Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 March 2005
 Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Sassari
 EROSIONE COSTIERA
   Acque Dolci, molo a vista per il ripascimento della spiaggia
  PORTO TORRES. Il progetto contro l’erosione costiera, nella parte che riguarda il “pennello” a mare delle Acque Dolci, è stato rimodificato e non sarà più sommerso ma a vista. La modifica si è resa necessaria poichè il progetto redatto dall’università di Cagliari non prevedeva la prima variante e quindi non erano state fatte le elaborazioni matematiche secondo le quali il pennello, con la giusta angolazione rispetto alla costa, favorirebbe il ripascimento dello spiaggia.
 Il progetto originale prevedeva due pennelli emersi, con un’angolazione simile alla penisola naturale dello Scogliolungo, all’interno dei quali saranno realizzate alcune spiaggette. Al momento della presentazione del progetto, nell’aprile dello scorso anno, i due pennelli erano però finiti sotto il pelo dell’acqua. Particolare che aveva fatto storcere il naso ai progettisti. No, non per motivi di estetica, ma di funzionalità. Il modelli matematici utilizzati dalla facoltà di ingegneria dell’Università di Cagliari prevedevano la fuoriuscita dei due sbarramenti, un metro e mezzo oltre il livello dell’acqua. Portarli sotto il livello della marea media, circa 40 centimetri, poteva rendere inutile la realizzazione dei due sbarramenti con ripercussioni non solo sul futuro delle spiagge ma sull’efficacia dell’opera di protezione della scogliera.
 A quel punto l’ufficio tecnico comunale ha contattato l’università di Cagliari e l’Ufficio regionale per la tutela del paesaggio spiegando quali erano le esigenze del progetto. Il rischio maggiore era di realizzare un’opera inutile finanziata però con un milione e 800 mila euro di denaro pubblico. Ottenuto il via libera dalla Regione, il progetto è stato rimodificato, o meglio è stato ripreso il progetto originale anche se a causa di un finanziamento dimezzato, potrà essere realizzato uno solo dei due pennelli a mare previsti dal piano originale.
 E’ rimasta invece immutata la parte del progetto relativo al promontorio di Balai, sul quale sorge la chiesetta dedicata ai santi Gavino, Proto e Gianuario. La piccola penisola è infatti minacciata da una fenditura larga fra i 10 e i 30 centimetri provocata dal lavorìo delle maree. La cengia che rischia di staccarsi verrà «inchiodata» alla parete grazie a una sorta di lunghissimi tasselli realizzati con un preparato simile al silicone profondi, fra i dieci e i quindici metri. La protezione passiva sarà invece affidata a uno sbarramento sommerso, esteso almeno una decina di metri, capace di rompere la forza delle mareggiate e incanalare l’energia cinetica verso altre direzioni.
 
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Attualità
 Un appello di dodici docenti di diversi atenei
 «Basta, mobilitiamoci per salvare l’Università»
 
 ROMA. Un appello è stato sottoscritto da 12 docenti universitari di varie facoltà italiane (Ernesto Galli della Loggia, Angelo Panebianco, Nicola Rossi, Giorgio Rumi, Giancarlo Cesana, Biagio de Giovanni, Gaetano Quagliariello, Giovanni Sabbatucci, Aldo Schiavone, Gian Enrico Rusconi, Claudia Mancina e Daniele Bassi) per dar vita a un dibattito sull’università che permetta il superamento della paralisi attuale.
 «Siamo stanchi di dire e di ascoltare solo dei no - si legge nel documento che sarà pubblicato oggi sul quotidiano «Il riformista» - da più di trent’anni l’Università italiana non sa fare altro».
 «O meglio- si legge- non l’Università, ma quella piccola minoranza alla quale consentiamo da troppo tempo di parlare a nome di tutti, e di bloccare tutto. Da trent’anni, infatti, questa minoranza che pretende di parlare a nome dell’intera l’Università si esprime regolarmente contro tutti i progetti, contro tutti i tentativi di cambiare le cose».
 I docenti affermano che la struttura «così com’è rischia ormai il collasso. Vogliamo cambiare questo stato di cose, cambiando innanzi tutto noi stessi e la parte che fin qui abbiamo avuto, o meglio non avuto, nell’Università» e affermano ancora di volersi battere «contro i progetti sbagliati proposti dall’alto, ma batterci anche a favore di proposte in positivo».
 «Vogliamo riprenderci la parola - spiegano - togliendola a quelli del no senza se e senza ma. Sappiamo per esperienza diretta che l’Università è giunta a un punto limite: vogliamo cercare di migliorarla, di riformarla. Non ci interessa mettere alla gogna il ministro o il governo di turno, oggi quello di destra come domani quello di sinistra. Vogliamo, insomma, iniziare a cambiare il senso e il modo d’essere della presenza dei docenti e degli studenti dentro e fuori dagli Atenei. Vogliamo cercare un impegno politico di tipo nuovo, diverso dal passato. Penseremo più tardi a scrivere programmi e documenti dettagliati, come si conviene. Qui ed ora vogliamo solo indicare quella che ci sembra la premessa essenziale di questo nuovo impegno».
 L’appello è quindi rivolto a tutto il mondo universitario, «convinto dell’urgenza di mettersi su una strada nuova, perchè si impegni insieme a noi per far udire la propria voce, per affermare la propria volontà riformatrice in nome dell’ interesse generale. Ma se questa voce non sarà sufficientemente forte e non riuscirà ad esprimersi in un numero significativo di adesioni, allora la nostra iniziativa non avrà, davvero, più ragione di continuare».
 
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
 Master europei post laurea
 Iniziativa dell’Associazione professionisti sardi
  SASSARI. L’aggiornamento rivolto a formare significative figure professionali in grado di operare a livello internazionale è al centro di due master post laurea, per giurista e tributarista europeo, programmati nell’arco di un anno, dal 4 aprile 2005 al 30 aprile 2006. L’iniziativa è promossa dall’Associazione professionisti sardi, ente di formazione professionale regolarmente accreditato alla Regione. I due master verranno realizzati in collaborazione con la Camera di Commercio.
 «Il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha cofinanziato due master di alta formazione professionale, per giurista e per tributarista europeo - rimarca Stefano Manca, coordinatore dell’Associazione professionisti sardi -. I risultati non mancheranno di rivestire un particolare rilievo. Per la prima volta, questi master vengono realizzati in Sardegna. Si intende così rispondere a una diffusa richiesta dei nostri giovani laureati e del mondo delle imprese. A livello provinciale registriamo un dato che ci indica la presenza di circa quattrocento imprese operanti nel settore dell’import-export. Anche da questa realtà nasce l’esigenza di formare competenze in grado di garantire consulenza e apporti adeguati in ambito europeo. I master vedranno impegnati professori universitari e esperti che assicureranno la docenza nei vari moduli formativi».
 Il master per giurista europeo, improntato alla conoscenza di materie giuridiche con forte connotazione internazionale e comunitaria, mira a formare figure professionali che possano inserirsi in organizzazioni e in studi legali internazionali o in imprese multinazionali di import-export. Nel master per tributarista europeo si guarda alla formazione di collaboratori di studi professionali in materia fiscale, attraverso l’approfondimento di materie giuridico-fiscali giuridico-fiscalinella dimensione internazionale e comunitaria. Il master per giurista europeo prevede mille ore di formazione teorico-pratica, di cui trecentocinquanta di stage, ed è riservato a quindici laureati in Giurisprudenza o Scienze Politiche, residenti in Sardegna e disoccupati. Il Master per tributarista europeo propone ugualmente mille ore di formazione teorico-pratica, sempre comprendenti trecentocinquanta ore di stage ed è riservato a quindici laureati in Economia e Commercio. Potranno presentare domanda di selezione anche i laureati in Giurisprudenza, che saranno presi in considerazione solo nel caso in cui non si raggiunga il numero di 15 laureati in Economia. La domanda di ammissione è scaricabile dal sito www.apssfp.it. Le domande dovranno essere presentate a mano o spedite tramite posta, entro l’11 aprile, all’indirizzo Associazione professionisti sardi-Settore formazione professionale via Principessa Jolanda 2, 07100 Sassari. Per informazioni, telefonare allo 079-292509 dalle 9 alle 13, dal lunedì al venerdì o riferirsi al sito internet www.apssfp.it Le selezioni sono in programma nella sede dell’Associazione professionisti sardi, il 12 aprile, alle 9, per il master di giurista europeo, e il 13 aprile, nella stessa sede e sempre alle 9, per il master di tributarista europeo. I corsi avranno inizio il 18 aprile alle 8,30. (m.d.)
 
 
4 – Il Giornale di Sardegna
Pagina 36 – Cagliari
La Regione nomina
Guido Melis
nel cda dell'Ateneo
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Per il professore sassarese di 55 anni un posto ai vertici dell'Università
 
Il docente universitario Guido Melis, 55 anni, di Sassari è stato nominato stasera dalla Giunta regionale rappresentante della Regione nel consiglio di amministrazione dell’ateneo di Cagliari. Melis è nato a Sassari l'8 novembre: è professore ordinario di Storia dell'amministrazione pubblica. Ha insegnato nelle università di Sassari e di Siena e per un triennio presso la Scuola superiore della pubblica amministrazione.
Nell'aprile-maggio 1988 è stato professeur invité presso la Faculté de Droit di Aix-en-Provence (Marseille). Nel luglio 1994 ha tenuto un corso di storia delle istituzioni creditizie presso l'Escuela d'especializacion en ciencias economicas dell'Universidad Nacional de La Plata. Ha insegnato Storia dell'Amministrazione per due anni accademici nella Scuola diretta a fini speciali dell'Università di Cagliari per quadri dell'amministrazione, in Scienze politiche, e per quattro anni accademici sia nella Scuola in discipline bancarie che nella Scuola per quadri amministrativi dell'Università di Siena Dal 1973 ad oggi ha collaborato a varie riviste scientifiche tra le quali "Studi storici", "Archivio sardo del movimento operaio contadino e autonomistico", "Quaderni sardi di storia".
 
 
 
 
5 – Corriere della sera
Il «diario in pubblico» di Giuseppe Pera: un diritto del lavoro al di fuori dei luoghi comuni Dagli scioperi ai contratti, elogio del politicamente scorretto TEMI POLEMICI
Curata da Vincenzo Antonio Poso, quest’antologia raccoglie le noterelle che Giuseppe Pera ha pubblicato sulla Rivista italiana di diritto del lavoro , che dirige dal 1985. Scaturito dall’affetto degli allievi, degli amici e dei colleghi, il libro non è per nulla, tuttavia, un libro d’occasione, ma un pregevole diario in pubblico, che consente, anche ai non specialisti di diritto del lavoro, di farsi un’idea della lezione di uno fra i più importanti giuslavoristi italiani. Dotato di una non comune capacità di andare al nocciolo delle cose, Giuseppe Pera prende posizione su tutte le principali questioni che riguardano il mondo del lavoro, intervenendo, ad esempio, sul problema della regolamentazione dello sciopero nei servizi pubblici essenziali, sul fenomeno della contrattazione collettiva separata oppure, ancora, sulla riforma della disciplina dei licenziamenti e dei contratti a termine.
Accanto alle noterelle che seguono l’evoluzione dell’ordinamento relativo all’ordinamento giuridico del lavoro, ve ne sono poi altre che Giuseppe Pera dedica ad aspetti peculiari della società italiana. Annotate con penna tagliente, rivelano una personalità indipendente, uno spirito libero che non appare mai incline a concedere alcunché all’ideologia del «politicamente corretto».
Sicché ha ragione Pietro Ichino quando scrive, nella bella introduzione, riprendendo le parole dello stesso Pera, che esse nascono dalla «voglia di dire delle cose che stanno sullo stomaco».
A più riprese, e non senza una certa durezza, prende di mira i magistrati in politica, sostenendo al contempo la necessità di fare qualcosa per contenere la degenerazione partitica e correntizia della magistratura. Sferza, del pari, l’università, proponendo, dinanzi all’ipotesi di una promozione in massa dei ricercatori, di attenersi alla regola di cacciare chi non sia diventato professore in dieci anni. Non è commosso dalla sorte giudiziaria di Adriano Sofri. Dice chiaro e tondo, sull’immigrazione, che l’Italia non può diventare un porto di mare aperto a tutti. E benché non credente, trova intollerabile, infine, che un capo islamico parli del Crocifisso come di un «morticino tra due legnetti».


Il libro: Giuseppe Pera, «Noterelle. Diario di un ventennio», antologia a cura di Vincenzo Antonio Poso, con una introduzione di Pietro Ichino, Editore Giuffré, pagine 393, 26
Loreto Di Nucci
 
 
6 – Corriere della sera
A Monza lo statunitense David Ginn insegna i trucchi per far ridere i bambini ammalati Mago in cattedra, futuri medici a lezione d’allegria La tecnica del buon umore può aiutare moltissimo nell’avvicinare i piccoli pazienti in modo positivo
MONZA - Una lezione davvero fuori dal comune ieri per una quarantina di studenti di medicina all'università Bicocca di Monza. L'aula magna si è trasformata nel pomeriggio in un piccolo laboratorio di magia, con tanto di conigli (di peluche) estratti dal cilindro, foulard colorati, bacchette magiche. In cattedra per il primo corso in Italia di «approccio magico al paziente», un professore d'eccezione: David Ginn, 55 anni, direttamente da Atlanta (Usa). A casa sua è una vera istituzione: infatti viene considerato il «maestro dei maghi». Mr Ginn ha messo a frutto la sua laurea in giornalismo pubblicando oltre settanta volumi di magia e ogni anno tiene quasi 300 spettacoli nelle scuole coinvolgendo migliaia di bambini. La sua specialità è la «magia comica», tanti trucchi con un solo obiettivo: portare il buon umore tra i bambini. «Quando gli studenti di Monza mi hanno proposto di tenere una lezione - ha spiegato Ginn - mi è sembrata un'ottima idea. Potranno imparare a portare il sorriso in corsia: sappiamo bene che in molti casi il buon umore è la migliore medicina e la magia può essere una grande terapia. In fondo penso che la differenza tra un medico che ci piace e ci ispira fiducia e uno che non ci piace sia proprio nella sua capacità di porsi in modo positivo».
In poco più di un'ora il mago americano ha svelato i suoi trucchi più celebri, con un vero show: «Ai bambini piace scoprire i trucchi - ha spiegato - per questo a volte mi piace recitare il ruolo del mago un po’ imbranato: i piccoli si divertono e io con loro». Molti degli studenti presenti ieri già girano tra i reparti «armati» di palline di gomma colorata e bacchette magiche, come Gabriele Lombardo, iscritto al sesto anno: «Faccio volontariato nei reparti del San Gerardo raccontando storie, improvvisando mini concerti, travestendomi da clown. Oggi ho imparato che anche la magia può essere un'ottima terapia». Anche Eleonora Castelli, studentessa del quarto anno, con l’obbiettivo di specializzarsi in pediatria, è entusiasta per la lezione di magia: «Ho già partecipato ad un seminario di Patch Adams a Locarno l’anno scorso - spiega. - I trucchi e la magia come la clown therapy possono essere strumenti utili per creare un buon rapporto con i piccoli pazienti».
Rosella Redaelli
 
 

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