Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 July 2005
Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

 
1 - L’UNIONE SARDA
Pagina 19 – Cagliari
Università. Nella riunione di ieri il Senato accademico ha deciso di prendere tempo: la votazione rinviata a settembre
Ateneo spaccato sulle nuove facoltà
Il voto sulle tre nuove facoltà slitta a settembre. Ma i giochi sembrano fatti: via libera per Architettura, pollice verso per Psicologia e Biologia
Bocciatura per Biologia e Psicologia, si salva Architettura
Niente voto per le tre nuove facoltà: tutto rimandato a settembre, ma per due di loro, Biologia e Psicologia, il futuro si colora di nero. Solo Architettura sembra aver convinto il Senato accademico. Così, per evitare una bocciatura dell'unico pacchetto, con tutte e tre le facoltà, la votazione fatta slittare a dopo l'estate avverrà singolarmente. Una scelta per ora solo ipotizzata, ma che fa capire le intenzioni della maggioranza dei "senatori". Poli universitariNell'audizione di ieri mattina, il Senato accademico ha ascoltato in audizione i docenti delle tre facoltà sulla rampa di lancio: Giorgio Sangiorgi, Franco Marini e Antonio Argiolas (Psicologia), Giovanni Floris, Giovanni Biggio e Angelo Cau (Bilogia) e Enrico Corti, Antonello Sanna e Carlo Aymerich (Architettura). Conclusi gli interventi a sostegno dei nuovi poli universitari, il dibattito è stato rinviato. Ai senatori (il rettore, i dieci presidi, i sei rappresentanti delle aree scientifico disciplinari, e i due degli studenti) il compito di valutare gli interventi dei docenti, oltre ai plichi prodotti dai nuclei di valutazione. Un lavoro lungo, che ha spinto il rettore Pasquale Mistretta a rimandare la votazione a settembre. Anche perché sul fronte universitario preme un altro argomento dal grande peso: la modifica dello statuto, oppure la proroga. All'orizzonte ci sono nuovi possibili candidati che fremono, e forse far scivolare di dieci mesi il mandato del rettore potrebbe accontentare tutti. L'attenzione del Senato accademico si è così concentrata sulle tre nuove facoltà. Nessun dibattito, come detto, ma l'elevato indice di gradimento su Architettura, manifestato da quasi tutti i senatori, e i tiepidi commenti su Biologia e Psicologia, sembra aver già tracciato la strada. «C'è un dato che ci ha sorpreso - spiega il preside di Medicina, Gavino Faa - L'80 per cento degli studenti universitari sardi in Architettura è iscritto in facoltà della Penisola. Dunque su poco meno di mille, 804 sono costretti ad abbandonare la Sardegna». Davanti a questo dato Faa parla di "decisione che ha una valenza sociale". Mentre sulle altre due facoltà si limita a dire che "le divisioni di rettori, uffici e personale, raddoppiano i costi". Roberto Crnyar, preside di Scienze, ricorda che la sua facoltà "ha votato a favore della nascita di Biologia, e che sosterrà il progetto". Parere favorevole su Architettura, che appare sana e proponibile, mentre su Psicologia esistono delle perplessità. Riflessione «Ora studieremo i documenti a disposizione, riprenderemo il dibattito e arriveremo al voto dopo l'estate». Insomma c'è tempo. Soddisfatto Francesco Ginesu, preside di Ingegneria: «Mi sembra che ci sia stato un apprezzamento per il progetto di Architettura. C'è un'esigenza provata visto il numero di sardi costretti a emigrare, e la facoltà a Cagliari non andrà a contrastare quella di Alghero, avendo un target diverso». Anche per Ginesu sulle altre due facoltà sembra esserci poco entusiasmo. Malgrado il dibattito non sia ancora iniziato ufficialmente, la decisione finale sembra già presa: Architettura nascerà, mentre i sostenitori di Psicologia e Biologia si devono mettere l'anima in pace. Anche per questo la votazione avverrà per singola facoltà, e non inserite tutte e tre in un solo pacchetto.
Matteo Vercelli
 
2 - L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda
Pagina 19 – Cagliari
Un'estate calda per il rettore Mistretta
Sarà un'estate calda per il mondo universitario cagliaritano. Terrà banco soprattutto la discussione sulla possibilità di concedere la proroga al rettore Pasquale Mistretta, o arrivare a una modifica dello statuto dell'Ateneo. Altrimenti il prossimo aprile si andrà al voto, con nuovi candidati. Attualmente nessuno è ancora uscito in maniera decisa allo scoperto, e lo slittamento di un anno della scadenza del mandato di Mistretta potrebbe essere una soluzione accettata da tutti. Anche dai futuri candidati rettore, che avrebbero tempo per preparare la squadra e il programma per il governo dell'Università cagliaritana. Nel calendario dell'Ateneo, oggi sarà un'altra giornata di lavori, con la riunione del Consiglio di amministrazione. Si parlerà di nuove facoltà, quello che è avvenuto ieri in Senato accademico. Si potrebbe avere un'ulteriore conferma della spaccatura esistente nell'Ateneo sulla nascita di Architettura, Biologia e Psicologia. La settimana prossima si svolgerà invece una prima seduta del Senato accademico allargato, per discutere di modifiche di statuto, ma che non riguardano gli articoli (il 12 e l'82) relativi alla carica di rettore. L'argomento è in calendario tra due settimane. E non è detto che prima di quella data lo stesso Pasquale Mistretta non abbia espresso ufficialmente le proprie intenzioni, considerato il silenzio di questi giorni. Non è un mistero infatti che qualche preside sia intenzionato a candidarsi. Saranno loro l'ago della bilancia nel dilemma "modifica statuto, proroga o niente di fatto". I meglio informati vedono sempre più vicina l'ipotesi dello "scivolamento". Sarebbe soddisfatto Mistretta, e, come dice un senatore, «oltre agli allenatori della futura Università, si conoscerebbe la squadra e la strategia di gioco». (m. v.)
 
3 - L’UNIONE SARDA
Pagina 39 – Sassari
Siglato a Sassari l'accordo tra la Dirindin e il Rettore
Nasce l'azienda mista sanitaria tra l'Ospedale civile e l'Università
Presso l'assessorato regionale alla Sanità è stato firmato l'accordo che prevede la realizzazione dell'azienda mista sanitaria sassarese. In pratica con la firma del protocollo, a conclusione dei tempi tecnici necessari, l'Ospedale civile Santissima Annunziata e le Cliniche universitarie rappresenteranno un unico polo sanitario al servizio del cittadino. Il documento è stato sottoscritto, oltre che dall'assessore alla Sanità Nerina Dirindin e dal presidente Renato Soru, dal Rettore dell'ateneo sassarese Alessandro Maida, dal preside della facoltà di Medicina Giulio Rosati e dal presidente del corso di laurea in Medicina Giuseppe Delitala. In pratica, l'azienda mista ospedaliera-universitaria, che dovrà essere attivata entro il 30 giugno del prossimo anno, avrà a disposizione oltre 950 posti letto, che risultano distribuiti in maniera equilibrata fra le due strutture sanitarie della città. Nella suddivisione dei compiti e delle funzioni l'azienda ospedaliera universitaria avrà a disposizione un dipartimento internistico, un dipartimento chirurgico ed uno per lungodegenza e riabilitazione. A questi si aggiungerà il dipartimento materno infantile; nel Santissima Annunziata, invece, sarà presente un dipartimento internistico, un dipartimento chirurgico, uno per la lungodegenza-riabilitazione ed il dipartimento dell'emergenza-urgenza. In quest'ultimo dipartimento dovranno essere incluse le funzioni di cardiologia e cardiochirurgia, la chirurgia d'urgenza e dei trapianti, il centro ustioni, la terapia intensiva e postoperatoria, la rianimazione e la diagnostica d'urgenza. Nel dipartimento materno infantile rientrano invece ginecologia e ostetricia, pediatria e patologia neonatale, oltre alla chirurgia pediatrica. Il tutto in un ambito di «adeguato equilibrio fra Asl ed Università» per garantire modalità organizzative adeguate sia ai fini assistenziali che a fini didattici.
Giuseppe Florenzano
 
 

4 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 1 - Cagliari
Psicologia, biologia, architettura: decisione a settembre
Rinviata l’istituzione delle tre nuove facoltà
CAGLIARI. Istituzione delle nuove facoltà di Psicologia, Biologia e Architettura: i tempi non sono ancora maturi e la questione sarà discussa a settembre.
Questo almeno è quanto emerso ieri mattina durante la seduta del Senato accademico, riunito proprio per discutere sulla possibile costituzione delle tre facoltà, che in caso di esito positivo cesseranno di essere dei semplici corsi di studio. La mattina ha avuto così il sapore di un incontro interlocutorio in cui i comitati di valutazione dei corsi di laurea in Psicologia, Archiettura e Biologia hanno spiegato perché, secondo loro, essere facoltà autonoma è meglio.
‹‹Psicologia è una facoltà a sé in tutte le università italiane, tranne che a Cagliari e a Palermo - è stato detto dal comitato a favore di questa facoltà - In questo modo si perde autorevolezza, senza contare che con tremila studenti i numeri consiglierebbero una maggiore autonomia››.
Diverse le motivazioni sul fronte dell’istituzione di una facoltà di Architettura: ‹‹In tutto il mondo - è stato detto - Architettura e Ingegneria sono separate, mentre a Cagliari accade il contrario››. Un fatto che provocherebbe anche dei problemi col progetto europeo di scambi culturali Erasmus, perché parrebbe che le facoltà di architettura europee non siano propense e scambi con quella d’Ingegneria, senza contare che l’assenza di questa facoltà a Cagliari porta molti studenti ad emigrare fuori dall’isola per una seconda laurea. Infine Biologia: con i suoi 500 studenti, ritiene di poter meglio rispondere alle loro esigenze in condizioni di maggiore autonomia.
Il voto è previsto per settembre, e in caso vinca il “si” alle tre nuove facoltà, queste potrebbero partire in contemporanea col nuovo anno accademico, o al massimo qualche mese più tardi. (s.z.)
 
5 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 20 - Sassari     
Azienda mista, siglato l’accordo fra Regione e università turritana
«Salvate» cardiologia, oncologia e dermatologia Istituzione entro il 2006
di Gabriella Grimaldi
SASSARI. Alla fine, l’accordo è stato raggiunto. Sassari avrà la sua azienda sanitaria mista e una organizzazione ospedaliera tutta nuova, così come è già avvenuto nel resto d’Italia. Superati gli ultimi ostacoli, che vedevano contrapposti l’assessorato regionale e i vertici dell’università turritana riguardo alla distribuzione dei servizi e alla formazione, l’intesa è stata firmata martedì a Cagliari. L’azienda dovrà essere istituita entro il giugno del 2006.
Le firme dell’assessore alla Sanità Nerina Dirindin, di Renato Soru, del rettore Alessandro Maida e del preside della facoltà di Medicina Giulio Rosati dovrebbero mettere dunque fine a una stagione di polemiche che ha conosciuto diverse fasi ad alta tensione. Soprattutto quando ci si è trovati a ridistribuire reparti, servizi e, di conseguenza, incarichi di responsabilità all’interno della nuova azienda ospedaliera universitaria. Si tratta di un modello, quello predisposto dall’assessore - basato sui due assi dell’azienda mista e del presidio ospedaliero del Santissima Annunziata -, che dovrebbe razionalizzare l’offerta sanitaria partendo dalla cancellazione di doppioni nei reparti e approdando alla collaborazione costruttiva fra la componente ospedaliera e universitaria. Ma, come era prevedibile, la sola esposizione del progetto e della sua ratio aveva destato timori e perplessità ponendo con asprezza in contrapposizione i medici ospedalieri e quelli universitari.
Tanto che una bozza di intesa discussa lungamente in Regione era rimasta «appesa» alle osservazioni del consiglio di facoltà sul destino di alcuni settori scientifici attualmente gestiti dall’università e sede di altrettante scuole di specializzazione. «Assegnando specializzazioni come oncologia, dermatologia e cardiologia all’ospedale - obiettavano i vertici della facoltà - rischiamo di perdere i requisiti minimi richiesti a livello europeo nell’ambito della formazione, requisiti senza i quali i nostri titoli di studio non avranno più valore».
Adesso pare che le perplessità siano state superate dall’accordo firmato a Cagliari: il Santissima Annunziata e l’Azienda mista ospedaliero-universitaria avranno circa 950 posti letto complessivi (per adeguarsi alla normativa nazionale), distruibuiti fra le due strutture.
È stato chiarito che l’attività didattica in quei settori scientifici non specificamente previsti all’interno dell’Azienda mista (in particolare oncologia e dermatologia) potrà comunque essere svolta nell’ambito del Dipartimento di medicina interna dell’Azienda mista. In questo modo sarà salvaguardata l’attività delle due scuole di specializzazione. È stato poi previsto di inserire esplicitamente la cardiologia (oltre che l’emodinamica, l’unità coronarica e la cardiochirurgia) nel Dipartimento di Emergenza Urgenza del Santissima Annunziata, e di prevedere che l’università svolga lì l’attività di formazione.
A propostito di formazione la Regione «in cambio» ha chiesto all’ateneo un impegno a partecipare ad un’analisi dell’offerta dei professionisti del mondo sanitario e del loro livello di occupazione, al fine di favorire una migliore programmazione dell’offerta formativa universitaria. In sostanza: i medici che escono dall’università sono troppi, bisogna rivedere questo aspetto.
«Il documento è il frutto di una attenta e complessa valutazione di alcuni punti critici, affrontati sotto il profilo tecnico e programmatorio, nell’interesse generale della popolazione della provincia di Sassari e nel rispetto di quegli obiettivi che la Regione si sta dando sulla base degli obblighi imposti dal Governo centrale - spiega l’assessore regionale alla Sanità Nerina Dirindin -. L’accordo conferma in maniera concreta il definitivo superamento del grave ritardo rispetto al quale la Regione Sardegna ha disciplinato i rapporti fra le università isolane e il Servizio Sanitario Nazionale, e si inserisce in una fase di programmazione che consente la nascita dell’azienda mista in un quadro di complessiva riorganizzazione della sanità in Sardegna».
 
6 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 33 - Inserto Estate
Un Piano per la cultura sarda
Sarà triennale, avrà cinque linee di indirizzo e prevede anche lo sportello linguistico
È stato approvato dalla giunta, ora tocca alla commissione
CAGLIARI. Sono cinque le linee di indirizzo del Piano triennale degli interventi 2005-2007 per la “Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna” (legge regionale 26/97), approvato dalla giunta su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, informazione, Spettacolo e Sport, Elisabetta Pilia. Il documento passerà ora all’esame della commissione.
 Per evitare che i progetti abbiano un carattere frammentario, il Piano si prefigge di garantire organicità e coerenza nella programmazione e nell’elaborazione dei criteri di valutazione. E’ prevista l’attivazione di azioni di controllo delle attività realizzate, sia sui fondi del bilancio ordinario che su quelli di provenienza statale. Nei prossimi tre anni parte delle risorse del Piano saranno destinate a favorire il potenziamento delle attività di promozione e valorizzazione della lingua sarda, con iniziative equamente distribuite su tutto il territorio regionale; si provvederà a garantire la fruizione dei progetti già realizzati al maggior numero di cittadini, utilizzando strumenti tecnologici come il sito della Regione. Sarà poi garantito un raccordo tra il Piano triennale a sostegno della cultura e della lingua sarda con le altre iniziative dell’assessorato della Pubblica istruzione.
 Sono previste 3 aree di intervento principali che si articolano in 10 progetti obiettivo. L’area per la promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna nella scuola e nell’Università prevede uno stanziamento per il triennio di circa 2 milioni di euro. L’area per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e delle fonti storiche prevede lo sviluppo del Catalogo generale del patrimonio culturale della Sardegna; il censimento e inventariazione della documentazione destinata all’Archivio storico dell’amministrazione regionale; interventi per la promozione, valorizzazione e documentazione della lingua e cultura sarda (compilazione di cataloghi regionali, repertori, atlanti, ricerca, riproduzione ed organizzazione scientifica di materiali documentari, organizzazione di rassegne, festival, premi). Nell’area per la promozione linguistica e culturale sono previsti 4 progetti-obiettivo: ricerca e documentazione del patrimonio toponomastico della Sardegna per la realizzazione dell’Atlante toponomastico sardo; censimento del repertorio linguistico dei sardi; promozione delle attività culturali e dell’informazione e comunicazione in lingua sarda e nelle lingue e dialetti tutelati; interventi a favore della cultura sarda all’estero.
 Come supporto alla politica linguistica - oltre all’indagine conoscitiva socio-linguistica affidata a una commissione tecnico-scientifica di esperti - è prevista l’attivazione dello Sportello linguistico.
 
 
 

07– IL TEMPO
Sarà una università d’eccellenza
AMATRICE. L'Università come polo d'eccellenza
Il presidente della Provincia annuncia nuovi corsi di laurea e il sostegno alla ricerca
Grazie all'intervento e alla partecipazione diretta degli enti locali reatini, delle associazioni di categoria del mondo economico e imprenditoriale, alle banche e alla Fondazione Varrone. Una realtà che dovrà prendere quota e concretizzarsi, senza ulteriori rimandi, a breve per dare forza a nuovi corsi di laurea dell’ambito ingegneristico e di medicina sanitaria e forestale. Lo ha detto ieri mattina il presidente della Provincia Fabio Melilli, intervenuto alla cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti del Liceo Scientifico di Amatrice. «Ne faremo un istituto universitario d’eccellenza anche riguardo alla ricerca - ha concluso Melilli - come sta già avvenendo presso il laboratorio di patologia dei tumori dell’apparato respiratorio in funzione nel polo di medicina, all’Asi». Un messaggio che dall'università arriva alla scuola e alla formazione dell'Amatriciano e tocca anche le altre realtà scolastiche dell’istituto comprensivo. «Sono tutte realtà decisive e rilevanti per mantenere un buon grado di efficienza dei pubblici servizi, in questo caso quelli dell’istruzione, e per assicurare ai giovani dell’Alta Valle del Velino il diritto costituzionale dello studio e della formazione. La provincia di Rieti – ha affermato Melilli – non farà mancare il proprio sostegno e dimostrerà, come sempre ha fatto, il necessario interessamento per il mantenimento delle istituzioni attuali e per il loro potenziamento. In questo senso bisognerà lavorare insieme al comune, alle associazioni culturali locali, ai sindacati della scuola». Nella visita al liceo scientifico, in occasione della consegna dei diplomi di maturità ad undici giovani neo diplomati, in procinto di iscriversi all’università (la scelta sarà fatta anche nei confronti dei corsi di laurea del Polo universitario reatino), il presidente Melilli è stato accompagnato dal sindaco Carlo Fedeli e dall’assessore Antonio Fontanella. Gli amministratori provinciali e comunali sono stati accolti dal preside Riccardo Appolloni che ha voluto ricordare alcuni problemi strutturali del liceo, quale quello di una sede adeguata alle esigenze e della messa a norma, secondo le rigide disposizioni attuali. Dopo l’intervento del sindaco Fedeli, che ha illustrato a Melilli altre e più ampie esigenze della comunità amatriciana, il presidente della provincia ha ricordato gli impegni assunti, ed in parte realizzati, del rilancio del centro professionale alberghiero per il quale non dovrebbe tardare il passaggio di proprietà del complesso dalla regione a Palazzo d’Oltre Velino. Rivolto ai maturandi, Melilli ha tenuto a rilevare come il titolo di studio conseguito, per alcuni in modo assai brillante, consenta di poter intraprendere brillantemente gli studi universitari, anche rivolgendosi alle scelta fornite dall’università reatina che sono rispondenti alle moderne esigenze, anche riferite all’occupazione ed alle richieste del mercato del lavoro. 
Alessandra Pasqualotto
 
 
 

08- IL MATTINO
Si chiama scienza la passione degli europei
I cittadini europei vogliono un Europa più forte sul fronte della scienza e in più capace di competere con gli Stati Uniti. Vogliono però che gli scienziati rispettino standard etici piuttosto rigidi. Lo hanno detto attraverso un corposo sondaggio condotto da Eurobarometro, l’organismo che studia le attitudini e i comportamenti degli europei, su un campione di quasi 33 mila cittadini del Vecchio Continente. Per la prima volta, a essere valutati sono stati non solo gli atteggiamenti dei membri dell’Europa a 25 paesi, ma anche quelli degli Stati candidati all’ingresso e di Svizzera, Islanda e Norvegia. Quello che emerge è una notevole fiducia nei confronti della scienza, che secondo il 77% degli intervistati, migliorerà il futuro delle prossime generazioni. La conferma viene dall’interesse nei temi scientifici, che viene dichiarato dal 78% del campione. Gli europei pensano anche che siano scienza e tecnologia i due motori che devono spingere la crescita economica del Vecchio Continente. Secondo il sondaggio, il 71% dei cittadini è d’accordo sul fatto che la ricerca basata sulla collaborazione tra i paesi membri sia di importanza crescente e il 59% vuole che l’Europa spenda di più sulla ricerca scientifica. Il 64% ritiene che solo applicando le tecnologie più avanzate l’economia possa diventare più competitiva e la stessa percentuale pensa che scienza e tecnologia giochino un ruolo importante nello sviluppo industriale moderno. Questo non significa, però, che i ricercatori debbano essere lasciati liberi di fare quello che vogliono. Il 59% ha ammesso di ritenere che la conoscenza scientifica a volte dia troppo potere agli scienziati e la stragrande maggioranza (l’82%) ritiene che i politici debbano imporre rigidi standard etici di ricerca. Politici che a loro volta però dovrebbero seguire di più (secondo il 73% del campione) i consigli degli scienziati. D’altro canto, gli europei si sentono poco informati sui progressi scientifici e vogliono saperne di più. Il 37% dice di sentirsi poco informato sulle scoperte scientifiche e solo il 10% pensa di essere bene informato. Negativo anche il giudizio sugli scienziati come divulgatori. Il 59% del campione ritiene che i ricercatori si sforzino poco di comunicare con l’opinione pubblica e il 16% che non lo facciano affatto. Un altro tema caldo è il ritardo nei confronti degli Usa, un ritardo vissuto male dai cittadini europei. Il 67 per cento dice infatti che troppi scienziati europei vanno a lavorare in America. Il 45% pensa che l’Europa sia più arretrata rispetto agli Usa nel formare nuovi scienziati, il 49% dice che è dietro agli Usa nell’applicare nuove tecnologie all’industria e il 51% che è dietro agli Usa nelle nuove scoperte scientifiche. Il 67 per cento ritiene che l’Europa debba guidare il mondo nel campo delle tecnologie e delle scienze. Rimangono alcune paure ben radicate. Molti pensano che la scienza e la tecnologia abbiano un impatto negativo sull’ambiente e una maggioranza solida ritiene che le tecnologie legate ai computer e all’automazione eliminino più posti di lavoro di quanti ne creino effettivamente. Infine, gli organismi geneticamente modificati continuano a essere temuti da molti europei. In media a considerare i cibi transgenici pericolosi sono il 54%, ma in Italia la percentuale sale al 63%, mentre a Cipro raggiunge l’88% e in Grecia l’80 per cento. 
Romeo Bassoli
 
 
 
 

09– LA SICILIA
Il punto
PALERMO
L'Università apre ai privati Il modello Dosac
Pietro Busetta
«Esempio importante ed azione intelligente». Così il rettore dell'Università, Giuseppe Silvestri ha definito l'accordo che ufficializza un nuovo polo di ricerca universitaria con sede nella clinica palermitana La Maddalena. Un accordo pubblico-privato, il primo in Sicilia tra un istituto universitario il Dosac (Dipartimento di oncologia sperimentale) e l'ospedale di via San Lorenzo, che è un Dipartimento oncologico di III livello. Diciassette docenti, tredici ricercatori e, per l'anno in corso, dieci laureandi, ogni mattina, invece che recarsi in viale delle scienze, andranno alla Maddalena, dove avranno a disposizione, in comodato d'uso, 800 metri quadri tra aule e laboratori per condurre ricerca e formazione nel campo oncologico. E' quasi una rivoluzione della quale sono artefici due testardi e determinati produttori di innovazione, anche organizzativa. Da un lato la Pucci Minafra, il direttore del dipartimento universitario, nota per la sua professionalità ma anche il coraggio che l'ha portata per anni in giro per il mondo. Dall'altra parte Guido Filosto, un ricercatore-imprenditore, che ha sempre creduto in un rapporto pubblico-privato virtuoso. A dare la benedizione un rettore che è riuscito, con calma e pazienza, a superare le tante resistenze ovvie e prevedibili, che prevedono che la migliore attività tra colleghi universitari non sia quella di fare qualcosa ma di far in modo che il tuo collega del corridoio di fronte non faccia nulla.
Ma torniamo all'accordo. Al di là della possibilità per il dipartimento Dosac di poter continuare ed implementare la ricerca e porsi come istituto di eccellenza nel panorama nazionale ed internazionale, il significato profondo di tale accordo sta nell'apertura di un nuovo corso. Che prevede che l'Università si apra al privato, scenda dalla sua torre d'avorio, e diventi struttura sinergica con il territorio. Non è facile per chi ha sempre ritenuto di «non doversi sporcare le mani» con società commerciali, che si prefiggono di conseguire utili e la cui stessa esistenza è conseguente ad un equilibrio tra costi e ricavi, mettersi in gioco e cercare collaborazioni. Ma in un momento in cui le risorse per l'università si riducono sempre di più, in cui i centri di eccellenza vengono costituiti , per lo più, nel centro nord, in cui la valutazione della ricerca viene impostata su parametri internazionali che presuppongono l'appartenenza o il collegamento con «lobbies» sopranazionali, il rischio di rimanere marginali e periferici è molto alto. Ed allora la dotazione di risorse, in momenti di ristrettezza, deve essere sempre più ampia, oltre che utilizzata al meglio. Quindi l'apertura al privato diventa fondamentale. E deve essere fatta con la sufficiente umiltà, delle strutture universitarie, che devono sapere che di tali accordi hanno assoluto bisogno. Ed allora le facoltà, i dipartimenti, i centri interdipartimentali devono trovare forme di sinergia esterne e su tale base devono essere valutati. Nel senso che chi è più bravo a trovare risorse e possibilità esterne deve essere valorizzato anche all'interno dell'Ateneo. Proporsi per gli assessorati, per le cliniche, per le poche aziende manifatturiere esistenti, per le tante aziende semi pubbliche, come interlocutori per ricerca e innovazione di processo e di prodotto diventa fondamentale. In realtà acqua sotto i ponti ne è passata e non siamo certi all'anno zero. E già vi sono dei programmi operativi. Uno di questi il consorzio Arca. Il progetto di tale consorzio, finanziato dal ministero delle attività produttive, costituito dall'Ateneo Palermitano, nel quale è inserito anche Sviluppo Italia, è quello di valorizzare, da un punto di vista commerciale, alcuni risultati di ricerca conseguiti. Quindi un lavoro di collegamento importante con il mondo della produzione.

Questionnaire and social

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