Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 February 2005
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
Ufficio stampa

 
1 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 2 - Cagliari
L’INTERVENTO
Concorsi, una fabbrica di asini l'università cagliaritana?
La fabbrica degli asini. Il Ministro blocca i concorsi universitari. Che il Ministro berlusconiano abbia ragione anche visto da sinistra? Forse. E’ almeno quanto risulta da una lettura della stampa sarda che riporta i candidati in pectore espressi “sommessamente” dalle Facoltà per gli ultimi bandi di concorso, quelli bocciati dal Ministro. Perché sommessamente? In realtà (la realtà istituzionale) i concorsi sarebbero banditi dall’Ateneo, “in modo anonimo”, sentite le Facoltà. Un’altra realtà, almeno secondo la stampa, porta, invece, per ogni concorso nomi e cognomi. È a questo punto che nascono i problemi, sui nomi e cognomi indicati sempre dalla stampa. Il lettore che si diverte e viaggia su Internet sa che è possibile visitare i curricula dei candidati con i moderni strumenti dell’informatica, oltre la privacy, sceglie dei nomi a caso e si inventa commissario di concorso. Il lettore fa in pratica quanto vorrebbe fare l’irrequieto “accademico di strada”, ma che non gli è consentito fare né in Facoltà né nei confronti del Magnifico: i concorsi non portano indicazioni nominative. Successivamente risulta che il giudizio della Commissione giudicatrice è insindacabile: “all’accademico di strada” non è consentito fare una valutazione comparativa fra i candidati neppure a posteriori, nelle sedi opportune. Ritorniamo al nostro lettore, viaggiatore esperto di Internet. Ha scelto alcuni nomi a caso fra i candidati indicati dalla stampa. Il lettore non ha esperienza di curricula universitari e sceglie, per una valutazione comparativa, alcuni nominativi di docenti universitari in attesa di concorso. Il nostro lettore rimane confuso. Egli scopre che il candidato a professore ordinario ha un curriculum inferiore a quello di un ricercatore, il candidato a professore associato pure. Il lettore rinuncia alle sue ricerche ricordando, però, le poco simpatiche espressioni del Presidente Cossiga nei confronti dell’Ateneo cagliaritano in occasione della vicenda del professore razzista. Che l’Ateneo cagliaritano sia una fabbrica di.......? È il lettore inesperto che parla, non sa di università anche se naviga su Internet, ma forse così si spiega anche il tono “sommesso” con cui questa fabbrica viene gestita. L’accademico di strada non si rassegna: sa che è possibile cambiare, alla prossima puntata.
Paolo Pani
Professore ordinario di Patologia generale
 
2 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 4 - Regione
L’assessore parla ai consiglieri della settima commissione. «Bisogna contenere la spesa»
Sanità, scatta l’allarme: i debiti sono in aumento
CAGLIARI. I debiti aumentano, nel settore della sanità. La denuncia arriva da Nerina Dirindin, che ieri ha parlato di fronte alla settima commissione presieduta da Pierangelo Masia. «Il disavanzo del 2004 - ha riferito l’assessore - sarà elevato, superiore a quello del 2003 e sarà necessario ricorrere all’assestamento di bilancio. Nel 2005, invece, nonostante i rinnovi contrattuali, la situazione dovrebbe migliorare».
La Dirindin ha anche spiegato in quale modo intende muoversi la giunta. «Il primo impegno è quello di contenere la spesa per liberare risorse mettere in gioco. Il secondo, quello di garantire finanziamenti alle politiche sociali, il cui ruolo è cruciale all’interno del processo di riordino. Intanto questa finanziaria ha pochi soldi per gli interventi strategici, ma intende ricorrere al Por oltre che per le politiche sociali, anche per la formazione degli operatori, l’informatizzazione (nell’ambito del più vasto progetto della pubblica amministrazione) e per i progetti di ricerca, questi ultimi (si spera) sostenuti dalle fondazioni bancarie». Secondo l’assessore regionale alla Sanità «il 2005 sarà un anno di transizione, nel corso del quale vorremmo mettere in piedi analisi, monitoraggio e verifica della spesa farmaceutica e avviare il Comitato regionale di bioetica che potrà fare riflessioni importanti su alcuni temi di attualità, dalla genetica alle biotecnologie, alla riqualificazione dell’assistenza».
Nerina Dirindin si è soffermata anche sulle case di riposo «nelle quali regna incertezza e disordine” soprattutto sul ruolo del personale, scoglio sul quale si sono arenati i precedenti tentativi. Il discorso sul personale coinvolge l’intero mondo sanitario: si registrano, infatti, molti contratti atipici, assunzioni determinate per carenza del personale (lo ha ricordato Mariuccia Cocco della Margherita) anche di durata semestrale, che creano uno stato di perenne precarietà.
La Dirindin si è detta convinta della necessità di stabilizzare gli operatori, perchè la continuità delle équipe non può che migliorare i livelli delle prestazioni. Ci sarà un tavolo tecnico, con i sindacati confederali, per trovare risposta.
Altrettanta attenzione merita anche il problema del personale sanitario, che i parametri del ministero della Salute, della Corte dei conti e dell’Agenzia nazionale dei servizi sanitari indicano superiore alla media nazionale. «Ciò dipende - ha sottolineato l’assessore - dalla prevalenza del pubblico rispetto al privato; ma l’analisi va fatta ed è possibile anche pensare a una rimodulazione, considerato che in alcune realtà territoriali e in alcune specialità mancano invece le risorse umane».
Sulla dotazione di personale sono intervenuti, chiedendo garanzie, Antonello Liori (An), Mimmo Licandro (FI) e Silvestro Ladu (Fortza Paris). «I dati forniti dai precedenti assessori - hanno detto - andavano in altra direzione. Vista la carenza di medici, c’è la sensazione che a fare sbilancio siano soprattutto gli amministrativi. Situazione che l’assessore appurerà». Tore Amadu (Udc) ha, invece, registrato segnali negativi da parte dell’attuale Giunta: «la svolta non c’è stata - ha denunciato -, gli sprechi (se sprechi erano) continuano ad esserci, anzi crescono a giudicare dal bilancio, non si riesce a spostare un medico, le liste d’attesa sono pesanti».
«Il timore che resti tutto come prima - ha risposto l’assessore - dimostra che c’è un interesse diffuso a cambiare registro, ma ci vuole tempo e, comunque, qualche segnale è già evidente (come la legge 162, che sblocca risorse a favore dell’assistenza all’handicap). E’ miope e ingeneroso sostenere il contrario».
Più tecnici gli interventi di Raimondo Ibba (Sdi-Su) sulla necessità che anche questa Finanziaria «sia il primo anello della catena della riforma» e di Giorgio Oppi (Udc) che ha dato suggerimenti su alcune risorse, chiedendo che «per pareggiare il bilancio non si penalizzino altri settori (com’è avvenuto per l’agricoltura)». Di prevenzione (compreso il diabete giovanile) e dei rapporti con l’Università, per la formazione di medici specialisti, ha parlato Nazareno Pacifico (Ds).
L’assessore ha assicurato di tenere conto delle segnalazioni della commissione con la quale «è opportuno avere frequenti scambi di opinione».
 
3 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 46 - Cultura e Spettacoli
Radiotre Scienza
Radiotre, ore 10,30
Questa rubrica torna per il secondo anno al teatro Palladium in collaborazione con l’Università di Roma Tre, nel primo dei cinque nuovi appuntamenti mensili in collaborazione con quest’ateneo della capitale. E con la straordinaria partecipazione degli studenti delle scuole romane.
Dalle 11 alle 12 un’ora di spettacolo, di scienza con la musica dal vivo di Omino Stanco. A fare gli onori di casa Claudia Di Giorgio, che dialogherà assieme ai fisici Giovanni Amelino Camelia, Carlo Bernardini, Paolo de Bernardis, tutti del dipartimento di fisica dell’università La Sapienza, Florestano Evangelisti, del dipartimento di fisica dell’università di Roma Tre, Luciano Maiani, dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, e al matematico Piergiorgio Odifreddi, che ci accompagnerà in tutti gli speciali dal teatro Palladium. L’occasione è offerta dall’anno internazionale della fisica che celebra l’annus mirabilis, ovvero il 1905, l’anno nel quale Albert Einstein ha gettato le fondamenta per la teoria che cambierà per sempre il volto della fisica. Un appuntamento da non perdere per tutti quelli che subiscono il fascino segreto del sapere scientifico.
 
4 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 26 - Sassari
Gran ballo mascherato del Crus
SASSARI. Il Crus, circolo ricreativo e culturale dell’Universita’ degli Studi di Sassari, organizza il “Gran Veglione Mascherato di beneficenza” dell’Università alla discoteca Blu Star di Ossi, sabato prossimo, 5 febbraio a partire dalle ore 23.
Un appuntamento ormai tradizionale, per trascorrere spensierate serate di divertimento in occasione del carnevale, con studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo che sono invitati a partecipare alla serata di sabato che sarà allietata dalle musiche: salsa, merengue, balli di gruppo, liscio, latino americano e nel privé revival e commerciale con i djs Frank Virdis e Arturo.
«Sangria, frittelle, coriandoli e tante sorprese fino ad esaurimento scorte», scherzano gli organizzatori che promettono ricchi premi alle migliori maschere. Per informazioni e prevendita biglietti gli interessati possono rivolgersi ai seguenti numeri: 338-6681153, 333-3794713, 340-2492810, 079-228887.
 
5 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 26 - Sassari
ARCHITETTURA
Una conferenza venerdì ad Alghero
“Dalla «città ente» alla «città territoriale». Brevi note sulla dimensione istituzionale del potere locale”, questo il tema della conferenza di Paolo Carrozza organizzata dalla facoltà di Architettura che si terrà venerdì 4 febbraio alle 16 al primo piano dell’ex orfanotrofio in via Principe Umbero ad Alghero. La conferenza è dedicata al tema della “città territoriale” considerata dal punto di vista istituzionale, con lo sguardo tipico del giurista che è per sua natura “conservatore” del potere e dei suoi paradigmi ma anche attento alle trasformazioni dell’assetto del potere stesso, utilizzando tutte le suggestioni che gli altri “saperi” possono offrire per la comprensione dei dati istituzionali. La metafora dell’evoluzione dall’ente “ordinamento” all’ente “azienda” all’ente “sistema” offre una visione dinamica delle trasformazioni vissute dalla nostra pubblica amministrazione, specie da quella locale, nel quindicennio che va dal 1990 ai nostri giorni. Paolo Carrozza, pisano, è un costituzionalista che si è dedicato soprattutto ai temi della comparazione, spaziando dai classici temi dei costituzionalisti (giustizia costituzionale, fonti, organi) ai temi delle autonomie e delle istituzioni comunitarie, fino all’urbanistica e all’assistenza sanitaria e sociale.
 
6 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 26 - Sassari
SVILUPPO
Un corso dell’Unicef
Sono aperte le iscrizioni al dodicesimo corso di educazione alla sviluppo organizzato dall’Unicef e dall’universitò e destinato a studenti universitari, neo laureati, insegnanti, operatori sociali. Saranno affrontate telatiche legate a conflitti internazionali, cooperazione allo sviluppo, globalizzazione e immigrazione comunità marocchina, conflitti interculturali, risoluzione pacifica dei conflitti, il ruolo dell’Unicef
Informazioni e iscrizioni all’Unicef, via Duca degli Abruzzi 3, c/o Vigili del fuoco, telefono 079 278981, ore 9/13; 16/19, 079 975781. e mail unicefsassari@yahoo.it.
 
7 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 28 – Sassari
Lettere al giornale
Nello studio e nel lavoro paga la sfacciataggine
Dopo quattro lettere (in pochi giorni) sul tema scottante della difficoltà di trovare un posto di lavoro, confermo e sottoscrivo le parole della dott.ssa Maria Cossu (La Nuova 5/1) e di M.S. (La Nuova 18/1). Lei, illustrissimo direttore, indica “l’eccellenza” come unico parametro per riuscire a trovare lavoro. Magari fosse così. La mia laurea e l’attestato di un master non sarebbero ancora impolverati nel cassetto. Le aziende cercano il “27enne con quattro anni d’esperienza”. Nei concorsi pubblici poi mettono gli steccati anagrafici e del voto di laurea (almeno 100/110) Ma se nessuno mi mette alla prova, come e dove mi faccio l’esperienza? Negli anni trascorsi all’università ho avuto modo di vedere “fronti inutilmente spaziose”, ho visto superare gli esami agevolmente non tanto in base alla conoscenza e preparazione bensì sulla capacità di “far credere di sapere”.
Mi chiedo infine: un 39enne ha ancora diritto di cittadinanza in questo mondo del lavoro?
Vincenzo Mangione
 
8 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 24 - Sassari
PROTESTA DEGLI STUDENTI 
«Troppi disagi, riaprite la mensa» 
SASSARI. Continuano i problemi per gli studenti universitari fuorisede, dovuti alla mancata riapertura della mensa di via Padre Manzella, chiusa da settembre.
Nonostante le varie sollecitazioni, l’Ersu non ha ancora deliberato la riapertura. I problemi pare siano legati alla riduzione dei fondi che l’Ersu ha a disposizione per assumere personale adibito al servizio mensa.
«Come è possibile - si chiedono gli studenti - che nessuna delle istituzioni intervenga per mettere fine a questa situazione di disagio che interessa un numero così elevato di persone? Per quanto tempo ancora millecinquecento studenti fuorisede e pendolari saranno costretti a file interminabili per la mancanza di posti adeguati? Chi di dovere dovrebbe dare un risposta chiara e precisa. Siamo davvero stanchi delle prese in giro: se la mensa di via Padre Manzella non riaprirà mai più, se questa è la decisione presa - concludono gli studenti - che per lo meno ce lo si dica chiaro e tondo».
 
9 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 25 - Sassari
DUE GIORNI DI LAVORI A PARTIRE DA DOMANI 
Ricercatori a confronto su diagnosi e terapia dei tumori 
SASSARI. Saranno svolte ben 22 relazioni sulle più importanti novità nell’uso della medicina nucleare per la diagnosi e la terapia dei tumori endocrini e neuroendocrini benigni e maligni al corso di aggiornamento che si terrà venerdì e sabato 4 e 5 febbraio all’hotel Catalunya di Alghero. Il corso è organizzato dal professor Giuseppe Madeddu, direttore della cattedra e della scuola di specializzazione di medicina nucleare dell’università di Sassari.
E’ prevista la partecipazione di alcuni fra i più illustri esperti del settore provenienti da numerosi centri nazionali, oltre che la massiccia presenza di docenti, medici e ricercatori sassaresi. Il corso ha infatti lo scopo di aggiornare i medici di base e di promuovere uno scambio d’esperienze a livello nazionale fra gli specialisti coinvolti, ovvero medici nucleari, radiologi, chirurghi, oncologi, endocrinologi, radioterapisti e laboratoristi, ciascuno per gli aspetti di sua competenza, nella diagnosi e nel trattamento delle patologie neoplastiche.
 Per la diagnosi e la terapia dei tumori endocrini e neuroendocrini è infatti necessario uno stretto collegamento fra tutti i medici coinvolti. Il medico nucleare entra ormai in sala operatoria per delimitare l’azione del bisturi. Ne fa un esempio il professor Giuseppe Madeddu: «Discuteremo alcune problematiche della endocrinologia e per certi aspetti della nefrologia, quali gli iperparatiroidismi primitivi e secondari. I primi sono in genere conseguenti alla presenza di un tumore di una delle ghiandole paratiroidee, i secondi si manifestano più frequentemente in pazienti con insufficinza renale cronica, spesso in trattamento dialitico, La terapia di elezione è chirurgica e l’intervento può diventare indaginoso e anche più invasivo, pur in mani esperte, qualora le ghiandole paratiroidee coinvolte non vengano identificate prima dell’operazione sia come numero che come sede. Negli ultimi anni - continua il professor Madeddu - grazie all’avvento di moderne metodiche di imaging sia ecografiche di medicina nucleare e in particolare la Spect con collimatore pinhole ad alta risoluzione proposta per la prima volta in campo internazionale proprio dal gruppo di Sassari, è stato possibile fornire un contributo diagnostico significativo. Cioè può essere fornito un valido aiuto al chirurgo, il quale può avere anche la possibilità di eseguire un intervento estremamente all’avanguardia quale quello radioguidato dopo somministrazione di radiofarmaci che si fissano nelle ghiandole paratiroidee interessate. Si limita il campo operatorio e quindi le complicanze e il rischio di un reintervento».
 Un altro argomento che verrà trattato ad Alghero è quello del carcinoma midollare della tiroide, del carcinoide e del microcitoma polmonare, del feocromocitoma e infine del neuroblastoma che rappresenta una delle più frequenti naoplasie e causa di morte per tumore in età pediatrica.
 «Per tutti questi tumori - afferma il professor Madeddu - le metodiche di medicina nucleare, accanto a un importante ruolo diagnostico delle tecniche tomografiche quali Spect e Pet, in associazione con le altre metodiche di imaging quali tomografia computerizzata, risonanza magnetica e ultrasuoni, sembrano rivestire un incoraggiante ruolo terapeutico in quei tumori che captano con particolare tropismo alcuni radiofarmaci».
 Il corso comincerà ad Alghero venerdì alle 14,30 e saranno svolte 12 relazioni. Sabato le altre 10 relazioni con chiusura dei lavori alle 13,30.
 
 
10 – CORRIERE DELLA SERA
E Bill Gates fa ricerca a Trento
Via all’accordo tra Microsoft e ateneo. «Dall’informatica la chiave per vincere le malattie»
Il ministro Moratti: «Una rivoluzione grazie al genoma, sarà il secolo della biologia»
PRAGA - L’informatica per creare modelli in grado simulare i processi biologici e sconfiggere le malattie più gravi e diffuse con i vaccini e i farmaci del futuro. Bill Gates, presidente della Microsoft punta sui cervelli europei e come prima mossa annuncia l’apertura di un centro di ricerca pura a Trento. Sì, proprio a Trento. Non ci sono soltanto giovani studiosi delusi costretti a fuggire oltreoceano, ma anche promettenti scienziati arruolati in patria. Da Praga, dove ha preso parte alla conferenza europea «Government leaders forum», Gates ha annunciato il piano pluriennale di ricerca EuroScience da realizzare attraverso forme di cooperazione tra università, aziende private e governi del vecchio continente. In Europa, secondo il presidente della Corporation, c’è la maggior concentrazione di scienziati con le caratteristiche giuste per la sfida. E il primo gruppo di cervelli, che godrà del supporto logistico e dei finanziamenti Microsoft, Gates l’ha individuato proprio a Trento, nell’ateneo della Provincia Autonoma. Nel piccolo ma competitivo ateneo da alcuni anni un gruppo di studiosi - ricercatori, dottorandi, professori di ruolo - tenta di risolvere gli stessi problemi che impegnano di ricercatori Microsoft. E lo fa, a quanto pare, in modo eccellente. Il primo centro di ricerca pubblico che cercherà di svelare, attraverso il computer, i segreti della biologia sarà gestito in modo paritetico dall’Università e dalla Corporation.
«E’ una buona notizia per la scienza e la tecnologia italiana - ha detto il ministro dell’Istruzione, università e ricerca, Letizia Moratti, a Praga per il Forum -. Il XXI secolo sarà il secolo della biologia. La mappatura del genoma ha dato avvio ad una rivoluzione che cambierà la medicina rispetto a come viene considerata oggi. I farmaci salvano molte vite ma spesso risultano inefficaci. Al momento nessun medico sa quale sarà la risposta del paziente. Nel prossimo futuro speriamo di riuscire a determinare gli effetti dei farmaci sugli individui grazie al profilo genomico di ciascuno». «Ci sono studi che attribuiscono alle bio-info-nano tecnologie - ha affermato il ministro per l’Innovazione, Lucio Stanca - la possibilità di creare nei prossimi 5 anni 100 milioni di nuovi posti di lavoro».
L’obiettivo del Centro è di mettere insieme 30 cervelli, attirando via via i migliori specialisti. Si parte con una finanziamento di 15 milioni di euro, 9 a carico della Provincia autonoma di Trento - dove gli amministratori riservano alla ricerca fino al 6 per cento del bilancio - e i rimanenti 6 milioni investiti da Microsoft. «Ma i soldi non sono un problema - ripetono i collaboratori di Gates -. Quelli si trovano sempre, sono i cervelli che scarseggiano». Tra cinque anni il primo bilancio. «Oggi gli ingegneri usano il computer per progettare un motore. In biologia non si può fare nulla di simile - dice il rettore Davide Bassi -. Ci proveremo».
Giulio Benedetti
 
11 – CORRIERE DELLA SERA
Per l’Ocse è la culla delle menti matematiche «Non siamo dei geni, ma sappiamo come portarli qui»
TRENTO - Nel Calavino, la sua squadra di calcio, Luca Tasin lo mettono in difesa o al massimo mediano, perché non è proprio un fenomeno. Ha cominciato col pallone a sei anni e oggi che ne ha 20 gioca sui campi di prima categoria. Ma nel 2004 ha vinto le Olimpiadi regionali di matematica, è andato a quelle nazionali, è arrivato alle selezioni per i mondiali. «Non ce l’ho fatta perché era un test molto nozionistico - racconta - e io non ho mai avuto troppa voglia di studiare. A me piace risolvere problemi». Per i professori, dice, era un mezzo fannullone. Gli amici sostengono che è un tipo strano. «Ma un buon matematico è sempre un po’ strano». E ride.
Luca, matematico scarpone, rilascia interviste da quando l’Ocse ha stabilito che gli studenti di questa Provincia autonoma sono i migliori al mondo in scienze e matematica. I livelli di apprendimento di mille quindicenni, 35 per ogni istituto superiore trentino, erano più brillanti persino di quelli dei temuti finlandesi.
Allora pensi: ecco perché Bill Gates aprirà qui il polo europeo della ricerca in bioinformatica. E invece no. Questa non è una culla di menti matematiche, si sgolano in città. «Discorso troppo provinciale, il genio trentino qui non c’entra - conferma Marco Andreatta, preside della facoltà di Scienze -. Il nostro è un polo di ricerca riconosciuto a livello internazionale, ma il 90% dei docenti non è di Trento». Merito loro se qui si fa ricerca ad alto livello, con punte di eccellenza. «Noi, però, siamo stati bravi ad attirarli» dice Massimo Egidi, che dopo 8 anni ha lasciato l’incarico di Rettore. Sprezzante del pericolo, Egidi parla di rientro dei cervelli: «Abbiamo riportato qui Alfonso Caramazza, direttore del dipartimento di neuroscienze ad Harvard. Possiamo offrirgli un ambiente perfetto e attrezzature all’avanguardia». D’accordo, Caramazza ha lasciato l’Italia a 12 anni, ma va riconosciuto che Trento un po’ all’avanguardia lo è sempre stata. Fu la prima città italiana ad avere un piano regolatore. Ospitò la prima facoltà di sociologia del Paese. E tutte e due le volte su intuizione di Bruno Kessler che molti anni fa, da presidente di una Provincia che era feudo democristiano inattaccabile, potè permettersi di guardare al futuro invece che pensare ai giochi elettorali. Nel ’62 creò l’Istituto di cultura perché desse alla città l’Università che le mancava, e dalla quale molte cose sono cominciate. E ancora lui, negli anni ’80, rilanciò l’Istituto di ricerca scientifica (provinciale) indirizzando gli studi verso ambiti poco esplorati: intelligenza artificiale e microsistemi. Ora l’Irst, con Oliviero Stock, coordina un progetto sull’intelligenza artificiale assieme all’università di Haifa, in Israele. La Trento che, almeno per la ricerca, parla con il mondo ha radici profonde. Oggi si raccolgono frutti. E si continua a coltivare l’istruzione come un bene prezioso. Le scuole sono belle e funzionali: computer, laboratori, palestre. Tutte le biblioteche trentine sono in rete fra loro, dalla più grande a quelle dei paesini di montagna. La Provincia (e i Comuni) investono su ogni alunno di elementari, medie o superiori il 54% in più che nel resto d’Italia: 8.160 euro all’anno, contro 5.284. Di miracolo non vogliono sentir parlare: i risultati qui li spiegano con il lavoro, i soldi, il fatto di essere un piccolo centro dove è nato un «sistema». E l’avvento di Bill Gates? «Di certo lui non è venuto per i quattrini - dice Gianluca Salvatori, assessore all’Innovazione -. E’ qui perché, a Trento, Microsoft ha trovato ricercatori che parlano la sua stessa lingua». Uno in particolare: Corrado Priami professore di informatica. Nasce a Piombino, si laurea a Pisa, passa da Parigi e nel 2001 arriva al Povo, la collina che ospita la facoltà di Scienze. Da lì dialoga con i cervelloni di Microsoft. Se lui è una punta di diamante, intorno c’è questo «sistema»: soggetti e fattori diversi che spingono nella stessa direzione. Gli insegnanti, dipendenti provinciali, lavorano 40 ore in più all’anno e guadagnano 100-150 euro in più al mese rispetto ai loro colleghi «italiani». Il dipartimento di Fisica ha lanciato una linea di ricerche in Comunicazione delle scienze. Il museo di Scienze naturali, diretto da Michele Lanzinger, dal ’92 organizza mostre per avvicinare i ragazzi al mondo scientifico. Luca Tasin ha già preso due 30 e lode all’università. Il Trentino calcio gioca in serie D.
Mario Porqueddu
 
12 – CORRIERE DELLA SERA
SCIENZE
Hp: ecco il computer senza transistor
La miniaturizzazione dei sistemi utilizzati oggi è destinata ad arrivare al limite tra qualche anno, ma si lavora a un'alternativa
MILANO - Sempre più piccoli, sempre più potenti. Ma col passare degli anni il limite fisico della miniaturizzazione dei transistor al silicio, quelli che tutti utilizziamo nei nostri computer, si avvicina inesorabilmente. La data critica potrebbe collocarsi intorno al 2012, dicono gli scienziati. Per quella data bisogna trovare il modo di mandare in pensione il beneamato transistor e sostituirlo con qualcosa di altrettanto potente ma più piccolo. Ad archiviarlo non può che essere una tecnologia che lavora a livello molecolare, per far stare nello spazio di un capello sempre più capacità di calcolo. Su questo filone sono impegnati i laboratori di mezzo mondo (il budget in gara è di circa 200 miliardi di dollari), ed è proprio da uno di questi, quello dell'azienda americana Hewlett Packard (in accordo con il Darpa, il braccio scientifico della ricerca militare statunitense dal quale uscì anche l'antenato di Internet), che arriva un po' a sorpresa l'annuncio: abbiamo eseguito le operazioni di base contenute nel tradizionale transistor (l'apertura e la chiusura di un circuito elettrico) in uno spazio molto più piccolo. Il circuito dovrebe impegnare non più di 2 o 3 nanometri, quando i sistemi attuali misurano circa 90 e secondo gli scienziati non possono essere ridotti oltre la barriera dei 15.
L'ARTICOLO - In un articolo pubblicato mercoledì nel Journal of Applied Physics, Hp annuncia che tre membri del suo gruppo di ricerca sulla scienza quantistica hanno proposto e dimostrato una "barra di chiusura" ("crossbar latch"), che consente il ripristino e l'inversione del segnale necessari alle operazioni di calcolo senza l'utilizzo di transistor. Hp ha detto in una nota che la nuova tecnologia potrebbe portare alla costruzione di computer migliaia di volte più potenti di quelli che esistono oggi. "Stiamo re-inventando il computer a livello molecolare", ha detto in una nota Stan Williams, uno degli autori dell'articolo. "La 'barra di chiusura' fornisce un elemento chiave per costruire computer utilizzando dispositivi misurabili in nanometri , e relativamente economici e facili da costruire". Phil Kuekes, un altro autore dello studio, ha detto in una nota che i transistor continueranno ad essere usati per anni ancora con i convenzionali circuiti al silicio. Ma, ha aggiunto: "Questo sistema potrebbe un giorno sostituire i transistor nei computer, come i transistor hanno sostituito le valvole, e le valvole i relé elettromagnetici
 
13 – IL TEMPO
Caccia alle lauree false su un sito internet
NEW YORK - Un diploma della Hamilton University nel Wyoming o dell'Hamilton College di New York possono sembrare equivalenti a occhi inesperti. Ma la prima è una «fabbrica di diplomi» che non rilascia titoli riconosciuti, mentre la seconda è una piccola, ma rinomata istituzione newyorchese. Per cercare di aiutare datori di lavoro e anche uffici federali e statali a valutare i titoli di studio, spesso altisonanti presenti nei curricula di chi cerca lavoro, il governo americano ha lanciato una campagna di caccia ai falsari che ruota intorno a un nuovo sito Internet, dedicato a elencare i diplomi legittimi. Creato dal ministero dell'Educazione, il sito (http://ope.ed.gov/accreditation) elenca circa 6.900 istituzioni legittime, permettendo a chiunque di valutare se una particolare università sia stata riconosciuta o meno dalle autorità locali. Il governo federale negli Usa non accredita alcuna scuola o università, affidando il compito a organizzazioni specifiche che agiscono su scala nazionale o statale. Ma questo crea enormi difficoltà soprattutto nel pubblico impiego, perchè non esistevano fino ad ora criteri specifici per valutare in modo uniforme la validità dei titoli di studio. È stato il Congresso a segnalare per primo all'amministrazione Bush la necessità di una svolta, dopo che un'inchiesta del Government Accountability Office, il braccio investigativo di Capitol Hill, aveva scoperto 28 funzionari federali di alto livello di otto diverse agenzie che avevano diplomi falsi. Più di 200 fabbriche di diplomi danno vita negli Usa, secondo le stime, a un giro d'affari di oltre 200 milioni di dollari l'anno, vendendo titoli di studio che nascondono assai pochi studi dietro i nomi altisonanti delle istituzioni che li rilasciano. Un fenomeno che è stato enormemente alimentato da Internet e dalla fioritura delle università online, molte delle quali nascondono veri e propri falsi dietro una brillante e accattivante homepage. Il sito presentato dal governo permette ora di accertare per esempio che l'Università di Phoenix - leader nell'educazione online - ha effettivamente un campus virtuale riconosciuto dalle autorità, con ben 71.052 iscritti. La Kansas State University offre insegnamento a distanza con un sito Internet che sembra rimasto fermo agli anni Novanta, mentre la Almeda University propone gli stessi diplomi con vivaci pagine web. Ma l'università del Kansas risulta legittimamente accreditata, mentre la Almeda non è riconosciuta e offre titoli basati sull«'esperienza professionale» di chi si iscrive, non sugli studi eseguiti. Negli Usa il riconoscimento dei titoli di studio è reso complesso dalla frammentazione delle istituzioni incaricate della valutazione. La Hamilton University, per esempio, è riconosciuta dalle autorità del Wyoming, ma chi utilizzi i suoi diplomi, per esempio a New York o in altri stati, rischia la galera con l'accusa di frode.
 
14 – IL TEMPO
Competitività, c’è l’intesa su rottamazione e Tfr
Tra le priorità anche l’informatizzazione della pubblica amministrazione e il sostegno alla ricerca
Palazzo Chigi ha anticipato la bozza con i provvedimenti allo studio per rilanciare le imprese italiane
PRENDE corpo il provvedimento del governo per sostenere la competitività delle imprese italiane. Tra i punti chiave c’è lo sviluppo del mercato interno; il miglioramento dell’efficienza della Pubblica Amministrazione e l’aumento dell’occupazione. I punti, sintetizzati un una bozza preliminare, non sono corredati dai relativi stanziamenti. E questo ancora ieri ha messo in allarme i sindacti, che hanno ribadito: senza soldi il provvedimento non resterà che unlibro dei sogni. Internazionalizzazione. L'obiettivo è l'intensificazione della lotta alla contraffazione, con maggiore tutela dei marchi del Made in Italy e con un'inasprimento dei controlli negli uffici doganali. Sud. il piatto forte è la «riforma degli incentivi» alle imprese, che dovrebbe prevedere una revisione della legge 488 e il «rafforzamento dei benefici Irap per le nuove assunzioni nelle aree sottoutilizzate». Fisco. Sarà rafforzato lo sportello unico per le attività produttive, la revisione dell'Ici sui grandi impianti e la «sospensione della possibilità di aumento dell'addizionale Irap», anche in caso di sforamento della spesa sanitaria. Infrastrutture. Il piano prevede un'intensificazione degli sforzi per ammodernare la dotazione infrastrutturale. Innanzitutto attraverso il «rifinanziamento delle legge Obiettivo», ma anche varando una «legge Obiettivo per le città» e operando «interventi infrastrutturali per il mercato dell'energia». Ricerca. Prevista la destinazione di quota del Fondo rotativo per investimenti in ricerca svolti congiuntamente da imprese e università. Innovazione. Al via una maxi informatizzazione della pubblica amministrazione e l'assegnazione di un pc ad ogni dipendente pubblico; l'obbligo da parte degli uffici di «ricevere tutta la documentazione inviata telematicamente» e la «trasmissione telematica di atti e documenti rilevanti a fini fiscali». Industria. In ballo c’è la rottamazione di auto ed elettrodomestici. Ma il governo pensa anche a misure che stimolino l'auto-imprenditorialità, con l'incremento della partecipazione del Fas al Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e la riassicurazione del Fondo di garanzia per la Pmi. Occupazione. Il ddl potrebbe essere l'occasione anche per risolvere il nodo della previdenza complementare affrontando il problema, per le aziende, del trasferimento del Tfr nei fondi pensione. Lavoro flessibile. A questi fini la bozza sulla competitività prevede un adeguamento della Legge 30, la cosiddetta Legge Biagi. Al vaglio degli esperti c'è inoltre una riforma dei contratti temporanei. Università. Sarà costituita di una spa per l'erogazione di finanziamenti agevolati a sostegno dello studio secondario superiore ed universitario.
 
15 – IL MATTINO
Giovani ricercatori napoletani crescono
«Io, ricercatrice con un futuro da precaria»
La prima autrice di un lavoro comparso su uno degli ultimi numeri della prestigiosissima rivista scientifica Nature Medicine è Angela Nebbioso, una biologa ventisettenne che ha un contratto di collaborazione al Dipartimento di Patologia generale della Seconda Università di Napoli. Grazie alle ricerche del gruppo napoletano, diretto dalla professoressa Lucia Altucci, è stato chiarito per la prima volta il meccanismo che innesca e regola nelle cellule l’apoptosi, ovvero il sistema con cui le cellule si «suicidano» quando diventano inutili oppure dannose per l’organismo. La scoperta, pubblicata nelle settimane scorse, è stata effettuata sia su animali di laboratorio sia «in vitro» su cellule di pazienti affetti da leucemia mieloide, è estremamente importante perché apre la strada ad un nuovo tipo di farmaci, gli «inibitori delle istone-deacetilasi», contro la leucemia ed altre forme tumorali. Questi prodotti sono stati definiti «farmaci intelligenti» perché colpiscono in maniera selettiva le cellule tumorali senza danneggiare quelle sane. In pratica, promettono di essere una terapia molto efficace ma senza gli effetti collaterali, spesso devastanti, delle attuali chemioterapie. «La nostra ricerca – sottolinea la dottoressa Nebbioso – ha anche dimostrato quanto possa essere costruttivo lavorare in regime di “back-to-back”, ovvero di cooperazione e di pubblicazione simultanea dei risultati, con altri gruppi come quello dell’Istituto europeo di oncologia di Milano». Ma è facile fare ricerca a Napoli? «A Napoli, come nel resto del mondo – continua Angela Nebbioso – si lavora bene quando si ha la fortuna di incontrare capi intelligenti e stimolanti. Il vero problema è l’incertezza del domani. Nel 2006 andrà in vigore la riforma Moratti, in base alla quale nelle Università italiane si potranno assumere solo ricercatori a contratto, ovvero a tempo determinato. E poiché i fondi per la ricerca sono sempre più ridotti, è facile intuire quanto stia per diventare precario e senza futuro il nostro lavoro».
EVELINA PERFETTO

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