Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 April 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 7 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

 
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 53
Visita guidata con esperti
A Pranu Sanguni per scoprire i segreti del radiotelescopio
Il gigantesco impianto sarà completato nel secondo semestre del 2008
Sono arrivati da tutta la Sardegna, ieri di buon mattino, nella valle di Planu Sanguni, una enclave del Comune di San Basilio, tra Silius e Sant'Andrea Frius. C'erano docenti universitari, il rettore Pasquale Mistretta, sindaci, ma anche i minatori di Silius, arrivati con gli striscioni con l'obiettivo di amplificare il loro dramma davanti alla immensa piattaforma in cemento armato che entro il secondo semestre del prossimo anno opsiterà il pià grande e sofisticato radiotelescopio d'Europa. Un telescopio che servirà non solo a scrutare le stelle ma anche a creare turismo tra queste tristi montagne dove la natura quest'anno si è presto risvegliata grazie alle piogge abbondanti. Non lontano, le mucche e le capre al pascolo libero. Il Gerrei come ha sottolieato il deputato Luigi Cogodi, uno dei padri di questo radiotelescopio, «è anche questo: splendido, si dice povero, ma carico di tante speranze. Le miniere non sono in contrasto col telescopio, la pastorizia può continuare a vivere all'ombra di questa futura struttura d'acciaio e di impianti sofisticatissimi. Il riscatto può arrivare anche da questo radiotelescopio». A prendere la parola sono stati anche Pasquale Mistretta, docenti di scienze dell'Università di Cagliari, tecnici dell'osservatorio astronomico, i sindaci di San Basilio Pino Cogodi e di Silius Giuseppe Erriu che hanno fatto gli onori di casa. Il progetto è dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Previsto un telescopio del diametro di 64 metri, di concezione moderna, versatile, con diverse posizioni focali, e con una copertura di frequenza da 0.3 a 100 Ghz. L'impianto, disegnato per applicazioni di radioastronomia, geodinamica e scienze spaziali, si configura come una facility internazionale di altissimo profilo. Dovendo misurare i segnali debolissimi provenienti dalle radio sorgenti cosmiche, ha necessità di operare in un sito a bassissimo inquinamento elettromagnetico. Il sito sarà attrezzato con unità fisse e mobili di monitoraggio dell'inquinamento elettromagnetico. Dei sofisticati sistemi robotici consentiranno di posizionare i ricevitori nelle varie posizioni focali, con procedure completamente automatizzate. Per quanto concerne la meccanica di precisione il riflettore primario ha una superficie di attività composta da 1800 pannelli e attuatori di precisione. La struttura sarà pronta nel prossimo anno. L'inizio delle operazioni è previsto per il primo semestre del 2009. Una giornata davvero particolare quella di ieri nel Gerrei, fra documentazione scientifica esposta negli stand, fra artigianato e prodotti tipici del territorio.
Antonio Serreli
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 18
Medicina. Farmaco
Una nuova frontiera per combattere la sclerosi multipla
Maggiori possibilità di cura per i malati di sclerosi multipla recidivante remittente grazie al Natalizumab, farmaco in grado di rallentare la progressione della malattia e di ridurre la frequenza delle ricadute. Brevettato dalla casa farmaceutica Biogen Dompè, il Natalizumab è disponibile in Italia da un mese e può essere somministrato esclusivamente dai neurologi ospedalieri, per i quali sono stati predisposti dei corsi di formazione specifici. Il primo dei 15 seminari in programma in Italia si è tenuto all'Hotel Caesar's. I lavori sono stati coordinati da Giovanna Marrosu, direttrice del Centro Sclerosi Multipla dell'Università di Cagliari. Tra i relatori, i neurologi Gabriella Spinicci e Maria Giuseppina Mascia, la virologa Paola Cinque e la ricercatrice Eleonora Cocco. «Oggi si compie un importante passo avanti per i pazienti affetti da sclerosi multipla - afferma Maria Giovanna Marrosu - Natalizumab, infatti, rappresenta uno dei progressi più significativi degli ultimi dieci anni. Sono certa che offrirà ai pazienti una valida alternativa terapeutica». Il farmaco non può essere somministrato a tutti, ma solo ad alcune categorie di pazienti. Cos'è il Natalizumab? «È un anticorpo specifico per il trattamento della scleorsi multipla. Appartiene ad una nuova categoria di farmaci con azione inibitoria sulle molecole responsabili del passaggio di cellule immunitarie dall'apparato circolatorio verso il cervello e il midollo spinale». I risultati degli studi, pubblicati sul New England Journal of Medicine, sono confortanti. Il farmaco è stato somministrato per via endovenosa a 942 soggetti in 99 centri in tutto il mondo: è stata riscontrata una riduzione del rischio di progressione della disabilità pari al 42 per cento con una diminuzione del 68 per cento della frequenza di ricadute. Anche i dati ottenuti dalla risonanza magnetica confermano l'efficacia: nel 57 per cento dei soggetti in cura non sono comparse nuove lesioni. Il Natalizumab era stato commercializzato negli Usa nel 2004 ed assunto da 7.000 pazienti. Nel 2005, però, le case produttrici ne avevano deciso il ritiro perché si erano verificati casi gravi di patologia del sistema nervoso centrale. In seguito il farmaco è stato rivalutato sotto il profilo della sicurezza: ciò ha portato alla riammissione del prodotto negli Usa e all'approvazione anche in Europa, naturalmente accompagnato dalla consegna al paziente, da parte del medico curante, di un documento informativo sulle sue caratteristiche.
Paolo Loche
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 61
Sassari
 I dubbi dell'opposizione sull'Intesa per la rinascita
«È stato scavalcato il consiglio comunale, il futuro di Sassari lo deve decidere l'Assemblea, non un accordo fra Soru e il sindaco». L'opposizione di Palazzo ducale contesta la firma di Gianfranco Ganau in calce all'intesa istituzionale siglata giovedì fra la Regione, la Provincia e i Comuni di Sassari, Alghero e Porto Torres. I consiglieri del centrodestra (tutti, compreso il gruppo Udc) hanno richiesto una seduta straordinaria del Consiglio comunale per discutere i punti dell'accordo che riguardano il capoluogo. In particolare i progetti su cui la Casa delle libertà sassarese vorrebbe avere diritto di parola e coinvolgere l'intero Consiglio, sono quattro: la trasformazione dell'azienda trasporti pubblici di Sassari in società di capitali dell'area vasta, con auspicabile gestione unitaria, e sostegno al rinnovo del parco mezzi; l'avvio di un bando internazionale, con oneri a carico della RAS, per il riuso dell'attuale carcere di Sassari di cui è prevista la dismissione; la costruzione a Sassari di alloggi per studenti universitari anche con la realizzazione di residenze diffuse (50) nel Centro Storico; la richiesta al ministero della Difesa per la cessione della caserma Gonzaga e delle aree limitrofe, tutte inserite in pieno centro abitato, per la realizzazione di ulteriori strutture per residenze universitarie. «Questi progetti non possono essere portati avanti senza l'analisi e la discussione nelle Commissioni competenti e in Consiglio», attaccano i rappresentanti del centrodestra: «sono programmi che riguardano l'urbanistica e lo sviluppo futuro della città, non possono essere calati dall'alto». Il malumore del centrodestra per l'intesa appena chiusa cresce anche in Provincia. Anche a Palazzo Sciuti i consiglieri hanno chiesto la convocazione urgente del Consiglio per discutere gli argomenti inseriti nell'accordo con la Regione. (v. g.)
 
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro Pagina 59
Nuoro
Al Sacro Cuore il rettore della Cattolica
Il rettore dell'Università Cattolica Ezio Franceschini interverrà domani a Nuoro a un dibattito su "L'impegno culturale dei laici cristiani". L'appuntamento (organizzato dall'Associazione amici della Cattolica e dal centro studi Lazzati), è per le 18,30 nella parrocchia Sacro Cuore. Oltre a Ezio Franceschini, interverranno il delegato regionale di Azione cattolica Cesare Strozzi, il presidente del Centro Lazzati Francesco Sanna, la professoressa Satta-Marchi e Ernesto Preziosi. (f. t.)
 
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 14
Selezioni
Giochi di matematica, i finalisti vanno a Milano
Sono stati premiati ieri mattina nell'aula magna della Cittadella universitaria i vincitori della finale locale della XIV edizione dei campionati internazionali di Giochi matematici. Vi hanno partecipato oltre 600 studenti sardi, di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Le finali si terranno il 26 maggio alla Bocconi di Milano. Nella categoria seconda, terza e quarta superiore, i vincitori sono Fabio Strazzeri e Elisa Letizia del Liceo scientifico Pacinotti a Cagliari, Lorenzo Ettore Perra del liceo Brotzu di Quartu a Pitz'e Serra, Martina Cau dell'Istituto Gramsci-Amaldi di Carbonia, Alessio Strano e Jessica Pischedda del Tecnico Angioy di Carbonia. Nella categoria dei maturandi e dei primi due anni universitari, Carlo Metta, Vasco Calzia e Valerio Sarritzu dell'Università di Cagliari, Nicola Sestu di Carbonia. Categoria GP degli universitari iscritti dal terzo anno in poi e adulti, Alessio Mulas e Agata Provenzano di Carbonia ed Enrico Garia di Perdaxius. L'importanza dell'evento ha portato anche alla collaborazione tra il Cresm e la Facoltà di Scienze matematiche, Fisiche e Naturali. Protagonisti anche i giovani dell'Istituto professionale per i servizi alberghieri A. Gramsci di Monserrato, come "operatori dell'accoglienza". I vincitori ora continuano a coltivare il sogno della finalissima internazionale di Parigi per confrontarsi con i migliori di tutto il mondo. Nessuna formula, teorema da ricordare. Servono intuito, logica e voglia di mettersi in gioco. E i sardi ancora una volta hanno dimostrato di avere questi requisiti. (b. s.)

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Sassari
Congresso di chirurgia maxillo-facciale 
SASSARI. Sono oltre 150 le iscrizioni al Congresso internazionale di chirurgia maxillo-facciale che si svolgerà ad Alghero il 27 e 28 aprile nella sala convegni dell’hotel Catalunya.
 Il meeting di grande rilevanza internazionale è stato organizzato dalla cattedra di Chirurgia maxillo-facciale dell’Università di Sassari, diretta dal professor Antonio Tullio, e affronterà il tema: «Gli accessi in Chirurgia oro-maxillo-facciale».
 I lavori del congresso saranno aperti dal direttore dell’unità operativa di Chirurgia maxillo-facciale dell’Università di Sassari e responsabile scientifico dell’iniziativa, Antonio Tullio. Seguiranno i saluti della presidente della Provincia, Alessandra Giudici, del sindaco di Alghero, Marco Tedde, del Rettore dell’università di Sassari, Alessandro Maida, del preside della facoltà di Medicina, Giulio Rosati e del presidente dell’Ordine dei medici, Agostino Sussarellu.
 Durante i due giorni del congresso sono previsti una sessantina di interventi di relatori provenienti da ogni parte d’Italia, tutti autorevoli rappresentanti di quasi tutte le strutture universitarie e ospedaliere, ma anche di importanti esperti europei che rappresentano il gotha della chirurgia maxillo-facciale a livello internazionale.
 Il convegno è accreditato al ministero della Salute per 70 specialisti in chirurgia maxillo-facciale, chirurgia plastica, neurochirurgia, otorinolaringoiatria e oculistica e per 30 odontoiatri. Il ministero della Salute ha riconosciuto, per la validità scientifica dell’evento e per i criteri organizzativi, 7 crediti formativi E.C.M..
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
Una “ guida” sarda tra statue e dipinti dei musei capitolini 
Anna Mura Sommella dirige con orgoglio la struttura romana visitata da 500mila turisti provenienti da tutto il mondo 
E se la Lupa Capitolina fosse davvero sarda, fusa cioè con piombo e rame dell’Iglesiente o di Funtana Raminosa sotto il Gennargentu o - sostiene con più precisione l’archeologo Claudio Giardino - delle miniere di Calabona, a sud di Alghero in base alle analisi degli isotopi del piombo? E se - come più d’uno studioso ipotizza - l’avesse realizzata un artigiano con dna nuragico trasferitosi OltreTevere?
 Certo che l’emblema per eccellenza di Roma può essere un prodotto del made in Sardinia, opera in grande sullo stile dei nostri piccoli bronzetti o navicelle votive. Gli esperti non si sbilanciano, barcamenandosi tra le fucine della nostra isola, le botteghe etrusche o quelle della Magna Grecia. Fatto sta che, rientrando dal recente viaggio in Cina (Pechino-Tianjiin-Xian), il sindaco di Roma Walter Veltroni - mentre sorvolava l’Asia - ha voluto scherzare con la direttrice dei Musei Capitolini, Anna Mura Sommella, ribadendo che «c’è tanta Sardegna in Campidoglio» e aggiungendo, con un sorriso, «sta per profilarsi un conflitto di interessi artistici».
 C’è un antefatto. Intanto un’iscrizione sepolcrale per Caius Claudius Sardus Praefectus classis, cioè un maggiordomo del Campidoglio. E poi qualche mese prima della trasferta orientale, Veltroni e Mura avevano discusso di una placchetta (una “tessera hospitalis”) dove compariva l’iscrizione etrusca “Silketenas” il che riportava dritto dritto a qualche “ospite” della Sardegna giunto dal Sulcis.
 Vada quindi per un passante approdato da Monte Sirai e dintorni, ma adesso anche la “lupa sarda” fa salire le quotazioni isolane e dà comunque un senso diverso, se non alla storia politica delle colonizzazioni, certamente alla storia dell’arte.
 Nei Musei Capitolini, parte integrante del Campidoglio, l’arte si manifesta a cinquecentomila visitatori di tutto il mondo con le competenze e la grazia di una donna sarda, Anna Mura, attorno alla quale si muovono turisti ed esperti che ammirano la grande statua equestre di Marco Aurelio e si incantano fra la Sala degli Orazi e Curiazi, la Sala del Fauno e quella degli Imperatori, e quella Pinacoteca che vi fa godere della vista del San Giovanni Battista del Caravaggio, la Presentazione al Tempio di Bartolomeo Passerotti, il Ratto d’Europa del Veronese per non parlare del Palazzo detto “Nuovo” solo perché edificato dopo il Palazzo Senatorio e quello dei Conservatori, ma progettato da Michelangelo anche se costruito dopo la sua morte.
 Orgogliosa del suo incarico, Anna Mura è “felice” della splendida vista sulle cupole e sui tetti romani: «Roma è l’unica città d’Italia ad avere una sua Sovrintendenza, attorno a queste sale c’è la storia dell’Occidente, la grandiosità della Roma imperiale. Qui si respira la storia dell’umanità intera. È un Museo unico perché vissuto, i visitatori osservano e si entusiasmano, passano qui intere giornate».
 Sarda, eccome. Lei nasce in piena Barbagia, «in una casa di granito» a Orotelli, il paese di Salvatore Cambosu e dei “thurpos”. Il padre, Luigi, era un «bellissimo ferroviere» giunto da Ussassai, cuore dell’Ogliastra dei tacchi calcarei, delle sue vallate profonde e dei suoi sterminati silenzi. La casa di una zia, Gina Mulas, è ancora utilizzata per il rito di “Sa coia antiga”, l’antico matrimonio riportato all’attualità dalla voglia di fare della presidente della Pro Loco Maria Serrau, anima moderna di un paese antico e isolato. La mamma, Antonina Angioi, era di Orotelli. Genitori e antenati dinamici. Il nonno gestiva un bazar, la nonna - Giovanna Giagu, di Pattada - era non solo una provetta amazzone ma così emancipata da guidare lei il calesse tra Orotelli, Nuoro e Macomer. «E Nonna Giovanna Giagu, visto il mestiere maschile, viaggiava ovviamente con la pistola».
 Le statue della sala del Gladiatore fanno da cornice al racconto della carriera scolastica della direttrice dei Musei Capitolini. Ecco il Satiro in riposo, statua donata da papa Benedetto XIV nel 1753, ceduta ai francesi in seguito al trattato di Tolentino e poi restituita col Congresso di Vienna. Ecco l’Amazzone, scolpita negli anni di Fidia, ha gli stessi fregi delle statue del Partenone. Le scuole elementari a Sassari, e così medie ginnasio e liceo, maturità classica all’Azuni dei Segni, dei Togliatti e dei Berlinguer, in una «sezione rigidamente femminile», docente di Italiano un giovanissimo Manlio Brigaglia («era un piccolo grande genio, il più vivace, il più comunicatore fra i docenti, tra i quali Margherita Sechi Manconi, una allieva di Ettore Paratore»). Ricorda le compagne di classe, Angela Maria Falchi, Vanna Cao, Caterina Virdis, Veronica Arru («affiatate, un bel gruppo, felici di studiare Platone e Alceo»). L’università alla Sapienza di Roma, facoltà di Lettere, si appassiona alla filologia classica «poi mi converto alla Etruscologia, effettuo uno scavo vicino a Santa Severa, al Porto Pirgy di Cerveteri, con un tempio con terracotte, iscrizioni etrusche e bilingue, anche nella variante fenicio punica». La tesi è su una città enclave latina in ambito etrusco - Capena. Centodieci e lode concessa - anno 1965 - da uno dei numi della storia dell’arte, Massimo Pallottino. Sposa Paolo Sommella, docente di Topografia antica. D’estate «regolarmente in Sardegna, tra Orotelli e Ussassai, alla Cavalcata Sarda di Sassari, a ritrovare e rinsaldare le radici, a studiare quel grande patrimonio che è la nostra archeologia». Ma non solo. A Orotelli, «invitata dal sindaco entro a far parte della Fondazione Salvatore Cambosu», uno dei grandi letterati della Sardegna. Sulla scrivania di Anna Mura c’è ben in vista “Il giorno del giudizio” di Salvatore Satta: E poi, ovviamente, Miele Amaro del 1954, Lo zufolo del 1932, Una stagione a Orolai. Legge il brano di un articolo pubblicato da Cambosu su Rinascita Sarda nel 1957. Il tema è quello degli incendi. Ecco un brano di alta letteratura: “Oggi, domenica, gran funerale. Le bare le hanno volute trasportare uomini dell’uno e dell’altro villaggio con una lettiga preparata con rami e intessuta con frasche d’elce del bosco di Talavà. C’era tutto Irille, c’era tutto Marganai, con i testa i loro sindaci. I più hanno dovuto attendere fuori dal cancello il loro turno prima di gettare un po’ di terra sul tumulo... Seppelliti insieme, vittime dell’incendio che Irille e Marganai spensero come una sola famiglia. Avvertimento di Dio a spegnere i rancori, restituendo averi e animi alla concordia antica”. Ripete: «Cambosu va rivalutato, proposto e direi imposto nelle scuole».
 E così - conversando tra statue e dipinti, tra centinaia di turisti soprattutto cinesi e giapponesi - si parla della Sardegna di oggi. Verso la quale Anna Mura manifesta ottimismo. «Quasi per miracolo la Sardegna ha capito quale grande patrimonio sia la sua storia, la sua archeologia, il suo ambiente. È una tendenza destinata a rafforzarsi, da queste radici d’arte che può essere costruito il futuro prossimo venturo. La scorsa estate ho visitato l’Iglesiente, che non conoscevo. È un museo a cielo aperto, con le sue testimonianze minerarie, con i reperti punici, il grande patrimonio di Carbonia e di Sant’Antioco. Certo, ancora oggi non si è innescato un meccanisno virtuoso di sviluppo, ma la crescita è nelle cose, in alcune cooperative culturali, l’associazione delle Domus amigas che sanno proporre un modo alternativo di residenze estive. È la Sardegna delle diversità a imporsi. La proposta del presidente della Regione Renato Soru di creare il museo della Cultura nuragica e quello dell’Arte contemporanea intercetta un vasto segmento di interessi culturali che nel mondo si vanno diffondendo e consolidando. Immaginare Cagliari o le altre città sarde come epicentro dell’Arte Mediterranea è straordinario. Vedo, con questi progetti, una Sardegna proiettata in avanti, fuori da clichè logori. Anche il voler portare architetti noti nel mondo è geniale, si cresce col confronto, con fughe in avanti, non con su connottu, è necessaria l’acqua che scorre, non quella che stagna».
 Così parlando si arriva alla Pinacoteca Capitolina. La pittura barocca di Pietro da Cortona e i cortoneschi, un olio parlante di Pier Francesco Mola, rappresenta Diana ed Endemione, realizzato per Bonaventura Argenti, musico della Cappella Pontificia. Davanti al pastore che dorme un cane bianco-marron accucciato con stella bianca sulla fronte. Ed ecco il Palazzo Senatorio, il Tabularium, l’Archivio dell’antica Roma.
 Con la Roma di ieri si ritorna alla Sardegna di oggi, a quella di domani, a quella di ieri. Anna Mura è al centro della sala dello Spinaio, con bronzo del bambino che si toglie una spina dal piede. È facile parlare adesso della Sardegna di ier l’altro ed andare, davanti a questo marmo originale greco della fine del sesto secolo avanti Cristo, alla cronaca e parlare di Costantino Nivola, il grande artista di Orani-Manhattan, eccellenza sarda. La Mura è davanti alla statua originale di Marco Aurelio. Dice: «Nivola era morto da qualche anno. Ai Mercati di Traiano avevano organizzato una mostra. Le sculture di Costantino contrastavano con i mattoni rosso pompeiano, era stato un successo. Ora faccio parte anche della Fondazione Nivola e, a breve, dobbiamo valutare i progetti per l’ampliamento del Museo di Orani. È un Museo che può richiamare molti gruppi di turisti in Barbagia, occorre solo organizzarsi e organizzare, le potenzialità di crescita col turismo culturale sono tante».
 Un po’ di ottimismo non guasta in una Sardegna dipinta spesso a tinte fosche, con terremoti sociali ed economici prossimi venturi. Ottimismo - potremmo davvero dire - della ragione. Perché Anna Mura le sue competenze le ha. Direttrice dei Musei Capitolini, ma non basta. È il ministro dell’Arte romana, la responsabile del Medagliere, del Museo della civiltà romana, dell’Antiquarium comunale, della Centrale Montemartini e del Museo Barracco. È membro corrispondente del Deutsches Archaeologisches Institut di Berlino, ufficiale dell’Ordine Alouita con nomina di Hassan II re del Marocco e, ovviamente, componente del Consiglio direttivo dell’Associazione romana dei sardi “Il Gremio”. Importante l’attività scientifica, editoriale e di ricerca: l’area sacra di Sant’Omobono, l’introduzione di Eracle all’Olimpo, il monumento di Marco Aurelio in Campidoglio e la trasformazione del Palazzo Senatorio alla metà del Cinquecento. E vanno citati gli scritti in onore di Massimo Pallottino in “Etrusca Italica” dal titolo “Inter duos lucos: problematiche relative alla localizzazione dell’Asylum”.
 Ed eccoci, ancora, davanti alla statua originale della Lupa Capitolina, quella che potrebbe avere il marchio Sardegna non solo per i materiali usati per la fusione ma anche per il progetto e la realizzazione artistica del suo autore. Anna Mura: «In questa sala si assiste spesso a un silenzio quasi religioso. Era una loggia che si apriva con tre archi sulla città, ornata dagli affreschi appartenenti alla prima decorazione pittorica dell’appartamento dei Conservatori». Sul soffitto uno splendente cassettone ligneo rimesso in luce da un recente restauro. Tutti ammirano, flash e telecamere, piacciono molto i due gemelli attribuiti al Pollaiolo. E se tutto ciò fosse davvero sotto il segno della Sardegna? «Gli studi continuano, certo che se i bronzetti sono nuragici anche la Lupa Capitolina...».
 E qui la direttrice di Orotelli-Ussassai si ferma. Anche perché al telefono la chiamano proprio dalla Sardegna. «Prossime riunioni a Orani e Orotelli, per Costantino Nivola e Salvatore Cambosu». Due grandi di un altro Pantheon. Quello sardo.
 
 

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