Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 April 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 16
L’Isola forziere della natura Il Wwf: biodiversità da salvare
Un progetto di salvaguardia che nasce dal basso Sardegna divisa in nove zone dove intervenire
di Stefano Lenza
Più che un progetto è una sfida planetaria: salvare quel che resta della biodiversità. La lancia il Wwf con un programma mondiale pensato come uno zoom per individuare la specificità di aree sempre più ristrette. Ieri a Cagliari è stato presentato il dossier sull’ecoregione del Mediterraneo Centrale. In una sorta di puzzle della vita animale, vegetale e dei processi ecologici, nel Mare Nostrum la Sardegna condivide la sua tessera con la Corsica «perché i confini nazionali sono sconosciti alla natura», ha spiegato Luca Pinna, responsabile regionale del Wwf. L’accorpamento nasce dall’individuazione di caratteristiche simili nelle due isole. Il che non significa disconoscere le specificità ma trovare un minimo comune denominatore. A sua volta, la Sardegna è suddivisa in nove aree che ancora conservano numerose specie uniche al mondo ma a rischio di estinzione se le politiche di tutela non riusciranno a evitare il peggio. Conservare e gestire la biodiversità è l’obiettivo del Wwf. Consapevole delle difficoltà, l’organizzazione punta su una strategia basata sulle alleanze e sulla condivisione dalla fase di analisi delle diverse situazioni a quella di intervento. In Italia, ha già trentaquattro partner, tra cui le due università sarde, il Centro per la conservazione della biodiversità di Cagliari, che hanno collaborato alla stesura dei capitoli del rapporto dedicati all’Isola. «Un contributo importante lo ha dato anche la Regione, prima in Italia ad aderire e a firmare con noi un protocollo d’intesa», ha ricordato Fabrizio Bulgarini responsabile nazionale del settore. Nonostante questo, però, la Sardegna paga gli errori delle decisioni calate dall’alto. Il mancato coinvolgimento delle comunità locali nella individuazione delle zone da tutelare ha provocato resistenze paralizzanti. Un po’ come accaduto per il Parco nazionale del Gennargentu, il rischio è che le migliori intenzioni restino lettera morta. «Bisogna costruire il consenso - ha auspicato Luca Pinna - facendo crescere la consapevolezza dei vantaggi, anche economici». Per intervenire nell’Isola, si partirà dal Sulcis Iglesiente, considerata area prioritaria, con l’elaborazione di un modello che verrà poi riproposto nelle altre otto. In sintesi, ecco i principali elementi di biodiversità e le minacce nei nove settori della Sardegna. Sulcis-Iglesiente (2.342 kmq). Sono presenti numerose specie endemiche vegetali di particolare pregio. In particolare, le scogliere ospitano uccelli marini. Risultano però gravi i pericoli provocati dalla speculazione edilizia, dal bracconaggio, dagli incendi e dall’inquinamento provocato dagli insediamenti industriali Sarrabus Gerrei (951 kmq). Oltre ad alcune specie botaniche endemiche che ancora sopravvivono nelle rupi e nei corsi d’acqua, sono presenti il cervo e il gatto selvatico sardi. I principali pericoli derivano dall’inquinamento di fiumi e torrenti dovuto a reflui urbani. Pesa anche la pressione del turismo, soprattutto sulla fascia costiera, che alimenta la cementificazione e l’abusivismo edilizio. Nelle aree montane le insidie vengono invece dagli incendi, dal bracconaggio e dall’introduzione di specie ittiche estranee nei bacini artificiali. Monti del Gennargentu, Supramonte e Golfo di Orosei (2660 kmq). È l’area più ricca di flora endemica della Sardegna e una delle più interessanti dell’intero bacino del Mediterraneo. Nella fauna, sono presenti muflone, gatto selvatico, martora, donnola, e altri mammiferi come il ghiro e il quercino. C’è poi la colonia nidificante di falco della regina nelle falesie di Orosei. Anche in questo caso, la pressione turistica sulla costa è una minaccia. Nell’entroterra si temono le conseguenze dell’eccessivo carico di bestiame al pascolo oltre agli incendi e il bracconaggio. Piana e stagni di Oristano-Valle del Tirso (573 kmq). Oltre alla vegetazione della costa rocciosa, hanno grande interesse le specie animali delle zone umide: fenicotero rosa, pollo sultano, airone rosso, tarabuso, falco di palude, cormorano e altre ancora. Si temono i riflessi degli insediamenti turistici a Is Arenas, l’alterazione dei valori di salinità negli stagni, l’inquinamento da pesticidi usati in agricoltura, il disturbo ambientale connesso alla lotta ai cormorani nello stagno di Cabras. Montiferru-Marghine-Goceano-Monti di Alà(1744 kmq). Nella flora meritano interesse rubus arrigonii e ribes sandalioticum. Nella fauna, gallina prataiola, numerosi rapaci, il ghiro, il gatto selvatico, la martora. La diminuzione del pascolo estensivo minaccia la gallina prataiola e persiste la minaccia degli incendi. Monte Albo (79 kmq). Sono parecchi gli endemismi vegetali in comune con il Supramonte, il Golfo di Orosei e di Capo Figari e Tavolara. Tra la fauna, come specie esclusiva, il geotritone del Monte Albo. Il pericolo, in questo caso, viene dall’erosione dei suoli. La parte nord-orientale è stata deturpata dalle cave. Costa nord-occidentale - Asinara e Bosa (379 kmq). Le pareti rocciose ospitano specie endemiche come galium schmidiie erodium corsicum. Sulle scogliere di Capo Caccia nidificano falco della regina e pellegrino, gabbiano corso, berta maggiore, marangane dal ciuffo. Numerosi trampolieri nello stagno di Calich. Rischi: turismo, incendi, inadeguata gestione del Parco dell’Asinara. Monte Limbara (239 kmq). Popolazioni di rapaci (aquila reale, astore, sparviero) e mammiferi (dalla martora al daino e al muflone) e anfibi. Elementi potenzialmente negativi: incendi e centrale eolica. Da San Teodoro a Portobello-Bocche di Bonifacio(2447 kmq). Endemismi vegetali e fauna interessanti. Rischi: transito delle petroliere, cementificazione, invasione estiva della costa e incendi.
 
2 - L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro Pagina 19 
Università. Rifondazione chiede programmi e risorse
Un futuro per l’ateneo nuorese
Rifondazione chiede chiarimenti sul programma e sulle strategie future dell’università nuorese. Lo fa con un’interrogazione firmata dai suoi tre consiglieri comunali che contavano nella discussione già nella seduta di due giorni fa. Invece l’argomento è stato rinviato alla prossima riunione, in programma lunedì. In particolare, Giuseppe Pintori, Antonio Pirisi e Tore Daga chiedono «di conoscere le determinazioni dell’amministrazione comunale, quale componente del consorzio universitario, in relazione al progetto presentato dal presidente Sergio Russo». Come pure di sapere «programmi e strategie che saranno elaborati per il rilancio qualitativo dell’università e della ricerca nell’ambito del sistema formativo locale».
E, infine, «l’ammontare dei finanziamenti stanziati per l’università e il bilancio previsionale di spesa». Qualche mese fa Russo, che è anche presidente dell’Ailun, ha presentato il suo piano alla commissione Cultura del Comune. Rifondazione, nella sua interrogazione, sottolinea che «oggi più che mai è indispensabile arginare le spinte volte a privatizzare i saperi e a piegare il sistema formativo alle logiche della produzione d’impresa», che «bisogna riformare e riqualificare il sistema universitario sconfiggendo ogni disegno di trasformazione che prevede una deriva di tipo privatistico» e che «è importante affermare il primato del sistema formativo pubblico sulle altre forme tese a creare sistemi separati e concorrenti tra loro».

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Oristano
Mamoiada, lezione di neuropsichiatria 
Vanderlei Danielski a confronto con amministratori e genitori 
MAMOIADA. Neuropsichiatria infantile: l’importanza dell’ascoltare e del prevenire i comportamenti a rischio, ma anche quella di intervenire nel modo giusto rispetto a specifiche disabilità dei piccoli. La terapia a volte arriva da protocolli che non sono quelli collaudati dalla sperimentazione medica classica, ma si basano su diverse metodologie integrate tra loro. La nuova frontiera dei disturbi dell’apprendimento è quella proposta da un professore di origine brasiliana.
 «Per la terapia dei bambini con difficoltà di apprendimento io non ho un metodo specifico, mi servo di tante metodiche riabilitative che integro tra di loro. Mi sono reso conto in tantissimi anni che opero con bambini che hanno diversi livelli di disabilità, che la cosa più importante è ottenere dei risultati che consentano loro una certa qualità di vita. Qui il grosso ostacolo degli specialisti è quello di avere studiato solo alcune branche della medicina che sono una specificità, quando invece la cosa più importante è conoscere varie discipline per individuare dei problemi: alcuni impedimenti per esempio non sono necessariamente collegati con il problema psicologico del bambino, ma possono essere causati da una componente biochimica alterata. Bisogna individuarla per curarla». Vanderlei Danielski è arrivato a Mamoiada mercoledì sera grazie a un progetto intercomunale che accorpa un consorzio di 5 comuni-Mamoiada, Gavoi, Fonni, Ollolai e Oniferi, ha studiato filosofia a San Paolo e psicologia alla Pontificia Università Salesiana di Roma, è membro di diverse associazioni internazionali di neuropsicologia e attualmente dirige il centro psicopedagogico a Verona. La terapia con i “bits” per bambini disabili sta ottenendo risultati insperati: «Il metodo dei bits facilita l’apprendimento ai bambini con disturbi mentali, è stato inventato dall’americano Damon e sono 40 anni che si sta sperimentando: si tratta di far memorizzare diverse immagini e diverse scritte al bambino già dai primi mesi di vita con diverse sequenze, aumentando e togliendo via via alcune di esse con un metodo preciso». L’esempio di Maria Chiara una bambina down (oggi 23) che ha iniziato il metodo del professore a 50 giorni di vita è emblematico: «Maria Chiara - spiega Vanderlei - a 4 anni sapeva leggere già 4000 parole e in prima elementare era più avanti degli altri bambini di almeno 2 classi. Oggi fa l’animatrice in un centro anziani suona la chitarra il violino il contrabbasso e guadagna 1000 euro al mese». A Mamoiada per tre gironi oltre che a visitare bambini con problemi dei comuni interessati al progetto, il professore tiene un corso per insegnanti e genitori. L’incontro con il territorio è stato proposto dall’associazione Tandem che opera nel campo della disabilità: «Con le nostre ricerche abbiamo conosciuto il lavoro del professor Vanderlei - dice la vice presidente Barbara Bellu - le conferenze sono seguitissime e coinvolgenti».
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Oristano
Dal Sarcidano alla Silicon Valley l’avventura di un giovane ingegnere 
LACONI. Un importante attestato di merito per un giovane ricercatore sardo, volato negli Stati Uniti per frequentare la prestigiosa Leavey School of Business, della Santa Clara University.
 Infatti oggi il giovane laconese Emanuele Orgiu, ingegnere elettronico, 28 anni, fa parte di uno staff di ricercatori, coordinato dalla professoressa Annalisa Bonfiglio, che all’interno della Diee (Dipartimento Ingegneria elettrica ed elettronica dell’ Università di Cagliari) sta portando avanti un ambizioso progetto nel campo dei sensori a semiconduttore organico.
 Per lui, si è presentata un’opportunità unica, perché dall’altopiano del Sarcidano alla “Valle del Silicio” il passo non è breve; eppure dopo anni di studio e tanta passione, oggi Emanuele, è uno dei cinque italiani, vincitori di una borsa di studio negli Stati Uniti, messa in palio da Fulbright Best, il programma promosso congiuntamente dall’Ambasciata americana e da Confindustria.
 Quello che Emanuele Orgiu ha presentato alla Commissione, sbaragliando la concorrenza, è un progetto biomedico “sullo sviluppo dei nuovi materiali per l’applicazione nell’ambito dei sensori organici”. Il periodo di studi in America, che ha preso avvio da gennaio, non è propriamente incentrato sulla ricerca scientifica, ma sull’aspetto del “business” e, non a caso, si svolge a Silicon Valley, in California, laddove hanno sede migliaia di aziende ad alta tecnologia (tra le tante Cisco Systems, Google, Apple, Yhaoo).
 «Qui si seguono lezioni, si superano esami, si fa uno stage di quattro mesi in una “start up”, ovvero un’ azienda che sta decollando.», spiega il giovane laconese, che sembra già proiettato verso alte sfere, «E infine si partecipa ad eventi per imprenditori o aspiranti tali.»
 Insomma, negli States si acquisiscono nozioni e capacità imprenditoriali necessarie a creare e gestire un’ azienda specializzata.
 Dal confronto con l’esperienza americana., emerge una nota realtà, che Emanuele Orgiu commenta con rammarico: «In Italia si investe ancora poco sulla ricerca e un paese che non investe sulla ricerca è un paese che svende il proprio futuro. Il potenziale umano da solo non basta, perché se, ad esempio, nel tuo laboratorio non hai un macchinario per fare una determinata analisi, la tua ricerca è limitata.»
 Parole fiduciose invece, per quanto si sta portando avanti in Sardegna: «Le borse Master and Back stanziate dalla giunta regionale Soru sono il segno di una volontà di crescita. Lavorare sulle persone è la cosa migliore e investire in persone che faranno dottorati e corsi post lauream di altissimo livello ci renderà negli anni molto più competitivi.»
Ivana Fulghesu 
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Laurea ad honorem per Maria Giacobbe 
SASSARI. L’università di Sassari conferisce una nuova onorificenza: lunedì prossimo la facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’ateneo sassarese conferirà la laurea honoris causa alla scrittrice Maria Giacobbe, che terrà una lectio magistralis dal titolo “Lingue e variabili appartenenze”. La scrittrice, nata a Nuoro, risiede da tempo in Danimarca, dove è molto apprezzata.
 La cerimonia ufficiale di lunedì si svolgerà nell’aula magna dell’ateneo, in piazza Università, e avrà inizio alle 18.
 Dopo l’introduzione del rettore, Alessandro Maida, il programma della cerimonia prevede l’illustrazione della proposta di conferimento da parte di Giulia Pissarello, preside della facoltà di Lingue e Letterature straniere.
 Seguirà la presentazione della candidata da parte di Monica Farnetti, docente di Letteratura italiana nella stessa facoltà. 

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