Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 April 2005
Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

  
1 – L’Unione Sarda
Pagina 27 – Quartu S.E.
Via Eligio Porcu Osservatorio del Cif sulle politiche giovanili
Si avvicinano le elezioni politiche e i giovani quartesi le vogliono vivere da protagonisti, anche se non in prima linea. È operativo l'Osservatorio sulle politiche giovanili, per capire e censire il mondo dei giovani quartesi, e soprattutto per far emergere cosa chiedono loro al mondo politico. Legato all'Osservatorio sul mondo femminile e sulla disabilità, è stato fondato dal Centro italiano Femminile che ha sede in via Eligio Porcu. In queste settimane saranno forniti migliaia di questionari anonimi, stilati da tutte le socie in collaborazione con due tirocinanti della Facoltà di Psicologia dell'Università di Cagliari. L'obiettivo è avere almeno quei dati che daranno un quadro globale sui chi frequenta0 le scuole di Quartu e della provincia di Cagliari. Una sorta di mega inchiesta: i risultati saranno resi noti prima dell'estate. Intanto le strutture del Cif sono stati accreditate come sede di tirocinio proprio dalla Facoltà di Psicologia. Per informazioni sul progetto si può contattare il Centro ogni lunedì dalle 9.30 alle 13 e dalle 17 alle 19, e il giovedì sempre dalle 17 alle 19, all'848/444877. Il costo è di un solo scatto da tutta la Sardegna. Informazioni anche sul sito www.cifquartusantelena.org. (b. s.)
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 9 – Cronaca regionale
Giunta. Riforma regionale: manca solo il decreto di Soru
Urbanistica, eletto il comitato
Via libera alla riorganizzazione generale della macchina regionale. La "rivoluzione" dell'assessore agli Affari generali, Massimo Dadea, è stata approvata ieri nella seduta della giunta, ma occorrerà un decreto del presidente della Regione Renato Soru per farla diventare ufficiale. È stata denominata "Razionalizzazione dell'assetto organizzativo della Presidenza e degli assessorati". Di fatto prevede una drastica riduzione dei servizi (troppi e spesso doppi). L'esecutivo riunito ieri nella sala di viale Trento si è occupato anche di urbanistica, con la ricostituzione del Comitato tecnico regionale. Ne fanno parte dirigenti regionali, indicati dai vari assessorati, e cinque esterni. Sono Rossella Sanna, architetto di Oristano, con trascorsi in Confindustria, in quota Progetto Sardegna; Aldo Vanini, ingegnere ? giornalista; Enzo Satta, "l'architetto dell'Aga Khan", ex consigliere di Forza Italia, ora passato all'Udeur; Sandro Roggio, urbanista, collaboratore dell'Università di Sassari, ma anche del quotidiano Il manifesto, vice presidente dell'Istituto nazionale urbanistica ? sezione Sardegna; Gianquirico Corazza, ingegnere (scelto nel mese scorso anche come componente la commissione di valutazione delle istanze sul bando "Progetti di Qualità" - Por Misura 5.1 sulle "Politiche per le aree urbane"). La giunta si è inoltre occupata di fondi per le comunità montane: riguardano la Monte Acuto-Ozieri, Baronie-Siniscola, Barigadu-Busachi, Sarrabus-Gerrei. Rinviata alla prossima settimana ogni decisione in materia di sanità. All'ordine del giorno è stata inserita la delibera denominata "Risoluzione rapporto di lavoro Direttore generale azienda sanitaria". Si comincia con quella che riguarda il manager della Asl 8, Efisio Aste. (f. z.)
 
 
3 – La  Nuova Sardegna
Pagina 44 - Cultura e Spettacoli
 A Sassari le giornate dedicate a Bobbio
Tra i relatori di oggi Bovero, Bonanate, Mura, Portinaro, Revelli e Sbarberi
A Sassari oggi l’ultima delle «Giornate Bobbio», seminario di cultura politica aperto a tutti organizzato dall’Università. Alle 10 nella sala conferenze della Camera di commercio è prevista una relazione di Michelangelo Bovero sul tema «La teoria generale della politica». Tema sul quale interverranno poi, coordinati da Luigi Bonanante, Pier Paolo Portinaro e Franco Sbarberi. Il pomeriggio alle 17 tavola rotonda su «Il buongoverno», con interventi di Lio Mura, Pier Paolo Portinaro e Marco Revelli.
 Mercoledì al centro del dibattito è stato il tema «L’età dei diritti», affrontato da Ermanno Vitale. Sono intervenuti Luca Baccelli e Gabriele Magrin. Ieri si è discusso invece di «Politica e cultura», relatore Franco Sbarberi. Coordinati da Lio Mura, sono inrevenuti Luca Baccelli, Gian Carlo Bosetti ed Ermanno Vitale. Al pomeriggio si è svolta una tavola rotonda, moderata da Gian Carlo Bosetti, su «Pace, guerra e ordine internazionale», con Pino Arlacchi, Luigi Bonanate, Paolo Fois e Marco Revelli.
 
 

 
4 – Corriere della sera
Il nuovo assessorato andrebbe a Silvia Costa. Intanto si litiga, stavolta sull’incompatibilità delle cariche
Regione Lazio, la Margherita marcia sulle università
Una corrente (Ds) all’interno della coalizione vorrebbe che, in caso di nomina, il neoassessore si dimettesse dalla carica di consigliere. La Margherita è contraria. La più votata di «Uniti nell’Ulivo», Silvia Costa, cui potrebbe andare l’Università, dice: «Non si possono cambiare le regole dopo le elezioni». Ma questo, in ogni caso, non è l’unico argomento di discussione nella formazione della giunta Marrazzo. La situazione è molto diversa da dieci anni fa, quando Badaloni aveva a sostegno una coalizione fatta soprattutto dai Ds. Ora, il peso specifico di altri partiti è aumentato.
 
Ds: o consigliere o assessore ma la Margherita non ci sta
Polemica nell’Ulivo. Silvia Costa: «Le regole vanno scritte prima, non dopo» Dalle trattative spuntano nuovi assessorati: Università, Welfare e Trasparenza
La squadra è ancora da fare, ma, intanto, discute. Prima di tutto perché i nomi da inserire nella lista dei sedici nuovi assessori regionali sono tutt’altro che scontati, e poi anche per la questione, introdotta dallo stesso neopresidente Marrazzo e dai Ds, che riguarda l’incompatibilità tra la carica di assessore e quella di consigliere. In sintesi: una corrente all’interno della coalizione vorrebbe che, in caso di nomina, il neoassessore si dimettesse dall’altra carica. Però la Margherita per rispondere non ha petali da sfogliare: è contraria. La più votata di «Uniti nell’Ulivo», Silvia Costa, dice «no comment» a ogni domanda. O quasi: sull’incompatibilità non esita, risponde. Solo una frase: «Non si possono cambiare le regole dopo le elezioni, lo Statuto non la prevede». Poche parole, dunque. Ma chiarissime, quasi come il tono che usa. Ma questo, in ogni caso, non è l’unico argomento di discussione. Casomai, è l’unico sul quale la Margherita sembra irremovibile. È evidente, però, che la situazione è molto diversa da dieci anni fa, quando Badaloni aveva a sostegno una coalizione fatta soprattutto dai Ds. Stavolta, il peso specifico di altri partiti è aumentato. Primo tra tutti quello della Margherita. Non a caso, proprio da lì, arrivano altre «condizioni». La prima, condivisa da altre forze politiche, è: nessuna egemonia. Non si tratta di pura teoria, le conseguenze di questo ragionamento sono fatti. L’Ambiente, ad esempio. Dopo aver messo il timbro sugli assessorati di Comune e Provincia, ai Verdi potrebbe sfuggire quello regionale. Per una serie di motivi. Oltre quello più importante, ce ne sono altri: Mario Di Carlo, ex assessore al Traffico, vorrebbe l’«Energia». I Verdi, convinti come sono di ottenere l’assessorato, vorrebbero però che il comparto fosse area intoccabile dell’Ambiente, al quale aggiungere anche la «tutela paesistica» attualmente all’Urbanistica. In ogni caso, per avere l’«Energia» sono in molti a lottare. Di Carlo, come detto. Ma non solo. Tanto che adesso i Verdi, che pure parlano di «risultato elettorale eccezionale», rischiano infine di ritrovarsi con tutt’altro. L’«Agricoltura», che al momento certamente non rappresenta il sogno del capogruppo Bonelli. Anche qui, discussioni non mancheranno. Anzi, sono date nettamente in aumento. Anche perché i Verdi parlano di «consensi ottenuti simili a quelli di Rifondazione». Dagli elettori, almeno. Perché quelli in termini di poltrone, come detto, potrebbero essere molto diversi.
Del resto, confronti per stabilire «a chi va cosa» ci sono praticamente su ogni assessorato. La Margherita, che ha già avuto un primo incontro con Marrazzo, punta dritto al «Welfare». Ma non solo: tra i principali obiettivi c’è l’assessorato che si occuperà di «Università». Oltre a questo - «e non in alternativa», come chiarisce un esponente del partito - la presidenza del consiglio regionale. È ovvio - anche se l’uomo interpellato non lo ammette - che in questa fase la tattica prevalente degli schieramente sia, proprio come in una qualsiasi trattativa, quella di chiedere molto per ottenere il giusto. Marrazzo, dopo la grande gioia per la vittoria, in questi giorni deve avere parecchio da fare.
Altra domanda che aspetta risposte è quella di Prc. All’interno del partito, la discussione è aperta. Tutti d’accordo nell’obiettivo, tre assessorati, così come nel risultato auspicabile, due. L’intesa viene un poco meno in merito alle competenze da chiedere. Luigi Nieri continua a essere favorito per il «Lavoro», ma cresce il numero di quelli che vogliono una rifondazione «Urbanistica». Questo assessorato, però, è dato «quasi certamente» a Marco Di Stefano, l’ex capogruppo Udc in Campidoglio che, passando dal centrodestra al centrosinistra alla vigilia della tornata, ha spostato parecchie migliaia di voti. E dunque? Per rispondere c’è tempo, perché la squadra non sarà presentata prima di «una settimana». Almeno, forse anche di più. E tra gli assessorati «nuovi» spunta anche quello dedicato alla Trasparenza (come nella giunta della Iervolino a Napoli). Candidato romano, l’avvocato Ottavio Marotta (difensore civico di Roma). Lui nega, ma le voci di qualche giorno fa si fanno sempre più consistenti.
In questi giorni, ovviamente, tutto è possibile: si tratta. Sono in molti ad esempio a riferire che Linda Lanzillotta, rinuncerebbe al Bilancio per un incarico di livello nazionale. La sua posizione, aprirebbe così le porte di un settore «pesante» al diessino Francesco De Angelis. Ma qui la questione si complica: un terzo della Giunta sarà composta da donne. Saranno almeno cinque, alla fine. Le favorite: Daniela Valentini (Commercio), Silvia Costa (Università), Luigina Di Liegro (Servizi Sociali) e, se volesse, Linda Lanzillotta (Bilancio). E la diessina Giulia Rodano? Per la Sanità, il favorito rimane Augusto Battaglia (Ds). Ma se i voti di Rodano non bastassero a eleggerla consigliere, l’assessorato più scontato sarebbe questo. Ma di scontato, come Marrazzo avrà capito, non c’è niente.
Alessandro Capponi
 
 
5 -  Corriere della sera
TOR VERGATA
Il piazzale intitolato a Giovanni Paolo II
«Vogliamo intitolare a Giovanni Paolo II questo piazzale». Con queste parole, ieri mattina, il rettore dell’ateneo di Tor Vergata, Alessandro Finazzi Agrò, ha annunciato che il piazzale dove dal 2000 è stata sistemata la croce, ormai diventata il simbolo della quindicesima Giornata mondiale della gioventù, diventerà «Piazza Giovanni Paolo II».
 
 

 
6 -  Il Tempo
Luiss, nuova sede per la laurea Magistrale                                                                                 
UNA NUOVA sede per i corsi di laurea Magistrale dell’Università «Luiss Guido Carli» è stata inaugurata ieri mattina a via Yser 18, nel quartiere Parioli. La sede, di circa 4000 metri quadrati, ospiterà i circa 500 studenti che dal mese di gennaio scorso hanno iniziato i corsi di laurea specialistica. «Questa nuova sede - ha spiegato il Vice presidente esecutivo e amministratore delegato della «Luiss», Attilio Oliva - era un’emergenza da soddisfare a breve come conseguenza della riforma universitaria del 3+2». (7.4.05) 
 
 
7 – Il Tempo
A OTTOBRE IL LANCIO DELLA SONDA Italiani a caccia di vita su Venere                        
di FABIO DI CHIO DOPO Marte sarà la volta di Venere. A ottobre lo scienziato italiano Vittorio Formisano, "padre" dello strumento spaziale PFS (Planetary Fourier Spectrometer) piazzato a bordo della sonda Marx espress per studiare l"aria" del pianeta rosso, assisterà alla messa in orbita dell’altra sua creatura dalla base di Baikonur, in Kazakistan: un satellite dotato, tra l’altro, di sei strumenti "made in Italy", concepiti per analizzare l’atmosfera del secondo pianeta del sistema solare. Contatto previsto tra l’orbita e il satellite nell’aprile 2006. Formisano, 63 anni, inventore dell’occhio spaziale che ha sbirciato tra i gas di Marte, è direttore di ricerca dell’Istituto fisica spazio interplanetario, responsabile per l’Agenzia spaziale italiana e quella europea (Esa) del progetto PFS al quale ha dedicato 17 anni di studi. Esplorare ed eventualmente scoprire quello che la "stella del mattino" nasconde nelle sue lontananze è l’obiettivo della missione. Il professor Formisano non nasconde l’idea che forse Venere potrebbe riservare la stessa sorpresa che ha rivelato l’ammasso mefitico dell’atmosfera marziana: tracce di vita sul pianeta. Ma perché questi bagliori acquosi sono stati rilevati in aria e non sulla buccia rocciosa del globo? Spiega Formisano: «Nell’atmosfera di Marte la sonda ha rilevato la presenza di formaldeide, gas prodotto dalla ossidazione di metano possibile in presenza di ossido di ferro e attraverso la concomitanza di vari agenti naturali: i raggi ultravioletti del sole e il vapore acqueo». Considerando quanto metano c’è nell’aria (2,5 milioni di tonnellate) si può calcolare la capacità della riserva d’acqua che ha prodotto il vapore acqueo, ingrediente necessario alla trasformazione degli elementi: un mare ghiacciato. «C’è la vita su Marte - dice Formisano - ma non in superfice, gli ultravioletti sterilizzano ogni cosa. Forse si trova a 100 metri di profondità, sotto forma di batteri o di altre forme microscopiche». Domanda d’obbligo: è possibile l’esistenza di forme di vita "complessa" ed evoluta (come la nostra) su altri pianeti? Risposta: «Certamente - dice Formisano - Devono esistere altri pianeti con forme di vita giunte ai livelli all’autocoscienza. Perché non ci contattano? C’è un problema fisico, di distanza. Per arrivare da qui a Saturno le onde radio impiegano 80 minuti. Il resto glielo lascio immaginare. Esiste una barriera fisica. Noi non siamo ancora in grado di superarla, di viaggiare alla velocità della luce. Se poi ci riusciremo...». Lo choc marziano potrebbe arrivare anche dai risultati delle osservazioni attorno al pianeta di un altro gioiello italiano, Marsis, ideato dai professori Picardi e Seu, dell'Università di Roma "La Sapienza" di Roma. Marsis è uno spettrometro in grado di localizzare differenti strati, inclusi quelli di acqua e ghiaccio, fino a 8 chilometri al di sotto della crosta marziana. Sapremo. L’idea più accessibile, che su Marte si sia sviluppata una forma di vita sottopelle, al riparo dell’insopportabile irraggiamento ultravioletto, ha stimolato altre avventuire scientifiche. L’ultima è dell’équipe dell’università di Padova che sta mettendo a punto una camera all’interno della quale saranno ricreate le condizioni climatiche del pianeta rosso per vedere come si comporta il battito alieno: se resiste, come si adatta, in che modo si evolve, che forma assume. Capoprogetto è il professor Giuseppe Galletta, astrobiologo. Ci sono poi Giulio Bertolini (responsabile dei progetti biologici), Giulio Fanti, docente di Misure meccaniche e termiche, e il dottor Maurizio D’Alessandro, esperto di ottica. «La camera deve essere ancora realizzata - spiega il professor Fanti - L’ateneo si è rivolto ai privati e un’impresa ha presentato la sua offerta. L’ambiente avrà forma cilindrica, 40 centimetri di altezza per 90 di diametro. All’interno saranno sistemate provette di 10 centimetri per 10 che conterranno campioni di batteri. Sulla superfice marziana - ricorda Fanti - la pioggia di raggi ultravioletti ucciderebbe qualsiasi essere vivente sulla Terra. L’idea quindi - continua il professore - è che la vita possa essersi sviluppata o svilupparsi a 5-10 centimetri sotto il terreno, nel sottosuolo». Roba da fantascienza in vitro.  (7.4.05)     
 

 
8 – La Sicilia
L'attore catanese
«Per me è un onore essere stato oggetto di studio»

Deve fare uno strano effetto essere «approfondito», «sviscerato», «sfogliato» «elencato», «diviso per capitoli». Non deve essere insomma un'esperienza comune ritrovarsi «una tesi laurea» nella prestigiosa Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Catania. Ma per lui, contenuto «vivente» dello studio, è semplicemente «un onore essere oggetto di studio di cotanta cattedra!» scherza ma non troppo.
A chi gli chiede cosa si prova a partecipare "attivamente", alludendo a lavori accademici su scrittori, attori defunti, lui intercalando un pò di Leonida, risponde, «meglio esserci da vivo che da morto, no?».
Dopo il suo amico e compagno di tesi, scorrono gli altri candidati, ma l'attenzione è ancora tutta per l'attore catanese che «ha fatto delle sue origini un punto di forza e d'orgoglio», come è stato detto durante la seduta.
Ma si è calato perfettamente in questo contesto? Si è riconosciuto, è entrato come dentro un abito su misura? Insomma, Gullotta, quella tesi è proprio lei? «Si è parlato con il cuore ed è stata sottolineatà l'umilta della mia persona, per questo ero io... no, non avrei aggiunto altro», dice praticamente assediato da una folla che lo ha raggiunto per esprimergli ammirazione, di più «affetto» tutto catanese.
«Oggi fanno 42 anni da quando ho intrapreso questa carriera, è anche ora di fare bilanci», aggiunge, lui che non ha ancora letto la tesi, «ma lo farò».
Intanto, in questa abbondante mezz'ora, ha ripercorso i suoi 59 anni raccontati da un ragazzo che lo ha già trasformato in «un mito».
V. S.
 
 

Questionnaire and social

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