Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 January 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Pagina 21 – Cronaca di Cagliari
Droga. Oltre alla dipendenza ci sono gli effetti sul cervello
La cocaina è l’anticamera di molte malattie mentali
 
La cocaina provoca in chi l’assume una sensazione di potenza, di sicurezza, riduce la stanchezza, incrementa il desiderio sessuale. Soprattutto quando viene consumata in associazione al Viagra.
La cocaina crea allarme anche in Sardegna. Aumentano i consumi, ma è difficile quantificare il fenomeno: chi assume coca, a differenza dall’eroinomane, si mette meno in evidenza. Frequenta poco i Serd (Servizi dipendenze) anche perché non può contare su una terapia efficace come quella basata sul metadone.
«La cocaina crea una dipendenza subdola - spiega il farmacologo Gaetano Di Chiara -perché si comincia con consumi saltuari. E questo crea in chi l’assume la convinzione di poterla governare senza diventarne schiavo. Purtroppo non è così. La cocaina è una droga pesante, ancora di più il crack, che viene fumato e arriva rapidamente al cervello».
Spesso la pericolosità di una droga viene valutata in base alla possibilità che crei dipendenza come l’eroina «invece bisogna tener conto anche di altri parametri. Come le alterazioni del tono dell’umore. Succede con la cocaina e persino con la cannabis. In pratica, è una conseguenza legata al consumo, anche saltuario, di tutti gli psicostimolanti, comprese amfetamina ed ecstasy».
I disturbi dell’umore si manifestano in forme maniaco-depressive, di tipo misto. Il soggetto passa cioè da una situazione di depressione ad una di mania. «Sono forme difficilmente affrontabili con una terapia, come il litio, che incidono pesantemente sulla vita del soggetto». Questo tipo di disturbi è più diffuso fra gli uomini, nell’età sino a 21 anni, rispetto alle donne».
Ma cosa c’è dietro il boom della cocaina, perché tanti consumatori giovani? Quali effetti cercano? «In primo luogo, è un antidepressivo, che provoca in chi l’assume un senso di potenza, di sicurezza, riduce la stanchezza, incrementa il desiderio sessuale. Soprattutto quando viene consumata in associazione al Viagra».
Effetti che rappresentano un indubbio sostegno in chi deve affrontare una vita sociale impegnativa o alla quale non si sente adeguato. Ma a fronte di benefici immediati, ci sono conseguenze negative a lungo termine. Il consumatore di coca è infatti un candidato alla depressione, «perché le droghe, la cocaina ma anche la cannabis, non devono essere valutate perché possono provocare dipendenza o danni a livello cerebrale evidenziabili col microscopio, ma anche come fattori di rischio che interagiscono con determinate caratteristiche dell’individuo». La droga, quindi, come possibile agente scatenante di malattie psichiche che altrimenti non si sarebbero mai manifestate.
L. S.

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Master in criminologia 
Giurisprudenza, pubblicato il bando della seconda edizione 
 
SASSARI. Si è tenuta presso la facoltà di Giurisprudenza la prima edizione del Master in Scienze Criminologiche che aveva l’obiettivo di fornire una adeguata conoscenza sia dei diversi settori coinvolti nello studio delle più allarmanti forme di criminalità, sia delle più moderne tecniche di contrasto di tale fenomeno.
 Un corso di studio al quale hanno partecipato 50 frequentatori e 30 uditori appartenenti alle forze di polizia, studenti, professionisti del diritto.
 Un ciclo di studi durato un anno che avrà termine il prossimo gennaio e che avvierà nel mondo sempre più specializzato della lotta al crimine appassionati laureati che intenderanno applicare le loro conoscenze nei settori dell’attività post-delictum. È in corso il bando per la seconda edizione del master e naturalmente, come partner dell’iniziativa culturale.
 Gli organizzatori ringraziano quanti, nel mondo imprenditoriale, hanno ritenuto di investire in questo territorio nella “cultura della legalità”.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Oristano
Organizzato dall’associazione Budokan 
Convegno a Bonarcado su medicina e sport 
 
BONARCADO. L’Associazione polisportiva Budokan Bonarcado ha organizzato per sabato 12 gennaio, alle 16.30, nella sala riunioni del centro di aggregazione sociale (ex cantina sociale di via Segni) il nono convegno di “Medicina, cultura e pratica sportiva”.
 Il programma prevede, dopo i saluti delle autorità, alcune interessanti relazioni. Il primo a prendere la parola sarà Gianluca Bardeglinu, specialista in scienza tecnica dello sport, che si soffermerà su “Sport e tossicodipendenza”.
 A seguire, Antonio Urso, presidente della Federazione pesi e cultura fisica, che tratterà l’argomento di grande interesse “L’attività fisica nei giovani e nella terza età”. Interverrà, quindi, Gabriele Schintu, coordinatore provinciale per l’educazione fisica e sportiva dell’ex Provveditorato agli studi di Oristano, oggi Ufficio scolastico provinciale, che tratterà il tema “Valenza dello sport in ambito scolastico”.
 Sarà poi la volta di Enzo Molinas, dell’Università degli studi di Cagliari (facoltà di Scienze motorie) che porrà l’accento su “I benefici nell’avviamento agli sport di squadra”.
 Il convegno, che è stato organizzato col patrocinio della Provincia di Oristano, assessorato allo Sport e politiche giovanili, l’ufficio scolastico regionale della Sardegna (ufficio scolastico provinciale di Oristano) e il Comune di Bonarcado, sarà moderato da Venerando Monello, coordinatore tecnico del corso interfacoltà di scienze motorie, presso la facoltà di medicina e chirurgia dell’Università degli studi di Cagliari.
Luigi Roselli 
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Oristano
Il mistero delle epigrafi scomparse 
Inaccessibili le iscrizioni greche e latine sull’identità storica della città 
Potrebbe essere conservate a Sassari oppure nei sotterranei dell’ex convento 
Il problema è stato sollevato dal prorettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino che ha scritto alla Sovrintendenza 
 
BOSA. L’interrogativo non è di poco conto: dove sono andate a finire le iscrizioni latine e greche che permettono di ricostruire l’identità storica della città del Temo?
 La fatidica domanda (che richiama anche al problema della fruizione delle migliaia di reperti ritrovati qui e in alte località della Planargia, sparsi tra le Soprintendenze e i musei dell’isola) arriva da una voce autorevole: quella del pro Rettore dell’Università di Sassari, il bosano Attilio Mastino. Che, prese carta e penna, ha scritto al Soprintendente per i beni Archeologi di Sassari, Giovanni Azzena, e per conoscenza al sindaco Paolo Casula e al vescovo della Diocesi, Giacomo Lanzetti.
 In breve, Attilio Mastino ha messo nero su bianco una forte denuncia e un’interessante proposta: «Il professor Marc Mayer dell’Università di Barcellona, visiting professor presso la nostra facoltà di Lettere intende studiare alcune iscrizioni di Bosa, tra le quali quella dell’Augusteo, a suo tempo edita da me (nel 1978) e da Lidia Gasperini (nel 1992).», scrive il pro Rettore, «Nonostante le accurate ricerche tale iscrizione non è stata resa accessibile, e risulta conservata a Sassari. O - secondo altre fonti - a Bosa, negli umidi sotterranei dell’ex convento del Carmine, esposta ai disagi del cantiere in corso».
 Lavori che peraltro si sarebbero dovuti concludere nel 2004 ma che sembrano interminabili. Ma a quanto pare quella dell’Augusteo non è l’unica epigrafe a non rientrare nel conto: «In passato avevo fatto ricercare senza esito anche altri documenti epigrafici, come il cippo piramidale di Montresta, non ritrovato in Soprintendenza.», precisa infatti Attilio Mastino.
 Torna quindi prepotentemente alla ribalta il problema più generale della preservazione di questi documenti. Una protezione che il pro Rettore dell’Univerità turritana ritiene, rispetto alla quindicina di iscrizioni latine e greche ritrovate negli anni in città, assolutamente indecorosa: «Visto che negli ultimi vent’anni un’intera generazione di cittadini non ha potuto conoscere tali materiali, tutti editi e particolarmente significativi per la ricostruzione storica e l’identità del municipio romano e della città bizantina».
 E che in parte appartengono anche alla Diocesi. Di qui la proposta: «In attesa della promessa nascita del Museo Archeologico sollecito il trasferimento dell’intera collezione nella basilica di San Pietro o in altri luoghi nei quali sia garantita l’accessibilità al pubblico e la piena sicurezza.», conclude il cattedratico bosano, «Questo anche in vista della imminente completa riedizione di questi materiali in occasione del convegno di studi su Bosa che sarà tra breve promosso dal Dipartimento di Storia dell’Università».
Alessandro Farina 
 
 

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