Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 May 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 10 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 22
Università, urne aperte
Urne aperte nelle facoltà dell'ateneo. Oggi e domani si vota per l'elezione delle componenti del Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu). Otto liste per un totale di 59 candidati da tutta Italia, raggruppati nel distretto del sud. In corsa anche sette rappresentanti sardi: Paolo Pizzadili (lista 1 - Ateneo studenti), Simona Porru (lista 2 - Azione universitaria), Pina Angela Corda (lista 3 - Unione degli universitari), Roberto Loddo (lista 4 - A sinistra in movimento), Simone Pili (lista 5 - Unicentro), Pierpaolo Cassoni (lista 7 - Studenti per le libertà) e Graziella Cordeddu (lista 8 - La confederazione). Si vota oggi in tutte le facoltà di Cagliari, dalle 8,30 alle 19 e domani dalle 8,30 alle 14. Per esprimere la propria preferenza occorre presentarsi ai seggi con il libretto universitario o un documento di identità. Nessun sardo è mai entrato a far parte del Cnsu, organo consultivo di rappresentanza degli studenti iscritti ai corsi attivati nelle università italiane. Il consiglio formula pareri e proposte al Ministro dell'Università riguardo diversi progetti, come il riordino del sistema universitario, i decreti ministeriali, i criteri per l'assegnazione e l'utilizzo del fondo di finanziamento ordinario. Con queste elezioni verrà rinnovato l'intero organico, che consiste in 30 componenti eletti dagli studenti. (st.co.)
 
2 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 16
Bisturi di epoca romana
Forum Traiani, accanto alle terme c'era un ospedale
Accanto alla terme, a Forum Traiani, c'era anche un ospedale. Forse una clinica militare, ovviamente di epoca romana, della quale non era mai stata trovata traccia. Qualche settimana fa però i bisturi utilizzati dai chirurghi nella casa di cura di Fordongianus sono stati recuperati dai militari della Guardia di finanza di Oristano. Una decina di strumenti medici saltati fuori per puro caso, nel corso di una perquisizione che certamente non aveva l'obiettivo di recuperare importanti reperti archeologici. La scoperta, secondo gli storici, è sensazionale. Di un ospedale romano in Sardegna, infatti, non si aveva notizia. Quello di Forum Traiani è il primo, simile a quello di Rimini. I bisturi recuperati nell'Oristanese sono identici a quelli ritrovati nella "Casa del chirurgo" di Pompei realizzata intorno al III secolo avanti Cristo. Strumenti raffinati, in alcuni casi molto simili a quelli utilizzati attualmente nelle più moderne sale operatorie. «Un ritrovamento incredibile, eccezionale», commenta Raimondo Zucca, archeologo e docente dell'Università di Sassari: «I finanzieri di Oristano ci hanno restituito un vero tesoro. Quelli sequestrati sono strumenti rarissimi, che offrono una testimonianza in più sulla importanza di Forum Traiani e sulla vita che si svolgeva». Ai tempi dei Romani, anche se gli antibiotici ancora non esistevano, i chirurghi qualche tecnica l'avevano già imparata. Nel periodo imperiale, in particolare, la chirurgia fece notevoli passi in avanti: vennero adottate anche nuove terapie e realizzati strumenti sempre più adatti agli interventi. In un trattato di medicina, scritto nel II secolo dopo Cristo da Galeno, si discute di tecniche chirurgiche e si dibatte delle terapie per curare per esempio il labbro leporino. Un medico molto noto, nel secolo successivo, fu Antillo, che pare praticasse con successo interventi alle palpebre, alle guance, alla fronte e al naso. La nascita dei primi ospedali, secondo gli storici, risale al periodo successivo alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, anche se lo sviluppo degli studi venne rallentato dalla disapprovazione della chiesa per le incisioni sanguinarie. I reperti ritrovati qualche settimana fa sono stati analizzati dallo studioso oristanese Tanino Demurtas e da domani saranno esposti nelle sale dell'Antiquarium Arborense di Oristano. Oltre ai bisturi romani al museo archeologico cittadino saranno donati altri reperti sequestrati nei mesi scorsi dalle Fiamme gialle. Tra i quali c'è un altro pezzo considerato dagli studiosi di particolare importanza storica: un'anfora in bronzo che non ha meno di tremila anni di storia. Il vasetto askoide, conservato miracolosamente integro, secondo il parere del sovrintendente archeologico della Sardegna, risale sicuramente all'inizio del'Età del bronzo, cioè tra il 1300 e il 900 avanti Cristo. Il tutto era stato sequestrato a bordo di un'auto bloccata per caso dai finanzieri del comando provinciale di Oristano. Nel cofano c'era anche il resto di un tripode di origine cipriota, una quarantina di manufatti in bronzo (tra i quali i frammenti del copricapo di alcuni bronzetti e di una barchetta votiva di periodo nuragico), sedici pezzi di pugnali e di lance in bronzo. Ma anche un anello e alcune lamine non lavorate.
Nicola Pinna (Unioneonline)
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano Pagina 18
Area Marina protetta
Botanici svizzeri in visita per studiare le particolarità del Sinis
Questa mattina arriva a Cabras una comitiva di ricercatori e studiosi di botanica per visitare il Sinis e le zone più interessanti dell'Area Marina Protetta. Verranno accolti dai responsabili dell'Amp per un primo contatto che avverrà nella sala delle riunione del Museo civico in via Tharros. Della comitiva fanno parte 20 membri della Società botanica svizzera. Sono docenti, ricercatori, curatori di orti botanici e studiosi in genere che provengono da Sassari dove erano giunti ospiti dell'Università. Per ampliare le loro conoscenze scientifiche, su indicazione della stessa università sassarese, hanno deciso di visitare anche il territorio dell'Area Marina Protetta Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre. Dopo l'incontro fissato al museo per le 10.30, la comitiva verrà accompagnata dal direttore dell'Amp Bruno Paliaga e da altri tecnici in un tour dei luoghi più caratteristici del territorio di Cabras. In particolar modo sarà seguito un percorso lungo gli stagni Pontis e Mistras ed anche lungo le coste alla scoperta di specie botaniche rare e endemiche, tipiche e in alcuni casi riscontrabili soltanto nel Sinis. Tra le altre il Limonium tharrosianum, la Poligala sinisica, la viola corsica che sono poi soltanto alcune delle specie flogistiche per le quali il territorio di Cabras e dell'Area Marina Protetta rappresenta una sede di eccellenza. La scelta degli svizzeri di includere nel loro tour nell'isola anche il Sinis costituisce una grande opportunità per lo sviluppo e l'incremento del turismo scientifico nel territorio di Cabras in periodi dell'anno poco frequentati e in assenza dei problemi posti dal turismo di massa. Momenti ideali per questo tipo di attività ma che richiedono comunque una offerta ricettiva adeguata. Le ricchezze storiche, culturali e naturali del territorio non sono sufficienti da sole a garantire uno sviluppo turistico ed un incremento delle presenze se non crescono di pari passo adeguate strutture ricettive.(g. a)
 
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 47
Sassari
Studenti in festa all'Erasmus day
È tempo di Erasmus day. Oggi e domani anche a Sassari verrà celebrato il programma Erasmus, il progetto che ha favorito lo scambio culturale tra gli studenti di tutta Europa. In occasione del ventesimo anniversario della nascita del progetto, al quale hanno aderito finora un milione e mezzo di studenti, in tutta Europa sono state organizzate numerose manifestazioni e convegni. E anche Sassari ha il suo piccolo popolo di studenti Erasmus: molti ragazzi, la maggior parte dei quali provenienti dalla Spagna, che per qualche mese hanno deciso di trasferirsi in Sardegna, frequentare le lezioni nelle nostre facoltà e fare amicizia con i colleghi sassaresi. A dare maggiore risalto al ventesimo anniversario della nascita del progetto Erasmus, la concomitante ricorrenza del cinquantenario della firma dei Trattati di Roma. Questo pomeriggio nella facoltà di Scienze Politiche si svolgerà un convegno dal titolo "Cinquant'anni dalla firma dei Trattati di Roma, cento anni dalla nascita di Altiero Spinelli". A chiudere la due giorni dedicata all'Erasmus la serata organizzata dalla Goliardia dell'Università turritana. (m.c.)
 
5 – L’Unione Sarda
Extra Internet Pagina 37
Se puntato verso i lati
Lo sguardo migliora la memoria
Secondo una ricerca realizzata in Gran Bretagna, muovere gli occhi da una parte all'altra per trenta secondi ogni mattina aumenta la memoria del dieci per cento. Il motivo? Il movimento continuo permette ai due emisferi del cervello di interagire in maniera più efficiente. Per provare i risultati del suo studio Andrew Parker, il ricercatore della Manchester Metropolitan University che ha coordinato la ricerca, ha chiesto a 102 studenti universitari di ascoltare venti liste di quindici parole e poi di segnare su un foglio nel quale erano elencati dei vocaboli quelli che si ricordavano di aver sentito. I soggetti che prima di iniziare l'esperimento avevano mosso gli occhi da una parte all'altra sono riusciti in media a individuare il dieci per cento delle parole in più. Gli studenti che avevano fatto questo piccolo esercizio, inoltre, mostravano una capacità superiore del 15% di individuare quei termini presenti nella seconda lista che avevano un suono simile a quelli ascoltati. «Il nostro lavoro mostra che la memoria istantanea può essere migliorata», assicura Parker.

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
«La persona e le politiche sociali» 
Un convegno all’università organizzato dal laboratorio Foist 
AULA MAGNA Gli appuntamenti per il trentennale 
SASSARI. Continuano, con un convegno nazionale, le iniziative del laboratorio Foist per «celebrare» i suoi 30 anni di attività. Il Laboratorio Foist (acronimo che sta per Formazione, Occupazione, Informazione, Servizi e Territorio) per le politiche sociali e processi formativi, che funziona presso il Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società, quest’anno ha organizzato una serie di iniziative per celebrare tanti anni di attività trascorsi a occuparsi delle politiche sociali, in risposta ai bisogni dei gruppi umani e i servizi di utilità sociale interagenti tra loro, nel territorio sardo, e del Nord Sardegna in particolare.
 Per domani, in collaborazione con il Gruppo Nazionale Spe di Sociologia per la Persona, presso l’aula Magna in piazza Università, con inizio alle 9 e alle 16, si terrà un convegno nazionale su «Cura alla persona, cura delle persone, declinazioni di un concetto». Dopo il saluto del rettore Alessandro Maida, la presentazione dei lavori da parte di Alberto Merler, presidente del corso di Laurea interfacoltà in Servizio Sociale a indirizzo europeo, e la relazione introduttiva del coordinatore nazionale Spe, Vincenzo Cesareo dell’università Cattolica di Milano, ci sarà una prima sezione dei lavori «Persona e politiche sociali» e una seconda «Persone, Consumi, Istituzioni» con interventi e dibattito e conclusioni finali». Presenti personaggi di primo piano nazionale come Pierpaolo Donati, che terrà una relazione su «I soggetti delle politiche sociali: cittadini o persone umane?», Andrea Bixio, Laura Bovone e Luigi Frudà. Nel precedente incontro, svolto circa un mese fa, si è analizzata l’immagine dell’assistente sociale e del suo operato, così come emerge più o meno stereotipata attraverso varie varieanalisi tra cui lo studio di film e libri di diverse nazioni, è stata al centro di una giornata di studio dove si è parlato anche della supervisione nelle professioni sociali. Alla presenza di tanti operatori sociali del territorio si è svolta un’iniziativa, in collaborazione con l’Ordine nazionale degli assistenti sociali, riguardante specificamente l’interessante tema dell’integrazione e la supervisione nelle professioni sociali. Principali relatori son stati la professoressa Elena Allegri (università del Piemonte Orientale), della professoressa Rosemary Serra (università di Trieste), della dottoressa Marisa Erriu (presidente Ordine nazionale assistenti sociali Regione Sardegna). La professoressa Elena Allegri ha presentato il suo lavoro di ricerca «e rappresentazioni dell’assistente sociale» e presentato anche un cd multimediale «Presenze deboli, saperi forti. L’assistente sociale: quello che si racconta, quello che rimane in ombra». Proposti alcuni aspetti del lavoro dell’assistente sociale, teorie, definizioni, funzioni, attività, contesti, strumenti, considerati nel rapporto tra professione e rappresentazioni dominanti. Emersi alcuni aspetti interessanti riguardanti la figura del supervisore e la sua esperienza col tirocinante per concludere»Nessuna professione che si occupa di sociale può prescindere dal tirocinio» perché «Il tirocinante, in quanto osservatore, è anche uno stimolo utile a mettere in discussione la routine quotidiana e i modelli teorico-operativi consolidati divenendo un elemento fondamentale per la buona pratica del servizio sociale». Messo l’accento sulla funzione dei supervisori durante il tirocinio degli studenti, utile a completare la formazione dell’assistente sociale attraverso esperienze concrete di operatività, a partire dal corpus di modelli teorici appresi all’università.
 Per l’assistente sociale non si deve separare il momento formativo-teorico da quello formativo-professionale ma dovrebbe dare un senso di continuità fra teoria e prassi attraverso la valutazione della capacità del tirocinante di applicare le teorie nella stessa pratica quotidiana del servizio sociale.
Roberto Spezzigu  
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Il ventennale dell’Erasmus 
Scienze politiche, due giorni di incontri e dibattiti 
SASSARI. Il 50º anniversario dei Trattati di Roma, che hanno segnato la nascita dell’unità europea, e il ventennale dell’Erasmus, il programma internazionale di mobilità universitaria che ha registrato in quattro lustri risultati di rilievo, si incrociano oggi e domani nel capoluogo turritano in una “due giorni” di approfondimento. L’iniziativa è promossa dall’associazione Erasmus/Esn di Sassari in collaborazione con l’ateneo, il Centro di documentazione europea e l’Ufficio Ricerca e Relazioni internazionali.
 Questo pomeriggio, alle 17, nell’aula blu della facoltà di Scienze politiche, in viale Mancini, è in programma l’incontro-dibattito su “Cinquant’anni dalla firma dei Trattati di Roma, cento anni dalla nascita di Altiero Spinelli”.
 Interverranno il rettore dell’università di Sassari, professor Alessandro Maida, la vicepresidente dell’ associazione sassarese dell’ Esn (Erasmus Student Network), Maria Giovanna Brandano, il delegato rettorale per i programmi di mobilità, Pietro Deidda e, ancora, Silvia Sanna, docente di Diritto dell’Unione Europea, Rodolfo Ragionieri, docente di Relazioni internazionali, Albertina Vittoria, docente di Storia contemporanea e il professor Paolo Fois, ordinario di Diritto internazionale e responsabile accademico del Centro di documentazione europea.
 Domani, a partire dalle 11,30, all’aula rossa della facoltà di Scienze politiche si terrà una conferenza sull’integrazione europea attraverso l’esperienza dei programmi Erasmus.
 E’ previsto l’intervento di Antonfranco Temussi, responsabile dell’Ufficio Ricerca e Relazioni internazionali dell’ateneo turritano, di Maria Antonietta Duce, assessore comunale alle Politiche educative e giovanili, e di Andrea Ledda, presidente dell’Esn di Sassari.
 Contribuiranno alla discussione anche alcuni studenti Erasmus, attualmente ospiti, da diversi paesi europei, dell’università di Sassari e studenti iscritti al locale ateneo, a loro volta reduci dall’esperienza Erasmus vissuta nelle università all’estero.
 Nell’occasione saranno inoltre presentate le sedi Erasmus d’ateneo.
 Domani pomeriggio, nell’aula rossa di Scienze politiche, alle 16,30, verrà proiettato, in lingua originale e sottotitoli in italiano, il film “L’auberge espagnole” (produzione franco-spagnola del regista Cedric Klapisch, risalente al 2002), pellicola simbolo della gioventù universitaria di Erasmus.
 La “due giorni” Erasmus si chiuderà nella serata di domani con una festa che l’associazione Esn di Sassari organizza in collaborazione con il sodalizio goliardico turritano. L’appuntamento è fissato alle 23 al Sergent Pepper di via Giorgio Asproni.
Marco Deligia 
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Nuoro
Cittadella sanitaria, Mulas presenta il project financing 
NUORO. Un aspetto importante dell’intesa istituzionale Regione-Provincia-Comune di Nuoro riguarda la sanità. Le novità in questo campo sono state esposte dal direttore generale dell’Asl 3 di Nuoro Franco Mulas nel suo intervento. A Nuoro verrà realizzata la cittadella sanitaria di cui faranno parte gli ospedali San Francesco e Zonchello e un complesso di edifici dedicato alla formazione universitaria in campo medico. Un altro aspetto riguarda, invece, il completamento e l’accorpamento di strutture sanitarie periferiche come Macomer e Sorgono, senza trascurare i sub distretti (Gavoi, Siniscola, Bitti).
 Il progetto, che costerà 52 milioni di euro, verrà finanziato con la modalità del project financing. La cifra che l’azienda sanitaria investirà direttamente ammonta a 8 milioni di euro.
 Il progetto è stato approvato dalla Regione il 27 aprile, mentre entro il 30 giugno i promoter dovranno presentare le offerte. Seguirà poi il bando ad evidenza pubblica per la realizzazione delle opere.(g.s.)
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
«Mai più viaggi della speranza» 
Trapianti di fegato, l’isola presto sarà autosufficiente 
Presentati i dati del 2006 e del 2007 nel corso del convegno organizzato dall’associazione Love-Liver-Life 
di Marco Deligia 
SASSARI. I dati complessivi più assestati vedono in Italia la Liguria come regione primatista per la media di numero di donatori di organo per trapianto, con il 40,7 per cento in rapporto a un parametro di un milione di abitanti. La Sardegna, pur al di sotto di una fascia di eccellenza che rientra nel 30 per cento, si attesta in una posizione media, che nel 2005 si riconosce in una percentuale del 20,2 per cento di donatori per milione di abitanti. La Liguria è anche la realtà regionale dove, come logica e positiva conseguenza del precedente dato, è più bassa la quota di rifiuti del prelievo di organi per i trapianti, con un 16 per cento.
 La Sardegna registra il 35,1 per cento ma gli ultimissimi testimoniano una sempre minore di indisponibilità, a confortare le prospettive delle donazioni nella seconda isola italiana. A Sassari, attraverso l’associazione Love-Liver-Life, diretta da Ica Cherchi, e con la consulenza del dottor Franco Bandiera, è stata promosso, nel quadro della decima Settimana nazionale della donazione, dei trapianti e della ricerca, un incontro all’aula magna dell’università centrale, in cui è stato fatto il punto della situazione. Il professor Fausto Zamboni, direttore del centro trapianti di fegato dell’ospedale Brotzu di Cagliari, ha sollecitato un convinto impegno in campo politico per sostenere le strutture regionali ed evitare l’esodo in altre realtà italiane per gli interventi, dichiarando la concreta possibilità di un’assistenza di eccellente livello in Sardegna. «Si è migliorata la situazione delle attese per i trapianti - ha osservato Zamboni -. Nel giro di 24 ore, in caso di epatite fulminante, possiamo avere la disponibilità di un organo. Il quadro delle disponibilità è cresciuto, con un’opposizione alla donazione che secondo i dati più recenti nell’isola è diminuita di un buon 17 per cento. Abbiamo una situazione nazionale favorevole per i trapianti di fegato, al primo posto in Europa assieme alla Spagna. E la qualità del trapianto in Italia è superiore a quella che si ha all’estero. In Sardegna nel 2006 sono stati eseguiti 26 trapianti di fegato. Nel 2007, sinora siamo a quota 9 trapianti. Ribadiamo che l’obiettivo è azzerare il flusso fuori regione di pazienti interessati al trapianto. Nella nostra isola c’è una percentuale di sopravvivenza ai trapianti del 90,2 per cento rispetto alla media nazionale dell’81,3». Fausto Zamboni ha poi evidenziato la necessità di un dipartimento di trapianti di organi e ha auspicato una concreta attenzione e impegno per i trapianti pediatrici. L’esperienza di una ricerca condotta in Sardegna, sfociata nell’individuazione di una molecola che può costituire in campo farmacologico una più efficace alternativa all’interferone e alla ribavirina per contrastare il virus Hcv (epatite C) è stata illustrata dal professor Paolo La Colla, dell’università di Cagliari. «Si lavora per trovare e sperimentare nuovi farmaci e incrementare le probabilità di successo nelle cure - ha considerato Paolo La Colla -. E si osserva che per essere efficaci, i farmaci dovranno essere assunti in combinazione. Nel 2006 il nostro gruppo di ricerca ha individuato una molecola. La scoperta non è avvenuta per caso. La chiave del successo e dei buoni risultati è il convinto sostegno in campo istituzionale e politico per la ricerca. Noi abbiamo avuto le risorse finanziarie e questo ci ha permesso di fare un percorso con diverse esperienze». Il professor Vincenzo Migaleddu ha tenuto una relazione sul’ecocontrastografia nello studio della cirrosi e dell’epatocarcinoma. Migaleddu si è soffermato sul metodo relativo alle cosiddette “microbolle”. «Un metodo che permette di studiare il fegato nella sua funzione - ha precisato - e di individuare se vi sia la presenza di noduli da rigenerazione o da epatocarcinoma».
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Sardegna
Cagliari, i risultati di un convegno internazionale 
Carbone e ambiente, l’isola guida la ricerca 
CAGLIARI. Sardegna capofila nella ricerca per lo sviluppo di tecnologie pulite del carbone, combustibile al quale il pianeta guarda con attenzione per vincere la scommessa energetica del futuro. Sotacarbo, società della Regione e dell’Enea lavora a due importanti progetti.
 Lo scenario di un futuro dominato dalle risorse energetiche derivate dal carbone pulito è stato disegnato all’apertura della terza Conferenza internazionale sulle tecnologie del carbone pulito, alla quale partecipano circa trecento ricercatori da tutto il mondo, riuniti per tre giorni a Cagliari con il supporto di Iea e Assocarboni, l’associazione italiana degli operatori del carbone.
 I risultati conseguiti finora grazie alle “tecnologie pulite” sono significativi, soprattutto in Italia dove sono stati investiti oltre 4 miliardi di euro negli ultimi anni per “ambientalizzare” le centrali.
 Tra i progetti più innovativi il CohyGen, programma di ricerca promosso da Sotacarbo insieme ad Ansaldo Ricerche, Enea e in collaborazione con l’Università di Cagliari, finalizzato allo sviluppo di tecnologie per la produzione e il trattamento dell’idrogeno da carbone, mirato all’ottenimento e all’utilizzo di vettori energetici di alta valenza ambientale.
 Inoltre, grazie a una convezione tra l’Università di Cagliari, Sotacarbo e Comune di Carbonia, nella vecchia miniera di Serbariu è nato il più grande polo tecnologico del Sulcis, uno tra i più importanti centri di ricerca avanzata nel campo dell’energia e dell’ambiente. Nel 2006 la produzione mondiale del carbone è cresciuta del 7 per cento raggiungendo i 5,1 miliardi di tonnellate, mentre l’Europa aumenta le importazioni del 7,8%, a 235 milioni di tonnellate. Insomma, carbone leader di mercato, con una quota mondiale di energia elettrica prodotta da centrali a carbone pari al 39 per cento.
 Al convegno sono anche intervenuti il governatore Renato Soru e il presidente dell’Anci Salvatore Cherchi. Il presidente della Regione ha sottolineato come «la Sardegna stia facendo scelte importanti per l’utilizzo del carbone in maniera pulita. L’economia di una parte del nostro territorio - ha detto Soru - è stata basata sul carbone e per la Regione è importante continuare queto percorso per fare in modo che questa risorsa energetica non venga lasciata inattiva».
 Sulle parole del presidente ha innestato una polemica Greenpeace: «Qualcuno gli spieghi che il carbone pulito non esiste. Il carbone è il combustibile fossile con le maggiori emissioni di CO2 responsabili del cambiamento climatico, la più grave minaccia globale che l’uomo si trova ad affrontare in questo secolo». Situazione che i tecnici presenti al convegno ben conoscono, ma proprio per eliminare le “impurezze” viene sviluppata la ricerca. Greeenpeace inoltre sottolinea che «negli ultimi anni la percentuale del carbone utilizzato per produrre elettricità sull’Isola è passata dal 10% al 50%». Quindi incalza: «La realtà è che la prima fonte rinnovabile di cui l’Isola ha grande disponibilità - l’eolico - viene bloccata per fare spazio al carbone», precisa Francesco Tedesco, responsabile Campagna Clima ed Energia di Greenpeace. «Con l’eolico verrebbe utilizzato solo il 3 per cento del territorio per soddisfare le esigenze energetiche».
Giampaolo Meloni
 
 
 
 

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