Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 August 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 2 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 17
Musei. I dati del 2006 sui visitatori nelle strutture statali
Pinacoteca, solo uno su dieci paga il biglietto d’ingresso
Scarsi gli incassi di queste strutture: nel 2006 il Museo Archeologico ha incassato 43.000 euro; 1.425 euro dalla Pinacoteca.
 
Alla pinacoteca nazionale paga un visitatore ogni dieci. Al museo archeologico di Castello va un po’ meglio: paga uno su tre. È quanto emerge dai numeri pubblicati dal Ministero per i Beni e le Attività culturali che ogni anno stila l’elenco dei visitatori e degli introiti di musei, monumenti e aree archeologiche statali. Lo scorso anno, ad esempio, al Museo archeologico sono entrati 31.401 visitatori, ma di questi solo 11.391 hanno pagato il biglietto, per un incasso complessivo che ha superato di poco i 43.533 euro. Peggio è andata alla Pinacoteca della Cittadella dei Musei: su 8.045 biglietti staccati, solo 777 erano a pagamento (questo significa che sono entrati gratis 7.268 visitatori) facendo arrivare nelle casse del centro appena 1425 euro durante tutto il 2006.
Ma quello che a prima vista potrebbe far storcere il naso, in realtà ha una spiegazione scritta in calce proprio all’esterno del botteghino sotto la voce «riduzioni e agevolazioni» (tutte previste per legge). «Non pagano le scolaresche con accompagnatori», spiega una sorridente guida del museo archeologico, «così come entrano gratis tutti i ragazzi non ancora maggiorenni e tutte le persone sopra i 65 anni dell’Unione Europea mostrando il documento d’identità. Ingresso gratuito è previsto anche per gli studenti universitari, ma solo quelli delle facoltà umanistiche attinenti all’archeologia o alla storia dell’arte. Infine, non devono pagare il biglietto nemmeno i disabili con accompagnatore e, dallo scorso anno, i giornalisti che esibiscono il tesserino».
C’è poi il versante delle agevolazioni: ingresso ridotto per insegnanti di ruolo e studenti tra i 18 e i 26 anni. E se per entrare al museo archeologico e della civiltà nuragica il biglietto intero costa 4 euro, con un euro in più è possibile accedere al circuito museale che consente di visitare anche la pinacoteca. Una soluzione che lo scorso anno ha rovesciato l’equilibrio tra visitatori paganti e non paganti: dei 4871 biglietti staccati per il circuito, 923 erano gratuiti e 3948 a pagamento (per un incasso complessivo di 18.737 euro). E i politici? «Politici e parlamentari se ne vedono pochi e spesso arrivano in visita ufficiale e si fanno annunciare, quindi non pagano», prosegue ancora la guida, che però chiede l’anonimato: «Uno solo, molto silenzioso, è venuto varie volte e ha sempre voluto pagare. Ma niente nomi». Tendenzialmente stabili i dati sugli ingressi: nel 2006 i visitatori al museo archeologico sono stati 31.401, mentre 8.045 hanno visto la pinacoteca. L’anno prima erano stati 34.294 e 7.130, mentre nel 2004 si erano fermati a 31.153 e 8.616. Il boom nel 1998 con quasi 50 mila all’archeologico e 20 mila alla pinacoteca, mentre l’anno nero è stato il 2001: appena 28.742 in piazza Arsenale e 6.164 alla pinacoteca.
Francesco Pinna

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Attualità
Sms a un centesimo, sito preso d’assalto 
Lo studente informatico di Como che sfida i colossi delle telecomunicazioni 
Il suo sistema usa il «traffico dati» invece dei ripetitori 
 
COMO. Per ore e ore la sua creazione ieri non ha dato segni di vita: non si poteva accedere, per eccesso di contatti. In tantissimi, infatti, si sono precipitati sul suo sito www.skebby.it, a vedere cos’era quel sistema che permette di risparmiare (e molto) quando si inviano sms. Il giovane inventore, però, Davide Marrone, 24 anni, studente universitario di Como, non deve essersela presa molto: la sua è un’idea nata come servizio da offrire a pochi amici.
 Ma proprio quest’idea potrebbe presto trasformarsi in un business straordinario. «L’illuminazione mi è venuta, mentre seguivo un corso universitario», ha spiegato in una intervista il giovane, che studia Scienze informatiche all’Università Statale di Milano, dove non si fa mancare, però, anche una precoce esperienza da docente in un seminario di sicurezza informatica. Come Larry Page e Sergey Brin, studenti all’università statunitense di Stanford e inventori del «colosso» Google, anche Davide ha imparato a ingegnarsi tra i banchi di scuola. I suoi miti? Zennstrom e Friis, la coppia di scandinavi che ha creato Skype, il software per telefonare a basso costo attraverso la Rete.
 Un sistema simile è quello che sfrutta il suo Skebby. Basta, infatti, scaricare dal sito www.skebby.it sul proprio telefono cellulare, il software Java, creato dal giovane «Bill Gates comasco» (qualcuno lo definisce già così), e il programma permette di inviare sms utilizzando internet e il sistema «traffico dati», invece dei ripetitori della telefonia mobile.
 Gli sms, così, vengono a costare all’utente al massimo 1 centesimo, molto meno rispetto ai prezzi offerti dalle compagnie telefoniche. E tutto è cominciato due anni fa circa.
 «All’inizio col mio prodotto avevo successo solo tra gli amici, ai quali fornivo pacchetti di sms a basso costo - racconta il giovane -. Poi la voce si è sparsa sui forum e adesso sono in tantissimi ad usarlo».
 Proprio sui forum on-line alcuni si chiedono quanto guadagni Marrone col suo «giocattolo elettronico». «Con la prima versione che ho creato - spiega - non guadagnavo nulla sul servizio che fornivo. Ora ho aperto anche una parte del sito a pagamento e ho dei ricavi minimi sugli sms inviati». Oltre a Skebby, infatti, ora si può trovare anche la versione SkebbyPro che permette di inviare sms a basso costo e illimitati, senza basarsi, come la precedente versione, sui servizi messi a disposizione dagli operatori telefonici. Il sito è un negozio elettronico, dove si può acquistare il proprio pacchetto di sms con la carta di credito.
 Davide, sostenuto dal Politecnico e dalla Camera di Commercio, ha fondato la srl «Mobile solution», in società col padre, che ha messo i 10 mila euro necessari. «Se funziona, dopo l’Università mi dedicherò completamente a Skebby», dice Davide.
 
 

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