Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 April 2005
Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 35 – Sulcis Iglesiente
Monteponi. Un contributo dell'Alcoa all'università
Borse di studio agli studenti per favorire stage all'estero
Uno stage all'estero? Non per gli studenti dell'università del Sulcis Iglesiente. Su settanta studenti che frequentano la facoltà di scienze dei materiali, solo uno ha partecipato a uno stage all'estero e solamente 15 hanno svolto il tirocinio in uno stabilimento della penisola. Una percentuale troppo bassa, secondo i docenti dell'università del Sulcis Iglesiente, che hanno deciso di ricorrere ai ripari concedendo borse di studi e contributi agli studenti che decidono di svolgere il tirocionio fuori dalla Sardegna. «Possiamo dire che uno studente su settanta che fa uno stage all'estero, per la precisione in Spagna, non è certo un dato confortante - spiega Giorgio Piccaluga, direttore del corso di laurea in scienze dei materiali a Monteponi -. Purtroppo però, ed è una constatazione che in molti casi non trova spiegazione, tanti giovani preferiscono svolgere il proprio tirocinio vicino a casa, piuttosto che all'estero o in regioni produttive». Situazione che, come precisa lo stesso docente, alla fine si ritorce contro gli aspiranti dottori in scienze dei materiali. «È chiaro che in questa situazione quanto succede vada a loro svantaggio. Chi resta qui ha molte più difficoltà poi a trovare un lavoro». Non è comunque tutto. «Molto spesso si rinuncia a uno stage all'estero per motivi economici - aggiunge ancora - ed è per questo motivo che abbiamo deciso di trovare un'altra soluzione». Quale è presto spiegata. I giorni scorsi, infatti, l'Alcoa Trasformazioni srl ha dato all'Ausi, l'associazione per l'università del Sulcis Iglesiente un contributo di diecimila euro. «Di comune accordo con l'Alcoa - aggiunge ancora Piccaluga -si è deciso di destinare il contributo all'istituzione di piccole borse di studio da assegnare agli studenti che intendano svolgere gli stage nelle aziende o nei centri situati fuori dalla Sardegna». Cifre non certo esorbitanti che dovrebbero consentire agli studenti di coprire le spese che non rientrano nei rimborsi offerti dalle aziende agli stagisti. Non è comunque tutto. L'Alcoa, ha aperto le porte dei suoi stabilimenti agli studenti di Monteponi. Per chi frequenta la facoltà di scienze dei materiali ci sarà, infatti, la possibilità di fare uno stage negli impianti che la multinazionale ha sia in Europa sia nel resto del mondo. Esperienze di lavoro che potranno aprire le porte agli studenti una volta terminato il loro ciclo di studi. «È un tentativo che stiamo facendo - continua ancora il docente - perché chi segue uno stage in un centro produttivo situato magari all'estero e comunque in realtà più ricche ha maggiori possibilità di trovare un impiego». Proprio per questo motivo il docente lancia pure un appello agli studenti. «È chiaro che un tirocinio all'estero comporta maggiori sacrifici, ma è anche vero che saranno ripagati una volta terminati gli studi. Non si deve dimenticare che la percentuale di occupazione tra gli stagisti con esperienze comunitarie è molto elevata».
Davide Madeddu
 
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 32 – Provincia di Cagliari
Monserrato, raccordo in via Gardenie
Sì alla nuova strada che alleggerirà il traffico
Addio a fango, slalom e file per arrivare al centro: la Giunta di Monserrato ha approvato il progetto definitivo per unire via delle Gardenie a via San Gottardo. Dopo anni di attese le tre strade cieche (Cortis, Diocleziano e Quinto Fabio Massimo) saranno collegate a via delle Gardenie. Un piccolo intervento, per un totale di circa 155 mila euro, che però è importante per centinaia di cittadini. I tre raccordi di collegamento renderanno infatti la viabilità più fluida e organizzata. È un progetto di smistamento del traffico, considerato che gli automobilisti provenienti da Selargius non dovranno più passare da via Seneca per arrivare in centro. Addio alle code allo svincolo che costeggia la chiesa di La Salle, ma anche all'enorme mole di traffico causata dai residenti del nuovo quartiere di espansione di Selargius. I residenti in via delle Gardenie, che da anni firmano petizioni per ottenere un passaggio pedonale sicuro per accedere al centro della città, potranno passare il "confine" tranquillamente, senza dover percorrere centinaia di metri a piedi per evitare fango, polvere e strade dissestate. L'utilità del progetto sarà ancor più evidente in futuro. L'apertura delle strade si rivelerà fondamentale per raggiungere l'ex Cries, l'enorme caseggiato incompiuto che potrebbe presto essere utilizzato. La scuola aspetta soltanto che la Regione eroghi altri fondi, richiesti e ottenuti in parte tramite i Por, per trasformarsi non soltanto in un centro culturale, ma anche in una sede staccata dell'Università di Cagliari (facoltà di Odontoiatria). Quando l'ex Cries sarà ristrutturato ospiterà un flusso di studenti universitari, ma anche di alunni delle scuole della città, che usufruiranno della palestra progettata dall'amministrazione e potranno raggiungere con facilità via delle Gardenie. «Fra trenta giorni approveremo il progetto esecutivo e subito dopo sarà bandita la gara d'appalto», preannuncia Mariano Trudu, assessore ai Lavori pubblici, «il lavoro è tecnicamente semplice da realizzare e i tempi saranno quindi brevi».
Serena Sequi
 
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina  12 – Cronaca regionale
Guida il gruppo l'architetto Siza
Da Portogallo, India, Calabria e Venezia gli uomini del comitato
Un portoghese di 72 anni e un indiano. A fianco c'è un'équipe arrivata da Veneto, Piemonte, Calabria e infine pure qualche sardo. La squadra dei quattordici "tecnici" per il Piano paesaggistico regionale è pronta. L'ha nominata il presidente Soru nell'ultima seduta di Giunta, dopo aver ottenuto dall'esecutivo l'approvazione per i criteri di scelta. Una decisione, sul metodo, che ha già sollevato le prime critiche. Il comitato Previsto dalla delibera del 10 agosto scorso ("la madre di tutte le delibere", quella che ha dato origine al decreto salvacoste e poi alla legge urbanistica), è stato quindi formalmente costituito il Comitato Scientifico per il Piano Paesaggistico, che avrà il compito di supportare un altro comitato ? previsto dalla stessa delibera ? quello di indirizzo e coordinamento. Nel testo dell'agosto scorso, in realtà, è scritto che «il comitato scientifico ,di supporto a quello di indirizzo e coordinamento, deve essere composto da professionalità esterne all'amministrazione regionale in numero non superiore a cinque». La Giunta - fanno sapere da viale Trento - ha, invece, deciso di incrementare il numero, allargando la partecipazione a figure che abbiano competenze specifiche e abbiano maturato esperienze professionali. Insomma, questi quattordici esperti dovranno fornire idee, orientamenti tecnici, scientifici, giuridici e culturali. Che poi costituiranno l'impalcatura del Piano. Nella "squadra" ci sono urbanisti, due architetti, un giurista, tre umanisti, un economista (indiano), un botanico ed un ornitologo. I nomi Senza dubbio il nome più di impatto è quello di Alvaro Joaquim de Melo Siza Vieira. Portoghese, settantadue anni,viene considerato il migliore nel suo Paese, dove è anche docente di "Costruzioni". Ha insegnato in diverse università degli Stati Uniti, in Sud America e in Svizzera. Ha esposto in ogni parte del mondo, ed è, tra l'altro, il padre del Padiglione portoghese all'Expo di Lisbona '98. Cinque gli urbanisti: Giovanni Maciocco, è Direttore del Dipartimento di Architettura e Urbanistica alla Facoltà di Architettura di Alghero; Enrico Corti, dell'Università di Cagliari, si è occupato del Piano urbanistico comunale di Cagliari (prima stesura, incarico assegnato dall'allora commissario prefettizio Renzo Maniscalco) e di quello di La Maddalena (sindaco Mario Birardi, Ds). Edoardo Salzano, dell'Università di Venezia, simpatie diessine, è stato tra i più strenui oppositori al Progetto Mose (la barriera artificiale pensata per "frenare" l'acqua alta). Arriva dalla Calabria Filippo Ciccone, esperto di pianificazione territoriale, mentre l'urbanista Roberto Gambino è docente al Politecnico di Torino, e si occupa di parchi naturali. Unico giurista, Paolo Urbani insegna a La Sapienza di Roma, è di origine eritrea ed è specializzato in tutela dell'ambiente. È oristanese Raimondo Zucca, archeologo 51enne, "umanista" del gruppo insieme a Giulio Angioni, antropologo vicino a Progetto Sardegna, e al medico-scrittore Giorgio Todde (area Ds). Chiudono la lista Antonello Sanna, architetto cagliaritano (ancora area Ds), l'ornitologo tedesco Helmar Schenk, tenace difensore del Parco di Molentargius, e Ignazio Camarda, botanico dell'Università di Sassari, ex presidente del Comitato di gestione del Parco di La Maddalena (prima di Gianfranco Cualbu), ha sempre difeso la legge istitutiva del Parco del Gennargentu. Quasi nulla si sa di Anhil Marcandia, se non che è indiano ed è un economista. La polemicaL'esponente di Alleanza nazionale, Ignazio Artizzu, brucia tutti sul tempo: «Ancora una volta il presidente della Regione si affida ad esterni, come se la Sardegna non offrisse professionalità adeguate. Cosa possono sapere della pianificazione dell'Isola, persone certamente di altissimo livello, ma che con la Sardegna hanno poco a che fare?».
Francesca Zoccheddu
 

 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 38 - Sassari
 IL CONVEGNO
Al Calabona si parla di cibo e salute
   ALGHERO. È in corso di svolgimento nell’hotel Calabona il convegno: «Il cibo e il corpo come cura», sulle problematiche alimentari, con riferimento alla tutela della salute dell’individuo, le problematiche legate all’alimentazione umana, le nuove produzioni biologiche, i discussi organismi geneticamente modificati e i prodotti caratteristici e talvolta esclusivi del nostro territorio, con chiarimenti sulle produzioni e sulle nuove tecnologie alimentari. Il tutto in una nuova ottica alimentare legata alla valutazione delle risposte endocrinologiche conseguenti alla assunzione degli alimenti. Attenzione sarà rivolta ai vantaggi ottenuti in ambito sportivo con questo nuovo modello alimentare. Il corso si avvale della consulenza scientifica della facoltà di Agraria dell’Università di Sassari e di nutrizionisti di fama nazionale. Le relazioni del convegno trattano le molteplici implicazioni dell’alimentazione: il cibo biologico, la ricerca, la preparazione degli alimenti, le risposte endocrinologiche generate dalla introduzione degli alimenti, i problemi e le correlazioni che legano mente e cibo, gli aspetti medico sportivi e quelli legati alla preparazione atletica e il miglioramento delle risposte psicofisiche documentate dalla esperienza dei preparatori atletici e degli allenatori oltre che dai medici sportivi. Verranno analizzati i danni causati dal cibo negli ultimi anni e il marcato aumento della obesità anche in età infantile, tanto da spingere il ministero della Sanità e della P.I. a promuovere una campagna di informazione e prevenzione a livello scolastico. Si parlerà, inoltre, delle modalità di cottura degli alimenti, per fare in modo che le caratteristiche organolettiche si mantengano al meglio; verrà fatto un escursus storico sulla alimentazione a partire dal paleolitico, proponendo un viaggio «virtuale» tra tutte le diete più importanti o perlomeno più note degli ultimi decenni. Il convegno si propone un’analisi dell’attuale situazione su cibi e diete, di prendere coscienza dei danni e dei benefici che possono derivare dall’alimentazione, di riuscire a fare il punto della situazione nell’ambito dell’interazione tra alimentazione e salute e, infine, di valutare prospettive e risultati volti al benessere. I lavori, organizzati dall’associazione di Medicina, dal Dipartimento di Scienze ambientali con il patrocinio del Comune, saranno presieduti da Ines Putzu, mentre il responsabile scientifico sarà Paolo Pais.
 
 
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 47 - Cultura e Spettacoli
 Incontro a Sassari promosso dalla Facoltà di Lettere
Gli editori e i librai sardi: «Bisogna voltare pagina»
SILVANA PORCU
L’editoria sarda vuole voltare pagina. Chiede alla Regione una legge che dia spazio alle competenze per aprire un nuovo capitolo. Una normativa che valorizzi la collaborazione tra le categorie coinvolte nella produzione e nella diffusione dei testi. «Chiediamo prima di tutto - dice Mario Argiolas, presidente della Associazione degli editori sardi - una legge che ci permetta di fare sistema con gli altri operatori. Solo in un secondo tempo possiamo puntare all’esportazione dei libri realizzati nell’isola. Alla Regione interessa solo che i nostri prodotti superino i confini sardi. Una politica di questo tipo porterebbe a bruciare una carta vincente: quella che nasce dalla nostra identità».
 L’accusa viene lanciata durante l’incontro «L’isola dei libri. Editori e librai nella Sardegna di oggi», organizzato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia, dal Dipartimento di Teorie e ricerche dei sistemi culturali dell’Università di Sassari e dall’Ersu.
 Il dibattito, moderato da Edoardo Barbieri dell’Università di Sassari, ha messo a confronto due rappresentanti dell’universo editoriale isolano: Aldo Addis, presidente dell’Associazione dei librai sardi indipendenti, e Mario Argiolas, che ha illustrato il parere degli editori. «Questa giunta aveva parlato molto di investimenti nella cultura - denuncia Addis - ma vediamo solo tagli. Anche a livello nazionale l’interesse è scarso: l’Italia non ha ancora una legge sul libro. Da soli è difficile promuovere la lettura. Serve un sostegno pubblico». Ma la parola assistenzialismo ormai è nel libro nero di editori e librai: «I politici che ci accusano di volere fondi pubblici per sopravvivere dimostrano solo di non conoscere la storia», aggiunge Mario Argiolas, che racconta le tappe dell’editoria in Sardegna. «La legge 22 del 1998 l’abbiamo chiesta per superare lo stallo dell’assistenzialismo nato nel dopoguerra. Oggi non viene finanziata la fase della stampa. I fondi sono finalizzati alla promozione dei libri e all’acquisto per le biblioteche. Noi chiediamo che anche questa normativa venga superata da una nuova legge».
 In Sardegna si producono ogni anno più di tremila testi. Un fenomeno unico nel panorama editoriale italiano. La maggior parte dei libri però non esce dall’isola. Qualcuno lo definisce un mercato autoreferenziale rivolto solo ai sardi. «La spinta a una produzione così vasta - continua Argiolas - arriva dalla gente, che da tempo chiede la valorizzazione del suo patrimonio culturale». Ma se la volontà è di continuare a mettere nero su bianco la tradizione e la storia della Sardegna, il sogno è aprire il mercato sardo a nuove iniziative editoriali ed entrare nel circuito nazionale. Una strada potrebbe essere quella delle coedizioni, ma Mario Argiolas la esclude: bisognerebbe raggiungere compromessi, e si perderebbe la vera identità dell’editore. La via migliore per far arrivare un nuovo testo al lettore sembra passare ancora attraverso librai informati e appassionati, che curino personalmente il rapporto con i clienti. Ma la distribuzione oggi è cambiata. Se negli anni Sessanta le librerie erano l’unico spazio per accedere ai testi, oggi i libri si trovano dovunque. Per i punti vendita indipendenti lo spazio si riduce. Molto viene acquisito dalle grandi catene «che qui non trovano spazio - precisa Addis - perché non c’è mercato». In Sardegna esistono ancora 43 librerie indipendenti. Nel mercato italiano rappresentano l’1,8 per cento del fatturato nazionale. Per capire le proporzioni basta dire che le librerie della sola città di Padova arrivano ad assorbire il 3 per cento. «Un quadro drammatico - lamenta Aldo Addis - La soluzione può arrivare solo da progetti di diffusione della lettura, rivolti alle forze economiche, politiche e sociali. Leggere non è solo una conseguenza di un reddito superiore. Può esserne anche la causa. Il pubblico oggi si allontana dalle librerie. Bisogna invertire la rotta». Nel dibattito è emerso anche il problema delle biblioteche isolane, spesso abbandonate dalle istituzioni perché il prestito gratuito non produce guadagni. Gli operatori confidano in una legge che promuova la lettura «perché avrebbe effetti positivi sull’intera filiera del libro».
 
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 47 - Cultura e Spettacoli
 Presentazione oggi a Nuoro con Palermo e Porru
Salvare le lingue tagliate Il libro di Bonamore
Stasera alle 17, nell’aula magna del consorzio universitario di Nuoro in via Salaris, sarà presentato il libro di Daniele Bonamore «Lingue minoritarie, lingue nazionali, lingue ufficiali nella legge 482-1999» (Franco Angeli Editore). Insieme con l’autore interverranno Lorenzo Palermo e Bachisio Porru.
 La legge 482/99, nata mezzo secolo dopo l’entrata in vigore della Costituzione, vuole dare attuazione dell’articolo 6 della Carta sulle etnie linguistiche minoritarie presenti sul territorio italiano. Il libro di Bonamore segue le singole disposizioni della legge nella quotidianità della vita civile e sociale che coinvolge non solo i singoli parlanti lingue minoritarie, bensì coloro che sono espressione dell’autonomia (Regioni, Province, Comuni), oltre a politici e amministratori, giudici e Università, dirigenti, docenti e famiglie di scuole primarie e secondarie e i cittadini dell’Unione Europea della quale fanno o faranno parte alcune delle lingue oggi tutelate. Gli argomenti vengono sviluppati secondo un duplice codice: quello giuridico e quello linguistico. Se al legislatore spetta emanare le norme in materia di lingua, al linguista compete, invece, stabilire quale sia lingua e quale dialetto. Il discorso si arricchisce anche per l’intervento di norme di natura secondaria e per le istanze di nuovi riconoscimenti che mirano ad inserire, accanto alle lingue «storiche» finalmente legittimate, altre che non lo sono o che neppure esistono
 Daniele Bonamore, professore di diritto e di filologia italiana in Università italiane ed estere, avvocato, è autore di numerose pubblicazioni, tra cui: «Prolegomeni all’economia politica nella lingua italiana del Quattrocento», «I decreti delegati della scuola», «Di scuola si muore».
 
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Regione
 Piano paesistico, ecco gli esperti
Nasce il Comitato scientifico anche con stranieri
 Scelti da Sanna gli architetti per l’Urbanistica
 CAGLIARI. Il presidente della Regione, Renato Soru, ha nominato il Comitato scientifico che supporterà quello di indirizzo e coordinamento per il Piano paesaggistico regionale. Ne fanno parte 14 fra docenti universitari, esperti internazionali e intellettuali. Non ci sono donne. L’elenco comprende l’architetto portoghese Alvaro Siza, l’economista Anhil Marcandia (India), gli urbanisti Giovanni Maciocco (università di Sassari), Enrico Corti (università di Cagliari), Edoardo Salzano (università di Venezia), Filippo Ciccone (università della Calabria), Roberto Gambino (Politecnico di Torino), il giurista Paolo Urbani (università di Roma), l’antropologo Giulio Angioni, l’archeologo Raimondo Zucca, lo scrittore Giorgio Todde, lo zoologo Helmar Schenk, il botanico Ignazio Camarda (università di Sassari) e l’architetto Antonello Sanna (università di Cagliari). Siza è un architetto di rilievo internazionale con specifica esperienza in materia di rapporto tra insediamenti ed identità; Corti e Maciocco sono docenti in materia di pianificazione facenti capo alle due università sarde; Salzano, Gambino e Ciccone sono esperti in materia di pianificazione paesaggistica e urbanistica; Urbani è esperto in diritto ambientale e/o urbanistico; Angioni, Zucca e Todde sono indicati come esperti nell’ambito delle scienze umanistiche, in quanto, rispettivamente antropologo, archeologo ed esponente del mondo della cultura e della letteratura; Shenck e Camarda sono due naturalisti esperti in materia di fauna e di flora; Sanna è esperto in materia di beni culturali, centri storici e architetture tradizionali; Marcandia è un esperto in materia di economia del territorio e dell’ambiente.
 Una delibera precedente (10 agosto 2004) definiva la composizione dei Comitati e del gruppo di lavoro istituiti per la predisposizione del Piano paesaggistico regionale e del Piano di sviluppo turistico sostenibile. Lo scopo dichiarato è «assicurare competenze e professionalità su un ampio arco disciplinare, indispensabili a presiedere le molteplici tematiche utili alla pianificazione».
 Comitato tecnico per l’urbanistica. Gli architetti Rossella Sanna, Sandro Roggio, Gianquirico Corazza ed Enzo Satta, con l’ingegnere Aldo Vanini, sono i cinque esperti del Comitato Tecnico regionale per l Urbanistica nominati dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore Gianvalerio Sanna. Il Comitato, che durerà per tutta la legislatura, oltre che dai cinque esterni, è composto da numerosi alti dirigenti dell’amministrazione regionale, designati dai singoli assessorati, e da rappresentanti delle sovrintendenze architettoniche e archeoligiche.
 Il Centro di programmazione. Francesco Ventroni è il nuovo vice direttore del Centro regionale di programmazione. L’ha nominato la giunta nella seduta di ieri. Cinquantatre anni, laureato in economia e commercio, Ventroni ha 26 di servizio continuativo all’interno del Crp.
 
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Sassari
 PROMOCAMERA
Un corso per gestire i consorzi turistici
 SASSARI. La destinazione turistica attrae, il prodotto turistico vende. E le destinazioni turistiche, per vendere, hanno bisogno di prodotti: prodotti di territorio, prodotti “allargati” al sistema locale di offerta turistica, prodotti dedicati e creati per soddisfare le esigenze di specifici target di mercato, prodotti che spesso includono non un singolo attore dell’offerta, ma più attori. La complessità del “sistema destinazione” e la necessità di dare risposte immediate alla domanda (turisti, tour operators, agenzie di viaggio, stampa) esige forme di organizzazione del sistema turistico capaci di “mediare” gli interessi locali indirizzando gli sforzi verso la soddisfazione degli “interessi” del turista. La gestione di un consorzio turistico è però, ancora una volta, molto complessa. Sono tanti i consorzi turistici che in Italia sono nati con facilità, (spesso a fronte di finanziamenti pubblici), ma che con altrettanta facilità si arenano. Opportunità perse, progetti rimasti solo sulla carta. Questi argomenti verranno trattati e approfonditi a Promocamera i prossimi 21 e 22 aprile nell’ambito del corso “La gestione strategica e operativa dei consorzi turistici”. Il percorso formativo è organizzato in collaborazione con il Master in Sviluppo Locale Turismo e ambiente dell’Università degli studi di Sassari. Il corso sarà tenuto da Stefano Dall’Aglio, amministratore unico di Econstat srl, una società che da oltre venti anni si occupa di sviluppo turistico locale e marketing turistico, docente di marketing delle imprese turistiche alla facoltà di Economia dell’università di Bologna (sede di Rimini) e anche membro della Associazione internazionale esperti scientifici del turismo. Informazioni sono disponibili negli uffici di Promocamera in via Predda Niedda 18, Sassari (telefono 079 2638812-079 2638821) in internet www.promocamera.it sezione novità. (ma.le.)
 
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Oristano
 Università dell’Esercito nel pantano
Macomer, il corso di laurea breve ha bisogno dei contributi regionali
 Il sindaco Mura: «Senza soldi, il progetto non può decollare»
TITO GIUSEPPE TOLA
 MACOMER. Un accordo tra autorità militari e rettori già dallo scorso autunno dava via libera ai corsi universitari a distanza per il conseguimento della laurea breve presso il centro multimediale del 5º Reggimento Genio di Macomer, ma è saltato tutto perché manca all’appello la Regione. La giunta regionale continua a disertare gli incontri e c’è il riscio che salti anche l’anno accademico 2005-2006.
 Oltre che ai militari del reparto, i corsi potranno essere frequentati anche dagli studenti iscritti alle università di Sassari e di Cagliari. Lo prevede il progetto “Caserme aperte” che l’Esercito sperimenta a Macomer. Le università di Cagliari e Sassari e il ministero della Difesa hanno hanno fatto la loro parte con l’accordo firmato un anno fa, una firma che dà validità ai corsi universitari a distanza.
 I corsi permetteranno di conseguire la laurea di primo livello in ingegneria, informatica, scienze agrarie e forestali e geologia, indirizzi che non sono in contrasto con quelli del Politecnico di Torino attivati negli anni scorsi a Scano Montiferru.
 Per poter attivare i corsi a Macomer serve il contributo della Regione, che si era impegnata a finanziare il progetto in occasione della nascita del nuovo reggimento operativo. Agli incontri convocati per definire l’accordo, però, non si presenta nessuno. «È evidente - dice il sindaco, Marco Mura, - che poi i tempi saltano e che il pregetto stenta a decollare».
 L’attivazione a Macomer dei corsi universitari a distanza avrebbe agevolato molti studenti che per proseguire negli studi sono costretti a trasferirsi nei centri sedi di università o dove si tengono dei corsi. Gli indirizzi previsti in città erano una novità e non sarebbero entrati in concorrenza con i corsi già attivati a Nuoro e Oristano.
 «Si amplia l’offerta formativa - dice il sindaco -, si viene incontro alle esigenze dei militari e si dà risposta alla domanda di formazione proveniente da molti giovani del centro Sardegna che non possono studiare fuori casa».
 
 
 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Cagliari
 ILBONO
Trasloco per gli universitari del terzo anno di informatica
  ILBONO. Gli studenti che frequentano la sede staccata ilbonese del corso di Informatica (corso triennale di laurea breve), facente capo all’Università di Cagliari, protestano «perché è stato stabilito che l’attività didattica sarà svolta nelle sedi periferiche per i primi due anni di corso». Mentre il terzo anno di corso (erogato nelle sedi periferiche fino all’anno accademico 2002-2003) «per consentire una maggiore efficacia dell’attività didattica (così si dice) si svolge unicamente nella sede centrale dell’Ateneo cagliaritano». Per gli studenti che frequentano il corso di laurea breve in Informatica ad Ilbono, questo è stato fatto senza considerare un fatto non secondario: «Chi si è iscritto per la frequenza in una di queste sedi, è - per vari motivi: perché lavora e magari ha pure famiglia - impossibilitato a trasferirsi a Cagliari». È evidente che per consentire una maggiore efficacia dell’attività formativa, è indispensabile che gli interessati possano frequentare tutti e tre gli anni di corso. Fra l’altro, l’Università si riserva di non attivare il corso a distanza nelle sedi periferiche «qualora il numero degli studenti iscritti risultasse minore di otto». (l.cu.)
 
 
 
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Oristano
 L’Università da Sassari alla laguna
 CABRAS. L’Università di Sassari potrebbe sbarcare in laguna. Appare infatti imminente l’attivazione di alcuni master per laureati in biologia marina e risanamento ambientale.
 Più che una semplice idea, tant’è che lo scorso mercoledì il sindaco, Efiso Trincas, e l’assessore alla Cultura, Barbara Poddi, sono stati ricevuti dal Rettore dell’Ateneo sassarese allo scopo di stipulare un accordo sull’intenzione di portare in laguna docenti e neo laureati di quelle materie che meglio si inseriscono all’interno delle realtà cabrarese.
 Nel caso in cui si procedesse in questo senso è probabile che le facoltà direttamente interessate siano quella di veterinaria e quella di scienze naturali. I corsi potrebbero essere tenuti all’interno dell’ormai quasi completato “Centro polifunzionale” di via Tharros e la speranza degli amministratori è anche quella di riuscire ad attivare in laguna dei corsi di laurea veri e propri, capaci di sopportare anche le lezioni tramite videoconferenza. Per il momento però, meglio non sbilanciarsi e puntare tutto sui master di specializzazione, in futuro si vedrà. (c.z.)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Questionnaire and social

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