Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 August 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate giornalistiche La Nuova Sardegna e altravoce.net  

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
UNIVERSITÀ 
Via agli scambi culturali con la Thailandia 
 
SASSARI. Un importante accordo di cooperazione è stato siglato tra il rettore Alessandro Maida e il suo omologo dell’ateneo thailandese di Surindra Rajabhat, Achara Phanurat e il delegato per le relazioni Internazionali, Thawatchai Chinnawong. L’accordo prevede, tra l’altro, lo scambio di docenti e studenti delle due Istituzioni nell’ambito di diverse discipline, destinato ad ampliare il già vasto elenco di collaborazioni internazionali dell’ateneo sassarese e incrementare il processo di internazionalizzazione dell’Università thailandese. L’accordo è stato promosso nell’ambito di una preesistente collaborazione tra il Coro dell’Università thailandese e il “Coro Perfugas di Matteu Peru”. All’incontro erano presenti anche Mario Atzori, direttore del Dipartimento di Teorie e ricerche dei sistemi culturali e Anna Frassetto dell’ufficio Ricerca e relazioni internazionali dell’Ateneo, per la Provincia di Sassari Sergio Mundula, assessore per le Politiche sociali e giovanili, cultura, Giovanni Soro, presidente del “Coro Perfugas di Matteu Peru” e Antonio Tortu, presidente provinciale della Fitp (federazione italiana tradizioni popolari).
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
Approvata la legge 
Ricercatori: stop alla fuga dei cervelli 
 
CAGLIARI. Il Consiglio regionale, nonostante alcune spaccature in maggioranza sulla disponibilità e sulla gestione unificata delle risorse, ha approvato all’unanimità la legge sulla promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica. Nel dibattito era stato accolto, a sorpresa e con voto palese (38-34), un emendamento del centrosinistra, ritirato e poi fatto suo da Roberto Capelli (Udc), di affidare la gestione all’Assessorato del Bilancio e non alla Presidenza della Giunta. Nel complesso, come principio, la Regione assume l’obbligo di promuovere, rafforzare e diffondere la cultura scientifica, attraendo e mantenendo in Sardegna un capitale umano altamente qualificato. Il sostegno pubblico verrà razionalizzato con gli obiettivi di favorire l’internazionalizzazione e di integrare la ricerca di base con quella applicata nel mondo dell’impresa. Per favorire il numero e l’elevata formazione dei giovani ricercatori, si erogheranno contributi a fondo perduto per facilitare i sardi a studiare in centri di eccellenza italiani ed esteri, con i quali enti pubblici e privati e le università dell’isola promuoveranno forme di collaborazione, anche attraverso lo scambio di personale.
 Allo stesso modo, con borse di studio o progetti di ricerca pluriennali si favorirà l’arrivo di alte professionalità da utilizzare in strutture riconosciute e a favore delle quali viene garantito almeno l’1% della quota di compartecipazione fiscale relativa al versamento Irpef.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Brevi 
Master in relazioni industriali
 
La facoltà di Scienze politiche ha aperto le iscrizioni al master di primo livello in Relazioni industriali, diretto da Piera Loi. La scadenza per la presentazione delle domande è il 13 settembre. Informazioni ai numeri 070/6753966, o sui siti www.csri.it e wwww.unica.it.
  
1 – altravoce.net
Promozione donna, master per la parità
Meno discriminazione sul lavoro
significa anche rilanciare la maternità
di Matteo Bordiga
 
«La parità l'abbiamo ottenuta solo sulla carta. Ma in Italia, e specialmente in Sardegna, le donne ambiziose e capaci di imporsi sul mercato del lavoro sono ancora fortemente discriminate. Un ostracismo sottile. Non “gridato”, non manifesto. Ma tremendamente castrante». Le parole della sociologa Anna Oppo suggeriscono che c'è una “missione” da compiere. Che la necessità di avviare una politica in grado di favorire l'inserimento lavorativo delle donne è ormai improcrastinabile. Se è vero che, nel 2007, «ben il 30% delle donne sarde in età fertile non fanno e non faranno figli proprio perché non possono fare affidamento su un impiego sicuro e dignitoso». A livello nazionale, l'Isola fa registrare il più basso tasso di natalità in assoluto.
 
Insomma, le condizioni economiche delle lavoratrici sarde non consentono di programmare una vita serena. E un primo passo, per invertire una tendenza ormai «sedimentata e forgiata da secoli di maschilismo imperante», potrebbe essere quello di far conoscere a una società spesso miope le potenzialità e le doti professionali delle donne. Per farlo, l'Università di Cagliari ha pensato di formare degli specialisti in “Promozione delle pari opportunità”. I futuri esperti, dopo aver frequentato un approfondito master universitario di secondo livello, saranno lanciati sul mercato del lavoro per combattere l'esclusione delle donne dai ruoli lavorativi più importanti. E per ottenere finanziamenti comunitari che possano favorire l'inclusione sociale delle (molte) disoccupate isolane.
 
Il progetto, presentato ieri a Cagliari in una conferenza stampa, partirà il prossimo anno accademico. I corsi, aperti sia a donne che uomini, si terranno nei fine settimana (venerdì e sabato) a Cagliari, presso il complesso universitario di viale fra' Ignazio e i locali della ex clinica Aresu. La durata del master coprirà l'intero anno accademico, per un totale di 60 crediti formativi fra attività didattiche e 300 ore di stage. È prevista una selezione all'ingresso solo se il numero degli iscritti supererà i 40 posti disponibili. Due le quote di iscrizione: 1.250 euro per i non occupati e/o precari e 2.500 euro per gli occupati. I requisiti per essere ammessi alla frequenza delle lezioni sono molto semplici: occorre essere in possesso di un diploma di laurea conseguito in base al vecchio ordinamento o di una laurea specialistica. Non importa in quale disciplina. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 10 settembre 2007. La direzione e il coordinamento del master sono affidati alla professoressa Anna Oppo.
 
L'iniziativa, unica in Sardegna, rientra nel quadro delle attività promosse in occasione dell'anno europeo delle Pari Opportunità. Oltre all'Università di Cagliari, che curerà la pianificazione dei corsi, la sostengono la Consigliera regionale di parità Luisa Marilotti, la Consigliera di parità della Provincia di Cagliari Tonina Dedoni, la Aidda (Associazione Imprenditrici dirigenti d'azienda) e la Provincia del Medio Campidano. In totale, i fondi stanziati ammontano a circa 20mila euro.
 
«E speriamo di ottenere qualche altro finanziamento sotto forma di borse di studio», aggiunge Anna Oppo, «perché, come tutte le iniziative supportate e diffuse dalle donne, questo master ha finora raccolto contributi singoli letteralmente ridotti all'osso. D'altra parte, è da dieci anni che cerco di lanciarlo, incontrando nell'Isola delle resistenze non tanto burocratico-amministrative quanto piuttosto vagamente ideologiche. Ma si tratta di tentennamenti ben celati, di reticenze sottili. Guarda caso, a Milano un'iniziativa analoga è subito decollata. Con il sostegno e le lodi sperticate di parti sociali, istituzioni e Università. In Sardegna, evidentemente, permangono delle riserve. Dettate soprattutto da antiche scorie a livello di mentalità, di predisposizione sociale nei confronti di una novità di questo tipo».
 
Del resto, la difficoltà nel reperire finanziamenti sostanziosi riflette il clima di “affettuosa indifferenza” ispirato da iniziative come quella di un corso per la parificazione dei diritti fra uomo e donna: «Nessuno ci ha discriminato, si badi bene», precisa Oppo, «anzi, il rettore dell'Università di Cagliari, Pasquale Mistretta, ci ha ha fatto i migliori auguri per l'inizio del corso. Ma è innegabile che si riscontra un minor favore sociale da parte degli stati maggiori della politica e delle istituzioni isolane». E forse da parte degli stessi cittadini? «Siamo ancora poco sensibili a cose che da altre parti, come dimostra l'esperienza di Milano, non appaiono poi così sconvolgenti…»
 
Eppure, l'emergenza “strillante” del tasso di fecondità della Sardegna, che con 1,07 figli per donna è il più basso d'Italia, dovrebbe spingere a riflettere. «Inutile dire che c'è una stretta correlazione fra i diritti riconosciuti alle donne, fra i quali quello al lavoro, e la loro possibilità di avere figli», prosegue la sociologa, che ha documentato la sua analisi con i risultati di proprie ricerche e, per quanto il problema del lavoro femminile, con l'approfondito studio raccolto in un libro di Maria Letizia Pruna. «Perché, guarda caso, proprio nell'area mediterranea, dove le donne subiscono le conseguenze dei vecchi retaggi culturali e godono di meno diritti, le gravidanze sono più rare. In Sardegna, purtroppo, questa tendenza è esasperata: le ragazze vorrebbero avere figli, ma solo a condizione di poterli allevare senza dover fare i salti mortali per tirare avanti. In altre parole, la disponibilità alla maternità è ancora alta, ma le donne pretendono un lavoro sicuro con il quale regalare a sé e ai propri bambini una vita più che dignitosa».
 
Tuttavia, qualche segno di miglioramento c'è stato: negli ultimi anni, l'80% di nuovi posti di lavoro è stato occupato da donne. «Ma sia in Italia che in Sardegna, la sperequazione fra lavoratori e lavoratrici continua a essere forte», osserva Oppo, «e il nostro master, se certo non potrà da solo abbattere le tradizionali barriere che, nell'immaginario collettivo, separano il ruolo dell'uomo da quello della donna, contribuirà a rendere le ragazze più consapevoli delle loro potenzialità. E, soprattutto, delle difficoltà che incontreranno nel farle valere sul mercato del lavoro».
 
Una volta conseguito il diploma del master, i frequentanti dovranno essere in grado di incentivare delle concrete politiche di inclusione della donna nella realtà sociale e lavorativa isolana e nazionale. «Ovviamente, ci auguriamo che coloro che si specializzeranno in “Promozione delle pari opportunità” non vadano poi a sfruttare le loro conoscenze in lidi lontani, ma rimangano in Sardegna per intervenire attivamente sul nostro territorio», sottolinea la neo assessora regionale al lavoro, Romina Congera. Che sposa in pieno il progetto del master: «Darà alle donne gli strumenti per potersi inserire meglio nella società. Bisogna lavorare affinché, nel mondo del lavoro, la precarietà non sia più giovane e donna, come è oggi. E sradicare una volta per tutte questa cultura evanescente e maschilista che prescrive una divisione dei ruoli così incontrovertibile: mariti e mogli, fidanzati e fidanzate devono lavorare entrambi. Secondo la logica della complementarietà. E, ribadisco, auspico che gli effetti del master si possano riverberare, in prima battuta, sulle giovani donne sarde».
 
Dal punto di vista della didattica, il corso prevederà numerosi insegnamenti mutuati dalla facoltà di Scienze politiche: sociologia, metodologia della ricerca sociale, diritto pubblico italiano ed europeo, demografia, antropologia, economia e bioetica sono solo alcune delle materie che comporranno il piano di studi degli allievi frequentanti. Ma cosa offre di diverso questo master rispetto ai normali corsi di laurea triennale e specialistica? «Un taglio didattico e intellettuale tutto al femminile», assicura Anna Oppo, «tanto che, ad esempio, la sociologia e la storia saranno sviscerate dalla prospettiva dei movimenti politici e culturali guidati dalle donne. Mentre il corso di economia prevederà l'analisi delle dinamiche del mercato del lavoro femminile. Insomma, quello che c'è di nuovo è l'imprinting che intendiamo dare agli studi. Un approccio, per miracolo e per una volta, assolutamente “femminocentrico”».
 
 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie