Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 May 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 16 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 22
Lavoro sulle neuroscienze
Premio nazionale alla ricercatrice Paola Maccioni
La ricercatrice cagliaritana Paola Maccioni con uno studio nel settore delle neuroscienze è una delle cinque vincitrici della borsa di studio "L’Oreal Italia per le donne e la scienza" organizzata dall’azienda che produce cosmetici in collaborazione con la Commissione Italiana per l’Unesco, un potenziale Nobel in rosa italiano. La cerimonia di assegnazione delle borse, del valore di 15.000 euro e della durata di un anno, si è svolta ieri mattina nella sala di rappresentanza dell’Università statale di Milano alla presenza del ministro per le Pari opportunità, Barbara Pollastrini. Paola Maccioni si è fatta spazio tra le oltre 200 candidate conquistando la stima della giuria presieduta da Umberto Veronesi ed ora avrà l’opportunità di sviluppare i suoi progetti di ricerca. L’Oreal Italia per le donne e la Scienza è un programma italiano che si inserisce in una iniziativa internazionale L’Oreal Unesco For Women in Science, avviata nel 1998 grazie alla quale complessivamente sono stati riconosciuti e premiati i risultati di oltre 300 scienziate provenienti da tutto il mondo. Il programma for women in science ha dato origine a molteplici progetti destinati a sostenere le donne di scienza, incoraggiare i progressi della conoscenza e migliorare lo sviluppo delle società su scala mondiale. Tra questi, i premi l’Oréal-Unesco for women in science hanno l’obiettivo di riconoscere il contributo che eccellenti scienziate apportano al progresso della scienza e di incoraggiare la partecipazione femminile alla ricerca scientifica. Oltre ai premi, sono attribuite ogni anno 15 borse internazionali Unesco-l’Oréal e numerose borse di studio nazionali a giovani ricercatrici. La partnership l’Oréal-Unesco continua a svilupparsi per combattere le discriminazioni e per sensibilizzare i giovani alla vocazione scientifica. Quest’anno il programma sosterrà nuove azioni di sensibilizzazione dei giovani nelle scuole e nelle università in tutto il mondo, accanto a premiate e membri delle giurie. Il gruppo l’Oréal ha da sempre fondato sulla ricerca scientifica lo sviluppo della propria attività. Il polo di ricerca, in campo cosmetico e dermatologico, dispone di un budget annuo superiore al 3% del fatturato. I centri di ricerca sono 14, 13 i centri di valutazione, 500 brevetti depositati e 4.000 formule concepite all’anno, grazie ai 3.000 collaboratori di l’Oréal recherche: il 55% di loro sono donne.
 
2 – L’Unione Sarda
 Cultura Pagina 16
Quando la poesia svela i segreti delle parole
Il contagio in questo caso è auspicabile e la speranza che il virus si diffonda attraverso un festival tutto dedicato ai giovanissimi, da domani, diventa realtà tra Santadi, Nuxis e Villaperuccio. Ancora una volta, come accade sempre più spesso, si sceglie uno scenario alternativo, fuori dai luoghi canonici, la lettura diventa più coinvolgente e rifugiarsi dove la poesia è nascosta nei secoli di storia è di sicuro impareggiabile. Grotte, boschi e domus de janas per un percorso nel mondo fantastico delle storie per ragazzi. Trasmettere il piacere della lettura per mezzo di un viaggio per leggere e essere letti dalle parole della poesia è il senso della prima edizione del festival curato da Teresa Porcella (docente di Letteratura per l’infanzia all’Università di Cagliari) e Vittoria Negro (esperta di letteratura per l’infanzia) Universi, al via domani dalle grotte Is Zuddas. È la magia dei cunicoli calcarei a dare il via alla manifestazione che fino a domenica si muoverà tra il bosco Pantaleo, la cantina e Sa domu antiga - ancora a Santadi -, la chiesa paleocristiana di Sant’Elia a Nuxis e il parco archeologico di Montessu a Villaperuccio. Contemporaneamente, ma a partire da questa mattina, si apre anche la decima edizione della manifestazione culturale Leggere...tra piacere e sapere organizzata dall’Istituto comprensivo di Santadi che coinvolge anche gli altri due Comuni e le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie. Mostre ("Adottamostri", "Era una notte buia e domandosa", "Attenti alle ragazze"), convegni e laboratori di animazione alla lettura, scrittura creativa, formazione e aggiornamento dei docenti e illustrazione del testo fino a sabato con ospiti speciali: Alberto Melis, Rossana Copez, Chicco Gallus, Eva Rasano, Gianluca Medas, Vittoria Negro, Pietro Formentini, Giusi Quarenghi. le associazioni Scioglilibro e Viviscout, il Cada die teatro. La manifestazioneGli scrittori Bruno Tognolini e Rita Valentino Merletti e la ricercatrice di Letteratura per l’infanzia dell’Università di Cagliari Susanna Barsotti sono solo alcuni nomi degli ospiti che questa mattina nell’aula consiliare del comune di Santadi prenderanno parte al convegno "Rime, ritmi, ragazzi". Nel pomeriggio le celebrazioni per i dieci anni della rassegna con l’ideatrice della manifestazione Ada Pinna, studiosi, il Centro regionale di documentazione biblioteche ragazzi di Cagliari, editori e librai mentre alle 18 nelle grotte Is Zuddas c’è la presentazione del libro "Leggimi forte" di Tognolini e Rita Valentino Merletti. Sabato lo scrittore Pietro Formentini coinvolgerà i bambini delle scuole elementari nella preparazione del corteo poetico che domenica chiuderà il festival Universi, mentre ogni mattina verranno premiati i ragazzi che hanno preso parte al concorso nazionale "Leggilo anche tu - Scrivilo anche tu". Il festivalUniversi, spiegano gli organizzatori - «sarà un viaggio dentro le profondità dell’uomo, ambientato tra grotte e domus de janas, boschi e siti archeologici per continuare il percorso nelle profondità della terra e del tempo». Agli incontri grotteschi (domani) ospitati a Is Zuddas con le illustratrici Eva Rasano e Giorgia Atzeni (tra laboratori e presentazione del libro "Adottamostri") si accompagnano (giovedì) le voci dal bosco (Pantaleo) dei Cada die con lo spettacolo "Pitzinnos Fahrenheit", il reading di Gianluca Medas e l’animazione dei Viviscout di Iglesias, al concerto di Franco Fois e Simonetta Soro. Ci si dovrà spostare nell’area archeologica di Montessu per i laboratori di Formentini, Rasano e Chicco Gallus e per la presentazione (venerdì) del libro di Mariella Marras "L’isola delle Janas". Sabato Versi alti e alticci con le improvvisazioni poetiche di Formentini e Giusi Quarenghi, "Ti rispondo per le rime", e i dialoghi in versi di "In vino veritas".
Grazia Pili
 
Cultura Pagina 16
Comunicazione e infanzia
Ma ai bambini piacciono i libri saporiti
Per fare buoni libri per ragazzi non bastano le illustrazioni. Serve una scrittura in grado di attirare e coinvolgere, una "lingua saporita", come la chiama lo scrittore Roberto Piumini, capace cioè di svelare alcuni misteri senza compromettere la voglia di scoprire. E serve un impianto editoriale in grado di armonizzare testi e disegni. Lo scrittore svizzero Peter Bichsel nel libro Al mondo ci sono più zie che lettori (Marcos y Marcos, 1989) con le zie rappresenta coloro che demoliscono il piacere di leggere propinando ai bambini libri non graditi. E quei libri per bambini regalati ai nipotini possono portare a odiare la lettura. Inoltre i bambini, come gli adulti, sono persone: hanno gusti e interessi diversi, e uno degli errori più frequenti è l’idea che possa esistere una ricetta infallibile per far amare un libro a tutti i piccoli lettori. Quando il libro è di argomento scientifico, poi, queste indicazioni sono ancora più stringenti. Fortunatamente molti editori italiani hanno collane di buoni libri di scienza per ragazzi. Si distingue Editoriale Scienza che dal 1993 pubblica esclusivamente in questo settore. Con ottimi risultati. Tra ultimi titoli: Gioco scienza con i suoni (di I. Chavigny e D. Grinberg, illustrato da J. Muhle e J. Ruillier, 13.90 euro, con Cd di voci animali) dove simpatici personaggi spiegano ai bambini da 3 a 6 anni come eseguire semplici e divertenti esperimenti, La Terra il pianeta della vita (di B. Méneger, P. Dejours, illustrazioni di François Daniel, 9.90 euro) mostra l’importanza dell’acqua attraverso esperienze (da fare a casa o a scuola con materiali poveri, da 6 a 12 anni) per capire i fenomeni ecologici, geologici, biologici e chimici. Per i più grandi (da 8 anni): Lavoisier e il mistero del quinto elemento (8,90 euro) il racconto della vita del padre della chimica e scopritore dell’ossigeno, scritto e illustrato da Luca Novelli. Il rapporto bambini-lettura (scientifica) è stato al centro di un incontro organizzato giorni fa dal Giscel (Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell’Educazione Linguistica) al Liceo Pacinotti di Cagliari. Per Teresa Porcella (docente di Letteratura per l’infanzia all’università di Firenze): «Un libro può avvicinarsi all’approccio naturale alle cose da parte dei bambini, la sperimentazione, a patto di puntare a risolvere problemi reali e divertenti. Un libro ben strutturato è un valido strumento metodologico». Ma agli enormi progressi compiuti da questo segmento editoriale (il 10% del mercato) fa da contraltare lo scarso coinvolgimento degli adulti: «Bisogna sviluppare competenze bibliografiche: molti non conoscono quanti bellissimi libri sono oggi disponibili». Dei media scientifici per ragazzi si occuperà anche FEST, il primo festival della comunicazione e dell’editoria scientifica in programma a Trieste dal 17 al 20 maggio: la Stazione Marittima ospiterà una vasta esposizione di libri destinati ai piccoli lettori e alcuni percorsi tematici come Il luna park della scienza, Io, il plancton e tutti gli altri, Lo zoo delle macchine (tecnologia, informatica, internet). Spazio anche alle stelle con il planetario itinerante dell’istituto nazionale di astrofisica (Inaf) per bambini e ragazzi, affiancato da letture di Gianni Rodari
Andrea Mameli
 
3 – L’Unione Sarda
Commenti Pagina 15
La questione sarda
Sviluppo locale, il segreto del successo
di Gianfranco Sabattini*
La Sardegna ha sperimentato negli ultimi cinquant’anni una politica di intervento che ha considerato le attività produttive ad effetti diffusivi endogeni come irrilevanti rispetto sia alla crescita che allo sviluppo. Questa politica era fondata sull’assunto che, per attivare un processo dinamico nei territori arretrati, fosse necessario introdurre elementi di "rottura" dell’arretratezza; a tal fine, come affermava Pasquale Saraceno - uno dei padri fondatori dell’intervento straordinario nelle regioni meridionali - tale "rottura" veniva considerata «come il risultato di un’azione deliberata, volta a creare strutture necessariamente molto complesse», nel senso che «non potendosi avere uno sviluppo nascente da stimoli automaticamente sorgenti nel sistema», si doveva «procedere alla creazione deliberata di un tale sistema», il quale, in un secondo tempo, «si doveva sperare potesse svilupparsi per forza propria». In Sardegna, purtroppo, questi esiti sperati non si sono verificati e la causa dell’insuccesso deve essere imputata proprio al fatto che il modello di industrializzazione forte privilegiato non abbia avuto il supporto di alcuna legittimazione sociale ed economica. Parimenti fallimentare è stata la nuova politica di sviluppo delle regioni meridionali inaugurata negli anni Novanta, dopo la fine dell’intervento straordinario. La Sardegna è pertanto chiamata oggi a compiere un bilancio della propria passata esperienza, per riconoscere che oltre cinquant’anni di politica di intervento sono solo serviti a migliorare il suo reddito disponibile e non anche il suo prodotto interno. Infatti, malgrado i notevoli investimenti effettuati, non è stata migliorata la capacità di produrre nuova ricchezza in quantità sufficiente a consentire di attivare un processo di crescita e di sviluppo che risultasse affrancato dai continui trasferimenti pubblici. Tutto ciò vale a riproporre oggi, quasi inalterata, l’annosa Questione sarda. Il paradigma dello sviluppo locale rappresenta la reazione alle ipotesi poco realistiche e fallimentari sulle quali sono state costruite, in favore delle regioni del Mezzogiorno, le politiche dell’intervento straordinario e della nuova programmazione che gli è succeduta. Tale stato di cose suggerisce la necessità di una revisione di quelle modalità di intervento e l’adozione di un nuovo metodo di elaborazione e di attuazione delle politiche pubbliche, fondate ora sulla logica distrettuale, che assegna un ruolo centrale agli attori locali. Rimuovere dallo stato di arretratezza un territorio, attraverso un distretto industriale, significa attivare il processo di crescita e di sviluppo inscritto all’interno del territorio di riferimento del distretto stesso. Sul piano della formulazione di una nuova politica economica regionale, ciò implica innanzitutto che si creino le condizioni per un’effettiva politica di crescita e di sviluppo locale, con il completamento della mappa dei reali distretti industriali individuabili oggi in Sardegna sulla base della distribuzione territoriale dei "saperi locali"; che si favorisca la diffusione di un sistema di piccole banche, capaci di "leggere" gli stati di bisogno finanziari delle realtà produttive locali; che si stabiliscano le modalità organizzative del coinvolgimento dei singoli attori locali nell’elaborazione della politica di crescita e di sviluppo locale; infine, che si agevoli la partecipazione degli attori locali alla formulazione delle politiche pubbliche. Se queste sono le linee di intervento che la passata esperienza suggerisce, quale prospettiva di crescita e di sviluppo si offre oggi, invece, alla società isolana, per portare a una reale soluzione la Questione sarda? Prospettive deboli e assai problematiche, se si pensa alle procedure che l’attuale politica regionale mostra di prediligere: non si prendono iniziative per favorire una consultazione popolare sui contenuti della riscrittura del nuovo Statuto regionale; si trascura la trasmissione degli esiti dell’attività del Polo della ricerca regionale alle attività produttive locali organizzate per distretti industriali (come si è visto, di questi non è stata minimamente tentata una seria individuazione); si manifesta insensibilità, se non addirittura ostilità, nei confronti di un ricorso a forme di consultazione popolare sul Piano paesaggistico regionale; si formula un piano di sviluppo generale, senza alcun coinvolgimento dei livelli di governo subregionali; si fa spesso ricorso, per la conduzione di importanti istituzioni regionali, a consulenti "forestieri", perché ritenuti dotati di presunte maggiori capacità professionali. I responsabili della politica regionale farebbero bene a riflettere sull’esperienza amara che la Sardegna ha vissuto con il primo piano di rinascita, la cui attuazione non ha certamente favorito l’interesse dei cittadini sardi; gli esiti che ne sono derivati sono quelli che l’attuale politica regionale vorrebbe rimuovere adottando le stesse procedure privilegiate di allora.
*Università di Cagliari
 
4 – L’Unione Sarda
Lavoro e Opportunità Pagina 27
A Milano quattro giorni di confronto tra economisti, politici e intellettuali
Scuola e impresa lontane
La soluzione: cercare nuovi mercati innovativi
Punta il dito sull’inefficienza della scuola italiana, l’ex ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer che a Milano è intervenuto nei giorni scorsi allo spazio Forma sul tema "Promuovere la cultura a fattore competitivo". Con l’intervento su "La cultura s’industria e l’industria s’accultura", Severino Salvemini, docente di organizzazione aziendale all’università Bocconi, ha aperto i lavori di uno dei molti convegni che hanno acceso i quattro giorni del forum internazionale "Economia e società aperta" promosso dalla Fondazione del Corriere della Sera e dall’Università Bocconi di Milano, dal 9 al 12 maggio. Ministri, docenti universitari, imprenditori, analisti e intellettuali hanno declinato le possibili relazioni che l’economia allaccia con la società, la guerra, l’immigrazione, il diritto, la salute, la rete. Nell’incontro sulla cultura il professore Luigi Berlinguer ha affondato la lancetta chirurgica sull’istruzione, colpevole d’aver mancato l’obiettivo d’una matura formazione "creativa" per la futura classe economica del Paese. «La cultura della scuola è una cultura del non fare», ha ribadito l’ex senatore «che trasmette e non crea. La scienza, in Italia, è intesa in senso non empirico. La gioia e il miracolo del fare è messo alla porta dall’offerta formativa italiana. Ma il mercato oggi è assai più esigente d’un tempo e richiede non solo l’oggetto in quanto tale, ma anche il suo messaggio, l’esteticità del prodotto, l’impresa che sta dietro di esso». Proprio su questo spinge la sfida del futuro: abbandonare fasce di mercato già ampiamente drenate e su cui la competitività di Paesi economicamente giovani schiaccerebbe l’economia occidentale. Veicolare non più un oggetto, quindi, ma i contenuti e il life style di un paese. «L’immaginario collettivo può appoggiare sul robusto endorsement dei media, creando una cultura collettiva di nuovi desideri, su cui crescono mercati ancora vergini», ha spiegato il presidente della Mediaset Fedele Confalonieri che ascrive alla televisione il ruolo di traghettatore.
Paola Bacchiddu
 
5 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis Pagina 20
carbonia
Gli studenti alla scoperta di robot e automazione
Per mostrare robot che agiscono nello spazio o si muovono in ambienti ostili, per rivelare i ritrovati della scienza in tema di acustica e vibrazioni si sono dati appuntamento nella Grande miniera di Serbariu. Una scelta non casuale, vista la sua candidatura a diventare un Polo tecnologico di respiro regionale e forse qualcosa di più. Ad affermare implicitamente questo principio ci ha pensato ieri un seminario. Rivestiva contenuti apparentemente atipici per la realtà culturale e scientifica di Carbonia e dintorni, nata a cresciuta con la monocultura del carbone e dell’energia. Alcuni docenti del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Torino e dell’Università di Cagliari hanno infatti tenuto una lezione nella sala convegni del Museo del carbone sulla "Robotica non convenzionale e sistemi dinamici controllati". I lavori sono stati seguiti da un centinaio di attentissimi alunni delle quinte classi delle superiori, nonché da studenti universitari. Dilungarsi sui complessi contenuti tecnico scientifici del seminario rischia di far passare in secondo piano una diversa applicazione che il seminario potrebbe avere. Il Politecnico di Torino e l’Università di Cagliari si candidano infatti a instaurare un rapporto permanente con partner privilegiati, su determinati campi di ricerca inerenti l’automazione. «La settimana prossima favoriremo un incontro con i dirigenti della Sotacarbo, la società di ricerca che da luglio sarà stabilmente nella Grande miniera di Serbariu ? anticipa l’assessore alla programmazione Antonello Dessì ? vogliamo sfruttare ogni occasione per sviluppare il Polo tecnologico». Ai docenti intervenuti al seminario l’idea è piaciuta e si sono detti favorevoli ad approfondire campi di ricerca comuni. Spetterà agli scienziati capire come la robotica non convenzionale (applicata ad esempio all’agroalimentare e alla pesca) possano coesiste con gli studi sull’energia pulita da ricavare dal carbone.
Andrea Scano
 
6 – L’Unione Sarda
Oristano e Provincia Pagina 17
Una tre giorni di studi
I misteri di Tharros riemergono dai fondali del Sinis
Una tre giorni di grande rilievo dedicata all’archeologia subacquea e alle testimonianze fenicio e puniche presenti nell’oristanese e nella costa del Sinis. Sabato, domenica e lunedì, nell’ambito delle attività del curriculum di archeologia subacquea del corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali della facoltà di Lettere e filosofia dell’Università degli studi di Sassari, il Consorzio Uno promozione studi universitari di Oristano e l’Università degli studi di Sassari hanno organizzato all’auditorium San Domenica in via Lamarmora, il primo congresso internazionale di archeologia Subacquea di ambito fenicio e punico. La manifestazione, che ha avuto una giornata preparatoria nel maggio del 2006, è articolata su tre giornate e prevede il primo giorno, nella mattinata, dopo i saluti delle autorità, la lezione inaugurale svolta dal professore M’hamed Hassine Fantar, docente dell’Università di Tunisi, accademico dei Lincei, considerato il maggior esperto mondiale nell’ambito degli studi sulla civiltà fenicia e punica e studioso di spicco delle civiltà antiche che si affacciano nel bacino del Mediterraneo; nel pomeriggio sono previsti gli interventi di altri prestigiosi studiosi provenienti dal Marocco, dalla Spagna e dal Portogallo. Nella mattinata di domenica è prevista una visita di studio nel sito archeologico di Tharros, alla scoperta di una delle testimonianza archeologica di epoca fenico punica, fra le più importanti del Mediterraneo. Mentre lunedì 21 il congresso internazionale si chiuderà nella mattinata con le relazioni di studiosi ed esperti della Sardegna e della Sicilia. Il coordinamento scientifico è stato curato dai professori Piero Bartoloni e da Raimondo Zucca della facoltà di Lettere dell’Università di Sassari. «L’idea guida del congresso è rappresentata dall’apporto dell’archeologia subacquea, insieme all’archeologia navale, allo studio della civiltà fenicia e punica», si legge in una nota emessa dalla segreteria del Consorzio Uno. «L’evento organizzato a Oristano nel fine settimana, di assoluto rilievo scientifico, è destinato a suscitare l’interesse di studenti, studiosi del settore e semplici appassionati del mondo dell’archeologia e delle antiche civiltà fenicia e punica che tante testimonianze hanno lasciato anche nel territorio della Sardegna».
 
7 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano Pagina 18
Archeologia virtuale: Cuccurada entra in Rete
Il nuraghe di Cuccurada sarà visitabile anche su Internet. Importante appuntamento questo pomeriggio alle 17 nella sala consiliare del Comune di Mogoro, che rientra nel cartellone della Nona Settimana della Cultura. Sarà presentato in anteprima assoluta il lavoro multimediale "Nuovi modelli di fruizione turistico-culturale: i mondi attivi per il complesso nuragico di Cuccurada di Mogoro". L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianni Pia ha investito risorse nel recupero del sito, che domina la Marmilla ed il Campidano. Presto il nuraghe di Cuccurada sarà reso fruibile anche ai visitatori assieme ad un centro didattico, con spazi anche a disposizione delle scuole. E ci saranno anche gli alunni del paese, dalle elementari alle superiori, oggi nell’aula consiliare, invitati dal primo cittadino, per salutare i prodotti multimediali realizzati per questo progetto di promozione e valorizzazione del monumento. L’area archeologica, sottoposta a diverse campagne di scavo, comprende un nuraghe complesso polilobato, una muraglia, resti di capanne neolitiche ed un deposito votivo di età tardo-romana. Un viaggio attraverso queste vestigia del passato della Marmilla potrà essere effettuato anche grazie ad una ricostruzione di Cuccurada al computer, disponibile anche in un sito Internet, che sarà illustrato questo pomeriggio. L’appuntamento culturale di Mogoro è stato organizzato da Comune, Università di Cagliari e Sassari e Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari ed Oristano.
Antonio Pintori
 
8 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 48
Sassari In mostra i giardini perduti
Sarà presentato ufficialmente, venerdì prossimo con inizio alle ore 9, nei saloni del Padiglione dell’Artigianato "Eugenio Tavolara", il risultato della ricerca «I giardini ritrovati», lo studio di fattibilità sui giardini storici dell’agro sassarese, commissionato dalla Provincia due anni fa. La ricerca, che è stata curata da Maria Grazia Marras, Nicola Malisardi e Davide Virdis, aveva l’obiettivo di «fornire una prima valutazione della consistenza storica e dell’attuale stato di conservazione del bene culturale rappresentato dal giardino storico, nei territori prospicienti la città capoluogo». Sono previsti gli interventi, oltre che degli autori della ricerca, di Adalgisa Rubino, paesaggista dell’Università di Firenze, di Giorgio Risicaris, esperto della Cee per i progetti urbani integrati, di Domenico Vassallo, coordinatore del progetto "Jardin des Alpes", di Giovanni Maciocco, preside di Architettura dell’ateneo sassarese, e di Bruno Gabrielli, progettista del Puc di Sassari. (g.f.)
 
9 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 48
Alghero
L’arte in tre dimensioni: architetti a confronto
La Facoltà di architettura promuove per il primo giugno (ore 9, 30) nella torre di San Giovanni un incontro sui "Linguaggi dell’animazione". L’evoluzione dei linguaggi comunicativi legati all’emergere della tecnologia digitale ha rilanciato con forza la nobile e antica arte dell’animazione, riassegnandole una posizione di primo piano nel campo delle arti visive e della comunicazione globale. Il settore dell’animazione 3D si è messo in evidenza come vera punta di diamante dell’innovazione tecnologica, uno straordinario campo di sperimentazione artistica e creativa nonché robusta realtà commerciale. Ma è soprattutto nel loro insieme che i linguaggi dell’animazione si sono in questi anni fatti strada in termini nuovi, grazie alla forza comunicativa del loro linguaggio universale, capace come pochi altri di attraversare i confini linguistici, culturali e generazionali. L’incontro raccoglie ad Alghero un selezionato gruppo di operatori attivi nell’insegnamento, nella professione e nella ricerca, per avviare una discussione sul contributo dei linguaggi dell’animazione per rispondere alle sfide comunicative di una società di crescente complessità: una riflessione sempre più interdisciplinare e capace di accordare in termini progettuali nuovi le esigenze artistico-espressive con le potenzialità delle più moderne tecnologie a disposizione. Nel corso della giornata verranno presentati alcuni corti di animazione realizzati a livello universitario (a cura di Carlo Turri).
 
10 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale Pagina 5
Il ministro sceglie Fadda, Soru si oppone
Si rischia lo scontro istituzionale sulla presidenza dell’Autorità portuale di Cagliari. Con la possibilità che il successore di Nino Granara come Port Authority di Cagliari sia un commissario di nomina governativa (è successo nel 2005 a Livorno in una situazione analoga). Il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi ha fatto la sua scelta: tra i quattro nomi in campo, Bianchi ha indicato il professore universitario Paolo Fadda, ingegnere, esperto di Trasporti e vicino alla Margherita. Un’indicazione che il presidente della Giunta Renato Soru non avrebbe gradito, al punto che la scelta del ministro non è stata controfirmata. I candidatiIn lizza, con Fadda, ci sono il presidente del Consorzio industriale di Cagliari Sandro Usai (Udeur), il preside della facoltà cagliaritana di Giurisprudenza Massimo Deiana (area Ds ma vicino a Soru) e il presidente uscente Granara (Forza Italia). La legge (la 84/94) prevede che a nominare il presidente sia, con un suo decreto, il ministro dei Trasporti «previa intesa con la Regione interessata», nell’ambito di una terna di candidati: «personalità», prevede la legge, «di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e potuale». A designare i candidati, come prevede la legge, erano stati stati la Provincia di Cagliari, i Comuni di Cagliari, Capoterra e Sarroch e la Camera di commercio di Cagliari. I curricula erano stati inviati a Roma il 9 febbraio. Impossibile, ieri sera, conoscere le reazioni del ministro Bianchi. La leggeNel 2004 la legge 84/94 è stata modificata, dando la possibilità alla Regione, in caso di mancato accordo, di formulare a sua volta una terna di esperti. Soru avrebbe l’indicazione di Fadda già da una settimana ma, ancora, non ha indicato il gradimento. Segnale evidente che l’indicazione del ministro Bianchi non lo soddisfa. I tempi, però, rischiano di allungarsi. E il ministro potrebbe anche decidere di nominare un commissario. La scelta di Bianchi sarebbe caduta su Paolo Fadda (assessore ai Lavori pubblici con Federico Palomba) anche per ragioni accademiche: Bianchi (espresso dai Comunisti italiani) è urbanista e rettore dell’Università di Reggio Calabria. (e. d.)

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Premio ‘L’Oreal’ a una ricercatrice sarda 
Borsa di studio assegnata a Milano da una commissione con Veronesi 
CAGLIARI. Una giovane ricercatrice sarda, Paola Maccioni, laureata in Scienze Biologiche nell’Università di Cagliari, è una delle cinque vincitrici della borsa di studio «L’Oreal Italia per le donne e la scienza» in collaborazione con la commissione italiana per l’Unesco, un potenziale Nobel in rosa italiano. Si è svolta infatti ieri mattina nella sala di rappresentanza dell’Università Statale di Milano la cerimonia di assegnazione delle borse di studio alla presenza del ministro per le Pari Opportunità, Barbara Pollastrini. Cinque giovani ricercatrici, fra le oltre 200 candidature pervenute, sono state selezionate da una giuria presieduta dal professor Umberto Veronesi per l’assegnazione della borsa di studio del valore di 15 mila euro e della durata di un anno. Queste giovani promesse della ricerca italiana al femminile - è scritto in una nota - avranno l’opportunità di sviluppare i propri progetti di ricerca nei campi più diversi delle scienze della vita e della materia: Elena Campione nel campo della dermatologia oncologica a Roma, Elisa Giovannetti in farmacogenetica a Pisa, Paola Maccioni con uno studio nel settore delle neuroscienze a Cagliari, Lucia Panzella specializzata in chimica a Napoli e Giulia Rossi con un progetto di ricerca nelle nanoscienze a Genova. L’Oreal Italia Per le Donne e la Scienza è un programma italiano che si inserisce in una iniziativa internazionale «L’Oreal Unesco For Women in Science», avviata nel 1998 grazie alla quale complessivamente sono stati riconosciuti e premiati i risultati di oltre 300 scienziate provenienti da tutto il mondo.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Sardegna
Parte da Sassari la protesta dei laureati che rischiano di perdere un anno 
Congelati cento neo-medici 
Penalizzati 1800 studenti delle facoltà italiane di Medicina 
SASSARI. E’ una protesta che riguarda ogni città che possiede una facoltà di Medicina, e che ha appena sfornato studenti freschi di laurea. I futuri medici, per una “svista” di 15 giorni, rischiano di restare sfaccendati per un anno intero. A Sassari sono 39, a Cagliari 59, in tutta Italia oltre 1800. Il problema è semplice: quelli che hanno discusso la tesi tra ottobre 2006 e aprile 2007 possono sostenere l’esame di Stato il 18 luglio. Il Ministero, però, ha stabilito che per accedere alle selezioni delle scuole di specializzazione occorre l’abilitazione, e ha fissato le prove scritte di ammissione il 3-4 luglio.
 «Ci siamo laureati nella sessione di marzo - dicono una decina di studenti Sassaresi - se il Ministro dell’Università Fabio Mussi non farà un passo indietro e rivedrà le incongruenze nelle date, sosterremo l’esame di Stato il 18 luglio ma saremo tagliati fuori dalle selezioni per le scuole di specializzazione le cui prove restano fissate il 3 luglio. Basterebbe far slittare questa data di 20 giorni per dar la possibilità anche a noi di partecipare al concorso». Non esiste un organo ufficiale che rappresenti gli specializzandi. Ma il senso di ingiustizia è un ottimo collante e gli studenti stanno facendo gruppo. La protesta si sta amalgamando sui Forum, le lettere indirizzate a Roma provengono dagli Atenei di tutta Italia. «Noi per adesso abbiamo avuto dei colloqui informali con il rettore Alessandro Maida, col preside di Facoltà Giulio Rosati e domani parleremo col presidente dell’ordine dei medici Agostino Sussarellu». Il quale è sicuramente dalla loro parte. Dice: «La colpa è dell’enorme ritardo nella predisposizione del bando da parte del Ministero. Se i tempi fossero stati rispettati, le selezioni per i corsi di specializzazione sarebbero avvenute sette mesi fa e questo disguido non si sarebbe creato. A questo punto, però, credo sia oppurtuno correggere quella che io ritengo essere una svista, e spostare gli esami di almeno tre settimane, in modo da consentire ai laureati della sessione di marzo di poter conseguire l’abilitazione e ottenere il requisito di accesso alle prove».
 Anche su Internet il malumore dei neolaureati sta prendendo forma. Qualcuno addirittura non crede all’ipotesi della distrazione nel predisporre il calendario e sente puzza di bruciato. La tesi è questa: da quest’anno gli specializzandi non saranno pagati più con le borse di studio (920 euro al mese netti, senza contributi), ma saranno contrattualizzati (1400 euro più contributi). Per lo Stato il costo di ogni medico passerebbe da 11 mila euro all’anno agli attuali 23 mila. E’ risaputo che le casse della sanità sono esangui. A questo punto 1800 contratti in meno potrebbero essere un bel risparmio.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Sassari
Progetto di docenti di Archeologia e Storia dell’arte delle università di Sassari e Cagliari 
Campagna di scavi per «riscoprire» Libisonis 
Cinque anni di lavori: la proposta è stata illustrata al Comune e alla Soprintendenza 
 PORTO TORRES. Una campagna di scavi nell’area archeologia di Porto Torres della durata di cinque anni che vedrebbe in prima fila le due università sarde. La proposta è dei docenti di Archeologia e storia dell’arte greca e romana delle universiità di Sassari e Cagliari, Giampiero Pianu e Simonetta Angiolillo, proposta presentata alla Soprintendenza ai beni archeologici delle province di Sassari e Nuoro e all’amministrazione comunale. Il progetto è alle prime battute ma nel corso di alcuni incontri informali, l’amministrazione comunale ha manifestato un assenso di massima.
 La proposta dei due docenti universitari, “benedetta” anche dalla Soprintendenza, tra breve verrà portata all’attenzione della commissione comunale alla Cultura dall’assessore ai Beni archeologici Giuseppe Borgacci. Il progetto di Giampiero Canu e Simonetta Angiolillo è però più articolato rispetto alla sola campagna di scavi e ipotizza il riesame completo, il restauro e l’eventuale riordino di tutti i reperti provenienti dalle precedenti indagini archeologiche, il vaglio sistematico di tutte le pubblicazioni scientifiche su Turris Libisonis e il riordino di tutto il materiale scientifico cartaceo, grafico e fotografico prodotto in passato come i diari di scavo, appunti e schede stratigrafiche.
 Una montagna di reperti, in realtà, sparsi nei diversi magazzini della Soprintendenza - e del museo Sanna - di Sassari e Porto Torres, provenienti dalle canpagne di scavo iniziate «rovinosamente» addirittura nel 1819, nell’area del Palazzo del Re Barbaro, dal frate Antonio Canu per volere della regina Maria Teresa d’Austria, e proseguite nel corso del ’900. Indagini che hanno portato alla luce le Terme Maetzke e le Terme Pallottino. Scavi e studi che hanno portato alla luce solo una piccola parte dell’antica città romana, fondata con ogni probabilità da Giulio Cesare nel 46 avanti Cristo (nella stessa occasione la città di di origine fenicia Sulci, alleata di Pompeo, subì pesanti sanzioni mentre Karales venne elevata al rango di “municipio romano”). Turris, unica colonia romana in Sardegna, è citata da Plinio il Vecchio a metà del primo secolo dopo Cristo, attestazione confermata anche dalla Tabula Peutingeriana e dall’Anonimo Ravennate dove compare anche il gentilizio Iulia. Una città che, adesso, è poco conosciyuta nel suo impianto urbanistico anche se gli scavi effettuati all’inizio del ’900 hanno messo in luce, tra l’altro, le due strade principali che attraversavano Turris, il cardo maximus e il decumanus maximus. L’area studiata è decisamente modesta rispetto a quella che, i vari e causali ritrovamenti, fanno ipotizzare. Proprio per questo motivo l’università intende portare avanti uno studio più approfondito, a partire dalla zona delle Terme Pallottino e del Peristilio, coinvolgendo gli studenti dei due atenei ma anche laureati, dottorandi e collaboratori delle università di Sassari e Cagliari. Decine e decine di persone che per cinque anni dovrebbero abitare a Porto Torres, con importanti ricadute economiche per la città visto che il progetto prevede anche la valorizzazione dell’area con eventi culturali mirati alla pubblicizzazione delle nuove scoperte a favore prima dei cittadini di Porto Torres e poi dei turisti che potrebbero finalmente ammirare lo spaccato di una laboriosa e ricca cittadina romana del I secolo avanti Cristo.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Nuoro
PROFESSIONI SANITARIE
Prorogate le iscrizioni
al master universitario
È stata prorogata al 21 maggio la data di iscrizione al master universitario di 1º livello che abilita al coordinamento delle professioni sanitarie, arrivato alla 2ª edizione (la 1ª si è conclusa ad aprile e ha specializzato 102 iscritti) e che ripartirà a Nuoro il 25 giugno, prossimo, a cura della facoltà di Economia dell’Università Carlo Cattaneo - Liuc, in collaborazione con L’Istituto superiore di sanità e Ipasvi provinciale. Il master si rivolge alle 22 professioni sanitarie riconosciute nel Servizio sanitario nazionale, raggruppate nelle 4 aree delle professioni: infermieristiche ed ostetrica, tecniche della prevenzione(tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, assistente sanitario), tecnico- sanitarie (tecnico di laboratorio bio-medico, tecnico di radiologia medica e altri), riabilitative (podologo, fisioterapista, educatore professionale, etc.). Il percorso formativo, che prevede 400 ore d’aula, è articolato in moduli comuni a tutti partecipanti (che provengono dalle diverse parti della Sardegna), in cui si sviluppano i seguenti percorsi: politiche di programmazione sanitaria aziendale e dei sistemi informativi; la gestione dei processi, l’organizzazione delle aziende sanitarie e sociosanitarie e le professioni sanitarie basate sull’evidenza e sulla ricerca applicata; gestione e sviluppo delle risorse umane. Il quarto modulo finale, di 48 ore, sarà dedicato interamente a materie professionalizzanti. Completerà l’attività formativa un project work specifico. Per ulteriori informazioni andare sul sito www.master.liuc.it (lina coronas)
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Due volumi sulla Sardegna preistorica 
SASSARI. Venerdì prossimo alle 18 nell’aula Eleonora d’Arborea dell’università di Sassari, Ercole Contu presenterà i due volumi del suo libro “La Sardegna Preistorica e Nuragica” recentemente ripubblicato dalle Edizioni Delfino. Introdurrà Maria Grazia Melis, archeologa, Università di Sassari. La presentazione, inserita nell’iniziativa Libri Sardi in vetrina. Un mese in Libreria con le edizioni Carlo Delfino, è promossa dalla Libreria Koinè e dalle edizioni Delfino. Quest’opera, edita per la prima volta in due volumi nel 1997 e 1998, è il frutto di quasi cinquant’anni di ricerche archeologiche. Le vicende della preistoria e protostoria della Sardegna sono presentate in una sintesi organica di agevole lettura.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
Si apre a Cagliari la terza Conferenza internazionale sulle nuove tecnologie per l’uso del combustibile fossile 
Il mondo a consulto sul carbone pulito 
Studiosi di 31 Paesi indicano le strategie che coinvolgono l’economia sarda 
CAGLIARI. La Sardegna ospita da oggi la terza Conferenza internazionale sulle tecnologie pulite del carbone (Clean Coal Technologies). La Conferenza si svolge a Cagliari e si concluderà giovedì 17, per iniziativa della Sotacarbo e della Iea, International energy agency.
 All’iniziativa collaborano il Department of Energy americano, l’Enea e il Cesi Ricerca, con il patrocinio dell’Unione europea, dei ministeri degli Affari esteri e dello Sviluppo economico, della Regione - assessorato dell’Industria - e dell’Università di Cagliari. Decisivo il ruolo di Assocarboni.
 Delicato il compito degli studiosi, tra i maggiori esperti e ricercatori, i rappresentanti degli enti energetici nazionali e privati che insieme ai manager delle multinazionali del settore provenienti da tutto il mondo faranno il punto sulle ultime scoperte tecnologiche in materia di utilizzo pulito del carbone e degli altri combustibili fossili. Argomento decisamente “scottante” di questi tempi, anche perchè sulle scorte disponibili del combustibile si gioca gran parte del confronto energetico: le riserve mondiali di carbone sono di gran lunga superiori a quelle di petrolio e oggi il 39 per cento dell’energia viene generata proprio utilizzando il combustibile fossile.
 Se prezzi e quantitità sono gli elementi positivi, meno positivi sono gli atteggiamenti rispetto all’impatto ambientale e alla compatibilità con le tecnologie capaci di annientare e riconvertire l’anidride carbonica.
 L’utilizzo del carbone è stato finora impedito su vasta scala dal forte impatto ambientale che produce. Su questo fronte si affaccia la ricerca (ed è la materia della Conferenza), che ha indicato quale può essere la tecnologia in grado di trasformare il carbone in un combustibile pulito.
 Tra i partecipanti ai lavori, che si svolgono al Conference Center in via dei Giudicati, figurano delegazioni di Stati Uniti, Inghilterra, Russia, Cina, Brasile, Australia, Giappone e di tutti i Paesi europei.
 Nella giornata conclusiva i delegati si trasferiranno a Carbonia, a pochi chilometri dalla miniera della Carbosulcis, la cui attività è ripresa da cinque mesi.
 Oggi i lavori saranno avviati da Adolf Aumuller, presidente del comitato esecutivo del Clean Coal Centre della International Energy Agency, Mario Porcu, presidente della Sotacarbo, Justin Swift, del US Department of Energy, Anton Pfluger, dell’IEA e Giorgio Palazzi, direttore del Dipartimento Energia dell’Enea.
 Ai lavori prenderanno parte oltre duecento delegati provenienti da 31 Paesi, interessati a conoscere le novità della ricerca sul combustibile.
Giampaolo Meloni 

Questionnaire and social

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