Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 October 2007

Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 3 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  
 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
tdm 2000
Diritto allo studio universitario: se ne parla al cineteatro “Nanni Loy”
 
Questo pomeriggio, alle ore 17,30, al cineteatro “Nanni Loy” in via Trentino, si tiene la conferenza dibattito “Venti anni di diritto allo studio - Costruire la Democrazia, entrare nella società”. L’iniziativa intende tracciare un bilancio relativo all’attuazione della legge regionale 37/1987 sul diritto allo studio universitario a 20 anni dalla sua approvazione, ponendo l’accento sulla necessità di un adattamento di tale fondamentale Diritto alle sfide poste dalla modernità e dalla globalizzazione, e alle implicazioni che esso comporta nelle costruzione di una società di democrazia partecipativa. All’incontro, organizzato dall’Associazione TDM 2000 in collaborazione con ADI, ELSA, Associazione Jan Palach, Paese delle Meraviglie, Com. Sardegna-Palestina, Sinistra Universitaria, Unione degli Universitari, Uomo Politico e con il patrocinio dell’ Ente Regionale per il Diritto allo Studio, parteciperanno in veste di relatori il presidente della Regione Renato Soru, l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Maria Antonietta Mongiu, il rappresentante dell’associazione TDM 2000 Gianluca Frongia e lo studente Egildo Tagliareni. 
 
2 – L’Unione Sarda
Extra Spettacoli Pagina 34
Da oggi una serie di appuntamenti a Sassari e Alghero
Tra dibattiti e cinema l’omaggio alla Deledda
 
Comincia questo pomeriggio il convegno nazionale di studi organizzato dall’Università di Sassari per l’ottantesimo anniversario della consegna del premio Nobel a Grazia Deledda.
Alle 15,30 nell’aula magna della facoltà di Lettere e Lingue (via Zanfarino) si terrà il dibattito “Grazia Deledda, La solitudine e il segreto”, mentre alle 20,30 iniziano le “Proiezioni deleddiane” (al Teatro civico di Alghero) che intendono portare i lavori del convegno nello spazio della città e del territorio.
Il cinema, fin da subito, ha avvertito la portata fortemente visiva dell’autrice nuorese: le serate promosse danno conto di questa vocazione all’immagine, offrendo due spettacoli di grande suggestione. Le proiezioni si aprono con la pellicola Con Amore Fabia (1993) di Maria Teresa Camoglio. Si tratta un lavoro originale e innovativo, prodotto in Germania da un’autrice sarda che getta uno sguardo penetrante e personale su Cosima, il romanzo più autobiografico della Deledda, da cui il film è liberamente tratto. La serata, a cura della Società Umanitaria di Alghero, è a ingresso libero.
Le “Proiezioni deleddiane” proseguono a Sassari sul palcoscenico del Teatro Civico, riportato ai fasti antichi dal recente restauro, domani alle 20,30 con il film-concerto Cainà (1922) di Gennaro Righelli, una produzione della Cineteca Sarda musicata dal vivo dall’ensemble di Mauro Palmas. Ad uno dei primi film girati in Sardegna si aggiunge la suggestione della musica, coinvolgendo lo spettatore in una emozionante esperienza dell’immaginario deleddiano. La serata, in collaborazione con la Regione, la Cineteca Sarda e l’associazione ElenaLedda-Vox, è aperta al pubblico con un biglietto unico di 3 euro. 
 
Extra Spettacoli Pagina 34
Dario Piludu a Palazzo regio Mameli e Scanu alla libreria Zonza
 
Questa sera alle 21 nelle stanze di Palazzo regio a Cagliari, risuoneranno le note dell’arpa di Dario Piludu. L’iniziativa è inserita nella manifestazione “Ottobre a Palazzo regio”, promossa dall’assessorato provinciale alla Cultura. Il concerto di Piludu è un percorso sonoro nella musica tradizionale per arpa, a partire dalla musica celtica, realizzato con uno strumento sperimentale della Camac di Joel Garnier (Francia, prototipo n.0) poi entrato in produzione. L’ingresso è gratuito.
SCIENZIATI DI VENTURA È il titolo del libro di Andrea Mameli e Mauro Scanu (Cuec) che stasera alle 18 gli autori presentano alla Libreria Zonza di via paoli a Cagliari. Intervengono la biologa Rosaria Piga e Alessandro Mongili (docente sociologia della tecnica Università di Cagliari). 
 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 42 - Cultura e Spettacoli
Fisica, premiati Gruenberg e Fert pionieri delle nanotecnologie 
Tedesco l’uno, francese il secondo, sono i padri del moderni hard disk 
 
STOCCOLMA. Lo scienziato francese Abert Fert e il tedesco Peter Gruenberg hanno vinto il premio Nobel per la fisica per la scoperta dell’effetto di magnetoresistenza gigante (Gmr). Si tratta della scoperta che ha permesso lo sviluppo di drive per dischi rigidi con grandi capacità di immagazzinamento dell’ordine di gigabyte, oggi utilizzati per computer, lettori Cd e videocamere. L’uno separatamente dall’altro, Fert e Gruenberg hanno scoperto un nuovo fenomeno fisico, chiamato appunto magnetoresistenza gigante (Gmr), un effetto che permette di aumentare sensibilmente il volume dei dati che è possibile immagazzinare per centimetro quadrato sui dischi rigidi. Lo stesso principio è alla base dello sviluppo delle nanotecnologie elettroniche e, con esse, alla miniaturizzazione. Nel 1988 entrambi gli studiosi scoprirono che cambiamenti magnetici molto piccoli sono in grado di provocare grandi differenze nella resistenza elettrica. Di conseguenza, un sistema di questo tipo è lo strumento perfetto per leggere i dati sugli hard disk quando le informazioni registrate magneticamente devono essere convertite in corrente elettrica. Da allora ci sono voluti nove anni per tradurre questa scoperta in hard disk più potenti; il principio tecnologico sul quale si basavano è diventato subito, ed è ancora oggi, un punto di riferimento. Negli hard disk sono immagazzinate informazioni, dai dati scientifici alla musica, sotto forma di microscopiche aree magnetizzate in diverse direzioni. L’informazione viene recuperata da una testina che scorrendo sul disco registra i cambiamenti magnetici. Più piccolo e compatto è l’hard disk, più limitate e deboli sono le singole aree magnetiche. Di conseguenza per leggere grandi quantità di informazione immagazzinate densamente su un hard disk sono necessarie testine più sensibili.
 Gruenberg, nato a Pilsen il 18 maggio del 1939, si è diplomato nel 1962 presso la Johann Wolfgang Goethe-Universitat di Francoforte sul Meno, e ha proseguito gli studi fino alla laurea (nel 1966) e al dottorato (nel 1969) alla Technische Universitat Darmstadt. Successivamente ha frequentato l’Istituto di Fisica dello stato solido al centro ricerche di Julich, dove è diventato ricercatore capo nel settore dei materiali a film multistrato magnetici, fino al ritiro nel 2004.
 Albert Fert è nato a Carcassonne il 7 marzo del 1938. Diplomatosi alla Ecole Mormale Superieure nel 1962, ottenne un master in nel 1963 all’Università di Parigi e nel 1970 un dottorato in Fisica con un lavoro sulla conduttività del nickel e del ferro. Divenuto nel 1976 titolare della cattedra di Fisica all’Università di Parigi-Sud, cominciò il lavoro sull’effetto ferromagnetico gigante che lo portò nel 1988 ad arrivare alle stesse conclusioni cui nel frattempo era arrivato anche Gruenberg.
 Il Nobel a Fert e Gruenberg è «meritatissimo», perchè ha aperto le porte a una serie di applicazioni, prima fra tutte quella nei computer, fondamentali anche nella vita quotidiana. Ne è convinto Dino Fiorani, ricercatore dell’Istituto di scienze dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma, tra i principali esperti del settore che quest’anno si è aggiudicato il premio. «Il fenomeno della magnetoresistenza gigante è importantissimo. Per avere un’idea di quanto abbia inciso, basta pensare che prima dell’immissione sul mercato di testine con questa tecnologia i computer immagazzinavano un milione di byte per pollice quadro, mentre adesso siamo a un miliardo. L’obiettivo è ora arrivare a mille miliardi», ossia più di mille film in meno di tre centimetri quadrati. «E anche l’Italia - osserva Fiorani - fa la sua parte». Il nostro paese ha guidato recentemente il progetto europeo Hidemar, selezionato per il premio Descartes, che ha creato un hard disk di densità doppia di quelli commerciali utilizzando le nanotecnologie. «Anche questo progetto ha sfruttato le scoperte di Fert e Gruenwald - spiega l’esperto - ottenendo un disco rigido patterned, costituito cioè da una struttura ordinata e regolare di nanoparticelle magnetiche». Secondo Fiorani, questo Nobel era nell’aria: «Conosco bene Fert, e lo incontro spesso», prosegue il ricercatore. «Tutto l’ambiente, e anche lui, si aspettava questo premio perchè ha veramente rivoluzionato la fisica dei materiali. Fert può essere d’esempio anche per il modo con cui lavora: il laboratorio che ha creato, che è a partecipazione mista pubblica e privata, è un ponte fra la ricerca pura e le applicazioni pratiche, una struttura che dovremmo utilizzare anche noi».
 
 

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