Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 June 2008

Rassegna stampa a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate L’Unione Sarda e  La Nuova Sardegna


Pagina 23 - Cronaca di Cagliari

Università, sito tra i più cliccati

Secondo la Guida Università 2008 del quotidiano La Repubblica, il portale web dell’Università di Cagliari si è classificato al secondo posto tra i grandi atenei (20mila-40mila iscritti) con la valutazione di 103/110. Il portale dell’ateneo cagliaritano registra una media di 450.000 visite mensili con un massimo di 607.000 e un minimo di 361.000.

2 - L’Unione Sarda
Commenti Pagina 315

Nuove teorie per i sistemi sociali
Il vero pensiero riformista si basa su idee semplici


Il libro di Roberto Mangabeira Unger ( Democrazia ad alta energia. Un manifesto per la sinistra del XXI secolo ), filosofo e sociologo brasiliano del diritto e docente ad Harvard, offre diversi spunti di riflessione sulla possibilità di costruire un nuovo pensiero riformista, e nuove idee per una «sinistra democratica mondiale». Allo stato attuale, due concezioni del riformismo si confrontano per divenire punto di riferimento di politiche pubbliche portatrici del messaggio di un radicale rinnovamento dei sistemi sociali. Una esprime un orientamento conservatore e di rinuncia a rappresentare una forza rinnovatrice nel governo dei singoli sistemi sociali e delle relazioni tra essi. L’altra, al contrario, esprime un orientamento opposto e di progressivo sviluppo di una propensione alla "avventurosità" nel riformare il retroterra istituzionale radicato nella vita economica e politica dei popoli. Purtroppo, per Unger prevale la prima concezione del riformismo, in quanto si stenta a comprendere la natura delle due parti che lo compongono. La parte della quale tutti sono consapevoli riguarda l’obiettivo di una maggiore uguaglianza di risorse e di opportunità tramite procedure ridistributive compensative; la parte poco compresa e per nulla esplicitata riguarda, invece, l’accettazione tacita della fissità della struttura istituzionale ereditata dal passato. Il tendenziale egualitarismo di questa concezione funge solo da premio di consolazione e trascura la necessità, avvertita da tutti, di ampliare le potenzialità a livello planetario dei singoli soggetti, non attraverso logiche redistributive a posteriori, ma a priori, con la garanzia per tutti di un reddito o di un fondo sociale completamente indipendenti dal lavoro svolto. Appare evidente, quindi, come un egualitarismo così inteso non richieda solo politiche redistributive, ma anche profonde modifiche delle istituzioni tradizionali. Ma una riforma delle regole attuali non potrà mai essere l’esito dell’azione di un’ élite internazionale di sistemi sociali riformatori; né essere la risultante di azioni conflittuali rivendicative condotte contro la superpotenza degli Usa. Dovrà essere, invece, un’azione pacifica e collaborativa, nel senso che i sistemi sociali dovranno riconoscere la posizione dominante statunitense.
Nel manifesto di Unger sembra ridondare l’idea di Richard Rorty ( Una sinistra per il prossimo secolo ), ovvero l’idea che per promuovere un pensiero autenticamente riformista non sia necessario produrre teorie sofisticate dalle quali dedurre in modo deterministico; occorre invece aprirsi al gradualismo sperimentale per scoprire le infinite possibilità che vengono offerte dal rapporto degli uomini con il mondo, sottratti alla dipendenza, come è avvenuto sinora, dalla crisi o dal trauma considerati quali unici rimedi alla mancanza di cambiamento.

GIANFRANCO SABATTINI
(Università di Cagliari)

3 - L’Unione Sarda
Lettere e opinioni - pag. 17

Come la cattiva burocrazia vanifica Master and Back
Beffato e sotto pagato all’Università Il ricercatore torna in Inghilterra

Dopo essermi laureato in Chimica a Cagliari nel 2003, ho studiato per un dottorato di ricerca all’Università di Nottingham. Lo scorso gennaio sono diventato Dottore di filosofia in Chimica.
Sono cresciuto professionalmente e culturalmente, ma ero lontano dal sole e dal mare sardo, dagli amici e dalla famiglia. Convinto che lavorare nella mia terra mi avrebbe galvanizzato, ho partecipato al progetto Master and Back che dava la possibilità di lavorare per due anni in un centro di ricerca in Sardegna per 1.200 euro al mese. Ho vinto la selezione e firmato un contratto Co.Co.Co. con l’Università di Cagliari per 800 euro netti al mese. Seicento in meno di quelli che mi davano a Nottingham, perché dovevo pagare tutti i contributi. Ho cominciato a lavorare il 10 maggio 2007, il primo stipendio è arrivato il 28 luglio: 1.500 euro in tutto. In Rettorato mi spiegarono che, avendomi accreditato due mesi di lavoro in un’unica busta paga, la mia tassazione era aumentata e il netto era di 750 euro mensili.
Il successivo bando Master and Back prevedeva uno stipendio di 2 mila euro, ma non poteva essere applicato a noi. Io e tutti i colleghi protestammo presso l’Agenzia regionale del lavoro, il presidente Soru, il capo di gabinetto Scano e il Centro regionale di programmazione chiedendo l’adeguamento del contratto o una tassazione inferiore. Sei mesi dopo, i nostri stipendi erano invariati. E allora via a contattare nuovamente i responsabili dei vari uffici, mentre l’Università si tirava fuori, in quanto soggetto ospitante e non responsabile del mancato arrivo dei fondi. Infine, l’Agenzia regionale del lavoro ci indirizzò all’assessorato al Bilancio, dove segretario particolare e direttore ci promisero una soluzione rapida.
Esausto per le lungaggini, per uno stipendio che non mi permetteva di vivere, a 30 anni, senza l’appoggio dei miei genitori, e per la mancanza di una prospettiva professionale, il 10 gennaio ho risposto al bando di una multinazionale americana per un posto da ricercatore chimico a Derby, in Inghilterra. In un mese mi hanno contattato e proposto un contratto annuale con prospettive concrete per un lavoro a tempo indeterminato. Il 10 marzo già lavoravo, il 18 sono arrivati i primi soldi e un mese dopo il primo stipendio intero. Lavoro per questa società da quasi tre mesi e sono entusiasta.
Intanto, otto mesi dopo che la Regione promise di adeguare gli stipendi nel giro di qualche settimana, i soldi vengono infine trasferiti all’Università, che pagherà gli arretrati e aggiornerà le retribuzioni. A me spettano solo gli arretrati, ma i miei colleghi continuano a vivere con 800 euro al mese. Alcuni sono quasi a fine contratto ed è concreta la possibilità che non vedano l’adeguamento.
Almeno io mi sono liberato dallo stress causato da questa battaglia contro le istituzioni e la lentezza politica e burocratica.
ALESSANDRO PERRA

Grazie della denuncia, che si commenta da sé. Il programma Master and Back sarebbe potuto essere un’ottima idea per contrastare la cosiddetta "fuga dei cervelli". Purtroppo, rischia di collassare, Strangolato dalla mala burocrazia. (d. p.)



 

 


Pagina 2 - Cagliari


UNIVERSITÀ
Ottimi voti al sito web


CAGLIARI. La Guida università 2008 del quotidiano La Repubblica, realizzata in collaborazione col Censis, assegna al portale web dell’ateneo di Cagliari, curato dall’Ufficio stampa, il secondo posto tra quelli delle più grandi università italiane (20mila-40mila iscritti). Ha ricevuto una valutazione di 103/110 affiancato dal web dell’ateneo di Pavia e preceduto da Milano-La Bicocca (105/110). Il risultato di Cagliari conferma il secondo posto già ottenuto lo scorso anno con la valutazione di 105/110. Il portale dell’università del capoluogo sardo registra una media di 450.000 visite mensili con un massimo di 607.000 e un minimo di 361.000.


5 - La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Cultura e Spettacoli

Università di Sassari, studi di livello internazionale
Produttività scientifica: premiati trenta ricercatori


PIER GIORGIO PINNA


SASSARI. Valanga di premi, all’università, per la produttività scientifica. I riconoscimenti vanno a 30 ricercatori: 20 nelle aree sperimentali, 10 nelle scienze sociali e umanistiche. N. 1 nel primo campo d’indagine, Leonardo Sechi, 43 anni, nato a Ittiri, del dipartimento di scienze biomediche: ha elaborato modelli sulle possibili connessioni Tbc-morbo di Crohn. Al top nel secondo settore, Edoardo Otranto, 39 anni, calabrese, del dipartimento di economia, impresa e regolamentazione. A lui si devono analisi di rilievo nei rapporti tra shock sociali, come quelli derivati dalle crisi petrolifere, ed effetti finanziari. Lo stesso istituto, guidato da Marco Vannini, ha visto insigniti del premio (5mila euro) Giuliana Carboni (2º posto), Angelo Antoci (3º) e Carlo Ibba (4º) mentre l’informatico Manuele Bicego è 10º nell’area sperimentale. In una virtuale classifica il dipartimento si colloca in vetta. Seguito da Scienze biomediche, coordinato da Andrea Montella, che piazza Ciriaco Carru (4º), Francesco Galimi (6º) e Giuseppe Mameli (14º).
Ecco gli altri nomi nella graduatoria appena varata con un decreto del rettore Alessandro Maida, già inserita nel sito www.uniss.it. Aree sperimentali: Gaia Rocchitta, Maura Pugliatti, Nicolò Macciotta, Massimo Fragiacomo, Antonio Pinna, Anna Nudda, Fiammetta Berlinguer, Giulia Ceccherelli, Pier Nicola Oliva, Antonio Zucca, Maurizio Mulas, Paola Castaldi, Virgilio Balmas, Giovanni Garau e Giorgio Chelucci. Aree umanistiche: Monica Farnetti, Luigi Ricci, Anna Depalmas, Patrizia Patrizi, Pierfrancesco Fiorato e Marco Milanese. I premi sono stati istituiti dall’università sassarese con uno scopo preciso: promuovere la competizione. Si rivolgono a chi «contribuisce significativamente alla visibilità internazionale». Come spiega il prorettore Attilio Mastino, si è tenuto conto dell’età anagrafica dei concorrenti e delle esperienze all’estero. «Siamo soddisfatti», conclude Mastino, «Sia per l’elevato numero di partecipanti sia per l’ottimo livello degli studi». Nelle prossime settimane gli attestati saranno consegnati durante una cerimonia. Al termine, verrà presentata la nuova anagrafe della ricerca.
Edoardo Otranto rimarca come i risultati siano stati possibili grazie al lavoro collettivo nel dipartimento. «Il nostro obiettivo - aggiunge - era analizzare rapporti causa-effetto in un quadro macroeconomico». Laureato in economia e commercio, indirizzo statistico, a Firenze, è dottore di ricerca e ha operato nell’ateneo di Bari, all’Istat di Roma, nel gruppo europeo Busy-Tools and Practices for Business Cycle Analysis. Insegna anche nei corsi universitari istituti a Olbia. Leonardo Sechi si è laureato in Scienze biologiche a Sassari nel 1989. Per specializzarsi, 4 anni più tardi, in microbiologia e virologia. «Abbiamo studiato il batterio della Tbc e quello della paratubercolosi associandoli al morbo di Crohn (una infiammazione cronica dell’apparato digerente, ndr) sospettando un rapporto tra queste patologie - afferma adesso - Un’analisi pubblicata su autorevoli riviste. Tutto anche grazie ai fondi nazionali ed europei che siamo riusciti a ottenere».






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