Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 September 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 14 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Sardegna  

Posto d’onore per la presentazione del volume - a cura di Alessandro Riva - dedicato alle cere del Susini. Ma la notizia del giorno, legata al messaggio di benvenuto del Rettore alle matricole, è il possibile aumento delle tasse. Ne parlano La Nuova Sardegna e Il Sardegna.
E’ in città per partecipare al processo il padre di Thomas Laurent, lo studente belga Erasmus morto tragicamente qualche anno fa. La sua richiesta, ripresa anche su La Nuova di oggi, è maggiore sicurezza negli appartamenti che ospitano studenti universitari.
Da segnalare la nuova scadenza per il corso in Scienza dell’amministrazione, due quotidiani su tre riferiscono della presa di posizione dell’Associazione degli industriali sul programma regionale Master & Back: L’Unione riporta la notizia nella pagina dell’Economia, mentre La Nuova sceglie la pagina di Cagliari. Problemi anche per l’Accademia delle Belle arti di Sassari, unica - secondo L’Unione Sarda - a non avere la corrispondente Ssis.
Segnalazione per l’incontro che lo scrittore Ibrahim Nasrallah terrà sabato a Sant’Antioco.
Su La Nuova si parla infine di borse di studio: una di Tiscali per frequentare un master in management, innovazione e ingegneria dei servizi alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, e due dedicate dalla famiglia alla memoria del giornalista de La Nuova Mario De Murtas per frequentare il master in giornalismo dell’ateneo sassarese.
1 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 32
Il popolo di cera di Susini
Viaggio nell’arte dell’anatomia
Stasera la presentazione del volume di Riva dedicato ai modelli realizzati dal grande scienziato
 
La presentazione del volume “Cere. Le anatomie di Clemente Susini dell’Università di Cagliari” a cura di Alessandro Riva (Ilisso 2007), è stata inserita tra le manifestazioni delle Giornate Europee del Patrimonio che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali celebra l’ultimo fine settimana di settembre dal 1995.
La Biblioteca Universitaria di Cagliari ha scelto di presentare un libro che sposa pienamente il tema delle Giornate Europee in quanto il lavoro di Alessandro Riva, e degli altri autori dei saggi che compongono il volume, attraverso la descrizione della collezione delle cere anatomiche dell’Ateneo cittadino, ricostruisce il quadro artistico-figurativo e didattico-anatomico di questi modelli, prodotti a Firenze ma con riferimenti culturali inglesi, francesi e spagnoli.
I ritratti, le statue e gli ex voto sono tra i prodotti della ceroplastica più conosciuti, mentre i modelli anatomici, destinati originariamente a scopi didattici, sono rimasti a lungo i più ignorati in quanto visionati perlopiù da un esiguo numero di studenti quali erano nel primo ’800 i discenti universitari. Fu proprio la mancanza di allievi nell’ateneo Cagliaritano nell’anno accademico del 1801 che spinse l’anatomico Francesco Boi a varcare il mare per acquisire maggiori lumi nella professione e frequentare specifici corsi negli atenei di Pavia, Pisa ed infine Firenze da cui giungeranno a Cagliari le cere anatomiche del modellatore Clemente Susini.
Questi, discepolo dell’anatomico Felice Fontana, in collaborazione con lo scultore Giuseppe Ferrini, sulla base di dissezioni cadaveriche praticate dal Mascagni e dall’Uccelli, creò, principalmente per il Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, molti modelli anatomici, tra cui si ricordano le ventuno cere ostetriche trasferite nel 1817 presso la scuola per allieve ostetriche dell’ospedale degli Innocenti, oltre un gran numero di altre opere che furono destinate a diversi musei italiani e stranieri. Sono modelli ceroplastici in cui l’artista ha saputo coniugare magistralmente “scienza ed arte”. Tra questi le cere acquistate dal Boi per il Museo Cagliaritano su incarico del viceré Carlo Felice. Di questa acquisizione ci da ampiamente conto il curatore del libro, Alessandro Riva, che ha ricostruito la vicenda ed ha voluto riproporre nel volume anche la presentazione della collezione fatta per il primo catalogo redatto nel 1970 da Luigi. Cattaneo, corredando il saggio con una bella fotografia seppiata del 1929.
È proprio l’apparato iconografico attuale, realizzato con maestria artigiana e attuali mezzi tecnici, da Dessì e Monari, con testi di L. Cattaneo e didascalie di A. Riva , che assurge a svolgere nel volume la parte più attraente e fondamentale, considerando che le cere furono realizzate per essere osservate ed oggi noi tutti possiamo farlo come se le avessimo materialmente davanti ai nostri occhi grazie alle riproduzioni delle 23 cere, in ben 152 pagine su 209 che compongono il testo del libro. Le immagini parlano da sole, e potrebbero reggere autonomamente un catalogo, ma non un volume completo che vuole segnare una pagina di storia della medicina, quale l’opera curata da A. Riva, opera che mira invece a dare un approfondito strumento di conoscenza di questa parte della storia dell’ anatomia e dell’arte a cavallo tra i secoli XVIII e XIX. Una ricostruzione storica dataci dai raffinati saggi di Roberta Ballestriero e di Bruno Zanobio, cui si deve rispettivamente all’una la vicenda della storia della ceroplastica e la descrizione artistica della collezione cagliaritana, ed all’altro autore un inquadramento della stessa nella storia della scienza italiana.
Uno dei pregi del volume è dato anche dall’indice anatomico che Alessandro Riva ha voluto inserire per guidare il lettore specialista o meno nella visione delle tavole, dal generale al particolare, con i dovuti rimandi chiari per tutti.
Agli studenti odierni dei corsi di anatomia, abituati a prendere visione anche degli organi interni attraverso le moderne tecniche disponibili, sembrerà stupefacente pensare che queste cere siano state la base della conoscenza dell’anatomia appresa sino alla fine del ’700, oltre che dalla dissezione di cadaveri, anche attraverso disegni ed incisioni che illustravano i trattati ad uso degli allievi dei corsi di medicina. Autori di tali studi erano illustri medici del passato, quali furono ad esempio Jacopo Berengario ed Andrea Vesalio, fondatore quest’ultimo nel secolo XVI dell’anatomia moderna, a cui si devono pregevoli tavole anatomiche, disegnate da Stefan Von Calcar, allievo di Tiziano. Proprio le illustrazioni vesaliane diedero origine alle rappresentazioni anatomiche come fenomeno artistico indipendente, un fenomeno a cui le cere del Susini si riallacciano in una continuità artistica e scientifica accresciuta grazie all’aumentata conoscenza della materia nei due secoli trascorsi.
L’Editore Ilisso da sempre ha scelto di produrre libri di qualità intrinseca, in supporti di pregio, ed anche con la pubblicazione di questo volume non è venuto meno al suo impegno, regalandoci la possibilità di poter visitare un museo in cui le opere del Susini sono esposte ed osservare il suo contenuto con maggiore possibilità di percepire anche i più piccoli particolari .
La Biblioteca Universitaria di Cagliari onorando l’impegno istituzionale teso a promuovere la lettura di libri, ha organizzato la presentazione del volume per oggi alle ore 18, affidando a quattro medici il compito di raccontarci questa esperienza editoriale, a Giuseppe Dodero, studioso di storia della Medicina, Giorgio Todde, scrittore, Gavino Faa , preside della facoltà di medicina, i quali in questa manifestazione si avvarranno non solo del loro sapere istituzionale ma di quanto hanno coltivato parallelamente al loro mestiere di medici.
Ester Gessa
Direttrice della Biblioteca Universitaria di Cagliari 
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 25
Parla il padre del giovane belga precipitato da un balcone
Il grido di dolore di Alain: mio figlio morto inutilmente
   
L’uomo è in città per la prima udienza del processo. «Gli appartamenti che vengono dati in affitto agli studenti continuano a essere senza alcun controllo». Protestano anche le associazioni studentesche.
«Non voglio che quanto capitato a me e alla mia famiglia possa succedere ad altri genitori». Alain Laurent, padre di Thomas il ragazzo belga morto nel novembre del 2005 dopo un volo di venti metri da una palazzina di via Tel Aviv, è in città: oggi si terrà l’ultima udienza del processo. E se la vicenda avrà un suo esito nella parte penale, il padre di Thomas chiede ancora chiarezza: «La morte di mio figlio non è servita a niente. Non ci sono controlli negli appartamenti che vengono dati in affitto. Dico questo con la speranza che qualcuno intervenga per evitare che altre famiglie vivano quello che abbiamo passato noi».
Dalla sede dell’associazione don Chisciotte, che ha ospitato il papà dello studente belga, Alain Laurent, aiutato da un amico traduttore, precisa subito: «Non voglio attaccare nessuno, né fare guerre o fare il profeta in casa d’altri. Ho piena fiducia nella giustizia locale e ho apprezzato il lavoro svolto dai carabinieri e dal pubblico ministero che si è occupato della morte di mio figlio. A distanza di due anni però una domanda è rimasta senza risposta: come è possibile che sia stata autorizzata l’abitabilità a un palazzo che non aveva la balaustra di protezione dietro la copertura fatta a nido d’ape del terrazzino?». Proprio quella copertura non ha retto il peso del giovane che viveva in quella casa, insieme a due suoi connazionali e a due spagnoli. La notte della tragedia era in corso una festa tra studenti arrivati in città con i programmi di scambio interculturale. «Eppure nel progetto iniziale quella sbarra di protezione era prevista. Ma i palazzi e gli appartamenti devono o no essere sottoposti a revisioni costanti? Dico questo perché s’intervenga per garantire la sicurezza a chi prende in affitto una casa».
Il problema degli alloggi per gli studenti universitari è stato ribadito dal presidente della Don Chisciotte, Matteo Murgia: «I ragazzi che arrivano in città sono abbandonati dalle istituzioni. Nessuno li aiuta a trovare una sistemazione. Se non entrano in contatto con l’Ersu o con qualche associazione studentesca, c’è il rischio di finire in case senza il salvavita o con gravi carenze strutturali». Ogni anno sono circa ventimila gli studenti universitari fuori sede che arrivano a Cagliari. Claudio Cugusi, consigliere comunale presente all’incontro, ha anticipato che chiederà all’aula di via Roma di «istituire una commissione d’inchiesta per verificare se i palazzi sono in sicurezza e conformi ai progetti iniziali».
Matteo Vercelli
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 25
Laurea in Scienza dell’amministrazione
 
Sono stati prorogati i termini per l’immatricolazione al corso di laurea in Scienza dell’amministrazione in modalità telematica. Gli interessati al corso di studi universitario hanno tempo sino al 16 ottobre per l’iscrizione. Per ulteriori notizie e informazioni si può contattare Alessia Farci all’indirizzo di posta elettronica afarci@unisofia.it.
 
4 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 16
Secondo gli industriali sardi non viene spiegato come inserire i giovani nell’impresa
 “Master&Back”, assunzioni difficili
Confindustria: difficoltà burocratiche per le aziende sarde
 La Confindustria sarda solleva il problema delle assunzioni per i giovani che partecipano al progetto “Master&Back”. Troppe difficoltà burocratiche e poca chiarezza sull’inserimento in azienda.
 
“Master&back”, il programma della Regione per promuovere attività di formazione e specializzazione fuori dalla Sardegna, rischia di essere un boomerang per tanti giovani sardi. Studiare all’estero non è difficile. Il vero problema è poi tornare in Sardegna per lavorare in un’impresa. Le ricadute dell’alta specializzazione dei giovani sardi vengono godute non dalla Sardegna, ma da altre aree territoriali.
IL PROBLEMA La ragione di queste difficoltà è stata denunciata dalla Consulta delle Relazioni industriali della Confindustria delle province della Sardegna meridionale. In un incontro che si è tenuto ieri a Cagliari, infatti, è stata esaminata l’operatività del programma, che però mostra non poche difficoltà nella seconda fase di applicazione, quella che riguarda il rientro in azienda. Troppe difficoltà burocratiche e troppe incertezze su come qualificare i giovani laureati sardi per garantire loro un assunzione di 24 mesi, al momento del ritorno nell’isola, con l’utilizzo di contributi regionali per agevolare l’arrivo in azienda.
PROGETTO Il piano “Master&back” prevede un periodo di formazione fuori dalla Sardegna, sovvenzionato dalla Regione, per partecipare a master o corsi di alta specializzazione. Il programma stabilisce invece che le imprese possano poi assumere i giovani, residenti in Sardegna da almeno tre anni, con un voto di laurea tra 100 e 110 e lode, godendo così anche di un contributo, un incentivo per l’assunzione. «Il problema», spiegano da Confindustria, «è che non viene definito come assumerli. Con il tirocinio? La legge prevede che l’inserimento in azienda non può andare oltre i sei mesi». Inoltre, restano da chiarire altri particolari sulle assicurazioni Inail, i versamenti Inps: insomma, è un dipendente oppure no? Tutti quesiti che le aziende speravano trovassero risposta prima della seconda annualità del piano. E invece, le difficoltà burocratiche non sono state ancora superate.
LA REGIONE Secondo l’assessore del Lavoro Romina Congera, «vi è l’esigenza di ricondurre tutti gli strumenti formativi a una politica di concertazione, restituendo alla fase formativa un maggiore rapporto con il mondo del lavoro. Perciò, in vista del prossimo bando, l’Agenzia del lavoro metterà a punto una strategia che ponga più enfasi sulla fase del rientro. Anche con questi obiettivi è stato avviato un confronto con le parti sociali». (g.d.) 
 
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 52
Sassari. Per poter insegnare devono trasferirsi nella Penisola
Prof mancati all’Accademia
 
Professori senza cattedra. A meno che non siano disposti a spostarsi nella penisola per completare gli studi. Sembra questo il destino degli artisti che scelgono l’Accademia delle belle arti di Sassari. Unica Accademia nell’isola. Unica in Italia a non aver istituito le famose Ssis, scuole specializzazione istruzione secondaria.
Create nel 2003 dal ministero dell’Istruzione, le Ssis sono attualmente l’unica chance per accedere alle affollatissime graduatorie degli insegnanti di ruolo delle scuole secondarie. Negli ultimi anni l’istituto sassarese ha sfornato centinaia di diplomati, molti di loro hanno sborsato migliaia di euro per l’iscrizione alle scuole di specializzazione di altre accademie italiane, ma non tutti se lo possono permettere.
Tra chi sogna una cattedra dalla quale impartire lezioni di storia dell’arte, disegno e altre materie artistiche, ci sono anche quelli che potrebbero definirsi dei reduci. Over quaranta, diplomati ormai da almeno due lustri, da molto tempo prima che a Roma si inventassero le Ssis. Loro si sono messi educatamente in fila. Hanno fatto i concorsi per accedere alle graduatorie di insegnamento per le sostituzioni prima e per il posto fisso poi. Con l’istituzione delle scuole post universitarie, per chi non era ancora entrato nelle liste dei papabili, l’ennesima delusione. Dovevano ricominciare tutto daccapo o quasi. Fino al 2005, però qualcuno ce l’ha fatta. Per i primi due anni, a organizzare i corsi dovevano essere gli Atenei. Anche Sassari, come le altre città universitarie italiane, ha le sue scuole. In parecchi pagano circa mille e 500 euro, frequentano le lezioni per due anni e ricevono l’abilitazione. Poi, con un decreto legge, la competenza per i corsi nelle materie artistiche passa alle accademie. In molti aspettano che l’accademia di Sassari dia il via alle scuole. Ma l’attesa non è ancora finita. «Perché - spiega il direttore dell’istituto sassarese Nicola De Martino - abbiamo facoltà di organizzarli, ma nessun obbligo. Ci sono dei problemi logistici: non abbiamo i professori, né gli spazi per attivare i corsi. E poi, non c’è mai stata alcuna richiesta. Solo una persona due anni fa». Agli artisti nostrani, non resta che mettere da parte i soldi per una trasferta - studio di due anni nella penisola, oppure, rassegnarsi a rimanere dei precari a vita.
Mariella Careddu
 
6 – L’Unione Sarda
Prov Gallura Pagina 55
Tempio
Tre giorni di studio su mirto e zafferano
 
Ha scelto Tempio la scuola fitochimica Ceccherelli per un’importante iniziativa scientifica e di ricerca dedicata interamente allo studio del mirto e dello zafferano di Sardegna. Dal 3 al 6 ottobre prossimi nella sede tempiese della facoltà di farmacia dell’Università di Sassari arriveranno ricercatori, specialisti del settore e docenti universitari. Per la prima volta, così come hanno spiegato ieri mattina il sindaco di Tempio Antonello Pintus e i rappresentanti della sede universitaria gemmata, la Società italiana di Fitochimica sbarca nell’Isola per una tre giorni di studio e lavoro su temi strettamente legati all’ambiente e all’economia della Sardegna. Saranno presenti, naturalmente, anche gli imprenditori e tutti gli operatori della filiera produttiva di mirto e zafferano. Sono previste conferenze, incontri specialistici e una sezione destinata ai giovani ricercatori che avranno così la possibilità di presentare alla comunità scientifica i loro lavori. Tra i temi, la certificazione di qualità dei prodotti più conosciuti e ricavati da mirto e zafferano, i sistemi di coltivazione per uso agroalimentare e un po’ di storia sull’utilizzo di queste piante. È prevista anche un’escursione botanica affidata al docente universitario Ignazio Camarda. ( a. b. )

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Università. Il saluto del rettore per l’anno accademico 
Pasquale Mistretta agli studenti: «Riparliamo dell’aumento delle tasse» 
 
CAGLIARI. L’aumento delle tasse universitarie è sospeso, ma per il rettore “è arrivato il momento di riprendere le fila di un problema sempre più urgente”. Lo scrive Pasquale Mistretta nel saluto agli studenti (e alle loro famiglie) alla vigilia del nuovo anno accademico. Questo il passaggio: «È noto che le risorse dello Stato o quelle messe a disposizione dalla Regione, risorse con cui l’università in quest’ultimo decennio ha costruito e difeso la sua posizione internazionale, non sono più sufficienti per mantere salda la competizione con le univerità italiane ed europee». I tagli nazionali e regionali, continua il rettore, cominciano a pesare sulle casse dell’ateneo: «Ecco perché - si legge nel saluto - nei mesi scorsi abbiamo aperto una discussione con i rappresentanti degli studenti sulla necessità di un aumento delle tasse a carico degli iscritti. Oggi credo che il problema vada affrontato di nuovo e in modo concreto. Voi studenti, in questo confronto, dovreste porvi da un lato come i fruitori di tutti i servizi dell’ateneo e, allo stesso tempo, come protagonisti delle attività destinate a promuovere e sviluppare un’università-impresa, la nostra, di alta formazione e orientata alla ricerca, che dovrà essere in grado di operare con giusto equilibrio nel mercato». È chiaro: con questa dichiarazione, il rettore chiede agli studenti di riavviare il confronto sull’aumento, quando questo avverrà è difficile dirlo. Nel saluto c’è spazio anche per un altro problema delicato che vive l’università cagliaritana: la produttività didattica. «Non c’è dubbio - scrive Mistretta - che preoccupano anche l’alta percentuale di abbandoni e il numero dei fuoricorso, due fenomeni dovuti per lo più all’impatto con il primo anno di frequenza e di studio. Come confermato dalle recenti prove per l’accesso ai corsi a numero programmato, molti studenti devono colmare diversi debiti formativi. Quindi sè è doverso da parte vistra chiedere all’università un impegbo sempre maggiore, a voi l’università chiede un sforzo di forte intensità e di applicazione negli studi».
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Master and Back. L’Associazione degli industriali 
«Il ruolo degli stagisti non è chiaro, le aziende rischiano multe pesanti» 
 
CAGLIARI. Ottimo il progetto «Master and Back» della Regione per favorire l’ingresso dei laureati nel mondo del lavoro, scrive l’Associazione degli industriali, ma non tutto è “chiaro per le imprese”. In un comunicato, le perlessità sono indicate una dopo l’altra. «Ha destato sorpresa - si legge in un comunincato della Consulta delle relazioni industriali - constatare che nell’ultimo bando l’attenzione della Regione si sia concentrata sulla formazione degli stagisti e sull’erogazione dei sussidi a favore dei giovani, mentre nulla o quasi è specificato su come nella realtà le imprese possano inseriere i giovani all’interno dell’organizzazione aziendale». Gli esempi di queste zone grigie, continua l’Associazione, sono diversi e uno su tutti: «Alle imprese non è spiegato quali comunicazioni dovranno dare all’Inps e all’Inail sulla presenza dei giovani stagisti in azienda». E ancora: «Nulla è spiegato, nel bando, a quale titolo il giovane possa entrare e circolare in un’azienda per ventiquattro mesi, il periodo dello stage». Il risultato della scarsa chiarezza, sempre secondo l’Assoindustriali, è “il rischio reale per le aziende in caso di ispezioni da parte dell’Inps e dell’Inail, con possibili pesanti responsabilità e sanzioni”. E andanto oltre c’è la possibilità che quegli effetti postivi e innegabili di “Master and Back” finiscano sotto il tallone di un pericolo reale e, a quel punto, porterebbero le aziende a rifiutare la partecipazione al bando proprio per evitare ispezioni e possibili sanzioni. A conclusione del documento, la Consulta delle Relazioni industriali dell’Associazione chiede alla “giunta regionale un confronto immediato e una più stretta collobarazione per evitare che il progetto di inserire i giovani laureati nel mondo del lavoro rimanga inapplicato”. Fin qui le imprese, mentre nei giorni scorsi erano stati alcuni possibili stagisti a sollevare più di un dubbio sull’ultimo bando. La risposta adesso spetta alla Regione.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Cagliari
Diario sul dramma palestinese 
Sant’Antioco, lo scrittore Ibrahim Nasrallah presenta il suo ultimo romanzo: uno squarcio sulla condizione di un popolo 
 
SANT’ANTIOCO. Lo scrittore Ibrahim Nasrallah sabato alle ore 11 presenta nella sala «I sufeti» il libro «Dentro la notte. Diario palestinese», pubblicato dalla casa editrice Glisso nella collana Contemporanei, Scrittori del mondo. Nasrallah, poeta e scrittore nato in Giordania, nella comunità palestinese in esilio, ha vinto numerosi premi letterari tra i quali il prestigioso «Sultan Aways» per la poesia nel 1997. La sua produzione letteraria è conosciuta e apprezzata anche nei paesi occidentali.
 Il romanzo che Nasrallah presenta, narra la drammatica storia della Palestina rivissuta nel ricordo di due uomini e ha suscitato in Italia il vivo interesse dei lettori appassionati di letteratura araba e un’importante attenzione da parte della critica. L’opera è stata anche messa in scena dalla compagnia teatrale Alqantara di Napoli, in una pièce dal titolo omonimo che è rimasta in cartellone nei teatri della città partenopea per diverse settimane. Lo scrittore, nell’incontro organizzato dalla Libreria Cultura Popular e dall’Associazione Amicizia Sardegna-Palestina, sarà accompagnato dagli interventi di Wasim Dahmash (docente di lingua e letteratura araba alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Cagliari e alla Sapienza di Roma) e da Fawzi Ismail, dell’Associazione di amicizia Sardegna-Palestina.(cf)
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
«Case più sicure o sarà morto invano» 
Parla il padre dello studente belga precipitato da un palazzo nel 2005 
Il parapetto del terrazzo cedette di schianto Oggi proprietario e costruttore della casa chiederanno al giudice il patteggiamento 
di Giovanni Bua 
 
CAGLIARI. «Non sono venuto per fare la guerra. Non sono venuto per dare lezioni. Non posso cambiare il mondo. Sono solo un padre che ha perso un figlio. Un dolore impossibile da descrivere. E che non voglio che nessun altro genitore debba provare». A parlare è Alain Laurent, il padre di Thomas, lo studente Erasmus proveniente dal Belgio, morto a 19 anni, un mercoledì notte, durante la festa dell’amico col quale aveva affittato una casa in via Tel Aviv. Precipitando da un terrazzo al sesto piano a causa del cedimento di una parete di mattoni forati (la cosiddetta fienarola).
 Oggi ci sarà la richiesta di patteggiamento da parte del costruttore Antonio Depau e del proprietario dell’appartamento Filippo Cogoni, imputati (insieme al progettista, nel mentre deceduto) nel processo aperto dopo gli avvenimenti del 9 novembre 2005.
 «Ho la massima fiducia nella giustizia italiana - sottolinea Alain Laurent - e anzi voglio ringraziare i carabinieri, il pubblico ministero l’avvocato Leonardo Filippi e tutto il suo staff. Tutte le responsabilità sono state chiarite in maniera inequivocabile. Abbiamo deciso di accettare il patteggiamento perchè vogliamo solo chiudere questa vicenda. E farlo più in fretta possibile. Quello che mi preme è altro. Non voglio che quello che è successo avvenga ancora. E vorrei sapere cosa si sta facendo per evitarlo». «Purtroppo la risposta alla domanda di Alain è “niente”- sottolinea Matteo Murgia, presidente del circolo culturale Don Chisciotte - basta vedere le fienarole dei palazzi vicini a quello dove abitava Thomas, sono delle trappole mortali, e nulla è stato fatto per metterle in sicurezza. Anche per il palazzo dove è successa la tragedia si è dovuto aspettare un anno per aggiungere due sbarre di ferro. Ma la vera tragedia è che la situazione di degrado e non rispetto della sicurezza è generale. E riguarda tutti gli alloggi accupati dalle migliaia di studenti fuori sede in città. È una barbarie che abbiamo denunciato da tempo. Siamo stati cattivi profeti dicendo che prima o poi la tragedia sarebbe successa. E solo allora qualcuno si sarebbe mosso. Alla fine la tragedia è arrivata. Ma il paradosso è che nemmeno questo è servito a cambiare le cose».
 «Il gruppo Prc-Pdci - sottolinea il consigliere comunale Claudio Cugusi - si impegna a chiedere l’istituzione di una commissione speciale di inchiesta per monitorare lo stato degli alloggi affittati a studenti, giovani, migranti. E a chiedere che l’Ici e le imposte comunali siano ridotte al minimo per chi affitta a queste categorie ripettando le regole. Perchè i 20 mila fuori sede che popolano l’università di Cagliari non sono bancomat ambulanti o limoni da spremere. Ma una risorsa preziosa da difendere e tutelare».
 «Ringrazio la città di Cagliari e i suoi abitanti - chiude Alain Laurent- per l’affetto sincero che mi ha circondato dal primo momento. Tornerò ancora. Perchè lo spirito di mio figlio abita qui. Voleva fare il giornalista. Sarebbe stato un bravo giornalista. Per ricordarlo rimane una Magnolia, piantata dove Thomas è caduto. Un’associazione a suo nome in Belgio, che favorisce la mobilità degli studenti in Europa. L’amore di tutte le persone che lo hanno consciuto. E la speranza. Che niente del genere succeda mai più».
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
TRINCAS SCRIVE A MUSSI
«Aboliamo il numero chiuso
nelle università italiane»
 
 CAGLIARI. Aboliamo il numero chiuso nelle facoltà universitarie italiane e consentiamo a tutti di iscriversi senza test di ammissione. Lo ha chiesto il segretario nazionale del Partito Sardo d’Azione, Efisio Trincas, che ha scritto al ministro dell’Università, Fabio Mussi, perchè intervenga tempestivamente dopo quanto è accaduto in alcuni atenei italiani per i test di ammissione. «Oramai si allargano a macchia d’olio i casi di mala-università (test in medicina con concorsi truccati e non solo)», ha scritto, fra l’altro, Trincas secondo il quale «si rischia di dare un’immagine delle università italiane non molto bella, penalizzando tutte le facoltà a causa dei ricorsi. Inoltre mi domando se siamo noi sardi così ignoranti da non riuscire a passare questi quiz; eppure quando non vi era il numero chiuso la nostra università ha sfornato grandi menti nel campo della politica, della ricerca e dell’imprenditorialità».
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
Master a Pisa: Tiscali finanzia studente sardo 
 
CAGLIARI. Sarà presentato stamani alle 10 a Cagliari, nell’auditorium della sede di Tiscali a Sa Illetta, il master in management, innovazione e ingegneria dei servizi della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. La presentazione nella sede di Tiscali, al chilometro 2.3 della statale 195, è legato alla scelta della società sarda di telecomunicazioni di istituire una borsa di studio che permetta a uno studente sardo laureato all’università di Sassari o a quella di Cagliari di partecipare al master.
La scuola superiore di Sant’anna di Pisa, praticamente la Normale delle scienze applicate, ha un grosso prestigio internazionale sia nel campo dell’ingegneria, con particolare riferimento all’automazione e alla robotica, sia in quello dell’economia.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
Iniziativa della famiglia del giornalista della Nuova 
Istituite due borse di studio in memoria di Mario De Murtas 
 
SASSARI. Su iniziativa dei familiari del giornalista Mario De Murtas, della «Nuova Sardegna», scomparso nel maggio del 2002, l’Associazione stampa sarda e l’Ordine regionale di categoria istituiscono due borse di studio da settemila euro ciascuna a lui intitolate. Sono riservate ad allievi del master biennale in giornalismo dell’università degli studi di Sassari. Criteri di scelta: gli aspiranti devono aver superato le prove di selezione per l’accesso nell’anno accademico 2007-2008 e assicurare la regolare frequenza ai corsi e alle lezioni previste dall’ordinamento didattico.
 La preferenza sarà data a candidati nati in Sardegna o figli di genitori sardi che abbiano conseguito i migliori risultati alle prove di selezione. Costituiranno ulteriori elementi per l’assegnazione: il reddito familiare, la non residenza nella città di Sassari e l’aver svolto, se pubblicisti, un lavoro giornalistico senza contratto o con contratto di lavoro precario.
 Le domande dovranno essere indirizzate (per posta o per fax) all Associazione della stampa sarda, via Barone Rossi 29, 09125 Cagliari, fax 070/653293 entro il 31 ottobre 2007. Le richieste verranno vagliate da una commissione composta da redattori nominati dal consiglio direttivo dell’Associazione della stampa sarda e dal consiglio regionale dell’Ordine regionali dei giornalisti. Le Borse di studio saranno assegnate sulla base del punteggio attribuito a ciascuna domanda, a insindacabile giudizio della commissione giudicatrice.
1 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 24
Ateneo. Ieri il messaggio del rettore in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico
Caloroso saluto agli studenti: aumentano le tasse universitarie
 
Da una parte cinghie della borsa ben strette, per mantenere «l’ateneo in una dimensione internazionale», dall’altra tasche aperte, quelle degli studenti, per non farlo sprofondare nel baratro. Il saluto del rettore Pasquale Mistretta, per l’inaugurazione dell’anno accademico, non è stato solo una formalità. Ha parlato di un’università con le casse sofferenti e, per uscire dalla situazione, ha rilanciato sull’aumento delle tasse a carico di chi frequenta: i ragazzi, definiti «responsabili attori di promozione e di sviluppo di una università-impresa di alta formazione e di ricerca che deve operare con giusto equilibrio nel mercato». Non semplici fruitori di servizi ma parte integrante della “azienda” della conoscenza, dunque. «È noto a tutti», ha detto il rettore, «che le risorse dello Stato e quelle messe a disposizione dalla Regione, con le quali l’Università ha in quest’ultimo decennio costruito e difeso la sua collocazione internazionale, non sono più sufficienti per mantenere salda la competizione con le università italiane ed europee ». ARRANCA L’ATENEO. Stando a quanto dicono i presidi delle facoltà non ci sarebbero nemmeno i soldi per comprare la carta. E Mistretta difende la sua gestione, dicendo che le tasse, sono rimaste invariate negli ultimi cinque anni. Ora qualcosa cambierà: «Nei mesi scorsi abbiamo aperto una discussione con i vostri rappresentanti negli organi collegiali dell’Ateneo in merito all’aumento della contribuzione studentesca. Credo, infatti, che il problema vada affrontato quanto prima in modo concreto». Ossia: l’aumento delle tasse pare inevitabile. Gli studenti, prima dell’estate, avevano sentito puzza di bruciato e avevano convinto, o costretto, l’Università a mantenere le tasse com’erano. Il saluto del rettore per il nuovo anno accademico fa capire che l’A- teneo qualche correzione la vuole fare lo stesso.
Enrico Fresu  
 

Questionnaire and social

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