Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 August 2005
 Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
1 – L’Unione Sarda
Pagina 5 – Cronaca regionale
Sbocco per cento laureati
Cento posti, figure che andranno a occupare aree specialistiche «e innovative», sostiene l'assessore agli Affari generali, Massimo Dadea. In questi giorni, hanno preso il via le procedure per un centinaio di assunzioni alla Regione che riguardano i servizi informatici e l'informazione, le politiche comunitarie, l'area economico-finanziaria e lo sviluppo del territorio, i beni culturali e il patrimonio storico, archeologico e artistico e, infine, le politiche ambientali e infrastrutture. I funzionari (di categoria D1) saranno 2 informatici con competenze nella gestione di reti; 3 tecnici con competenze in statistica; 3 tecnici con competenze in trasporti; 5 tecnici con competenze di web master; 6 tecnici con competenze in tutela ambientale; 12 esperti in materie economiche e finanziarie; 15 amministrativi con competenze in diritto comunitario e internazionale e 16 tecnici con competenze in office automation. Un super-concorso, per il quale sono arrivate poco meno di 10 mila domande. Uno sbocco per quell'esercito di laureati che ogni anno viene "sfornato" dalle nostre università. Cento professionisti specializzati, che permetteranno alla Regione di adeguarsi ai nuovi scenari del mondo del lavoro.
 
 
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Olbia
Città di studiosi, ma senza quattrini 
Alla cultura solo 16mila euro, persa la leadership anche in questo campo
 
 TEMPIO. Città della cultura, ma anche capoluogo di Provincia (l’editto è firmato da Vittorio Emanuele I nel 1807: forse è bene pensare a festeggiare la data, ora che lo è ridiventata), città di poeti e artisti ancora venerati, e una tradizione consolidata fin dal Settecento (oggi quasi dimenticata) secondo la quale magistrati, avvocati, insegnanti, alti burocrati erano il prodotto di esportazione più prezioso della città.
 I tempiesi, come ha avuto modo di scrivere anche lo storico Manlio Brigaglia, per metà tempiese, rappresentavano «a quei tempi una delle élites più compatte e più preparate della Sardegna». A quei tempi, appunto. Oggi non più. La città ne prende atto senza strapparsi le vesti, ma anche senza rassegnarsi a un declino invece inevitabili. Tempio, è il ragionamento dei più (e fra questi il sindaco), non può competere sul piano economico, né su quello turistico con la zona di Olbia, ma può riprendersi la palma di città delle Cultura, punto di riferimento per tutta la provincia, un ruolo che si è notevolmente sbiadito in questi anni (basta un semplice raffronto con la realtà della Maddalena per rendersi conto del gap che si sta creando anche in questo settore con il resto della provincia). E’ sulla cultura quindi che bisogna investire per garantirsi visibilità ma anche futuro. Il sindaco Antonello Pintus ha messo cultura, turismo e sviluppo economico come punti fondamentali del suo programma. E’ già un passo avanti. Certo c’è da disperare per le tante occasioni che in passato sono state lasciate cadere (si pensi al simposio del granito: la prima proposta venne fatta proprio a Tempio ed erano pronti a muoversi artisti come Sciola, ma non se ne fece niente e tutto finì a Buddusò). Che cosa si può fare oggi? Intanto, servono soldi. due anni fa l’assessorato alla Cultura disponeva di cifre discreta: 120-130 mila euro: che, canalizzate in mille rivoli, non è che poi diano grandi risultati. Quest’anno si arriva a malapena a 16 mila euro. Una cifra irrisoria, peraltro praticamente spesa senza alcun ritorno (senza accuse per nessuno) di immagine per la città. Se davvero, come dice il sindaco, la cultura sarà il trampolino di lancio per la città, sarà bene abituarsi a darle il giusto risalto anche sotto l’aspetto economico. Di proposte, a livello di opinione, non ne mancano. Tempio deve farsi carico di finanziare cinque-sei iniziative che siano anche grandi eventi (Gavoi con i libri e qualche scrittore ha occupato le pagine dei giornali per una decina di giorni e coinvolto un intero territorio) abbiano una valenza territoriale e un’eco nazionale. Potrebbe essere l’istituzione di un grosso premio letterario, la creazione di una biblioteca specializzata solo ed esclusivamente su libri e materiale della Gallura, fiere letterarie, valorizzazione dell’artigianato locale, contatti più stretti con le facoltà universitarie, coinvolgimento delle scuole cittadine, itinerari letterari... E potrebbe essere tante altre cose ancora, forse diverse e più importanti. Ma è fondamentale che siano cose «concrete», legate alla storia e alla tradizione dei luoghi. In gioco è il ruolo culturale di Tempio: perché non discuterne?
Giovanni Gelsomino
 

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