Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 August 2005
UFFICIO STAMPA
Università degli Studi di Cagliari
1 - L’UNIONE SARDA
Casu marzu, i vermi avranno il bollino dop
L'Università di Sassari crea in laboratorio un allevamento della mosca casearia
Casu marzu, i vermi avranno il bollino dell'Unione europea. A Ossi si è insediato il comitato promotore per ottenere il marchio Dop (Denominazione di origine protetta). Per superare il duro esame di Bruxelles in materia di igiene e di salubrità, il comitato ha chiesto la collaborazione dell'Università di Sassari per riprodurre in laboratorio un allevamento della mosca casearia le cui larve portano alla produzione del formaggio marcio, una crema piccante da spalmare sul pane. Roba che sino a ieri era da carbonari del gusto.
 
2 - L’UNIONE SARDA
Casu marzu, vermi col bollino
Agroalimentare. Insetti allevati in laboratorio consentiranno di rispettare le norme igieniche della Ue
Il formaggio marcio in lizza per il marchio Dop  Da pietanza per carbonari del gusto a prelibatezza degna del passaporto europeo Dop. Grazie anche a un "allevamento" di mosche casearie. Su casu marzu, il mitico formaggio con i vermi, piccante e da spalmare sul pane carasau, è in lizza per la Denominazione di origine protetta. Sdoganato un anno fa sulla Gazzetta ufficiale, che lo aveva inserito (anche grazie all'Ersat) tra i 4.006 prodotti agroalimentari tradizionali italiani (154 Made in Sardegna), il formaggio marcio ha già il suo comitato promotore (con sede a Ossi), primo passo della lunga trafila burocratica che vale la certificazione comunitaria. Il comitatoCon l'obiettivo di dare prospettive commerciali su ampia scala al prodotto, la Cna sarda alimentare, la Cooperativa allevatori villanovesi (di Villanova Monteleone), la Genuina di Ploaghe, oltre ad alcuni privati che producono formaggio marcio, hanno costituito un comitato. Ne fanno parte anche tutti i centri della Comunità montana numero uno. La ricercaI lavori sono iniziati su iniziativa dell'Università di Sassari, facoltà di Veterinaria. Il progetto è stato finanziato con la misura 4.11 - annualità 2004 - del Por Sardegna, azione 2, "Commercializzazione dei prodotti agricoli di qualità". Per ottenere la Dop sarà necessario un disciplinare di produzione, un logo, una relazione storico-tecnica. Quanto al disciplinare, l'aspetto fondamentale è la rispondenza a requisiti igienico-sanitari. Su casu marzu (noto anche come casu frazigu, casu becciu, casu fattittu, hasu muhidu) viene tradizionalmente ottenuto in modo naturale quando gli adulti dell'insetto Phiophila casei infestano le forme di formaggio. Le larve fanno il resto. Mosche in allevamentoPer concorrere alla Dop è necessario avere regole certe, nel rispetto dell'igiene. Ecco perché il comitato che ha sede a Ossi ha incaricato l'istituto di Entomologia agraria di Sassari di realizzare un allevamento di Phiophila casei in un ambiente controllato. Obiettivo: ottenere il pieno controllo e l'igienizzazione dell'intero processo produttivo. Qualche curiosità. Con temperature medie di 30-35 gradi, una generazione di insetti di compie in 8-10 giorni. La tradizione è salva e il formaggio spalmabile con tanto di vermi è servito. A Ossi e non solo ci credono: la Dop può arrivare. Con prospettive di mercato tuttora imprevedibili. Ravioli d'OgliastraTra i prodotti alimentari in lizza per una certificazione europea ci sono anche i culurgionis d'Ogliastra, che puntano all'Igp, Indicazione geografica protetta. «L'idea è nata due anni fa», dice Giorgio Ladu, presidente della Cna Ogliastra. «Si voleva creare un marchio forte per tutelare questo prodotto e garantirne l'origine. In un secondo momento», aggiunge Ladu, «abbiamo coinvolto altri coprotagonisti». Così, nei giorni scorsi, con la Cna, hanno costituito il comitato promotore la Provincia d'Ogliastra, la Confartigianato e la Coldiretti. Ora si passa al disciplinare, la bibbia per i culurgiones a prova di imitazione.
Emanuele Dessì
 
 

3 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 33 - Inserto Estate
Nelle librerie dell’isola il nuovo numero della rivista Mathesis
SASSARI. Un ricordo di Martino Cambula e delle sue ricerche filosofiche, curato da Dario Antiseri, e interventi di Francesco Sircana sulla storia delle scienze e delle tecniche secondo Jean Paul Sartre, di Paolo Ugo Pinna Parpaglia sui concorsi universitari di prima e seconda fascia, e, da parte di Mario Fadda, sull’incidenza dell’uomo sugli equilibri naturali e gli organismi geneticamente modificati. Il quarto numero della rivista semestrale «Mathesis-Dialogo tra saperi», dell’Associazione sassarese di filosofia e scienza, diretta da Federico Francioni, concentra l’attenzione su questi temi. Il dialogo tra settori diversi delle indagini filosofiche e scientifiche è il motivo ispiratore della rivista che riporta in copertina un ritratto di Jean Paul Sartre, nel centenario della nascita. Una ricorrenza richiamata in un convegno tenuto a Sassari, al liceo scientifico «Spano», su cui si sofferma «Mathesis» con una relazione di Mariella Rassu.

4 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 13 - Attualità
Ecco la matita intelligente
Corregge l’errore mentre scrive
Tre studenti della facolta di telecomunicazioni dell’Università americana di Beirut hanno annunciato di aver inventato una «matita intelligente», in grado di correggere gli errori di ortogafia. Marwa Abdel Baki, Mansour Mansour e Rosalie Saba hanno messo a punto una matita dotata di micro schermo e di un dizionario elettronico.
 
5 – LA NUOVA SARDEGNA
7 agosto 2005
Pagina 7 – Provincia di Cagliari
Medie e superiori, contro la dispersione investire in cultura
CARBONIA. Era l’11 per cento nelle scuole medie inferiori nel 2001, ed è salita nel 2003 al 15 per cento, dove da due anni si è stabilizzata. Ma dispersione scolastica è sempre un fenomeno allarmante, impostosi con prepotenza all’attenzione dell’amministrazione comunale, che sta cercando di mettere in campo progetti in grado di provocare una inversione di tendenza. Il problema non è limitato alle medie inferiori. La dispersione, intesa come bocciature e abbandoni scolastici, negli istituti superiori, è nelle superiori preoccupante. Nel giro di pochi anni si è passati da una percentuale del 21 per cento al 27 per cento. Come dire che uno studente su quattro iscritto al primo anno di una qualunque scuola superiore non arriva al traguardo. Se si mettono insieme i due dati statistici ci si rende conto che solo due studenti su tre riescono a completare il ciclo di studi e che, guardando all’università, dove la «morte» scolastica ha percentuali enormi, solo il 25 per cento di studenti della città riesce ad arrivare all laurea. «È un dato drammatico a cui bisogna prestare attenzione - ha commentato Bruno Saba, dell’Insar -. Provincia e amministrazione devono investire nella cultura, aiutando i giovani nel loro percorso di studi. Non si può non osservare che gran parte degli abbandoni universitari dipendono da problemi economici. Studiare fuori sede costa, e non poco, Non tutte le famiglie possono consentirsi una spesa che appare prevalente rispetto al complesso delle spese della famiglia, assorbendo una quota di reddito enorme».(g.f.n.)
 
6 – LA NUOVA SARDEGNA
6 agosto 2005
Pagina 1 – Cagliari
UNIVERSITA’
“Lingue” diventa digitale
Per gli studenti arriva la fine della diaspora
Positivo il test con gli “Erasmus”
CAGLIARI. Il centro linguistico d’ateneo si rinnova: ieri mattina è stato inaugurato il suo fiore all’occhiello a Sa Duchessa. Tecnologia digitale, monitor ultrapiatti e maxi schermo collegato in rete ai computer. A sperimentare le novità sono stati diciassette studenti Erasmus, che già questa settimana hanno iniziato un corso di italiano per stranieri. Ma si moltiplicano anche gli spazi di apprendimento e se prima per fare due ore di inglese o di tedesco bisognava girovagare da una facoltà all’altra alla ricerca di un’aula libera, ora l’offerta formativa ha i suoi laboratori. Quarantacinque postazioni a Monserrato, quaranta nel palazzo delle scienze e trenta nella facoltà di Ingegneria: «L’anno scorso capitava che dovessimo fare le lezioni nella scuola Alagon in via Abruzzi o in altre strutture - ha detto Laura Jottini direttrice del centro - da settembre questo problema non dovrebbe più verificarsi e docenti, tutor e allievi potranno incontrarsi sempre nelle stesse strutture. Poi da quando la facoltà di Lingue si è trasferita in via San Giorgio abbiamo a disposizione sei laboratori anche in viale San Vincenzo».  Il rettore Pasquale Mistretta si è detto soddisfatto per queste innovazioni: «Siamo al passo con altri atenei italiani e questo sarà un altro tassello che ci permetterà di rispondere alle esigenze di internazionalizzazione, indispensabili al giorno d’oggi».  I corsi di lingue anche quest’anno andranno dal livello per principianti a quello avanzato a seconda delle necessità, sia che si debba rispolverare il lessico arrugginito, sia per imparare da zero un nuovo idioma. Inglese, francese, spagnolo, portoghese, tedesco o catalano, ma anche lingue extraeuropee come arabo, turco, cinese o giapponese: «L’anno scorso abbiamo avuto tante richieste per arabo e giapponese - prosegue la Jottini - quest’anno speriamo di riuscire a sponsorizzare anche cinese e turco».  I corsi saranno al massimo di cinquanta ore e al termine verrà rilasciato un attestato di frequenza e di profitto per chi avrà frequentato almeno l’ottanta per cento delle lezioni. Sono previsti test d’ingresso per chi ha già iniziato lo studio di una lingua e per scegliere il corso più appropriato. I costi dei corsi sono aumentati quasi del quaranta per cento. (c.p) 
 
7 – LA NUOVA SARDEGNA
6 agosto 2005
Pagina 19 - Sassari
L’ultimo saluto a Sandro Bucarelli
SASSARI. E’ morto giovedì mattina, alle due, stroncato da un infarto nella sua casa di Sa Tiacca, nelle campagne di Quartu, il professor Sandro Bucarelli, 61 anni, di Cagliari, direttore dell’Istituto di Medicina legale dell’università di Sassari.  A Sassari da dieci anni, dove era molto conosciuto e stimato, dal prossimo anno accademico il professor Bucarelli avrebbe dovuto lasciare la città di Sassari per andare ad occupare la cattedra di professore all’Istituto di Medicina legale dell’Università di Cagliari.  I funerali del professor Sandro Bucarelli si sono svolti ieri pomeriggio a Cagliari, nella parrocchia di San Giacomo. 
 
8 – LA NUOVA SARDEGNA
6 agosto 2005
Prima pagina
Una rete di supercomputer
Approvato il progetto sardo per elaboratori velocissimi
CAGLIARI. Si chiama Cybersar ma non è il titolo di un libro di fantascienza, bensì di un avveniristico progetto per la creazione di un super computer in rete. Il progetto, presentato dal consorzio sardo Cosmolab, ha ottenuto il miglior punteggio da parte del ministro dell’Istruzione, università e ricerca e sarà finanziato con nove milioni di euro su dodici di costo complessivo. Periodicamente i computer aumentano la loro potenza. Da qui l’idea di Cybersar: di creare una rete di poli di calcolo ad alte prestazioni. La trasmissione dei dati via internet comporta un sistema di reti e, in questo caso, di fibre ottiche delicate, di utilizzazione dei laser e di algoritmi (sistemi di calcolo) molto sofisticati. Da qui l’ipotesi di unire competenze diverse per ottenere l’obiettivo prefissato. Così il Crs4, il centro di calcolo del parco scientifico e tecnologico sardo Solaris, ha coinvolto l’università di Cagliari e di Sassari, l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Inaf), quello di astrofisica e Tiscali. Tutti assieme hanno creato il consorzio Cosmolab, hanno messo a punto il progetto e hanno partecipato al bando europeo gestito dal ministero.
Roberto Paracchini
 
9 – LA NUOVA SARDEGNA
6 agosto 2005
Pagina 6 – Sardegna
Cybersar, rete di supercomputer
Il progetto del Crs4 sarà finanziato dal ministero della ricerca Centro di calcolo ad altissime prestazioni sparso per il mondo
Un’idea geniale basata sul fatto che è più facile velocizzare i network che i singoli elaboratori
CAGLIARI. Si chiama Cybersar ma non è il titolo di un film di fantascienza, ma un avveniristico progetto per creare un super computer in rete. Il progetto, presentato dal consorzio sardo Cosmolab, ha ottenuto il miglior punteggio dal Miur e sarà finanziato con 9 milioni su 12 di costo complessivo.  Periodicamente i computer aumentano la loro potenza. E questo è proprio il problema dei problemi su cui si arrovellano plotoni di ricercatori. Da qui l’idea di Cybersar: quella di creare una rete di poli di calcolo ad alte prestazioni. In apparenza l’idea sembra l’uovo di Colombo: uniamo le forze e, assieme, otteremo un risultato superiore. Di fatto la realizzazione di questo principio non è così facile. Tutt’altro. La trasmissione dei dati via internet comporta un sistema di reti e, in questo caso, di fibre ottiche dedicate, di utilizzazione dei laser e di algoritmi (sistemi di calcolo) molto sofisticati. Da qui l’ipotesi di unire competenze diverse e qualificate per ottenere l’obiettivo. Così il Crs4, il centro di calcolo del parco scientifico e tecnologico sardo Solaris, ha coinvolto l’università di Cagliari e di Sassari, l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Inaf), quello di astrofisica e Tiscali. Assieme hanno creato il consorzio Cosmolab, messo a punto il progetto e partecipato al bando europeo gestito dal ministero della Ricerca.  Ma perchè puntare sulla realizzazione di una rete di computer? «Perchè si è visto - spiega Gian Luigi Zanetti, vice presidente del comitato scientifico di Cosmolab - che il modo classico per aumentare la velocità dei computer, ovvero il potenziamento e l’innovazione dei processori, ha dei limiti. Col passare del tempo, infatti, tende a rallentare».  Gli addetti ai lavori parlano di legge di Moore, che prende il nome da un signore, Gordon Moore, cofondatore e presidente dell’Intel che, nel 1964, disse che la potenza di calcolo dei computer sarebbe raddoppiata ogni diciotto mesi. E l’azzeccò. Stupefacente il fatto che l’intuizione di Moore si basava su pochi anni di esperienza nella produzione dei primi circuiti integrati, prima ancora dell’invenzione dei microprocessori. «Stiamo producendo un transistor per ogni formica esitente», affermò allora. Per decenni la sua legge ha retto bene. In questi ultimi anni, però, il periodo di raddoppio si sta dilatando per una serie di motivi dovuti soprattutto alla continua miniaturizzazione. Si è passati da diciotto mesi a venti-ventiquattro. Da cui la ricerca di altre strade per aumentare le potenze di calcolo. Una è quella dei così detti computer quantistici, ma si tratta di ipotesi ancora teoriche. Un’altra è quella, su cui lavorano diverse equipe internazionali, per trovare le modalità tecnologiche per ottimizzare la ‘collaborazione’ tra i vari computer, ovvero creare una rete che ‘viaggi veloci’ in internet. «Oggi vediamo - spiega Zanetti - che le tecnologie legate ai collegamenti in rete si stanno affinando sempre più, tanto che raddoppiano la loro velocità di trasmissione ogni sedici-diciotto mesi. Un tempo inferiore a quello dei processori». In pratcda ci si sta accorgendo che è più facile operare sulla rete che non sul potenziamento interno del computer. Scaricare dalla propria memoria diventa più oneroso, in termini di tempo, che acquisire da un altro computer, seppure molto distante da noi. Ma non solo, le potenzialità sono molto maggiori: se si opera con una rete e si vogliono calcolare alcuni dati relativi, ad esempio, a una super nova, il team di computer permetterà che ogni centro di calcolo collegato elabori una parte dei dati per poi riconnetterli tra loro.  Cybersar costituirà, secondo il progetto, un centro aggregato di punte di eccellenza di calcolo e si candiderà a diventare punto di riferimento mondiale per progetti che necessitano super velocità. Il tutto permetterà di supportare complesse ricerche che vanno dallo spazio profondo ai misteri della biomedicina.
Roberto Paracchini
 
 
10 – LA NUOVA SARDEGNA
4 agosto 2005
Pagina 5 – Cagliari
L’università sarà più forte con la ricerca
Dalla Regione un progetto al Consorzio 21 Anche la Provincia vuole entrare nell’Ausi
IGLESIAS. L’università non cede alle difficoltà economico-finanziarie dell’Ausi (Associazione Università per il Sulcis Iglesiente) e conferma per il prossimo anno accademico (2005-2006) i tre corsi di laurea che da alcuni anni sono seguiti da decine di studenti. Il presidente dell’associazione Ilio Salvatori, alla presenza di Giorgio Piccaluga, del sindaco Pier Luigi Carta e di altri docenti, ha presentato la situazione dei tre corsi di studi (Scienza dei materiali, Informatica e Ingegneria ambientale) che stanno riscuotendo l’interesse degli studenti universitari del territorio, della Sardegna e di altre regioni.  Il problema più urgente da risolvere è sempre reperire risorse finanziarie per garantire a studenti, docenti e personale le risorse necessarie per la richiesta della nuova Provincia a diventare socio dell’Ausi. Insomma i responsabili della giunta dell’ente intermedio hanno ritenuto importante garantire alle tre facoltà operanti a palazzo Bellavista, a Monteponi, una una tantum in grado di fare quadrare i conti. Ma c’è anche l’interesse della giunta regionale a far crescere Monteponi, oltre che come centro di formazione culturale, come centro regionale di ricerca.  La giunta Soru ha dato mandato al Consorzio 21 di elaborare un progetto perché Monteponi con Serbariu diventi distretto tecnologico del Sulcis Iglesiente: una commissione sta già lavorando per dare vita a questo polo tecnologico. «Indubbiamente Monteponi - ha detto Giorgio Piccaluga - non può essere concepito come centro universitario in grado di consentire ad una decina di giovani la laurea. Occorre che si faccia ricerca e la giunta regionale ha in mente di creare le basi perché le gallerie, le montagne rosse, i laboratori diventino supporti per effettuare indagini avanzate nei nuovi materiali e in settori che sono nelle nostre gallerie è possibile effettuare». In definitiva Serbariu diventerebbe il polo di ricerca per il carbone mentre a Bellavista e negli edifici che lo circondano si faranno misurazioni di bassa radioattività. In questi anni l’università del Sulcis Iglesiente ha consegnato centinaia di lauree e sono pochi, quelli di fresca nomina a dottore, a non aver trovato lavoro. I laureati in Scienza dei materiali sono i più ricercati e trovano, quasi sempre, nelle aziende dove hanno effettuato il tirocinio. Non mancano altre importanti aspirazioni per l’avvio di altri corsi di laurea ma in periodo di vacche magre è bene accontentarsi.  In tema di reperimento di risorse economiche l’Ausi ha invitato anche il parco geominerario della Sardegna a sostenere l’iniziativa. «Il Parco - ha aggiunto Pier Luigi Carta - non è solo un fatto di ripristino ambientale o di messa in sicurezza dei siti dimessi ma è anche una ricerca storica dhe deve durare nel tempo e l’università è in grado di svolgere questo ruolo con l’intervento di soggetti esterni. Per quanto riguarda il Comune di Iglesias garantiamo la massima solidarietà e interventi concreti».  A ottobre comunque l’anno accademico partirà regolarmente e si spera che i progetti che il Consorzio 21 sta predisponendo siano pronti. E.A. 
 
 
11 – LA NUOVA SARDEGNA
3 agosto 2005
Pagina 27 – Sassari
Pubblicato il piano di attività per “Produzioni animali”
Arriva il nulla osta per l’università: Ozieri ha il suo primo corso di laurea
OZIERI. Con la pubblicazione del programma di attività dell’università di Sassari, dove risulta inserito il corso di laurea triennale in “Produzioni animali - Gestione e allevamento degli equini” da tenersi a Ozieri, si conclude positivamente la tormentata vicenda per l’istituzione in città di una sede periferica dell’ateneo sassarese. A manifestare soddisfazione per il traguardo raggiunto è il sindaco.  Giovanni Cubeddu si è impegnato strenuamente per ottenere l’avvio del predetto corso e per l’ottenimento delle risorse necessarie da parte del ministero dell’Università. «Non nascondo che ho dovuto marcare stretto il titolare e i più alti funzionari del dicastero, ma grazie ad alcuni amici e al sostegno del governo siamo riusciti a portare termine questo che ritengo il punto più qualificato del programma che ci siamo impegnati a realizzare come amministrazione comunale».  Il primo cittadino indica nell’acquisizione dello stanziamento consolidato di 500 mila euro il risultato più importante importante della battaglia. La somma consentirà, infatti, di mantenere in vita il corso anche nel futuro. «Tale risultato sarà ulteriormente concretizzato - spiega Cubeddu -, grazie al Consorzio di gestione che stiamo costituendo insieme all’Unire, alla Fise, all’Incremento ippico, all’Asl e diversi istituti di credito». Per il capo dell’amministrazione l’avvio del corso universitario interviene, da un lato, a consolidare il ruolo di Ozieri per i servizi di istruzione e scolastici - l’università era l’unico tassello mancante nel sistema didattico cittadino - e dall’altro consente di ottenere una formazione adeguata alla vocazione agro- zootecnica del territorio con nuove prospettive occupazionali per i giovani locali. «Non va neanche sottovalutato, dice ancora Giovanni Cubeddu, il beneficio indotto per la collettività. Infatti trenta studenti dovranno vivere ad Ozieri con ricadute economiche positive e la possibilità per gli studenti locali e del territorio di frequentare un corso di laurea senza far gravare sulle famiglie le spese relative ad un soggiorno in trasferta». Buone le prospettive per l’adesione al corso. «Da quanto ci risulta - spiega Cubeddu -, vi è una buona aspettativa da parte dei giovani. Credo quindi che sarà necessaria una selezione per individuare i trenta studenti che potranno frequentare le lezioni».
Angela Farina 
 
 
12 – LA NUOVA SARDEGNA
2 agosto 2005
Pagina 1 -  Nuoro
Arrivano gli esperti in governance
L’università nuorese promuove un master in governo locale
NUORO. Si prepara a sfornare i primi 30 «figli della Bassanini», il consorzio universitario nuorese. I futuri esperti di un modo molto meno polveroso e antiquato di gestire la pubblica amministrazione. Fatto di progetti, capacità di attrarre fondi e soprattutto semplificazione. Ci vorranno 285 ore di lezione a partire da ottobre, altre 1200 circa di seminari, stage e lavori di gruppo, ma alla fine i professionisti dovrebbero essere pronti. Dall’autunno partirà, infatti, nella sede del consorzio in via Salaris, il master in «Governance multilivello» aperto a tutti i laureati triennali in Scienze giuridiche, Scienze dei servizi giuridici o Scienza dell’amministrazione. «È uno dei pochi in Italia di questo genere e su questo argomento. È una tappa intermedia per arrivare ad avere un corso di laurea specialistico in questa disciplina hanno spiegato ieri mattina il presidente del consorzio universitario, Bachisio Porru, il direttore del master, Gianmario Demuro e il preside del corso di laurea di primo livello in Scienza dell’amministrazione, Gianfranco Bottazzi. Un piccolo primato, insomma, per il consorzio universitario barbaricino. Quasi una scommessa che prelude, però, a sogni ben più ambiziosi. «Riteniamo - ha detto Porru - che in Sardegna ci sia spazio per un terzo polo universitario nuorese, e che si finisca di parlare di gemmazione. Che ci sia spazio per un ateneo molto specializzato e competitivo in due settori: ambiente e pubblica amministrazione». Così, dunque, da ottobre si parte con il primo master in Governance. È la prima iniziativa, tra l’altro, in cui la facoltà di Giurisprudenza di Cagliari collabora con il consorzio di via Salaris. Sarà proprio Giurisprudenza, infatti, a nominare il corpo docente del master che verrà invece relizzato e organizzato per intero con fondi del Consorzio in collaborazione con il corso di laurea in primo livello in Scienza dell’amministrazione. Gli ammessi a frequentare il master sono massimo trenta. Requisito fondamentale il possesso di una laurea triennale in Scienze giruidiche o Scienze dell’amministrazione. Per l’ammissione al corso, nel caso che le domande fossero superiori a 30, è richiesto il superamento di un colloquio e la valutazione del curriculum vitae. L’eventuale colloquio si terrà il 27 settembre 2005, alle 9.30 in via Salaris. Le domande di ammissione (a cui va allegato il curriculum e i titoli in possesso) devono essere presentate o inviate unicamente per raccomandata con ricevuta di ritorno entro il 20 settembre 2005, a questo indirizzo: Università degli studi di Cagliari, segreteria scuola di specializzazione, via Università 40, 09124 Cagliari. In caso di richiesta di iscrizione di studenti stranieri, a loro saranno riservati 3 posti. La quota di iscrizione al master è di 1250 euro. Tra le materie insegnate ci sono: diritto costituzionale, amministrativo ed europeo, e-government e informatica giuridica, tecniche di semplificazione amministrativa, economia e organizzazione aziendale, analisi di bilancio pubblico e controlli di gestione, tecniche di negoziato per la pubblica amministrazione (psicologia del lavoro e delle organizzazioni), sociologia dell’organizzazione.
Valeria Gianoglio
 
13 – LA NUOVA SARDEGNA
1 agosto 2005
Pagina 16 - Nazionale
Cagliari ha la sua Fenice: risorge il vecchio Civico
Da oggi a giovedì blocco del traffico in via Università per l’inizio dei lavori
Via al recupero delle mura bombardate del teatro Nel progetto anche uno spazio per recite all’aperto
CAGLIARI. Gli spettatori potranno guardare le stelle. Molti, per età, ignari del fatto che sessantadue anni fa da quel cielo cadde una grandinata di bombe che distrusse il teatro cittadino più amato dai cagliaritani: il civico di via Università, in Castello. Con gli anni la città è risorta o, almeno, ricostruita. Quel teatro, invece, no. È rimasto un mucchio di ruderi con quattro mura, erbacce e alberi al suo interno. Oggi inizia una nuova era: comincia il recupero. E sino a giovedì, per permettere il trasporto di quel che serve per ridare un volto al vecchio teatro, via Università sarà chiusa al traffico dalle 7,30 alle 17.  Quelle mura, da diroccate diventerenno quasi un monumento: un ricordo del passato che indicherà e delimiterà un nuovo spazio per spettacoli: un teatro all’aperto. L’idea è quella di creare una struttura per per piece teatrali, recital di poesie e altro, ma sempre con le stelle come tetto.  Dopo anni di attese l’amministrazione comunale è riuscita a trovare i finanziamenti per la riqualificazione di quello spazio. Si tratta di un progetto di intervento modulare, il che vuol dire che si può fare una cosa oggi e se ne potrà aggiungere una, o altre, domani quando le esigenze cresceranno o si saranno nuove possibilità economiche. Una volta individuati i fondi, lo spazio era stato pulito, in attesa dell’intervento di ristrutturazione. Ora si comincia con un teatro all’aperto. «L’obiettivo è quello di far diventare il vecchio teatro civico uno spazio per piccoli spettacoli di qualità (recital di poesie o piccola prosa), sullo stile di Nora», ha spiegato più volte il sindaco Emilio Floris.  Nel 2003 c’è stato l’anniversario dei due bombardamenti su Cagliari, di cui le mura diroccate del vecchio civico sono sempre state una eloquente testimonainza anche per i più giovani. Il progetto, i cui lavori inizieranno oggi, prevede il consolidamento e la ristrutturazione delle pareti tuttora esistenti, che resteranno come testimonianza storica, e la realizzazione di un teatro all’aperto per spettacoli tipo «poeti sotto le stelle», di circa 350 posti. In più: è previsto uno spazio espositivo (una sorta di mostra permanente, all’inizio sui bombardamenti cittadini) da situarsi all’interno dell’ex torre del palazzo Zapata.  Il finanziamento per il teatro è di circa 2 milioni e 600 mila euro e proviene dai fondi europei del Por, tramite Regione. Trattandosi di un’area completamente devastata, è stato fatto un appalto integrato in cui l’impresa ha preparato il progetto esecutivo. In seguito, una volta realizzato lo spazio aperto, se l’amministrazione avrà i fondi e se lo riterrà opportuno, potrebbe - come accennato - completare la ristrutturazione e recuperare per intero l’edificio.  Dopo oltre mezzo secolo di oblio, del vecchio civico si era riparlato nel gennaio di cinque anni e mezzo fa con la proposta dell’allora assessore regionale alla Pubblica istruzione, Pasquale Onida, che ne aveva ipotizzato il recupero completo. Una scelta fatta propria, anche dall’allora sindaco Mariano Delogu. L’obiettivo era quello di dare una risposta «immediata e determinata» al problema degli spazi teatrali di Cagliari. Oggi i finanziamenti disponibili non consentono, però, un intervento completo, ma di un primo passo avanti.  L’intervento sul civico si inserisce, per il Comune, in una serie di opere su Castello e le antiche mura. Tra queste c’è il percorso pedonale sotto le mura del rione feudale, dalla passeggiata coperta del Bastione sino al secondo ascensore di Terrapieno. L’opera si inquadra nel piano particolareggiato di ‘Sistemazione e riqualificazione dei percorsi verdi circostanti circostanti il quartiere di Castello’, richiederà una spesa complessiva di un milione e 807 mila euro. Ed è anch’essa finanziati dalla Regione con il piano integrato d’area ‘Sistema dei colli’. Poi è previsto il restauro del bastione del Belice, dalla Torre dell’Elefante alla Porta dei Leoni, per un importo di poco superiore ai tre milioni di euro (parte di questi lavori si stanno realizzando). Il restauro della facciata della chiesa di San Giuseppe degli Scolopi (proprio accanto alla Torre dell’Elefante) per un importo di oltre 157mila euro. Il completamento degli scavi archeologici, delle opere di restauro e valorizzazione del complesso ecclesiale di Sant’Agostino (tra via Baylle e il largo Carlo Felice) per un importo complessivo di 500mila, in parte finanziati dalla Regione e per il resto (77.469 euro) a carico del bilancio comunale. Tutti progetti per i quali sono state avviate le procedure per l’affidamento degli appalti.  L’inizio dei lavori per il vecchio civico, però rappresentanto un passo particolare - per i ricordi che contiene - per la città e, assieme al recupero del teatro Massimo come teatro di prosa di 800-900 posti, completerà la dotazione cittadina di spazi per gli spettacoli. (r.p.) 
 
 

 
14 – IL MESSAGGERO
NUMEROSE BORSE DI STUDIO per partecipare ai corsi di dottorato di ricerca indetti dall’Università del Molise per l’anno accademico 2005/2006. Ai corsi, della durata di tre anni, si accede mediante concorsi per esami. I requisiti richiesti per la partecipazione sono elencati nella G.U. 56 del 15-7-05. Le domande devono essere inviate entro il 26-8-05.
12 BORSE DI STUDIO per partecipare ai corsi di dottorato di ricerca, relativi all’anno accademico 2005/2006, indetti dalla Libera Università di Bolzano. Ai corsi, di durata triennale, si accede mediante concorsi per esami e/o per titoli. Sette borse riguardano la disciplina scientifica delle scienze e tecnologie informatiche, le altre cinque quella della pedagogia generale, sociale e didattica generale. I requisiti richiesti per la partecipazione sono elencati nella G.U. 57 del 19-7-05. Le domande devono essere inviate entro il 30-9-05.
NUMEROSE BORSE DI STUDIO, in varie discipline scientifiche, per partecipare ai corsi di dottorato di ricerca indetti dall’Università della Calabria per l’anno accademico 2005-2006. I requisiti richiesti per la partecipazione sono elencati nella G.U. 57 del 19-7-05. Ai corsi si accede mediante concorsi per esami. Il termine per la presentazione delle domande scade il 12-9-05.
3 posti di RICERCATORE UNIVERSITARIO . Si tratta di una procedura di valutazione comparativa.
Avviso di vacanza di 2 posti di PROFESSORE UNIVERSITARIO di prima fascia da coprire mediante trasferimento.
Gli ultimi due concorsi sono indetti dall’Università “La Sapienza” di Roma e riguardano varie discipline scientifiche, come indicato nella G.U. 57 del 19-7-05. Le domande devono essere inviate entro il 18-8-05.
 
 

15 – IL TEMPO
UNIVERSITÀ
Infermieristica per 50 studenti, al via le iscrizioni
L’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con l’ateneo molisano e la Asl 3 Centro Molise, ha attivato le iscrizioni al Corso di laurea in Infermieristica (sede di Campobasso) per l’anno 2005/2006: posti disponibili n. 50; svolgimento della prova di ammissione 08//09/2005 a Roma; termini di iscrizione alla prova 31/08/2005. Modalità di iscrizione: accedere al sito www.uniroma1.it; cliccare su area studenti; cliccare su corsi di laurea 2005/2006; su scegliere facoltà cliccare su medicina e chirurgia 1; su tipo di laurea cliccare su lauree triennali; cliccare su trova corsi; cliccare su infermieristica (corso di laurea U); iscriversi alla prova seguendo le istruzioni riportate e scaricare il modulo personalizzato con il quale si può procedere al versamento di euro 26,00 presso la banca di Roma. Per l’accesso alla prova farà fede la ricevuta di versamento rilasciata dalla banca da esibire il giorno 08/09/2005. 
 
 

16 – LA SICILIA
Il dibattito sugli uffici stampa nella pubblica amministrazione
Al giornalista è richiesto il rispetto della verità e delle persone. Ma l'on. Salvo Fleres scrive («La Sicilia» 7 agosto 2005) come politico e per questo si consente di distorcere le posizioni di coloro di cui pensa male, come orgogliosamente proclama, e di attaccarli con uno stile che non aiuta il confronto.
Dal suo intervento sembrerebbe che mi opponga a una prospettiva di stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione. Falso. È vero semmai il contrario. Sono per regole chiare, trasparenti e condivise. E sono per una soluzione giusta per i precari storici come dimostrano le cose che ho fatto di concerto con il sindacato (dall'intesa con l'Anci al sostegno dato all'avvio della concertazione con la Regione). Piuttosto devo rilevare che, finiti i fuochi d'artificio, non sono riuscito a rintracciare nella proposta legislativa dell'on. Fleres e dell'on. Giovanni Barbagallo la parte in cui si parla di stabilizzazione degli addetti stampa precari degli enti locali, che sono figli di Dio (né minore né maggiore) al pari degli altri. Mi sono distratto o il testo dice una cosa diversa dagli annunci dati con gli squilli di tromba?
Nel mio unico intervento che, per usare parole sue, ha tanto inorridito il vice presidente dell'Ars segnalavo il rischio che l'iniziativa potesse creare problemi alla concertazione in corso con la Regione. Lo confermo pensando anche al modo in cui, girando attorno al tema degli uffici stampa, l'on. Fleres si sta infilando con le scarpe chiodate dentro questioni che riguardano i rapporti interni agli organismi di tutela e di rappresentanza dei giornalisti siciliani. E lo sta facendo, da politico, schierandosi con un pezzo del sindacato (in un fase preparatoria del congresso) e dialogando con una componente dell'Ordine.
Ignora e anzi attacca, con un'eleganza che si qualifica da sé, il segretario regionale dell'Assostampa e l'Ordine ma soprattutto il suo presidente. Sul quale farebbe bene a raccogliere informazioni meno orecchiate. Altrimenti saprebbe che non ha incarichi, ha esaurito da tempo il suo rapporto a reddito zero con l'Università, non ha insegnato in master a pagamento e da quasi 20 anni ha una collaborazione giornalistica regolarmente autorizzata. E, contrariamente a quello che pensa l'on. Fleres, del rapporto con l'Università non ritiene di doversi proprio vergognare.
Quanto alla legge che ha regolato la sua assunzione vorrei ricordare che all'epoca era l'unica norma in materia. È una legge del 1976 (le successive modifiche hanno riguardato solo il numero dei componenti dell'ufficio e il loro trattamento). Altre epoche. Nel frattempo, forse, lo spirito del mondo è cambiato. E non ho detto che sia incostituzionale, il dubbio (ma non vorrei insistere più di tanto) riguarda solo il testo di Fleres.
Il quale non vuole, come vedo, raccogliere il saggio invito del presidente della Regione: andate in ferie, riparliamone a settembre. Chissà se, stemperando le polemiche e recuperando un po' di stile, sia possibile fare ripartire la riflessione con argomenti più seri.
Franco Nicastro, presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia
 

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