Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 February 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 2 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 18
Pochi parcheggi, residenti furenti
Alloggi quasi pronti
E già monta la protesta
«Il Municipio potrebbe comprare i locali della mensa dell'Ersu e liberare altri spazi»
Ancora tre mesi di attesa e poi le nuove case popolari di via Premuda verranno consegnate e terminerà l'odissea di ventotto famiglie sistemate nelle case parcheggio di Mulinu Becciu. La graduatoria è già stata stilata: i nuovi trivani e bivani da 70 e 60 metri quadri sono pronti. Gli altri venti appartamenti verranno distribuiti qualche mese dopo e, secondo l'accordo tra Prefettura e Comune, saranno assegnati agli abusivi che occupano i locali dell'ex Provveditorato di via San Saturnino e alle famiglie che occupano la ex Scuola Mereu, davanti ai Giardini Pubblici. Secondo un progetto comunale, presentato da tempo, nuovi appartamenti sorgeranno al posto della struttura di Mulinu Becciu attualmente adibita a casa parcheggio. Le preoccupazioni riguardano però via Premuda, zona nevralgica della città: i residenti da tempo lamentano la mancanza di parcheggi, dovuta anche alla presenza della mensa universitaria, che ogni giorno richiama centinaia di studenti, e all'asilo. Considerati i numerosi problemi di ordine pubblico, il Comune ha proposto all'Ersu uno scambio: «Stiamo ponendo le basi per rilevare la struttura dell'Ersu e assegnare all'ente un'altra zona con appartamenti per gli studenti e uno spazio da adibire a mensa universitaria», ha dichiarato il presidente della commissione comunale Patrimonio Efisio Pireddu. Il presidente dell'Ersu Christian Solinas si è mostrato interessato. Sarebbe un passo importante», sottolinea il consigliere comunale, «per risolvere i problemi di traffico nella zona, già congestionata». C'è da far presto perché nella migliore delle ipotesi i tempi per un eventuale trasloco dell'Ersu saranno più lunghi di quelli necessari per la consegna delle nuove abitazioni. Il rischio è che per alcuni mesi nella stessa zona debbano convivere gli studenti, i genitori dei bambini dell'asilo (presto ne verrà riaperto un altro), i residenti attuali, e i nuovi abitanti delle case popolari. I problemi non mancano (auto incendiate e gomme bucate quasi ogni giorno), i residenti non vogliono che le case popolari trasformi il quartiere in un ghetto. (fe.fo.)

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Cronaca
MACOMER 
Tutti i segreti del cervello bilingue 
Scuola e neuroscienze, dibattito su «Lingue e culture delle minoranze» 
MACOMER. «Esiste un nesso positivo tra bilinguismo, pensiero creativo e chiarezza cognitiva. Un cervello bilingue è opportunamente strutturato per apprendere altre lingue, quindi è scientificamente sbagliato contrapporre il sardo all’inglese» spiega Anna Lia Proietti Ergun.
 «Un bambino bilingue sardo-italiano è facilitato nell’apprendimento dell’inglese e di altre lingue straniere» continua la docente di Letteratura italiana dell’università Yldiz di Istanbul. Il suo è uno degli interventi più attesi nell’ambito del progetto “Lingue e culture delle minoranze: esperienze internazionali a confronto”. La Proietti Ergun, che tiene corsi anche all’università di Venezia, ha parlato, qualche giorno fa al liceo “Galilei”, davanti a una platea di docenti e dirigenti scolastici giunti da tutta l’isola, da Cagliari come da Lodè, da Alghero, Nuoro e Olbia. Organizzata dai professori Loredana Rosenkranz, Maria Vittoria Migaleddu, Angela Cherveddu e Salvatore Sfodello, attraverso i fondi della legge regionale nº 26 del 1997, l’iniziativa ha messo dunque in evidenza i risultati delle ultime ricerche delle neuroscienze. «Il bilinguismo, il più precoce possibile - è stato sottolineato - modifica profondamente la struttura stessa del cervello, in particolare del corpo calloso che mette in connessione i due emisferi celebrali».
 Insomma: quando l’ambiente è bilingue, come lo è quello della Sardegna, «è una ricchezza cognitiva che non deve essere assolutamente dispersa». Una risorsa naturale che la scuola isolana non può lasciarsi sfuggire. Non a caso i promotori del progetto “Lingue e culture delle minoranze” sostengono l’importanza degli strumenti e dei materiali didattici, «ritenuti indispensabili quanto l’attivazione di una costante collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale che indichi obiettivi comuni per ogni fascia d’età, al fine di consentire una reale attivazione dell’auspicato bilinguismo». Decisiva, in questo senso, è la formazione dei docenti. «Non basta infatti voler introdurre la lingua e la cultura sarda nelle scuole - è stato ripetuto più volte -, ma diventa fondamentale anche come la si insegna». La limba della vecchia terra dei nuraghi, dunque, integrata con l’italiano e con le lingue straniere, può benissimo diventare un punto di partenza per allargare gli orizzonti culturali.

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