Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 August 2007

Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 3 articoli della testata giornalistica L’Unione Sarda
  


  
 
1 - L’UNIONE SARDA
Cronaca di Cagliari - Pagina 18
«Noi all'azienda mista? No grazie»
I medici del San Giovanni protestano: trasferiti senza volerlo
Centinaia di camici bianchi contestano il passaggio dalla Asl 8 al nuovo ente universitario
Licenziati dall'azienda sanitaria lo scorso 30 giugno, i medici sono stati assunti all'azienda mista lo stesso giorno.
È appena nata, eppure l'azienda mista ospedaliera ha già scatenato un putiferio tra chi ne costituirà l'ossatura: medici, paramedici e infermieri che a breve diventeranno il punto di riferimento dei pazienti di questo ente nuovo di zecca voluto da Regione e Università.
Centinaia di camici bianchi sono in subbuglio per il passaggio definito da loro stessi «obbligatorio e soprattutto non voluto» alla nuova realtà: «Avevano l'obbligo di avvertirci e lasciarci libera scelta», accusano, «molti di noi non vogliono abbandonare la Asl 8».
IL PROBLEMA
Il punto è proprio questo: costituito il primo aprile scorso, a fine giugno questo nuovo ente ha trovato il personale medico e paramedico di cui aveva bisogno attingendo da alcuni reparti dell'ospedale San Giovanni di Dio (come Ginecologia, Radiologia e Puericultura) e dalla clinica Macciotta e dal Policlinico, cioè le strutture ospedaliere (la prima) e universitarie (l'ultima e, in parte, la seconda) della Asl 8 che, in base agli accordi, oggi rientrano nella gestione dell'azienda mista. Qual è il problema? Secondo la delibera regionale 13/1 del 30 marzo scorso, «l'azienda subentra all'Asl 8 nei rapporti col personale dipendente a tempo indeterminato del Servizio sanitario regionale e si avvarrà del personale docente e non docente universitario a tempo indeterminato, indicato negli atti di ricognizione dell'Università, fatto salvo per il personale non docente il diritto di opzione». Secondo i medici, le cose sarebbero andate in modo diverso: lo scorso 30 luglio infatti, al momento di ritirare lo stipendio, «siamo stati messi davanti a un fatto compiuto».
LE BUSTE PAGA
Quel giorno i dipendenti hanno ritirato due buste paga: nella prima, emessa dalla Asl 8, gli venivano riconosciuti i soldi del mese e le indennità di liquidazione seguenti il licenziamento (che risaliva al 30 giugno). La seconda invece era già intestata all'azienda mista. «Ciò vuol dire che siamo stati liquidati da una società e subito assunti da un'altra senza saperlo né volerlo», spiegano i medici, che inoltre insistono sull'obbligo che «per legge» la Asl avrebbe avuto nel dare a ognuno di loro la possibilità di scegliere «se continuare a lavorare con lei oppure no». Non solo, perché nella busta paga dell'azienda mista «risultiamo assunti molto prima della sua nascita. Com'è possibile?»
LA ASL 8
Ben diversa la tesi dell'azienda sanitaria. Secondo Gino Gumirato, general manager della Asl 8, ogni medico entro settembre «avrà tra le mani un modulo che, adeguatamente compilato, gli consentirà di decidere se passare all'azienda mista oppure no». Un passaggio da completare entro otto mesi dalla nascita del nuovo ente (il 7 novembre). E a chi gli fa presente che il timore dei medici, nel momento in cui decidessero di restare dove sono, è quello di essere considerati personale in esubero, il direttore replica sostenendo che «il problema non si porrà almeno fino a quando la Regione deciderà di cambiare il piano sanitario». Infine, l'anno di assunzione sarebbe stato retrodatato per consentire di mantenere competenze, ferie e anzianità di servizio.
I MEDICI
Assicurazioni che tuttavia non placano gli animi: «Siamo stati già licenziati e riassunti. Le decisioni sono state già prese. La verità è che l'unico modo per evitare questo cambiamento sarebbe fare opposizione davanti al giudice entro 60 giorni dalla data di licenziamento, cioè dallo scorso 30 giugno». Il risultato è che «ogni giorno chiediamo informazioni all'ufficio del personale Asl 8 ma veniamo dirottati in via San Giorgio, nel vecchio edificio della Clinica Aresu - abbandonato - dove ci sarebbe un ufficio personale dell'azienda mista. Nessuno lo trova». Insomma, la protesta continua.
Andrea Manunza 
  
 
2 - L’UNIONE SARDA
Cronaca di Cagliari Pagina 18
Mandato di rettore e presidi
Statuto universitario, il Ministero boccia le ultime modifiche
Poche righe per dire no all'ultima modifica dello statuto e per sconfessare l'ennesima rivoluzione nella durata delle cariche e dei mandati di rettore e presidi.
Il ministero dell'Università e della Ricerca, per la prima volta da quando è rettore Pasquale Mistretta, ha dato parere negativo alla proposta approvata dal Senato accademico allargato lo scorso primo giugno. Dunque l'Ateneo di Cagliari deve ripartire da zero: il veto del Ministero non è definitivo perché l'autonomia universitaria permette di approvare nuovamente la modifica, senza dover passare nuovamente all'esame di Roma. Resta comunque lo schiaffo, assestato per la prima volta, dovuto ai nuovi orientamenti ministeriali.
La bocciatura è arrivata la scorsa settimana in via Università con una lettera inviata il 28 luglio: «Si fa riferimento - è scritto a firma del direttore generale del Ministero, Antonello Masia - alle modifiche statutarie proposte. Alla luce degli orientamenti ministeriale non si ritiene opportuno modificare le procedure relative agli organici accademici con riferimento alla durata dei mandati. Si ritiene debbano essere conservate le norme attualmente vigenti».
Dunque la votazione di due mesi fa, in un'infuocata seduta, non è più valida. La legge sull'autonomia delle Università consente al Ministero, per una sola volta, rinviare gli statuti e i regolamenti all'Ateneo. Il Senato accademico allargato potrà votare nuovamente la modifica ma sarà necessario una maggioranza dei tre quinti dei componenti. Per ora si torna alla situazione che c'era prima della votazione del primo giugno: per il rettore carica di tre anni con un massimo di quattro mandati consecutivi, mentre per i presidi i mandati consecutivi consentiti sono tre. Bocciata la riduzione dei mandati decisa dal Senato allargato: il rettore poteva stare in carica per quattro anni, ed essere rieleggibile per due mandati consecutivi; per i presidi un triennio, anche in questo caso con il limite di due mandati di fila. Regole votate in una seduta con diversi problemi perché le modifiche sarebbero entrate in vigore subito, impedendo a diversi presidi di potersi ricandidare per il terzo mandato consecutivo.
Ora spetterà al rettore Pasquale Mistretta e agli undici presidi decidere se snobbare la bocciatura del Ministero e riproporre la votazione per la modifica degli articoli "12" e "24". (m.v.) 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA
Quartu S.Elena - Pagina 22
Lingue
Quattro giovani laureati in Mediazione
Quattro giovani hanno conseguito a Quartu, la laurea in mediazione linguistica. Sono Nico Maurandi (97/110), Ilaria Pilleri (96/110), Elena Piras (98/110) e Chiara Roggero (101/110), i primi tre studenti di tedesco e l'ultima di spagnolo. La Commissione di laurea, presieduta dal direttore della scuola Giuseppe Contini e composta dai commissari-relatori per le lingue inglese, tedesco e spagnolo e da Andrea Asquer, ha visto come esperto designato dal ministero dell'Università e della ricerca Ancelita Iacovitti. (b. s.) 
 
 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie