Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 December 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 7 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 19
Università. Mistretta emana il decreto
Il rettore si arrende, nuovo Consiglio di amministrazione
 
 Alla fine Pasquale Mistretta ha ceduto. Troppo alta la posta in palio per tirare ancora la corda: il rettore ha così emanato il decreto di nomina dei nuovi rappresentanti nel consiglio d’amministrazione dell’Università. Saranno loro a riunirsi l’11 e il 12 dicembre per discutere del bilancio 2008 e della spinosa questione del regolamento delle tasse studenti.
Una decisione arrivata dopo la denuncia di Tomaso Demontis, eletto nel nuovo Cda dai colleghi del personale tecnico e amministrativo, che aveva ricordato come i nuovi membri, eletti a metà novembre, dovevano prendere il loro posto in un consiglio d’amministrazione scaduto il 30 settembre. Dunque, ricordava Demontis, “in caso di approvazione del bilancio e delle nuove tasse studenti, questi atti sarebbero potuti risultare nulli, con pesanti ricadute negative sull’Ateneo che si sarebbe trovato senza bilancio”. L’osservazione del rappresentante del personale tecnico e amministrativo ha di fatto alzato un polverone: alcuni consiglieri del Cda scaduto (Paolo Deidda, Giovanni Melis e Giuseppe Casanova), avevano sollevato il problema al rettore, ricordando le possibili ricadute nel caso il bilancio fosse stato approvato e poi annullato perché non valido. Casanova aveva inoltre annunciato che non avrebbe più partecipato alle successive sedute del consiglio d’amministrazione.
Il rettore ha preso atto del rilievo di Demontis e della posizione degli altri consiglieri, ed è passato al contrattacco procedendo con la nomina degli eletti «per evitare qualsiasi impedenza alla continuità dell’azione amministrativa». Mistretta, in una comunicazione ufficiale, ha ringraziato i consiglieri uscenti «per il contributo dato alla discussione del documento contabile» e, nel salutare i membri eletti, si è detto convinto «di poter contare su una fattiva, sollecita e responsabile partecipazione per concludere entro il 31 dicembre l’intera sessione di bilancio». Per questo ha immediatamente convocato il nuovo Cda per l’11 e il 12 dicembre, con all’ordine del giorno il bilancio di previsione 2008 e il regolamento tasse studenti.
I nuovi consiglieri nominati con decreto del rettore sono i docenti Roberto Malavasi, Giuseppa Tanda, Gaetano Ranieri, Marco Pitzalis, Enzo Tramontano, Barbara De Nicolo (confermata), i ricercatori Guido Mula, Michele Meloni (confermato) e Giovanni Coinu e i rappresentanti per il personale tecnico, Stefano Seu, Tomaso Demontis e Irene Dessanai. Escono di scena i professori Giovanni Melis, Angelo Balestrieri, Enrico Piga, Giuseppe Arca, Vittorio Dettori, la ricercatrice Paola Devoto, e i rappresentanti per il personale tecnico, Arturo Maullu, Paolo Deidda e Giuseppe Casanova.
Matteo Vercelli

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Università, il futuro è adesso 
Breve viaggio nei superlaboratori del Consorzio Uno 
Sono quattro e sono stati realizzati nel 2006 nella sede di viale Diaz con una spesa di quasi un milione di euro Strumentazioni sofisticate per analisi e ricerca 
 
ORISTANO. Sono il fiore all’occhiello del Consorzio Uno e tra i migliori a livello regionale. I laboratori dell’università oristanese nei giorni scorsi sono stati sottoposti alla verifica della certificazione di qualità dall’apposita commisione dell’Università di Cagliari. Sono attualmente quattro le strutture tecniche che il Consorzio Uno ha realizzato nel 2006, con un impegno finanziario di oltre 900mila euro, nella sede staccata di Viale Diaz: i laboratorio di informatica, che dispone di quarantuno postazioni, e quelli di chimica, biologia e bioingegneria, tutti con trenta posti disponibili.
 Vanno ad aggiungersi ai due laboratori già in attività da diversi anni: quello di tecnologia alimentare, istituito presso l’Agrario di Nuraxinieddu, e quello di viticoltura ed enologia, ubicato presso la sede dell’Università di Sassari a Fenosu. Attualmente vi lavorano quattro tecnici di laboratorio, un chimico, un biologo, un tecnico informatico e un tecnico di laboratorio generico. Sono supportati dall’assistenza di diversi tutor, dei docenti e di numerosi collaboratori.
 Grazie alla dotazione tecnologica, che viene aggiornata annualmente, i laboratori garantiscono, anche per la loro struttura logistica, un’importante attività di sperimentazione e di ricerca.
 “Tutti i laboratori sono dotati di materiale di consumo, vetreria e moderne strumentazioni che ogni anno vengono incrementati in base ai programmi didattici del corso di laurea e alle richieste dei docenti - ha spiegato Francesco Asquer, del Consorzio Uno -. Gli studenti hanno la possibilità di lavorare singolarmente e acquisire autonomia grazie anche alla presenza di personale altamente qualificato”.
 Il laboratorio di chimica consente di acquisire conoscenze e pratica sulle tecniche di base della materia fino alle più moderne analisi degli alimenti. Dispone, tra le altre attrezzature, di distillatore enologico, spettrofotometro a raggi ultravioletti e visibile, bilance idrostatiche analitiche di Alcoweight e di evaporatore rotante.
 Quello di biologia, invece, permette di spaziare dalle tecniche di base della biologia tradizionale, alle più moderne tecniche di biologia molecolare, quali Pcr, elettroforesi per l’ estrazione del Dna, ricerca di Ogm e allestimento di colture batteriche e cellulari. Tra gli strumenti in dotazione figurano: camerette elettroforettiche verticali e orizzontali, macchina per Pcr, incubatore per ibridazione, transilluminatore a luce bianca e a luce uv; gel camera system, microscopi ottici binoculari e a luce polarizzata, stereomicroscopi e microscopi invertiti, incubatore a CO³.
 Il laboratorio di bioingeneria industriale, infine, dispone di due fermentatori che permettono agli studenti di studiare la cinetica di crescita in diverse condizioni dei microrganismi.
 “Sono iscritti ai corsi in questo anno accademico 642 studenti, di cui 193 matricole. Nel corso di questi undici anni nei corsi di Oristano - ha aggiunto Francesco Asquer - si sono laureati 318 studenti, mentre altri 70 circa hanno conseguito il diploma universitario previsto dalla previgente normativa. In una indagine che abbiamo condotto sulla condizione occupativa dei laureati a Oristano (dato relativo ai laureati da almeno dodici mesi al luglio 2007), è stato accertato che il 48,6% di essi è occupato e il 29,5% prosegue gli studi. In questi anni abbiamo, in supporto ai corsi di studio presenti, un ruolo di raccordo nei rapporti tra il sistema universitario e quello delle imprese del territorio. Da qui, in primo luogo, l’impegno nella ricerca in settori come il turismo, con la costituzione di un Centro ricerche sul turismo della Facoltà di Economia, l’enologia, le tecnologie alimentari e le biotecnologie (dottorato di ricerca sul biodiesel), ma anche una serie notevole di iniziative seminariali e convegnistiche di livello nazionale ed internazionale - ha concluso Asquer - per favorire il difficile incontro tra il mondo della ricerca e quello aziendale”.
Elia Sanna 
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Nuoro
Laurea honoris causa a Sofia per il professor Sergio Vacca 
 
NUORO. Giovedì, presso l’Istituto superiore di agricoltura di Sofia, la vice ministro Svetla Bachvarova conferirà al professore Sergio Vacca, associato di scienza del suolo presso l’Università di Sassari (sede di Nuoro) e presidente dell’Ente risorse idriche della Sardegna, la laurea Honoris Causa in Scienze Agraria.
 Fortemente voluta dal membro dell’Accademia delle Scienze professor Atnas Atanasov, docente di Biogenetica di fama mondiale, il riconoscimento verrà consesso al professor Vacca per l’opera scientifica svolta in Bulgaria. Attraverso i circoli dei sardi in Europa dell’Est “Sardica”, l’ateneo sassarese ha svolto una campagna tesa a risolvere un annoso problema di inquinamento da metalli pesanti che ha colpito negli anni ’60 una vasta zona nelle regione di Vraza. Il professor Vacca ha condotto i rilievi e con la partecipazione degli studenti appartenenti a due corsi di laurea della sede nuorese, ed alla presenza del Magnifico Rettore Alessandro Maida, del professor Atanasov e del direttore dell’Istituto di cultura Umberto Rinaldi, sono stati resi noti i risultati.
 Nel settembre 2006 Sergio Vacca, che presiede il seminario di Sassari, Milano Bicocca, Palermo e Praga, ha consentito l’ingresso nell’importante consesso internazionale dell’Istituto nazionale di scienza del suolo “N. Pushkarov”, diretto dal professo Martin Banov e successivamente dal collega Nikola Kolev. Quale riconoscimento per l’opera svolta dal professor Vacca, la Comunià scientifica bulgara, rappresentata dall’Accademia delle Scienze, ha votato la concessioner della laurea Gonoris Causa.(a.b.)
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Oristano
Uno studio sull’ex convento 
La città del Temo scopre un altro pezzo di storia 
 
 BOSA. La Biblioteca di Sardegna pubblica l’inventario del fondo librario dell’ex convento dei Cappuccini (nella foto di a.f.) e il capoluogo della Planargia si riappropria di un pezzo fondamentale della sua millenaria storia. Merito dell’ente culturale (con sede a Cargeghe, in provincia di Sassari) che ha proposto qualche settimana fa all’amministrazione comunale di poter presentare lo studio firmato da Caterina Nestoria Solinas proprio nella città del Temo.
 Sassarese, laureata in Scienze dei beni archivistici e librari nella sua città, specializzanda all’Università di Pisa e catalogatrice in materiale musicale, la studiosa ha lavorato per mesi a ricostruire le “Pagine Seppiate” della bibliografia archivistica dell’ex convento dei Cappuccini. Una tesi di laurea che la Biblioteca di Sardegna ha voluto pubblicare, con la prestigiosa prefazione dell’ordinario di bibliografia e biblioeconomia dell’Università Cattolica di Milano Edoardo Barbieri. Un volume, il “Libraria Cappuccina. Per una storia della dellabiblioteca del soppresso Convento di Bosa”, di 138 pagine, completo di illustrazioni e dal costo (certamente contenuto) di 12 euro, che, scrive il direttore dell’ente di Cargeghe Corrado Piana, «censisce con piglio censorio un corpus di volumi impolverati di storia e storie, per rievocare memoria dell’ordine cappuccino in Sardegna, e delle sue esegesi di opere di diritto canonico, di trattatistica morale e di ecumenismo sacro».
 Dal Dictionarium latino del bergamasco Ambrogio Calepino del 1581 al Propugnaculum ortodox fidei del madrileno Martin de Torrecilla del 1698: il volume ospita una prima ricostruzione storica del fondo librario in origine costituito a uso dei frati e poi accolto nella biblioteca comunale. Inventariando e descrivendo 47 edizioni a stampa italiane e straniere del XVI e XVII secolo. Anche con l’elaborazione di una scheda con trascrizione di note o indicazioni manoscritte presenti sui volumi, stato di conservazione ed eventuali danni. Un’opera di alto valore che, a questo punto, non aspetta altro che di essere presentata in città. Magari proprio fra le mura dell’ex Convento.
Alessandro Farina 
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
«Condannate il professore antisemita» 
L’accusa ha chiesto otto mesi per istigazione all’odio razziale 
L’attenuante: «Il saggio è stato diffuso solo in un contesto culturale» 
 
 CAGLIARI. Quel saggio in cui giustificava provocatoriamente l’Olocausto potrebbe costare una condanna a Pietro Melis, docente di filosofia all’Università di Cagliari, colpevole per il pm Alessandro Pili di istigazione all’odio razziale. La pena richiesta a conclusione di una requisitoria-lampo davanti al giudice Ornella Anedda è di otto mesi di reclusione con la condizionale. Una pena - interamente coperta dall’indulto - che avrebbe potuto essere più pesante se, come ha sostenuto il magistrato dell’accusa, l’intensità del dolo, la consapevolezza di commettere un reato, non risultasse attenuata. Per una ragione evidente: i presunti scritti antisemiti hanno circolato soltanto «in un contesto culturale».
 
Pagina 7 - Sardegna
Il docente universitario è sotto accusa per antisemitismo 
«Quel saggio istigava al razzismo» 
Cagliari, il pm Pili chiede una condanna a otto mesi per Melis 
 
CAGLIARI. Quel saggio in cui giustificava provocatoriamente l’Olocausto potrebbe costare una condanna a Pietro Melis, docente di filosofia all’Università di Cagliari, colpevole per il pubblico ministero Alessandro Pili di istigazione all’odio razziale. La pena richiesta a conclusione di una requisitoria-lampo davanti al giudice Ornella Anedda è di otto mesi di reclusione con la condizionale.
 Una pena - interamente coperta dall’indulto - che avrebbe potuto essere più pesante se, come ha sostenuto il magistrato dell’accusa, l’intensità del dolo, la consapevolezza di commettere un reato, non risultasse attenuata. Per una ragione evidente: i presunti scritti antisemiti per i quali Melis sollevò l’indignazione della comunità ebraica e finì nei guai giudiziari hanno circolato soltanto «in un contesto culturale». Una diffusione limitata all’interno della facoltà universitaria, negli istituti e nelle librerie specializzate. Il che assicura al discusso professore la concessione delle attenuanti generiche ma non lo salva dal giudizio di colpevolezza: «L’imputato - ha sostenuto Pili - era perfettamente consapevole di colpire la comunità ebraica, questo basta a integrare il reato». Melis ha ascoltanto in silenzio, apparentemente impassibile, le conclusioni del pubblico ministero. Tornerà nell’aula del tribunale il 5 febbraio quando, dopo le arringhe, il giudice emetterà il verdetto.
 Al centro del processo è un saggio sulla macellazione secondo il rito ebraico, elaborato da Melis nel 2004 e messo a disposizione degli studenti universitari. Il docente di filosofia sosteneva in sostanza che un popolo insensibile alle sofferenze degli animali come lui ritiene sia l’ebraico non può lamentarsi di quelle patite storicamente nei lager nazisti. Un parallelo forte, per l’accusa un reato, che Melis ha cercato di spiegare in tribunale respingendo con decisione il sospetto di antisemitismo. Agli atti del dibattimento anche la decisione assunta dal professore di spedire una copia del saggio al rabbino capo di Roma, che confermerebbe la volontà di attaccare direttamente la comunità ebraica nel suo massimo rappresentante nazionale. Melis però - nel corso dell’esame in aula - ha negato con decisione di aver voluto offendere la comunità ebraica: solo una provocazione di taglio culturale, destinata a denunciare il problema delle sofferenze che gli animali macellati col rito ebraico patiscono da sempre. Sofferenza inutile, per Melis: oggi esistono tecniche che consentono di abbattere le bestie senza provocare alcun dolore.
 Al processo partecipano come parti offese alcune associazioni ebraiche e due coniugi, tutelati dagli avvocati Alberto Cocco Ortu, Enrica Anedda e Valerio Fundarò. All’udienza finale parleranno i difensori Roberto Sorcinelli e Emanuele Pizzocheri. (m.l)
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Più preparazione, i poliziotti vanno all’università 
Convenzione tra la facoltà di Giurisprudenza e il dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno 
 
CAGLIARI. Le forze di polizia saranno sempre più a passo con i tempi e con le nuove esigenze della società. Merito anche della convenzione firmata ieri tra la facoltà di Giurisprudenza e il dipartimento di pubblica sicurezza-direzione centrale per gli istituti di istruzione del ministero dell’Interno. Grazie all’accordo le donne e gli uomini della polizia di Stato potranno iscriversi al corso di laurea triennale in “Servizi giuridici” vedendo tradursi l’esperienza maturata sul campo (compresi eventuali corsi d’aggiornamento) in tanti crediti formativi, sino a un massimo di 60. La fame e l’esigenza di cultura trova così una via percorribile tra una categoria che per il delicato compito svolto avrebbe difficoltà ad affrontare la vita dei normali studenti universitari. Per questo nella convenzione c’è anche dell’altro: la possibilità di lezioni pensate ad hoc e di essere seguiti da tutor dedicati. «La nostra facoltà - ha detto durante la cerimonia per la firma dell’intesa, il preside di Giurisprudenza, Massimo Deiana - vuole dare una risposta alla domanda di formazione che viene dai nostri interlocutori. Per questo abbiamo pensato a corsi diversi da quelli pensati per gli studenti normali e a un servizio mirato di tutoraggio». In sostanza per i poliziotti sarà possibile seguire le lezioni di pomeriggio, o magari il sabato in particolari fasce orarie, e contare sull’aiuto di tutor in grado di fornire, ha proseguito Deiana, «indicazioni precise sulla strada da percorrere e i meccanismi da utilizzare per avere i risultati migliori». Soddisfazione per l’accordo appena raggiunto è stata espressa anche dal questore di Cagliari Giacomo Deiana: «Avere delle professionalità altamente qualificate - ha detto - credo sia la direzione verso cui l’amministrazione si deve muovere. E con l’Università credo continueremo a sviluppare questo tipo di rapporti». Entusiasmo s’è sentito anche nelle parole di Giovanni Uras, direttore del Centro addestramento e istruzione professionale di Abbasanta, che ha firmato l’accordo per conto dell’Istituto di istruzione del dipartimento di pubblica sicurezza. (sz)
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
LA RISORSA PAESAGGIO 
Coste, turismo, edilizia: un assalto che è «mercificazione» 
 
SASSARI. Ha preso spunto dal recente volume «C’è di mezzo il mare» dell’architetto Sandro Roggio, il dibattito «Le risorse paesaggistiche della Sardegna: un problema di governo, una questione culturale», che si è tenuto ieri sera nella facoltà di Scienze Politiche. L’incontro era organizzato dall’Università di Sassari, in collaborazione con la libreria “Odradek”.
 A discutere del rapporto tra territorio, ambiente e amministrazione, la docente universitaria Antonietta Mazzette, lo scrittore Giorgio Todde e il giornalista Costantino Cossu. Ad aprire il dibattito è stato l’attore Sante Maurizi, che ha letto alcuni brani tratti dal libro di Roggio, nel quale l’architetto racconta la trasformazione dei paesaggi litoranei sardi in relazione alle vicende politiche e culturali dell’ultimo mezzo secolo. Storie che parlano di turismo, di sfruttamento edilizio, di mercificazione del paesaggio. Proprio come accade a Porto Diamante, la località di villeggiatura descritta da Roggio nel suo libro. Un habitat naturale, modificato ad uso e consumo di un uomo che abbandona sempre più le zone interne dell’isola per andare verso le coste. Uno scenario ideale per i vip, la bella vita, ma soprattutto per i villaggi e per questo sempre al centro dell’obiettivo delle telecamere, che spiano e riprendono i visitatori di turno: quasi tutti giovani, belli e perfetti, come lo scenario che li circonda.
 Il territorio come oggetto di conflitto, è stato, invece, al centro dell’intervento di Antonietta Mazzette, secondo la quale «il paesaggio è il segno incompiuto della perfezione». Un patrimonio naturale, che sempre più spesso viene messo in pericolo dalla modernità. Una strategia di sviluppo che tende alla conquista del mare, delle campagne, ed è in perenne corsa verso ideali di perfezione paesaggistica, ma sempre più distratta nei confronti delle zone interne dell’isola.
 Il secondo punto di vista sul tema è stato quello del giornalista Costantino Cossu, che ha definito il paesaggio come «uno dei temi caldi dell’agenda politica dagli anni ’80 ad oggi». La natura vittima di modernità e iper-modernità, ma anche oggetto di interesse e di scontri fra forze politiche contrapposte, alla continua ricerca del profitto, che sempre più è sinonimo della mercificazione del territorio. E se il Piano paesaggistico regionale non ha demercificato il paesaggio, ma lo ha definito dal punto di vista economico, per lo meno ha avuto il merito di dettare alcune regole per la salvaguardia ambientale: edificare poco e con criterio, e ricostruire ciò che è già esistente. Una politica, che però, secondo Costantino Cossu, ha anche la pecca di essere gestita e vigilata unicamente dal presidente della giunta regionale.
 Ultimi punti di vista sul tema sono stati quelli dello scrittore Giorgio Todde, secondo il quale «il paesaggio non dovrebbe neanche essere messo in discussione, dato che è tutelato anche dall’articolo 9 della Costituzione», e quello dell’architetto Roggio, che ha definito il paesaggio «un valore di scambio, una merce, e non più un bene comune».
Marta Virdis
 
 
 
 

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