Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 January 2007
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 3 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 20
Scienze della formazione
Master dell'Università per diventare tutor professionista
La facoltà di Scienze della formazione ha attivato due master di primo livello: "Operatori esperti in tecniche e metodo di orientamento", e "Operatori in tutor e tutorship". Le domande per partecipare scadranno il 29 gennaio: è possibile scaricare i moduli e il bando dal sito dell'università www.unica.it/postlauream. Il master "Operatori in tutor e tutorship" è articolato in due indirizzi: Tutor di intermediazione sociale e Gestione risorse umane e benessere organizzativo, che prevedono l'approfondimento di specifici contesti in cui il tutor può operare, l'organizzazione e la comunità locale. Il primo si riferisce a un tutor professionista che partecipa attivamente alla gestione e allo sviluppo delle risorse umane nella comunità locale. Il secondo indirizzo si riferisce al profilo di un professionista che partecipa nelle organizzazioni. Chi opta per il master Operatori in tecniche e metodi di orientamento può lavorare come dipendente o consulente in strutture pubbliche e private, o enti di formazione professionale. Per ricevere maggiori informazioni, mastertutorship@tiscali.it e masterorientamento@tiscali.it. (fr. gh.)
 

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Scuola. Sono centottanta e nel 2008 potrebbero essere scavalcati dai neolaureati usciti dalle scuole Siss 
Insegnanti precari, ecco l’ultima beffa 
Un diktat del ministero fa slittare la possibilità che passino subito di ruolo 
CAGLIARI. Trasferte, punteggio e soldi: tutto questo bendidio potrebbe valere nulla per 180 precari della scuola che, a giugno, avrebbero dovuto dare l’esame d’abilitazione per entrare nelle graduatorie definitive. A mettere l’ennesimo bastone di traverso, raccontano, sono state due recenti note del ministero che hanno ordinato all’Università e la Direzione scolastica regionale di non nominare le commissioni d’esame prima del giugno 2008 e il che per i precari vorrebbe dire addio a ogni speranza di cattedra.
 La storia è intricata, colpa di una burocrazia che qui ha dato il peggio di sé. ‹‹Tutto comincia nel 2004 - racconta con voce carica di rabbia Luciano Atzori, portavoce del comitato - quando una legge dello Stato ha stabilito: i precari, con almeno trecentosessanta giorni d’insegnamento alle spalle, possono entrare nelle graduatorie permanenti dopo aver seguito regolari corsi di abilitazione››. Sono i corsi tenuti dalle famigerate Siss, le scuole di specializzazione per i futuri insegnanti nelle scuole secondarie, che a Cagliari sono gestite dall’Università. ‹‹Dopo una vita da precari, che più precari non si può - va avanti Atzori - in quei giorni e dopo quella legge a molti di noi hanno toccato il cielo con un dito: finalmente avevamo la possibilità d’entrare nelle graduatorie permanenti››. È per questo che, sebbene la maggior parte dei corsi abilitanti si svolgessero a Cagliari, molti insegnanti da settembre hanno accettato di sacrificarsi: viaggi da Sassari o dall’Ogliastra, spesso toccate e fuga perché «trasferirsi sarebbe costato troppo». E’ per questo che molti hanno dovuto addirittura rinunciato a tutte, o a parte delle ore di supplenza, ‹‹con conseguente perdita di soldi e di punteggio››. A dicembre, quando ormai le cose sembravano decise, la beffa: ‹‹Dal ministero dell’Università - racconta ancora Atzori - sono arrivate due note che diffidavano il rettore e il direttore della scuola sarda dal formare le commissioni per gli esami d’abilitazione››. Il motivo? Semplice all’apparenza, incomprensibile per gli stessi interessati: in altre città, come Torino, i corsi delle Siss per i giovani neolaureati non finiranno prima del 2008, con esami soltanto a giugno del prossimo anno. ‹‹Il ministero - è l’opinione del Comitato - deve essersi accorto di questa disomogeneità rispetto ai corsi Siss per i precari che invece hanno rispettato la scadenza del 2007, così ha deciso il diktat››. Se tutto questo marchingegno dovesse passare per i 180 precari sarebbe la disfatta completa, e non solo perché significherebbe far finire nella spazzatura progetti e sacrifici. ‹‹Ma nel 2008 noi saremo fuori tempo massimo per entrare in graduatoria - dice Luciano Atzori - anzi, ci troveremo superati dai neolaureati che hanno finito la Siss, ciòè da inesperti e senza neppure un’ora d’insegnamento nel curriculum››. Un’ingiustizia considerata ancor più grave se si considera che gli insegnanti altro non hanno fatto che rispettare la legge e le vecchie disposizioni dell’Università. Ora promettono battaglia: per difendersi hanno già messo all’opera uno studio legale che ha spedito a Università e Direzione scolastica regionale le lettere di diffida.
Sabrina Zedda
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 38 - Altre
È il tempo delle grandi scelte 
Dopo le Medie, l’Istituto superiore a misura di studente 
Un vademecum per individuare il percorso giusto 
La fine della scuola media rappresenta un momento di transizione. Dove per transizione, s’intende il passaggio fra due momenti della vita. Agli studenti prossimi al diploma di Terza media, in queste settimane si presenta, per la prima volta, una strada non prestabilita e neacnhe segnata: la scelta dell’Istituto superiore. Non ci sono cartelli di divieto d’accesso o di senso unico che limitano, ma nello stesso tempo facilitano il percorso. C’è invece un incrocio con molte direzioni, tutte potenzialmente aperte. Oggi comincia il tempo delle scelte. E sono scelte forti, perché costruiscono le basi del futuro culturale e professionale.
Scegliere non è facile. Quale scuola è la migliore per me? Quale mi garantisce maggiori opportunità di lavoro? Qual è la via più breve per arrivare al lavoro? E se poi sbaglio? È a partire da questi interrogativi che comincia il viaggio su come affrontare una scelta. Va detto subito - a scanso di equivoci - che non esistono soluzioni infallibili per scegliere subito e bene. Possono esserci solo spunti e modalità di lavoro per far sì che i ragazzi si sentano protagonisti e vivano la complessità ma anche la ricchezza di questo momento. Una regola per scegliere bene è proprio informarsi per tempo: individuare le varie e possibili alternative per confrontarle, valutando i pro e i contro di ciascuna. Per dirla con uno slogan: sceglie bene, chi sceglie informato.
Le scuole vanno fotograte. È indispendabile mettere insieme la rosa di possibilità, per poi inquadrarle una a una - semmai durante un’attenta visita nei giorni di apertura dedicata ai futuri studenti - secondo questi criteri: come sono organizzate, dove sono, cosa offrono. Rispetto al passato gli Istituti hanno arricchito la propria offerta: hanno avviato nuovi percorsi sperimentali, nuovi insegnamenti e attività di laboratorio, iniziative culturali e ricreative, attività di accoglienza, recupero, orientamento. È bene conoscere queste opportunità, è utile poi informarsi sui potenziali sbocchi: capire se quel titolo di studio è pensato per un inserimento rapido nel mondo del lavoro oppure sarà indispensabile proseguire nella carriera universitaria, o ancora, quali passerelle esistono tra i vari percorsi formativi. Infine, può sicuramente aiutare avere notizie su come funziona il mercato del lavoro e sulle figure professionali che sono maggiormente richieste nel territorio. Ma non basterà sapere quante scuole ci sono e quali indirizzi propongono e neppure che percentuale di inserimento lavorativo hanno i loro diplomati, se parallelamente i futuri studenti non si pongono queste domande: cosa mi aspetto da una scuola, in cosa riesco meglio, da cosa mi sento stimolato, quanto tempo e energia sono disposto a investire nello studio? L’esplorazione di quello che c’è intorno, deve andare di pari passo con l’esplorazione di quali gli interessi, le passioni, i talenti, la motivazione allo studio e la rappresentazione, anche se vaga di un possibile lavoro. Esplorare dentro di sé non è mai un esercizio scontato e rapido. Ma è dai dubbi, dalle ipotesi incerte che si cominica a riflettere e a costruire progetti. E scegliere la scuola significa proprio iniziare a costruire un progetto. Ed ecco perché i ragazzi non possono essere lasciati soli in questo costruire: devono essere protagonisti ma è prezioso il confronto con la famiglia, gli insegnanti e chi ha già avuto un’esperienza simile. È importante dare un nome alle attese dei figli e chiarire, con loro, quali sono i timori perché questo permette di circoscriverli e governarli.
I servizi di orientamento. Permettono a studenti e famiglie di avere in mano gli strumenti per decidere e progettare la vita scolastica e professionale, ad essere consapevoli delle aree di forza e di debolezza, senza perdere di vista la realtà.
Dalla formazione al lavoro. conoscenze e abilità da costruirsi nel tempo Quali conoscenze, abilità, competenze richiede il mercato del lavoro? È una delle domande cruciali quando ci si appresta a scegliere una scuola. Farsi questa domanda significa riconoscere un legame tra la formazione di oggi e il lavoro di domani, tra le conoscenze e le future competenze. L’insieme di questi due capisaldi è un patrimonio che i ragazzi accumuleranno negli anni ma è un patrimonio che va tenuto continuamente aggiornato.
Il progetto personale. Alla fine di questa riflessione dedicata a chi transita oltre scuola media (e a chi in questo transito l’accompagna), vorremmo che restasse un messaggio: la scelta non si ferma alla decisione di quale percorso formativo intraprendere dopo le medie. Scegliere è di più. È cominciare a costruire un progetto.
 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie