Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 February 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 8 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Pagina 21 – Cronaca di Cagliari
Università. I ragazzi delle scuole superiori sempre ultimi nelle graduatorie, corsi al via
Gli studenti vanno a lezione di test
Prove d’accesso alle facoltà, il Comune corre ai ripari  
 
A disposizione 99 posti per superare i quiz d’ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso. Iscrizioni al centro giovani di via Dante.
Penultimo posto davanti solo agli studenti di Sassari. Un disastro che va avanti da troppi anni e che conferma le enormi difficoltà dei ragazzi diplomati nelle scuole superiori di Cagliari quando devono svolgere i test di ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso dell’Università di Cagliari. Per questo, dopo le iniziative di associazioni studentesche, dell’Ateneo e di alcune facoltà, anche il Comune mette in campo un progetto per preparare gli studenti a superare i quiz universitari.
ULTIMI IN ITALIA L’ultimo dato, relativo alle prove d’ammissione alla facoltà di Medicina, aveva dato il solito responso: Sassari ultima e Cagliari penultima nella graduatoria nazionale. «Per questo motivo - ha detto l’assessore alla Politiche giovanili, Daniela Noli - l’amministrazione si è impegnata a organizzare un corso per aiutare i ragazzi di quinta superiore ad affrontare i test d’accesso ai corsi a numero chiuso». I posti a disposizione sono 99 e per iscriversi basterà rivolgersi al centro giovani di via Dante già da oggi. È richiesto il versamento di una quota di partecipazione di 100 euro che verrà rimborsata agli studenti che supereranno il test d’ingresso al corso universitario scelto. Un’iniziativa che costerà alle casse comunali diecimila euro. «Se i posti non dovessero bastare - ha aggiunto l’assessore - potremmo anche far partire un altro progetto».
L’ALLERGIA Il corso, affidato all’associazione Orientare, sarà tenuto da docenti universitari e da esperti dei test: spesso, hanno spiegato i responsabili dell’associazione, le difficoltà degli studenti sono dovute al fatto che non sono abituati a questo tipo di prova, che prevede risposte multiple e un tempo limite. Insomma i ragazzi cagliaritani non sono dei somari ma soltanto poco allenati ai test. La prima parte del corso (che partirà a marzo e che si svolgerà nella sede di via Dante) prevede anche una fase di orientamento per indirizzare gli studenti verso il corso di studio più appropriato. In estate la fase più intensa con lezioni settimanali per arrivare ai test universitari (previsti tra fine agosto e settembre) pronti. I risultati dei 99 studenti verranno monitorati e serviranno come dati statistici per l’assessorato che ha finanziato il progetto. La speranza di Comune, Università e delle associazioni studentesche è quella di curare l’intolleranza ai test che sembra aver colpito gli studenti cagliaritani. (m. v.)
 
 2 – L’Unione Sarda
Pagina 18 – Cronaca di Nuoro
Non fa breccia tra i giovani l’iniziativa annunciata dal presidente della Regione
Assegni di studio all’estero? No grazie
Gli allievi del Classico preferiscono l’ateneo sotto casa  
 
I ragazzi: «Senza l’università Nuoro rischia di diventare un deserto perché perde i giovani tra i venti e i trent’anni».
Gli assegni di studio all’estero non fanno gola agli studenti del liceo classico Asproni. Non è una novità visto che il programma Master and back destinato agli studenti più maturi degli atenei sardi non ha fatto proseliti tra i barbaricini. L’orizzonte si ferma al massimo a Cagliari e Sassari, meglio se venisse potenziata l’università nuorese con nuovi corsi e quelli tradizionali, come ingegneria e giurisprudenza per esempio, che decimerebbero gli iscritti dei due poli sardi. Un’esperienza oltremare andrebbe pure bene, ma per rinverdire le proprie radici.
«Ci lamentiamo tanto dei ragazzi che vanno fuori dalla Sardegna, secondo me il lavoro c’è qua, basta scovarlo - dichiara Daniele Granara di Nuoro, della 3^F ad indirizzo linguistico - si può anche andare fuori a fare esperienza, ma poi chi vuol tornare trova qualcosa da fare. E poi in questi assegni di studio sono comprese anche le spese di vitto e alloggio? Secondo me manca anche la comunicazione, ho saputo di master che non hanno raccolto iscritti perché non sono stati pubblicizzati abbastanza». «Abbiamo perso l’opportunità di creare il terzo polo anni fa - aggiunge Enrico Burrai di Nuoro della 3^ F - hanno preferito creare i corsi decentrati perché non c’era interesse a portare facoltà importanti a Nuoro, quindi è naturale che con pochi iscritti l’università di Nuoro non conta nulla. I politici di Nuoro hanno poco peso nei luoghi del potere, il decreto Mussi è stata una scusa. Se ci fosse stata a Nuoro la facoltà che piace a me, avrei potuto decidere di iscrivermi qua, ma con questi corsi non se ne parla». «L’università poteva essere l’occasione per risvegliare Nuoro, però è anche vero che così com’è non porta sviluppo - commenta Margherita Monni di Nuoro, 3^ F - tanto vale investire nei poli sardi di Sassari e Cagliari, sempre meglio che finire a Milano, dove si spende molto di più». «Io andrei comunque a studiare fuori, ma credo che sia ingiusto togliere la possibilità agli studenti di frequentare a Nuoro - spiega Maria Elena Zizi di Nuoro, 3^ F - così com’è non è competitiva, per diventare un polo di attrazione si dovrebbe migliorare l’offerta formativa. Un periodo fuori dalla Sardegna credo che sia importante per acquisire esperienze da sfruttare in loco, a noi giovani manca questa mentalità, non ci stiamo impegnando abbastanza per creare cose nuove. A Nuoro non abbiamo la possibilità di esprimere la nostra personalità, un po’ la colpa è anche nostra: tutti ci lamentiamo ma nessuno fa niente per cambiare le cose».
L’argomento viaggi studio all’estero è tabù per i ragazzi della 3^ D e persino fuori luogo in un momento così critico per il futuro dell’ateneo nuorese. «Io credo che bisognerebbe chiudere le università di Sassari e Cagliari e aprire a Nuoro - è la proposta di Alessandra Zidda di Nuoro - chi decide non ha idea delle difficoltà delle famiglie a mandare i figli a scuola». «Io penso che Soru dovrebbe avvantaggiare di più gli studenti della Sardegna indistintamente - interviene Maria Rita Pala di Orosei - si preferisce invece investire per interessi che non ritornano a beneficio dei sardi, anziché investire nelle facoltà barbaricine, migliorando l’offerta formativa». Dello stesso parere anche la compagna, Giuseppina Sedda , di Nuoro: «Da quando ha aperto non è stata migliorata, il fatto di non potenziarla e di non renderla competitiva è stato come volerle tarpare le ali, quindi la chiusura era inevitabile, anche perché gli iscritti sono pochi. Il problema andava affrontato prima, ora non si può fare nulla. È inutile continuare a sfornare laureati in scienze sociali se poi lavoro non ce n’è».
«Sono state fatte promesse che non sono state mantenute come, per esempio, l’annuncio dell’apertura della facoltà di veterinaria - accusa Francesca Sanna , di Nuoro - ci sono ragazzi che non vogliono rinunciare alle loro aspirazioni e sono costretti a studiare e lavorare. L’unica cosa che sanno dire è che ci sono problemi finanziari e di strutture». Per Elena Scapicchio, di Dorgali, «un grosso limite per lo sviluppo dell’università nuorese è il fatto di dipendere da altre università, non è pensabile che ci sia un’amministrazione distante, lontana dai problemi percepiti solo attraverso intermediari senza la possibilità di gestire le cose in maniera diretta. L’importanza per una scuola sta proprio nell’autonomia». Aggiungono Lara Firinu e Carla Beccu di Nuoro: «Senza l’università Nuoro diventerà un deserto. Ci sentiamo penalizzati perché mancano i giovani della fascia d’età compresa tra i 20 e i 30 anni con cui confrontarci».
MARIA BONARIA DI GAETANO
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 18 – Cronaca di Nuoro
il caso Dopo l’incontro all’Eliseo
Dietrofront di Soru «Sì all’università, ma di eccellenza»
   
Il giorno dopo l’assemblea dell’Eliseo, il governatore Renato Soru, uscito dal teatro tra i fischi degli studenti, adotta una linea possibilista sull’università nuorese. Lunedì aveva recitato un requiem perché nella riorganizzazione del sistema universitario sardo ha espresso la volontà di potenziare le sedi storiche, ovvero Cagliari e Sassari, senza citare Nuoro. Affermazioni apparse distanti rispetto a quelle pronunciate qualche ora prima dall’assessore Maria Antonietta Mongiu. Ieri sul Sole 24 Ore il governatore dà le rassicurazioni attese invano dall’assemblea dei 52 consigli comunali e provinciale. E dice: «Secondo il progetto dell’università diffusa, da Cagliari e Sassari hanno gemmato sette sedi distaccate tra cui quella di Nuoro. Ma adesso ci dobbiamo chiedere come fare per rendere l’università migliore per i nostri ragazzi e soprattutto come garantire il diritto allo studio anche a chi non ha le possibilità economiche. Ai nuoresi diciamo che vogliamo dare a tutti la possibilità di andare a studiare anche all’estero, nelle facoltà migliori. Oppure chi vuole restare in Sardegna deve poter contare su strutture ottime, specializzate. Perciò la strada giusta è evitare i doppioni tra facoltà e concentrare nella sede di Nuoro un settore nel quale si possa raggiungere l’eccellenza e che sia unico in tutta la regione. Il campanilismo non serve. Servono esperienze che aprono la mente per ragazzi che diventeranno gli imprenditori del futuro».
Intanto, il consigliere dell’Udc Roberto Capelli chiede chiarimenti a Soru, alla giunta e alla maggioranza sul futuro dei corsi dopo le dichiarazioni all’Eliseo. «Sono emerse contraddizioni fra le affermazioni del presidente e quelle dell’assessore alla Pubblica istruzione e le indicazioni dell’aula. Bisogna fare chiarezza», dice Capelli che per protesta lunedì è uscito quando Soru ha preso la parola. Aggiunge: «Invito tutti coloro che hanno partecipato all’incontro a guardare sul sito internet della Regione il filmato relativo alle dichiarazioni del Governatore. Sembra di rivedere un filmato Luce dei tempi andati. Stesse tecniche di propaganda politica, stessa manipolazione della realtà attraverso abili tagli e montaggi, identica demagogia, uguale esposizione dei miti dell’uomo nuovo e del fervore di opere pubbliche. Il protagonista è lui, unico vero divo del nuovo soruismo. Sta seduto, si alza, parla, se ne va. Il dibattito civile e democratico svoltosi a Nuoro non ha spazio: il potere non ama dare voce al dissenso, figuriamo ai fischi! È monocratico: gli assessori sono smentiti e zittiti. Non ha bisogno di giornali di famiglia: ci sono i mezzi di comunicazione istituzionale. Decide unilateralmente il destino dei sudditi: Nuoro deve morire».
 
i laureati
I dubbi dei ricercatori pronti a tornare in città
   
«La qualità della didattica è uguale a quella degli altri atenei perché i docenti sono gli stessi». Parole di un ex studente dell’università nuorese, ora ricercatore. Roberto Mureddu prende la parola nell’assemblea di lunedì prima dell’intervento del governatore Renato Soru. Richiama i successi di chi ha frequentato i corsi nuoresi e ha trovato lavoro fuori. Ma lui è tra quelli che non vogliono rinunciare a un futuro in città. E, dopo le esperienze maturale fuori dall’Isola, al presidente della Regione che ascolta seduto accanto al sindaco Mario Zidda chiede se le sue speranze sono mal riposte o no. «Quattro anni fa abbiamo iniziato un percorso di studi. Abbiamo partecipato a selezioni pubbliche nel Continente e abbiamo sempre mantenuto un piede a Nuoro. Ci chiediamo se dopo questi percorsi che abbiamo fatto fuori ci sarà per noi a Nuoro».
Mureddu ricorda anche i 35 dipendenti dell’università nuorese che con la chiusura possono rischiare il posto di lavoro. Le parole del ricercatore esprimono la volontà di tanti giovani che, pur accogliendo bene l’opportunità di fare esperienze di studio e di lavoro fuori, conservano l’ambizione legittima di tornare a casa.

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Comune. Il corso dell’assessorato alle Politiche giovanili 
Test d’ingresso all’università, ecco come evitare le figuracce 
 
 CAGLIARI. Figuracce colossali al momento dei test d’ingresso all’università? No, grazie. Almeno così dice l’assessorato comunale alle Politiche giovanili, che ieri ha aperto le iscrizioni al corso rivolto ai giovani dell’ultimo anno delle scuole superiori. È un modo per arginare il fenomeno degli studenti- somari, che in più di un’occasione ha provocato imbarazzo. L’iniziativa, ribattezzata “Testati per il test”, è stata presentata ieri nel Centro giovani di via Dante, lo stesso che dalla primavera e sino al momento fatidico degli esami d’ammissione all’università, ospiterà i corsi. Riservati a non più di novantanove studenti, scelti in base a una selezione. Costo totale per ciascun giovane: cento euro che, avvertono dall’assessorato alle Politiche sociali, chi supererà i test si vedrà restituire.
 A prendere per mano gli studenti e guidarli sulla strada del giusto approccio all’università sarà il personale dell’associazione Orientare (quella che già gestisce il Centro giovani) che proporrà tre aree di studio: medico- sanitaria-scientifica, architettura-ingegneristica e umanistica-economico-giuridica-sociale.
 Tre aree tematiche, per tre gruppi da trentatrè giovani ciascuno (la residenza in città non è rilevante) che seguiranno le lezioni fuori dal normale orario scolastico. Alla fine si tireranno le somme: i ragazzi testeranno in prima persona se il metodo ha funzionato, mentre il Comune, e l’associazione Orientare, potranno capire, scientificamente, se il progetto funziona, e quindi se va potenziato, e migliorato, o se è meglio pensare ad altro.
 ‹‹Con questo progetto - ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali, Daniela Noli - vogliamo contribuire a invertire la tendenza del flop agli esami d’ingresso all’università, dovuta anche alla scarsa dimestichezza dei ragazzi nell’utilizzo dei test a risposta multipla››. Ogni anno sono circa otto mila gli studenti che s’immatricolano all’università: quasi la metà è chiamata alla prova dei test d’ingresso.
 Chissà che, insieme all’Unica open day, la settimana organizzata dall’ateneo cagliaritano per presentare la sua offerta formativa, l’iniziativa del Comune non serva per chiarire le idee a chi, spesso, sceglie una facoltà senza troppa convinzione, col risultato di rimanere poi uno studente-fantasma. L’iscrizione ai corsi si può fare al Centro giovani o sul sito del Comune. (s.z.)
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Oristano
Darwin alla conquista di Sarule 
Un convegno sulle teorie evolutive alle scuole medie 
 
 SARULE. La teoria evolutiva e il rapporto tra scienza e fede sono stati al centro della conferenza-dibattito, dal titolo “Evoluzione oggi: Darwin fa ancora paura?”, organizzata dalla scuola media di Sarule con la collaborazione dell’amministrazione comunale. L’evento si è svolto ieri mattina nella biblioteca, proprio in occasione del Darwin day, l’anniversario della nascita di Charles Darwin.
 «Un’iniziativa - ha spiegato il dirigente dell’Istituto comprensivo di Orani, Pietra Ruju - nata dall’esigenza della nostra comunità scolastica di riflettere insieme sull’altissimo mistero dell’esistenza umana, per rispondere alla sua ricerca della verità e all’insaziabile bisogno del bene».
 L’importanza dell’evento è stata sottolineata anche dal sindaco, Antonio Gaia.
 «Spero che questo sia l’inizio di un lungo percorso - ha ribadito, infatti, quest’ultimo - perché queste iniziative aiutano i ragazzi a crescere. La scienza e fede sono due colonne portanti della vita dell’uomo e l’auspicio è che esse dialoghino sempre, che non si contrappongano ma interagiscano tra loro».
 La conferenza, coordinata dalla professoressa Giuseppina Mulliri, si è aperta con l’intervento della professoressa Elisabetta Marini, docente dell’università di Cagliari, che ha illustrato le prove e i meccanismi dell’evoluzione, cui è seguito quello del professor Giovanni Floris, ordinario della facoltà di scienze dell’ateneo cagliaritano.
 A lui il compito di illustrare le fasi dell’evoluzione umana fin dalla comparsa degli ominidi. Particolarmente interessati i ragazzi, che in questi mesi hanno compiuto un preciso percorso di studio sulla tematica evolutiva, e che hanno partecipato attivamente al successivo dibattito. Ad intervenire sul rapporto tra scienza e fede, è stato invece don Aldo Cottu, parroco della cattedrale di Nuoro.
 «Non penso che ci sia da aver paura se questa dimensione evolutiva si allarga, anzi noi lo speriamo - ha sottolineato il sacerdote -. Nella frase di Dio, “crescete e moltiplicatevi” c’è un invito all’uomo e al suo ingegno, con cui deve padroneggiare la natura e non spadroneggiare su di essa. La creazione nella Bibbia non è il gesto di un vasaio - conclude don Cottu - è la comunicazione di un’identità, è il gesto di Dio che infonde la sua vita a tutto ciò che esiste, non un atto umano, quindi, ma un’azione divina che avviene nel tempo. Un’azione che si colloca nel passaggio tra la manualità e la sapienza».
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Ersu: i bandi per i sussidi e le borse di studio 
 
 SASSARI.  Sul sito dell’Ersu www.ersusassari.it sono stati stati pubblicati due bandi di concorso. Il primo riguarda la richiesta di sussidi straordinari per l’anno accademico. 2007/2008. L’intervento è destinato a porre rimedio a situazioni di particolare ed eccezionale disagio economico. Possono partecipare al concorso gli studenti iscritti all’anno accademico 2007/08, all’Università, all’Accademia di Belle Arti e al Conservatorio di Musica di Sassari in possesso dei requisiti relativi alla condizione economica, al merito e alla carriera universitaria. Tutti i dettagli e le modalità di partecipazione sono pubblicati sul sito dell’ente, dove è possibile scaricare inoltre il modulo di partecipazione che dovrà essere consegnato, debitamente compilato in ogni sua parte, pena l’esclusione dal concorso, entro l’11 marzo. Le domande di partecipazione, indirizzate all’Ersu di Sassari, devono essere presentate allo sportello del settore Diritto allo studio, via Carbonazzi 10 (orario: dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13 e il martedì dalle 16 alle 18). E’ consentito l’invio della domanda, completa di tutti i dati richiesti, a mezzo raccomandata A/R.
 L’Ersu ha indetto inoltre un secondo importante intervento, (anche questo pubblicato sul sito), che riguarda il conferimento di borse di studio (da 2000 a 5000 euro) per lo svolgimento di tesi di laurea sui “problemi della cooperazione allo sviluppo e di collaborazione internazionale”. Il beneficio è destinato a studenti laureandi all’Università di Sassari (residenti in Sardegna o figli di emigrati, o giovani provenienti dai paesi in via di sviluppo) che svolgeranno la tesi di laurea su argomenti finalizzati alla migliore conoscenza dei problemi della cooperazione allo sviluppo e della collaborazione internazionale. Anche in questo caso sul sito ell’Ersu è possibile trovare il bando completo, con tutte le informazioni e il modulo di partecipazione. Le domande dovranno essere presentate all’Ufficio Diritto allo studio, via Carbonazzi 10. Prima scadenza 31 marzo, 2ª scadenza 30 giugno, 3ª scadenza 30 settembre.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Nazionale
Gli studenti: i fischi Soru se li è meritati 
«No agli assegni per andare fuori se servono a cancellare Nuoro» 
Giuseppe Luigi Cucca: «L’ateneo barbaricino nell’offerta formativa» 
di Nino Bandinu 
 
 NUORO. «Soru i nostri fischi se li meritava tutti». Gli studenti del movimento non mollano e il giorno dopo la visita del governatore contrattaccano. La portavoce Rossella Cambedda non ha peli sulla lingua e rifiuta con sdegno anche gli assegni per studiare fuori. «Li rifiutiamo perchè nascondono la volontà di cancellare l’università nuorese». Le altre reazioni al discorso del presidente sono più o meno dello stesso tono. Tutti hanno notato che la Regione ha parlato sull’ateneo con due lingue: con quella dell’assessore Mongiu e l’altra del presidente Soru
 «Il presidente Soru non solo si è meritato i nostri fischi, ma la sua smentita pubblica conferma anche a che punto è arrivata l’arroganza del potere», prosegue Cambedda nella sua filippica, che inoltre aggiunge: «L’università nuorese non è una scommessa ma una scelta fatta dallo Stato con la commissione Medici, ed è una scelta radicata ormai nel territorio».
 Anche gli studenti sottolineano poi la «diversità di posizioni» dell’assessore Mongiu e del governatore Soru. E ora si chiedono: «Quale sarà la linea della Regione in vista della Conferenza di servizi?». Nel mirino degli studenti inoltre finisce nuovamente il rettore Pasquale Mistretta, «il grande assente», nonostante gli «impegni assunti», ma subito «smentiti» nel suo «comunicato del 6 febbraio». Per concludere Cambedda annuncia che la mobilitazione in difesa dell’ateneo continua, anche a costo di invitare i giovani a «non andare a votare alle politiche».
 Sul fronte istituzionale, invece, il presidente Leonardo Moro preferisce mettere in risalto «la grande manifestazione con la partecipazione di tutti i sindaci». Ora dunque più di prima «la Regione ha il dovere di ascoltare le proposte che arrivano dal basso senza imporre nulla dall’alto». Anche per Moro la mobilitazione continua. «In settimana - annuncia - ci sarà una riunione di capigruppo di Comune e Provincia in vista della Conferenza di servizi che si terrà a metà febbraio, e dell’Intesa con Regione e i due atenei».
La consigliera Sdi, Paola Demuro, invece, rimarca: «Mentre l’assessore Mongiu ha detto che Nuoro resta il luogo della cultura e dell’università (in base alla legge 26) Soru ha fatto chiaramente intendere che non si deve parlare più di università decentrata. Quindi vista questa doppiezza, lunedì ho chiesto al presidente di restare ed ascoltare la voce dei sindaci e degli studenti, ma lui è andato via. E mentre usciva è stato fischiato. Ora serve subito una conferenza di capigruppo per decidere il che fare. Per quanto ci riguarda continueremo a chiedere un comitato permanente sull’università nuorese».
 Anche Ignazio Ganga, segretario provinciale della Cisl, sempre in prima fila nella battaglia in difesa dell’ateneo nuorese ha reagito con toni forti: «Se dalla Finanziaria dello sviluppo - ha osservato - dobbiamo recepire l’inizio di un percorso di chiusura dell’università, non oso pensare che cosa ci saremmo dovuti attendere da una Finanziraia lacrime e sangue. La perdita dell’ateneo significherebbe per il Nuorese perdere l’ennesimo presidio statuale dopo aver già perso l’Ailun. La cosa positiva dell’assembela è stata invece l’unità di fondo dei sindaci e del territorio. Questo è una fatto che fa sperare e il presidente Soru ne deve prendere atto».
 Durissima anche la reazione di Peppe Montesu, presidente nuorese di An, che manda a dire a Soru: «Noi caro presidente, non lo abbiamo nè applaudito quando ha chiesto l’applauso nè fischiato quando è uscito: non ci interessano gli atteggiamenti da stadio. Siamo però convinti che il nostro destino lo dobbiamo scegliere nell’ambito della compatibilità sarda e italiana. Ma, in questi ambiti, non vogliamo essere presi in giro o come si dice presi per i fondelli».
 In una linea di mediazione politica, infine, si piazza il presidente della commissione regionale Bilancio, Giuseppe Luigi Cucca, che afferma: «Al di là dei piccoli incidenti avvenuti in assemblea io credo che occorra adesso concentrarsi sulla imminente Conferenza di servizi che punterà sulla reazionalizzazione dell’offerta formativa e sull’intesa. Offerta formativa - conclude Cucca - che per noi non può non contenere anche la sede universitaria decentrata di Nuoro».
1 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 18
UNIVERSITA’
Preparazione ai test al Centro giovani
 
Sono aperte al Centro informagiovani le iscrizioni a un corso di preparazione ai test d’accesso ai corsi universitari a numero chiuso. Potranno accedervi 99 studenti che frequentano l’ultimo anno delle scuole superiori della città, anche se residenti fuori Cagliari. L’iniziativa “Testati per il test”, promossa dall’assessorato alle Politiche giovanili del comune con un finanziamento di 9.900 euro, è affidata a orientatori e docenti esperti dell’associazione Orientare.«Con questo progetto », ha spiegato l’assessore Daniela Noli, «vogliamo contribuire a invertire questa tendenza, dovuta anche alla scarsa dimestichezza dei ragazzi nell’utilizzo dei test a risposta multipla». 

Questionnaire and social

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