Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 May 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 7 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 27
Cerimonia il 12 giugno
Alla farmacologa Maria Del Zompo il premio delle donne imprenditrici
 
È stato assegnato alla farmacologa Maria Del Zompo il premio Aidda, istituito dalla delegazione sarda dell’Associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda. Il premio, giunto alla sua terza edizione, sarà consegnato nel corso di una cerimonia che si terrà alla presenza del sindaco Emilio Floris nella sala consiliare del Comune di Cagliari il prossimo 12 giugno. Il riconoscimento va alla Del Zompo perché, recita la motivazione, ha «incisivamente contribuito, con l’altissimo livello della sua attività clinica e di ricerca, a dare lustro alla Sardegna e alle donne nel mondo». Nata a Cagliari 55 anni fa da una famiglia originaria di San Benedetto del Tronto, da un anno e mezzo prorettore dell’università di Cagliari, di cui dirige la Sezione di Farmacologia Clinica nel dipartimento di Neuroscienze "B. Brodie" e nella cui Facoltà di Medicina e Chirurgia ha una cattedra da professore ordinario di Farmacologia, Maria Del Zompo ha ottenuto alcuni mesi fa la sua consacrazione internazionale: lo scorso primo novembre, infatti, la studiosa è stata chiamata a far parte della Società internazionale di genetica psichiatrica.
 
2 – L’Unione Sarda
Commenti Pagina 24
L’accanimento formativo nuoce anche all’Isola
 
Il dibattito sull’impiego pubblico è oggi polarizzato sulle questioni della produttività e del costo dei contratti di lavoro. Questioni importanti, ma da sole non decisive rispetto all’obiettivo di rendere le pubbliche amministrazioni italiane efficienti, efficaci e di qualità. Al riguardo è utile rilanciare la riflessione sulla professionalità richiesta al dipendente nel momento d’accesso alla pubblica amministrazione e, successivamente, durante tutta l’attività lavorativa. Proprio su tale questione occorre un impegno prioritario delle pubbliche amministrazioni. Non che non si sia fatto niente, anzi. Nell’ultimo decennio si è passati da una carenza totale di interventi a un notevole incremento, sostenuto da finanziamenti a carico dei bilanci delle diverse amministrazioni, dell’Unione europea, dello Stato e delle Regioni. Tuttavia, esistono gli squilibri: si va dall’assenza di interventi a importanti e adeguati programmi formativi. In alcuni e non sporadici casi, a un vero e proprio fenomeno di "accanimento formativo", cioè di proposte massicce, il più delle volte affidate a società che hanno vinto bandi cofinanziati dall’Ue, che devono svolgere l’attività formativa prevista dai progetti entro tempi generalmente ristretti. È quest’ultimo un fenomeno che si riproporrà in modo sensibilmente aggravato in Sardegna, beneficiaria di consistenti finanziamenti per la formazione dei dipendenti della P.A., nel periodo di tempo che ci separa dalla fine dell’anno 2008, entro cui devono essere spesi e rendicontati i finanziamenti dei programmi europei relativi al periodo 2000-2006. Alle amministrazioni pubbliche sarde si pone quindi il problema del cosa fare: dalla rinuncia a gran parte degli interventi formativi già finanziati, per impossibilità di garantire la frequenza dei dipendenti, pena gravi problemi di funzionamento degli uffici, a possibili e auspicabili rimodulazioni degli stessi interventi, sulla base delle effettive esigenze, da attuare attraverso l’istituzione di apposite "cabine di regia" tra le amministrazioni interessate e le agenzie formative affidatarie delle diverse attività formative. Non si tratta solo di calendarizzare opportunamente le diverse iniziative tenendo conto degli impegni lavorativi dei dipendenti, ma di "metterle a sistema", evitando sovrapposizioni e ripetizioni anche di contenuti. Occorre poi utilizzare accortamente e diffusamente gli strumenti messi a disposizione dalle tecnologie dell’informazione che consentono flessibilità dei tempi di apprendimento. Si tratta, in sostanza, di attuare un processo di revisione di obiettivi didattici, tempi, metodi e contenuti dei progetti formativi in programmazione, nella misura necessaria, così come peraltro prescrive il "Protocollo d’intesa sulla qualità dei servizi formativi delle scuole che svolgono attività di formazione per la pubblica amministrazione" del giugno 2002.
Franco Meloni (Formazione-Università Cagliari)
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 32
Settimo. La Soprintendenza ha già avviato gli scavi nella zona di Cuccuru Nuraxi
Un colpo di ruspa scopre una necropoli
I primi reperti trovati nel cantiere di un centro commerciale
 
Nella vallata dei misteri, ai piedi della maestosa collina di Cuccuru Nuraxi all’estrema periferia di Settimo San Pietro, emerge una necropoli romana o bizantina. A verificarlo con assoluta certezza, nei prossimi giorni, sarà l’archeologa della Soprintendenza, Maria Rosaria Manunza. La studiosa ha già fatto visita nel sito dove, alcune settimane fa, una ruspa ha sfiorato una di queste tombe. La comunicazione al Comune e alla Soprintendenza è stata immediata e i lavori per la realizzazione di un centro commerciale si sono fermati. L’opera di scavo è già iniziata: la terra che ricopre le sepolture è stata rimossa e dalle prossime ore si inizierà a scrutare fra le tombe, con maggiore attenzione. Anzi, si farà quasi tutto a mano per evitare possibili danni. l’archeologa «Sepolte lì sotto», dice Maria Rosaria Manunza, «ci sono tombe a cappuccio coperte con le tegole. Siamo solo alla fase preliminare degli scavi: fra qualche giorno potremo risalire con assoluta certezza al periodo delle tombe. Tre le ipotesi: periodo romano, bizantino e tardo romano». l’area Una sorpresa? Neppure per idea, visto che siamo a poche centinaia di metri dalla collina di Cuccuru Nuraxi, che ospita un pozzo sacro e nasconde diverse tombe a pochi centimetri di profondità. Alla sua base, durante gli scavi per la condotta dell’Eaf, sono emerse altre tombe (pare romane) e più a valle, in zona "Pill’e Matta" a Quartucciu, è stata scoperta una grossa necropoli. Non è tutto: sul lato opposto, in direzione di "Pitz’e Pranu", all’interno del cortile della chiesetta monumentale di San Giovanni, alcuni anni fa sono stati individuati alcuni mosaici di una villa romana. Un quadro logico in questo territorio, popolato evidentemente, oltre che nel periodo nuragico, anche in quello romano. gli scavi Proprio a San Giovanni stanno per riprendere gli scavi mirati a riportare alla luce sia il mosaico sia i resti della villa. Sarà Simonetta Angiolillo, dell’Università di Cagliari, a seguire l’intervento dopo il parere favorevole del ministero dei Beni culturali, al quale era stato fatto pervenire un piano di studio, di finanziamento e di scavo. le prospettive Una situazione, insomma, che si annuncia di grande interesse e promette di trasformare la zona fra San Giovanni e Cuccuru Nuraxi in un vero e proprio parco archeologico a pochi chilometri da Cagliari. Un’occasione straordinaria per proporre finalmente quel turismo interno di cui si parla da tempo, inserendo anche le chiese monumentali della parrocchia e le campestri di San Giovanni e di San Pietro Apostolo. Un patrimonio definito complessivamente «di straordinario interesse archeologico e culturale».
Antonio Serreli
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano Pagina 26
Consorzio Uno
Venerdì il dibattito sugli alimenti
 
Continuano i seminari e i convegni organizzati dal Consorzio Uno, ente che gestisce i corsi universitari a Oristano. L’ente, insieme al corso di laurea in Tecnologie alimentari della Facoltà di agraria dell’Università degli studi di Sassari e l’Aita (Associazione italiana di tecnologia alimentare) venerdì hanno infatti organizzato alle 9.30 un seminario dal titolo: "Gli alimenti funzionali". L’incontro si terrà nei locali del Chiostro del Carmine (aula 1P), sede della facoltà oristanese e i lavori saranno coordinati da Antonio Farris, presidente del Corso di laurea in Tecnologie alimentari dell’Università degli studi di Sassari. L’incontro scientifico, voluto dal Consorzio Uno, rivolto ad imprese, enti, studenti e altri soggetti interessati operanti nel settore agroalimentare, vedrà le relazioni, durante il corso della giornata, di Alessandro Santi del gruppo Neotron e di Lorenzo Morelli dell’Università del Sacro Cuore di Piacenza, e Antonio Piga e Pietrino Deiana dell’Università degli studi di Sassari. Successivamente nel chiostro del Carmine si svolgerà il dibattito e si trarranno le conclusioni della giornata di studio.
 
5 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 21
In campo Confcommercio
Master e convegni per il rilancio della Maddalena
 
Dalle stellette americane al turismo, passando per la formazione. Un progetto ambizioso che ha al centro la riconversione turistica della Maddalena. Confcommercio, Università di Sassari, Ente della Fiera internazionale di Milano e Scuola superiore del turismo hanno deciso di scendere in campo per stimolare la rinascita economica dell’isola, mettendo al centro delle attività produttive proprio il turismo. Non si parte però dalla gestione di un albergo o da una qualche attività immobiliare. Il punto di avvio è rappresentato dalla formazione nel campo del turismo. il pianoIl piano, a cui lavorano da mesi Antonello Menne e Marco Rizzi, entrambi docenti universitari, prenderà corpo domani mattina, quando a Sassari sarà firmato un protocollo d’intesa per dare vita a un Comitato promotore dell’iniziativa. L’obiettivo è chiaro: creare a La Maddalena un polo d’eccellenza per il turismo, a partire dalla formazione. accordoIl protocollo d’intesa sarà sottoscritto a Sassari dal rettore dell’Università di Sassari con Confcommercio, Scuola superiore del turismo e Fondazione della Fiera internazionale di Milano. L’obiettivo è costituire appunto un "Polo formativo La Maddalena", attraverso il quale promuovere master, corsi di formazione e aggiornamento sulla valorizzazione del turismo, iniziative di studio, ricerca, promozione, ma anche l’organizzazione di eventi che possano rivitalizzare il turismo nell’isola. Si parla ad esempio di convegni, eventi culturali e altre attività legate al turismo. l’attivitàPer la realizzazione dell’iniziativa è stato deciso di costituire un Comitato promotore e un Comitato scientifico, con il coinvolgimento del Comune e della Regione. Non c’è tempo da perdere per l’avvio dei progetti a La Maddalena e il Comitato promotore metterà a punto un progetto operativo già nei prossimi mesi. (g. d.)

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Nuoro
Esperti a confronto a Orani sul futuro dell’attività mineraria 
 
ORANI. L’attività mineraria del territorio di Orani, con le sue problematiche è stata al centro del Iº simposio internazionale sulle attività estrattive e sulle aree minerarie dismesse. L’evento, organizzato dal Comune con la collaborazione del Parco geominerario, si è svolto sabato scorso nei locali dell’ex deposito del talco. Ad aprire i lavori, coordinati dal giornalista Giacomo Mameli, i saluti del sindaco Franco Pinna e dell’assessore provinciale alla Sanità, Tonino Ladu. I primi interventi sono stati interamente dedicati all’attività estrattiva attualmente presente sul territorio oranese e alle due aziende operanti nel settore. Stefano Dorazio e Franco Ponticelli, rispettivamente amministratore delegato e direttore tecnico della Rio Tinto Minerals Italy - Luzenac Valchisone, seguiti da Giorgio Bozzola, amministratore delegato della Maffei Spa e da Roberto Bornioli, direttore della Maffei Sarda, hanno illustrato le caratteristiche delle due aziende, la prima leader nell’estrazione del talco, la seconda nel settore dei feldspati.
 Da anni entrambe si occupano con impegno del ripristino ambientale delle aree dismesse, cercando di limitare i danni sul territorio. L’attività estrattiva, infatti, pur rappresentando una preziosa risorsa economica e occupazionale, appare devastante per l’ambiente. Per questa ragione, grazie al progresso tecnologico, si avanza l’ipotesi del riutilizzo degli scarti, che però «non sempre è possibile - ha spiegato Marcello Ghiani, dell’università di Cagliari - perché è difficile garantirne il livello di qualità e spesso il profitto è inferiore al costo di lavorazione».
 «Il ripristino ambientale - ha dichiarato Ignazio Camarda - non può prescindere dalle caratteristiche specifiche dei diversi luoghi in cui si interviene». Un ruolo fondamentale per il recupero e la tutela delle aree minerarie spetta pertanto al Parco geominerario, come hanno ribadito il presidente dell’ente, Luciano Ottelli e il commissario Giampiero Pinna. In chiusura, l’intervento dell’assessore regionale all’Ambiente, Cicitto Morittu, che ha confermato l’impegno della Regione per il risanamento e la tutela ambientale, la cui qualità rappresenta un elemento fondamentale per l’isola.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Attualità
L’intervista. Parla Natale Fusaro docente alla Sapienza 
La famiglia italiana uccide più della mafia 
 
CON un morto ogni due giorni, la famiglia italiana uccide più della criminalità organizzata e di quella comune. E il luogo a più elevato rischio è proprio la casa: su 10 omicidi avvenuti nel 2005 nella sfera familiare, 6 sono stati commessi tra le mura domestiche. Inoltre su 10 donne uccise ben 7 vengono ammazzate dal partner o da un familiare. La fotografia che emerge dal rapporto Eures-Ansa «L’omicidio volontario in Italia», presentato a gennaio, trova conferma nelle parole del professor Natale Fusaro, docente di Criminologia e Criminalistica all’Università La Sapienza di Roma: «I delitti in famiglia sono in aumento. La famiglia uccide più della mafia».
Professor Fusaro, l’omicidio di Barbara Cicioni sembra essere l’ultimo di una lunga serie di delitti in famiglia. Perchè questo incremento?
 «I reati tra le mura domestiche avvengono perchè non c’è più un valore riconosciuto alla famiglia e allora tutto è consentito. La genesi di questi delitti va cercata nel fatto che non ci sono più ruoli distinti all’interno della famiglia, anzi c’è una perdita di ruoli. Una volta la donna era una figura più rimessa alle volontà del capo famiglia, questo oggi non succede più e si creano situazioni di conflitto. Oggi poi entrambi i coniugi lavorano e difficilmente riescono a rinunciare alle proprie aspettative anche professionali, ma al contempo non si è capaci di gestire questi nuovi ruoli».
 Significa che la famiglia è cambiata troppo in fretta?
«La società è cambiata ma non ci si è resi conto dei nuovi ruoli che questo cambiamento comportava. Manca una consapevolezza dei ruoli che si può acquisire solo attraverso il dialogo, ma quando non c’è più dialogo è probabile che si arrivi a manifestazioni di violenza e addirittura ad atti abominevoli. E poi la famiglia ha perso autorevolezza: dobbiamo ricordare che non ci sono solo uxoricidi, ma anche figlicidi, parenticidi e genitoricidi. E’ quindi necessario che si faccia una riflessione sociologica su quanto sta accadendo per tornare a una cultura dei valori».
 Anche l’uccisione dei genitori da parte dei figli trova la sua genesi in questo cambiamento dei ruoli?
«In questo caso quello che manca a monte è il ruolo genitoriale. Manca la capacità dei genitori di porsi con autorevolezza, abbiamo davanti una generazione che non ha le idee chiare su cosa significa essere genitori e delega l’educazione alla scuola».
 Per il caso di Perugia, il pm parla di «pregressi maltrattamenti» e viene da pensare che forse dei segnali d’allarme c’erano stati...
«L’uxoricidio è difficile che venga deciso all’improvviso. Può accadere se il movente è la gelosia, ma si tratta di casi rari. Nei casi che invece sono preceduti da maltrattamenti o conflittualità, il fatto di aver lasciato che continuassero può aver costituito il terreno in cui è maturato il delitto». (m.v.)

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie