Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 July 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna
1 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 13
Università. Nella classifica del Censis bene Scienze, bocciate Lettere e Giurisprudenza
Farmacia è la reginetta delle facoltà
Sesta in Italia grazie ai rapporti con l’estero e alla didattica
Farmacia ha ottenuto anche il miglior punteggio tra le facoltà dell’Ateneo cagliaritano
 
È Farmacia la regina tra le facoltà dell’Ateneo cagliaritano. Con il suo sesto posto nazionale, nel confronto con gli altri 29 corsi di laurea di Farmacia della Penisola, si conferma al vertice delle classifiche stilata dal Censis e pubblicata da La Repubblica . Per la facoltà guidata dal neo preside Paolo Cabras, che ha raccolto l’eredità di Gaetano Di Chiara, un’altra soddisfazione dopo quella dello scorso anno (con un piazzamento sempre al vertice). Punteggi bassi, e piazzamenti nelle retrovie, per Lettere e Giurisprudenza, mentre le altre sette facoltà cagliaritane (la neo nata Architettura non è stata valutata e potrebbe entrare nella classifica dal 2008) si sono sistemate a centro classifica.
INTERNAZIONALE È il voto (107) ai rapporti internazionali a far viaggiare in alto Farmacia: una conferma dell’apertura della facoltà alle esperienze all’estero degli studenti e dei docenti. Altro punto di forza la didattica: la votazione di 105 è la testimonianza della presenza di strutture adeguate e di un’ottima offerta formativa. Discreto il punteggio (95) per il profilo dei docenti, mentre c’è ancora da limare qualcosa in produttività (dispersione, laureati in corso) e nella ricerca. La media voto finale è di 94,2 per un sesto posto, su 29 facoltà italiane, che rappresenta un bel biglietto da visita per gli studenti diplomati che stanno scegliendo dove iscriversi.
METÀ CLASSIFICA Scienze matematiche, fisiche e naturali, Scienze Politiche, Scienze della formazione, Economia, Lingue e Medicina: il tandem Censis-Repubblica ha giudicato da centro classifica queste sei facoltà cagliaritane. Per il polo scientifico guidato dal preside Roberto Crnjar la soddisfazione di aver conquistato il secondo miglior punteggio (87,6, bene in didattica, male in ricerca) nella sfida interna tra le facoltà di Cagliari. Scienze, a livello nazionale, ha chiuso al 18° posto su 28. Quattordicesima su 29 Scienze Politiche con una media voto di 87 (il profilo dei docenti è stato valutato 102, mentre la carenza maggiore è nei rapporti internazionali). Scienze della formazione si è piazzata dodicesima (su 21) con una valutazione di 86,6. Metà classifica per Economia (ventisettesima su 47) e Lingue (nona su 18) entrambe con un voto finale di 86. Annata non eccezionale per Medicina che ha ottenuto il ventitreesimo posto su 36 facoltà italiane con una votazione di 83,6.
NELLE RETROVIE I voti più bassi, nel confronto tra corsi di laurea cagliaritani, sono stati quelli per Ingegneria (83,6), Lettere (80,4) e Giurisprudenza (80). Per la facoltà che sforna ingegneri ventitreesimo piazzamento finale nazionale su 38, mentre il corso di laurea umanistico di Sa Duchessa è rimasto nella parte bassa della classifica con un 36° posto su 41. Nel regno di futuri avvocati e magistrati, a parte il punteggio più basso in Ateneo, si tira un sospiro di sollievo per il ventinovesimo posto conquistato nel confronto con le altre 44 facoltà italiane.
TUTTO STABILE Nessun passo avanti (tranne Scienze) ma neanche un peggioramento. È quanto emerge dal confronto della graduatoria e dei voti di quest’anno con quelli del 2006. Stabilità assoluta per tutte le facoltà a parte Scienze che è l’unico tra i corsi di laurea cagliaritani ad avere una freccia rivolta in su nel trend. Tra i parametri anche le stelle del prestigio per i presidi: nel caso di Cagliari Medicina, Lettere e Giurisprudenza sono le facoltà a poter contare una freccia in più al loro arco.
MATTEO VERCELLI
 
2 - L’Unione Sarda
Prov Ogliastra Pagina 22
Tre giovani ogliastrini fra i sette super laureati in medicina
Dottori con lode a tempo di record

Laurea in Medicina a tempo di record e col massimo dei voti. Un risultato per tre neo dottori made in Ogliastra: Patrizia Congiu, tortoliese, che ha discusso una tesi sugli effetti di alcune patologie collegate al sonno; Francesco Loddo, di Ilbono, che ha discusso una tesi sulle conseguenze delle infezioni batteriche nei reparti di terapia intensiva e Stefano Mameli, lanuseino doc, che ha discusso una tesi sugli esiti di certe patologie cardiache nei pazienti affetti da Aids. Curiosità?Tutti e tre hanno studiato al Classico, a Lanusei e Tortolì. Il brillante risultato è stato celebrato nell’aula magna del Policlinico Universitario di Monserrato, che ha ospitato la prima sessione di laurea in medicina per l’anno accademico 2006-2007. Tra i 58 nuovi medici in dodici si sono laureati nei sei anni previsti e fra loro ben sette hanno hanno ottenuto il massimo dei voti, 110 con lode, con menzione speciale della Facoltà e perfino l’abbraccio accademico. Di questi sette ben tre, come detto, sono ogliastrini. Per l’eccezionale risultato e per coronare questo successo fuori dal comune, i tre neo dottori hanno ricevuto anche una medaglia ricordo.

Laurea in Medicina a tempo di record e col massimo dei voti. Un risultato per tre neo dottori made in Ogliastra: Patrizia Congiu, tortoliese, che ha discusso una tesi sugli effetti di alcune patologie collegate al sonno; Francesco Loddo, di Ilbono, che ha discusso una tesi sulle conseguenze delle infezioni batteriche nei reparti di terapia intensiva e Stefano Mameli, lanuseino doc, che ha discusso una tesi sugli esiti di certe patologie cardiache nei pazienti affetti da Aids. Curiosità?Tutti e tre hanno studiato al Classico, a Lanusei e Tortolì. Il brillante risultato è stato celebrato nell’aula magna del Policlinico Universitario di Monserrato, che ha ospitato la prima sessione di laurea in medicina per l’anno accademico 2006-2007. Tra i 58 nuovi medici in dodici si sono laureati nei sei anni previsti e fra loro ben sette hanno hanno ottenuto il massimo dei voti, 110 con lode, con menzione speciale della Facoltà e perfino l’abbraccio accademico. Di questi sette ben tre, come detto, sono ogliastrini. Per l’eccezionale risultato e per coronare questo successo fuori dal comune, i tre neo dottori hanno ricevuto anche una medaglia ricordo.
F.M.
 
3 - L’Unione Sarda
Prov Sulcis Pagina 18
Carbonia. Primo pozzo
Sarà l’acqua di Sirri a far scongiurare la crisi idrica in città
 
Entrerà in funzione a settembre il primo pozzo da cui si pomperà l’acqua di Sirri. Saranno prelevati quaranta litri al secondo che inizialmente disseteranno le famiglie che abitano sulle colline che sorgono alle spalle della città.
Il grande lago d’acqua dolce che si trova nel sottosuolo carsico della zona di Monte Tasua era stato individuato qualche anno fa dall’Università di Cagliari. Da allora erano partiti gli studi per capire se il bacino sommerso fosse fossile (cioè non più attivo) o se rappresentasse una fonte viva e rinnovabile. Accertato che l’acqua si può prelevare senza creare scompensi idrogeologici, tecnici e studiosi avrebbero dovuto perforare immediatamente i pozzi "spia". Con un diametro di appena dieci centimetri, servono per studiare e tenere ulteriormente sotto controllo la falda sotterranea. Difficoltà tecniche e logistiche (la zona è molto impervia) però avevano rallentato le ricerche che si sono concluse recentemente. Finalmente a settembre si perforerà il pozzo estrattivo. Secondo una prima stima sarà profondo non meno di duecento metri. La grande profondità è motivata dalla cautela dei tecnici che vogliono essere certi di non mettere a rischio la vita della falda sotterranea. Il pozzo costerà, in totale, circa 180 mila euro. Dopo un’ulteriore fase d’approfondimento degli studi si potrà cominciare a sfruttarlo. «Inizialmente per gli abitanti di Sirri», conferma Giacomo Guadagnini, assessore ai Lavori pubblici. «Per collegarlo alla rete idrica cittadina si dovrà realizzare una condotta apposita, ma in quella fase entrerà in gioco anche Abbanoa», spiega l’assessore. «Per la città, il pozzo di Sirri, rappresenta una risorsa importantissima. I quaranta litri al secondo che saranno prelevati inizialmente rappresentano solo una piccola parte della sua potenzialità».
Insomma l’incubo della siccità per la città, se tutto dovesse andare per il verso giusto, sembra definitivamente scongiurato. Tra il pozzo che sta per essere trivellato e quelli già in funzione ci sarà acqua per tutti. Una curiosità, alle sue origini Carbonia era rifornita solo dalla sorgente di Caput Aquas che forniva 15 litri al secondo. Dal 1938 ad oggi il fabbisogno è per lo meno decuplicato, ora per dissetarla, servono per lo meno 115,130 litri al secondo.
MARCO VENTURI
 
4 - L’Unione Sarda
Primo Piano Pagina 2
Referendum. Ne fanno parte docenti universitari ed ex consiglieri
Statutaria, comitato per il no
 
Un appello a Soru perché fissi a fine ottobre (o addirittura agli inizi di novembre) la data del referendum sulla legge statutaria, e una lettera agli amministratori locali perché si schierino in favore del no. Sono i primi due atti ufficiali del neonato comitato referendario che si oppone alla legge sulla forma di governo della Regione, formato nei giorni scorsi da una ventina di professionisti e docenti universitari di diversi orientamenti politici. Aderiscono, tra gli altri, docenti universitari con un recente passato in Consiglio regionale, nei banchi della sinistra (come Andrea Pubusa, Benedetto Ballero, Paolo Fois); studiosi del calibro di Francesco Cesare Casula e Beniamino Moro; l’ex europarlamentare diessino Andrea Raggio; l’ex assessore regionale Tonino Dessì; l’avvocato Luigi Concas, insieme ad altri nomi conosciuti del foro di Cagliari come Patrizio Rovelli e Gianni Contu, ed altri ancora.
Un appello a Soru perché fissi a fine ottobre (o addirittura agli inizi di novembre) la data del referendum sulla legge statutaria, e una lettera agli amministratori locali perché si schierino in favore del no. Sono i primi due atti ufficiali del neonato comitato referendario che si oppone alla legge sulla forma di governo della Regione, formato nei giorni scorsi da una ventina di professionisti e docenti universitari di diversi orientamenti politici. Aderiscono, tra gli altri, docenti universitari con un recente passato in Consiglio regionale, nei banchi della sinistra (come Andrea Pubusa, Benedetto Ballero, Paolo Fois); studiosi del calibro di Francesco Cesare Casula e Beniamino Moro; l’ex europarlamentare diessino Andrea Raggio; l’ex assessore regionale Tonino Dessì; l’avvocato Luigi Concas, insieme ad altri nomi conosciuti del foro di Cagliari come Patrizio Rovelli e Gianni Contu, ed altri ancora.
La loro prima preoccupazione è che la consultazione non si svolga troppo presto, cosa che impedirebbe un dibattito compiuto sulla legge statutaria, la cui approvazione - dicono - «non è stata preceduta da alcuna forma di consultazione delle popolazioni e la discussione in Consiglio regionale è avvenuta con cadenze accelerate». La richiesta di referendum, presentata da diciannove consiglieri regionali, è stata considerata ammissibile nella prima settimana di luglio. Da allora il presidente della Regione ha un mese di tempo per indire il voto, che dovrà essere fissato in una domenica compresa tra il cinquantesimo e il novantesimo giorno dalla data del decreto di indizione. Si attende quindi per i prossimi giorni la decisione del governatore, e il comitato, in una lettera a lui indirizzata, chiede che la data sia fissata «nel giorno utile più vicino alla data di scadenza del termine massimo consentito». Cioè appunto fine ottobre, o al limite inizio novembre.
Il Comitato per il no scrive anche ai sindaci e ai presidenti delle Province, invitandoli ad aderire all’iniziativa attraverso l’indirizzo e-mail comitatoperilno@ tiscali.it . I promotori della consultazione criticano, tra l’altro, la riduzione dei diritti dei cittadini con «l’innalzamento delle soglie per l’attivazione di istituti di partecipazione diretta» (referendum popolari), e ricordando che dalla legge «è rimasto tagliato fuori il sistema delle autonomie locali»: senza per altro che il Consiglio regionale abbia tenuto in considerazione le obiezioni contenute nel parere dato dal Consiglio delle autonomie locali».
 
1 - La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Attualità
Creato in laboratorio un topo schizofrenico
 
ROMA. E’ stato creato in laboratorio il primo topo schizofrenico al mondo. Sarà usato come cavia per ricerche sulla malattia. È la prima operazione di ingegneria genetica nel suo genere: fino ad ora erano state create in laboratorio cavie con disfunzioni fisiche, ma mai era stata loro inferta una malattia mentale. Le organizzazioni per la difesa degli animali condannano l’esperimento definendolo «moralmente ripugnante». I topi schizofrenici sono stati creati modificando il loro Dna perché imiti un gene mutante rintracciato in una famiglia scozzese con un’alta incidenza di casi di schizofrenia. Il cervello dei topi così trattati ha mostrato quindi caratteristiche simili a quelle di umani schizofrenici, come depressione e iperattività. «Questi topi possono costituire un nuovo importante strumento per studiare ulteriormente la combinazione di fattori che determina malattie mentali come schizofrenia e disturbi dell’umore», ha detto al Times Takatoshi Hikida, ricercatore della Johns Hopkins University di Baltimora.
ROMA. E’ stato creato in laboratorio il primo topo schizofrenico al mondo. Sarà usato come cavia per ricerche sulla malattia. È la prima operazione di ingegneria genetica nel suo genere: fino ad ora erano state create in laboratorio cavie con disfunzioni fisiche, ma mai era stata loro inferta una malattia mentale. Le organizzazioni per la difesa degli animali condannano l’esperimento definendolo «moralmente ripugnante». I topi schizofrenici sono stati creati modificando il loro Dna perché imiti un gene mutante rintracciato in una famiglia scozzese con un’alta incidenza di casi di schizofrenia. Il cervello dei topi così trattati ha mostrato quindi caratteristiche simili a quelle di umani schizofrenici, come depressione e iperattività. «Questi topi possono costituire un nuovo importante strumento per studiare ulteriormente la combinazione di fattori che determina malattie mentali come schizofrenia e disturbi dell’umore», ha detto al Times Takatoshi Hikida, ricercatore della Johns Hopkins University di Baltimora.

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