Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 June 2005
 Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

 
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina
Il rapporto tra istruzione e sviluppo La competitività parte dalla scuola
 
di Massimo Crivelli
 
L'acceso dibattito sul referendum per la procreazione assistita ha avuto l'effetto di far scomparire dalle prime pagine dei giornali le polemiche sulla salute della nostra economia. Non si parla più di recessione, la proposta leghista di ritornare alla liretta non suscita nemmeno ilarità e di colpo le preoccupazioni per la perdita di competitività dell'Azienda Italia sembrano relegate in secondo piano, in attesa che i dati forniti da qualche istituto di statistica riaccendano i riflettori su un sistema che arranca. Prima che ciò inevitabilmente accada, vale forse la pena di porre l'accento su un aspetto colpevolmente trascurato, e cioè l'incidenza della scarsa istruzione nella condizione di impotenza dell'Italia di oggi. Poco spazio è stato dedicato all'argomento, nonostante sia fin troppo evidente il nesso tra la formazione scolastica e il livello di competitività di un Paese. Alcune settimane fa sul Corsera, Ernesto Galli Della Loggia ha rotto il silenzio, affermando a chiare lettere che in Italia si è lasciato andare in malora la scuola elementare e il liceo, quelli che un tempo erano i fiori all'occhiello del nostro sistema d'istruzione. Avrebbe potuto aggiungere che nel tempo sono spuntate come funghi nuove e inutili sedi universitarie, spesso totalmente sganciate dalle realtà produttive e sociali, a scapito dei fondi per la ricerca e col solo risultato di dequalificare l'Università stessa. Si ha la sensazione che ci si sia adagiati sul mero diritto allo studio, livellando la scuola verso il basso. Creando in definitiva una generazione mediamente istruita ma forse non attrezzata per reggere la complessità del mondo attuale.
 
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 15 – Oristano
oristano Università, presto un nuovo corso
Si aprono nuovi orizzonti per l'università a Oristano che presto potrebbe avviare un corso nell'ambito delle scienze zootecniche. Nei giorni scorsi il sindaco e presidente del Consorzio Uno Antonio Barberio e il Deputato Giovanni Marras hanno incontrato i docenti dell'Ateneo di Sassari Giuseppe Pulina e Nicolò Macciotta per discutere del potenziamento dell'offerta formativa universitaria nell'ambito delle Scienze Zootecniche e dei corsi attivati in collaborazione con l'Università di Sassari. Secondo Giovanni Marras «sarà possibile potenziare l'offerta didattica in tema di alimentazione animale, essendo quello della vacca da latte un settore significativo sotto i profili scientifico e commerciale». Nell'ambito dei corsi di laurea attivi in città e nell'ambito di un indirizzo didattico sulla vacca da latte, si potranno perciò concretizzare nuovi insegnamenti su alimentazione animale vaccina, miglioramento genetico, tecnica di allevamento, meccanizzazione aziendale e impianti di trasformazione. Il progetto proposto va anche nella direzione della futura istituzione di una laurea specialistica in Allevamento della vacca da latte. L'articolazione, la mappa, i tempi e le risorse da destinare al curriculum dovranno essere pianificati nelle sedi competenti. Su questo tema, domani si terrà un primo colloquio nella sede universitaria del Carmine.
 
 
 
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
Incontro a Oristano con l’università di Sassari 
Latte vaccino e qualità in un corso di laurea
  ORISTANO. Migliorare la produzione di latte vaccino è possibile ma è necessario contare sul sostegno della ricerca, cioè avere il sostegno dell’università. Ecco perché, nei giorni scorsi, il sindaco di Oristano e presidente del Consorzio Uno, Antonio Barberio, e il deputato Giovanni Marras (relatore di un progetto di legge per l’istituzione del curricolo universitario dedicato all’alimentazione bovina) hanno incontrato i docenti della facoltà sassarese di Veterrinaria Giuseppe Pulina e Nicolò Macciotta. All’ordine del giorno, il potenziamento dell’offerta formativa universitaria. Secondo Giovanni Marras “con il sostegno del ministero dell’Università sarà presto possibile potenziare l’offerta didattica in tema di alimentazione animale, per puntare all’alta professionalità nella produzione del latte vaccino, importante sotto il profilo scientifico oltre che dal punto di vista aziendale e commerciale”.
 L’obbiettivo è concretizzzare, all’interno dell’Università, nuovi insegnamenti su alimentazione animale vaccina, miglioramento genetico, tecnica di allevamento, meccanizzazione aziendale e impianti di trasformazione. Il progetto si inserirà nella futura istituzione della laurea specialistica in “Allevamento della vacca da latte”. L’articolazione, la mappa, i tempi e le risorse da destinare al curriculum saranno presto pianificati. Domani su questo tema si terrà un primo confronto nella sede universitaria del Carmine.
 
 
 
4 – Corriere della Sera
Neolaureati al lavoro, Milano capofila
UNIVERSITA’ E OCCUPAZIONE
di FRANCESCO BILLARI*
 
Nella costruzione della Grande Milano e della Lombardia del futuro l'utilizzo delle risorse eccellenti deve avere un ruolo centrale. Più volte si è sostenuta l'importanza delle istituzioni che svolgono un ruolo guida a livello nazionale, o talora internazionale. Più volte sono stati menzionati, come esempio, gli atenei. È proprio vero che le università milanesi e lombarde sono tra le migliori in Italia? Al di là della visione soggettiva, alcuni indicatori statistici sul successo lavorativo dei laureati forniscono una visione quantitativa, oggettivamente controllata e metodologicamente condivisa. L'Istat ha comunicato, da poco, i risultati dell'Indagine «Inserimento professionale dei laureati» del 2004 (condotta su chi ha ottenuto il titolo nel 2001). Lo studio è volto a monitorare la velocità e la qualità dell'ingresso sul mercato del lavoro dei neo-laureati. Per la prima volta, l'ampliamento del campione dell'indagine ha permesso di valutare la performance dei singoli atenei. E gli atenei milanesi e lombardi sono, in effetti, nelle prime posizioni a livello nazionale.
La Bocconi, con l'82.2% dei laureati che a tre anni dalla laurea svolgono un lavoro continuativo è in testa alla classifica. Il Politecnico di Milano è al quarto posto (78.2%). L'Università di Bergamo è al quinto posto (77.3%). Pavia all'undicesimo (65.0%). La Cattolica non è nei primi posti solamente a causa della performance non buona dei laureati di Medicina (Facoltà che ha sede a Roma).
Nel determinare le posizioni in classifica è comunque molto importante il mix di corsi offerti: le lauree che portano con maggiore probabilità al lavoro sono infatti quelle del gruppo chimico-farmaceutico, economico-statistico e di ingegneria. Le informazioni dell'Istat riflettono, oltre alla qualità degli atenei milanesi e lombardi, anche uno stato di salute del mercato del lavoro ancora favorevole ai laureati.
Possiamo essere soddisfatti? Certamente. Le statistiche vanno tuttavia interpretate sempre con attenzione: gli indicatori e le classifiche Istat si riferiscono ai laureati del «vecchio ordinamento» quadriennale e quinquennale. Sappiamo però che moltissimo è cambiato con il passaggio al 3?2. Ad esempio è aumentato il numero di giovani immatricolati alle università. Per mantenere una posizione di eccellenza, gli atenei milanesi e lombardi dovranno rispondere alle sfide dell'inserimento dei laureati triennali e delle successive lauree specialistiche o magistrali. Avendo inoltre adottato questo modello più diffuso in altri Paesi, le sfide avranno sempre più una prospettiva internazionale. Conforta partire in una posizione avanzata in Italia, ma occorre ambire all'eccellenza anche al di là delle Alpi. Fondamentale è la cura, anche attraverso importanti investimenti, della formazione universitaria e del suo legame con il mondo del lavoro.
*Università Bocconi

 
 
 
5 – Corriere della Sera
STATALE
Laurea honoris causa in Medicina al premio Nobel Andrew Victor Schally
L’Università degli Studi di Milano conferirà la laurea honoris causa in Medicina e Chirurgia a Andrew Victor Schally, premio Nobel per la Fisiologia nel 1977. La cerimonia si terrà domani alle 11 nella Sala Napoleonica. Partecipano il rettore Enrico Decleva e Guido Coggi, preside della Facoltà di Medicina.
 
 
 
6 – La Repubblica
Affari & Finanza
MULTIMEDIA pag. 15

Bricks, la via europea alle biblioteche digitali


STEFANO CARLI
Dire che è «la risposta europea a Google» è vero solo in parte. Perché Brcks, il progetto europeo di «digital libraries» è, nelle sue ambizioni, molto di più. Google Print mette a disposizione degli utenti della Rete un primo blocco di libri digitalizzati. Bricks vuole invece mettere in Rete le grandi istituzioni culturali del Vecchio Continente. «Sarà come poter entrare attraverso Internet nella Staatsbibliotek di Vienna, o nella Biblioteca degli Uffizi o nell’Archivio Segreto Vaticano spiega Benedetto Benedetti, docente della Scuola Normale Superiore di Pisa, che è uno dei ‘padri’ del progetto Si avrà accesso ai cataloghi, si potranno fare ricerche bibliografiche e anche avere accesso ai testi. Che non è il vero punto di forza di Bricks: Google dà accesso ad un testo. Bricks vuol dare accesso a risorse».
Bricks è uno dei grandi progetti europei sulle applicazioni del digitale. E poiché si parla di libri, di cultura, di biblioteche e di musei, è anche ovvio che sia un progetto molto italiano, visto la parte che l’Italia detiene del patrimonio culturale mondiale. Ma stavolta la presenza italiana non è solo negli ‘oggetti’ della ricerca, ma anche nella parte tecnologica. Il coordinatore del consorzio, che l’Ue ha dotato di un finanziamento di 6 milioni di euro, è l’italiana Engineering, che organizza il lavoro di partner che vanno dal Cern di Ginevra al tedesco Fraunhofer Institut, università come Sheffield, Vienna Firenze e Atene, e che hanno coinvolto anche istituzioni ‘extracomunitarie’ come l’Heritage di San Pietroburgo e il Politecnico di Losanna.
Bricks è uno dei progetti che nascono a partire da S3, la strategia messa a punto dall’Unione per arrivare a definire standard europei nei principali settori tecnologici e per concentrare su obiettivi comuni e strategici le risorse che i singoli Stati investono nella ricerca. Non a caso dietro all’architettura software di Bricks c’è un altro progetto europeo che si chiama Diligent e riguarda il Grid. Diligent è uno spin off di un altro progetto, Egee, European Grid for eScience, guidato dal Cern per sviluppare reti di computr che possano offrire potenze di calcolo infinitamente più grandi di quelle offerte dai server più potenti ma a costi molto più contenuti. Diligent, che ha anch’esso Enginerering come principale partner industriale, parte dai risultati di Egee per creare una infrastruttura Grid che connetta 7 mila computer dislocati in 77 università europee. Una enorme potenza di calcolo a disposizione di ogni ente di ricerca collegato ma anche la base di una comunità virtuale di ricerca di dimensioni continentali. Sarà dunque il Grid di Diligent a rendere possibili le ricerche che si potranno compiere sulla mega bilblioteca virtuale europea di Bricks.
Bricks è una sigla che sta per Building Resources for Integrated Cultural Knowledge Services ma è anche una parola che vuol dire mattoni. «Non pensavamo agli edifici quando abbiamo scelto il nome ricorda ancora Benedetti piuttosto ai mattoncini del Lego: pezzi diversi con cui immaginare forme più complesse». Bricks è in sostanza un sistema di interconnessioni. Si fa una domanda, e a rispondere non è una entità terza, ma le istituzioni culturali depositarie di quel tipo di conoscenze. «E’ come avere a disposizione i capi bibliotecari delle principali biblioteche europee», sintetizza Benedetti.
E questa è la principale differenza con Google Print. Google si limita a mettere in rete libri digitali (non testi web ma proprio i libri stampati, come dei Pdf) di cinque biblioteche. Quatto statunitensi: tre universitarie (Michigan, Harward, Stanford) più la New york Public Library. Una britannica, quella dell’università di Oxford. Inoltre il potente motore di ricerca di Google pesca dalla rete qualsiasi altra versione digitale del titolo che si sta cercando. Ma soprattutto in quest’ultimo caso la ricerca segue i soliti criteri statistici del motore di ricerca (i link più visitati) senza nessuna garanzia rispetto alla qualità di versioni e traduzioni: trova quello che c’è in Rete e nella Rete, come si sa, c’è di tutto. Bricks vuole invece essere uno strumento molto più sofisticato.
In estrema sintesi è un middleware in grado di omogeneizzare («brickseggiare» dicono già gli addetti ai lavori) i sistemi informativi già in uso da parte di biblioteche, musei e istituzioni culturali e di ricerca collegate. Uno standard in grado di creare un sistema di accesso unificato ma anche di far parlare tra di loro i diversi database.
«Oggi infatti ogni biblioteca usa non solo una sua tecnologia, ma anche un suo sistema di catalogazione spiega Francesco Saverio Nucci, responsabile dei progetti di ricerca europei di Engineering E poi, mentre Google permette la semplice ricerca su testi digitali, Bricks consente di gestire e sviluppare servizi specifici. Inoltre il sistema utilizza servizi e funzionalità innovative che permettono la ricerca semantica, sistemi di navigazione avanzate ed infine la gestione dei diritti e della sicurezza attraverso le modalità di Drm, Digital Right Managemnt. Anzi, quella di sviluppare un ambiente sicuro e legalmente affidabile è una priorità fondamentale».
Siamo, come si vede, all’opposto della logica usata da Google e che ha scatenato polemiche a non finire perché rischia di tagliare fette importanti del business dell’editoria rendendo di fatto disponibili in modo gratuito libri attualmente in commercio.
Anzi, Bricks prevede anche un sistema di accesso a pagamento ai livelli più complessi di servizi. Quando il sistema sarà finito, cioè circa tra tre anni, proporrà sia un livello iniziale aperto a tutti gli utenti gratuitamente, per permettere dei «tour di visita» (per esempio ai cataloghi di biblioteche e musei) sia un livello a pagamento: per esempio quando le domande riguarderanno particolari lavori sulle fonti testuali o magari l’accesso ad opere particolari: manoscritti, incunaboli, quadri. «Bricks deve essere in grado di adattarsi alle regole scelte dalle singole istituzioni proprietarie delle opere e dei database. Google, per dire, si limita a portare l’utente nel sito del museo. Bricks lo farà accedere a quel museo. E se il museo richiede un pagamento di ingresso, Bricks deve essere in grado di gestire anche la ‘biglietteria virtuale’ spiega Benedetti Bricks è insomma un progetto di mercato. Deve produrre utili e permettere alle istituzioni collegate di produrne a loro volta».
Sono quindi le istituzioni a decidere cosa è libero e cosa a pagamento. L’Archivio Segreto Vaticano sta digitalizzando tutti i suoi indici e poi deciderà quali limiti porre all’accesso. Lo stesso farà l’Istituto Nazionale del Rinascimento di Firenze quando avrà finito di digitalizzare i suoi testi.
Ma Bricks ha anche un’ulteriore funzionalità che riguarda altre tipologie di utenti. «Il sistema permetterà infatti di organizzare secondo il suo standard anche i documenti creati o messi in rete da altri utenti spiega Nucci Non bisogna pensare solo alle biblioteche e ai musei, ma anche a grandi banche dati di tipo scientifico, come per esempio la banca dati dell’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea. E lo stesso vale per i documenti che singoli ricercatori vogliano mettere in rete. Bricks è insomma anche un sistema di condivisione di documenti con sui si possono creare biblioteche temporanee virtuali, per esempio in occasione di convegni».
 
 

7 – Marketpress.info
ALL'ENEA FORMAZIONE DI ESPERTI PER LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE SULL'ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO DI KYOTO
 Roma, 13 giugno 2005 - Martedì 14 giugno, dalle 9.00 alle 17.00, presso il Centro Ricerche Enea della Casaccia, Via Anguillarese n.301, km 1.3, S. Maria di Galeria (Roma), avrà luogo un seminario tecnico per formare professionisti in grado di svolgere funzioni all'interno delle Amministrazioni Pubbliche per l'adozione dei regolamenti previsti dal Protocollo di Kyoto. Il seminario, che rientra in un ciclo di iniziative in corso, darà luogo ad una selezione di 20 giovani che verranno segnalati come consulenti alle Amministrazioni Pubbliche del Lazio per la messa a punto degli interventi più opportuni da attuare in ottemperanza agli impegni assunti dal nostro Paese con la ratifica del Protocollo di Kyoto per ridurre le emissioni di gas serra e per investire in nuovi impianti forestali. Il Ministero dell'Ambiente, l'Enea, l'Università della Tuscia di Viterbo e l'Accademia Kronos sono al momento i primi in Italia a formare delle vere e proprie squadre di professionisti specializzati in questo settore, mettendo a loro disposizione ricercatori e scienziati. Dai Comuni e dagli Enti Locali, ma anche da molte industrie, che a partire dal prossimo anno dovranno far fronte a impegni atti a ridurre i gas serra ed a implementare le aree verdi, proviene infatti un'ingente domanda di reperire professionalità di questo tipo. Oltre al seminario del 14 giugno presso l'Enea, si terrà un altro seminario il 13 giugno presso l'aula magna del Rettorato dell'Università della Tuscia, alle ore 9,30, sui problemi connessi al riscaldamento globale della Terra. La partecipazione ai seminari è gratuita. Per partecipare a questi due seminari è necessario prenotarsi presso la sede dell'Accademia Kronos di Viterbo: tel. 0761.223480 (giovedì e venerdì mattina).
 
 
8 – Marketpress.info
LIBRI SCOLASTICI ORDINATI VIA INTERNET E CONSEGNATI A DOMICILIO
AL VIA IL PROTOCOLLO D'INTESA TRA MIUR E POSTE ITALIANE
IL MINISTRO MORATTI: "LA SCUOLA SI RINNOVA, PIÙ VANTAGGI PER STUDENTI E FAMIGLIE". SARMI "L'INNOVAZIONE DI POSTE ITALIANE AL SERVIZIO DELLA P.A. PER SEMPLIFICARE LA VITA AI CITTADINI"
Roma, 13 giugno 2005 - Libri di testo a domicilio per tutte le famiglie italiane, prenotazioni via Internet o tramite call center e pagamenti in contrassegno e carta di credito. Il nuovo servizio sarà attivo dal prossimo anno scolastico, per gli alunni della scuola secondaria di primo e secondo grado degli istituti che aderiranno all'iniziativa, in virtù di un protocollo siglato oggi dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Letizia Moratti e dall'Amministratore Delegato di Poste Italiane Massimo Sarmi. Il sistema è stato già sperimentato con successo lo scorso anno in alcune scuole di Milano, con circa 2.900 famiglie, ottenendo un alto gradimento da parte dei ragazzi e dei loro genitori: nel medio termine il nuovo servizio agevolerà una migliore programmazione dei fabbisogni e degli approvvigionamenti dei libri di testo. Il modello operativo impiegato che sarà proposto inizialmente a 11.000 istituti scolastici su tutto il territorio nazionale, fa leva su 3 fattori principali. Innanzitutto vi è il coinvolgimento attivo delle Direzioni Scolastiche interessate per la messa a disposizione delle dotazioni scolastiche e delle assegnazioni in tempo utile. In secondo luogo, la gestione innnovativa di Poste Italiane per la raccolta degli ordinativi - tramite Internet, call center dedicati o a mezzo posta - la consegna in orario concordato, a casa o presso un ufficio postale di riferimento, sfruttando la rete logistica e di recapito di Poste Italiane, con pagamento in contrassegno o con carta di credito, o ancora dilazionato, a seconda delle preferenze o del canale di prenotazione utilizzato dai richiedenti. E' prevista, per le famiglie, anche la facoltà di accedere a proposte per il pagamento dilazionati dei libri ordinati. Infine, il progressivo contenimento dei costi del sistema attraverso la razionalizzazione e la standardizzazione dei flussi logistici per la distribuzione del materiale. "Grazie a questo accordo, che costituisce una tappa del più ampio processo di rinnovamento normativo, tecnologico e organizzativo che abbiamo avviato nel mondo della scuola italiana" ha spiegato il Ministro Letizia Moratti, "le famiglie potranno evitare code alle librerie e ulteriori ritardi, dato che sarà possibile ordinare con facilità i libri per via telematica e riceverli per tempo al recapito preferito. Il servizio così strutturato favorirà una migliore risposta alle esigenze dello studente della scuola secondaria di primo e secondo grado, con notevoli risparmi di tempo e senza costi aggiuntivi per le famiglie, dato che si pagherà solo il prezzo di copertina, e non ci saranno oneri per il Ministero o per le scuole. Inoltre, garantirà un avvio più veloce ed efficace delle attività didattiche negli Istituti scolastici, mediante la tempestiva disponibilità dei testi per gli studenti". L'amministratore Delegato di Poste Italiane Massimo Sarmi ha dichiarato: "Questo accordo con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca conferma il ruolo che Poste Italiane può avere come interlocutore della Pubblica Amministrazione per rendere più semplice la vita dei cittadini e per aiutare la Pubblica Amministrazione a fornire servizi migliori, più efficienti. Grazie alla capillarità e alla integrazione delle sue reti fisiche, logistiche e informatiche - ha continuato Sarmi - Poste Italiane svolge un ruolo strategico per il Paese, caratterizzandosi come punto di contatto dei cittadini con i servizi della Pubblica Amministrazione e contribuendo allo sviluppo dell'e-government del Paese offrendo servizi innovativi".
 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie