Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 October 2005
Università degli Studi di Cagliari
UFFICIO STAMPA
01 - CORRIERE DELLA SERA
Gli atenei portano la protesta in città
Volantinaggi nella metropolitana e nei centri commerciali
Ddl Moratti, scatta da oggi il blocco della didattica. Minacciate dimissioni in massa
Blocco delle lezioni nelle università “La Sapienza”, “Tor Vergata” e “Roma3”. I tre atenei pubblici della Capitale aderiscono, da oggi, alla sospensione della didattica per una settimana, indetta a livello nazionale da sindacati e associazioni dei docenti per protesta contro il disegno di legge del ministro Letizia Moratti: un provvedimento sullo stato giuridico dei docenti già approvato in Senato con voto di fiducia e in attesa di convalida alla Camera. Lo stato di agitazione contro il “ddl”, oltre a iniziative istituzionali, prevede anche manifestazioni a sorpresa: volantini nel metrò e blitz in centri commerciali. Al vaglio l’ipotesi di dimissioni dai vari organi accademici.
Protesta contro il disegno di legge Moratti
Gli atenei romani fermano le lezioni
Precari in assemblea alla Sapienza
“La Sapienza”, “Tor Vergata” e “Roma3”: blocco della didattica a partire da oggi e per tutta la settimana, ma non solo. Oltre alle varie proteste, alle manifestazioni, e alle assemblee di ateneo, contro il “ddl Moratti” ci saranno infatti una miriade di iniziative, molte delle quali a sorpresa: dal volantinaggio nelle metropolitane (Linea A, Anagnina), ai tavoli di protesta nei centri commerciali, oltre alle probabili dimissioni in massa dai vari organi ufficiali, a partire dai senati accademici fino ai consigli di facoltà. Monta giorno dopo giorno il dissenso nelle tre università pubbliche della Capitale contro il disegno di legge del ministro Letizia Moratti sullo stato giuridico dei docenti, già approvato dal Senato con il voto di fiducia e senza dibattito parlamentare, cosa che ha fatto infuriare il mondo universitario. Un provvedimento in attesa di convalida alla Camera dei Deputati (data prevista, il 24 ottobre), e contro il quale da oggi si schiera abbastanza compatto l’intero universo accademico romano. Dai tre rettori fino agli amministrativi e alle rappresentanze degli studenti.
Il blocco delle lezioni, promosso a livello nazionale da sindacati e associazioni della docenza, non sarà comunque totale. Bensì a macchia di leopardo, sia pure un leopardo con molte macchie, stando almeno agli umori della vigilia. Ma il clima di agitazione, che va avanti da tempo, si concretizzerà anche con altre iniziative, istituzionali e non. Alla “Sapienza”, si comincia oggi alle 9.30 con un’assemblea dei ricercatori precari in Aula Magna. A “Tor Vergata”, che ieri ha partecipato con una rappresentanza alla manifestazione dell’Unione in piazza del Popolo, già stamattina partirà il volantinaggio nella metro e il blitz nel centro commerciale della “Romanina” (“Per far conoscere i motivi della protesta anche a chi è fuori dall’università). A “Roma3” infine, con il “traino” delle tre facoltà più agitate - Lettere, Architettura e Scienze - si va verso il dimissionamento dai vari organi accademici. Ipotesi che si profila in modo concreto anche per gli altri due atenei.
Edoardo Sassi
 
02 - CORRIERE DELLA SERA
Il prof e la tenda
Per quattro giorni, fino alle 13.30 di ieri, accampato in una tenda sulla via Ostiense, davanti alla facoltà di Lettere. Sfidando anche le forti piogge dei giorni scorsi. È questa, per ora, la prima e più scenografica delle proteste già messe in atto “contro il ddl Moratti e la generale crisi universitaria in Italia”. A realizzarla, Patrick Boyland, docente di inglese a Roma3. (E. Sa.)
 
03 - CORRIERE DELLA SERA
Aumenti del 20% in un anno
 “Anche 650 euro per un posto letto”
 Caro-affitti per gli studenti. “Milano li aiuti”
Università e caroaffitti. Per un posto letto si arriva anche a 650 euro al mese, record dell’anno accademico 2005-06. A segnalare l’emergenza che sta facendo tremare anche le famiglie più abbienti è il Sunia, il sindacato degli inquilini. Dopo avere analizzato le bacheche degli atenei e verificato un centinaio di proposte, ecco il risultato dell’indagine: la soglia dei 600 euro per un posto letto che l’anno scorso sembrava invalicabile, oggi sempre più spesso viene superata. In un anno i prezzi sono aumentanti anche del 20 per cento.
E mentre i rettori attaccano il sistema Milano - “Così perdiamo studenti”, dice Marcello Fontanesi, a capo della Bicocca - l’assessore regionale alla Casa, Piero Borghini, commenta: “I fondi pubblici non bastano più, bisogna coinvolgere privati e non profit”. Oggi a Milano la laurea è indispensabile a un neoassunto su cinque.
I rettori: un abuso, difendiamo il sistema università
Borghini: i fondi pubblici non bastano, coinvolgere privati e non profit
 Dura la vita dello studente. Stare chini sui libri è il meno: il difficile è battere cassa da mamma e papà. Prendiamo l’affitto. Per una stanza si arriva anche a 650 euro al mese. Un record che fa traballare anche i bilanci delle famiglie più abbienti. A segnalare i picchi raggiunti dal caro-affitti a misura di studente è il Sunia. Il sindacato degli inquilini ha spulciato le bacheche delle principali università milanesi. E ha verificato un centinaio di proposte. Risultato: la soglia dei 600 euro per un posto letto viene spesso superata. Rispetto a un anno gli studenti devono sobbarcarsi canoni maggiorati del 20 per cento. E chi è disposto ad aprire il portafogli non si aspetti trattamenti di riguardo. “Vicino a viale Piave una singola costa 650 euro comprese le spese. Vicino a corso Sempione, per la solita stanza, servono almeno 600 euro al mese. In Lambrate ce la si cava con 550 euro. In Gambara si può scendere a 450 euro. Qualche volta a 430. Al di sotto di questa cifra, però non si trova nulla”, relaziona Carmela Rozza, segretario generale del Sunia.
Spesso gli operatori del sindacato si sono sentiti fare proposte fuorilegge: “C’è chi affitta senza contratto, in nero. E non mancano le agenzie che chiedono un’intermediazione del 10 per cento”.
Affitti così elevati si giustificano con una domanda che supera largamente l’offerta. Come spiega lo stesso assessore regionale alla Casa: “Al momento il bisogno insoddisfatto a Milano è di circa 20 mila alloggi per studenti”, dice Piero Borghini. Una cifra che non stupisce: i fuorisede in città sono in crescita. Nel 2003/2004 si fermavano al 24,5 per cento della popolazione universitaria, oggi sono il 33 per cento, oltre 55 mila ragazzi.
Secondo il sindacato l’emergenza va affrontata con interventi coraggiosi. “E’ necessario far decollare il canale degli affitti amministrati - auspica Carmela Rozza -. Servono insomma contratti che prevedano sgravi fiscali sostanziosi per chi affitta a categorie deboli. E poi bisogna potenziare il fondo nazionale affitti”.
Per affrontare un problema ormai cronico Regione e Comune stanno pensando a soluzioni nuove. Lo stesso sindaco di Milano, Gabriele Albertini, ha ricordato nei giorni scorsi che Palazzo Marino sta lavorando alla realizzazione di quattro residenze per studenti per un totale di 964 posti letto (piazza Ferrara, via Ripamonti, via Ovada, via Baldinucci). Un’altra opportunità è offerta da un milione e 200 mila metri quadri di aree a standard che non saranno più destinati a servizi ma all’edilizia sociale.
“Non appena il Comune ci presenterà per la firma l’accordo quadro di sviluppo territoriale la Regione metterà su questo progetto 50 milioni di euro di tasca propria”, dice Borghini. “E poi ci sono 7 milioni di euro che abbiamo messi a bando. Nell’assestamento di bilancio ne abbiamo aggiunti altri 10”, dice l’assessore. Che auspica anche una maggiore collaborazione da parte delle università: “Gli atenei devono coordinarsi per definire insieme una distribuzione della popolazione studentesca sul territorio”. Regione e Comune puntano a coinvolgere privati, non profit e cooperative. Che si stanno muovendo. Legacoop, per esempio, ha creato Reset, società che ha come missione la costruzione di residenze studentesche. “La prima è stata inaugurata lo scorso 4 ottobre - racconta il presidente, Mario Mazzoleni -. I nostri investimenti hanno anche finalità sociali: possiamo accontentarci di recuperare l’inflazione sul capitale investito”. Più ambiziosi i privati: “Si può cominciare a ragionare se la remunerazione minima del capitale è del 2,5 per cento più il recupero dell’inflazione”, dice Piero Torretta, presidente Assimpredil di Milano e Lodi.
Anche in futuro, insomma, sarà difficile scendere sotto i 250-300 euro d’affitto.
Rita Querzé
 
04 - CORRIERE DELLA SERA
Un neoassunto su cinque è laureato
Ingegneri e informatici i più richiesti
Anche la loro è una vita piena di sfide. Da universitari (fuorisede, soprattutto) sono alla ricerca disperata di una camera a prezzi accessibili, da neolaureati la nuova scommessa è trovare lavoro il prima possibile. A questo proposito, c’è una classifica con cui i giovani in cerca di ingaggio possono fare i conti: oggi a Milano (e provincia) la laurea serve a un neoassunto su cinque. Il dato - utile anche per misurare, almeno in parte, il peso del titolo universitario sul mercato del lavoro - arriva da un’indagine della Camera di Commercio: su 55.500 assunzioni annunciate dalle aziende milanesi per il 2005, quelle destinate a laureati sono 10.580. L’indirizzo universitario più richiesto è l’economico-statistico (4.270 assunzioni), seguito da ingegneria elettronica e dell’informazione (1.680), ingegneria industriale (600), chimica-farmaceutica (550) e sanità (540). La graduatoria prosegue con ingegneria civile-ambientale (400), matematica-fisica (350), altri indirizzi di ingegneria (280), facoltà politiche-sociali (270), giurisprudenza e psicologia (180).
I CONTRATTI - Sono a tempo indeterminato per sette su dieci. La Camera di Commercio ha elaborato i dati forniti da Excelsior, da Unioncamere e dal mistero del Lavoro. I numeri mostrano per la prima volta che la laurea offre molte chances , ma non garantisce sempre (e subito) un posto di lavoro ultra-sicuro: il tempo indeterminato viene offerto nel 69% dei casi, mentre il 18% dei neoassunti laureati deve accontentarsi del tempo determinato, il 12% di altre forme contrattuali flessibili e l’1% fa l’apprendista. Il settore con meno precari risulta quello del commercio (dove il 90% degli ingaggi è definitivo): la maggiore flessibilità, invece, è richiesta dal mondo del turismo (il 54% è assunto a tempo) e dalle imprese che offrono servizi (35%).
IL VALORE DELL’ESPERIENZA - Gli anni sui libri contano fino a un certo punto, poi serve altro: l’esperienza viene richiesta per il 68% delle assunzioni. Le conoscenze informatiche sono indispensabili nel 93,3% dei casi, le lingue nel 67,9% delle volte.
DISPOSTI A TUTTO - Magari non conoscono le statistiche sulle previsioni di assunzioni, ma di certo i laureati per un posto di lavoro sono disposti a fare molti sacrifici. Nell’indagine della Camera di Commercio i giovani annunciano di essere pronti a frequentare corsi di specializzazione (36%), a studiare ancora (27,9%), il 21,3% ad andare all’estero. Il 5% potrebbe arrivare a mentire, il 3,3% ad aspettare ad avere figli. Insomma, affrontata la prima difficoltà del caro-affitti, restano molte altre battaglie da combattere: “In una società dell’innovazione e della conoscenza, i laureati sono un patrimonio sempre più prezioso per Milano - dice Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio -. Per questo è fondamentale un collegamento molto stretto tra università e imprese”.
sravizza@corriere.it
Simona Ravizza
 
 

05 - IL MATTINO
Lettere e Filosofia, l’insegnamento è anche on line
Salerno. Scienze antiche, medium moderni. La Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Salerno si mette sul mercato della didattica on line. Sono 19 i corsi che da quest’anno accademico sono offerti agli studenti via web. Si va da Antichità greche a Letteratura greca, a Bibliografia a Storia dell’arte moderna, Storia del disegno e dell’incisione, ma anche Marketing e Comunicazione. Tutti insegnamenti afferenti a diversi corsi (Scienze della Comunicazione, Sociologia, Lettere e Scienze dei Beni Culturali). La Facoltà, presieduta da Maria Galante, aveva già attivato 13 corsi l’anno scorso. I corsi on-line, totalmente gratuiti e sostitutivi dei corsi tradizionali, avranno inizio il 17 ottobre per il primo semestre, e il 13 marzo 2006 per il secondo. On line anche l’iscrizione: basta semplicemente contattare via posta elettronica il docente, indicando i propri dati (nome, cognome, matricola). Gli indirizzi dei docenti sono disponibili sul sito della Facoltà di Lettere e Filosofia (http://www.unisa.it/Didattica/Facolta/Lettere_e_Filosofia/index.htm) alla voce corsi on-line. “Questa nuova forma didattica - spiega la professoressa Galante - ha dato la possibilità agli studenti di frequentare le lezioni senza problemi di orario e di luogo. Ad avvantaggiarsene studenti-lavoratori, portatori di handicap, fuorisede. Ma ha anche garantito una maggiore e migliore interazione tra gli studenti stessi e i docenti”. Già, perchè pare che on line il dialogo e confronto tra docenti e allievi sia più agevole. “Abbiamo trovato un innalzamento qualitativo dell’apprendimento, lo abbiamo verificato in sede d’esame”, assicura Galante. Proprio questi incoraggianti risultati hanno convinto alcuni docenti a ripetere l’esperienza dell’anno scorso e altri professori hanno voluto cimentarsi con la rete. E ora l’offerta didattica per gli studenti è davvero ampia. L’attività on-line della Facoltà di Lettere ha già avuto la sua ribalta all’ExpoE-learning 2004 di Ferrara, massimo evento nazionale dedicato alle applicazioni della didattica a distanza,e nel mondo del lavoro e in quello accademico. A breve l’esperienza diventerà un volume. Per rafforzare e organizzare le attività di didattica on-line e per aprirsi ancor più alla discussione e al confronto con atenei, enti culturali, istituzioni, aziende, è prevista la prossima pubblicazione di un sito internet all’indirizzo www.lettereonline.unisa.it .  
Gianni Colucci
 
 

 
06 - MARKETPRESS.info
Sicurezza informatica: primo incontro dei CERT nazionali 
Il 10 ottobre 2005 a Roma presso il  Cnipa si è tenuto il primo incontro dei Cert (Computer Emergency Response Team) nazionali, organizzato dal Cert governativo (Govcert.it) e il Cert-it dell’Università degli Studi di Milano. Nel corso dell’evento si sono condivise esperienze nell’ambito della gestione degli incidenti informatici, tool e "buone pratiche" nel settore di interesse ed è stata avviata la costituzione di un Web of Trust. All’incontro hanno partecipato i security team che operano in tutti i settori della società: amministrazioni pubbliche, università e ricerca, banche e finanza, telecomunicazioni, trasporti, energia, servizi, imprese.
 
 

07 - LA SICILIA
Catania. Comincia la protesta
Blocco dell’Università contro la riforma
Giovedì 13 la Flc-Cgil ha organizzato un’assemblea in rettorato, alle 10, per protestare contro il disegno di legge Moratti sullo stato giuridico delle Università. “Con un colpo di mano - si legge in una nota della Cgil - contro il dissenso unanime del mondo dell’università, dai rettori al personale docente, dai precari al personale tecnico amministrativo il ministro Moratti ha imposto la sua riforma al Senato. Non si tratta soltanto della sorte dei 50mila docenti non strutturanti condannati al precariato, né della sorte dei ricercatori, ma di un altro decisivo passo verso la demolizione dell’Università pubblica mentre cresce il sostegno alle università private (confessionali e confindustriali). L’insieme della organizzazioni sindacali ha proclamato il blocco delle Università (lezioni, esami, lauree) che andrà avanti fino al 15 ottobre. È possibile bloccare il provvedimento alle camere, l’iniziativa deve premere su rettori, presidi, istituzioni accademiche perché decidano forme clamorose di protesta fino alle dimissioni. In Francia si è bloccata così un’analoga riforma.
 

Questionnaire and social

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