Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 November 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 15 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 26
Corsi gratuiti ma tanti posti sono rimasti liberi
Studiare inglese in facoltà? Agli universitari non piace
Attualmente stanno seguendo i corsi solo in 250. E per il bando che scadrà il 17 dicembre sono arrivate appena 47 richieste
 
Può un corso d’inglese gratuito, organizzato dall’Università, avere meno iscritti di quanti sono i posti disponibili? A Cagliari sì. L’ultimo bando del progetto Sardegna speaks english, finanziato dalla Regione, ha visto arrivare 576 domande: 430 sono risultati idonei ma alla fine soltanto 250 ragazzi stanno seguendo il corso che terminerà a gennaio. Intanto il Centro linguistico d’ateneo ha pubblicato il nuovo bando, che scade il 17 dicembre: per ora sono arrivate solo 47 richieste, mentre altri 98 studenti parteciperanno ai test di preparazione. «Vogliamo arrivare almeno a 600 ragazzi», commenta Luisanna Fodde, direttrice del Centro, «perché imparare una lingua come l’inglese è un’occasione importante nella crescita degli studenti universitari. Per di più è gratis».
Mentre in città proliferano i corsi organizzati da scuole di inglese, all’Università sembra che l’apprendimento dell’inglese non piaccia e non rappresenti una carta in più per un futuro lavorativo. Almeno questo è quanto emerge dai dati del bando di luglio: poco più della metà degli idonei ha effettivamente seguito il corso. «È paradossale», commenta Luisanna Fodde, «ma quello che è gratis non viene considerato nel giusto modo. A volte inoltre non si ha voglia di fare sacrifici e non si accettano gli orari delle lezioni».
Ora gli studenti hanno un’altra grande occasione con il nuovo bando che attiverà due corsi: uno per il miglioramento del livello delle competenze linguistiche, un altro per l’acquisizione di una terminologia specialistica propria delle varie discipline di studio. Nel primo caso si arriverà all’ottenimento della certificazione di livello C1, utile per le iscrizioni a percorsi di specializzazione nelle Università estere. La selezione sarà aperta a tutti gli studenti universitari, indipendentemente dal numero di crediti ed esami superati, compresi i fuori corso. Il percorso di studio avrà una durata di 80 ore nell’arco di tre mesi. La seconda tipologia di corso è invece intensiva: 50 ore di lezioni di inglese tecnico in varie discipline (medicina, scienze infermieristiche, farmacia, turismo, informatica, giurisprudenza, studi umanistici). Potranno accedere alla selezione gli studenti iscritti almeno al secondo anno di laurea e con una competenza linguistica minima (livello B1). Grazie al contributo regionale i posti disponibili nel Centro linguistico dell’Università di Cagliari sono tantissimi («Speriamo di arrivare almeno a 600 partecipanti», auspica il direttore del Centro) per ciascuna tipologia di corso. Le domande dovranno arrivare entro le ore 12 del 17 dicembre, completando l’apposito modulo (che si può scaricare dal sito http://cla.unica.it o www.conoscere.it, o ritirare nella segreteria del Centro) e consegnandolo a mano o per posta (non farà fede il timbro postale) alla segreteria di viale San Vincenzo, a fianco al numero 57.
Matteo Vercelli
 
Cronaca di Cagliari Pagina 26
Ieri gli studenti alla Regione
La Finanziaria potrebbe bloccare gli aumenti
 
 Potrebbero arrivare dalla Regione i quattro milioni di euro che il rettore Pasquale Mistretta chiede agli studenti con la proposta dell’aumento delle tasse. La commissione regionale al Bilancio presenterà un emendamento alla Finanziaria con queste risorse, da destinare ai servizi per gli studenti. In questo modo si eviterà l’incremento delle tasse.
Dopo aver chiesto aiuto direttamente al presidente Soru, che ha di fatto spento ogni speranza, i cinque rappresentanti degli studenti in cda (Giuseppe Frau e Lorenzo Espa di Università per gli studenti, Antonio Tamponi e Andrea Marrone di Ichnusa, Andrea Zucca di Sinistra universitaria) ieri hanno lasciato, verso le 10,30, la seduta del consiglio d’amministrazione per recarsi in via Roma, al palazzo del Consiglio regionale. Con loro anche Onorio Petrini, consigliere regionale di Forza Italia e rappresentante per il ministero nel cda dell’Università. I sei sono stati ricevuti in audizione dalla commissione regionale al Bilancio, presieduta da Giuseppe Luigi Cucca. Hanno esposto il problema dell’incremento delle tasse, che colpirebbe anche i ceti medi. «Soprattutto», ricordato Frau, «non ci sono garanzie di miglioramento del servizio per gli studenti». «Fino allo scorso anno», ha detto Marrone, «per far venire docenti di Università italiane ed europee la Regione investiva due milioni di euro. Quest’anno si passa a sei. Va bene l’internazionalizzazione, ma quei quattro milioni in più possono essere destinati alla legge 25 del 2002, coprendo la cifra che il rettore sta chiedendo con l’aumento delle tasse». Le posizioni dei rappresentanti degli studenti sono state accolte dai commissari. «La tutela del diritto allo studio deve essere garantita», ha sottolineato Giuseppe Cuccu della Margherita, «e la Finanziaria è il momento migliore per andare in questa direzione. Lo stanziamento per evitare l’incremento delle tasse inoltre è sostenibili». «Mi sembra che ci sia l’intenzione di seguire questa strada», ha aggiunto Petrini.
I rappresentanti sono poi tornati in rettorato per la seduta di cda. Oltre al nuovo regolamento delle tasse si sta discutendo anche il bilancio. Il rettore dell’ateneo vuole portarli al voto con un unico pacchetto. Un conto è bocciare l’aumento delle tasse, un altro affossare l’intero bilancio, che bloccherebbe l’Università. I lavori riprenderanno il 6 dicembre, e sono state fissate altre due date. La battaglia continua, aspettando buone notizie dalla Regione. ( m.v. )
 
Cagliari e Provincia Pagina 21
Scuola, battaglia contro la dispersione
Santa alleanza fra Comune, Asl, prefettura e università per far fronte agli abbandoni
 
Una battaglia su più fronti per combattere la piaga dell’abbandono scolastico. Prima un’indagine conoscitiva sugli adolescenti, cui seguiranno laboratori per i ragazzi e corsi di formazione per i docenti, poi la creazione di banche dati e un sito internet che funzionerà come un network per far decollare gli interventi. Il progetto Drop out (abbandono), presentato ieri in Municipio, nasce dalla collaborazione del Comune con altri quattordici enti, primi fra tutti la Prefettura, l’Azienda sanitaria, l’Università e numerose scuole cagliaritane. Tutti assieme per far nascere un osservatorio e intervenire, con iniziative pubbliche e private, su un fenomeno diffuso in tutta Italia, ma con record negativi soprattutto nel Meridione. Sfruttando anche i fondi sulla Sicurezza e lo sviluppo del Mezzogiorno, l’osservatorio permanente contro la dispersione scolastica interverrà per cercare di arginare l’abbandono che colpisce anche gli studenti più giovani nelle scuole dell’obbligo. «Numeri molto rilevanti che ci preoccupano - spiega il sindaco Emilio Floris - per questo abbiamo sentito la necessità di dotarci di un osservatorio che intervenga direttamente per ridurre l’emorragia, se non proprio a far scomparire il fenomeno». Preoccupazioni rilanciate anche dal prefetto Salvatore Gullotta: «Un’iniziativa che contribuisce a sviluppare i programmi previsti dal Governo per migliorare la sicurezza del territorio. Pur vivendo situazioni migliori rispetto ad altre città, Cagliari non fa eccezione su questo tema delicato. Riuscendo a migliorare la cultura, si migliora la legalità». L’osservatorio opererà in varie direzioni, in modo particolare nella scuola e tra le famiglia. Importante sarà anche l’indagine conoscitiva sui giovani: un questionario che punta a raccogliere informazioni sul contesto sociale e d’appartenenza dello studente, così da ottenere una mappa dettagliato dei possibili rischi che potrebbero far scattare l’abbandono scolastico. «L’osservatorio - assicura Edoardo Usai, assessore alla Pubblica istruzione - rappresenta uno strumento unico a livello locale. Si va da una indagine conoscitiva e banca dati, alla formazione per i docenti e ai laboratori di ricerca per studenti». (fr. pi.)
 
2 – L’Unione Sarda
Prov Sulcis Pagina 24
L’ex ospedale diventerà sede universitaria
Fratelli Crobu: a Roma la pratica per avviare un nuovo corso di studi
Iglesias. L’ateneo cagliaritano preme per il corso di laurea di tecnici della riabilitazione psichiatrica
 
Potrebbe essere Iglesias la sede del un nuovo corso di laurea per Tecnici della riabilitazione psichiatrica che la facoltà di Medicina dell’Università di Cagliari è in procinto di istituire. Dall’ateneo fanno sapere che l’attivazione del nuovo corso e la sua localizzazione presso l’ex ospedale pediatrico Fratelli Crobu, era certa fino a qualche mese fa. Poi il progetto ha subito un brusco stop a causa della ritardata approvazione del decreto ministeriale che dovrebbe disciplinare le lauree triennali del ramo sanitario. Stando a quanto comunicato da Roma alla facoltà, il decreto, dopo essere già stato approvato dal Ministero per l’Università, sarebbe ora all’esame di quello della Salute Pubblica. La procedura dovrebbe concludersi con il definitivo varo da parte del Consiglio dei ministri, dopo un ulteriore via libera che dovrà arrivare dal dicastero presieduto da Fabio Mussi.
Se l’iter non comporterà tempi biblici, dunque, Iglesias potrà presto incrementare la propria offerta di formazione accademica arricchendola di un nuovo fiore all’occhiello, dopo i prestigiosi corsi che già ospita a Monteponi. Inoltre avrà trovato il modo migliore di riqualificare e sottrarre all’incuria la struttura ospedaliera recentemente smantellata, che sorge alle porte della città, immersa nel verde delle campagne che si affacciano sul lago Corsi.
Il primo piano dell’ex Fratelli Crobu è stato già ristrutturato e vi opera da qualche settimana un Centro di ricerca e formazione nel campo della salute mentale legato al Policlinico universitario di Monserrato, in cui lavorano quattro medici e altrettanti operatori. Con ogni probabilità le lezioni del nuovo corso di laurea, che sarà diretto dall’attuale coordinatore del Centro di ricerca Mauro Carta, si terranno negli stessi locali, tra i quali c’è anche un’ampia sala riunioni che diventerà l’aula principale.
Dopo il polo universitario di Monteponi, dedicato alle scienze dei materiali e delle georisorse, Iglesias potrebbe quindi avere un altro importante centro di studi accademici e di ricerca, questa volta nel campo sanitario. «L’apertura del corso - dichiara Mauro Carta, docente di Psichiatria all’Università di Cagliari e sindaco di Fluminimaggiore - sarebbe un ottimo punto d’inizio per raggiungere quella massa critica che ci permetterebbe di creare un vero polo universitario». L’auspicio del professor Carta è che insieme al corso per Tecnici della riabilitazione psichiatrica, si possa pensare di far partire anche altri progetti, come quello di un corso di laurea triennale per infermieri, «vista la cronica carenza di personale infermieristico che si registra nei nostri ospedali, e la necessità di nuove opportunità di lavoro nel territorio».
Una speranza che potrebbe concretizzarsi se da Roma arriverà il via libera alle lauree brevi in Medicina. Nel frattempo, vale la pena registrare l’ottima partenza del centro di ricerca dell’ex Fratelli Crobu, che ha già ottenuto un cospicuo finanziamento dall’Agenzia ministeriale del Farmaco per coordinare a livello nazionale un progetto sul Monitoraggio degli antidepressivi, e presto potrebbe venire coinvolto in altri progetti di ricerca anche internazionali.
Paolo Mocci
 
3 – L’Unione Sarda
Iglesias Pagina 27
convegno
Energie alternativa: esperti a confronto
 
L’Associazione per l’Università del Sulcis Iglesiente ha organizzato per questa mattina, dalle nove e mezza a Villa Bellavista, un convegno sulle fonti energetiche rinnovabili.
L’argomento, di grande attualità dopo il via libera del Governo ai finanziamenti per la ristrutturazione della centrale eolico-fotovoltaica di Carloforte, verrà illustrato da vari esperti del settore e secondo diverse angolazioni. In particolare si farà il punto sulle opportunità di sviluppo sostenibile che la produzione di energia da fonti alternative può offrire al territorio e sulle possibilità di riconvertire alcuni siti ex minerari o industriali bonificati per l’insediamento di centrali per produrre energia pulita. Interverranno, fra gli altri, il presidente della Provincia Pierfranco Gaviano, quello dell’Igea Franco Manca e gli amministratori delle società Terni e S.G. Sardegna, leader nazionali nel settore fotovoltaico. (p.m.) 
 
4 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 62
Cittadella dei musei. Domani un incontro e l’inaugurazione di una mostra sulla presenza romana nel territorio di San Nicolò
Pauli Gerrei, il mistero del tempio
 
Sulla Sardegna romana si sa molto, grazie all’archeologia e alle abbondanti fonti che ci mostrano un’immagine completa e spesso dettagliata della colonizzazione nell’isola tra il terzo secolo avanti Cristo sino all’epoca bizantina. Personaggi, luoghi ed eventi sono descritti dalla ricca storiografia confortata dalle prove sul campo. Ma è un tema così vasto che gli studiosi continuano ad esplorare nel tentativo di trovare nuovi spunti e nuove conferme. Come nel caso del territorio di San Nicolò Gerrei che ha restituito, anche di recente, interessanti reperti. I risultati delle ultime indagini archeologiche verranno illustrati domani alle 17 durante un incontro nell’aula Verde della Cittadella dei musei e con una mostra che verrà inaugurata subito dopo (sino al 15 dicembre, dal martedì alla domenica: ore 9-13; 16-19). All’incontro interverranno i docenti dell’ateneo Roberto Coroneo, Giulio Paulis, l’assessore regionale Maria Antonietta Mongiu, il sindaco Silvestro Furcas e il Soprintendente Giovanni Azzena.
La mostra presenta il lavoro di ricerca sulla presenza romana nel territorio di San Nicolò Gerrei, coordinato da Annamaria Comella, docente di archeologia delle Province Romane presso il Dipartimento di Scienze Archeologiche dell’Università. Hanno collaborato alla ricerca e all’allestimento della mostra Danila Artizzu, Sebastiana Mele e Barbara Parodo.
Ben poco si conosce della fase romana nel territorio di San Nicolò Gerrei, nonostate due importanti manufatti siano stati rinvenuti nell’800. Il primo è una base di colonna di bronzo del II secolo a.C., appartenente verosimilmente a un altare, con una dedica trilingue indirizzata da Cleone, schiavo di origine orientale, alla divinità guaritrice che lo aveva risanato (Aesculapius nel testo latino, Asklepios in quello greco ed Eshmun in quello punico). Di questo monumento diede notizia lo Spano nel 1862, poco dopo il suo ritrovamento, avvenuto a quanto riferisce il Canonico «nel sito detto Santuiaci, dove era un pozzo di antica struttura per essere fabbricato a pietre, in forma rotonda», e dove egli aveva visto «i ruderi di un tempio ... costrutto con pietre senza cemento». Nel 1916 Taramelli, allora Soprintendente, dichiarava, però, che sul terreno non esistevano più tracce di tali strutture. L’altro manufatto è un pregevole sarcofago con le Muse, in marmo greco, di fabbrica urbana, da datarsi nel secondo quarto del III secolo d.C.: ne parlò per primo, nel 1831, l’abate Gazzera, indicando in maniera generica Pauli Gerrei come luogo di provenienza. Trasferiti in Piemonte nell’800, i due manufatti si trovano, rispettivamente, a Torino, nel Museo di Antichità, e nel Castello di Agliè. «L’obiettivo del nostro progetto» sottolinea Annamaria Comella «è stato l’individuazione di testimonianze di una frequentazione del territorio di San Nicolò Gerrei in epoca romana. In una prima fase della ricerca, effettuata nel 2005, furono eseguite le prime ricognizioni di superficie nel territorio di Santu Iacci. Quest’anno sono state svolte ulteriori verifiche di alcune strutture precedentemente individuate. Mentre le testimonianze di una frequentazione in epoca nuragica sono molteplici, meno evidenti, ma comunque chiaramente percepibili, sono quelle relative alla fase romana». «Non sono stati individuati - aggiunge la studiosa - elementi che consentano di identificare i resti del "tempio" visto dallo Spano, ma tanti piccoli tasselli che permettono di delineare una storia del territorio dove la fase romana, seppure non documentata da strutture monumentali, appare tutt’altro che trascurabile e permette di restituire il quadro di una tessitura insediativa marcata da piccoli agglomerati rurali». 
 
5 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 63
Presentazione del libro di Nasrallah
 
Questa sera alle 18 nell’aula magna della facoltà di Lingue dell’Università di Sassari in via Roma si terrà la presentazione del romanzo “Dentro la notte. Diario palestinese” dello scrittore giordano Ibrahim Nasrallah. A presentare il libro sarà il suo traduttore, Wassim Damash (Università di Cagliari e La Sapienza). Introdurrà Giuseppe Contu.
 
6 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 45
Villasalto
Su Suergiu, un tuffo nel passato tra gli impianti recuperati della miniera
 
Un viaggio attraverso la miniera che ha segnato sino alla fine degli anni Settanta la storia del Gerrei. Sabato e domenica riapre l’impianto di antimonio di Su Suergiu a Villasalto dove negli ultimi dieci anni sono state realizzate imponenti opere di recupero soprattutto dell’antico patrimonio architettonico ma anche sull’archeologia mineraria. Un recupero del passato, costato cinque milioni di euro, per fare turismo e cultura con l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro in un sito non lontano dal mare di Costa Rei e da Cagliari.
Il Comune di Villasalto e il Consorzio del Parco geominerario della Sardegna, hanno organizzato, in collaborazione con Italia Nostra, un seminario sull’escursionismo culturale proprio per il primo e il 2 dicembre. L’iniziativa coinvolge una cinquantina di giovani laureati interessati ad approfondire e ad acquisire conoscenze nel settore dell’escursionismo, con particolare attenzione alle aree del Parco geominerario della Sardegna.
«La due giorni - dice il sindaco di Villasalto, Giorgio Murtas - animerà l’antico borgo minerario, in fase di recupero. Si articolerà in tre momenti: presentazione delle potenzialità turistiche del Gerrei, confronto tra esperienze di operatori nel settore del turismo culturale; escursione guidata alla fonderia di minerali d’antimonio e lungo il sentiero dei minatori, con arrivo in serata ad Armungia». Proprio ad Armungia potranno essere visitati nell’occasione - ha specificato il sindaco, Antonio Quartu - il sistema museale comunale: la casa del fabbro, il nuraghe e museo etnografico». Il seminario è rivolto a 35 corsisti, con oltre 15 relatori dell’Università di Cagliari. Di particolare suggestione sarà l’escursione lungo l’antica via dei minatori, per la bellezza dei luoghi e per la suggestione dell’abitato di Armungia, dove si prevede di arrivare a sera inoltrata, proprio come capitava alle decine di minatori che quotidianamente rientravano in paese dopo una giornata di lavoro nelle gallerie della miniera di Su Suergiu. L’iniziativa vuole sperimentare un circuito escursionistico al centro del Gerrei. Il sentiero dei minatori è lungo tre chilometri e si sviluppa attraverso alcune vallate, lungo antiche vigne e a stretto contatto con i cantieri ottocenteschi della miniera di Su Suergiu.
Raffaele Serreli
 
7 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 23
Nuovo corso di orientamento al lavoro
 
Scadono il 3 dicembre le iscrizioni al corso d’orientamento al lavoro. Organizzato dall’Università, il seminario prende il via il 10 del mese prossimo. Durerà quattro settimane: 80 ore di attività complessive. Per informazioni rivolgersi al Centro orientamento di Ateneo, in via Ospedale 121 (telefono 0706758401) o consultare il sito www.unica.it/orientamento.

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Fumata nera per le tasse universitarie 
Gli studenti hanno richiesto alla Regione di accollarsi l’aumento 
 
 CAGLIARI. Tutto rimandato alla prossima settimana. Neanche nella seduta di ieri il consiglio d’amministrazione dell’Università è arrivato al nocciolo della questione: “l’aumento delle tasse”. Eppure qualche colpo di scena c’è stato lo stesso: a un certo punto della riunione, i cinque rappresentanti degli studenti, hanno abbandonato tutti il Cda (rientreranno più tardi) per andare a ribadire il loro “no” davanti alla commissione al Bilancio del Consiglio regionale. Nessuna promessa concreta è arrivata da via Roma, ma a questo punto la possibilità che sia la Regione a tirar fuori parte dei quattro milioni che il rettore chiede agli studenti, si fa un po’ più vicina.
 «Quello che chiediamo - ha ribadito Lorenzo Espa, presidente del Consiglio degli studenti - non sono finanziamenti a pioggia, ma soldi che servono per progetti ben precisi». In particolare gli studenti chiedono che siano incrementati i fondi della legge regionale che si occupa di finanziare i servizi a favore degli universitari e dei programmi d’internazionalizzazione.
 «In particolare - ha precisato Espa - è sulla voce “servizi agli studenti” che chiediamo una maggiore attenzione, con un incremento dei fondi doppio o anche triplo».
 Davanti alle richieste degli universitari i commissari hanno ascoltato attenti, facendo capire che ben conoscono la questione. Ma di cifre non se né è parlato, anche se a questo punto è probabile che con un emendamento alla Finanziaria, attualmente allo studio, il problema possa essere risolto. Se in tutto o in parte è un altro paio di maniche, e proprio da questo potrebbe cambiare molto per gli studenti, perché se fosse la Regione a coprire i quattro milioni di euro che servono all’Ateneo, l’aumento potrebbe essere evitato. Mentre se la copertura fosse solo parziale, l’aumento ci sarebbe ugualmente, ma maniera meno drammatica, e per gli studenti e le loro famiglie potrebbe essere più accettabile.
 A ogni modo entro la fine dell’anno tutti i dubbi dovrebbero essere sciolti: sia perché stavolta la Finanziaria regionale, è stato promesso, sarà approvata entro il 31 dicembre, sia perché entro la stessa data dovrà essere approvato anche il bilancio dell’Università, e tutti i conti dovranno essere pronti. Qualcosa di più emergerà comunque nella seduta del consiglio d’amministrazione dell’Università di giovedì prossimo: tra una settimana, con le festività alle porte, il tempo stringerà e allora, sì, che si dovranno prendere delle decisioni.
Sabrina Zedda 
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Fatto del giorno
Saranno i sardi a decidere 
Il Tar restituisce ai cittadini la sovranità sul territorio 
La sentenza ripristina la legalità violata dalla giunta regionale 
di Benedetto Ballero * 
 
La sentenza del Tar della Sardegna, che ha accolto il ricorso proposto contro la decisione dell’Ufficio del Referendum, che aveva dichiarato inammissibile la richiesta di referendum abrogativo del Piano Paesaggistico Regionale (PPR), ripristina la legalità violata e restituisce agli elettori il potere di decidere quale tipo di tutela paesaggistica vogliono, e come essa possa essere resa compatibile con lo sviluppo.
 E’ perciò auspicabile che sia infondata la notizia di una possibile impugnazione della sentenza ad opera della Giunta Regionale, perché sarebbe veramente inammissibile politicamente che si voglia impedire lo svolgimento di un istituto di democrazia diretta, il referendum abrogativo, per giunta destinato al controllo popolare proprio su un atto della Giunta.
 La inammissibilità del referendum era stata affermata per la presunta eterogeneità delle diverse disposizioni contenute nel Ppr, ed era stata motivata con il richiamo, errato e strumentale, a sentenze della Corte Costituzionale di ben altro contenuto e delle quali, come ha riconosciuto il Tar, “l’Ufficio regionale del referendum” non aveva fatto una “corretta applicazione”.
 Il Tar invece ha riconosciuto la “natura omogenea delle disposizioni contenute nel Ppr” ed il fatto che esse sono ispirate alla medesima ratio e che esprimono uno specifico disegno di tutela paesaggistica del territorio della Sardegna.
 Ha perciò ritenuto ammissibile il referendum, rilevando che “nella maggior parte dei casi concreti”, quando il referendum abrogativo verte su un atto amministrativo, si è in presenza di un atto catterizzato per sua natura da unitarietà ed omogeneità di contenuto e quindi esso è unitariamente sottoponibile a referendum.
 Non può sottacersi tuttavia che la sentenza del Tar, pur così apprezzabile per aver restituito agli elettori un diritto costituzionale che si era loro cercato di sottrarre, presenta pure alcune ombre.
 Afferma, infatti, con un giudizio politico probabilmente infondato, che il Ppr assicurerebbe “una protezione forte del paesaggio e dell’identità sarda, con sacrificio delle potenzialità edificatorie soprattutto nella fascia costiera, individuata e tipizzata........ come bene paesaggistico”, e che invece le stesse aree erano soggette “da decenni ad aggressioni ormai giunte al limite della tollerabilità”.
 A parte il giudizio sul Ppr si dimentica forse che da oltre venti anni in Sardegna hanno operato valide norme di salvaguardia, che da oltre trenta vi è il divieto di edificazione in prossimità delle coste (prima 150 metri e poi 300 metri), e che l’analisi del territorio compiuta con i Piani Paesistici del 1993 era stata non certo inferiore a quella presupposta ora dal Ppr.
 L’auspicio, comunque, è che - quali che siano le diverse posizioni di merito sul Ppr - su un tale fondamentale atto, si abbia finalmente la valutazione da parte del corpo elettorale, al quale appartiene la sovranità. Ed il voto dovrà essere accorpato a quello già fissato per il 29 giugno 2008, per gli altri referendum, per cui non determinerà alcun costo aggiuntivo a carico dell’erario.
* docente universitario di Diritto Costituzionale
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Nuoro
Dibattito sulla lingua sarda nella biblioteca di Dorgali 
 
DORGALI. “La Lingua sarda tra passato e futuro” è il titolo della conferenza dibattito in programma domenica prossima. L’appuntamento è per le ore 10 nella sala consiliare. L’incontro è organizzato dalla biblioteca in collaborazione con S’ufitziu de sa limba sarda e dell’assessorato alla Cultura.
 Il programma: dopo il saluto del sindaco di Dorgali Tonino Testone, e dell’assessore alla cultura Giuseppe Ruiu, verrà fatta la presentazione del libro di Gonario Carta Brocca, “Sa sedda de sa Passalitorta”, relatori saranno, lo stesso autore del libro e il professor Salvatore Tola, docente di letteratura sarda.
 Le voci narranti saranno di Graziella Sale e Peppino Loi, le musiche di Gianni Sagheddu. Seguirà la conferenza e il dibattito su “La lingua sarda tra passato e futuro”. Relatori, il professor Giovanni Lupinu, linguista dell’Università degli Studi di Sassari che parlerà della situazione socio-linguistica della Sardegna.
 Il linguista Salvatore Dedola relazionerà sull’origine delle lingua sarda e la toponomastica del territorio dorgalese. Maria Antonietta Piga, responsabile de s’Ufitziu de sa limba sarda de Nuoro, parlerà della lingua sarda nella pubblica amministrazione.
 Claudio Cugusi, giornalista e scrittore chiuderà il lavori con l’argomento “La lingua sarda nelle scuola: l’esperienza di Cagliari”. Coordinerà i lavori il professore Francesco Ticca consigliere delegato alle attività culturali della biblioteca comunale di Dorgali.
 «La finalità de s’ufitziu del sa limba sarda - spiega Francesco Ticca - è quello di arrivare ad una promozione della stessa, ma più che altro a far si che la lingua sarda venga riconosciuta come lingua per avvicinarci ad una sorta di bilinguismo. Una lingua che sarà ufficiale mentre ogni paese manterrà la sua identità con le sue varianti. Ho preso spunto dal libro di Gonario Carta Brocca che un è libro di narrativa, scritto interamente in dorgalese. Leggendolo si capisce quanto sia difficile leggere in sardo e quanto ci stiamo allontanando dalla nostra lingua. Il dottor Dedola, farà il suo intervento sulla toponomastica dorgalese, soprattutto su quei toponimi che hanno una radice molto più antica del latino. Interessante sarà anche l’intervento di Claudio Cugusi - conclude Ticca - che porterà la sua testimonianza diretta di un progetto di inserimento delle lingua sarda in una scuola del campidano come materia curricolare. La manifestazione fa parte di una serie di manifestazioni promosse dalla biblioteca».
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Sassari
Archeologia in Catalogna: una conferenza 
 
ALGHERO. «Archeologia in Catalogna»: il titolo della conferenza che si terrà sabato alle 18,30 nella sala convegni del Cavall Marì sul Lungomare Dante per iniziativa della Associazione Tholos. La relazione sarà tenuta da Marc Mayer, titolare della Cattedra di Filologia Latina nell’Università di Barcellona, attualmente docente di un corso sulle antichità romane nell’Università di Sassari.
La Tholos ha colto l’occasione della presenza del professor Mayer per un incontro nel corso del quale unitamente alla proiezione delle immagini si conosceranno i siti archeologici più importanti della Catalogna. L’associazione segnala che, grazie al collegamento aereo quotidiano con la Catalogna, si potrebbe organizzare una visita guidata per un approfondimento delle tematiche che sabato saranno presentate dall’illustre studioso catalano. 
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Cagliari
DOMANI UN CONVEGNO 
Oppiacei e bioetica, le ragioni del paziente 
 
CAGLIARI. «L’impiego degli oppioidi e le implicazioni bioetiche nella gestione del paziente a fine vita». È l’interessante argomento al centro di un convegno in programma venerdì alle 9 nella nuova spina didattica della cittadella universitaria di Monserrato. L’organizzazione è della cattedra di Anestesiologia e di quella di oncologia medica.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cronaca
Garofano e Cavalli Sforza spiegano la genetica del terzo millennio 
 
NUORO. Per il popolo di “Porta a porta” e i cultori delle investigazioni sui delittacci italiani, la star sarà sicuramente Luciano Garofano, il comandante del Ris dei carabinieri di Parma. Ma alla biblioteca Satta di Nuoro, sabato 1º dicembre, a parlare di genetica e Dna ci saranno anche e soprattutto scienziati italiani di fama mondiale come Luca Cavalli Sforza e Giovanni Romeo, oltre a Mario Pirastu, direttore scientifico dell’Istituto di genetica delle popolazioni del Cnr di Alghero e della società Shardna.
 Organizzato dall’assessorato regionale agli Affari generali, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Nuoro e la Biblioteca Satta, sabato si tiene il convegno “Dalla genetica delle popolazioni umane alla genetica del terzo millennio”.
 Si parlerà - spiegano gli organizzatori - di «genetica del presente e del futuro, non più scienza confinata entro le proprie competenze, ma strettamente legata ad altre discipline come l’archeologia, la storia, la geografia, la linguistica, la medicina; ma anche utile strumento investigativo per indagini su gravi reati, o preziosa alleata per combattere gravi malattie». Il convegno farà il punto sull’evoluzione di questa scienza che in Sardegna conta studi di grande valore. L’appuntamento è alle 10 nell’auditorium della “Satta”.
 Dopo i saluti del sindaco Mario Zidda, dei presidenti degli Ordini degli avvocati Basilio Brodu e dei medici Luigi Arru, Giovanni Romeo, dell’Università di Bologna, i cui studi hanno dimostrato la relazione tra mutazioni genetiche e cancro, parlerà di genetica dei tumori, seguito da Gianna Zei, del Cnr di Pavia, con una relazione su cognomi e genetica. Mario Pirastu chiuderà la mattinata illustrando gli studi sul parco genetico dell’Ogliastra e le possibilità di medicina personalizzata.
 Nel pomeriggio, alle 17, il tenente colonnello dei carabinieri più noto al pubblico televisivo spiegherà i segreti del Dna come strumento investigativo e identificativo. Luciano Garofano, laureato in scienze biologiche e specializzato in tossicologia forense, dal 1995 comanda il Reparto investigazioni scientifiche di Parma.
 Chiuderà il convegno Luca Luigi Cavalli Sforza, dell’Università di Stanford, l’autore di “Genetics of Human Populations”, un testo che è una pietra miliare nella genetica delle popolazioni. Lo scienziato, che è anche direttore scientifico della Bgt Italia, azienda sarda che si è inserita nel campo delle biotecnologie con un progetto di mappatura della popolazione italiana “sana”, avviato proprio a Nuoro nel 2005 con la collaborazione dell’Avis, terrà un intervento dal titolo “L’uomo, da dove veniamo e dove andiamo”. Cavalli Sforza, che si avvale della collaborazione di Domenica Obinu, ha da poco concluso uno studio sulla possibilità di diagnosi genetica della intolleranza al lattosio.
 I lavori saranno coordinati dall’assessore comunale alla Cultura, Teresa Pintori, e dal presidente del Consorzio per la pubblica lettura Priamo Siotto. (a.se.)
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
SANITA’ Diabete e obesità fattori scatenanti 
A Sassari il primo «day service» per la malattia cardiometabolica 
 
SASSARI. Si chiama day service ed è un nuovo modello organizzativo della sanità. Invece di correre tra cento medici, il paziente viene accolto da un servizio e avviato, secondo un preciso percorso terapeutico, verso altri specialisti o centri diagnostici. Il primo day service della Sardegna nasce a Sassari, a cura dell’Azienda mista ospedaliera-universitaria e si interesserà della Malattia cardiometabolica. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, siamo ormai davanti a una gigantesca epidemia di obesità-diabete-malattie cardiovascolari a causa dei profondi mutamenti degli stili di vita e di lavoro. «In America - spiega Antonello Ganau, docente di malattie cardiovascolari all’Università di Sassari nonché direttore dell’Azienda mista - è ormai la malattia del secolo. Il 40% della popolazione adulta soffre di diabete e obesità. E questo dato è solo la punta di un iceberg, perché il paziente che soffre di diabesità svilupperà in età più avanzata altre gravi malattie, con un rischio di morte cardiovascolare doppio rispetto alla media della restante popolazione».
 «L’obesità e l’inattività fisica - chiarisce Mario Maioli, professore di malattie metaboliche e direttore della scuola di specializzazione in Scienza dell’alimentazione - sono i fattori predisponenti della malattia cardiometabolica (Mcm). E’ la malattia dei “colletti bianchi” che fanno un lavoro sedentario e vanno in sovrappeso. Il grasso viscerale, che si accumula con gli anni, libera sostanze che faroriscono lo sviluppo della sindrome. Da qui a 20 anni, anche in Italia ci sarà una epidemia di dimensioni colossali».
- Come va affrontata la malattia?
 «La Mcm - spiega Ganau - è terreno di competenze specialistiche multiple (diabetologo, cardiologo, endocrinologo, psicologo) e ciò espone il paziente a percorsi diagnostici complessi, con lunghe liste di attesa e, talvolta, ricoveri inappropriati. Il day service offre un pacchetto sanitario con tempi contingentati, diciamo percorsi di 15 giorni, che permettono di valutare queste patologie definite minori ma non per questo meno gravi».
 «Il paziente obeso - aggiunge Maioli - è un recidivo: dopo sei mesi di dieta ingrassa di nuovo. E’ quindi estremamente importante che nella squadra che affronta la Mcm ci sia anche uno psicologo. E poi è importante un servizio infermieristico in grado di intensificare i rapporti con i pazienti e ricordare i nuovi stili di vita, non solo la dieta».
 «L’attività fisica - chiarisce ancora Ganau - è fondamentale. In America i nuovi blocchi di uffici nascono senza ascensori. Anche questo è un modo per affrontare la sedentarietà».
-Qual è l’incidenza della Malattia cardiometabolica in Sardegna?
 «Siamo allineati col Mezzogiorno che sta peggio del Nord - risponde Antonello Ganau -. L’obesità colpisce soprattutto le donne che fanno meno attività fisica. Ne vedremo i frutti, in termini di malattie cardiache e circolatorie tra una ventina di anni».
 Di malattia cardiometabolica e di day service dell’azienda mista di Sassari si parlerà in un convegno che si terrà da domani a sabato nella sala conferenze dell’hotel Grazia Deledda. Gli organizzatori sono la cattedra di malattie dell’apparato cardiovascolare, la cattedra di malattie metaboliche e l’Azienda ospedaliero-universitaria. Si tratta di una serie di incontri destinati a specialisti e medici di base per focalizzare i vari aspetti della malattia cardiometabolica e favorire l’adozione di protocolli diagnostico-terapeutici comuni tra strutture specialistiche differenti per perseguire così la continuità assistenziale e migliorare il servizio all’utente.
 «Il day service cardiometabolico - spiega ancora Ganau - è anche occasione di ricerca e di monitoraggio della popolazione». «Un po’ come la nostra Giornata dell’obesità - spiega Maioli - che ha visto presentarsi al servizio di diabetologia 79 persone, di età tra i 20 e gli 81 anni, la metà con problemi di obesità. I due terzi erano donne».
 La punta dell’iceberg sta lentamente emergendo.
1 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 27
Università. Gli studenti in Regione ottengono una promessa: verrà verificato l’aumento dei finanziamenti
Caro-tasse, un timido spiraglio
Ancora una riunione ad alta tensione del Cda dell’Ateneo, poi l’incontro con i politici
 
Non accenna a placarsi la discussione sul caro-tasse proposta dal Rettore. Ieri mattina nel corso della seconda riunione del Consiglio d’Amministrazione dell’Ateneo, i cinque rappresentanti degli studenti hanno abbandonato la seduta. Un segnale che esprime ancora una volta la contrarietà alla proposta di modifica del regolamento delle tasse e al bilancio dell’Università. Poi, tra proteste e speranze, gli studenti hanno raggiunto la commissione bilancio del consiglio regionale, presieduta da Giuseppe Luigi Cucca. «Abbiamo deciso di informare e tenere al corrente il consiglio regionale sulla situazione - spiega Lorenzo Espa, presidente del consiglio degli studenti - anche per chiedere un impegno finanziario maggiore». Fondi che gli universitari chiedono appellandosi alla legge del 2002, ovvero ai finanziamenti aggiuntivi per il miglioramento dei servizi agli studenti. «Abbiamo riscontrato una forte disponibilità da parte della commissione - chiarisce Espa – una disponibilità trasversale da parte di tutti». Il momento, tra l’altro, è propizio, con l’approvazione della Finanziaria in corso. «Chiediamo almeno il doppio del finanziamento attuale ». In cifre: da 2,5 milioni a 5milioni di euro. Che, sul piatto del bilancio universitario, potrebbero risolvere almeno una parte dei problemi che ha convinto il rettore Pasquale Mistretta a chiedere l’aumento delle tasse. Un intervento che potrebbe dunque risultare decisivo per evitare di scaricare sugli studenti tutto il peso dei 4 milioni di euro necessari secondo il “Piano Mistretta”.  

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