori della mozione, David Harris, già direttore della Krenesiel di Sassari, sia stato inserito nell’elenco dei dirigenti aspiranti ad incarichi direttivi nelle aziende sanitarie. Chi ha controllato i documenti non ha evidentemente ritenuto fosse necessaria la documentazione attestante la cittadinanza italiana. Lo stesso Harris, da noi sentito, pur rinviando una valutazione degli argomenti contenuti nella mozione, ha mostrato di non essere a conoscenza dell’esistenza di una norma relativa al requisito della cittadinanza italiana. «Non chiedetemi una valutazione sui contenuti di questa mozione, che apprendo da voi - ci ha detto con la consueta cortesia. Ho bisogno di consultare alcune leggi e il bando emanato dalla Regione per l’iscrizione negli elenchi degli aspiranti a incarichi direttivi nelle aziende sanitarie».
Insomma, mentre fino a ieri le attenzioni della politica si erano soffermate sul direttore sanitario Antonello Ganau, ora viene coinvolto anche David Harris. Non è certo un bel momento per un’azienda che cerca faticosamente di darsi una fisionomia meno incerta (manca ancora il direttore amministrativo e gran parte dello staff) per affrontare i complessi problemi posti dall’accorpamento di strutture sanitarie ospedaliere e universitarie.
Il periodo che doveva essere di transizione è slittato con la morte di Gianni Cherchi, l’ex direttore generale della Asl di Olbia che dopo la sua nomina alla direzione dell’azienda ospedaliero-universitaria di Sassari ha lavorato con ritmi frenetici, pur gravemente malato, fin quasi al giorno della morte.
Sul caso Ganau c’è un’interpellanza presentata diversi mesi fa all’assessore regionale alla sanità Nerina Dirindin da un gruppo di consiglieri regionali, primo firmatario Sergio Milia dell’Udc, che ne sollecitava la rimozione dall’incarico «per mancanza dei titoli richiesti». L’assessore non ha dato finora alcuna risposta motivo per il quale l’interpellanza dovrebbe essere richiamata in aula.
Gibi Puggioni 
 
 
4 - L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro - Pagina 18
In difesa dell’università
Nuova assemblea con i sindaci e i parlamentari
Dopo l’assemblea di lunedì all’Eliseo si moltiplicano le iniziative a sostegno dell’università nuorese. I presidenti delle Province di Nuoro e Ogliastra, Roberto Deriu e Piero Carta, organizzano per lunedì prossimo una riunione estesa a sindaci e amministratori dei due territori. L’appuntamento è alle 11 nella sala consiliare della Provincia, a Nuoro. All’incontro sono invitati i parlamentari del territorio, i consiglieri regionali del Nuorese e dell’Ogliastra, il presidente della Fondazione Banco di Sardegna, il presidente della Camera di commercio di Nuoro e del consorzio universitario. Obiettivo «la valutazione delle questioni emerse durante l’incontro dell’11 febbraio». «Il territorio - sottolineano Deriu e Carta - ritiene fondamentale per il proprio sviluppo e per il proprio futuro il radicamento dell’università a Nuoro. Questo non è argomento di discussione: da lunedì prossimo lavoreremo perché chi ha deciso di credere in questo metta in atto azioni specifiche per realizzare il progetto». La scelta irrinunciabile dell’università è stata confermata anche dal tavolo del parternariato economico-sociale di cui fanno parte sindacati e Confindustria.
Intanto, il gruppo consiliare dello Sdi nel consiglio comunale di Nuoro, dopo la proposta fatta all’Eliseo dal consigliere regionale Peppino Balia, annuncia la costituzione di un comitato permanente per l’università aperto al territorio. Paola Demuro, Francesco Cosseddu, Antonio Saiu, Raimondo Deiara e Cosimo Soddu «nell’intento di individuare un percorso utile per superare le contingenti difficoltà e individuare prospettive di sviluppo per il polo nuorese» ritengono «necessario che tale mobilitazione diventi strumento permanente di confronto e iniziativa politica al fine di raggiungere gli obiettivi comunemente e dichiaratamente condivisi. Alla luce di tanto appare indispensabile procedere alla costituzione di un comitato permanente che veda il coinvolgimento attivo e propositivo di tutte le componenti vitali del territorio della Sardegna centrale».
Il gruppo civico “Città in Comune” attacca il presidente del consorzio universitario Sergio Russo. Francesco Fadda chiede le dimissioni. «Russo se ne deve andare, non è riuscito a salvare nulla», dice il consigliere di “Città in Comune” che non risparmia critiche neppure al sindaco. «Dove era l’amministrazione prima del 29 novembre quando il Consiglio ha votato un documento in difesa dell’università?», dice. E rivolgendosi a Soru aggiunge: «Ci ha trattati come somari, non ha capito o non ha voluto capire quello che noi vogliamo». 
 
 

 
LA NUOVA SARDEGNA

5 - La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Fatto del giorno  
Un centro avanzato di formazione e ricerca
Ecco come vorremmo l’università sarda
di Maria Antonietta Mongiu,
assessore regionale alla  Pubblica istruzione
La dispersione delle risorse non fa che indebolire l’intero sistema di studi e gli stessi studenti 
“Ciò che non si comprende non lo si possiede”, scriveva Goethe. E la comprensione ha bisogno di strumenti, gli strumenti di officine in cui essere forgiati ed affinati.
Raramente la Regione Sardegna ha avuto nel passato altrettanto a cuore i temi dell’alta formazione, della ricerca, dell’innovazione e della formazione permanente come in questi anni di governo Soru.
Una verifica critica dello stato attuale del sistema universitario sardo, il quale vorremmo che diventasse un centro avanzato di formazione e di ricerca da cui dipendono le occasioni di crescita e sviluppo del territorio, mostra che la dispersione delle risorse tra centri universitari indebolisce non solo l’università nel suo complesso, ma danneggia gli stessi studenti che non vengono ammessi a godere dei servizi e delle possibilità di docenza, ricerca, sperimentazione, metodologia, confronto cui avrebbero diritto.
Al tanto discusso Consorzio per la promozione degli studi universitari della Sardegna centrale la Regione ha devoluto, nei sedici anni di operatività, decine di milioni di euro, sia direttamente sia attraverso il Fondo Unico. Il funzionamento costituisce la voce di spesa più imponente: il 54, 50% del finanziamento; segno che la struttura non è a sistema e persiste in un limbo a tratti autoreferenziale.
Oggi l’università deve invece essere competitiva, attrattiva ed aperta. È doveroso tutelare innanzitutto la qualità della conoscenza, che non può essere limitata ai libri e all’aula ma richiede un contesto di riferimento adeguato. Ecco perché abbiamo il dovere di predisporre un ambiente solido in termini di docenti, strutture e incentivi, stimolante anche per chi intende dedicarsi alla ricerca e intraprendere il dottorato ambendo non solo a una cattedra universitaria ma anche ai laboratori di ricerca applicata delle aziende sarde, le quali invece registrano pochissimi brevetti. Anzi, quasi nessuno. A dimostrazione che viviamo in un paese in cui la conoscenza stagna. Non è prodotta, ma al massimo riciclata. E questo dovrebbe portare tutti a riflettere. Specialmente chi difende lo status quo.
Il carattere innovativo di una proposta comporta sempre dissapori, ma esistono momenti in cui il senso di responsabilità deve prevalere sulle opinioni. Non vorrei dover sostenere che il presidente Soru abbia avanzato una proposta troppo in avanti rispetto alla mentalità di alcuni, che hanno difficoltà a coniugare il localismo con il senso dell’intero. È meglio sostenere che il pensiero della Giunta e di molti sardi è che i nostri universitari ovunque studino devono avere le stesse opportunità. Parlare di un’offerta formativa complessiva, coerente con le necessità e la visione del territorio, declinata in due centri universitari robusti, con specializzazioni forti e centri di eccellenza internazionale, incentivi per gli studenti e campus universitari significa non solo riconoscere l’urgenza e la necessità di un rinnovamento, ma soprattutto organizzare strutture e mettere in campo risorse per migliorare l’Università della Sardegna e garantire il diritto allo studio a tutti. La politica regionale investe sui ragazzi e sulle opportunità di apprendimento con risorse economiche importanti, apre agli studenti le università del mondo e potenzia il sistema universitario sardo. Il percorso annunciato a Nuoro di un’offerta formativa unica, coordinata e ottimizzata nella prospettiva di far crescere i luoghi dell’Università della Sardegna è anche quello che il consiglio regionale ha condiviso, aderendo alla necessità di ripensare il rapporto con i corsi dislocati nei territori e più in generale del rapporto fra le università, dando mandato esplicito perché si arrivi ad un’intesa con l’università.
Nuoro non è un luogo residuale né può ripensarsi individuando l’università in una forma escatologica; l’università integrata in un discorso davvero territoriale è un’opportunità importante. E allora, immaginare un luogo forte con altri luoghi forti portando in dote l’esperienza stratificata nell’ambito delle scienze ambientali e forestali e puntando sulla governance delle risorse locali dove gli studenti di Nuoro, della Sardegna e del mondo possono avere riferimenti, competenze e territori di sperimentazione, è ciò su cui tutti noi certamente vogliamo investire.
Le università americane e britanniche coprono da sole quasi tutte le prime venti postazioni della Classifica accademica 2007 mondiale. Hanno un altissimo livello di docenza, biblioteche tra le più fornite del mondo, laboratori scientifici all’avanguardia, hanno proprie case editrici e riviste. Tra i laureati si contano a decine i premi Nobel. E sono ambite dagli studenti di tutto il mondo i quali non solo riconoscono le opportunità di crescita insite nel lasciare i loro paesi, ma aspirano ad immergersi in un clima di forte concentrazione di saperi, confronti e pratiche.
È l’internazionalizzazione dei docenti e degli alunni che ha reso queste università le migliori al mondo. Anche per la Sardegna, per il nostro territorio e per tutti cittadini, ambiamo a un sistema delle conoscenze organico e di qualità, che possa trainare un modello di sviluppo condiviso.
   
  
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
In viaggio verso l’Università    
Migliaia di studenti agli stand «Studiare a Sassari»
La manifestazione organizzata dall’ateneo turritano è ospitata nella sede della facoltà di Scienze 
Sassari. Nei primi tre giorni oltre duemila studenti da tutta la Sardegna hanno visitato “Studiare a Sassari: informazione e orientamento all’università”, la manifestazione organizzata dal Centro orientamento e servizi agli studenti dell’Ateneo sassarese. Sono arrivati da Olbia, Oristano, Santadi, Cagliari, Nuoro, La Maddalena, Villacidro e Sanluri.
Studenti da tutta l’isola, dunque, insieme con quelli degli ultimi anni delle scuole superiori di Sassari, Alghero e Ozieri. A loro disposizione, all’interno dell’edificio della Facoltà di Scienze hanno trovato gli undici stand delle Facoltà dell’università di Sassari, ma non solo. Anche quest’anno infatti ad arricchire l’offerta sono presenti gli stand dell’Esercito, del Comune, della Provincia e dell’Ersu. La novità è data dalla presenza della Polizia, della cappellania universitaria e della commissione invalidi dell’Università di Sassari che, istituita nel 1999, si occupa di aiutare gli studenti diversamente abili ad avere un approccio positivo con il mondo accademico, favorendone l’integrazione e il diritto allo studio. Ieri mattina il rettore dell’Ateneo turritano, Alessandro Maida, ha fatto visita agli stand. «L’Università deve avere un ruolo responsabile verso i giovani che si iscrivono alle nostre facoltà - ha detto - per questo deve avere sempre più un dialogo con le scuole del territorio e di tutta la Sardegna. Promuovere la formazione università non vuol dire pubblicizzare soltanto i nostri corsi ma dare ai giovani l’opportunità di scegliere. Un modo per evitare l’abbandono dei corsi nel primo anno di frequentazione o il cambio di facoltà». La manifestazione proseguirà sino a venerdì, giorno in cui è prevista la visita del questore di Sassari, del comandante della Regione Militare Sardegna e del comandante della Brigata Sassari. Per l’occasione sarà presente anche la banda musicale della Brigata Sassari.
Per oggi sono attesi oltre mille visitatori: nel primo turno, dalle 9 alle 11, saranno presenti oltre quattrocento studenti delle scuole di Sassari (Ipia, Istituto d’arte, Liceo scientifico “Marconi” e Istituto tecnico “Dessì”); per il secondo turno, dalle 11 alle 13, sono attesi quasi ottocento studenti da Cagliari, Macomer, Nuoro, Oristano, Sorgono, Olbia, Gavoi, Santa Teresa e Ozieri.
(i.bar.)
 
 
7 - La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Attualità  
Mussi, trapianto di reni
E’ stato operato a Bergamo. Sta bene
Bergamo. Il ministro del’Università Mussi è stato sottoposto ad un doppio trapianto di rene e l’intervento è durato circa sei ore. L’ha reso noto la direzione sanitaria in una conferenza stampa agli Ospedali Riuniti di Bergamo. E’ stato diramato anche un bollettino medico, secondo il quale il paziente è «in buone condizioni generali». L’operazione è stata eseguita dall’equipe del dottor Giuseppe Locatelli, presso l’Unità di Nefrologia dei Riuniti. L’intervento, durato circa sei ore, si è concluso martedì sera intorno alle 21. Entrambi i reni sono stati espiantati la notte prima dell’operazione da un unico donatore residente fuori dalla Regione Lombardia. Il ministro Mussi soffriva da anni di problemi ai reni, e da tempo era in lista di attesa a Bergamo per ricevere un trapianto. Messaggi di auguri a Mussi da amici, compagni e avversari. «Guarisci» gli ha scritto Emma Bonino.
 
 
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Sassari  
DOMANDE 
Tirocinio formativo 
Porto Torres. Scadrà lunedì il termine per la presentazione delle domande per lo svolgimento di un tirocinio formativo nel comune di Porto Torres. Il bando di selezione, rivolto agli studenti iscritti presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università degli studi di Sassari, può essere ritirato all’ufficio Informagiovani di Porto Torres (al piano terra del palazzo del Comune) o scaricato dal sito della facoltà di Sassari.
I tre studenti selezionati porteranno avanti un progetto formativo della durata di 250 ore, promosso in convenzione con la facoltà di giurisprudenza, presso gli uffici e i servizi dell’amministrazione. L’amministrazione comunale ha attivato quest’anno altri quattro tirocini in convenzione con l’Università di Sassari, allo scopo di formare professionalmente studenti e neolaureati.
Nei giorni scorsi è stato organizzato un incontro tra i docenti della facoltà di economia di Sassari (tra i quali il tutor universitario professor Alessandro Trudda) e l’amministrazione comunale. Durante la riunione il sindaco Luciano Mura ha rilasciato gli attestati di frequenza ai quattro stagisti di Porto Torres che hanno svolto un tirocinio di sei mesi presso il servizio Finanziario del comune.
Federica Cubeddu 
 
 
9 - La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Harris è «straniero»: fuori dall’azienda mista 
La mancanza della cittadinanza italiana potrebbe rendere nulla la nomina 
Il manager è americano ma vive da vent’anni in Italia: «Preferisco non commentare» 
Sassari. Un gran pasticcio potrebbe portare l’azienda mista ospedale-università a trovarsi ancora una volta senza guida. A dieci giorni dalla nomina di David Harris come direttore generale si scopre infatti che il suo incarico è inficiato dalla mancanza di un requisito fondamentale: la cittadinanza italiana. Harris, infatti, ha il doppio passaporto inglese e americano ma, nonostante viva in Italia da vent’anni e sia sposato da quindici con una donna sarda, dal punto di vista formale è uno straniero. A segnalare l’incongruenza in base a un decreto legge del 2001 è stato il consigliere regionale Udc (ed ex assessore alla Sanità) Roberto Capelli in una mozione presentata nell’ultima assemblea. Per l’azienda mista quindi è tutto da rifare.
Capelli ricorda che l’art. 38 del decreto legislativo del 30 marzo 2001 stabilisce che i cittadini degli stati membri dell’Unione europea possono accedere ai posti di lavoro presso le amministrazioni pubbliche purchè questi incarichi non implichino esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri.
«Il dottor Harris non è cittadino italiano e non poteva, vista la legge, essere nominato direttore generale dell’azienda mista di Sassari, trattandosi di incarico che comporta l’esercizio di pubblici poteri. La sua nomina - conclude Capelli - deve essere dunque ritirata immediatamente».
Insomma «legge» canta e l’assessorato sarà molto probabilmente costretto a fare una clamorosa retromarcia sulla nomina tanto attesa del nuovo manager. Un’attesa determinata, fra l’altro, dalla necessità di sostituire il primo direttore generale, Gianni Cherchi, che Nerina Dirindin aveva scelto e nominato il 1º luglio, e che è scomparso il 21 dicembre a causa di una malattia. Cherchi aveva dunque lasciato un grande vuoto proprio nel momento in cui l’azienda doveva muovere i suoi primi passi. La nomina di David Harris, che già svolgeva il ruolo di direttore amministrativo, quindi, è stata accolta con un sospiro di sollievo perchè finalmente si sarebbe potuto porcedere all’avvio delle attività. Niente da fare: la nascita dell’azienda mista, avvenuta con grande ritardo rispetto alle altre regioni italiane, sembra essere segnata dalla sfortuna.
David Harris, colto del tutto impreparato dalla notizia, ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione «in attesa di vederci più chiaro» mentre in assessorato l’imbarazzo è tangibile. «Intanto c’è da dire che il dottor Harris non ha ancora firmato il contratto e perciò non ha ancora svolto alcun atto da direttore generale - dicono -. Ma se dovessero mancare i requisiti è chiaro che la nomina non verrebbe fatta».
David Harris, la cui pratica per il rilascio della cittadinanaza italiana è in corso, probabilmente non aveva mai ritenuto necessario ottenere il riconoscimento formale di uno status che ormai considera naturale. La burocrazia però non guarda in faccia i singoli e le loro convinzioni e così quell’incarico che gli piaceva tanto forse lo dovrà lasciare a qualcun altro.
Si apre per l’azienda mista un altro periodo difficile, di grande incertezza, con un atto aziendale ancora da sfornare e la paralisi di tutte le attività. Intanto Capelli ne approfitta per rincarare la dose: «Se avessi la certezza che dietro la recente nomina di un cittadino inglese a direttore generale della Azienda mista di Sassari ci fossero solo dilettantismo e pressapochismo - ironizza l’esponente del centrodestra - proporrei di inserire nella Finanziaria ingenti risorse per investire nell’istruzione e nelle conoscenze del presidente, della sua giunta e dei loro consulenti. Ma, ricordando che qualche tempo fa la giunta era incorsa in un incidente analogo in occasione della nomina di un manager non ancora incluso nell’elenco degli idonei, non può non venire qualche fondato dubbio».
Gabriella Grimaldi 
 
 
10 - La Nuova Sardegna
Brevi di Sassari
UNIVERSITA’
Bellezza e nevrosi, un dibattito
“Bellezza ad ogni costo: nevrosi del nostro tempo?” è il tema dell’incontro in programma domani alle 16.30 nell’aula magna dell’Università. Organizza l’Associazione mogli medici italiani.
 
 


E POLIS - IL SARDEGNA

11 - E Polis / Il Sardegna
 
Argomenti - Pagina 6
 
I care
Chi fa della scienza uno scoop
Analisi genomiche a pagamento per scoprire il proprio futuro; schedature di persone con geni mutati che predispongono a malattie; figli più alti, più belli, più intelligenti, scelti tra manciate di embrioni sviluppati in provetta. È forse l’allucinante scenario del film “Gattaca” con Uma Thurman e Ethan Hawke, che descrive una società dove il sesso è stato eliminato e la prole si programma in un grande supermercato genetico? No, è solo la rappresentazione catastrofica di un prossimo futuro che di solito ci viene propinata dai mezzi di informazione quando si commentano le ricerche di Genetica. Chi non ha sentito parlare almeno una volta di gene dell’omosessualità, cromosoma del crimine o enzima dell’immortalità? Tutte definizioni ad effetto, completamente sballate e fuorvianti, che molti giornalisti si divertono a coniare per colpire la fantasia o meglio la morbosità dei lettori.
Mi viene da ridere pensando ai tremendi umanoidi simil-carotoni evocati dai media, quando alcune decine di anni fa vennero realizzati in laboratorio i primi ibridi tra cellule umane e di carota. I commenti fantascientifici si sono sprecati anche sulla recente notizia che nei topi è stato possibile ottenere cellule germinali maschili a partire da cellule staminali di midollo osseo di entrambi i sessi. «Potrebbe essere la fine dell’uomo, teoricamente la terra potrebbe essere popolata solo da donne», è stato scritto, trascurando l’importante prospettiva medica che emerge dalla ricerca, ovvero la possibilità di curare la sterilità maschile. Al contrario, si è preferito esasperare l’idea bizzarra che una donna possa produrre il proprio sperma e riprodursi con una sorta di poco piacevole partenogenesi artificiale. Purtroppo, gli argomenti scientifici seri sono spesso trattati alla stregua di notizie scandalistiche e la scienza si riduce a fenomeno da baraccone. E quanto è facile far perdere la dignità ad uno scienziato, facendolo apparire un moderno alchimista, un novello barone von Frankenstein, accecato dal delirio di onnipotenza, che vuole assimilarsi a Dio. Così i media fanno un pessimo servizio, alimentando la diffidenza verso il mondo scientifico. Perché meravigliarsi, allora, se in Italia la ricerca scientifica è da sempre una maltrattata e trascurata “cenerentola”?
Patrizio Dimitri
Docente di Genetica all’Università “La Sapienza”
 

Questionnaire and social

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