Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 March 2005
Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 25 – Cagliari
Viaggio tra i gusti universitari dei diciottenni. Bene anche Scienze politiche
L'internet generation sogna toga e camice
Le due regine sono sempre le stesse, Giurisprudenza e Medicina. La generazione sms, da questo punto di vista, non regala grandi sorprese: i ragazzi dell'87-88 sembrano orientati a ripercorrere le strade già battute dai fratelli maggiori, e prima ancora dai genitori. Basta guardare la fila all'ingresso delle aule in cui vengono illustrate le due facoltà tradizionalmente in testa alle preferenze delle matricole, per capire che - anche nell'era di internet, della new economy, del lavoro flessibile - il sogno resta quello della toga o del camice bianco. Alla cittadella di Monserrato, nei giorni scorsi, gli studenti hanno seguito le presentazioni dei corsi di laurea proposti dall'Università di Cagliari: «Ero orientata per il corso in Ostetricia, ma dopo aver sentito parlare di Medicina e chirurgia tenterò la selezione per entrare in questo corso di studi», spiega Barbara Urgu. «Mi piacciono i bambini, magari diventerò pediatra». Una mattina è bastata a Barbara per chiarirsi i dubbi, invece Marco arriva dal Siotto con le idee chiare: «Chirurgo plastico, ecco quello che farò. Mi sembra il modo migliore per unire tradizione e innovazione». Non ha dubbi Anna: «A settembre mi presenterò per le selezione in Fisioterapia. Ci sono pochi posti, ma voglio provare. Se non riesco cercherò un lavoro, penso di non voler studiare altro». Tanti giovani che non optano per il camice bianco e ospedali, vedono nel loro futuro tribunali e studi. Il diritto piace ancora: «Ho scoperto che prima si prende la laurea triennale e poi la specialistica», dice Andrea Cocco, quasi ragioniere. «Ho già tutti gli appunti, quelli di mie sorelle che si sono laureate qualche anno fa». Tra le facoltà più gettonate c'è anche Scienze politiche, che propone diverse lauree: servizio sociale, economia e politiche europee, scienze sociali per lo sviluppo (durata triennale), che permettono di conseguire le specialistiche. Numero chiuso per chi sceglie Servizio sociale (saranno ammessi 80 studenti) e Programmazione e gestione delle politiche e servizi sociali (150 studenti). L'orientamento, comunque, coinvolge i ragazzi: in tanti passano da un'aula all'altra e alternano le presentazioni, passando senza difficoltà da quelle scientifiche a quelle classiche. (fr. gh.)
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 25 – Cagliari
Successo dell'iniziativa che punta a orientare gli studenti degli ultimi anni delle superiori
All'università per vedere l'effetto che fa
In novemila da tutta l'Isola per le Giornate di orientamento
Un giorno all'università, per vedere l'effetto che fa. Sono circa novemila gli studenti delle scuole superiori di tutta l'Isola, che hanno partecipato questa settimana alle Giornate di orientamento 2005. Alla cittadella di Monserrato, i docenti dell'ateneo cagliaritano hanno illustrato materie e sbocchi delle proprie facoltà ai ragazzi che stanno per arrivare al diploma di maturità. Le future matricole hanno avuto così l'opportunità di prendere contatto col mondo accademico, visitare aule e laboratori, seguire conferenze, e iniziare a scoprire ciò che li aspetta dopo l'esame di Stato. Nel programma delle cinque giornate, terminate ieri, l'Università di Cagliari ha inserito la presentazione dei corsi di laurea 2005/2006 e le visite al museo di fisica, al museo antropologico e al laboratorio di chimica. «Ho seguito l'illustrazione della facoltà di Giurisprudenza, è stata interessante», spiega Giulia Piras, del liceo Siotto: «Ora andiamo a scoprire qualcosa in più su Economia». La compagna di Giulia, Jessica Bua, dopo Economia passerà a sentire notizie su Medicina e Chirurgia. Tanti ragazzi hanno le idee chiare, sanno già che cosa studieranno il prossimo anno: «A me piace lingue», spiega Claudia Secci, che arriva dall'istituto commerciale di Aritzo. «A noi Economia», ribattono Antonella Manca e Matteo Mannu. I ragazzi entrano a curiosare nelle aule, passeggiano nel cortile, vanno al bar e iniziano a pensare che la vita da universitario non deve essere così male: «Sicuramente si deve studiare, ma l'ambiente sembra bello. Le aule sono grandi e nuove e in giro ci sono un sacco di ragazze», sorridono Marco Melis e Daniele, che sono da poco arrivati da Sassari. «L'iniziativa è andata bene», commenta Fabrizia Biggio, dirigente area didattica orientamento: «Abbiamo ricevuto gli alunni di quarta e quinta superiore, hanno avuto la possibilità di conoscere le varie facoltà e scoprire che l'università può essere anche bella e piacevole». Un orientamento mirato per i ragazzi, per soddisfare le loro richieste e risolvere i dubbi: «Spesso le matricole non fanno la scelta giusta, per questo noi cerchiamo di far conoscere in anticipo cosa troveranno. E la situazione da qualche anno sta migliorando, meno studenti fuori corso e meno cambiamenti di facoltà», spiega Francesco Sotgiu, organizzatore della manifestazione. Una mattina diversa dalle altre per gli studenti che hanno scelto di partecipare all'evento, giunto alla seconda edizione: arrivano alla cittadella universitaria di Monserrato con i pullman, iniziano con un giro fra gli stand, dove esperti e professori distribuiscono depliant e consigli. E poi scelgono quali presentazioni seguire: passano da Farmacia a Ingegneria, da Lettere a Medicina, l'illustrazione di ogni facoltà dura 40 minuti. Qualcuno gira solo per curiosità: «Io so già che farò informatica, ma non studierò a Cagliari. Il computer è la mia grande passione», dice Francesco, studente di quinta al liceo scientifico di Alghero. «E io andrò a Sassari per fisioterapia», aggiunge Elia. Chi ancora avrà dei dubbi, dopo l'esame di maturità, e vorrà chiedere informazioni potrà rivolgersi al tutorato di accoglienza, che aprirà nel mese di luglio, in ogni facoltà: oltre ad aiutare il giovane a effettuare una scelta corretta, verrà spiegata la modulistica, si parlerà di borse di studio e di Ersu. Un giorno all'università non basta per prendere una decisione sicura, ma serve per iniziare a conoscere un mondo nuovo, che per tanti giovani rappresenta il futuro. E che aprirà le porte del mondo del lavoro.
Francesca Grezzo
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 27 – Cagliari
Dal cuore della città verso Pirri
Ottone Bacaredda un sindaco nella storia
Passeggiate Cagliari. La vita intitolata ad un Sindaco Celebre. Forse la via che doveva ricordare il più celebre Sindaco di Cagliari fu scelta con qualche difficoltà. Ancora di lui si conserva l'elegante villetta dove visse e morì, al termine della via San Giovanni, ma non sarebbe stato facile intitolargli una delle vie dei tre santi, per la loro antichità e per la loro popolarità. A Ottone Bacaredda (1849-1921) fu invece titolata la via che parte da piazza Garibaldi, appena portata a termine anche con il loro compimento della più grande scuola elementare della città, intitolata a Riva Villasanta, eroe della prima guerra mondiale. Un tratto che sfociava in su stradoni che in quegli anni portava a piedi i cagliaritani a Pirri, dove si celebrava la festa di Santa Maria Chiara, la più accesa di tutto il campidano. Come ricorda anche Dionigi Scano nel suo forma Karalis del 1934. Ora quella via ha accresciuto la sua funzione di celebrare quell'illustre cittadino. Il toponimo illustre si é preso buona parte di su stradoni di un tempo, e via Bacaredda arriva fino alle piazze Irpinia e Salento, dove ha inizio il viale intitolato al non meno celebre artista nuorese Francesco Ciusa (1881-1941). Ma chi é stato Ottone Bacaredda? Quello che scorre ancora popolare é l'episodio che getta l'ombra sul personaggio: quello delle pungenti parole che avrebbe usato nei confronti della delegazione, largamente formate dalle prime operaie che lavoravano nella manifattura dei tabacchi, che lamentava l'ascesa dei prezzi al consumo, il 12 maggio 1906, quando più si dilatavano nella città e nel campidano i moti popolari. La città si svegliava e stava per passare dai trentamila abitanti durati per tutto l'ottocento ai cinquantamila dei primi del novecento. E Bacaredda fu tra i primi a sentire quanto il bello e la scienza ci avrebbero giovato. Portò a termine i suoi studi giuridici universitari e fu docente di diritto nell'Ateneo cagliaritano. Collaborò alla rivista nazionale, fondata e pubblicata a Cagliari da Angelo Sommaruga, La Farfalla (1876-77). Ereditò dal padre Antonio la vocazione letteraria che gli ispirò opere teatrali e narrative. Quando morì osservandosi una precisa sua volontà testamentaria, una valanga di libri fu trasferita ad arricchire la Biblioteca Comunale.
Antonio Romagnino
 

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