Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 April 2005
Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 21 – Cagliari
Università. Resta in commercio il saggio sequestrato
Ancora in circolazione il libro di testo antisemita
Quando era apparso nell'elenco dei libri di testo per l'esame di Storia della Filosofia, il saggio «Scontro tra culture e metacultura scientifica» era stato ribattezzato rapidamente dalla stampa e dalla voce pubblica come «il libro antisemita». Nel giro di pochi giorni quelle pagine pubblicate negli annali dell'Università di Cagliari a firma del professor Pietro Melis, che dichiaravano comprensibile la Shoah data la ferocia dei sacerdoti ebrei nel sacrificare gli animali, sollevarono un polverone. Che si placò solo con l'apertura di un'inchiesta penale e il sequestro del testo su tutto il territorio nazionale. Un provvedimento, quest'ultimo, sicuramente condivisibile, ma solo relativamente efficace. Tanto che il saggio può essere ancora acquistato senza problemi: basta rivolgersi a una fotocopisteria nella zona del complesso universitario di Sa Duchessa e pagare un euro e 10 centesimi: in cambio ecco le 80 pagine in cui si dice - tra una citazione di Maffettone e un riferimento a Derrida - che «il cosiddetto tempio ebraico era in realtà un grande mattatoio, dove i cosiddetti sacerdoti cospargevano continuamente l'altare del sangue degli animali ancora vivi», e in considerazione di questo «è giusto dichiararsi antisemiti nei confronti degli ebrei credenti, né ci si può dolere del fatto che questi siano finiti nelle camere a gas naziste». Eppure il senato accademico aveva espresso (delibera 10/05S) «all'unanimità sdegno e amarezza» per la diffusione del testo del professor Melis, che a Scienze della Formazione insegna Storia della Filosofia. E dal ritiro «su disposizione dell'autorità giudiziaria» discendeva per logica che il saggio non sarebbe stato più materia d'esame. In realtà tra i libri attualmente indicati il testo incriminato ora non risulta. Ma Giacomo Sandri, un cittadino che insieme ad altri (cagliaritani e non, ebrei e non) aveva denunciato il docente, ha avuto modo di sperimentare come in realtà il saggio sia tutt'altro che finito nel dimenticatoio. Se, come abbiamo visto, acquistare «Scontro tra culture e metacultura scientifica» è tutt'altro che complicato, Sandri ha provato a comprare «Geometria del diritto naturale. La morale come oblio della giustizia», il libro indicato dal professore (e scritto sempre da lui) come quarta scelta per la preparazione dell'esame, in sostituzione del volumetto "sequestrato". Risultato: «Mi è stato risposto che non era disponibile, e che in ogni caso avrei dovuto prendere "Scontro tra culture" perché è quello che il professore in realtà vuole che si studi». E quindi presumibilmente è su quel testo che verteranno alcune delle domande d'esame alla prossima sessione, per l'imbarazzo degli altri due docenti che - sempre per delibera del senato accademico - dovranno affiancare Melis in sede d'esame.
Celestino Tabasso
 
la vicenda Dalla lettera al rabbino alle interrogazioni An e Ds
«Il mio saggio, inviato a 140 biblioteche italiane e straniere, sia come un marchio indelebile sulla vostra pelle per ciò che ho scritto nelle pagine 12-16». Recitava così il messaggio inviato al rabbino capo di Roma insieme al saggio "Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'occidente e il diritto naturale". Fu proprio la comunità ebraica della Capitale a segnalare, nel gennaio di quest'anno, l'alto tasso di antisemitismo del saggio pubblicato in estratto negli Annali della facoltà di Scienze della Formazione. La vicenda ebbe risalto nazionale per via di un'interrogazione parlamentare del deputato di An Gianfranco Anedda, mentre a denuncia di Giacomo Sandri la fece approdare in procura dove il pm riscontrò nelle pagine firmate da Melis «idee fondate sull'odio razziale con implicito incitamento alla commissione di atti di discriminazione per motivi razziali e religiosi». Il 27 gennaio - mentre anche i senatori dei Ds denunciavano la vicenda - gli agenti della Digos sequestrarono in facoltà 165 copie del testo. Evidentemente qualcuna è rimasta in circolazione.
 
 
2 – L’Union e Sarda
Pagina 29 – Nuoro
Lettera di Porru a Ristretta
Corsi universitari, mobilitazione contro lo "scippo"
Il Nuorese si mobilita contro il pericolo di ridimensionamento dell'Università annunciato da alcuni provvedimenti dell'Ateneo cagliaritano che sembra animato da quello che in politica si chiama neocentralismo. Il sasso nello stagno lo ha lanciato per primo il presidente del Consorzio universitario Bachisio Porru, che ieri ha ufficializzato le sue preoccupazioni con una accorata lettera inviata al Rettore dell'Università di Cagliari e, per conoscenza, ai presidi di facoltà, al sindaco e al presidente della Provincia, al presidente della Regione, agli assessori regionali alla programmazione e alla pubblica istruzione, ai consiglieri regionali del Nuorese, al rettore dell'Università di Sassari e ai rappresentanti degli studenti. L'appello di Porru non è caduto nel vuoto: «Condivido le sue preoccupazioni ? ha detto il sindaco Zidda ? e chiedo al presidente Soru che fine abbiano fatto i suoi impegni programmatici per il sostegno all'Università diffusa nel territorio. La città chiede risposte immediate, visto che punta carte importanti sulla cultura». Il consigliere regionale dell'Udc Roberto Capelli aggiunge: «Sull'Università le amministrazioni locali in questi ultimi mesi hanno brillato per il loro colpevole silenzio avallando il disegno tutto cagliaritano di indebolire Nuoro. Solo ora si protesta contro un disegno che noi abbiamo denunciato da tempo. In completa solitudine, durante la discussione della Finanziaria, abbiamo dovuto lottare per un mese e mezzo per recuperare i fondi che la giunta regionale voleva tagliare. Finora il presidente della Regione non ha mostrato la minima attenzione, anzi va avanti nel suo progetto di isolamento culturale ed economico delle zone interne». Molto duro anche il giudizio di Silvestro Ladu, capogruppo di Fortza Paris in Regione: «Dopo la pesante penalizzazione di cui è stato oggetto l'intero territorio della provincia di Nuoro col bilancio regionale 2005 - ha sottolineato - ora è giunta la notizia che l'Università di Cagliari ha bocciato due corsi specialistici per l'Università del capoluogo nuorese. Il provvedimento si annuncia come il segnale inequivocabile di una chiusura definitiva dei corsi una volta che gli attuali laureandi avranno terminato gli studi. Il paradosso - secondo Ladu - è costituito dal fatto che mentre a Cagliari si trovano le risorse e le motivazioni per aprire tre nuove Facoltà, Nuoro, che meriterebbe per quanto già ha fatto una particolare attenzione, viene tagliata fuori. Risuonano ancora le parole del presidente Soru che durante le sue passeggiate nella nostra provincia ha assicurato a più riprese il massimo dell'attenzione per le problematiche del territorio, soprattutto in materia di istruzione e quindi di formazione universitaria. Purtroppo dobbiamo constatare che sta avvenendo l'esatto contrario col colpevole silenzio degli attuali amministratori nuoresi». La lettera di Bachisio Porru riepiloga le tappe della vicenda. «Il corso di Laurea Specialistica in Gestione e Programmazione delle Politiche dei Servizi Sociali, attivato nell'Anno Accademico 2004/05 nella sede decentrata di Nuoro dalla Facoltà di Scienze Politiche, a completamento del corso di laurea triennale in Scienze per il Servizio Sociale ? scrive ? è stato soppresso con delibera 21 marzo 2005 del Consiglio di Facoltà, senza alcuna informativa né preventiva né successiva al Consorzio per la Promozione degli Studi Universitari di Nuoro. Ciò ha precluso la possibilità di predisporre le procedure necessarie atte a consentire l'attivazione del suddetto corso anche per via telematica come tardivamente e insufficientemente è stato tentato di fare in Senato accademico». «Il corso di laurea in Amministrazione Governo e Sviluppo Locale presente a Nuoro dall'Anno Accademico 2000/01, e divenuto elemento trainante del nucleo universitario nuorese sia per consistenza della popolazione studentesca (oltre 150 nuovi iscritti per anno per un totale di circa 500 iscritti, 92 laureati ad oggi) ? prosegue Porru ? attendeva l'attivazione della Laurea Specialistica in Scienza dell'Amministrazione Pubblica quale naturale coronamento del percorso formativo universitario. Nonostante i suddetti presupposti, la Facoltà di Scienze Politiche ha preferito attivare il corso di laurea specialistica nella sede madre pur in presenza di un numero di studenti obiettivamente irrisorio (7 studenti). Tali orientamenti ? conclude Porru ? dietro le neutre giustificazioni ascrivibili a neutri parametri di accreditamento ministeriali, nascondono un malcelato pregiudizio centralistico, ingiustificato in chi intellettualmente predica quotidianamente la necessità del riequilibrio tra territori deboli e forti». (a. a.)
 

 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Nuoro
«Soru difenda l’Università nuorese» 
Appello di Porru dopo la bocciatura del corso di specialistica
 «Il senato accademico avvantaggia Cagliari»
di Nino Bandinu
 NUORO. Il senato accademico di Cagliari cassa di brutto il «corso di specialistica», e la reazione del presidente del consorzio universitario nuorese non si fa attendere. In una lettera di fuoco indirizzata alle autorità accadeniche e politiche regionali Bachisio Porru mette in fila dati, numeri, promesse e scelte contradditorie. Infine lancia un accorato appello al presidente della Regione, Renato Soru, perchè si faccia garante dell’università diffusa nel territorio. A cominciare da quella nuorese penalizzata di recente dal senato accademico di Cagliari.
 Le lettera di Bachisio Porru indirizzata a tutte le autorità accademiche e politiche regionali pone tre grosse questioni. La prima riguarda la soppressione del Corso di Laurea Specialistica in Gestione e Programmazione delle Politiche dei Servizi Sociali, attivato nel 2004/05. Tale cancellazione per Porru è avvenuta «senza alcun preavviso o comunicazione, precludendo così la possibilità di predisporre le procedure per attivare il corso anche per via telematica».
 L’altra questione è che il Corso di Laurea in Amministrazione Governo e Sviluppo locale presente a Nuoro dal 2000/01 e divenuto elemento trainante del nucleo universitario sia per consistenza della popolazione studentesca (oltre 150 nuovi iscritti per anno per un totale di circa 500 iscritti, 92 laureati ad oggi) sia per l’interesse mostrato dalle istituzioni locali, «attendeva l’attivazione» della Laurea Specialistica in Scienza dell’Amministrazione Pubblica quale «naturale coronamento» del percorso formativo universitario. Terza questione sollevata è che il Consorzio universitario, unitamente alle autorità accademiche cagliaritane, e alle rappresentanze studentesche auspicavano il corso specialistico. Lo stesso rettore in più occasioni, inoltre, aveva manifestato la «sua disponibilità». Allo stato attuale a Nuyoro i potenziali studenti già in possesso del titolo di laurea di primo livello sono circa 92. Ma nonostante i suddetti presupposti «la Facoltà di Scienze Politiche «ha preferito attivare il corso di laurea specialistica nella sede madre pur in presenza di un numero di studenti obiettivamente irrisorio (7 studenti)».
 Porru vuol capire dunque quali ragioni di economicità, di efficienza ed efficacia della spesa pubblica possa ancora giustificare tali decisioni. E ancora quali siano le valutazioni di carattere didattico e scientifico. Insomma, mentre il corso di laurea specialistico «non aggiunge alcunché a Cagliari sarebbe invece riequilibratorre per Nuoro». Invece si continua a eludere l’obiettivo della «diffusione dell’Università nel territorio». Appello finale quindi al rettore Mistretta perchè almeno si renda garante dell’avvio del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche.
 Il messaggio politico, invece, il presidente del consorzio Bachisio Porru lo indirizza a Renato Soru: «perchè coerentemente a quanto previsto dagli obiettivi programmatici enunciati dalla Giunta Regionale, si faccia garante dell’avvio di un concreto progetto di Università diffusa e convochi attorno a un solo tavolo, istituzioni locali e istituzioni accademiche».
 
 
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Premio per tre laureati con il concorso dell’Ept 
 ORISTANO. È una ragazza di Ploaghe, Luisa Peruzzu, la vincitrice della borsa di studio di cinquemila euro intitolata al primo commissario dell’Ente provinciale per il Turismo di Oristano Graziella del Pin. La cerimonia di premiazione (nella foto) si è svolta ieri presso la sede dell’Ept. Luisa Peruzzu ha vinto con la tesi di laurea (facolta di Lingue dell’Università di Sassari) su “Internet e la promozione turistica della Sardegna: una indagine quali-quantitativa sui siti e sulla percezione dell’utenza turistica”. Secondi ex aequo e borsa di studio di duemila euro a testa, Andrea Pireddu di Macomer (tesi sulla capacità di carico turistico della Costa Verde) e Roberta Nuvoli di Santa Giusta (tesi sulla progettazione di percorsi turistici nell’Oristanese). (f.g.p.)
 
 
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 – Cagliari
Sanità. Un centro per la raccolta delle cellule del cordone ombelicale
La banca delle staminali
Grande efficacia nella cura di molte malattie
CAGLIARI. Un centro sardo di raccolta e conservazione delle cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale. Il progetto è ambizioso ma l’associazione Osidea, che ci lavora da circa un anno, prevede di poterlo realizzare entro i primi mesi del 2006. L’investimento iniziale per l’acquisto dei macchinari per la conservazione delle cellule sarà di circa quattrocentomila euro.
L’associazione Osidea, che conta circa 300 iscritti in tutta la regione, ha già attivato diverse iniziative per la raccolta dei fondi.
 “L’iniziativa, che abbiamo chiamato “Un progetto per la vita”, è sostenuta da più di 200 soggetti, tra aziende private ed enti locali”, ha spiegato ieri durante una conferenza stampa ieri, la presidente Paola Pinna. “Abbiamo attivato, inoltre, diverse iniziative per la raccolta dei fondi necessari tra cui la pubblicazione di un libro, che si intitolerà GuidaWeb Sardegna, che, oltre a informazioni di varia utilità, fornirà anche informazioni su come fare per donare il sangue del cordone ombelicale nei vari reparti di ostetricia della Sardegna”. Nel centro, che per la parte scientifica sarà gestito dal professor Licino Contu, saranno raccolte le cosidette cellule staminali ematopoietiche che, essendo prelevate dal midollo osseo di individui adulti o dal cordone ombelicale dopo che è stato reciso, non hanno, al contrario delle staminali prelevate da embrioni, controindicazioni etiche. “In Italia esistono già diversi centri in cui sono conservate le cellule staminali prelevate dal midollo osseo o dal cordone ombelicale”, ha detto il professor Contu, “ sono circa 23mila le unità di staminali conservate nel nostro paese. I centri di raccolta maggiori si trovano presso l’Ospedale Maggiore a Milano e l’ospedale di Sciacca in Sicilia”. Prevedere, oggi, le potenzialità dell’uso delle staminali nella cura delle più disparate patologie non è possibile. Certamente i risultati ottenuti fino ad ora sono strabilianti, “le ricerche ed i risultati raggiunti”, ha continuato Licino Contu, “dimostrano la grande efficacia e versatilità di utilizzo delle cellule staminali. È stato dimostrato, per esempio, che, nei trapianti effettuati con l’uso di staminali, diminuisce il rischio di rigetto. Da alcuni anni, inoltre, è praticata con successo in vari campi la cosidetta terapia cellulare rigenerativa, che consiste nella rigenerazione delle cellule morte stimolata dall’iniezione di staminali. Un esempio recente è la cura dei soggetti colpiti da infarto: l’iniezione di cellule staminali intorno alla porzione del cuore colpita da infarto, quindi non più funzionante, permette la ripresa, almeno in parte, della funzionalità cardiaca”.
 “La Sardegna, dove è altissimo il tasso di persone colpite da malattie neurologiche degenerative (come la sclerosi multipla) e patologie del sangue, non può rinunciare a questa opportunità”, ha concluso il professor Contu, “l’auspicio è quello di riuscire, quanto prima, a realizzare il centro di raccolta e conservazione delle staminali prelevate dal cordone ombelicale. Successivamente sarà necessario avviare un percorso con le istituzioni per decidere se utilizzare questa risorsa solo a fini di ricerca o se, come io mi auguro, sarà possibile, anche in Sardegna, utilizzarla a fini terapeutici”.
 Luca Clemente
 
 
 

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