Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 September 2005
 Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
1 – L’Unione Sarda
Pagina 20 – Cagliari
Ztl, Castello pronto per le nuove regole
«Una politica ferrea in risposta alle esigenze degli abitanti»
Nuove regole per le Ztl cittadine. A Castello ingresso limitato ai soli residenti tra le 24 e le 9 del mattino.
Chi è abituato a girare per i vicoli di Castello nelle prime ore della notte e a parcheggiare in ogni pertugio possibile, dovrà cambiare abitudini. Giovedì prossimo la giunta comunale approverà il documento che vieta l'accesso al quartiere ai non autorizzati, dalle 24 alle 9 del mattino, e impedisce il parcheggio durante tutto il giorno a chi non ha il pass. Regole ferree in risposta alle esigenze dei residenti, disturbati la notte dal via vai delle auto e costretti a vagare per vicoli alla ricerca di un parcheggio. Proteste giustificate dai numeri forniti dalla polizia municipale: più di 400.000 auto in transito nel quartiere medievale tra maggio e agosto. Con le nuove norme le cose dovrebbero migliorare. E dovrebbe cambiare anche il criterio di assegnazione dei pass: nel 2004 i residenti autorizzati erano 1121, ma il numero complessivo dei permessi concessi era molto più alto. E, in materia, l'assessore al traffico e viabilità Maurizio Onorato promette maglie più strette: «Ci impegneremo per limitare le autorizzazioni date a chi non risiede nel quartiere. Non è possibile congestionare un quartiere, dotato di soli 300 posti auto, concedendo troppe autorizzazioni a chi a Castello non ci vive». Le nuove norme si aggiungono al regolamento sulle Ztl, varato il 13 luglio scorso e valido per tutte le aree a traffico limitato della città. Pass per accesso e sostaStando al regolamento, i permessi per l'accesso e la sosta vengono concessi a tutti i residenti nell'area a traffico limitato e a chi è domiciliato nella zona in questione. Su ogni tesserino deve comparire il numero di targa dell'auto autorizzata al passaggio. L'uso del pass, infatti, è consentito solo per il veicolo la cui targa compare nell'elenco degli autorizzati. In alcuni casi, però, sul tesserino può comparire più di un numero di targa, fino a un massimo di tre. Per esempio, se chi entra nella ztl deve portare assistenza domiciliare a un invalido o a un anziano ultraottantenne. Altra categoria di aventi diritto al permesso d'accesso e sosta è quella dei titolari di una vettura da noleggio con conducente, tenuti, però, a indicare le caratteristiche del veicolo. Tra i beneficiari del lasciapassare non potevano mancare le autorità di ogni ordine e grado: prefetto, questore, arcivescovo, assessori, consiglieri comunali, presidenti di circoscrizione. Avranno tutti un bel pass, con un importante variante: nessun numero di targa indicato sul permesso, da utilizzarsi anche nell'auto privata, ma nell'esercizio delle loro funzioni. Del pass svincolato dal numero di targa possono beneficiare anche alberghi, residence, case dello studente e locande. La loro autorizzazione, però, prevede soste di massimo un'ora e, naturalmente, l'uso del disco orario. Solo accessoIn alcuni casi il permesso serve solo per entrare ma non consente la sosta. Si tratta di tutti quelli che hanno un parcheggio privato nell'area della Ztl. In queste circostanze il pass può riportare più di un numero di targa. Stesso discorso per i titolari di autofficine e autocarrozzerie collocate all'interno della zona vietata al traffico, autorizzati a passare con le auto da parcheggiare nei locali dell'attività. Lista biancaCi sono anche dei casi in cui si può fare a meno del pass da esibire sul cruscotto. Ambulanze, taxi, autobus, ma anche mezzi delle forze di polizia e dell'amministrazione pubblica possono passare nelle Ztl quando hanno ricevuto autorizzazione e sono stati inseriti in un elenco, la lista bianca, che contiene tutti i dati delle vetture registrate. Discorso simile per gli invalidi, con una sola variante: all'appartenenza alla lista bianca bisogna aggiungere l'obbligo di esporre il contrassegno invalidi. I controlliChi non rispetta le regole, entra nella Ztl e parcheggia, magari senza incontrare i vigili urbani, non pensi di averla fatta franca. Tutte le aree a traffico limitato sono monitorate da telecamere disposte in corrispondenza degli accessi alle zone in questione. Se la targa dell'auto non viene riconosciuta, i dati passano subito al centro di controllo della polizia municipale che ha sette giorni per sanzionare l'automobilista. La settimana tra l'infrazione e la multa è una garanzia per chi ha il permesso ma per un disguido tecnico non rientra negli elenchi degli autorizzati. In questo caso l'autista in regola deve presentarsi subito al comando della Municipale per giustificarsi, documenti alla mano. Se non dovesse farlo: multa assicurata.
Francesco Pala
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 26 – Provincia di Cagliari
Monserrato. Accordo
Entra in funzione la nuova corsa Ctm per la Cittadella
Gli autobus passeranno nel rione di Rio Saliu come richiesto dai cittadini un anno fa
Linea diretta Cagliari-Università per i tremila residenti di Riu Saliu, quartiere periferico di Monserrato. A volte le petizioni popolari ottengono il risultato sperato. È il caso dei residenti della zona che si estende dietro alle vie Caracalla e Porto Botte. Risale a meno di un anno fa la raccolta di firme, indirizzata all'amministrazione e al Ctm, che chiedeva una linea di autobus che passasse nella grande strada divisa dai nuovi giardinetti della città. Un pullman come tutti gli altri, che ha dato il via alla sua nuova corsa ieri. «Il progetto parte da lontano», spiega, non senza un briciolo di orgoglio, Italo Murru assessore alla Viabilità: «Già l'anno scorso avevamo tentato di accontentare i cittadini che chiedevano un servizio "dovuto" nella loro zona di residenza ma la situazione non sembrava volersi sbloccare». Ma dopo un'indagine che rivelò la presenza di circa tremila abitanti che per potersi recare a Cagliari e alla cittadella dovevano percorrere a piedi centinaia di metri «abbiamo bussato alle porte della Regione», dice Murru, «e proprio l'assessorato al Traffico regionale ha convocato diverse conferenze di servizio con Ctm e Motorizzazione, dopo le quali si è riuscito a realizzare un nuovo percorso: la linea 29». Dimenticati i tempi durante i quali i cittadini, compresi anziani, disabili e bambini, dovevano arrivare sino a via del Redentore per prendere un pullman diretto a Cagliari. Ieri è infatti partita la nuova linea Cagliari-Cittadella universitaria. Ma anche al Policlinico. «In questo modo siamo riusciti non solo a servire al meglio la zona che potrà accedere con facilità al capoluogo ma anche quella di Pirri che confina con il nostro territorio», prosegue Murru: «In più la linea 29 aprirà le porte alla città agli studenti che decideranno di abitare nel nostro Comune per arrivare con facilità all'università». Una conquista per un quartiere che si sentiva tagliato fuori da tutti i percorsi viari per la cittadella universitaria, ormai zona di pregio in tutti i sensi per la città e non solo. Una conquista anche per l'amministrazione comunale che è riuscita a bussare alle porte giuste per ottenere ciò che i cittadini chiedevano. Ora i pendolari possono finalmente accomodarsi in autobus: da ieri la linea 29 è operativa.
Serena Sequi

3 – L’Unione Sarda
Università Mille psicologi al congresso nazionale
Psicologi a convegno. Da domani a sabato 24 si terrà a Cagliari il congresso nazionale dell'Aip (Associazione italiana di psicologia). La manifestazione vedrà riuniti studiosi aderenti alle tre sezioni di Psicologia sperimentale (dal 18 al 20 settembre); Psicologia dello sviluppo (20 - 23) e Psicologia clinica (23 - 24). I lavori si terranno presso la Facoltà di scienza della Formazione, in via Is Mirrionis 1 (loc. Sa Duchessa). Il Congresso è organizzato dalla facoltà di Scienza della Formazione dell'Università di Cagliari. È previsto l'intervento di circa un migliaio di partecipanti provenienti da tutte le regioni d'Italia che, per una settimana, si confronteranno sui temi più rilevanti della psicologia sperimentale, dello sviluppo e clinica.
 
 4 – L’Unione Sarda
Pagina 23 – Cagliari
Istruzione. Sconfitto Angelo Guaragna: 82 voti a 37
Il Conservatorio sceglie: Gabriella Artizzu direttore
Ieri il verdetto: per il prossimo triennio confermata la direttrice uscente, alla guida del Pierluigi da Palestrina da sette anni
Una vittoria schiacciante. Con 82 voti, Gabriella Artizzu è stata rieletta direttore del Conservatorio Pierluigi da Palestrina. Niente da fare per lo sfidante: Angelo Guaragna ha raccolto soltanto le briciole, 37 preferenze. Tre le schede bianche. Il preannunciato testa a testa dunque non c'è stato. Ieri, dopo la chiusura delle operazioni di voto, iniziate lunedì e durate tutta la settimana, è arrivato il verdetto che conferma la Artizzu (direttore dal '98) alla guida del polo musicale per il prossimo triennio. Un momento importante per i conservatori, parificati alle università e che godranno dell'autonomia giuridica. lavorare insiemeSoddisfatta, ovviamente, per il riconoscimento dei colleghi, che si è materializzato con l'esito delle votazioni, Gabriella Artizzu spiega la sua strategia. «Abbiamo già avviato la riforma nei corsi per la formazione superiore. Ma continueremo a puntare anche su quella inferiore». I piccoli musicisti rappresentano il futuro del Conservatorio: «Il corpo docente è sempre disposto a lavorare e seguiremo con attenzione la fase di preparazione di base». Un tassello che permetterà di potenziare la formazione artistica sarà la riapertura dell'Auditorium del Conservatorio. «Siamo in attesa che la pratica arrivi alla fine del suo iter». Una conclusione attesa prima della fine dell'anno. Nei prossimi mesi il lavoro da fare è tanto: «Sono certa - evidenzia il direttore - che con Guaragna, grazie alla sua esperienza alla guida del polo musicale di Genova, potremo lavorare insieme nell'interesse del Conservatorio». «Forse non è piaciuto il mio programma - commenta lo sfidante sconfitto - comunque è mio interesse il miglioramento della qualità della formazione, e in questa direzione darò il mio contributo». teatro liricoCome per ogni laureato, anche per i musicisti il problema che sorge alla fine del corso di studi è lo sbocco professionale. Una via preferenziale è il vicino Teatro lirico. «Abbiamo - spiega la Artizzu - già avviato delle collaborazioni. Di volta in volta stabiliamo dei rapporti, che portano i nostri diplomati a lavorare per il lirico. Il nostro compito è formare dei professionisti: sappiamo cosa possiamo offrire e conosciamo cosa può servire. Sarà comunque utile una maggiore sinergia. Con l'autonomia sancita per legge potremo muoverci meglio anche in questa direzione». i numeriSono 1.050 gli iscritti al Pierluigi da Palestrina, che può contare su 132 docenti. «Abbiamo - ricorda il direttore, guida del Conservatorio da sette anni - dei finanziamenti dal ministero, che aumentano ogni anno, a conferma del buon lavoro svolto. Sul piano economico l'autonomia ci permetterà di seguire altre strade per reperire risorse, come quella regionale e le altre statali». Proseguirà la politica dei rapporti internazionali. Una conferma: lunedì arriveranno in città le delegazioni delle accademie musicali di Finlandia, Svezia e Repubblica Ceca.
Matteo Vercelli
 
5 – L’Unione Sarda
Pagina 7 – Regione
Primarie Prc:Bertinotti a Cagliari il 25 settembre
Ci sono lo scrittore Massimo Carlotto e l'antropologo Giulio Angioni, il cappellano del carcere minorile di Quartucciu, Don Ettore Cannavera, e il docente universitario Gianfranco Bottazzi, il regista Enrico Pitzianti e il presidente provinciale dell'Arci. Tutti insieme per sostenere la candidatura di Fausto Bertinotti alle primarie del centrosinistra. Li ha riuniti un comitato che fa capo a Luigi Cogodi, e che vede l'adesione di associazioni dell'area della sinistra. Il leader di Rifondazione comunista sarà a Cagliari il 25 settembre, per illustrare le parti del suo programma che riguardano l'Isola. Poi girerà per la Sardegna, «dalle fabbriche del Sulcis a Casa Gramsci di Ghilarza», ha anticipato Cogodi. (f.z.)
  
6 – L’Unione Sarda
Pagina 33 – Medio Campidano
Dopo il documento dei 70 dipendenti, si sblocca la trattativa per l'acquisto del capannone
La Sarmed compra casa a Villacidro
Scongiurato il trasferimento della fabbrica nella Penisola
Nuovi investimenti per centinaia di migliaia di euro e un progetto per il futuro dell'azienda. Alla Sarmed si allontana lo spettro della chiusura
Un appello dei lavoratori, la commozione del presidente dell'azienda, la disponibilità del proprietario dell'immobile. Dopo le incertezze ferragostane, la vicenda Sarmed assume toni nuovamente positivi, con investimenti annunciati per 7 milioni di euro. I 70 operai della fabbrica - che produce materiale per emodialisi - hanno diffuso in questi giorni un comunicato, chiedendo all'azienda di smentire le voci di chiusura circolate prima della pausa estiva. Nel documento si auspica «l'acquisto definitivo del capannone ad un prezzo equo, per dare il via ad investimenti che permettano la diversificazione e la competitività nel mercato». Da parte loro, i parroci di Villacidro, Guspini e San Gavino, d'accordo con il vescovo monsignor Giovanni Dettori, hanno immediatamente sollecitato una soluzione. La risposta dei vertici Sarmed non si è fatta attendere: «Presenteremo all'assessore regionale all'Industria un piano di riconversione parziale dello stabilimento e di sviluppo industriale, per un valore di oltre 7 milioni di euro, con un incremento consistente dell'occupazione», dice l'amministratore delegato Luigi Zilli, augurandosi che si possa uscire al più presto dalla fase di incomprensione fra azienda e sindacati. Però «abbiamo bisogno di certezze e di spazio», aggiunge Zilli, alludendo alla necessità di ottenere la proprietà dell'immobile. Giovanni Muscas, presidente della Isa, che acquistò le strutture dalla Snia-Hemoline, replica positivamente: «Sono pronto a vendere i due capannoni, se può servire a offrire lavoro. Appena la Sarmed presenterà la richiesta corredata da un progetto, avrà immediata risposta». L'appello degli operai ha «commosso Luciano Fecondini, colpito da questa manifestazione spontanea che dimostra l'attaccamento all'azienda», racconta Zilli. Fecondini, proprietario della Sarmed, si è adoperato recentemente per scongiurare l'acquisto della Bellco (cui Sarmed vende la sua produzione) da parte del colosso tedesco-americano Fresenius, e visiterà presto Cina e Stati Uniti per «proporre in quei mercati i nostri prodotti di qualità», spiega Zilli. Entro dicembre la Sarmed investirà a Villacidro 750 mila euro per macchinari nuovi, e presenterà ufficialmente la sua produzione all'assessore alla Sanità Dirindin, iniziando una collaborazione con le università di Modena e Cagliari sullo sviluppo di nuove tecnologie. Gli amministratori confidano quindi nell'offerta di Muscas per potenziare uno degli stabilimenti dell'industria leader nel mondo per il materiale sanitario e medicale.
Simone Nonnis
 

7 - La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Inserto Estate
Foggia, laurea per Renzo Arbore
 
FOGGIA. La laurea ad honorem in lettere e filosofia sarà conferita il prossimo 19 ottobre all’artista foggiano Renzo Arbore dall’Università della sua città. Lo annuncia una nota nella quale è detto che il riconoscimento va a chi «vanta un evidente legame con il capoluogo dauno e il suo ateneo». Con quello di Arbore è già il quarto conferimento di una laurea honoris causa da parte della giovane Università di Foggia, istituita nell’agosto del 1999. Prima dello show man sono stati insigniti il docente Mario Verdone, il poeta Joseph tusiani e il giornalista scrittore Raffaele Nigro. I foggiani sembrano aver archiviato l’accusa da loro rivolta in passato ad Arbore: “fingersi” napoletano.
 
 8 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Primarie, parte il 25 la campagna di Rifondazione
Sul camper di Bertinotti intellettuali, scrittori e un sacerdote d’assalto
 
 CAGLIARI. Girerà l’isola su un vecchio camper bianco per cercare di sconfiggere «quella maledetta legge del pendolo» che scandisce i tempi della politica italiana: «che muova a destra o a sinistra compie sempre lo stesso movimento». Un’oscillazione segnata «da un eccesso di moderatismo» che ha contagiato anche la galassia progressista. Luigi Cogodi scrive in punta di metafora il diario di bordo di Fausto Bertinotti. Il segretario nazionale di Rifondazione comunista, sfidante di Prodi alle primarie, sbarcherà a Cagliari il 25 settembre per presentare il suo programma. Obiettivo principale: spostare la barra dell’Unione a sinistra. Saranno due giorni di incontri e visite in alcuni siti cari alla cultura operaia: casa Gramsci a Ghilarza, le fabbriche del Sulcis, tra quelli più carichi di significati. Nel capoluogo sono in programma un faccia a faccia con la stampa sulla banchina del porto e un meeting con i giovani a Villa Asquer. Ma il leader maximo della falce e martello troverà un terreno già preparato dal comitato “Bertinotti presidente” che Luigi Cogodi, segretario della federazione cagliaritana del partito, ha battezzato ieri in una conferenza stampa all’aperto in via Roma, davanti al call center Quality Sardinia, eretto a luogo simbolo del precariato e dell’insicurezza sociale. Il primo nucleo del comitato è formato proprio dai giovani impiegati dell’azienda. Gli altri sono acquisti pesanti, se fosse un undici calcistico lotterebbe per il vertice della classifica: Don Ettore Cannavera, cappellano del carcere minorile di Quartucciu, responsabile della comunità La Collina di Serdiana («rappresenta il mondo cattolico impegnato nel sociale», ha sottolineato Cogodi), lo scrittore Massimo Carlotto, il sociologo Gianfranco Bottazzi, docente universitario, già preside della facoltà di Scienze politiche dell’ateneo cagliaritano, l’antropologo e scrittore Giulio Angioni, il presidente provinciale dell’Arci Alberto Gessa, il regista di “Piccola pesca” Enrico Pitzianti.
 Si nota tra i militanti l’assenza dell’altra metà del partito, quella che non si riconosce nella leadership bertinottiana condivisa da Cogodi. Il segretario mette le mani avanti: «Sono qui solo in veste di promotore del comitato». Nel programma si auspica per il centrosinistra «una politica diversa e alternativa, capace di parlare al popolo, a quelli che non arrivano alla fine del mese».
Bruno Ghiglieri
 
 9 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Sbaragliata alle urne l’opposizione interna
Conservatorio: conferma per la direttrice uscente
 
CAGLIARI. Sbaragliata l’opposizione, Gabriella Artizzu resta saldamente alla direzione del polo musicale della città, diventato dopo la riforma qualcosa di molto simile a un ateneo universitario. Inequivocabile il responso delle urne, aperte lunedì scorso e chiuse ieri pomeriggio: 82 voti alla direttrice uscente, 37 allo sfidante Angelo Guaragna, che nei giorni scorsi aveva portato la competizione elettorale a livelli di scontro mediatico. I docenti votanti a scrutinio segreto sono stati 122 su 133 che avevano diritto, solo tre le schede bianche a conferma della divisione piuttosto netta che si è creata fra i docenti del conservatorio. Per ottenere la vittoria sarebbero bastati 62 consensi.
 Da sette anni direttrice incontrastata, Gabriella Artizzu resterà dunque alla guida del Pierluigi da Palestrina per i prossimi tre anni e dovrà fare fronte al problema dei problemi: le risorse economiche. Perchè se la formazione di base dei musicisti è stata trasferita in base alla legge di riforma ad altri istituti, in una situazione ancora piuttosto nebulosa. Mentre il conservatorio dovrà occuparsi della formazione più alta, quella di taglio universitario. I costi sono quindi destinati a lievitare pesantemente - gli studenti in città sono un migliaio - e i trasferimenti statali non promettono nulla di buono.
 Nei mesi che hanno preceduto le elezioni l’aria in conservatorio è stata molto tesa. La direttrice uscente ha dovuto incassare critiche aspre per la decisione di portare al collegio dei docenti il regolamento elettorale, senza che - così si erano espressi alcuni oppositori - ci fosse il tempo di discuterlo. Poi la parola è passata alle urne ed è arrivata un’affermazione molto chiara per la direttrice uscente, che potrà ‘governare’ il polo musicale forte di una maggioranza da considerarsi ormai indiscutibile.
  
10 - La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Sassari
Decollerà il Centro di documentazione della letteratura regionale con sede nel palazzotto di via Amsicora
Un tesoro in limba arriva in biblioteca
Il 23 settembre la consegna degli scritti raccolti dal Premio Ozieri
 
OZIERI. Il materiale poetico letterario dei primi cinque anni del Premio Ozieri di Letteratura Sarda, e precisamente quello degli anni 1956, 57, 58, 59 e 60, sarà consegnato il 23 settembre al Sistema Bibliotecario Territoriale, da parte della famiglia del fondatore del Premio, Tonino Ledda. «Decollerà così, in modo tangibile e concreto, il Centro di Documentazione della Letteratura Regionale nel palazzotto di via Amsicora, acquisito, restaurato e messo a disposizione da parte della VI Comunità Montana “Monte Acuto”», sostiene con orgoglio l’assessore comunale alla Cultura Ottaviano Contu.
 «L’operazione, promossa dal Comune con la collaborazione della Comunità Montana e del Premio Ozieri, che ha espressamente aderito al Sistema Bibliotecario, consentirà l’utilizzo dei fondi del Por per il quale era stato assegnato un contributo specifico di 85 mila euro”, conclude Contu.
 Con quei fondi, per i quali sono in corso gli appalti per la realizzazione del progetto, alcune ditte specializzate dovranno acquisire per inserirli nel portale informatico che verrà esplicitamente creato, i testi che saranno resi pubblicamente fruibili dopo tanti anni. «Si tratta della prima tranche di una grande mole di materiale di rilevante interesse letterario e storico raccolto dal Premio in quasi cinquant’anni di attività - afferma Antonio Canalis - segretario del Premio. La documentazione comprende testi, biografie, lettere autografe, fotografie, libri, articoli di stampa, saggi e scritti ormai rari, che sono raccolti negli archivi privati dei due segretari. Altri documenti sono stati posti a disposizione da scrittori e poeti e altri sono in procinto di arrivare in città - continua Canalis -. Debbo espressamente ringraziare la famiglia Ledda per la sensibilità con cui ha voluto rendere disponibile questo importante materiale». L’avvio delle operazioni, che sarà seguito da esperti della materia, tra cui l’ufficio beni librari della Regione, prelude a un impegno più ampio, che potrebbe dare risultati straordinari e un ulteriore prestigio alla città, sempre che a questo primo approccio possa seguire una continuità di risorse finanziarie che consentano il completamento dell’acquisizione e fruizione dell’intero pacchetto di testi e documenti che il Premio detiene nei suoi archivi.
 Di certo una ghiotta occasione per dare lavoro a giovani studiosi e incrementare così anche l’occupazione, puntando ovviamente a un intelligente sfruttamento delle leggi di settore. Una volta a regime, il Centro di Documentazione avrebbe le carte in regola per costituire una importante base di partenza e candidare la città quale sede di corsi universitari nel settore della poesia e della letteratura regionale.
 «Si andrebbe così a riconoscere di fatto ed in concreto i meriti che la città di Ozieri ha acquisito in questi ultimi tre secoli dall’opera dei vari Matteo Madao, Francesco Ignazio Mannu, Antonio Cubeddu e l’epopea dei poeti improvvisatori, la rassegna Usignolo della Sardegna per il canto sardo, il Premio Ozieri di Letteratura Sarda che nel 2006 festeggerà il cinquantennale», conclude il presidente della giuria del Premio Nicola Tanda.
Angela Farina
 
 
 
 
11- Corriere della Sera
Fabio Roversi Monaco
«Troppe università, poche risorse Numero degli atenei da ridurre»
Troppi atenei, poche risorse. Una dispersione di fondi e cervelli che non fa bene all’università italiana. E rischia di farle segnare il passo rispetto agli altri Paesi. Non è tenero il giudizio di Fabio Roversi Monaco, ex rettore dell’ateneo di Bologna e presidente del collegio dell’Osservatorio Magna Charta Universitatum, durante il convegno annuale che ha visto convergere nel capoluogo emiliano i rappresentanti dei più illustri atenei del mondo. Alle 502 università che, dal 1988 ad oggi, hanno aderito ai principi di libertà e autonomia delineati nella «Carta», se ne sono così aggiunte altre 26: dal Kazakistan alla Colombia, da Israele al Sudafrica, i loro rappresentanti hanno firmato ieri il documento, chiudendo la manifestazione bolognese. Ma è alla conferenza inaugurale di giovedì, dedicata all’«autonomia universitaria nell’equilibrio istituzionale tra insegnamento e ricerca», che i nodi sono venuti al pettine. È necessario, ha affermato Michael Gibbons (Association of Commonwealth Universities), creare un nuovo «contratto» tra società e università. Un contratto, ha chiosato Roversi Monaco, «già aggiornato rispetto alle esigenze del mondo contemporaneo e capace di essere ulteriormente aggiornato». Una sfida che in Italia assume connotati precisi: meno poli decentrati («le università andrebbero ridotte del 50%»), ma più flessibilità e turnover («troppi docenti di ruolo, così insegnamento e ricerca sono annacquati»).
 
 
 

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