Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 April 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 2 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 12
Dalle nove incrociano le braccia oltre 200 camici bianchi: spiraglio con l'Azienda mista
Sanità, precari sul piede di guerra
Sciopero in tutti i presidi universitari: «Vogliamo il contratto»
Stanno in reparto come i medici e si assumono tutte le responsabilità del loro lavoro. Ma il loro stipendio non arriva a mille euro
In quasi tutta Europa sono contrattualizzati, in Sardegna no. E allora oggi arriva lo sciopero. Su 80 specializzandi del Policlinico di Monserrato e oltre 140 di tutti gli altri presidi universitari o dipartimenti medici di Cagliari, ben il 60% sono precari e questa mattina dalle 9 incroceranno le braccia. Svolgono il loro compito con grande sacrificio e senza certezze per il futuro. Una ottantina tira avanti con una borsa di studio che arriva sino a 900 euro mensili, altri venti sono fuori borsa per mancanza di fondi e non vengono pagati. La loro unica certezza è sconfortante: nessuno stipendio, ma in compenso tasse e assicurazione da pagare per coprire il rischio che si corre nel tipo di lavoro che svolgono. «Stanno in reparto come medici, assumendosi tutte le responsabilità responsabilità persino in interventi rischiosi», sottolinea Gianfranco Angioni, dell'associazione per i precari battezzata «Facciamoci sentire insieme. Ognuno ha i suoi progetti, le sue famiglie, cui però - prosegue - non è più possibile dare risposte nonostante la fatica dei lunghi anni di studio. È vergognoso che questi medici siano considerati di serie B, costretti a lavorare anche per dieci ore di seguito senza retribuzione. Salvo poi essere fonte di guadagno per i dipartimenti, mentre loro hanno difficoltà a condurre una vita normale». Molti degli specializzandi fanno visite, ecografie, esami ai malati che scelgono il Policlinico. Intanto già da domani dovrebbero arrivare novità circa l'azienda mista ospedaliero-universitaria con la nomina del direttore generale. Un'azienda che potrà contare su cinque dipartimenti: Chirurgia, Medicina, Materno infantile, Emergenza e Servizi, su 1.200 dipendenti tra medici, infermieri e amministrativi, e 700 posti letto per le degenze. E se da un lato ci sono vari contratti a tempo indeterminato, altrettanti sono precari. Quando i contratti ancora in corso scadranno i lavoratori non dovrebbero finire in mezzo a una strada. I primi a porsi il quesito saranno i 48 che lavorano ancora al Policlinico come ausiliari ospedalieri. Si dovrebbe avviare la stabilizzazione attraverso la frequenza di corsi di aggiornamento professionale svolti dall'Università e finanziati dalla Regione. «Arriveranno così - conclude Angioni - severe norme sulle competenze tra personale ospedaliero e universitario. E forse anche la fine del lungo scaricabile tra Università e Regione».
Beatrice Saddi

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Sassari
La guerra dei medici specializzandi 
«Basta, vogliamo il contratto» e scioperano fino a venerdì 
Stamane manifestazione di protesta davanti alle cliniche di San Pietro E nasce l’associazione Medspess 
SASSARI. Un sodalizio che li rappresenta, per cominciare. Ma anche uno sciopero e una manifestazione per attirare l’attenzione della gente sui loro problemi. Sono le due mosse con le quali, a partire da oggi, gli specializzandi intendono sollevare il tiro delle richieste contrattuali. La prima novità riguarda il sindacato, anche se forse per il momento è un’associazione. Definizioni a parte, resta il fatto che da marzo i medici specializzandi hanno una propria associazione che tutelerà i diritti lavorativi, professionali e formativi.
 È nata infatti la Medspess, una libera associazione tra medici in formazione specialistica presso l’Università di Sassari. Il sodalizio non ha alcun fine di lucro, è aconfessionale e apartitico e i suoi promotori stanno valutando seriamente l’ipotesi di una confederazione con l’associazione nazionale di categoria: la FederSpecializzandi. Il primo obiettivo della Medspess sarà quello di garantire il rinnovo del sospirato contratto.
 «Si tratta di un problema estremamente sentito e che ha suscitato clamorose proteste - si legge in un documento -. Tanto che questa mattina in tutte le cliniche universitarie partirà lo sciopero degli specializzandi». I disagi economici della categoria derivano dalla mancata applicazione effettiva del decreto legge 368 del 1999 e del contratto di formazione specialistica a decorrere dal 1 novembre 2006, data in cui una circolare del ministero dell’Università avvisava le singole Università dell’attuazione.
 Il contratto garantisce ai medici specializzandi un aumento retributivo ormai indispensabile, considerato che l’importo delle attuali borse di studio è fermo al 1991 e si aggira ai 900 euro lordi. Garantisce inoltre un inquadramento previdenziale, il diritto alle ferie, le assenze per malattia, l’indennità di gravidanza, insomma una serie di diritti lavorativi fondamentali per qualsiasi categoria. Agli specializzandi, queste forma di tutela attualmente vengono negate. Non esiste una iniziativa di legge di tipo attuativo riguardo alla stipula del contratto. Però l’8 marzo il Presidente del Consiglio ha emesso il primo decreto che stabilisce la copertura economica dei contratti di formazione specialistica. Tuttavia, se non seguirà al più presto un secondo decreto contenente lo schema tipo di contratto e delle linee guida per gli atenei, rimarrà invariata la situazione di vuoto legislativo e i disagi per i medici specializzandi.
 Così questa mattina parte la mobilitazione della categoria e l’astensione degli specializzandi, per tre giorni, dalle attività di assistenza. «Tuttavia - si legge in una nota - durante lo sciopero i medici doneranno il sangue». La manifestazione avrà luogo nelle vicinanze delle cliniche di San Pietro.
 
 

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