Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 June 2005
 Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 17 – Cagliari
Protesta del lettori di lingua straniera
Da domani parte il blocco degli esami e delle lezioni
In Europa sono insegnanti a tutti gli effetti. In Italia sono chiamati collaboratori esperti linguistici, senza scatti d'anzianità sul contratto. E all'Università di Cagliari gli chiedono indietro anche parte dello stipendio già erogato. La paradossale situazione capita ai circa trenta lettori di lingua straniera dell'ateneo cagliaritano, che si sono trovati di fronte la spiacevole richiesta di restituire 4.800 euro, arrivata dagli uffici del personale dell'Università. Ieri si sono ritrovati nell'atrio del rettorato per manifestare e protestare. Lo hanno fatto in tutte le lingue: «Visto che non capiscono l'italiano, provano a dirlo in francese, inglese, spagnolo e anche arabo, oltre al sardo», ha detto ironicamente Pino Calledda, della segreteria Snur della Cgil di Cagliari. Il riferimento è alla situazione analoga capitata a dicembre, e risolta, a questo punto apparentemente, con un accordo del 18 gennaio di quest'anno: «In quell'occasione ci fu un incontro tra le forze sindacali e il direttore amministrativo - ha ricordato il sindacalista - In seguito all'interpretazione autentica degli accordi vigenti vennero liquidate le somme spettanti ai lavoratori. Ora si tenta di dare una nuova lettura di quegli accordi». La nuova lettura è quantificata in 4.800 euro che saranno trattenuti nelle prossime buste paga. «Stipendio che è di circa 1.100 euro mensili ? ha spiegato Pascal Cordara, lettore di lingua francese dal '81 ? Insomma svolgiamo attività didattica di insegnamento, tutorato, ricevimento studenti, assistenza agli scritti, verifica e valutazione delle competenze linguistiche, ma non siamo trattati come insegnanti». Per questo anche la Comunità europea ha condannato l'Italia per discriminazione nei confronti dei lettori. «Al danno si è aggiunta la beffa ? ha aggiunto Cordara ? perché c'è questo accanimento?». Inutili i tentativi portati ieri per parlare con il rettore, che ha fissato un incontro per venerdì. Resta però lo stato di agitazione: sospensione da domani dell'attività didattica e degli esami, con il blocco anche delle valutazioni degli scritti effettuati. «Fino a quando il problema non sarà risolto, con il ritiro del decreto amministrativo, la protesta non rientrerà», ha concluso Calledda. Nei residui del bilancio del 2003 ci sono gli stanziamenti per la copertura finanziaria dei lettori.
Matteo Vercelli
 
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 38 – Gallura
Palau. Domani
Nel faro centro studi del mare
Il Faro di Punta Sardegna ospiterà l'Osservatorio coste e ambiente naturale sottomarino (Oceans). La cerimonia di inaugurazione è fissata per domani alle 10.30, nell'aula consiliare del Comune di Palau. Nel 1995 la struttura venne data dalla Marina, in concessione perpetua all'Università di Trieste che ne aveva fatto richiesta. Il Faro, ristrutturato con fondi messi a disposizione dall'Ateneo Triestino e dall'Amministrazione comunale, che ne ha curato il progetto e i lavori, sarà gestito mediante una convenzione che regola i rapporti tra Comune, Università di Cagliari e Università di Trieste. La struttura, oltre a fungere da base logistica per le attività didattiche e di ricerca del Gruppo di Geologia Marina e Costiera (coordinato dal professor Sandro De Muro), sarà aperta a tutti i ricercatori che si occupano di Scienze del Mare. L'Osservatorio intende inoltre valorizzare l'aspetto divulgativo dell'informazione scientifica in accordo con le politiche del Ministero dell'Istruzione e dell'Università. A tal fine, sarà disponibile a tutte le forme di cooperazione e interazione possibili con scuole, Enti, Associazioni di cittadini che sulle coste e sul mare hanno, oltre che competenza istituzionale, volontà di salvaguardale e valorizzarle. Sarà a disposizione delle Amministrazioni locali, della Regione e dei Ministeri interessati allo sviluppo e alla tutela dell'ambiente, oltre che dei Parchi Nazionali e delle Aree Marine Protette. A conclusione, la motonave Petagus accompagnerà gli ospiti alla sede dell' Osservatorio.
 
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 17 – Cagliari
viale ciusa Da oggi a Villa Asquer la grande fiera del gioco
Parte oggi la terza edizione di Giokaralis, la più grande manifestazione ludica sarda, organizzata dall'associazione culturale Grvk. Una fiera del gioco di quattro giorni che si terrà a Villa Asquer, in viale Ciusa a Cagliari, dalle 16 alle 23. Ingresso libero e gratuito. «Quest'anno più che mai possiamo parlare di un appuntamento che unisce svago e cultura», assicura Simone Masala, 29 anni, presidente di Grvk, che ha organizzata la manifestazione con la collaborazione di tredici associazioni di tutta la Sardegna, alcune dal Lazio, e con il patrocinio dell'Ersu, della Provincia, Comune e Università. «Realizzeremo ? continua ? numerose conferenze sul valore didattico del divertimento». Dal Risiko a Magic, da Subbuteo e scacchi a Spade e Super Mario. Una riunione di centinaia di passatempi da tavolo, dal vivo, incentrati per lo più sul mondo del fantasy, ma anche videogames o gli affascinanti giochi teatrali. Di contorno: esposizioni di modellismo, conferenze e cineforum. L'attrazione principale di questa edizione sarà Star Wars. In occasione della conclusione della saga cinematografica, saranno presenti alcune riproduzioni dei personaggi dei film.
Stefano Cortis
 
 
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Regione
C’è il primo «sì» al Piano sanitario regionale 
Entro un mese le consultazioni, poi il varo definitivo e l’invio al Consiglio
Un testo di 130 pagine con le proposte dell’assessore Dirindin 
di Simona Damiani
 CAGLIARI. Primo «sì» della giunta, ieri notte, al Piano sanitario regionale. La «bozza preliminare» presentata dall’assessore Nerina Dirindin ha avuto infatti il via libera dall’esecutivo presieduto da Renato Soru. Il testo (130 pagine) sarà ora portato all’esame delle forze politiche di maggioranza, delle parti sociali e degli operatori interessati. Le consultazioni dureranno un mese. La giunta ha infatti deciso che il testo definitivo dovrà essere approvato entro un mese per essere inviato al Consiglio. Rinviata la proposta di scioglimento dei Consorzi industriali.
 L’ultimo piano sanitario risale al 1985. Subito dopo il suo insediamento, nel luglio dell’anno scorso, Nerina Dirindin si era impegnata a presentare il nuovo entro la fine del 2004, ma l’operazione ha evidentemente richiesto più tempo del previsto. Ieri l’assessore alla Sanità si è limitata a elencare gli argomenti indicati nell’indice e ad annunciare il via alle consultazioni. E a rendere noto di aver avuto il via libera dalla Conferenza permanente per la programmazione sanitaria, l’organismo che era stato istituito la scorsa legislatura ma che non aveva potuto pronunciarsi. Ora ai primi di luglio l’esecutivo di viale Trento sarà chiamato a valutare il testo definitivo che potrebbe contenere le proposte di modifiche e di integrazione che potrebbero essere formulate non solo dai partiti di maggioranza, ma anche dai sindacati, dalle imprese pubbliche e private del settore, dal sistema degli enti locali, dalle associazioni di volontariato. L’elenco delle consultazioni, che si svolgeranno forse non solo a Cagliari ma probabilmente anche nelle diverse sedi delle Aziende sanitarie locali, sarà reso noto nei prossimi giorni. Oggi stesso, invece, l’assessorato alla Sanità dovrebbe illustrare i contenuti del nuovo Piano sanitario regionale che ha l’ambizione di razionalizzare e migliorare l’assistenza in Sardegna.
 La riunione della giunta si è conclusa poco prima di mezzanotte. E il tema della sanità è stato trattato per ultimo in quanto era stato iscritto solo poche ore prima all’ordine del giorno della seduta. L’esecutivo non si è invece occupato della proposta di scioglimento dei Consorzi industriali, forse perché l’argomento non era stato trattato, nel primo pomeriggio, nel vertice tra Soru e i segretari dei partiti di maggioranza. Si è comunque appreso che l’idea della giunta (in particolare dell’assessore Concetta Rau) è quello di proporre un emendamento al disegno di legge sul trasferimento delle competenze agli enti locali, disegno di legge che è già all’esame della commissione Autonomia del consiglio regionale. Secondo la Rau la gestione delle infrastrutture dei Consorzi industriali deve passare a Province e Comuni, mentre i servizi alle imprese (compresa la ricerca di nuovi investimenti esterni) verrebbero affidati a una nuova Agenzia.
 Infine, su proposta dell’assessore Massimo Dadea, la giunta ha approvato le nomine dei direttori degli enti universitari di Cagliari (è Antonio Salis) e di Sassari (Maria Antonietta Piras) e la nomina del direttore dell’Ente Foreste (è Graziano Nudda, direttore dell’ufficio tutela del paesaggio di Nuoro).
 
 
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
L’ateneo si rimangia la parte economica già firmata 
La beffa universitaria ai 25 lettori stranieri
  CAGLIARI. Dopo anni di precariato e di sacrifici credevano fosse stata fatta finalmente giustizia: l’accordo perché fossero pagati gli arretrati era stato firmato, e finalmente avrebbero visto riconosciuta la meritata professionalità. Ma la beffa era dietro l’angolo, così ieri hanno deciso di dire basta: ciascuno a modo suo. O meglio: ciascuno nella propria lingua.
 I protagonisti sono i lettori di madre lingua dell’ateneo cagliaritano, un esercito piccolo piccolo (circa venticinque tra spagnoli, inglesi, francesi e arabi) ma con sulle spalle buona parte degli insegnamenti linguistici impartiti agli studenti universitari.
«Precari da una vita, a gennaio avevano visto finalmente risolti i problemi - racconta Pino Calledda della Cgil-Università - ma ad aprile, infischiandosene degli accordi, l’amministrazione universitaria ha messo su un decreto che riporta via parte dello stipendio».
 In sostanza, dice la Cgil, è avvenuto questo: con gli accordi presi lo scorso gennaio tra sindacati e amministrazione universitaria, era stato previsto un nuovo stipendio per i lettori, che accanto al contratto collettivo nazionale prevedeva pure l’applicazione di un contratto integrativo, stabilito dall’università. «Ormai era fatta - continua Calledda - a pochi mesi di distanza s’è invece tornati indietro. Ancora non capiamo perché nell’ateneo ci sia un simile vuoto». A conti fatti, per i lettori questo significa restituire le somme ricevute in questi mesi a titolo di “arretrati”.
 «In Inghilterra, il paese da cui provengo, queste cose non succedono - è l’amara constatazione di Sean Fitzgerald, lettore alla facoltà di Lingue - da noi la scuola tratta gli insegnanti in modo equo, prescindendo dal paese d’origine». Già, perché in fondo non è solo una questione di soldi: si tratta del rispetto della dignità di persone qualificate, che da anni lavorano con passione, ma che per il semplice fatto di essere straniere sono trattate da cittadini di serie B. «Sono qui dal 1976 ma da allora niente è cambiato - si sfoga Cheryl Walley, lettrice d’inglese alla facoltà di Scienze politiche - Continuiamo a prendere uno stipendio da fame e non vederci riconosciuta l’anzianità». Uno stato di cose non nuovo in Italia, e condannato persino dalla Corte di giustizia europea.
 Adesso per protesta i lettori hanno deciso d’incrociare le braccia: da domani gli esami saranno sospesi, mentre gli scritti già svolti non saranno corretti. (s.z.)
 
 
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
PALAU 
Il faro ospita un laboratorio di geologia
  PALAU. Domani, alle 11 nel faro di Punta Sardegna, sarà inaugurato il nuovo laboratorio di geologia marina del Dipartimento di scienze geologiche, ambientali e marine (Disgam) dell’Università di Trieste. La struttura, che ospita l’Osservatorio coste e ambiente naturale sottomarino (Oceans) si trova nel cuore delle Bocche di Bonifacio.
 Nel 1995 la struttura venne data dalla Marina Militare Italiana, in concessione perpetua, visto anche l’assenso e l’interessamento del Comune di Palau, all’Università di Trieste che ne aveva fatto richiesta. Il Faro, ristrutturato con fondi messi a disposizione dall’ateneo triestino e dall’amministrazione comunale di Palau, che ne ha curato il progetto e i lavori, sarà gestito mediante una convenzione che regola i rapporti tra Comune, Università di Cagliari e Università di Trieste. La struttura, oltre a fungere da base logistica per le attività didattiche e di ricerca del Gruppo di geologia marina e costiera (coordinato dal docente Sandro De Muro), che ha già realizzato per il Comune importanti studi sulla dinamica e evoluzione dei litorali, sarà aperta a tutti i ricercatori che si occupano di scienze del mare. L’osservatorio intende inoltre valorizzare l’aspetto divulgativo dell’informazione scientifica in accordo con le politiche del ministero dell’Istruzione e dell’Università. (a.n.)
 
 
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Ricerca delle università di Cagliari, Pisa e Milano 
La depressione uccide le cellule del cervello
«L’ambiente scatena o impedisce la malattia» 
 NAPOLI. La depressione uccide le cellule del cervello, le atrofizza come accade ai muscoli quando non vengono allenati, ma un ambiente sereno e stimolante può “riaccendere” i neuroni e restituirgli il tono perduto. Così topi separati dalla madre dopo la svezzamento possono diventare alcolisti, mentre topi che dopo la separazione tornano a far parte del loro gruppo escono da comportamenti legati alla depressione.
 E’ quanto sta emergendo da uno studio condotto in Italia, fra le università di Cagliari, Pisa e Milano e in linea con studi americani, presentati ieri a Napoli, in apertura del congresso della Società Italiana di Farmacologia. Riuscire a capire il ruolo giocato da geni e ambiente nella comparsa della depressione è una delle scommesse del futuro, ha detto il neuropsicofarmacologo Giuseppe Biggio, dell’università di Cagliari, ed è una sfida tanto più importante considerando che «nei prossimi anni la depressione diventerà la prima patologia neuropsichiatrica». Non c’è un gene della depressione, ha aggiunto, ma all’origine di questo disturbo ci sono una serie di modificazioni (polimorfismi) che rendono vulnerabili. L’impatto con l’ambiente è altrettanto importante nello scatenare il disturbo così come nell’impedire che si manifesti.
 Nella ricerca del gruppo di neuropsicofarmacologia di Cagliari, condotta in collaborazione con psichiatri e farmacologi di Pisa e Milano, alcuni ratti sono stati separati dalla madre a 8-10 giorni dalla nascita, ossia appena svezzati. Sono stati posti ognuno in una gabbia, quindi in una condizione di isolamento difficile da sopportare per animali abituati a vivere in comunità. Dopo quattro settimane di isolamento il cervello dei ratti costretti all’isolamento aveva subito modifiche che riguardavano i fattori che favoriscono la crescita delle cellule nervose (fattori neurotrofici), ormoni come gli estrogeni (potentissimi stimolatori dei fattori neurotrofici) e il progesterone (il più potente ansiolitico esistente in natura). «In tutti i ratti - ha detto Biggio - sono state osservate condizioni di stress che avevano reso gli animali ipersensibili e ansiosi». Alcuni ratti sono stati tenuti ancora in isolamento e, davanti alla scelta se bere acqua o alcolici hanno scelto i secondi, dai quali trovavano gratificazione. In altre parole sono diventati alcolisti.
 Un altro gruppo è stato invece reinserito in un ambiente sociale. «Questi ultimi - ha proseguito Biggio - hanno riacquistato in breve la capacità di rispondere ai test», vale a dire che i loro neuroni avevano ritrovato il tono perduto e la produzione dei fattori capaci di stimolarli era tornata nella norma.
 La scommessa è riuscire a combattere la depressione non solo attraverso un ambiente favorevole (sia dal punto di vista delle relazioni affettive e sociali, ma anche sotto l’aspetto dell’esercizio fisico e di un’alimentazione equilibrata), ma attraverso una nuova generazione di farmaci.
 
 
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 16 - Sardegna
LA REGIONE SAREBBE INTERESSATA 
A COFINANZIARE MISSIONE SPAZIALE
 TORINO.  La Regione Sardegna sarebbe interessata a cofinanziare una missione spaziale assieme ai russi su navicele Soyuz per sviluppare gli studi sulle nuove leghe condotti da Giacomo Cao, docente del dipartimento di ingegneria chimica e materiali dell’Università di Cagliari. La prossima settimana un rappresentante di Spaceland Zero-G 2005 incontrerà un delegato della Regione per discutere un eventuale accordo.
 
 
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Fatto del giorno
Il fenomeno dell’erosione ha modificato la fisionomia della gran parte delle coste sarde 
Allarme spiagge: il 30% sommerso dal mare
Gli interventi dei Comuni saranno sottoposti allo stretto controllo della Regione 
ROBERTO PARACCHINI
 CAGLIARI. Le cartoline turistiche mostrano una Sardegna incontaminata, in cui la mano dell’uomo non è ancora arrivata, con spiagge di un bagliore accecante e un intenso profumo di mare. Di fatto la storia racconta che, a fianco di queste oasi, vi è anche un’altra realtà. Basta dare un’occhiata alle coste della Sardegna per capire che occorre correre ai ripari. Il trenta per cento delle 114 spiagge sono interessate a fenomeni di erosione: la linea della battigia arretra e la sabbia diminuisce.
 Sino a pochi anni fa una città lineare rischiava di incombere sulle coste sarde con una colata di settanta milioni di metri cubi di cemento: questo era il peso dei ‘programmi di fabbricazione’ dei Comuni costieri messi assieme. Scenario, poi, in parte bloccato ma che ha lasciato le sue ferite e ingabbiato molte fasce costiere in un turismo alla riminese. La bellissima spiaggia Del Riso di Villasimius, ad esempio, è «quasi scomparsa ‘grazie’ a errori nella realizzazione del porticciolo turistico del paese», spiega Luca Pinna, responsabile regionale del Wwf. Le spiagge di Buggerru ne hanno passate di cotte e di crude per lo stesso motivo. Molti altri litorali sono a rischio. «L’erosione delle coste e delle spiagge - spiega Felice di Gregorio, docente di geologia ambientale all’università di Cagliari e coordinatore di un gruppo di lavoro che ha realizzato per il Cnr un atlante dei litorali sardi - non sempre deriva da fenomeni naturali. Molto più spesso da fattori antropici legati alle opere che si realizzano lungo le coste: porticcioli, moli, scogliere in prossimità delle bocche di laguna ecc. ecc., situazioni in parte responsabili del fatto che il trenta per cento delle spiagge sarde sono interessate all’erosione». Ci sono poi «ancora altre cause, a monte - continua Di Gregorio - e che riguardano i bacini idrografici ai quali, spesso, non si fa riferimento ma che incidono molto sul bilancio delle spiagge perchè tagliano l’arrivo dei sedimenti che alimentano i litorali. Il che significa che la realizzazione di dighe e sbarramenti, di traverse e di escavi fluviali crea notevoli danni».
 Poi c’è il peso delle costruzioni realizzate a ridosso delle coste e dei ‘bracci’ a mare. A ridosso di Cagliari ovest, da Giorgino sino a Torre degli Ulivi, ad esempio, «ha inciso negativamente la presenza dei due ‘bracci’ del porto industriale che - sostiene Pinna - ha modificato le correnti marine contribuendo ai fenomeni di erosione di quel litorale». Poi vi sono tutte le costruzioni realizzate quasi sulle spiagge «che hanno il loro peso - sottolinea Di Gregorio - vicino dovrebbero esservi meno costruzioni possibile». Un altro esempio riguarda la spiaggia di Cala Gonone, dove si è poi intervenuti con un’azione di ripascimento.
 Ora, dopo l’esperienza negativa del Poetto (considerata un disastro), i ripascimenti sono visti quasi con paura. Sulla così detta spiaggia dei Centomila le ipotesi vagliate dalla commissione di studio regionale parlano, per rimediare al danno, di interventi di raccolta di tutta la sabbia ‘sparata’ nel 2002 sulla battigia e di sostituzione con materiali ricavati o dalla saline o portati dall’Africa. In ogni caso di tratta di scenari molto impegnativi su cui l’assessore regionale all’Ambiente, Tonino Dessì, si mantienre prudente. Intervenire con opere di ripascimento «implica un lavoro molto attento - conferma Di Gregorio - perchè ogni sito è un caso che presenta sue caratteristiche che vanno studiate con la massima attenzione».
 Recentemente l’assessore regioanle competente Gian Valerio Sanna (Enti locali e urbanistica) ha precisato che i nuovi piani paesistici disciplineranno anche gli interventi sulle spiagge. L’obiettivo è quello di creare una normativa che limiti la discrezionalità dei Comuni. Per il momento la Regione, informa Sanna, sta assumendo «tutti quegli elementi, provenienti anche da altre pianificazioni, in grado di darci un quadro della situazione. Sulla questione delle spiagge non dovrà esserci un atteggiamento episodico, ma interventi sulla base di una pianificazione regionale. Il tutto approderà a un disciplinare sulle modalità, i controlli e le verifiche che devono sovrinendendre eventuali opere di riqualificazione e di ripascimento, con controlli specifici, rigorosi e continui».
 Per gli ambientalisti «bisognerà intervenire in modo prevalentemente preventivo - sottolinea Pinna - per impedire che la situazione diventi ingovernabile com’è capitato al Poetto. Si dovrà agire sul territorio con politiche non invasive». E Vincenzo Tiana, presidente regionale di Legambiente, chiede che vi siano «regole certe all’interno di interventi di programmazione volti alla tutela di tutto il territorio, litorali compresi».
 

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