Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 October 2005
 Ufficio Stampa
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
1 - L’Unione Sarda
Pagina 23 – Cagliari
Diritti. Seminario
Donne discriminate, in loro difesa un team di avvocati
Creare un team di legali per combattere le discriminazioni sessuali. Questo l’obiettivo di Lucina Tolu, consigliera di parità della provincia di Cagliari: per tutelare le lavoratrici sarde vittime di disparità di trattamento, ha ideato un corso di formazione per avvocati (Inibizione e tutela contro le discriminazioni di genere, ieri all’hotel Mediterraneo il penultimo incontro) finalizzato alla formazione di un albo di esperti disposti a fornire consulenza e tutela legale gratuita. Ideato per formare una competenza tecnica e una consapevolezza più forte verso i processi che attentano alla parità, il corso (organizzato col supporto di Enrico Maria Mastinu, ricercatore dell’Università di Cagliari, e Gian Luigi Falchi, docente dell’Università Lateranense di Roma) è diventato un esempio per i Consigli di parità del resto d’Italia che, a partire da Como, lo useranno come modello da imitare. «Il primo compito della consigliera è di tutelare la lavoratrice che ritiene di aver subito una discriminazione», spiega Tolu, che ormai non sa più contare le lettere ai datori di lavoro e le conciliazioni risolte nel suo ufficio di via Monte Sabotino, 7. «Ma le disparità sono spesso così impalpabili che ho pensato di puntare sulla formazione perché ho la necessità di essere supportata da consulenti esperti in una materia su cui non si fa mai abbastanza chiarezza». Così come poco chiare e impalpabili sono le discriminazioni subite a causa degli stereotipi di genere. «C’è ad esempio una certa disapprovazione sociale verso le donne che hanno bambini piccoli e scelgono di lavorare ugualmente, come se il messaggio fosse: hai deciso di avere un figlio? Le difficoltà che incontri sono affar tuo», spiega Maria Letizia Pruna, docente di Sociologia economica alla facoltà di Scienze politiche di Cagliari, una dei dieci studiosi che insegnano al corso. «Il desiderio di una donna di fare carriera è visto con disprezzo e diffidenza e non come una legittima aspettativa di crescita dopo anni di studio». Ostacoli invisibili che la consigliera sta cercando di combattere a colpi di servizi, consulenza e informazione. Ma anche con un cortometraggio girato a Cagliari con attori non professionisti che tra un mese verrà diffuso per smascherare i pregiudizi di cui è impastata la mentalità collettiva. Magari si capirà perché solo il 38 per cento delle donne sarde in età lavorativa ha un posto fisso.
Cristina Muntoni
  
2 - L’Unione Sarda
Pagina 50 – Cultura
Storia. Lunedì un convegno
Sassari e Mazzini: le radici repubblicane nella cultura della città
«Sassari città mazziniana»: è il tema che per due giorni, a partire da lunedì, vedrà impegnati a Sassari storici e uomini di cultura. La manifestazione è stata presentata ieri nella sede della Fondazione Banco di Sardegna che, insieme con la Fondazione Siotto di Cagliari, è fra i sostenitori del comitato per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Il direttore del Dipartimento di Storia dell’Università, Antonello Mattone, e lo storico Manlio Brigaglia hanno ricordato le tradizioni mazziniane di Sassari e i rapporti fra Giuseppe Mazzini e Gavino Soro Pirino, leader del partito «Società progressista», che aveva guidato per qualche tempo l’amministrazione comunale prima di essere eletto deputato. «A quei tempi il confronto politico era molto aspro - ha evidenziato Manlio Brigaglia - ma era caratterizzato anche da un grande rigore morale. Nulla a che vedere insomma con quanto accade oggi». Per sottolineare questo aspetto di grande correttezza nei rapporti fra le varie forze politiche Brigaglia ha ricordato un episodio della vita di Gavino Soro Pirino. «L’apostolo mazziniano», come lo definirà nella sua relazione lo studioso Sandro Ruju, venne portato in tribunale per rispondere del reato di «lesa maestà» per aver scritto un articolo critico nei confronti della monarchia. «In quell’occasione - ha detto Brigaglia - Gavino Soro Pirino si trovò circondato di avvocati sassaresi di tutte le estrazioni politiche pronti ad assumerne la difesa». E a proposito di articoli di stampa, in quel periodo nacque a Sassari il periodico «La Giovine Sardegna». Era il gennaio del 1872. Lo dirigeva Bardilio Delitala, padre del futuro grande pittore Mario. In redazione un gruppo di valenti giovani repubblicani. I contenuti del giornale non piacevano alla Chiesa turritana. «L’allora arcivescovo, monsignor Diego Marongiu Delrio -ha scritto di recente Manlio Brigaglia - ne dichiarò proibita la lettura sotto pena di grave peccato». Il convegno sulla Sassari Mazziniana inizierà lunedì mattina nell’aula magna dell’Università e proseguirà nel pomeriggio. Martedì i lavori si sposteranno nella sala conferenze della Camera di Commercio. Previste numerose relazioni sugli aspetti più specifici della storia di Sassari nell’Ottocento e su alcuni dei protagonisti dell’epoca. Nel corso della conferenza stampa del convegno, Aldo Accardo, dell’Università di Cagliari ha annunciato l’organizzazione di altre due manifestazioni: un convegno sullo storico Girolamo Sotgiu che si terrà il prossimo anno e una giornata di studi che si terrà nel 2007 a Caprera su «Garibaldi, la Sardegna e il Mezzogiorno».
Gibi Puggioni
  
3 - L’Unione Sarda
Pagina 50 – Cultura
Francesco Cocco Ortu e i suoi tre cuori
Politico, avvocato, giornalista. La sua biografia con quella di un altro sardo illustre, Gaetano Cima
Esce domani, con L’Unione Sarda, il quinto dei volumi inseriti nella collana I 2000 Sardi più Illustri, con biografie di grande interesse: Gaetano Cima, architetto cagliaritano che porta il gusto neoclassico nell’architettura sarda; Francesco Cocco Ortu senior, ministro e padre delle leggi speciali che avviarono la costruzione delle prime dighe e delle grandi bonifiche nell’isola e il nipote Ciccio Cocco Ortu che, nel Secondo dopo Guerra, restituirà alla politica la sua dimensione più nobile; Carlo Cossu di Usini, primo diplomatico sardo dell’Italia unita, fondatore a Melbourne, in Australia, del consolato italiano nel 1864; Luigi Crespellani intellettuale, poeta segreto e primo presidente della regione sarda. Autori delle biografie sono Vittoria Del Piano, Francesco Floris, Paolo De Magistris, Stefano Pira e Pasquale Tola. Gaetano Cima un grande architetto per il secolo della borghesia Gaetano Cima (1805-1878) ? scrive Franco Masala? dominò «presto il campo non solo nell’ambito della progettazione e dell’urbanistica a Cagliari e in diversi centri dell’isola, ma anche nella formazione di molti allievi ingegneri attraverso il suo insegnamento nell’Università cagliaritana, cominciato a 35 anni nel 1840» e durato fino al 1876. ? legò il suo nome alla grande fabbrica dell’ospedale civile, alla quale attese gratuitamente ... ? La formazione e successivamente l’attività dell’architetto cagliaritano ? si esplicitano attraverso principi così sintetizzabili: solide regole compositive, predilezione per il severo ordine dorico, sobrietà delle facciate, semplicità degli ornati, simmetria, giuste proporzioni. Sono principi che possiamo ritrovare nei molteplici interventi architettonici, sia a Cagliari sia in diversi centri dell’isola (Oristano, Guasila, San Sperate, Tempio, Laconi, Pula), che richiamano soluzioni simili attuate in molti edifici italiani e stranieri di quell’epoca. In particolare, Cima si occupa dei servizi sociali per la collettività, secondo una prassi ormai generalizzata in gran parte dell’Europa, che raccoglie l’eredità illuminista e che contribuisce alla progressiva trasformazione di Cagliari in città borghese: il teatro, l’ospedale, il pio ricovero? Cima si occupò? di molti luoghi cittadini, mediante progetti che sarebbero stati attuati molto più tardi e con parecchie varianti. È opportuno citare il progetto per la piazza del Carmine (1841-1847)? il progetto per il mercato nel mezzo dell’attuale largo Carlo Felice? a Marina? la matita di Cima abbatte tutto ciò che è possibile ? dalle mura del fronte a mare a quelle lungo le due arterie attuali del Largo Carlo Felice e del Viale Regina Margherita. Cima taglia, aggiusta, affetta con riga, matita e squadra tanto che, senza fargli un torto, possiamo ribaltare il supposto atteggiamento di cultore delle cose antiche nel suo esatto contrario. Anche se oggi non potremmo accettare il suo operato, possiamo però sostenere che Cima è perfettamente inserito nella cultura riguardante la città del suo tempo: è il momento dei grands travaux di Parigi, seguiti da quelli del Ring viennese e dai viali di Firenze, capitale del regno d’Italia. Quindi la demolizione delle mura e il loro recupero all’uso civile, la formazione dei grandi boulevard, proposte anche per Cagliari rientrano a meraviglia nella logica della città borghese. È una concezione nella quale la città coincide essa stessa con l’opera d’arte?». Tre cuori per Ciccio Cocco OrtuLa due biografie di Francesco Cocco Ortu senior (1842-1929) e di suo nipote omonimo Ciccio (1912-1969) sono state curate rispettivamente dallo storico Lorenzo Del Piano e dall’avvocato Vincenzo Caredda. I due Cocco Ortu attraversano da protagonisti l’intera storia della Sardegna, ma la loro statura politica travalica i confini dell’isola. Di Ciccio Cocco Ortu l’avvocato Caredda offre un ritratto di grande affetto nel quale traspare come il leader dei liberali in Sardegna fosse riuscito a interpretare la politica nel modo più nobile all’uscita dalla Seconda guerra mondiale e negli anni di rifondazione della democrazia che ancora oggi suscitano accesi dibattiti: «Ciccio aveva tre cuori?: quello del politico, quello dell’avvocato, quello del giornalista; e come servire con un corpo solo tre passioni in ventiquattr’ore, perché tante ne concedeva a chiunque la giornata, voleva dire usare tutte queste ventiquattr’ore e quasi nessuna per dormire, nessuna, salvo casi eccezionali, per abbigliarsi. Il sonno e il riposo erano qualche cosa da carpire; tante volte ci faceva visita a casa, venendo dall’Unione Sarda che era la sua casa delle ore notturne, per incaricarmi di qualche incombenza al palazzo di giustizia perché lui doveva recarsi in qualche altro posto e aveva già una giornata di non so quante ore di lavoro e di veglia. Io lo ricevevo in pigiama perché su questo punto eravamo abbastanza distanti, io avevo ed ho una certa netta concezione della distinzione, di funzione tra le ore del giorno e quelle delle notte. Parlavamo delle cose di cui dovevamo parlare poi mi chiedeva un whisky, andavo a portarglielo e al ritorno era addormentato con la sigaretta accesa e cosparso di cenere. Gli toglievamo la sigaretta dalle mani e mi piangeva il cuore, per doverlo a un certo momento svegliare».
 
 
 

 
4 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Alloggi per gli studenti. La graduatoria elaborata con i nuovi mezzi informatici era sballata
L’Ersu era su «scherzi a parte»
Il presidente si scusa: «La rifaremo col vecchio sistema»
Dietrofront dopo l’ondata di proteste «Qualcosa non ha funzionato bene ma l’anno prossimo ci riproveremo»
 
CAGLIARI. L’Ersu decide di affidarsi alle nuove tecnologie per elaborare le graduatorie d’assegnazione degli alloggi nelle case dello studente, ma qualcosa s’inceppa e subito è rivolta: ieri decine di studenti, per nulla convinti sull’attendibilità delle graduatorie, pubblicate per giunta con quindici giorni di ritardo, si sono presentati sotto la sede dell’ente regionale per il diritto allo studio universitario per esporre le loro ragioni. Risultato: avevano pienamente ragione e ora tutto dovrà essere rifatto.
Che le cose non fossero troppo chiare s’era già capito quest’estate, quando prima del dieci agosto - data limite per presentare le domande - gli studenti s’erano trovati a fare i conti con una procedura nuova, che spazzava via la precedente, vecchia di anni. «In sostanza - racconta Antonio, 22 anni, studente di Economia - l’Ersu ha voluto avvalersi di una via informatizzata, che teneva conto di parametri per noi ancora poco chiari».
 Così, ad esempio, se condizione economica familiare, merito e carriera sono requisiti di riferimento per stilare la classifica dei meritevoli di una stanza doppia o singola in una delle case dello studente, molti sono stati tagliati fuori, perché pur avendo i requisiti giusti, si son visti catapultare in una casa dello studente che non avevano scelto.
«Il peggio - si lamenta ancora incredulo Emanuele, studente di Ingegneria - è che molti di noi non hanno potuto presentare ricorso: non tutti i parametri sono chiari, così non sappiamo a cosa appigliarci per giustificare le nostre pretese». Lamentele che non sono cadute nel vuoto: i giovani ieri sono stati sentiti dal direttore generale dell’Ersu, Paolo Salis. A dar loro manforte c’era anche Matteo Murgia, rappresentante degli studenti nel consiglio d’amministrazione dell’ente. E alla fine è saltata fuori la verità: «Il sistema informatizzato per l’assegnazione degli alloggi - dice Murgia - ha voluto essere solo un esperimento. Evidentemente c’è qualcosa che va ancora messo a punto per benino: per questo le graduatorie erano sballate. Ma da lunedì si tornerà alla vecchia maniera: mi scuso con gli studenti, e gli chiedo di aver pazienza ancora un’altra settimana».
 Come dire: s’è cercato di offrire un servizio più agevole, ma il risultato è stato nettamente opposto: «Questo non vuol dire - avverte Paolo Salis - che rinunceremo alla via informatica. Di questi tempi non se ne può fare a meno: così ora aggiusteremo questi difetti, e il prossimo anno ci proveremo ancora».
 In tutta la città sono 936 i posti letto messi a disposizione degli universitari nelle varie case dello studente. Un numero ancora insufficiente e che costringe una folla di studenti ad alloggiare in camere prese in affitto a costi esorbitanti. (s.z.)
  
5 - La Nuova Sardegna
UNIVERSITÀ
Dottorato di ricerca

CAGLIARI. L’Università ha attivato un nuovo ciclo dei corsi di dottorato di ricerca. Le domande di partecipazione alle selezioni dovranno essere presentate entro il 10 novembre. Il bando potrà essere consultato sul sito www.unica.it/postlauream o alla Cittadella universitaria.
  
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 44 - Cultura e Spettacoli
L’anima mazziniana di Sassari
Lunedì e martedì un convegno rievoca i fermenti rivoluzionari cominciati con la fucilazione di Tola
 
ANTONIO MELONI
 
Non è una novità il fatto che molta storia recente sia passata per Sassari. Meno conosciute, invece, sono le tante vicende legate al Risorgimento che in città ha avuto un ruolo altrettanto importante. Pochi sanno, per esempio, dell’esistenza di un carteggio privato fra Giuseppe Mazzini e la famiglia dell’avvocato Gavino Soro Pirino che, a giudizio degli storici, testimonia lo stretto legame tra gli ambienti democratici sassaresi e il fondatore della Giovine Italia.
 Sono anni cruciali, di grande fermento culturale, che vedono la nascita dei primi quotidiani attorno ai quali gravita una generazione di intellettuali e uomini politici portatori di idee nuove. Pietro Satta Branca, fondatore della «Nuova Sardegna» nonché padre di Arnaldo, Enrico Berlinguer “senior” e Filippo Garavetti, sono solo alcuni nomi degli esponenti più rappresentativi di quell’epoca travagliata. Il processo politico-culturale avviato in quel periodo culminerà trent’anni più tardi, nel 1861, con l’unificazione d’Italia, il sogno per lunghi anni accarezzato dal padre del repubblicanesimo. La temperie storica e culturale di quel periodo sarà al centro del convegno di studi «Sassari città mazziniana: società, politica, cultura nella Sardegna dell’Ottocento», in programma il 17 e 18 ottobre, a Sassari, nell’aula magna dell’Università e nella sala conferenze della Camera di commercio. L’importante iniziativa è l’esito della collaborazione fra il Dipartimento di storia dell’ateneo turritano, il Comitato per le celebrazioni dell’Unità d’Italia, il Comune e l’Istituto per la storia del Risorgimento.
 Il programma è stato illustrato ieri, nella nuova sede della Fondazione Banco di Sardegna, in via Carlo Alberto, dagli storici Manlio Brigaglia, Antonello Mattone e Aldo Accardo. Il convegno, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio delle Fondazioni Banco di Sardegna e Siotto, è la prima di una lunga serie di manifestazioni che si concluderà nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia. Sassari, si diceva, partecipa al Risorgimento in prima linea attraverso l’attività di un folto gruppo d’intellettuali che si riconoscono nelle nuove idee democratiche. Lo sfondo del grande affresco di questa Sassari Ottocentesca è stato abbozzato ieri nel corso della presentazione. Da subito filtra l’immagine di una città dinamica sul piano politico ed economico. «Sassari è governata da una giunta radical democratica - ha ricordato Antonello Mattone, direttore del Dipartimento di Storia dell’Università - quando nel 1855 nasce la prima società di mutuo soccorso che segue di soli cinque anni quella torinese a cui fa capo il pittore Pietro Bossi”. Il dinamismo del ceto mercantile raggiunge la massima espressione nelle associazioni di arti e mestieri che sono ancora vive e operanti nel tessuto produttivo cittadino. La cultura conosce un momento particolarmente fertile in tutte le sue espressioni. L’arte, la musica, il teatro e l’editoria, raggiungono in quel periodo livelli d’eccellenza. I giornali diventano strumenti di comunicazione politica, il target sono gli elettori. A fine Ottocento, il collegio di Sassari ne conta 5.500 di cui circa cinquemila votanti. La media ricalca quella nazionale del 67 per cento. Sul piano politico da tempo si respira un clima di fermento, gruppi forti sono già in contatto con Giuseppe Mazzini.
 «La storia comincia nel 1831 - ha spiegato Manlio Brigaglia - nel’33 Efisio Tola, dopo essere stato accusato di leggere “La Giovine Italia”, viene fucilato a Chambery, mentre a Sassari si inasprisce la lotta politica». Una lotta sempre improntata al rispetto reciproco che, comunque, resta uno dei fondamenti della vita civile di allora. «Ma l’episodio emblematico - ha proseguito Manlio Brigaglia - è quello che vede protagonista Gavino Soro Pirino, il grande patriarca del repubblicanesimo sassarese, che si rifiutò di votare alla Camera la fedeltà al re e per questo venne portato davanti al giudice per lesa maestà. La reazione fu immediata, nel collegio di difesa si costituirono tutti gli avvocati sassaresi».
 Il convegno, a cui partecipa, fra gli altri, l’accademico dei Lincei Franco Della Peruta, si articola in quattro sessioni, presiedute dallo storico Antonello Mattone, da Umberto Levra dell’Università di Torino, Maria Rosa Cardia dell’Università di Cagliari e Virgilio Mura, preside della facoltà di Scienze Politiche di Sassari.
 
 
7 - La Nuova Sardegna
Pagina 16 - Sardegna
Un polo farmaceutico a Porto Torres
Investimenti per 131 milioni e non meno di 471 posti di lavoro
La tecnologia avanzata denominatore comune del consorzio Prokemia
 
di Pinuccio Saba
 
PORTO TORRES. Un investimento da 132 milioni di euro in grado di dare occupazione a 471 persone, ma soprattutto capace di creare un polo farma-bio-tecnologico avanzatissimo, in grado di competere con i migliori centri di ricerca europei e non solo. Il progetto è stato presentato in dettaglio dal consorzio «Prokemia» nel corso di un incontro con l’assessore regionale all’Industria Concetta Rau nell’ambito di una riunione operativa sull’accordo di programma della chimica.
 Ma non il solito incontro politico programmatico, bensì una riunione al termine della quale è stato firmato un accordo in base al quale la «Prokemia» presenterà i progetti definitivi anche al gruppo di banche che partecipano all’accordo di programma, istituti di credito che finanzieranno il 25 per cento delle intraprese. E che non fosse il solito incontro, lo si è capito anche dalla presenza del responsabile dell’Osservatorio nazionale sulla Chimica Claudio Fiore. Con lui, il presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici, il sindaco di Porto Torres Luciano Mura, un rappresentante del comune di Assemini, le organizzazioni sindacati e le associazioni di categoria.
 I progetti della Prokemia, che opererà sia a Porto Torres sia ad Assemini, sono decisamente ambiziosi: prevedonono infatti ricerca, formazione e produzione di farmaci ma anche di tecnologie avanzate. Il tutto a stretto contatto con alcuni laboratori di ricerca d’oltremare, con il consorzio Polaris, e con le università di Sassari e Cagliari.
 Sono cinque le imprese che fanno capo al consorzio: Biofin, Gamatec, Sintofar, Proteios e Virostatics. La «mission» della Biofin è la produzione di farmaci avanzati come la ciclosporina A (a regime, 900 chili l’anno), utilizzata nelle terapie antirigetto dei trapinati; l’acido ialuronico (550 chili l’anno), utilizzato in oftalmologia e ortopedia; la paravastatina (350 chili), utilizzata nei disturbi cardiovascolari e per combattere l’ipercolesterolemia e l’obesità; la rapamicina (40 chili) e la daunorubicina e i suoi derivati (85 chili), utilizzate nella cure di leucemie e tumori.
 La Proteios punta alla produzione di anticorpi monoclonali, utili per combattere malattie tumorali e non solo, mentre la Virostatics vuole produrre farmaci virostatici, utili contro tumori e leucemie, ma anche contro malattie infettive come l’Hiv.
 Infine la Gamatec che, invece, ha un altro target legato soprattutto alla sicurezza. Il suo intento è produrre impianti fissi e strumenti portatili in grado di individuare esplosivi e sostanze stupefacenti, mentre la nuova frontiera sarà quella di studiare, brevettare e produrre tecnologie in grado di individuare la presenza di agenti patogeni. Un settore in continua espansione, quella della ricerca legata alla sicurezza, alla luce della “turbolenta” situazione politica internazionale.
 Il mercato dei farmaci, poi, è uno dei più importanti. Un settore che però necessita di continue ricerche, forse il vero tallone d’Achille dell’economia italiana. E la ricerca sarà uno dei settori sui quali punta decisamente il consorzio Prokemia. Per questo sono stati coinvolti i due atenei sardi e il consorzio Polaris, una sinergia di cervelli in grado di produrre ottimi risultati. Come sarà creata una sinergia anche fra le aziende che fanno parte del consorzio, con un continuo scambio di informazioni e conoscenze che favorirà la crescita di tutta Prokemia. Non mancheranno, ovviamente, ricadute positive sul territorio non solo con la creazione dei 471 posti di lavoro, ma con la nascita di un nuovo indotto fatto di tecnici e artigiani, ma anche di altissime professionalità. Un polo tecnologicamente avanzato che non dovrebbe faticare ad attirare l’attenzione di nuove imprenditorialità.
  
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
Università, il giorno della protesta
Manifestazione contro le disposizioni della legge Moratti
 
SASSARI. Anche nell’ateneo turritano è in corso l’agitazione contro il disegno di legge Moratti di riforma e riordino delle docenze universitarie. Questa mattina alle 11, all’aula Eleonora d’Arborea dell’università centrale, assemblea promossa dai sindacati d’ateneo della Cisl e della Cgil e dagli esponenti locali del Comitato nazionale universitario.
 «L’iniziativa - si legge in un documento diffuso dai promotori della manifestazione - è aperta a docenti, studenti e a tutti i cittadini per discutere e contrastare una catastrofica deriva che sembra assumere la politica universitaria in Italia, per dare ancora speranza e fiducia agli studenti, alle loro famiglie e a coloro che coltivano il sogno di poter svolgere dignitosamente e con entusiasmo l’attività di ricerca e che hanno a cuore l’università come istituzione pubblica.
 «E’ importante mobilitarsi adesso - aggiungono gli esponenti dei sindacati e delle altre associazioni d’ateneo in agitazione - prima che il disegno di legge venga approvato alla Camera con tempi contingentati di dibattito, attraverso un ulteriore voto di fiducia, come è successo di recente al Senato, dove è passato un testo blindato sotto forma di maxi emendamento. Non è servita - continuano i sindacalisti - la netta contrarietà espressa in campo nazionale dalle più rappresentative organizzazioni sindacali, dalle associazioni dei docenti, dalla conferenza dei rettori italiani, dai Senati accademici e dai consigli di amministrazione e di facoltà».
 Le critiche al disegno di legge del ministro alla Pubblica istruzione e all’Università si concentrano soprattutto sulle previste norme di reclutamento dei docenti, sul rischio di blocco dei concorsi e di istituzionalizzazione del precariato senza sbocchi e di programmi che sacrificherebbero le esigenze di rilancio della ricerca.
 «Quello del ministro è un testo che non tiene in considerazione nessuna delle proposte formulate dalle organizzazioni sindacali - affermano con grande disappunto i promotori dell’odierna assemblea - e tantomeno il superiore interesse di una delle massime istituzioni del nostro Paese, rappresentata proprio dall’Università». (m.d.)
 
 
 

  
9 - Corriere della Sera
I rettori: fermate la riforma
Università, appello al Parlamento. Manifestazione il 25
ROMA - Riforma dello stato giuridico dei docenti universitari e finanziaria, un mix esplosivo per gli atenei del Paese: sono ancora i rettori a lanciare un segnale di allarme prima che la legge sul reclutamento e le carriere dei docenti voluta dal ministro Moratti sia approvata dalla Camera con un nuovo voto di fiducia dopo quello del Senato. La Conferenza dei rettori (Crui), mentre la protesta proclamata da numerose sigle sindacali e dalle associazioni dei ricercatori dilaga in quasi tutte le sedi universitarie, ha ribadito in un documento le proprie riserve sulla politica del governo. E lunedì 19, pochi giorni prima della discussione della riforma a Montecitorio, tutti gli organi accademici saranno chiamati a pronunciarsi sulla mozione della Crui che, a quel punto, potrebbe trasformarsi in una sorta di macigno sulla strada della riforma. Per i rettori un intervento di riforma è urgente e questo intervento può avvenire solo «introducendo un sistema basato sulla valorizzazione e sulla valutazione dei risultati, sulla revisione del sistema di accesso alle carriere e del modello di finanziamento pluriennale». Ma «tutto ciò non ha nulla a che vedere con il disegno di legge approvato dal Senato e attualmente in discussione alla Camera». Dove è la valorizzazione, si chiede la Crui, se la riforma «fa ricadere sulle università tutti gli oneri finanziari indispensabili per dare un seguito alle norme (nuovi posti da bandire, chiamate dei professori dall’estero, nuovi contratti per i giovani e via dicendo) mentre la finanziaria prevede una diminuzione dei finanziamenti e un aumento delle spese a carico degli atenei.
L’obiettivo del gran numero di sigle sindacali (mancano però due delle più rappresentative ovvero Cipur e Uspur) e degli organi accademici che si stanno mobilitando in queste ore è il ritiro del decreto. «La Sapienza» di Roma, dove sono nove le facoltà occupate, è l’ateneo che ha aderito con maggior convinzione alla protesta. Ieri, durante un corteo, ci sono stati momenti di tensione tra gli studenti e le forze dell’ordine. Il «movimento» contro la riforma ha indetto per martedì 25 ottobre un sit-in di studenti, professori e ricercatori davanti alla Camera dove probabilmente sarà iniziata la discussione del ddl sullo stato giuridico della docenza.
G. Ben.
I punti della legge
IL RECLUTAMENTO La nuova legge prevede concorsi nazionali e annuali, con «tetti» fissati in base alle richieste degli atenei. Chi li supera ottiene un’idoneità all’insegnamento che dura quattro anni
I RICERCATORI
Il ruolo di ricercatore sarà mantenuto fino al 2013. Si potranno assumere ricercatori a tempo indeterminato
o prendere giovani con contratti di ricerca triennali e rinnovabili. Questi ultimi potranno partecipare a concorsi per ricercatore, fino al 2013, o per associato
 

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