Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 April 2008
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 8 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

3 - Domani ad Oristano convegno sull’educazione (L’Unione - La Nuova)
4 - Finanziamenti regionali alla ricerca, un intervento di Ezio Laconi
1 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia Pagina 19
Sei docenti alla carica della poltrona da rettore
Università. Tra i candidati alla successione di Mistretta c’è anche Santa Cruz
 
C’è anche Giuseppe Santa Cruz, ordinario di Anatomia patologica alla facoltà di Medicina, tra i candidati alla carica di rettore. Si allarga il fronte dei professori universitari che aspirano a occupare il posto di Pasquale Mistretta giunto al suo ultimo anno di rettorato: ora sono in sei ad aver annunciato, in modo diretto e indiretto, la loro discesa in campo.
«Sto già pubblicizzando il mio programma da alcuni mesi», sottolinea Santa Cruz, per due volte avversario di Mistretta nelle ultime competizioni elettorali, «puntando soprattutto su una riduzione dei poteri del rettore attraverso la creazione di un ufficio elettivo la cui composizione è oggetto di dibattito tra gli elettori».
Anche il preside di Medicina, Gavino Faa, ha sciolto gli ultimi dubbi: nell’ultimo consiglio di facoltà si è detto disponibile a candidarsi e l’applauso dei suoi colleghi, dopo il suo intervento, lo trasforma in uno dei favoriti. Nella corsa al rettorato il peso della facoltà di Medicina, con i suoi numeri, può risultare decisivo, anche se i nomi in campo sono due (Faa e Santa Cruz).
Per ora la partita sembra riservata al polo medico e a quello di viale Sant’Ignazio. Gli altri quattro candidati sono docenti delle facoltà del polo economico e giuridico: Raffaele Paci (preside di Scienze politiche e docente di Economia applicata), Francesco Sitzia (ordinario di Diritto romano, ex preside di Giurisprudenza, componente del Senato accademico e del cda del Banco di Sardegna), Giovannino Melis (docente di Economia aziendale, ex preside della facoltà di Economia, avvezzo alle competizioni elettorali essendo stato avversario di Mistretta per due volte) e Antonio Sassu (anche lui economista, ordinario di Politica economica, è stato presidente del Banco di Sardegna).
I primi tre, per evitare la dispersione di voti hanno dato il compito a dei loro uomini di fiducia di effettuare un sondaggio per capire chi può essere l’uomo che potrebbe attirare più voti. Paci si è affidato a Francesco Pigliaru, Sitzia all’attuale preside di Giurisprudenza, Massimo Deiana, e Melis al collega Armando Buccellato. Dagli incontri con docenti, sindacati e studenti dunque dovrebbe uscire il candidato unico. Si parla anche di vere e proprie primarie, con voto segreto, nel polo economico e giuridico.
Le elezioni si dovrebbero tenere nel maggio del 2009 anche se Mistretta resterà al suo posto fino a fine ottobre 2009, quando scadrà il suo mandato. Che a quel punto sarà arrivato a diciannove anni.
Matteo Vercelli
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Arabo, ultima frontiera delle lingue
Sorpassato il francese nei corsi, il cinese tra i più gettonati
I corsi sono frequentati non solo dagli studenti ma anche da liberi professionisti
Ateneo. Dal russo al giapponese: erano considerate materie esotiche, ora sono al top
 
La grande sorpresa è stata l’arabo che ha superato addirittura il francese, ma molto gettonati sono anche i corsi di russo e persino di cinese. E se l’inglese e lo spagnolo restano saldamente le scelte più gettonate dai cagliaritani che desiderano imparare una lingua straniera, c’è anche chi punta sul fascino antico dell’oriente gettandosi sullo studio del giapponese. Forse è ancora prematuro parlare dell’esplosione di una nuova moda, ma certamente sta crescendo il numero di persone che, in città, decide di frequentare corsi di quelle che un tempo erano considerate le lingue esotiche. Non solo studenti, ma anche gli stessi insegnanti e un gran numero di professionisti sembra aver deciso di scommettere su nuove frontiere.
SORPASSO «La vera sorpresa ormai da un annetto è l’arabo - conferma Luisanna Fodde, direttrice del Centro linguistico d’ateneo che ha attivato una dozzina di corsi di lingua aperti anche a chi non frequenta l’università - ma sta crescendo anche il russo. L’inglese resta la prima scelta, anche come numero di livelli a disposizione, seguito dallo spagnolo e dal tedesco. Per quanto ci riguarda, l’arabo ha superato addirittura il francese, con una sezione molto attiva e dinamica. Basti pensare che, quando è balenata l’ipotesi che saltasse il corso, siamo stati sommersi dalle proteste». E se per uno studente frequentare un corso a scelta tra russo, cinese, arabo, catalano, giapponese e portoghese, più quelli tradizionali di inglese, francese, tedesco e spagnolo, costa meno di settanta euro, per gli esterni l’iscrizione arriva a costare 275 euro. «Siamo molto contenti del successo che stanno riscontrando questi corsi - prosegue la direttrice -. Il russo sta andando molto bene e andrà sicuramente sempre meglio come numero di richieste, mentre il giapponese esercita un grande fascino, ma purtroppo si registrano poche iscrizioni, tanto che l’attivazione potrebbe essere a rischio. Ma la grande sorpresa del prossimo futuro sarà il cinese: abbiamo progetti di scambio con la Cina e notiamo grande fermento e curiosità». E se l’arabo sembra aver già rapito una cinquantina di cagliaritani, il trenta per cento esterni all’università, molto più contenuti sono i dati delle altre lingue esotiche. Nelle prossime settimane scatteranno i nuovi corsi: le pre-iscrizioni obbligatorie scadono infatti domenica 6 aprile. Ma in città non esiste solo il Centro linguistico d’Ateneo. Basta aprire un qualsiasi giornale di annunci per capire quanto vasta sia l’offerta di corsi e scuole private che propongono l’insegnamento di arabo, cinese e russo, anche a distanza o via internet.
I COSTI Poco meno di novecento euro per 90 ore con insegnante madrelingua, mentre una lezione individuale oscilla tra 24 e 30 euro. «L’inglese è la lingua più parlata al mondo in circa settanta stati da un miliardo di persone - spiega Stefania Spiga, titolare di una scuola privata - ma anche il cinese è parlato da un miliardo di persone, mentre arabo e russo sono la lingua madre per circa 300 milioni di individui». Ma ci sono anche associazioni interculturali che organizzano corsi sempre più gettonati. È il caso del centro russofono “Rodnoe Slovo” dell’associazione Cittadini del mondo: da quattro anni allestisce corsi di italiano per le badanti russe, ma anche corsi di russo per i cagliaritani. «C’è molta richiesta - spiega il segretario Carlo Altea - soprattutto da parte di famiglie che ospitano i bambini biellorussi e che, per questo, sono molto motivati ad imparare la nuova lingua».
Francesco Pinna
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano Pagina 20
Lente d’ingrandimento sull’educazione
Educare oggi si può? Convegno all’auditorium San Domenico
 
Il difficile mestiere dell’educatore sarà affrontato domani in convegno in programma per domani nell’auditorium San Domenico in via Lamarmora 8. L’iniziativa è organizzata dall’arcidiocesi di Oristano e dalla Pastorale scolastica regionale e ruoterà sul tema “L’emergenza educativa: educare si può”? Un tema di estrema attualità, mentre tutto sembra essere messo in discussione da tutti in un momento particolarmente difficile sia per gli adolescenti e i giovani, sia per gli educatori che devono proporre metodi validi trovando la capacità di farsi ascoltare e seguire.
Sarà un’occasione per riflettere sui soggetti e le sfide legate all’educazione, e si prevede una nutrita partecipazione di autorità e di rappresentanze di dirigenti scolastici, docenti, alunni e genitori. La prima relazione, sul tema “I soggetti dell’educazione”, sarà tenuta dal sociologo Francesco Mariani, docente nella facoltà di teologia della Sardegna di Cagliari. Alle 10.45, invece, sarà la volta del docente Carlo Nanni, pro-rettore della Pontificia Università Salesiana di Roma, che svilupperà il tema “Le sfide dell’educazione oggi”.
I lavori, che avranno come moderatore il parroco di Marrubiu don Antonello Cattide, riprenderanno poi alle 15 con una tavola rotonda su “Educare si può”? che vedrà la partecipazione dell’assessore regionale della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport Maria Antonietta Mongiu, dell’Ispettore della Direzione generale del ministero della Pubblica istruzione Arcangelo Cau e dei genitori Carmela e Stefano Pilia. Le conclusioni saranno tratte dall’arcivescovo di Oristano monsignor Ignazio Sanna. (e. f.)
4 – L’Unione Sarda
Pagina 16 - Commenti
Finanziamenti regionali sulla ricerca
Quando anche l’asfalto viene irrigato
di Ezio Laconi*  
 
Quando si decide di dare soldi alla ricerca, lo si può fare in due modi: ne diamo un po’ a tutti, senza criterio, oppure solo a chi merita, stabilendo prima precisi metodi di valutazione. Nel primo caso si parla di finanziamenti "a pioggia". La pioggia, si sa, cade a caso, su tutto: bagna i campi coltivati, ma anche le rocce, il cemento, l’asfalto. Può capitare che anche un po’ di pioggia, cadendo su un terreno molto fertile, mandi avanti una coltura; ma in genere l’acqua che cade dal cielo non è sufficiente, per cui da sempre l’uomo applica sistemi di irrigazione, per non sprecare una risorsa preziosa. Così anche nella ricerca. I finanziamenti a pioggia sono poco utili; meglio spendere per costruire canali e indirizzare i soldi dove possono essere spesi meglio, valutando l’affidabilità (il curriculum) di chi propone la ricerca. In questo modo più soldi possono essere incanalati per favorire i gruppi di ricerca che appaiono più "fertili". La "fertilità" non è poi così difficile da misurare: basta verificare quanto quel terreno (gruppo di ricerca) ha prodotto nelle ultime annate, pur senza eccessive rigidità.
Anche il sistema dei canali però ha i suoi problemi, e, se non applicato correttamente, produce danni anche più del sistema a pioggia. Ad esempio si può mandare troppa acqua nello stesso terreno, e i frutti magari sono molti, ma scipiti. Il danno più grave avviene quando il canale, costruito male, va a finire sul cemento, sulla roccia, o sull’asfalto. Sarà tutta acqua sprecata, soldi buttati al vento. Molta acqua, portata lì dai canali.
Questo è successo con i finanziamenti per la ricerca sanitaria. Vi sono, tra i primi posti della graduatoria appena pubblicata, progetti i cui proponenti non producono un lavoro scientifico da anni; per di più i soldi sono stati dati per studiare argomenti sui quali il proponente non ha mai lavorato. Con l’aggravante che, essendo un sistema canalizzato, non a pioggia, vengono anche elargiti molti soldi (2 milioni di euro per 23 progetti, mediamente quasi centomila euro a progetto); cioè, appunto, il canale che va a finire sull’asfalto.
Dove nasce il problema? Innanzitutto nel bando. Si è dato ancora una volta mandato all’Università di valutare i progetti (i proponenti) e stabilire una scala di priorità. La Commissione regionale si è quindi trovata di fronte una classifica di cui tener conto. Non è proponibile che colleghi di una stessa Università si valutino tra loro, in quanto il giudizio sarà fortemente condizionato da componenti emotive (amicizie o inimicizie).
Il bando, poi, sembrava fatto apposta per ridurre al minimo la possibilità di esprimere un giudizio obbiettivo da parte dei Commissari. Si è infatti deciso che l’affidabilità (il curriculum) del proponente non dovesse quasi contare nella valutazione del progetto (solo 5 punti su cento), mentre erano decisivi altri elementi, come la completezza e qualità del progetto proposto, più difficili da misurare e comunque altamente opinabili. Uno si poteva anche far scrivere un progetto da un esperto in materia, per poi presentarlo con il proprio nome senza conoscere nulla sull’argomento. Insomma, diciamo pure che ai Commissari è stata data carta bianca: fate come volete! Ad alcuni ciò avrà creato imbarazzo, ad altri non sarà sembrato vero; il risultato è che si è irrigato anche l’asfalto.
Va dato atto alla Regione e all’assessorato alla Sanità del loro impegno per far crescere la quantità e la qualità della ricerca in Sardegna. È stata anche approvata nei mesi scorsi una legge regionale sulla ricerca. Tuttavia c’è da chiedersi dove fossero i legislatori quando veniva scritto il bando sui finanziamenti alla ricerca sanitaria, nel quale si fa peraltro esplicito riferimento proprio alla legge regionale. Oppure la teoria è una cosa e la pratica un’altra?
Se si sceglie il sistema dell’irrigazione come alternativa a quello a pioggia, ciò implica precise responsabilità. Bisogna investire nella costruzione e nella manutenzione dei canali, evitando anche di utilizzare sempre e solo quelli preesistenti, ché non è detto che portino l’acqua nei posti giusti. Non esistono scorciatoie; occorre che i molti soldi che la Regione ha deciso di mettere in campo per la ricerca vengano distribuiti secondo espliciti criteri di merito, attraverso percorsi di valutazione realmente anonimi, affidati a esperti che devono essere per necessità esterni alla Sardegna e possibilmente di livello internazionale.
*Università di Cagliari

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Cagliari
«Un fronte unitario per difendere l’Università» 
Il richiamo al Protocollo d’intesa Nei prossimi giorni il Cda dell’Ausi 
Pinello Cossu (Udc): il consiglio provinciale si riunisca con urgenza 
Il presidente della Provincia chiede un incontro urgente con il governatore Soru 
 
IGLESIAS. L’occhio vigile della Provincia non consentirà lo smantellamento della facoltà di ingegneria ambientale da Monteponi. Il presidente della giunta provinciale, i sindaci del territorio e il consorzio Ausi che gestisce il presidio culturale, sono decisi ad aprire un confronto con la Regione per evitare che la facoltà di Ingegneria ambientale non possa proseguire l’esperienza avviata quattro anni fa, e che proprio quest’anno, avrebbe cominciato a dare risultati con una decina di lauree.
 «Le considerazioni che emergono da questa notizia - ha commentato il presidente della giunta provinciale Pierfranco Gaviano - tendono a fare massa critica per fermare il progetto di ridimensionamento dell’Università del Sulcis Iglesiente che era stata costituita per dare risposte culturali, affermazione di ricerca avanzata e di sviluppo anche sociale al territorio. Al di là del decreto Mussi, che potrebbe rappresentare la mannaia per Monteponi, qui si impone la costituzione di un collettivo che veda in prima linea la Provincia, i Comuni, gli enti pubblici e anche le multinazionali che operano nel territorio».
 L’iniziativa a tutela del presidio culturale ospitato nella Villa Bellavista di Monteponi, è già avviata: «Per quanto ci riguarda - conferma Gaviano - abbiamo chiesto al presidente della giunta regionale un incontro per concordare quali interventi la Regione intenda adottare per evitare l’impoverimento progettuale e culturale della nostra zona».
 Il presidente dell’ente intermedio sicuramente farà perno sul protocollo d’intesa sottoscritto con la Regione per lo sviluppo dell’Università del Sulcis Iglesiente. «In quell’accordo - ha aggiunto Pierfranco Gaviano - si era stabilito il potenziamento delle facoltà esistenti a Monteponi, contrariamente a quanto affermato in quel documento si sta decidendo di smantellare tutto». Se questo è lo scenario, sembrerebbero esposti a rischio anche i piani e i progetti che anche l’amministrazione comunale di Iglesias stava predisponendo per fornire servizi per gli studenti e i docenti. Si era parlato, e il sindaco Pierluigi Carta ne aveva dato notizia con soddisfazione, della realizzazione della Casa dello studente nell’Ostello della gioventù e di realizzare una linea diretta di trasporto pubblico da Ceramica, dove è l’edificio, a Villa Bellavista. Non mancavano le proposte: con il potenziamento della tratta ferroviaria Cagliari Iglesias alcune facoltà di Cagliari sarebbero state ospitate ad Iglesias (Scienza della terra) favorendo un pendolarismo al contrario.
 Nei prossimi giorni, si riunirà il consiglio d’amministrazione del consorzio Ausi e subito dopo, o meglio, dopo le elezioni politiche, il presidente della Provincia sarà a colloquio con Soru. Attesa diffusa in zona. «Non credo che i poli di eccellenza che si vorrebbero creare - ha aggiunto il sindaco di Gonnesa, Pietro Cocco - possano affermarsi cancellando l’esistente. Quindi è necessario trovare una soluzione di qualità per evitare che la facoltà di ingegneria ambientale di Monteponi venga smantellata».
 
 Se l’ipotesi di un ridimensionamento dovesse prenedere corpo, si tratterebbe inevitabilmente di un «provvedimwento drastico»: così lo ha definito Pinello Cossu, del gruppo consiliare dell’Udc alla Provincia, che ieri l’altro aveva inviato una lettera al presidente Gaviano, chiedendogli di adottare «iniziative urgenti» per evitare un eventuale declino «che vedrebbe vanificata la presenza fondamentale e non più rinunciabile dell’Università del Sulcis Iglesiente». Pinello Cossu,nella sua interpellanza, ha chiesto la convocazione urgente del consiglio provinciale per discutere dell’argomento.
 2 – La Nuova Sardegna
Pagina 30 - Sassari
Olmedo, il sito di Monte Baranta esempio di tutela del territorio 
 
 OLMEDO. il sito archeologico di Monte Baranta per una intera giornata è stato l’argomento affrontato nel convegno internazionale “Tutela, Restauro e conoscenza dei luoghi: il complesso megalitico di Monte Baranta” organizzato dall’assessorato alla Cultura con il dipartimento di Storia dell’Università di Sassari, del Ciaimo e con il patrocinio della Regione.Il convegno è stato incentrato sui recenti lavori di restauro e consolidamento che hanno interessato l’imponente muraglia megalitica prenuragica (2500 a.c.). Presenti tutti gli artefici del progetto che si articolava in interventi fisici e diagnostici, questi ultimi hanno interessato anche il recinto torre. Tutti gli interventi sono stati ponderati con rigore scientifico e ispirati al principio della reversibilità, ogni singolo passaggio è stato monitorato informaticamente secondo la Carta del rischio dell’Istituto centrale di restauro e le schede di catalogazione dell’Iccd. Il risultato di due anni di lavori è una testimonianza maestosa: 97 metri di lunghezza, 5 metri di spessore, enormi massi che ritrovano la loro collocazione originaria e che ritornano a difendere un luogo dalla storia plurimillenaria che ancora tanto deve rivelare di sé.
 Il sito si trova in un’area di 200 ettari acquisiti dal Comune che vi creerà il Parco archeo-naturalistico di Monte Baranta, una cornice di flora e fauna mediterranea con sentieri, aree sosta da cui si godono viste panoramiche che arrivano fino alla Riviera del Corallo per una fruibilità sostenibile del territorio. Approvazione per l’operato dell’amministrazione comunale sono giunte dall’assessore regionale alla Cultura Maria Antonietta Mongiu che ha definito rassicurante constatare come piccole comunità pongano la giusta attenzione alla tutela del loro territorio.
 L’assessore ha ricordato come le linee di azione del suo assessorato siano incentrate proprio sulla conservazione, il restauro e la conoscenza dei beni archeologici, piuttosto che finanziare nuovi e in alcuni casi inutili scavi, o “cave” come li ha definiti la stessa Mongiu. Coordinatori dei lavori i professori Ercole Contu e Alberto Moravetti, lo scopritore e il massimo studioso del sito. La presentazione di importanti siti archeologici corsi, maltesi e iberici da parte dei loro studiosi ha concluso il convegno.
 Un piccolo rescoconto dei lavori a carattere divulgativo è stato redatto da Sandro Roggio, Marcello Madau, e Giuseppina Manca.
Maria Teresa Ruiu 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Domani convegno a San Domenico 
Le sfide dell’educazione e la visione della Chiesa 
 
ORISTANO.  Si terrà domani - al mattino e nel pomeriggio - nell’Auditorium San Domenico, in via Lamarmora, il convegno dal titolo “Emergenza educativa: educare si può”, promosso dall’arcidiocesi e dalla Pastorale scolastica regionale. «Sarà un’occasione per riflettere sui soggetti e le sfide legate all’educazione.», sottolineano dalla Curia.
 Le relazioni saranno affidate rispettivamente al sociologo Francesco Mariani e a Carlo Nanni, pro-rettore della Pontificia Università Salesiana.
 Dopo il break per la pausa pranzo, alle 15, i lavori riprenderanno con una tavola rotonda su “Educare si può?”, che vedrà la partecipazione Antonietta Mongiu, dell’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Maria Antonietta Mongiu; di Arcangelo Cau, Ispettore della direzione generale del ministero dell’Istruzione e dei genitori Carmela e Stefano Pilia. A moderare i lavori sarà Don Antonello Cattide, parroco di Marrubiu; mentre l’arcivescovo Ignazio Sanna trarrà le conclusioni del convegno. Si prevede una nutrita partecipazione di autorità, dirigenti scolastici, docenti, alunni e genitori.
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Cultura e Spettacoli
OGGI A CAGLIARI 
Quale autonomia? Giuristi a confronto 
 
CAGLIARI. Dal 1948 al 2008: 60 anni di autonomia in Sardegna. Tempo quindi di bilanci e di dibattiti per stabilire quali strade aprire verso il futuro. Per dare conto dei temi in discussione e stimolare il confronto anche su temi specifici, l’associazione degli ex consiglieri regionali della Sardegna e l’Università di Cagliari hanno organizzato un ciclo di seminari. Il prossimo appuntamento è fissato per oggi, alle 16,30, nella sala conferenze della Banca CIS. Il tema in discussione sarà: «Verso un nuovo Statuto, l’orizzonte europeo e i rapporti nazionali ed esteri». Presiederà Mariarosa Cardia, presidente dell’Associazione degli ex consiglieri; coordinerà Andrea Raggio. Interverranno: Pietro Ciarlo, Diritto costituzionale Università di Cagliari; Massimo Deiana, preside di Giurisprudenza a Cagliari; Paolo Fois, Diritto internazionale a Sassari; Alessandro Frau, presidente della seconda commissione del Consiglio regionale; Chiara Malagodi, funzionario del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea; Silvia Niccolai, Università di Cagliari; Mario Segni, Diritto civile a Sassari.

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie