Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 March 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 22
Università. Da settembre il servizio per favorire la ricerca e frenare il mercato nero
Cerchi casa? Ti aiuta il Comune
Nasce uno sportello per gli oltre diecimila studenti fuori sede
L'affitto delle case muove un giro d'affari di tre milioni di euro. Insufficiente il numero degli alloggi messi a disposizione dall'Ersu
La carica dei diecimila. Sono gli studenti che vanno alla ricerca di una stanza in vista dell'anno accademico. Una scena che si ripete con cadenza annuale e che muove un giro d'affari, per gli affitti, di circa tre milioni di euro. Un terreno minato perché trovare un'abitazione decente, senza dover sborsare rette esorbitante, non è facile. Dal prossimo settembre gli studenti universitaria fuori sede avranno un aiuto in più: lo sportello casa, che verrà attivato dal comune di Cagliari. Un punto di incontro tra domanda e offerta che darà garanzie sulla qualità delle abitazioni e delle stanze e che eviterà speculazioni sul prezzo degli affitti. lo sportelloL'iniziativa, finanziata con 125 mila euro (il 70 per cento con fondi ministeriali, il restante con soldi comunali), è stata presentata ieri dall'assessore comunale alle Politiche Giovanili, Daniela Noli, e dall'associazione che si occuperà del servizio (Orientare). «Lo sportello - ha spiegato l'assessore - partirà a settembre e sarà ospitato in un primo momento nel centro giovani di via Dante». Contemporaneamente sarà operativo anche un sito Internet: «Ci sarà un data base - ha sottolineato il presidente dell'associazione Alessandro Pistis - dove saranno pubblicate le stanze e le case disponibili, i prezzi, quanti sono i coinquilini e dove è sistemata l'abitazione». gli studentiQuest'anno gli iscritti all'Università di Cagliari sono stati 20.877: undicimila (il 54 per cento) sono residenti nella provincia cagliaritana. «Il restante 46 per cento - ha commentato Daniela Noli - arriva dalle altre Province». La parte del leone la fanno Carbonia-Iglesias e Oristano (entrambe con l'11 per cento), seguite dal Medio Campidano (9 per cento) e Nuoro (8). I posti messi a disposizione dall'Ersu (935) tra le case dello studente (cinque) e i contributi alloggio coprono a mala pena il dieci per cento del fabbisogno e non riescono neanche a soddisfare tutte le domande degli studenti che rientrano nella graduatoria Ersu (724 restano esclusi). stranieriLo sportello oltre a dare un servizio ai tanti studenti fuori sede sarà a disposizione anche dei ragazzi stranieri del programma Erasmus, anche loro spesso in difficoltà nel trovare una stanza a prezzi onesti e con regolari contratti. L'iniziativa è un primo atto concreto del Comune che è entrato a far parte del progetto nazionale Diritti al futuro e che porterà alla predisposizione del piano locale per i giovani della città.
Matteo Vercelli
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 20
Sant'Elia. Operativo al Lazzaretto un laboratorio internazionale di progettazione
Tra un anno abbattuti i palazzi Bodano
Soru e Floris a braccetto: 40 milioni per trasformare il rione
Tra un anno Sant'Elia cambierà anima e volto. In 12 mesi le idee dovranno essere trasformate in progetto di fattibilità e in appalto. Con 40 milioni di euro (30 stanziati dalla Regione e 10 del contratto di quartiere) Comune e Regione stanno programmando gli interventi per il recupero del rione, spesso al centro di episodi di criminalità e degrado. Il punto di partenza è l'abbattimento dei palazzi Bodrano. Coinvolgere la genteIeri mattina, al Lazzaretto, il presidente della Regione Renato Soru e il sindaco Emilio Floris hanno illustrato le finalità del progetto che deve essere orientato non solo a un maquillage, ma soprattutto alle risorse umane. Per questo nell'iniziativa c'è bisogno soprattutto del parere degli abitanti. «Perché è necessario non solo un lavoro estetico, ma il miglioramento del vivere, che si traduce in case abitabili, servizi e lavoro», ha sottolineato Renato Soru. «Sant'Elia - ha continuato il presidente - si deve aprire alla città. Con l'abbattimento delle servitù militari ci sono potenzialità straordinarie: il quartiere è collocato tra la città e il parco della Sella del Diavolo e vicino al canale di Terramaini, la porta del parco di Molentargius». Tra Comune e Regione sboccia l'amore. Messe da parte divergenze politiche tra Floris e Soru, sull'argomento, sembra esserci accordo perfetto. Il sindaco spiega come il progetto non serva solo per abbellire, ma debba consentire anche nuove forme di occupazione per gli abitanti. Floris ha ricordato che «lo sviluppo della città deve essere a 360 gradi e nel futuro verranno affrontati i problemi degli altri quartieri disagiati della città». Le idee degli architettiIeri ha mosso i primi passi il progetto per la riqualificazione di Sant'Elia. Per tre settimane, sino al 5 aprile, studi famosi di architettura e giovani architetti delle Università di Cagliari, Genova, Torino e Roma si confronteranno per cercare «alternative praticabili». Il loro lavoro, visibile su http://officinevida.dyndns.org:10080, parte da linee guida precise: abbattere i Palazzi Bodrano per progettare il quartiere del futuro. Dal risultato dello studio scaturirà il progetto di prefattibilità cui seguirà lo studio di fattibilità assegnato all'agenzia Area (ex Iacp) che dovrà inserirsi nel master plan per Sant'Elia affidato all'architetto Rem Koolhaas dell'Oma (Office for metropolitan architeture) di Rotterdam. Seguirà poi il progetto definitivo e il bando. C'è un problema logistico da affrontare: che fine faranno gli abitanti dei palazzoni?
Andrea Artizzu

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Inaugurato il workshop che definirà il progetto di riqualificazione urbana 
Gli architetti cancelleranno il ghetto 
Il piano sarà elaborato da un team internazionale: partecipa l’università 
di Roberto Paracchini
CAGLIARI. Sant’Elia un luogo in cui recuperare il gusto dell’abitare e del vivere: questi gli obiettivi del progetto della Regione e del Comune che ieri ha visto il primo tassello dell’intervento: l’insediamento del workshop per lo studio di prefattibilità.
 Sant’Elia-quartiere ghetto dovrebbe diventare un ricordo del passato. E il rione trasformarsi non solo in un luogo in cui vivere e sognare, ma anche in una porta pregiata verso la città e la Sardegna. Quaranta milioni di euro saranno disponibili in tempi rapidi per la riqualificazio abitativa che partirà dai famigerati palazzoni, da sempre abbandonati e diventati alveari umani, luoghi di emarginazione, sofferenza urbana e devianza. Il primo tassello è il laboratorio progettuale avviato ieri dalla Regione in accordo con il Comune: per tre settimane, sino al 5 aprile, noti studiosi e giovani architetti delle università di Cagliari, Genova, Torino e Roma si confronteranno, in un workshop nell’ex Lazzaretto sull’idea progettuale che dovrà far rinascere questa parte della città.
 Inizialmente si era parlato con decisione di rimozione dei palazzoni. Oggi, pur restando questo uno degli obiettivi, si preferisce partire dal come rendere vivibile l’area e dalle modalità con cui intervenire in una periferia per far sì che non sia più tale. Le città, e Cagliari non fa eccezione, è composta soprattutto di periferie. Un punto fermo di questo tipo di intervento sarà il conivolgimento della popolazione del borgo: il vissuto recente e quello passato a confronto con ipotesi di futuro. Un secondo è rappresentato dalla presenza della giovane facoltà di architettura cittadina, che in questa esperienza e nel confronto con le progettualità internazionali, affinerà una scuola e un vivaio di futuri giovani progettisti.
 Il percorso per la trasformazione di Sant’Elia è stato presentato in una conferenza stampa dal governatore della Sardegna Renato Soru, accompaganto dall’assessore ai Lavori pubblici Carlo Mannoni, dal sindaco Emilio Floris e dal responsabile scientifico del laboratorio Enrico Corti (già autore del nuovo piano regolatore di Cagliari). Lo studio di prefattibilità nascerà dalle discussioni tra gli esperti, fra cui l’architetto Rem Koolhaas (dell’Office Metropolitan Architecture di Rotterdam, uno dei più prestigiosi istituti di riqualificazione urbana) a cui è stato affidato il master plan del quariere, e - come accennato - anche dalla partecipazione attiva dei residenti del quartiere.
 I risultati del workshop diventeranno il materiale da cui Area (ex Iacp) trarrà il progetto preliminare. Successivamente si arriverà all’appalto che richiederà sia il progetto definitivo dei lavori, che la realizzazione materiale delle opere finanziate con i trenta milioni di euro stanziati dalla Regione (a cui se ne aggiungeranno altri dieci grazie alla riprogrammazione dei contratti di quartiere che farà il Comune). Inoltre nella Finanziaria regionale del 2007 sono già stati previsti altri cento milioni per la riqualificazione dell’edilizia popolare in tutta l’Isola.
 «Oggi è il primo passo per la progettazione della fattibilità dell’intervento - ha spiegato il governatore Soru - un iter che mette assieme le esperienze dell’architettura internazionale più autorevole e quelle locali. Non si tratta solo di un lavoro estetico su Sant’Elia, ma di un intervento sociale complessivo sul vivere nel quartiere, migliorando nel contempo le abitazioni, i servizi, la qualità della vita e offrendo nuove opportunità di lavoro». Sarà una riqualificazione «che riavvicineràò il quartiere alla città in un grande progetto complessivo della zona, inserita tra il parco naturale della Sella del Diavolo, l’area della cultura che nascerà con il Betile e il canale di Terramaini, porta navigabile del parco di Molentargius».
 L’obiettivo è uno sviluppo della città a 360 gradi, destinato - ha sottolineato il sindaco Emilio Floris - «a incidere sul tessuto urbano: da elaborare con uno sviluppo condiviso con le persone che abitano il quartiere». Il primo cittadino ha poi precisato che il progetto riprende discorsi che si erano avviati un anno fa col governatore Soru. «Il presidente ravvisava la necessità di creare il polo culturale del museo - ha ricordato Floris - e si convenne che occorreva anche qualcosa di più visibile per la popolazione. Da cui l’intervento di riqualificazione abitativa dell’area dei palazzoni: è un’operazione importante che sta marciando a ritmi sostenuti».
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Giovani. L’ipotesi allo studio con il piano nazionale 
Forse elettori già a sedici anni, i progetti del ministro Melandri 
CAGLIARI. Tra non molto i giovani potrebbero votare a sedici anni almeno nelle elezioni amministrative. È una delle proposte emerse durante la discussione sul piano locale per i giovani e che raccoglie una direttiva del ministro Giovanna Melandri per le Politiche giovanili.
 «Con internet, i ragazzi sono sempre più vicini all’informazione e l’accesso è diventato molto più facile. Per questo motivo pensiamo che ancora prima dei diciott’anni possano partecipare alla elezioni», ha detto Roberto Pella, presidente della commissione per le politiche giovanili dell’Anci, l’associazione dei comuni. Il progetto Melandri ha come obiettivo agevolare i ragazzi nel percorso di crescita sociale e professionale. In città, la prima iniziativa che Comune e Provincia vogliono realizzare riguarda il progetto «Sportello casa». Oltre il quaranta per cento degli studenti dell’ateneo arriva da fuori provincia. Per loro, e anche per gli studenti che abitano fuori città, sta per nascere (forse a settembre) un sito internet che affiancherà l’Informagiovani in via Dante e servirà di supporto agli studenti pendolari.
Valentina Lo Bianco 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie