Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 May 2005
 Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 39 – Cagliari
Iniziative per la "Festa dell'Europa"
Studio e creatività per uscire dall'isolamento
Uscire dall'isolamento attraverso lo studio e dare al lavoro una dimensione europea, conservando nel contempo la propria identità culturale e sociale. È stato questo il tema principale della "Festa dell'Europa 2005", giornata di riflessione sulla realtà comunitaria, promossa dall'università di Cagliari. La manifestazione organizzata per ricordare il 55° anniversario della nascita della Comunità europea, si è articolata in due diversi momenti, entrambi dedicati ai giovani. Di mattina, nel Cine Teatro Nanni Loy di via Trentino, si è tenuta una conferenza sull'importanza della formazione per competere in Europa, mentre di sera, a Villa Asquer, è andato in scena uno spettacolo musicale cui hanno preso parte diverse band. Sempre in mattinata, invece, a Monte Urpinu si è svolta una manifestazione che ha avuto come protagonisti gli alunni delle quinte classi della scuola elementare di via Stoccolma. Il 9 maggio 1950 è nata l'Europa comunitaria e oggi, a 55 anni di distanza, l' obiettivo di allora non è cambiato: si vuole costruire un' Europa unita e senza barriere che rispetti la libertà e l'identità di ciascuno dei popoli che la compongono. Perché ciò accada è necessario ampliare gli orizzonti del sapere attraverso l'acquisizione di maggiori conoscenze culturali, linguistiche e relazionali. In poche parole, la ricetta per non trovarsi a disagio nell'Europa di oggi ha come suo ingrediente principale il sapere, cioè l'insieme delle nozioni acquisite a scuola, all'università e nella vita. Uomini di cultura e di chiesa, storici, politici, studiosi del mondo del lavoro e imprenditori di fama internazionale si sono ritrovati insieme, ieri, nella sala conferenze dell'Ersu, per riflettere su tutte queste tematiche. L'incontro, al quale hanno assistito centinaia di studenti, si è aperto con i saluti dell'arcivescovo di Cagliari monsignor Giuseppe Mani e del rettore dell'ateneo cagliaritano Pasquale Mistretta. Poi gli interventi dei relatori. Lo storico Francesco Cesare Casula ha parlato "dell'importanza di costruire un demos europeo"; il belga Pierre Veerougstraete, responsabile della Selor, azienda che si occupa di selezione del personale, ha spiegato "come diventare protagonisti del mercato europeo, del lavoro e delle professioni"; Patrizia Marin, consulente tecnico presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ha invece affrontato il tema delle "pari opportunità tra uomini e donne in Europa". A catalizzare l'attenzione dei presenti sono stati in particolar modo gli interventi di due italiani conosciuti in Europa e nel mondo: il pubblicitario Giorgio Lodi, responsabile di Publicis Italia, importante network di comunicazione, e Mario Moretti Polegatto, imprenditore trevigiano fondatore del gruppo Geox, quello della "scarpa che respira". I due ospiti si sono rivolti ai giovani per lanciare un messaggio forte: «Siate creativi, abbiate fiducia in voi stessi, ampliate i vostri orizzonti e soprattutto studiate da europei per costruire un futuro europeo». Solo così si può competere e vincere nel vasto e complesso mondo del lavoro comunitario.
Paolo Loche
 

 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Oristano
COMUNE DI ORISTANO 
La giunta s’impegna per la tutela della lingua sarda
  ORISTANO. Tre progetti per la tutela della lingua sarda sono stati approvati nell’ultima seduta della giunta comunale. Tutti costituiscono la prosecuzione di interventi dell’anno in corso. Riguardano i corsi di formazione sperimentali per operatori della lingua minoritaria e l’utilizzo della limba nell’amministrazione pubblica; il progetto di diffusione del sardo attraverso i mezzi di comunicazione di massa (sito internet e attività radiotelevisive) e, infine, l’attività di uno sportello linguistico comunale a tutela della lingua di minoranza storica.
 Tutte le proposte sono state inviate all’assessorato regionale alla pubblica istruzione per il relativo finanziamento. Al fine di formare dipendenti comunali capaci di tradurre in sardo gli atti amministrativi anche mediante la traduzione simultanea dei verbali di giunta e di consiglio comunale, la Giunta attiverà una collaborazione con l’associazione ‘Sòtziu de sa limba sarda’ di Cagliari, la facoltà di lettere e filosofia dell’università cagliaritana, una scuola di interpreti e traduttori e un ente di formazione professionale, non meglio specificati.
 Al corso saranno ammessi trenta dipendenti pubblici per novanta ore complessive, al termine delle quali i partecipanti riceveranno un attestato di frequenza con un giudizio sul grado di acquisizione linguistica raggiunto. I partecipanti potranno essere principianti o conoscitori “avanzati” della lingua sarda. Tra gli obiettivi didattici viene indicata la capacità di utilizzare la lingua in contesti giuridico - amministrativi. Il costo totale dell’intervento ammonta a ottomila euro e prevede il costo delle docenze, ma anche l’acquisto di dispense, di un manuale di lingua e di linguaggio amministrativo.
 Per le produzioni televisive è previsto che il conduttore usi una variante mediana, la cosiddetta zona grigia individuata dai linguisti più accreditati tra campidanese e logudorese. Scopo delle trasmissioni televisive sarà quello di presentare attraverso una veste agile le migliori esperienze del territorio in materia di applicazione della legge sulla minoranza linguistica. L’impegno di spesa previsto è di novemilaseicentotrenta euro, divisi tra spese di ideazione e conduzione, messa in onda, assistenza tecnica. Il budget preventivato comprende la spesa di progettazione, di canoni e di gestione del sito internet dedicato.
 Lo sportello linguistico prevede ancora la sperimentazione di linguaggi mediani elaborati da comitati anche spontanei nell’attesa di pervenire a quel modello di lingua sarda unificata, riconosciuta dalla Regione e dagli enti locali, sentite le popolazioni interessate, vengono indicati i compiti de S’Ufitziu De Sa Lingua/limba Sarda per proseguire la realizzazione della cartellonistica dei toponimi e dei microtoponimi, la traduzione di moduli e pratiche amministrative.
 Il costo dello sportello sarà di tremiladuecentonovantaquattro euro. (a.p.)
 
 
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 58 - Sassari
Confronto di tre giorni in un convegno 
Gemellaggio scientifico con gli urologi catalani
  ALGHERO. Il gemellaggio tra Alghero e la Catalogna non è soltanto quello legato alla specificità linguistica e quindi a un carattere prevalentemente culturale, ma ormai ha allargato i propri orizzonti di incontro al punto da diventare anche occasione di confronto tecnico scientifico. Si è infatti tenuta in città, per tre giorni, la XIIIª giornata dell’Associazione Catalana di Urologi de Comarques. Iniziativa svoltasi con il patrocinio del’amministrazione comunale e della Azienda sanitaria 1 del capoluogo.
 Tre giorni di dibattito e confronti di esperienze che si sono svolti nel saloni dell’hotel, guarda il caso, Catalunya. Protagonisti insieme ai colleghi catalani anche gli urologi locali dell’unità operativa di urologia dell’ospedale civile diretta da Angelo Tedde. Nel corso dei lavori sono stati affrontati argomenti di estrema attualità sulle patologie urologiche che sono state rappresentate dai diversi relatori che si sono succeduti nel corso della tre giorni. Tra gli interventi è stato particolarmente apprezzato quello del dottor Angelo Tedde sulla brachiterapia come innovativa opzione terapeutica nel trattamento del cancro prostatico organo confinato. Si è trattato di una relazione particolarmente approfondita, che ha prodotto risultati di particolare interesse, e svolta in stretta collaborazione con la divisione di urologia di Sassari diretta dal dottor Mocci. Risultati che posti a confronto con la scuola catalana si sono rivelati molti vicini a quelli portati nel dibattito scientifico dagli urologi dell’ospedale universitario Bellvitge e dall’Istituo medico tecnologico di Barcellona.
 Da segnalare inoltre anche l’intervento del dottor Francesco Guillot, dell’unità operativa di urologia dell’ospedale civile di Alghero, che ha presentato l’esperienza compiuta sulle più recenti tecniche di trattamento chirurgico mini invasivo per la correzione dell’incontinenza urinaria maschile e femminile.
 La tre giorni di urologia catalano algherese si è conclusa con l’impegno a un prossimo incontro in occasione del quale sarà possibile mettere a confronto i nuovi risultati e le esperienze maturate nel corso della attività ospedaliera.
 A margine del convegno scientifico va sottolineato l’aspetto umano e le nuove amicizie nate tra le due componenti che hanno partecipato ai lavori. Amicizie che si consolideranno nel tempo andando così ad arricchire anche quell’orizzonte culturale che ha ormai creato solidi vincoli tra le gente di Catalogna e la «Barcellonetta» algherese.
 
 
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Un convegno su studio e lavoro organizzato dall’ateneo per celebrare la Festa dell’Europa 
Risorse umane, ecco la miniera
Miracolo Geox: ‘I dipendenti sono il nostro capitale’ 
 CAGLIARI.Studiare da europei per vincere la sfida del sapere. Questo il tema del convegno organizzato ieri dall’Università di Cagliari nell’ambito della festa dell’Europa 2005, a distanza di cinquantacinque anni dalla nascita dell’Unione europea. L’incontro parte da un presupposto fondamentale: pur mantenendo la sua specificità, le sue abitudini di vita e la sua lingua, ogni cittadino comunitario deve potersi sentire a casa propria nella patria europea, dove può ormai circolare liberamente. E perché questo sia possibile, i cittadini dell’Ue devono necessariamente sviluppare sia profondità del sapere che larghezza degli orizzonti nel fare. Ospiti della manifestazione, alcuni testimoni d’eccezione che quotidianamente, grazie ad un lavoro caratterizzato da creatività e innovazione, forniscono il proprio contributo per lo sviluppo ed il benessere sociale dei cittadini europei. Dopo l’apertura dei lavori, con gli interventi del rettore Pasquale Mistretta e dell’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Mani, hanno preso la parola lo storico Francesco Cesare Casula e il responsabile selezione personale dell’amministrazione belga, Pierre Veerougstraete.
Così Pierre Veerougstraete: «Il primo passo che dovrete fare per entrare nel mondo del lavoro? Non solo convincere chi vi sta offrendo un impiego - ha detto Veerougstraete - per prima cosa dovete convincere voi stessi: la motivazione, l’entusiasmo e la preparazione professionale sono indispensabili per costruire il proprio percorso lavorativo». Gli fa eco Giorgio Lodi, responsabile di gestione dell’agenzia pubblicitaria Publicis: «Abbiamo effettuato un sondaggio in diversi paesi europei, con l’obiettivo di capire come viene percepito il mondo della comunicazione, quali problema incontra chi lavora in quest’ambito e quali soluzioni adottare per far fronte alle incognite emerse dallo studio. Indubbiamente il mondo dei media è visto come affascinante e appetibile, soprattutto dai giovani, perché dà la possibilità di esprimere la propria creatività. I problemi emersi riguardano soprattutto la flessibilità che, in alcuni casi, diventa precarietà. Inoltre - ha ricordato Giorgio Lodi - dobbiamo riuscire a creare una continuità con la formazione universitaria, che finora si è dimostrata poco pragmatica: spesso i titoli conseguiti sono utili solo all’ingresso nel mondo del lavoro, ma insufficienti nel lavoro di tutti i giorni». Un intervento molto seguito è stato quello di Mario Moretti Polegato, l’imprenditore che ha dato vita al fenomeno Geox: «Il mio è stato un sogno americano diventato realtà nel mio paese, e si può riassumere con uno slogan: un’idea vale più di una fabbrica. Siamo partiti da una semplice intuizione che ci ha permesso di diventare una delle aziende leader del settore, ma questo non basta - ha sottolineato Moretti Polegato - i nostri segreti sono anche altri, come il lavoro di gruppo, la ricerca e soprattutto la formazione: abbiamo istituito ben 4 scuole interne all’azienda che, ogni sei mesi, sfornano le figure professionali con le quali restiamo all’avanguardia. E’ il segreto: puntare sulle persone e investire su di loro».
Pablo Sole
 
 
 
5 – CORRIERE DELLA SERA
Vertice scientifico a Palazzo Clerici
«Le cellule staminali non rigenerano il midollo lesionato»
I farmacologi: «Uno studio dimostra che per chi ha ferite da incidente non servono a nulla»
«Non fatevi prendere in giro. Qualcuno sostiene che con le cellule staminali embrionali si può rigenerare il midollo spinale leso da un incidente, ma noi abbiamo i risultati di uno studio che presenteremo a Napoli il 5 giugno: non servono a niente». Con questa clamorosa uscita, ieri mattina il professor Alfredo Gorio, farmacologo dell’Università degli Studi di Milano, ha affrontato a Palazzo Clerici il discorso difficile della scienza che ha il dovere etico di non dare false speranze. Discorso difficile, tanto più davanti a un pubblico tra cui c’erano non pochi giovani in carrozzina, aderenti alla Federazione delle associazioni italiane paratetraplegici (la Faip, presieduta da Raffaele Goretti) che ieri mattina, all’insegna di uno slogan duro e chiaro («Nulla su di noi senza di noi») ha presentato un’iniziativa inedita: un Comitato tecnico scientifico che deriva proprio dalla Federazione, e che ha il programma di sostenere, controllare e indirizzare la ricerca «vera».
Nello studio controcorrente dell’équipe di Gorio si dimostra in modo lampante che le cellule staminali embrionali(capaci di diventare qualsiasi cosa) se innestate in fase acuta diventano cellule infiammatorie, e se innestate in un secondo tempo non si dirigono affatto sulla zona da riparare.
E allora, che speranze ci sono per i 70 mila italiani in carrozzina, moltissimi dei quali sono giovani e giovanissimi, e che hanno perso l’uso delle gambe e talvolta anche delle braccia in incidenti stradali (36%), incidenti di moto (12%), incidenti sportivi (11%), cadute (22%), tentato suicidio (3%), lesioni da arma da fuoco (2%)?
La risposta è nei farmaci che arginano l’espandersi delle lesioni (ne hanno parlato Gorio e il professor Giorgio Racagni, direttore del centro di neurofarmacologia dell’università di Milano) e soprattutto, come ha detto il presidente della Faip, nel riconoscimento che le lesioni spinali sono ormai da considerare «un’emergenza sanitaria», a cui dedicare risorse. Invece, per i tumori si spende dieci volte di più che per le lesioni spinali, e le «unità spinali unipolari» dove si può essere curati dopo un incidente sono ancora pochissime.
Antonella Cremonese
 
6 – CORRIERE DELLA SERA
Il Senato accademico condanna l’intolleranza ma nega episodi di antisemitismo
«L’ateneo dica no a Israele»
Torino, il Collettivo autonomo degli studenti: porte chiuse ai suoi rappresentanti
NAPOLI - Il codice era un optional, ogni divieto un cauto consiglio. Spesso disatteso. Anche perché, se proprio ti girava male, beccavi una multa che si sarebbe persa poi tra le migliaia e migliaia di contravvenzioni mai incassate. Un paradiso dell’illegalità su due ruote, insomma. E, quindi, un inferno. Popolato in gran parte da furbi e delinquenti. Che da oggi, però, troveranno le porte sbarrate. Il centro antico di Napoli, infatti, blinda gli ingressi e tiene alla larga gli sciami di motorini che scorazzavano lungo i decumani seminando paura e, a volte, morte. Come nel caso di Emilio Albanese, il pensionato tallonato in scooter dai rapinatori fin dentro il suo palazzo e poi ucciso con una botta alla nuca. Ma attenzione: i ciclomotori erano già banditi da quel ricamo di vicoli e viuzze che disegna il cuore della città. Nessuno, tuttavia, faceva rispettare questo provvedimento: si preferiva tamponare il flusso delle auto, chiudendo un occhio sui motorini. Che sfrecciavano indisturbati fra i turisti, trasformati in prede inermi per scippatori.
«Il nostro obiettivo è ripristinare la legalità ovunque - spiega Nicola Oddati, da pochi mesi assessore comunale alla viabilità -. I divieti vanno osservati da tutti. E sbaglia chi crede che questo dispositivo sia dettato dall’emergenza criminale: l’abbiamo messo a punto prima che Emilio Albanese venisse assassinato. Soltanto imponendo il rispetto delle regole possiamo sperare che non si ripetano episodi così drammatici».
La zona sarà divisa in quattro aree che verranno sorvegliate da quaranta vigili urbani e altrettanti rappresentanti della Protezione civile, cui si affiancheranno otto tra auto e motociclette di pattuglia. Dopo due mesi si farà il punto della situazione, per verificare se sono necessari correttivi. «Dobbiamo essere realisti - sottolinea Oddati -. Non sarà semplice impedire l’accesso a tutti i motorini: bisogna controllare un dedalo di vicoli nel quale è facile sgusciare aggirando i varchi. Perciò abbiamo aumentato la presenza degli addetti nelle strade, puntando a bloccare chi riesce ad aggirare i presidi». La guerra ai ciclomotori selvaggi, finora impuniti o quasi, si estenderà fra pochi giorni anche alle zone pedonali. A cominciare da via Toledo e piazza del Plebiscito, dove i centauri neppure dovrebbero avvicinarsi. I mezzi sequestrati ai minori, inoltre, non saranno più restituiti a casa: i genitori dei ragazzini appiedati, dopo aver pagato una multa salata, dovranno ritirare gli scooter depositati in un’area comunale. E dovranno farlo entro un mese, altrimenti ne perderanno la proprietà. A giugno, infine, è prevista l’entrata in funzione di un sistema di videosorveglianza - collegato alle centrali di polizia, carabinieri e vigili urbani - con ben 78 telecamere disseminate in tutte le zone nevralgiche della città.
Enzo d’Errico

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