Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 January 2005
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
Rassegna Stampa di domenica 2 gennaio 2005
1 – L’Unione Sarda
Pagina 28 – Provincia di Cagliari
Capoterra. Tredici stanze a disposizione di studiosi ma anche di comitive turistiche
Un centro ricerche nell'ex oleificio
Primi accordi tra la Comunità montana e l'Università
Non sarà più un albergo, almeno come era stato inteso durante la stesura del vecchio progetto. A Is Olias, nell'area intorno alla sede della XXIII Comunità montana, nei caseggiati dell'antico oleificio e dell'ex azienda agricola, sorgerà un centro turistico ricettivo polivalente capace di accogliere visitatori ma anche ricercatori e studiosi. Proprio su quest'ultimo aspetto vogliono insistere maggiormente, a Capoterra, amministrazione comunale e Comunità montana. «Per ora - spiega il presidente dell'ente, Marco Zaccheddu - abbiamo preso i primi contatti, sebbene in modo informale, con l'Università di Cagliari. Un'ala degli edifici potrebbe essere utilizzata proprio per ospitare il centro per le ricerche delle piante officinali e endemiche, mentre quelle che un tempo erano state pensate come sale convegno potrebbero diventare, anche se non in modo esclusivo, sale di studio». Molti anni dopo la prima tranche degli interventi, adesso i lavori potrebbero finalmente ripartire. E il "sogno-Is olias" diventare realtà. Ci sono, pronti da spendere, sei milioni di euro ottenuti dall'amministrazione comunale di Capoterra con i Piani integrati territoriali. «Col vecchio finanziamento la Comunità montana e il Comune erano riusciti a restaurare interamente gli edifici dell'ex azienda agricola rispettando la vecchia architettura; anche se, in parte, per un problema di funzionalità e destinazione d'uso del caseggiato, alcune modifiche sono state apportate», racconta Zaccheddu. «Con i quattrini dei Piani integrati - aggiunge il presidente - metteremo a frutto l'intero programma e realizzeremo il campo caravan e il centro per la sosta organizzata delle roulotte». Insomma, is Olias potrebbe davvero diventare un importante punto di riferimento turistico e ricettivo della XXIII Comunità montana che comprende i territori di Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro, Uta e Assemini. «Dal centro - spiega Marco Zaccheddu - partiranno le escursioni e i sentieri che raggiungono luoghi molto suggestivi degli altri comuni. Nelle tredici camere da tre posti letto ciascuna si potrà soggiornare prima di affrontare i sentieri che conducono nell'entroterra. Tra l'altro a Is Olias sarà anche realizzato un teatro all'aperto per le manifestazioni culturali». Un'opera importante, dunque, per Capoterra. «Vicina, tra l'altro, alla nuova residenza sanitaria assistita che l'amministrazione comunale sta costruendo a poca distanza ma anche alla piscina comunale che sta sorgendo sempre nella stessa area». Non resta quindi che attendere. Durante l'anno bisognerà mettere mano alle opere e dare un impulso ai lavori. «Che dovranno essere ultimati improrogabilmente - conclude Zaccheddu - entro il 2006, come imposto dall'Unione europea che ha finanziato il progetto del piano integrato territoriale». E nei prossimi mesi sarà anche rafforzato il confronto con l'Università per valutare la reale possibilità di una stretta collaborazione tra le parti.
  1. Pi.
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Regione
 Le delibere approvate: assistenza ai disabili, progetti di ricerca, fondi per l’Ogliastra
 I provvedimenti della giunta
 Tra le altre cose sarà rilanciata l’attività dei consultori
 
 CAGLIARI. Assistenza domiciliare ai disabili, progetti di ricerca, fondi a favore dei sofferenti mentali, dei consultori, dei servizi sociali, e della popolazione dell’Ogliastra; sono alcuni dei provvedimenti adottati nell’ultima seduta della giunta regionale Soru che ha approvato diverse delibere proposte dall’assessore alla Sanità, Nerina Dirindin. Questi i provvedimenti.
 Piani di sostegno. Famiglie e Comuni non dovranno più anticipare alcuna somma per i piani personalizzati a favore delle persone con handicap grave. Per la prima volta dall’entrata in vigore della legge 162 l’assessorato ha stanziato per tempo i fondi destinati ai Piani di sostegno.
 Con 15 milioni e 172 mila euro la Regione finanzierà i Comuni per realizzare nel 2005 3.455 piani personalizzati a favore delle persone con handicap grave. Negli anni passati, a causa di una eccessiva burocrazia, i piani venivano approvati anche in giugno, lasciando le famiglie e i Comuni nell’incertezza e costringendoli ad anticipare le spese per l’assistenza ai disabili gravi. Le domande giunte dai Comuni sono state 5.186, di cui 3.191 riguardanti persone al di sotto dei 65 anni (il 61,5%) e 1.995 relative a persone al di sopra dei 65 anni (38,5%). Visto che il finanziamento di tutte le domande ammissibili avrebbe comportato una spesa non sostenibile l’assessorato ha deciso (assieme alla Commissione consultiva sulla legge 162) di dare priorità ai soggetti più gravi, finanziando 1.021 piani personalizzati per 12 mesi, con una spesa di sette milioni e 670 mila euro.
 Servizi sociali ogliastrini. La giunta ha deciso di stanziare un milione e 803 mila euro per i servizi sociali dei Comuni dell’Ogliastra e della Baronia dove l’alluvione ha provocato serie conseguenze alle condizioni di vita delle famiglie, in particolare a quelle con figli minori e anziani, e che occorre sostenere con adeguati interventi economici e psicologici.
 Ricerca scientifica. Su 308 richieste pervenute da Università Dipartimenti e Asl, quelle approvate sono state 66 per una spesa complessiva di un milione e mezzo di euro. Considerata l’esiguità delle risorse disponibili (per finanziare tutte le richieste sarebbero occorsi 23 milioni e mezzo) l’assessorato ha proceduto in due fasi alla valutazione dei progetti sulle attività innovative nel campo della ricerca, screening, prevenzione ed educazione sanitaria.
 Sono stati esclusi quei progetti presentati in maniera tale da non consentire un giudizio di merito e che non presentavano alcuna caratteristica di originalità o di innovatività. I restanti progetti sono stati valutati con i seguenti criteri: coerenza del progetto con gli obiettivi regionali e con il bando; validità scientifica e fattibilità del progetto; ricaduta sui livelli di erogazione del servizio sanitario regionale; originalità; eventuali altri finanziamenti per lo stesso progetto.
 Attivita’ dei consultori. I consultori non venivano finanziati dalla Regione dal 1998. Per questo l’assessorato ha voluto stanziare due milioni di euro per rilanciarne l’attività. Nelle more di un provvedimento organico sulla materia e della predisposizione di un programma annuale che valorizzi ruolo e funzioni dei consultori, l’assessore, considerati i ritardi accumulati, ha proposto di attribuire a ciascuna Asl una prima anticipazione sulla base della popolazione residente. Le Asl potranno accedere ai finanziamenti attraverso la presentazione dei progetti. Alla Asl di Sassari andranno 406 mila euro, 154 mila alla Asl di Olbia, 250 mila alla Asl di Nuoro, 70 mila alla Asl di Lanusei, 186 mila alla Asl di Oristano, 172 mila alla Asl di Sanluri, 170 mila alla Asl di Carbonia, e 588 mila alla Asl di Cagliari.
 Servizi socio assistenziali. La giunta ha stanziato un milione e 979 mila euro a favore dei Progetti Obiettivo per i servizi socio assistenziali di 40 Comuni esclusi dal precedente finanziamento per la ritardata approvazione o trasmissione del programma d’intervento, avvenuta comunque entro il 31 marzo 2004.
 Progetti obiettivo, per i sofferenti mentali. Con una ulteriore delibera la giunta ha finanziato, con 913 mila euro, i Progetti Obiettivo a favore di soggetti affetti da disturbi mentali e da minorazioni psichiche, presentati da 30 Comuni esclusi dal precedente finanziamento per la ritardata approvazione o trasmissione del programma d’intervento, avvenuta comunque entro il 31 marzo 2004.
 
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Nuoro
 INIZIATIVE
 Con l’università visite guidate negli allevamenti equini
 
 MACOMER. L’Associazione provinciale allevatori di Nuoro, con la collaborazione con l’Università di Sassari ha organizzato un’esercitazione pratica con visita guidata a due allevamenti equini della provincia di Nuoro di proprietà di altrettanti associati dell’Apa. Uno è l’allevamento dei fratelli Nughes di Macomer, uno dei più importanti allevamenti equini del centro Sardegna, l’altro appartiene a Salvatore Nieddu e Banne Corria di Orgosolo. L’esercitazione è stata proposta dal corso di laurea specialistica in medicina veterinaria nell’ambito delle attività accademiche. Si tratta di un corso integrato professionalizzante su allevamento e clinica del cavallo e sul modulo di alimentazione. Gli studenti erano accompagnati dal docente, professor Giuseppe Moniello, dal dottor Nicola De Riu, dal dottor Elio Sias, veterinario convenzionato con l’Unire, dal presidente della sezione equini Stefano Ferranti e dal direttore dell’Apa Mario Bitti. Nel corso della visita sono stati affrontati aspetti legati all’alimentazione degli equini nelle varie fasi della loro attività sportiva. Nei due allevamenti erano presenti soggetti da sella e da galoppo di elevata genealogia, alcuni dei quali hanno ottenuto eccellenti risultati sportivi nei concorsi e negli ippodromi sardi, nazionali ed internazionali. Hanno partecipato all’esercitazione gli studenti Alessandro Falchi, Claudia Contu, Ernesta Burrai, Alessandro Ricciardi, Simona Cancedda, Filippo Balia, Chiara Manca, Arcadia Mura, Nadia Piu, Maria Grazia Mereu, Marta Polinas, Pietro Podda, Erica Sogus, Laura Denti, Caterina Canu, Sara Bordiga, Federica Biggio.
 
 
 
4 – Corriere della Sera
Milano, prima in Italia, avrà musei vivi
L’assessore Grancini: pianteremo alberi ad alto fusto e cespugli nelle aree ai margini delle zone abitate per attirare la fauna Percorsi didattici per i ragazzi delle scuole
MILANO -Milano, prima in Italia, avrà musei vivi in cui gli studenti potranno conoscere la flora e le abitudini della fauna presente nella metropoli. Una vetrina affacciata sulla natura e affidata alle comunità di studenti e cittadini come patrimonio da salvare e arricchire ogni anno. L’iniziativa è della Provincia ed in particolare dell’assessore Alberto Grancini, dopo l’approvazione del Piano faunistico provinciale che darà ampia responsabilità tanto a cacciatori quanto a naturalisti e animalisti per il recupero di zone marginali, coinvolgendoli nell’opera di sorveglianza contro l’indiscriminato uso di pesticidi e diserbanti.
Entro breve quindi nasceranno le «foreste cittadine», parchi con piante ad alto fusto o siepi tipiche del Milanese, habitat ideali per volatili e mammiferi, con percorsi didattici per i più giovani e occasioni di approfondimenti per universitari e biologi. È il segno - secondo Grancini - di un «forte impegno politico nei confronti della pratica venatoria che a Milano continua ad essere caratterizzata da un notevole equilibrio», nonostante Milano risulti in Lombardia la Cenerentola per terreni dedicati alla caccia.
Il territorio su cui è possibile far preda risulta di 73 mila ettari: ciascuna delle oltre 13 mila «doppiette» ha a disposizione neppure 5 ettari considerando strade e terreni coltivati in cui è vietata ogni pratica venatoria. Meno di un quarto di Pavia. «È una situazione al limite del collasso - afferma Alberto Grancini - a cui occorre cercar rimedio». Quel che serve, dice, è una rapida modifica della legge regionale per un riequilibrio del territorio a disposizione dei cacciatori e «ciò impone non solo una riflessione da parte della Regione sugli ambiti territoriali, ma anche un confronto con le Province per un accoglimento programmato dei cacciatori anche nei territori non di loro residenza». Significherebbe ridisegnare gli ambiti territoriali di caccia: zone a cui i cacciatori oggi devono obbligatoriamente iscriversi, pagando una quota, e che in molte province esaltano i localismi o addirittura gli egoismi dei residenti. Contro questi egoismi il vicepresidente del Consiglio regionale, Piergianni Prosperini, e l’assessore di Brescia, Alessandro Sala, hanno proposto di liberalizzare tutto il territorio lombardo lasciando gli ambiti come strutture di gestione ma non ponendo confini provinciali.
«La caccia - conclude Grancini - dev’essere considerata una risorsa e non un problema. Una risorsa capace di creare nuovi posti di lavoro e ricchezza che significa anche impiego del tempo libero legato alla tutela della natura ed al prelievo di un’aliquota di selvatici lasciando intatti i riproduttori. Infine è da notare che, rivolgendosi solo ad alcune specie e favorendo gli interventi a difesa degli habitat e di recupero del territorio, la caccia contribuisce indirettamente alla salvaguardia di molti animali: una cosa di cui, ormai, anche i naturalisti più avveduti si rendono conto».
Rodolfo Grassi

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