Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 March 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 17 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Il Sardegna e University.it  

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 19
Università. Voto unanime
Il Policlinico passa ufficialmente all’Azienda mista
Ieri il voto unanime in Senato accademico allargato. Oggi la seduta in consiglio d’amministrazione per poi concludere l’iter domani in Senato accademico. L’Università, in tre giorni, si appresta a completare tutti i passaggi amministrativi per il trasferimento della proprietà del Policlinico e delle cliniche universitarie all’Azienda mista. Con l’Ateneo che domani terminerà la sua parte, si attende ora il passo della Regione che dovrà costituire di fatto l’Azienda e nominare il direttore generale. Ieri dunque il primo sì del mondo accademico al protocollo d’intesa firmato dal rettore e dalla giunta regionale nell’oramai lontano 11 ottobre 2004. Il Senato accademico allargato ha modificato lo Statuto universitario: l’attività di assistenza sanitaria, che resterà ovviamente legata a quella della didattica e della ricerca, sarà svolta dall’Azienda mista e non più dal Policlinico e dalle cliniche. Di fatto si tratta di una cessione della proprietà delle strutture ospedaliere. Con le sedute del consiglio d’amministrazione e del Senato accademico l’Università avrà dunque fatto la sua parte. posti letto L’Azienda mista ospedaliero-universitaria, con sede al Policlinico, avrà, come spiegato nel piano sanitario regionale, un totale di posti letto non superiore ai settecento. Resteranno operative le strutture universitarie ospedaliere convenzionate con la Asl 8 (Binaghi, Santissima Trinità, Microcitemico e Marino). In caso di dipartimenti doppi non adeguatamente motivati la tendenza, come ribadito nel piano, sarà quella di superare i duplicati tenendo conto dell’attività svolta nell’ultimo triennio, dell’efficienza organizzativa e del fabbisogno dell’assistenza. i poli Le previsioni che riguardano l’Azienda vedono la creazione di alcuni dipartimenti in cui confluiranno diverse funzioni: Medicina (che avrà medicina interna, del lavoro, cardiologia, dermatologia, gastroenterologia, reumatologia, neurologia, nefrologia, oncologia, allergologia), Chirurgia (destinata a operare nella sede di Monserrato con i reparti di chirurgia generale, otorinolaringoiatra, oculistica, odontoiatria, chirurgia vascolare), Materno infantile (che troverà posto nell’edificio in costruzione accanto al Policlinico, e che assorbirà la clinica Macciotta e Ginecologia e Ostetricia del San Giovanni di Dio), Emergenza Urgenza (pronto soccorso e rianimazione). (m.v.)
 
Cronaca di Cagliari Pagina 19
Sanità. Sì dell’Ateneo. Entro due anni i reparti e il pronto soccorso alla Cittadella
La clinica Macciotta va a Monserrato
Via anche i primi pezzi del "Civile": ostetricia e ginecologia
Nell’edificio di via Ospedale forse la sede della facoltà di Architettura
Tra la cittadella universitaria di Monserrato e il policlinico sta sorgendo un nuovo edificio di quattro piani. Tra due anni ospiterà il nuovo dipartimento materno infantile, che accoglierà anche la clinica Macciotta che abbandonerà gli storici spazi, oramai inadeguati, di via Ospedale. Una struttura che sarà unica, in Sardegna, nel suo genere con reparti di ginecologia, ostetricia, pediatria clinica, neonatologia, terapia intensiva neonatale, neuropsichiatria infantile. In futuro troverà spazio il pronto soccorso pediatrico. l’edificio Il via libera al progetto era arrivato alcuni mesi fa dalla facoltà di Medicina. Un sì all’unanimità. Nei giorni scorsi anche il consiglio d’amministrazione dell’Università ha approvato il progetto: nel nuovo edificio, battezzato per ora blocco "Q", si trasferiranno tutti i reparti della clinica Macciotta e alcuni attualmente ospitati nell’ospedale San Giovanni di Dio. Entro l’anno la palazzina dovrebbe essere completata. Poi serviranno altri dodici mesi per realizzare gli impianti dei vari reparti. Dopo ci sarà il varo del dipartimento, una struttura con medici ospedalieri e universitari. i reparti Dal San Giovanni di Dio arriveranno i reparti di Ginecologia e Ostetricia, diretti da Gian Benedetto Melis. Il resto del nuovo ospedale, a due passi da policlinico, sarà composto dai servizi del Macciotta: Pediatria clinica (con i primari Stefano De Virgilis e Annamaria Nurchi), Neonatologia e Puericultura (con Vassilios Fanos che dirige anche il nido), Neuropsichiatria infantile (Carlo Cianchetti). Il reparto di Neonatologia avrà anche la terapia intensiva per le nascite premature. Pronti anche i servizi di Radiologia pediatrica e il Pronto soccorso pediatrico. il futuro Neanche nato e il dipartimento materno infantile guarda al futuro con i possibili nuovi reparti che si inseriranno in una struttura che si annuncia d’alta tecnologia: Chirurgia pediatrica, Patologie genetiche e Cardiologia. «Un presidio ospedaliero - commenta Melis, direttore al San Giovanni di Ginecologia e Ostetricia - dove sarà possibile seguire la donna in tutte le sue fasi, dal momento che cerca la gravidanza al parto. Lo stesso avverrà per i neonati che avranno un’assistenza continua fino alla loro crescita». Per il primario del San Giovanni di Dio l’unione sotto lo stesso tetto è un passaggio naturale: «La nostra struttura e il Macciotta collaborano da molto tempo. Il problema è che adesso siamo separati da una strada. Un domani lavorare nello stesso edificio permetterà di migliorare la qualità del servizio sanitario». Con il Policlinico e il dipartimento materno infantile la zona sanitaria universitaria della cittadella si candida a diventare il polo ospedaliero dell’Ateneo. Anche se la strada da fare sembra ancora molta: «È necessario - evidenzia Melis - trovare i finanziamenti per completare il Policlinico. Basterebbero altre due strutture per accogliere il resto dei reparti universitari e creare un unico polo sanitario di grande livello, sia per la cura della persona che per la ricerca in campo medico». Architettura Se la struttura della clinica Macciotta non è più adeguata a ospitare reparti ospedalieri potrà invece essere adattata per altre funzioni. Una delle soluzioni più probabili potrebbe essere la trasformazione dell’edificio di via Ospedale come sede della facoltà di Architettura. Una decisione che verrà presa più avanti dagli organi che governano l’Università. E che, come capitato per il trasferimento del Macciotta a Monserrato, potrebbe sollevare un polverone di polemiche.
Matteo Vercelli
  
2 – L’Unione Sarda
 Provincia Ogliastra Pagina 23
Tortolì, convegno sulle tossicodipendenze all’Industriale
Nuove droghe, tabacco e superalcolici Gessa mette in guardia gli studenti
Gianluigi Gessa, ricercatore e docente di neuropsicofarmacologia dell’Università di Cagliari ha incantato la platea dell’aula magna dell’istituto tecnico industriale di Monte Attu gremita di studenti venuti a discutere di prevenzione su tossicodipendenza e alcoolismo. Dopo una breve presentazione dell’iniziativa da parte di Antonio Perras dirigente scolastico dell’Iti, Gessa ha esordito con un excursus sulle droghe dalla preistoria fino alla società dei nostri giorni dove tabacco e superalcolici sono tollerati grazie alle pressioni di potenti multinazionali. Lo scienziato cagliaritano ha poi parlato di droghe endogene prodotte naturalmente dall’organismo, in antitesi a quelle di derivazione esogena che provocano la dipendenza. Le tematiche, esposte con assoluto rigore scientifico ma rese accessibili grazie ad una esposizione semplice e concisa, hanno animato numerosi interventi da parte della platea degli studenti moderati dal docente Antonio Cianciotto. Le domande più frequenti poste dagli studenti hanno riguardato le reazioni dell’ organismo alla droga e i percorsi per uscire dalla tossicodipendenza. «Si tratta ? ha spiegato Gessa - di un percorso possibile, seppure lungo e faticoso». Da qui l’esigenza della prevenzione. «È intenzione di questo Istituto - spiega il dirigente scolastico Antonio Perras - proseguire con le nuove leve un discorso che ponga in guardia sulla pericolosità di atteggiamenti irrazionali, che spesso nascono dall’imitazione e dalla totale mancanza di responsabilità e di riflessione sui problemi. È utile e urgente disinnescare questi circuiti viziosi che portano i ragazzi ad abitudini e comportamenti devastanti». L’iniziativa è stata portata avanti in stretta collaborazione con il progetto di Educazione alla Salute coordinato dal docente Laura Pinna. (ni.me.)
 
3 – L’Unione Sarda
Primo Piano Pagina 3
Bertinotti contestato: «Buffone, assassino»
Roma Fischi, insulti e parolacce, ma anche cartelli con la scritta «Bertinotti, no thanks», «8 marzo 2007. La Camera vota sull’Afghanistan: giorno inFausto», «I Lama in Afghanistan»: è l’accoglienza che una cinquantina di studenti di estrema sinistra che si riconoscono nel Coordinamento dei collettivi e della "Rete per l’autoformazione" hanno riservato al presidente della Camera all’Università La Sapienza di Roma. Bertinotti era stato invitato a partecipare ad un dibattito alla facoltà di Lettere ma non appena arriva davanti alla facoltà, il gruppo di contestatori inizia a fischiare e a gridare «Assassino, assassino», «Vergogna, guerrafondaio e buffone». Il presidente della Camera a quel punto, a metà della scalinata, si ferma e sbotta: «Buffone? Buffone sei tu se dici così. Chiedetemi scusa». Richiesta che cade nel nulla. Un attimo di tensione, qualche spinta: che però non impediscono a Bertinotti di entrare, come era invece successo proprio trent’anni fa, nello stesso Ateneo, al leader della Cgil Luciano Lama. Bertinotti raggiunge, sempre seguito dai contestatori e accompagnato dal Rettore Renato Guarini, l’aula del convegno. I manifestanti vengono bloccati dalla polizia. Il convegno va avanti ma la contestazione non può esser dimenticata. Ed è lo stesso Bertinotti a parlarne. E parafrasando Mao, reagisce affermando che «la politica non è un pranzo di gala». «Ci sono dei contrasti - spiega - che è meglio quando avvengono civilmente, per me sempre nella non violenza. So che una politica come quella che sostengo ha un avversario non solo nella frontiera moderata, ma anche sul terreno di una estrema sinistra che rifiuta la politica e con ciò tutte le espressioni di lavoro e di compromesso che si fanno per cambiare il mondo«. Immediate le reazioni politiche. La prima è del leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, che gli manifesta incondizionata solidarietà. Ma è l’unico esponente di peso della Cdl a farlo. Il leghista Maroni ricorda le contestazioni subite da lui e da Berlusconi e che «in molti allora non seppere condannare». L’Unione manifesta invece compatta solidarietà a Bertinotti e il l Prc, con Giordano e Migliore, ribadisce la scelta «da sempre non violenta» del partito.
 
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 40
Manifestazione da oggi a sabato
Settimana della cultura, convegni nell’ex carcere
Incontri culturali, dibattiti, convegni su energie alternative, possibili prospettive turistiche legate allo sport della vela e all’enogastronomia ai quali prenderanno parte luminari del peso di Guido Pegna, direttore del Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari. Da oggi e sino a sabato Castiadas ospita nelle vecchie carceri la settimana della scienza e della tecnica, una manifestazione voluta dal commissario prefettizio Salvo Maffei e organizzata in collaborazione con la Pro Loco, le scuole del centro turistico, di Quartucciu e Villasimius, l’Ordine degli Ingegneri, la Provincia, l’Ersat, l’Ente risorse idriche, il Crs 4 e l’Enea. Ma oltre agli eventi culturali, per tutti gli abitanti della zona sarà possibile anche ottenere l’analisi gratuita delle acque dei loro pozzi, grazie a un laboratorio mobile dell’Ente risorse idriche della Sardegna, da oggi sino a giovedì sistemato nel piazzale delle vecchie carceri di Castiadas, epicentro della Settimana della scienza. Ieri la presentazione della manifestazione, oggi comincia il programma ufficiale. Al mattino il professor Pegna parlerà di energie alternative mentre gli alunni delle medie di Castiadas realizzeranno un pannello solare; nel pomeriggio si affronterà l’argomento della salinità delle falde acquifere e l’Ersat spiegherà come si può arrivare alla produzione di olii essenziali dalle piante officinali. Domani l’argomento sarà la valorizzazione delle biomasse derivate dai rifiuti, mentre nel pomeriggio l’attività didattica sarà imperniata sugli infortuni sul lavoro. Giovedì spazio allo studio dei venti e delle correnti in riferimento allo sport della vela, che potrebbe portare turisti nel Sarrabus insieme alle tradizioni culinarie e al pane. Venerdì ancora spazio all’energia alternativa (eolico, magnetismo ed elettricità), mentre nel pomeriggio si parlerà soprattutto del sistema fotovoltaico. Sabato mattina ultima giornata con una tavola rotonda alla presenza di giornalisti, ambientalisti, amministratori, Antonio Ladu del Sil Oristano , Graziano Milia (presidente della Provincia) e Giuliano Murgia (Sardegna ricerche).
 
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 65
Castiadas
Nelle carceri la Settimana della scienza
Incontri culturali, dibattiti, convegni su energie alternative, possibili prospettive turistiche legate allo sport della vela e all’enogastronomia ai quali prenderanno parte luminari del peso di Guido Pegna, direttore del Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari. Da oggi e sino a sabato Castiadas ospita nelle vecchie carceri la settimana della scienza e della tecnica, una manifestazione voluta dal commissario prefettizio Salvo Maffei. Ma oltre agli eventi culturali, per tutti gli abitanti della zona sarà possibile anche ottenere l’analisi gratuita delle acque dei loro pozzi, grazie a un laboratorio mobile dell’Ente risorse idriche della Sardegna, da oggi sino a giovedì sistemato nel piazzale delle vecchie carceri di Castiadas, epicentro della Settimana della scienza. Ieri la presentazione della manifestazione, oggi comincia il programma ufficiale. Al mattino il professor Pegna parlerà di energie alternative mentre gli alunni delle medie di Castiadas realizzeranno un pannello solare; nel pomeriggio si affronterà l’argomento della salinità delle falde acquifere e l’Ersat spiegherà come si può arrivare alla produzione di olii essenziali dalle piante officinali.
 
6 – L’Unione Sarda
Pagina 20 – Cronaca di Cagliari
Asma, identificato un nuovo gene
L’équipe del genetista Antonio Cao ha identificato un nuovo gene implicato nell’asma allergico ad esordio precoce. La ricerca, durata 11 anni, è frutto di una collaborazione tra l’istituto di Neurogenetica e Neurofarmacologia e numerosi centri di Pneumologia e Allergologia dell’Isola. La ricerca sarà presentata venerdì alle 11 nel padiglione medicina della Cittadella universitaria.

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Un grande museo o aule universitarie? 
Il destino del San Giovanni di Dio, due ipotesi a confronto 
CAGLIARI. Si racconta che l’ultima visione di Soru riguardi il San Giovanni di Dio velocemente svuotato di ogni cosa che riguarda la medicina e trasformato in uno straordinario museo. Quale contenitore migliore per le impressionanti cere del Susini. Cosa pensi di realizzare il presidente della giunta regionale nell’edificio che visto dall’alto, o sulla cartina, ha la forma di un fiore, al momento non si sa. Si sa però che anche la clinica Macciotta svuotata risveglia speranze: dell’università in generale di disporre di nuovi spazi per insegnare, studiare, sperimentare. L’ex Macciotta può essere candidata ad accogliere aule della facoltà di Architettura appena inaugurata anche se, per questa, il rettore pensa a spazi diversi. Chissà che l’intesa rettore-presidente non produca il risultato a lungo inseguito: quello di portare alla Manifattura tabacchi la facoltà di Architettura. Tornando al San Giovanni di Dio: in origine, pur immaginando che i reparti sarebbero finiti a Monserrato, si riteneva che la sua missione dovesse restare ospedaliera e da qui l’idea di ospitare nel centro città il dipartimento materno-infantile, ora invece in partenza per Monserrato. Poi si pensò che il San Giovanni potesse diventare un ospedale delle emergenze: utile, nel centro, soprattutto perché Santissima Trinità e Marino saranno chiusi. Infine: il San Giovanni grande ambulatorio.
 
Pagina 1 - Cagliari
Azienda mista: nasce e trova subito un manager 
Ieri il senato integrato ha cancellato il policlinico dal patrimonio dell’Ateneo, oggi si riunisce il cda 
Presto la nomina del direttore generale Murru il favorito 
di Alessandra Sallemi
CAGLIARI. Ieri il senato accademico integrato, oggi il consiglio di amministrazione dell’Università: tutto ciò che è legato alla facoltà di Medicina è ormai scritto e deliberato che confluisca nell’azienda mista. E qui si ferma l’ufficialità. Il resto è la girandola delle candidature alla direzione generale e le ipotesi sul destino del San Giovanni di Dio, l’edificio svuotato dei reparti fino a oggi attivi.
 Il senato accademico integrato ieri in venti minuti ha eliminato dallo statuto la presenza del policlinico di Monserrato e ha deciso che tutte le strutture sanitarie passeranno alla nascente azienda mista Regione-Università. Nel pacchetto è compreso il personale del policlinico. Oggi il consiglio di amministrazione dell’Università avrà all’ordine del giorno anche questo argomento: bisognerà deliberare e sarà un altro dei passi previsti nel protocollo che dettava il percorso per giungere al risultato di inaugurare il nuovo organismo destinato a formare i nuovi medici e le varie figure paramediche. Entro pochi giorni la giunta regionale potrebbe scegliere il direttore generale dell’azienda, passo decisivo perché da quel momento tutte le tappe saranno raggiunte secondo la scansione prevista dal protocollo per l’ottimo motivo che diventerà una precisa responsabilità del nuovo manager. Chi sarà? Poco trapela sui favoriti. Giorni fa in altro contesto l’assessore alla sanità aveva richiamato l’elenco degli aventi titolo che riposa in assessorato e che sarà il documento dal quale si attingerà. Il direttore generale lo nomina il presidente della giunta regionale di concerto col rettore, ma se è vero che non ci sono rose ufficiali di nomi, sussistono aspettative. Una, di provenienza universitaria, sarebbe quella non molto affollata che si riassume in Angelo Balestrieri, l’ex preside di Medicina. In un’altra c’era il nome dell’ex manager del Brotzu Alfredo De Lorenzo, che subì la sua dose di contestazioni, ma che già dalla gestione successiva di Franco Meloni risulta rimpianto perché, raccontano i pentiti, aveva una visione vera dell’ospedale come azienda. Il nome più solido appare quello di Ninni Murru, ex manager di Nuoro, candidatura che secondo un’indiscrezione arriverebbe dal rettore Pasquale Mistretta in persona. Di Murru a Nuoro c’è un gran ricordo e viene segnalato perché capace e diplomatico assieme. Tornando alle cose certe o quasi, il presidente Soru e il rettore Mistretta si sono incontrati venerdì scorso per parlare di azienda mista e del San Giovanni di Dio. Il presidente Soru risulta particolarmente attento all’edificio che ha un valore storico-monumentale riconosciuto e che potrebbe diventare un contenitore prestigioso di musei a tema. Il presidente avrebbe promesso impegno anche per far arrivare al policlinico i venti milioni di euro dovuti dalla Regione per le prestazioni sanitarie erogate. Altra fonte spiega che l’università non vedrebbe male (anzi, ne avrebbe bisogno) che il San Giovanni restasse sede di attività d’ateneo per facoltà diverse da Medicina. Ma il San Giovanni, va precisato, è entrato nel patrimonio dell’azienda mista, e poi c’è un altro particolare: finora si sa che potrà essere svuotato di tutte le specialità mediche tranne due, i presìdi connessi col centro per la sclerosi multiplica e forse l’Ortopedia universitaria del Marino.
 Sul fronte dei traslochi: per cominciare andranno a Monserrato i reparti di ostetricia e ginecologia e la clinica Macciotta per formare nel blocco Q in origine destinato ad altre specialità (fra le quali anche l’Ortopedia) un centro materno-infantile che qualcuno già chiama centro pediatrico (in aperto conflitto col Microcitemico ospedale del bambino di pertinenza Asl 8). Poi seguiranno gli altri: quali e in che tempi è davvero tutto da capire. Il passaggio più delicato, adesso, è l’opzione dei lavoratori: restare alla Asl 8 o passare all’azienda mista.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Olbia
L’università continua a sfornare nuovi dottori 
Ma sul corso di laurea in tossicologia pesa sempre l’incognita dei finanziamenti 
Il sindaco Pintus: «La Regione non deve dimenticarsi di noi» 
TEMPIO. Ancora altri laureati presso l’università di Tempio. Coloro che hanno discusso la tesi nell’ultima sessione, conclusasi proprio ieri, sono quattro studenti giunti alla fine dei corsi istituiti a suo tempo in città dalla facoltà di Farmacia dell’Università di Sassari, ovvero Tossicologia dell’Ambiente e Tecniche Erboristiche. I neo dottori fanno salire a quota quaranta il numero dei giovani laureati “sfornati” dall’università cittadina nello strettissimo giro di quattro anni del suo funzionamento.
 Numero dei laureati in ogni sessione e buona risonanza all’esterno risultano dei validi indicatori del funzionamento dell’università. «Nel frattempo - informa il sindaco Antonello Pintus - l’università di Sassari ha rinnovato la convenzione col comune di Tempio. E i docenti della Facoltà di Farmacia che svolgono attività didattica anche a Tempio hanno dichiarato la loro disponibilità a rinunciare ad una parte delle loro spettanze».
 Chissà se tutte queste cose messe assieme - facilitazioni da parte del corpo docente, qualità dei laboratori e numero di quelli che concludono i corsi - risultino dei fattori sufficienti a garantirne la continuità. Pesa infatti sull’università tempiese la questione dei finanziamenti. Grava soprattutto l’incognita dei contributi della Regione. L’anno scorso i soldi da Cagliari erano arrivati dopo un’estenuante attesa che aveva portato a temere sul proseguimento dei corsi. Il contributo della Regione (200mila euro) era giunto in seconda battuta, in fase cioè di approvazione degli emendamenti alla finanziaria. «Speriamo quantomeno nella sua riconferma anche per quest’anno accademico, anche se è auspicabile una somma più adeguata al fabbisogno, quantificabile sui 350 mila eruro - dice il sindaco Pintus -. Ma ci auguriamo anche un buon sostegno dalla Provincia. Il comune non mancherà di compiere, come ha sempre fatto, tutti gli sforzi necessari perchè l’università non sola riesca a vivere ma anche a progredire e a prosperare».
 Nel corso del dibattito apertosi un anno fa in diverse sedi istituzionali sulla precarietà del funzionamento della sede gemmata dell’università a Tempio, fatta dipendere dall’altrettanta precarietà del contributo regionale, il gruppo di minoranza in consiglio comunale aveva criticato l’amministrazione per la mancata osservazione delle linee guida emanate dal nuovo corso dell’amministrazione regionale in materia di sostegno alle sedi universitarie gemmate sorte ultimamente nell’Isola. Alcuni consiglieri, fra cui Giovanni Pala della Margherita, aveva ricordato che la Regione, proprio su imput del suo governatore Renato Soru, non avrebbe trovato difficoltà a sostenere università volute da un consorzio di enti operanti in un territorio omogeneo. Al contrario il sostegno sarebbe mancato ad università rispondenti ad una sola città. L’esempio a supporto era quello di Nuoro e di Oristano, dove le università assumerebbero carattere territoriale, fattore determinante del loro finanziamento da parte della Regione. «Seguiamoli, quegli esempi» aveva concluso Pala.
 Intanto trenta studenti dall’Istituto Tecnico Agrario di Nuoro si apprestano a compiere una esercitazione presso i laboratori dell’università. Saranno a Tempio venerdì. «Questa non è una gita scolastica, ma un impegno di carattere didattico - osserva l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione Angela Masu -, e sottolinea il livello dei laboratori di cui la nostra università è stata recentemente dotata».
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Oristano
Santu Lussurgiu.
Presentazione e dibattito sul libro sulla Settimana Santa 
«La Passione non è folclore» 
SANTU LUSSURGIU. In tanti l’altra sera hanno affollato la palestra delle scuole durante la presentazione del nuovo libro di Franco Stefano Ruju “La Settimana Santa in Sardegna attraverso le immagini di quindici paesi”. Alla conferenza hanno partecipato oltre all’autore anche l’assessore lussurgese alla cultura Mariella Pani, lo studioso di tradizioni lussurgesi Mario Corona e il medievalista Giampaolo Mele docente universitario.
L’intervento, oltre ovviamente a quello dell’autore che ha illustrato il proprio lavoro, che ha incuriosito e affascinato i presenti è stato quello di Giampaolo Mele che attraverso un percorso storico ha spiegato perché in Sardegna vi siano così tanti riti particolare per il periodo pasquale.
 Così come altri studiosi ha abbracciato l’idea, avvalorata dalla storia, che tali riti siano arrivati nell’isola non grazie ai bizantini, dei quali abbiamo delle influenze, ma grazie alla dominazione spagnola. Di questo se ne può avere testimonianza confrontando i riti qui svolti con quelli della penisola iberica anche in materia di termini per designare i vari momenti.
 Altro intervento basilare nella serata sono stati i canti de “Su Cuncordu ‘e Su Rosariu” che ha affascinato i presenti con le antichissime melodie del Miserere o Sa Novena e presentato la storia delle confraternite nel paese.
 Franco Stefano Ruju ha voluto mettere in luce aspetti forse poco chiari ai più relativamente alla Settimana Santa in Sardegna. Uno di quelli che ha particolarmente sottolineato è il fatto che in Sardegna, nonostante la “teatralità” e la grande partecipazione dei fedeli, non si fa spettacolo o folclore, ma chiunque si avvicini è consapevole di partecipare a un rito corale e sentito che è unico.
Mauro Sechi   
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Cultura e Spettacoli
Castiadas, una settimana di incontri e dibattiti 
Scienza, il futuro possibile 
CASTIADAS. Aprire la discussione sui grandi temi del progresso, approfondire e divulgare le scoperte di chi sperimenta e ricerca dentro gli atenei e nei centri internazionali. È solo l’inizio di un progetto che se riuscirà ad avere gambe potrebbe andare lontano. Si tratta della prima «Settimana della scienza e della tecnica» allestita dal Comune che si è inaugurata ieri pomeriggio nei locali dell’ex carcere di Castiadas con la presentazione del libro di Roberto Paracchini «Cari posteri andate al diavolo- Sulle ali della Scienza tra Sardegna e Universo mondo» pubblicato dalla Cuec e «Il bottone in Sardegna nella sua morfologia» di Vincenzo Marini dell’Istituto d’Arte di Sassari. Stamane Guido Pegna dell’Univesrità di Cagliari parlerà de «Le energie alternative nell’epoca delle variazioni climatiche» mentre un laboratorio delle scuole di Castiadas mostrerà la costruzione di un pannello solare. Al pomeriggio si parlerà di «Dinamica della salinizzazione dei corpi idrici del sottosuolo» e «dalle piante officinali agli olii essenziali». Domani al centro «Valorizzazione energetica delle biomasse attraverso il processo pirolitico», «Incidenti sul lavoro e nuove tecnologie» (Gianni Loy), «Bandi e opportunità per la ricerca» (un incontro con l’imprenditoria con Antonella Rocchi, Carlo Salis e Giorgio Pisano). Giovedì, «Aerodinamia di vele di barche da competizione» (Crs4); «La via del pane, nuovi percorsi per il turismo», «La previsione della circolazione marina» e il controllo della casa attraversoil cellulare. Venerdì «Il fotovoltaico, un’oppotunità di sviluppo» (gruppo O Sole mio). Si chiude sabato con una tavola rotonda con Roberto Paracchini, Antonio Ladu, Giuliano Murgia, Graziano Milia, Vincenzo Tiana e Sergio Vacca (w.p.)
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
CONCORSO 
Entro venerdì i temi sulla disabilità 
SASSARI. Scadono venerdì i termini per consegnare i temi con i quali partecipare al concorso sulla disabilità promosso dall’Università e riservato agli studenti dell’ultimo biennio delle superiori. L’iniziativa è della commissione dell’ateneo che si occupa dei problemi degli studenti disabili. Ai due migliori temi verrà assegnato un premio di mille euro. La commissione, nominata dal rettore, sarà composta da un docente per ciascun istituto partecipante (il nominativo verrà proposto dal dirigente scolastico) e da un professore della commissione universitaria per i problemi degli studenti disabili. I temi e il nominativo del docente che farà parte della commissione dovranno pervenire entro venerdì 30 al Magnifico rettore dell’Università degli studi di Sassari-Piazza Università 21. (m.d.)
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Attualità
L’ultrasinistra contro Bertinotti 
Contestato all’Università di Roma: buffone, guerrafondaio Il presidente: dobbiamo lottare contro queste schegge estremiste 
ROMA. Il luogo è di quelli storici e anche emblematici, l’università La Sapienza di Roma, dove proprio trent’anni fa un altro leader della sinistra venne pesantemente contestato. Ieri è andata molto meglio, non ci sono stati gli scontri che nel marzo del ‘77 accolsero Luciano Lama, ma la contestazione con cui i collettivi studenteschi accolgono Fausto Bertinotti è ugualmente dura nei toni. Lo striscione più soft dice: «Bertinotti, un impegno contro la guerra, spillette della pace per tutti», ma non mancano cori come «Buffone, buffone», «Assassino», «Vergogna guerrafondaio». Per un attimo il presidente della Camera prova anche a reagire: «Buffone sei tu... chiedimi scusa», dice a uno dei giovani che lo contestano, ma è tutto inutile e la scorta lo porta via.
 Per Fausto il Rosso quella di ieri deve essere stata davvero una brutta giornata, dove lui, contestatore per eccellenza, si è ritrovato nei panni del contestato, e per di più da sinistra. Chiamato all’università per partecipare a un convegno sulle favelas, si trova immediatamente a fare i conti con i collettivi universitari che non apprezzano la scelta governativa fatta da Rifondazione comunista, soprattutto per quanto riguarda il rifinanziamento della missione in Afghanistan. A peggiorare le cose, c’è poi il fatto che il convegno a cui Bertinotti partecipa è stato organizzato da un’organizzazione non governativa vicina a Comunione e Liberazione. Così, quando il carosello di auto varca i cancelli dell’Università e dirige verso Lettere, ad aspettarlo trova circa duecento aderenti al Coordinamento dei collettivi e alla rete per l’autoformazione, quest’ultima vicina ai disobbedienti. «Il sì della camera alla guerra è in-Fausto», dice uno dei tanti cartelli esposti. Ma anche: «Bertinotti: no tanks».
 L’impatto non è certo facile. Accompagnato dal rettore Renato Guarini e dagli agenti di scorta, Bertinotti cerca di guadagnare l’ingresso di Lettere, la facoltà dove è previsto il convegno, ma i contestatori lo marcano stretto. Non manca qualche spinta, qualche piccolo tafferuglio con gli agenti, ma ben presto il presidente della Camera guadagna l’aula dove è atteso e accolto con un grande applauso.
 Alla fine è lui steso a commentare per primo quanto accaduto. E lo fa un po’ a modo suo, parafrasando Mao: «La politica non è un pranzo di gala», dice ai giornalisti. Poi spiega: «Ci sono dei contrasti che è meglio quando avvengono civilmente, per me sempre nella non violenza. Quella di oggi - prosegue parlando di chi lo ha contestato - è un’area estrema della sinistra, che contesta la non violenza: la sinistra deve lottare contro queste schegge che sono l’anti-politica e rigettano la non violenza».
Numerosi gli attestati di solidarietà giunti a Bertinotti, dal leader dell’Udc Pierferdinando Casini al presidente del consiglio Romano Prodi: «Guai - ha detto quest’ultimo - se la democrazia si lascia influenzare da questi tipi di espressioni che sono legittime espressioni di pochi ma che non sono il polso del Paese». «Non mi pare proprio - ha detto invece Fassino - che si possa dare peso a contestazioni che pur legittime, non mi pare siano espressione né di un movimento né di opinioni della società civile».
Carlo Rosso
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Fatto del giorno
Create nei laboratori Usa pecore con il fegato umano 
E nell’isola vengono evidenziati i pericoli di «virus silenziosi» 
SASSARI. Dagli Stati Uniti rimbalza una notizia destinata a suscitare clamore e interesse: in Nevada è stata creata una pecora con il 15% di cellule umane. I ricercatori statunitensi, nel dare l’annuncio, sostengono d’aver avviato un processo unico al mondo. Ma finora i risultati dell’indagine non sono stati pubblicati su una rivista scientifica.
 Manca così un riscontro oggettivo da parte della comunità internazionale. Nel frattempo s’intrecciano opinioni, giudizi, commenti. In Sardegna particolarmente accesi. Intanto, perché attorno all’economia pastorale ruota la vita di oltre 25 mila famiglie e quindi gli interrogativi legati alle potenzialità dello studio sono numerosi. Poi, perché l’isola continua ad avere un record nazionale: tre milioni di pecore, pari a quasi la metà dell’intero patrimonio ovino italiano. Infine perché le facoltà sarde di medicina, agraria e veterinaria seguono la problematica con attenzione.
 La nuova ricerca ha il suo centro nell’università di Reno, la città dei casinò. Il programma punta alla nascita di una chimera, dal nome della mitica creatura dell’antica Grecia con la testa di leone, il corpo di capra, la coda di serpente. Fa capo a uno staff di specialisti guidati da Esmail Zanjani, che batte questo filone d’indagini da anni. In queste ore è stato proprio lui a rivelare i risultati dell’ultimo studio. Lo ha fatto con un’intervista all’inglese The Mail on Sunday, quotidiano d’informazione per le famiglie. L’obiettivo concreto di Zanjani? Dar vita ad animali con organi umani da poter poi usare nei trapianti. La tecnica prevede l’iniezione di cellule staminali, prelevate dal midollo di un donatore umano, nel peritoneo di un feto di pecora. L’agnello che ne risulta avrà una percentuale di tessuti di tipo umano. Così, almeno, nelle intenzioni e nelle speranze dei ricercatori del Nevada. E tutto in un domani, non si sa quanto lontano. Fegato, cuore, polmoni dovrebbero essere pronti per venire trapiantati senza pericoli di rigetto.
 «Meglio un no comment che alimentare aspettative vane», osserva, richiesto di un’opinione, lo specialista cagliaritano Mario Pirastu, direttore scientifico della società SharDna che opera nel parco genetico dell’Ogliastra. «La ricerca ha sempre regole precise - prosegue - In questo caso bisognerebbe capire meglio. Gli esperimenti si confingurano come eticamente corretti? Si possono replicare? Sono suscettibili di verifiche in altri laboratori? L’assenza di una pubblicazione su riviste scientifiche autorevoli mi pare parli da sola». Più o meno sulla stessa falsariga la reazione del nuorese Enrico Berardi, che all’università di Ancona insegna genetica dei microrganismi. «Spesso dagli Usa arrivano messaggi più promozionali che sostanziali - avverte il docente - Molti esperti hanno l’esigenza di dar visibilità mediatica al loro lavoro. Perciò preferisco la cautela: solo un’analisi precisa dei risultati farà capire se si parla davvero di organi o piuttosto d’isole di cellule. Lo stato attuale delle indagini internazionali lascia intendere che dovremo attendere parecchio prima d’imboccare davvero la prima via».
 «L’eventuale applicazione clinica del progetto richiederà tempi lunghi», ammette in effetti sulla rivista New Scientist lo stesso capo dell’équipe del Nevada. «Ma rispetto ai nostri esperimenti del passato questo ha il pregio di aver prodotto un fegato con una cospicua percentuale di cellule d’origine umana nell’organo animale - continua - Per la precisione, dal 7 al 15% di quelle del fegato». Inoltre, in alcuni casi, le cellule degli ovini rimarrebbero distinte dalle altre delle persone e ogni tipo formerebbe nell’organo un blocco a sé. «Fatto che - conclude il docente americano - si rivelerà utile quando si preleverà la parte umana d’organo per un ipotetico trapianto». Nel sangue delle pecore, infine, gli esperti di Reno avrebbero rintracciato albumina umana, proteina prodotta dal fegato. Zanjani anticipa che sta lavorando a esperimenti simili, con staminali umane, sul cuore di animali.
 Già nel 2003 il ricercatore di Reno, che ieri sera ha parlato degli ultimi sviluppi in un programma dell’emittente televisiva Channel 4, aveva annunciato di essere riuscito a creare una pecora il cui fegato aveva il 7% di materiale umano. Ma da allora non erano più seguiti fatti concreti. Nel frattempo, in Inghilterra, altri gruppi di ricerca avevano chiesto l’autorizzazione a lavorare su animali-chimera. Di pari passo, erano cresciute le polemiche: morali e scientifiche. Così come la raffica di annunci su esperimenti più o meno credibili: maiali con sangue di persone in Minnesota, topi con cervello umano all’1% in California, ipotesi per la nascita di «umanzé», scimpanzé con i tratti somatici di donne e di uomini, capaci di una primitiva forma di linguaggio. Ed era montata la polemica.
 Anche di qui la prudenza nei primi giudizi sulla scoperta Usa da parte di Giuseppe Pulina, docente di scienze zootecniche nella facoltà di agraria sassarese e direttore generale dell’Agris, la nuova agenzia di ricerca regionale per la Sardegna. «Zanjani si presenta con un’abilità di accreditamento non di primissimo livello - spiega - La notizia pare più tesa a suscitare sensazione che a produrre effetti immediati sul piano scientifico». «E la ragione sembra altrettanto chiara - prosegue il professore - Certo, le staminali possono ricreare il genoma originario. Ma l’affinamento tecnico di questo processo ha molto di futuribile, riguarda previsioni d’intervento possibili in un arco di tempo non inferiore al mezzo secolo a partire da oggi. Perché stupirsi, del resto? Abbiamo già avuto l’esperienza negativa dei maiali transgenici: anche lì sono sorte difficoltà a non finire. Nel caso prospettato dallo staff del Nevada, invece, potremmo non debellare mai virus silenziosi, non rilevabili cioè sugli animali ma trasmissibili all’uomo, con l’insorgenza d’infezioni sconosciute». Secondo Pulina, dai tempi della pecora Dolly, non sono più stati fatti passi avanti. Le strade da seguire, nell’uso delle cellule staminali, sarebbero poi differenti dalle vie tracciate in Nevada. «Per esempio quelle basate sull’importazione delle cellule in pancreas voluminosi per produrre insulina da destinare ai diabetici - sostiene il docente - Oppure i percorsi per la ricostruzione di cartilagini e tessuti o per i processi di cicatrizzazione delle lesioni negli esseri umani».
 Insomma, la polemica sulle moderne frontiere della genetica non cessa. Anzi. Si trascina e si estende. Forse più forte del passato. Con la segnalazione di nuovi pericoli. E una montagna d’impoderabili rischi.
 Rischi che, al di là di ogni valutazione etica e scientifica, neppure Reno, la città per eccellenza dell’azzardo, sembra in grado di reggere.
Pier Giorgio Pinna
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
Sondaggio Consulcesi 
I medici: una legge sull’eutanasia 
SASSARI. L’eutanasia non divide solo l’opinione pubblica, ma anche la categoria professionale direttamente coinvolta: i medici. Secondo una ricerca condotta da Consulcesi, associazione che offre consulenze legali a oltre 20 mila medici associati, il 52,78 per cento di loro è favorevole alla «dolce morte», mentre il 47,22 per cento è contrario.
 Dall’indagine, effettuata su un campione di 10 mila specialisti di tutta Italia, emerge anche una forte richiesta di una tutela legislativa del libero arbitrio del medico in materia di obiezione di coscienza. Questa istanza è sostenuta dal 73,69 per cento degli intervistati.
 «Volevamo capire - afferma Massimo Tortorella, presidente nazionale di Consulcesi - cosa davvero pensa dell’eutanasia chi sarebbe chiamato a staccare materialmente la spina». Così l’associazione non profit, che dispone di un call center gratuito per le questioni legate alla responsabilità professionale medica, ha avviato un’indagine telefonica su un campione rappresentativo della categoria. Il 65,69 per cento degli intervistati non opera come libero professionista e la metà di loro lavora in strutture pubbliche. Il 56,95 per cento dei medici che hanno risposto al questionario non è mai stato coinvolto in un caso di responsabilità professionale. Per Raffaele Juso, ex presidente del Tar del Lazio, professore di diritto amministrativo all’università La Sapienza di Roma e presidente del comitato scientifico di Consulcesi, «l’opinione, seppur legittima, dei medici si scontra con il codice penale e finchè non verrà abolito il reato di omicidio di consenziente l’eutanasia attiva non sarà possibile». Unica soluzione sarebbe approvare la legge sul testamento biologico.
1 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 25
La svolta. Questa mattina sorteggio pubblico delle domande per il concorso che si svolge nel pomeriggio
Quiz trasparenti all’Università per dribblare il caso Parentopoli
Dopo le accuse di favoritismi l’ateneo cambia strategia: la sorte deciderà le domande
Un ’estrazione dei questionari alla presenza dei partecipanti al concorso. Questa volta l’Università di Cagliari punta sui quiz trasparenti, con un’estrazione aperta anche ai concorrenti, anche se è probabile che non tutti i 1699 saranno presenti. L’ateneo sceglie così di dribblare le polemiche nate negli scorsi mesi sulla scia del caso “Parentopoli”, che si era esteso anche ai vari settori dell’ateneo. Erano stati molti i partecipanti a indicare presunte irregolarità nello svolgimento dei concorsi, e lo avevano fatto dando un rapido sguardo al l’elenco dei vincitori che, in diversi casi erano risultati imparentati con dipendenti del polo universitario: figli, nipoti, cognati che avevano destato
qualche sospetto. Per l’ultima selezione si cambia metodo e l’Università decide di puntare sulla trasparenza, inaugurando una procedura forse destinata a diventare la regola. I POSTI IN PALIO sono cinque, il titolo è quello di contabile da assegnare alle esigenze delle segreterie di dipartimento e degli altri servizi contabili dell’ateneo, e i partecipanti sono 1699. Una concorrenza molto agguerrita, che questa mattina, dalle 8,30 alle 12 potrà seguire al secondo piano del Rettorato di Via Università, nella sala riunioni, le operazioni di estrazione dei questionari, presiedute dal dirigente Donatella Tore. Tutti potranno dunque verificare con i loro occhi la validità dell’estrazione. E poi via sui banchi a sostenere la prova. Impossibile contenere una simile folla nelle aule del Magistero, sede tradizionale di svolgimento dei concorsi, per questo motivo i partecipanti saranno suddivisi in 24 aule diverse, in parte nella facoltà di Lettere e Filosofia a Cagliari, in parte nel complesso di Monserrato, tra il dipartimento di Fisica e quello di Medicina. L’appuntamento è per le 15 in punto. Sui banchi di Monserrato e di Sa Duchessa, parte la corsa ai posti.
Silvia Casula
 
La corsa degli scritti
■■ Una risposta esatta, un punto. E’ questa l’equazione scelta per le selezioni di contabile che si svolgeranno questo pomeriggio. Alla fine ai candidati verrà assegnato un voto in trentesimi. Solo i primi 120 potranno passare alla prova successiva, quella scritta, e sperare di diventare gli ultimi cinque fortunati.
 
2 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 25
L’annuncio. Parere positivo dell’ente accademico
C’è il sì del Senato per l’azienda mista
Il progetto dell’azienda mista taglia un traguardo fondamentale. Ieri mattina è arrivato il sì del senato accademico allargato dell’Università cagliaritana. Il parere positivo porta quindi la corsa della nuova organizzazione sanitaria sarda al suo ultimo passaggio burocratico. Ora l’incognita si gioca sulla lista dei 302 papabili per la poltrona dorata di direttore dell’Azienda mista: uno solo tra di loro diventerà il nuovo manager della sanità sarda. L’elenco presenta tra gli altri nomi che già in passato hanno occupato un posto di primo piano in simili ruoli o addirittura sulla stessa poltrona. Tra i candidati anche l’ex Gino Meloni e l’attuale manager della Asl otto, Gino Gumirato. E poi ci sono i nuovi nomi che sembrano già in prima fila nella grande corsa, come quello di Pietro Paolo Murru, ex preside del liceo Alberti di Cagliari. QUELLO CHE È CERTO è che la nuova azienda mista dovrà farsi carico delle responsabilità e delle questioni irrisolte che fanno capo la mondo della sanità. Anche quella dei precari storici del Policlinico Universitario di Monserrato, che continuano a chiedere un’assunzione a tempo indeterminato. Il loro destino si gioca in questi giorni, la speranza per loro è quella di confluire nell’azienda mista dopo un corso di formazione più volte promesso. E che ora potrebbe arrivare proprio grazie a un emendamento della nuova Finanziaria regionale. Un altro dei nodi irrisolti sarà il reparto di rianimazione dello stesso Policlinico di Monserrato, dopo la falsa partenza: l’inaugurazione è stata seguita da tre mesi di inattività dell’impianto. Il personale risulta in servizio ma non può lavorare. (Sil. Cas.)

1 - University.it
Gli studenti dell’Universita’ di Cagliari progetteranno e realizzeranno una monoposto Formula ATA
Il 28 marzo 2007 nell’aula magna della Facoltà di Ingegneria
Il giorno 28 marzo 2007 alle ore 9.00 si terrà, nell’aula magna della Facoltà di Ingegneria, un seminario dal titolo “Linee guida per la progettazione di un veicolo da competizione” tenuto dal Prof. Daniele Rosti, dell’Università di Firenze. Tale appuntamento, inserito nel Dottorato di ricerca in Progettazione Meccanica del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, si colloca all’interno del progetto “Formula ATA”, partito lo scorso mese di dicembre nella nostra Università.
La “Formula ATA” o “Formula SAE Italy” si colloca in un contesto di manifestazioni tecnico-economico-sportive, inserite all'interno di un circuito internazionale curato dalla SAE (Society of Automotive Engineers), composto da eventi analoghi che si svolgono in diversi Stati del mondo (“Formula SAE” e “Formula SAE West” negli Stati Uniti, “Formula SAE Brazil” in Brasile, “Formula SAE Australasia” in Australia, “Formula Student” in Inghilterra e “Formula SAE Italy” in Italia). L’evento italiano, al quale la nostra Università è già iscritta, avrà luogo, per l'anno 2007, presso il Circuito di Fiorano in data 21-23 settembre.
 
L'intento delle manifestazioni "Formula SAE" è quello di stimolare gli studenti universitari a progettare, costruire e sviluppare una mini vettura da competizione e ad affrontare i diversi problemi legati alla produzione in serie (virtuale) del veicolo all'interno di una piccola impresa, fino ad arrivare alla fase della competizione in pista per poter valutare le caratteristiche tecniche e le prestazioni della vettura.
Gli studenti dell’Università degli Studi di Cagliari hanno aderito con grande entusiasmo all’iniziativa, dando vita a una squadra composta da circa 40 unità tra laureandi, specializzandi e dottorandi delle Facoltà di Ingegneria Meccanica, Elettrica, Elettronica e della Facoltà di Economia. La squadra, denominata “UnicaR”, intende partecipare alla manifestazione con la presentazione – nel mese di Settembre - del progetto tecnico-economico della vettura. Viene rinviata al 2008 la realizzazione concreta della monoposto e la partecipazione nell’ambito della manifestazione inglese (luglio 2008) e, eventualmente, a tutte le manifestazioni successive, così che la Formula SAE possa diventare negli anni futuri un elemento di distinzione e continuità per l’Ateneo di Cagliari.
 
La manifestazione sopra delineata è di indubbio interesse e, certamente, partecipare ad essa significa – per gli studenti coinvolti – accettare di confrontarsi con altri studenti universitari e “mettere in gioco” le professionalità acquisite. La partecipazione alla manifestazione richiede non solo il superamento di difficoltà tecniche – comunque presenti – quanto soprattutto il superamento di non pochi ostacoli di natura economica, poiché, secondo il regolamento, la squadra deve provvedere da sola al proprio finanziamento, con l’indispensabile aiuto di sponsor e partner interessati all’iniziativa.
La presenza della squadra UnicaR alla manifestazione non costituisce un fatto “privato” degli studenti universitari o dell’Università nel suo complesso, ma è soprattutto una valida modalità per comunicare al mondo le capacità, troppo spesso non conosciute, dei Sardi.

Questionnaire and social

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