Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 October 2005
Ufficio Stampa
Università degli Studi di Cagliari
 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 19 – Cagliari
La richiesta arriva dai Riformatori sardi, preoccupati dal ritardo dell’ufficializzazione
«Vogliamo al più presto le elezioni studentesche»
Il decreto del rettore che indice le elezioni studentesche deve essere emanato al più presto: altrimenti il rischio è che i rappresentanti in carica continuino per altri dodici mesi senza passare per le urne. La richiesta arriva dal gruppo dei giovani Riformatori sardi, preoccupati dal ritardo dell’ufficializzazione della data da parte del rettorato. Anche se proprio oggi, o al più tardi domani mattina, il decreto lascerà le stanze di via Università per diventare di dominio pubblico. Pochi i dubbi sulla data: le elezioni si svolgeranno il 29 e 30 novembre. Si attende soltanto l’ufficialità. A preoccupare i Riformatori è la vicinanza con il termine ultimo per l’indizione delle elezioni: proprio domani. «Con la sola eccezione del rappresentante nel consiglio d’amministrazione dell’Ersu ? spiega Fabio Bargellini, responsabile regionale dei giovani Riformatori ? tutti gli studenti che ricoprono inarchi negli organi elettivi universitari sono da aprile in regime di prorogatio, non essendosi svolte le elezioni tra la primavera e l’estate 2005, momento della scadenza naturale del loro mandato». Il regolamento, sottolinea Bargellini in una nota «prevede il divieto di svolgere elezioni nei periodi tra il 15 maggio e il 15 novembre, e tra il 1 dicembre e il 15 febbraio. La norma indica che la data deve essere comunicata almeno trenta giorni prima delle elezioni. Insomma entro venerdì (domani, ndr)». Solo così si eviterebbe lo slittamento del regime di prorogatio di dodici mesi: «In questo modo i rappresentanti in Senato accademico e in Cda continuerebbero a percepire i gettoni di presenza, senza il legittimo vaglio dei loro colleghi elettori», commenta il responsabile dei giovani Riformatori. Tra le altre perplessità del gruppo anche quella di arrivare agli ultimi istanti disponibili per indire le elezioni: «Questo non aiuterà a portare gli studenti alle urne, considerato che nelle scorse consultazioni la percentuale di votanti fu del 10 per cento». Il ritardo ha comunque una spiegazione: il calcolo per il numero di rappresentanti degli studenti nei nuovi consigli dei corsi di laurea o di classe non è stato molto facile. E nel giro di ventiquattr’ore il decreto sarà reso noto. Intanto oggi (ore 12) si riunirà il Cda, per dare il suo parere sulla modifica di statuto, approvata dal Senato accademico allargato, che ha portato a cinque il numero dei rappresentanti degli studenti in Senato accademico.
Matteo Vercelli
  
2 – L’Unione Sarda
Pagina 20 – Cagliari
Hai il modulo? Meno 15 per cento
Sconti sulle fotocopie per battere il caro libri
Contro il caro università, ecco spuntare nel panorama dell’ateneo cagliaritano il buono sconto in una copisteria della città. L’iniziativa è proposta dall’associazione studentesca Federazione universitaria. Il meccanismo per usufruire del 15 per cento di sconto sui lavori di stampa è semplice: basterà compilare un modulo reperibile in biblioteche e portinerie delle facoltà universitarie. Con il tagliando si dovrà poi andare nella copisteria che ha aderito all’iniziativa. «Le spese più onerose per noi studenti ? spiega Silvia Pili, rappresentante di Federazione universitaria e responsabile dell’associazione per il polo giuridico economico ? non sono soltanto quelle rappresentate dall’acquisto dei libri. Anche i costi per le stampe, come le fotocopie di appunti, dispense e materiale didattico incide nel budget di ogni studente». Ancora maggiori le spese in altri poli accademici: «Da noi ? aggiunge Marco Ligas, rappresentante di Federazione nella facoltà di Ingegneria ? spendiamo somme significative in plottaggi e riproduzioni di progetti, che in alcuni corsi sono indispensabili». Un problema quello del caro università, che tocca soprattutto gli studenti fuori sede «che - sottolinea Pili - devono affrontare altre notevoli spese, come l’affitto e i costi per vivere a Cagliari. La nostra iniziativa può dare una mano e permettere a numerosi studenti di risparmiare qualcosa». siringhe nei bagniNella facoltà di Giurisprudenza intanto è allarme siringhe. Gianluca Piras, rappresentante degli studenti, per il gruppo Sinistra universitaria, ha inviato un’interrogazione al rettore e al preside di Giurisprudenza per denunciare il ritrovamento «di siringhe usate per iniezioni di metadone». Non solo: «Diversi studenti si sono lamentati di essere stati minacciati da tossicodipendenti con siringhe in mano». Per questo Piras ha iniziato una raccolta di firme per chiedere al rettore e al preside di «ripristinare subito il servizio d’ordine sospeso a causa dei tagli effettuati nel bilancio d’ateneo». (m. v.)
 
 3 - L’Unione Sarda
Pagina 16 – Lavoro
Corsi di dottorato a Milano, Potenza e Lecce
Ricerca, specializzarsi in archeologia o fisica
Archeologia, economia e fisica. Sono solo alcune fra le materie oggetto dei corsi triennali di dottorato di ricerca promossi dagli Atenei di Milano, Potenza e Lecce che propongono complessivamente 64 posti. I tre concorsi sono riservati ai laureati secondo il vecchio ordinamento o a chi abbia il diploma specialistico, oppure un analogo titolo di studio accademico conseguito all’estero, preventivamente riconosciuto come equipollente dalle autorità accademiche. Non è prevista alcuna limitazione di età o cittadinanza. Chi desidera avere dettagli e chiarimenti sui concorsi può consultare i testi dei bandi indetti dagli Atenei di Milano e Potenza sulla Gazzetta ufficiale, la numero 82 di venerdì 14 ottobre, mentre nel numero 83 del 18 ottobre è consultabile l’avviso dell’università leccese. MilanoIl primo dei due concorsi è stato bandito dall’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano che, nell’ambito del ventunesimo ciclo dei dottorati di ricerca, ha indetto una selezione per 42 posti, di cui 22 coperti da borse. Oltre a criminologia e problemi della legalità, le materie oggetto dei corsi sono: archeologia dei processi di trasformazione delle società antiche, discipline filosofiche, artistiche e teatrali, scienze storiche, filologiche e letterarie dell’Europa e del Mediterraneo e infine biotecnologie degli alimenti (sede di Piacenza). Le domande dovranno essere presentate entro lunedì 14 novembre. La modulistica è nel sito www.unicatt.it/dottorati. PotenzaI posti offerti dall’Università della Basilicata di Potenza sono invece quattordici. A disposizione dei dottorandi, l’Ateneo ha messo a disposizione 7 borse. Il numero degli assegni potrà aumentare con eventuali nuovi finanziamenti provenienti da enti o istituti pubblici o privati. Oltre a economia e ingegneria agro alimentari, ambientali e forestali, i tre corsi avranno come oggetto i seguenti titoli: biologia e biotecnologie, metodi e modelli matematici per i sistemi dinamici. Per partecipare al concorso dell’Ateneo potentino, gli interessati devono presentare l’apposita la domanda entro mercoledì 9 novembre. Il modulo è reperibile sul sito internet www.unibass.it/dottorati. lecceLa selezione per gli ultimi otto posti, con sei borse di studio, è stata invece bandita dal Dipartimento di fisica dell’Università di Lecce. Le materie dei curricula richiesti ai candidati sono: astronomia e astrofisica, fisica della materia, nucleare, subnucleare e teorica. Le domande dovranno pervenire entro giovedì 17 novembre. Il bando è consultabile su www.unile.it.
Giuseppe Deplano
 
 
 

 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 28 - Sassari
Diesse: «Troppe ombre sull’università»
Un dossier riaccende le polemiche sul corso per operatori veterinari
La Quercia chiede chiarezza su fondi utilizzati dal Comune
OZIERI. Dopo una breve tregua si riaccende il dibattito sul corso universitario avviato in città. A tornare sull’argomento è la sezione dei Ds che in una nota spiega le luci (poche) e le ombre (molte) che a suo parere hanno caratterizzato la vicenda. Nel premettere che l’istituzione del corso per veterinari è stata approvata dalla giunta comunale senza un completo coinvolgimento del consiglio, gli esponenti della quercia sottolineano le reazioni che l’iniziativa ha suscitato nei vari ambienti.
 Commenti positivi dalla maggioranza di centrodestra al governo del comune; atteggiamento polemico da parte dell’opposizione consiliare (che ha disertato la cerimonia inaugurale) e critiche molto aspre della Cgil. Un ventaglio di posizioni che ha determinato una certa confusione nell’opinione pubblica. Le dichiarazioni alla Nuova del sindaco Cubeddu sulla cruciale questione dei finanziamenti, anzichè chiarire, avrebbero ulteriormente complicato il quadro. Da qui, la decisione, da parte dei Ds, di offrire un contributo per fare luce sugli aspetti non chiari della vicenda, a cui l’amministrazione comunale dovrebbe dare risposte esaustive per fugare il dubbio che «in essa prevalga l’aspetto propagandistico, utile a far passare in secondo piano la reale portata dell’iniziativa e gli ingenti finanziamenti profusi». I diessini non sono contrari all’ampliamento dell’offerta formativa in città e nel territorio, ma ciò deve avvenire attraverso finanziamenti pubblici statali e regionali e certamente non ricorrendo a risorse comunali, da destinare a ben altre priorità. Sulla natura del corso, la sezione diessina precisa che lo stesso non è finalizzato alla creazione di medici veterinari, ma è destinato a formare in tre anni figure di supporto all’attività veterinaria. Il suo costo complessivo è stimato in 700 mila euro. Con tale somma si tiene in piedi il liceo scientifico cittadino con 400 studenti. «Non si tratta quindi di criticare - affermano i dirigenti del partito, ma di presentarla correttamente, poi ognuno giudicherà con la sua testa». Più corposo il capitolo dedicato ai finanziamenti dell’intrapresa. Si parte dalla domanda d’obbligo su chi pagherà il corso, per affermare subito che tale incombenza è per il momento affidata al Comune. «La Regione - dicono gli autori del dossier -, ha dato parere negativo. Il ministero anche. Lo stesso sindaco Cubeddu nell’intervista rilasciata alla Nuova dice che nonostante le affermazioni di qualche Cassandra, le spese per il funzionamento del corso sono garantite da fonti alternative ben lontane dalle casse comunali. Un’affermazione generica e vuota. Domandiamo: quali sono tali fonti alternative?» In assenza di risposte e considerando che l’università non sborserà un euro, si potrebbe concludere che i costi saranno a carico del Comune. Altre domande in attesa di risposta sono quelle che i diessini si pongono in merito alla provenienza delle risorse. Nel definire fumose le dichiarazioni sin qui rilasciate in proposito dal sindaco, la sezione diessina vorrebbe sapere se i fondi provengono o meno dalla vendita dei beni della Fondazione Pietri. Per intanto si contestano le affermazioni del capo dell’amministrazione sulla possibilità di utilizzare per il corso universitario le somme ricavate dalla predetta vendita e sulla conguità dell’importo ottenuto dall’alienazione del palazzo romano. Sul primo punto, i diessini nutrono seri dubbi sull’interpretazione del sindaco Cubeddu e lo invitano ad una serie riflessione prima di dare attuazione ai programmi anticipati. L’attacco più duro e gli interrogativi più scabrosi sono riservati alle modalità seguite e all’importo ricavato dalla vendita del predetto immobile romano. La somma odierna di 1.342.788 euro per un edificio situato nel centro della capitale appare inferiore sia ai prezzi di mercato che alla stima effettuata dalla stessa amministrazione (1.652.662 euro). La società immobiliare si è costituita dieci giorni prima dell’acquisto dell’immobile? Essa ha sede in Olanda? Chi sono gli azionisti/proprietari della stessa? «Questa - a parere della sezione dei Ds -, è la parte più opaca della della questione, sulla quale va fatta chiarezza. Questa non traspare, per altri aspetti, anche dalle parole del cardinale Pompedda che, intervenuto nel merito della vicenda, ha sostenuto che a volte personaggi di Ozieri hanno remato contro la città. Ci illumini con una parola chiara, dica i nomi, eminenza. Non semini dubbi, non ci lasci nell’incertezza». I diessini ritengono che i dubbi e la poca chiarezza non giovino ad un confronto democratico dove la maggioranza ha il diritto di fare le sue scelte e l’opposizione quello di dissentire e di controllare l’operato dello schieramento avverso.
Miuccio Farina
  
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Università. È questa l’ipotesi più probabile
Elezioni studentesche, seggi aperti a novembre
CAGLIARI. Elezioni studentesche: i tempi sembrano maturi. L’ufficialità del decreto del Rettore ancora non esiste, è stata però diffusa una nota in cui Pasquale Mistretta, accolte le richieste degli studenti, ha indicato i giorni possibili: 29 e 30 novembre. E la campagna elettorale se quella sarà la data dovrà cominciare subito e quindi il decreto dovrebbe essere firmato entro domani. Così dopo mesi d’attesa e il rinvio ad aprile, ad eccezione del rappresentante nel consiglio d’amministrazione dell’Ersu, che resterà in carica ancora tre anni, saranno rinnovate le rappresentanze studentesche in tutti gli altri organismi: Consiglio d’amministrazione, Senato accademico, Senato accademico allargato, Comitato per lo sport (Cus), consigli di facoltà e di classe.
 Mentre tra gli studenti già si preparano le strategie, e si cercano le persone giuste da candidare, una novità rafforzeràil potere degli universitari nel Senato accademico: il numero dei rappresentanti salirò a cinque, adesso sono tre. «È una vittoria - dice Gianluigi Piras, presidente del Consiglio degli studenti - che vale doppio: primo, questa battaglia ha visto gli studenti lottare compatti. Secondo, il consenso è stato massiccio, un segnale del pieno riconoscimento del ruolo che gli studenti devono avere».
 Intanto, i giovani Riformatori Sardi si dicono dubbiosi sull’eventualità di elezioni a novembre. (s.z.).
  
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Nuoro
Sa Terra mala funzionerà a energia solare
Un impianto fotovoltaico consentirà all’ateneo di produrre e vendere la corrente
Da gennaio 267 pannelli verranno sistemati sul tetto della sede di Scienze forestali
di Valeria Gianoglio
NUORO. Partirà dall’università di Sa Terra mala la rivoluzione del mercato della corrente elettrica, versione nuorese. Dai primi dell’anno nuovo, infatti, la sede dell’ateneo barbaricino sarà a tutti gli effetti autonoma dal punto di vista energetico. Grazie a quei 267 pannelli fotovoltaici che verranno installati sul tetto dell’edificio, che costeranno al Comune 240mila euro di project financing, l’università non dovrà più sborsare neanche un quattrino all’Enel. Laboratori, aule, stanze dei computer e sale riunioni: tutto funzionerà a energia solare. Bye bye costose bollette, insomma.
 Ma la valanga di novità non finisce mica qui perché in quel di Sa Terra mala la corrente elettrica prodotta con questo sistema sarà così tanta da poterne rivendere una quota consistente allo stesso Enel. L’università nuorese, in poche parole, diventerà non solo autonoma ma anche produttrice di energia. Il surplus prodotto lo reimmetterà sul mercato e il gestore nazionale dell’energia sarà costretto ad acquistarlo a 45 centesimi a chilowatt.
 Un prezzo 3 volte superiore a quello (15 centesimi a chilowatt) a cui vende l’energia elettrica al Comune. Un vero affare per le casse dell’ente locale barbaricino che ogni anno per mantenere l’ateneo deve cacciar di tasca migliaia di euro. Un po’ meno, forse, per l’Enel. Ma tant’è: che gli piaccia o meno l’Ente nazionale energia elettrica avrà poca scelta: per 20 anni dovrà acquistare il surplus di corrente prodotta da Sa Terra mala perché così stabilisce il contratto tra il ministero dell’Ambiente e l’ente nazionale gestore della corrente elettrica. Un contratto di durata ventennale insito in quel bando per il finanziamento di impianti fotovoltaici in conto energia che il dicastero di Matteoli ha recentemente lanciato. La domanda di ammissione al bando presentata dal Comune di Nuoro a fine settembre si è piazzata a un lusinghiero millesettecentesimo posto su oltre 3000 domande giunte da tutta Italia. Ergo: il finanziamento in conto energia (i soldi vengono dati, cioè, non per installare i pannelli solari che producono elettricità ma in cambio dell’energia prodotta) è già ottenuto e l’operazione risparmio & energia può partire.
 L’assessore comunale all’Ambiente, Tonino Deriu, insomma, ha più di un motivo per gongolare. «È l’inizio della riforma energetica - spiega con soddisfazione - è una vera e propria rivoluzione anche per il Comune di Nuoro che qualche tempo fa ha presentato la domanda di ammissione agli incentivi in conto energia per gli impianti fotovoltaici connessi in rete. Si tratta di un impianto connesso in rete da circa 44 kwp (chilowatt di picco) che installeremo sulla copertura dell’università di Nuoro. Tra tanti edifici come impianto pilota abbiamo scelto la sede dell’ateneo, che ospita scienze ambientali e forestali, per il suo grande valore formativo ed educativo. Sarà la struttura pioniera in città, speriamo che ne seguano molte altre. Con gli impianti fotovoltaici chiunque può produrre energia e rivenderne il surplus al triplo del prezzo di mercato».
 «L’obiettivo - continua Deriu - è quello di rendersi autonomi dal sistema elettrico nazionale innescando un circuito virtuoso che porti all’abbattimento del costo della bolletta energetica senza modificare la qualità dei servizi offerti ed entrare quindi nel mercato dell’anidride carbonica». E così, insomma, l’ateneo di Sa Terra mala si prepara a fare da apripista alla rivoluzione del mercato dell’energia elettrica in salsa nuorese. Alla fine dell’operazione l’ateneo nuorese sarà uno dei pochi in Italia in grado di non emettere nell’aria le cosiddette sostanze «climamutanti». Da gennaio, dunque, si inizia.
 Il progetto esecutivo dell’impianto è già sul tavolo di Palazzo civico. L’occasione per risparmiare il consumo e le spese relative a 2100 chilowatt di corrente all’anno è troppo ghiotta per perdere altro tempo. «Ai primi del 2006 cominceremo a installare l’impianto fotovoltaico - dice Tonino Deriu - il Comune lo costruisce attraverso un project financing che verrà ammortizzato in 5 anni. Poi dai successivi 15 si comincerà a guadagnare vendendo all’Enel il surplus della corrente prodotta dall’università nuorese».
  
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Nuoro
Master di alto livello sulla governance
Università, presentazione con Mistretta, Demuro e Bottazzi
NUORO. Un master di primo livello dal titolo “La governance multilivello”. I dettagli dell’importante corso post lauream verranno illustrati domani alle 17 nella sede del Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale, in via Salaris 18. Unico nel suo genere, nel panorama della formazione post universitaria d’alto livello, il master punta a formare sia i neolaureati che le persone già attive nella pubblica amministrazione e nel settore privato. Alle lezioni parteciperanno professori universitari dell’ateneo sardo e di quelli italiani, nonchè esperti del settore e della materia. Tra gli obiettivi del corso, organizzato dalla facoltà di Giurisprudenza di Cagliari e rivolto per lo più ai laureati triennali, quello di offrire didattica d’alto livello per orientare le capacità degli studenti verso processi virtuosi della ristrutturazione dell’agire amministrativo, gestione delle risorse umane, amministrazione dei processi organizzativi, federalismo fiscale, sociologia dell’organizzazione e psicologia del lavoro, analisi di bilancio pubblico e controllo di gestione. Temi che, fino a luglio 2006, vedranno alternarsi didattica frontale, seminari, tutoring ed esercitazioni, stage e lavoro individuale. Alla conferenza saranno presenti il magnifico rettore dell’Università di Cagliari Pasquale Mistretta, il costituzionalista Gian Mario Demuro, il sociologo Gianfranco Bottazzi e Bachsio Porru.
  
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Un’università che può e deve crescere ancora
Ma Elisabetta Pilia attacca la Moratti «Martedì tristissimo per l’istruzione»
Ieri nell’Auditorium San Domenico la solenne cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico Impegni dei rettori Mistretta (Cagliari) e Maida (Sassari)
 ORISTANO. Una scommessa in buona parte già vinta. Ci ha impiegato meno di dieci anni (il compleanno sarà il prossimo giugno) l’Università di Oristano per dimostrare che la sua presenza non è affatto da considerarsi superficiale. E per affermarlo i responsabili del Consorzio Uno e i rettori di Cagliari e Sassari, che compongono il sodalizio che ha consentito la nascita di un Ateneo nella città di Eleonora, hanno scelto l’appuntamento sicuramente più solenne: l’inaugurazione del nuovo anno accademico.
 Cerimonia in realtà semplice quella di ieri, lontana appunto da quella solennità che caratterizza le inaugurazioni in altri ben più storici atenei.
 Unica concessione, la premiazione (con la consegna delle maschere della Sartiglia) degli 88 laureati nel precedente anno accademico.
 Così la cerimonia è stata l’occasione per tracciare il bilancio del lavoro svolto e per parlare anche dei progetti per il futuro. Un futuro che in realtà non si annuncia troppo roseo, soprattutto alla luce della riforma Moratti che proprio martedì sera è stata approvata dalla Camera. E anche se, come prevedibilmente potrà avvenire in altre realtà, fuori dal chiostro di San Domenico non c’è stata alcuna manifestazione di protesta, neanche da parte degli studenti, l’occasione per levare critiche alla riforma è stata colta. A partire dall’assessore regionale Elisabetta Pilia: «Ieri è stato un giorno tristissimo per l’istruzione», ha detto, annunciando comunque l’intenzione da parte della Regione di «essere di supporto all’Università per impedire ai tagli del Governo di farle perdere in competitività».
 Ma anche i rettori di Cagliari e Sassari non sono stati certo teneri nei confronti di una riforma che, hanno detto, «se la Finanziaria nazionale non sarà corretta, rischia di porre l’università dinanzi ad incombenze alle quali difficilmente potrà fare fronte».
 Tuttavia ieri aleggiava tutt’altro che un clima di resa. Anzi, la giovane università oristanese ha dimostrato di avere voglia di crescere ancora e di conquistare nuovi traguardi. Dunque, dopo i saluti di rito del sindaco, Antonio Barberio, e dell’assessore provinciale alla cultura, Cristiano Carrus, che hanno riaffermato la volontà delle amministrazioni di proseguire negli sforzi per rafforzare l’università locale, è spettato ai due rettori indicare i nuovi obbiettivi da raggiungere. Il primo è quello di rafforzare l’azione di stimolo nei confronti del territorio affinchè continui ad investire sempre di più sui laureati che questa Università produce. «È una Università che da subito ha scelto di istituire corsi di studio legati alla realtà ed alla vocazione del territorio», ha detto infatti il rettore di Sassari, Maida, ricordando come l’Ateneo sassarese fin dall’inizio abbia puntato sul portare a Oristano la facoltà di agraria e istituire corsi di laurea attinenti alla vocazione economica del territorio, quali, per esempio, scienze lagunari e archeologia subacquea. «Scelte che nascono dall’esigenza di dare strumenti di sviluppo alla vocazione del territorio, che oggi assumono un ulteriore significato - ha detto ancora -. Ma in un contesto di ridimensionamento del sogno della grande chimica, che si è dimostrato non confacente alla Sardegna, si può ottenere molto proprio puntando sulla valorizzazione delle vocazioni economiche locali. E in questo l’università può svolgere un ruolo importantissimo».
 Compiti di stimolo, quelli dell’Università, ripresi anche nell’intervento del rettore di Cagliari. «Non dobbiamo infatti limitarci ad operazioni di tipo didattico - ha detto infatti il professor Pasquale Mistretta - perchè l’università diffusa nel territorio ha un ruolo ben diverso». Ruolo che significa non solo quello di garantire l’accesso all’istruzione anche a chi vive nelle zone interne, ma anche di collegamento diretto con le realtà produttive. Insomma, una università fucina di nuove idee, di progetti e di sviluppo. Anche gli studenti dovranno compiere un ulteriore sforzo. «Per laurearsi in meno tempo, non con medie anche di nove anni - ha concluso Mistretta - qui inaccettabili».
Michela Cuccu
 
Pagina 2 – Oristano
CONSORZIO UNO
La scommessa è stravinta
Nel giugno 1996 la santa alleanza tra pubblico e privato
Dai piccoli ai grandi numeri: 898 iscritti (le matricole sono 123) e cento docenti
ORISTANO. Compirà dieci anni fra qualche mese, l’Università di Oristano. Era il giugno del 1996 quando Provincia, Comune, Camera di commercio, Associazione degli industriali e Confcommercio, assieme a un gruppo di imprenditori locali, fondavano il Consorzio Uno, realizzando così un sogno rincorso dagli oristanesi da lungo tempo. Istituire anche in questo pezzo di Sardegna un’università.
 Per dare materialmente il via al progetto, il Consorzio sottoscrisse una convenzione con i due Atenei di Cagliari e Sassari. Convenzione che stabilisce ruoli e compiti per ciascuna parte. Così, mentre alle Università spetta il compito di istituire i corsi e svolgere le attività didattiche, è il Consorzio Uno che mette a disposizione i locali, le attrezzature, il personale non docente, oltre a pagare l’attività didattica e le spese sostenute per le trasferte dei docenti.
 «È stata un’esperienza fruttuosa», hanno detto i rettori Pasquale Mistretta e Alessandro Maida, parlando ieri all’inaugurazione dell’Anno accademico e tracciando così un bilancio dei primi dieci anni di attività dell’Ateneo “gemmato”.
 Una scommessa in buona sostanza vinta, perchè quei sei corsi di studio che rappresentano l’offerta formativa hanno consentito di estendere anche a coloro che vivono nelle zone interne la possibilità, seppur limitata, di accedere a livelli di istruzione superiore.
 I primi passi l’Università di Oristano li compie sperimentando la cosiddetta riforma del tre più due, quella delle lauree brevi. Così, i primi finanziamenti arrivano dall’Unione europea. Attualmente non più erogati, tanto che le risorse finanziarie del Consorzio Uno sono quasi completamente a carico della Regione.
 Centonovantuno gli studenti che si sono laureati (88 soltanto nello scorso anno accademico); 898 gli iscritti, dei quali 123 matricole, cento i docenti impegnati: i numeri confermano l’importanza che l’Università ha nel territorio. Università che offre cinque corsi di primo livello e uno magistrale. Attualmente è “Economia e gestione dei servizi turistici” il corso per così dire più “affollato”. Conta infatti di un totale di 468 iscritti, ma il corso, attualmente ad accesso programmato, quest’anno sarà frequentato dalle 41 matricole che hanno superato il test di selezione, per il quale sono state 86 le domande.
m.c.
 
Pagina 2 - Oristano
 
Tutti i nomi degli ottantotto neo dottori premiati
ORISTANO. Questi i nomi degli studenti laureati nell’anno accademico 2004/2005.
 Corso di laurea in Biotecnologie industriali della Facoltà di Scienze mm.nn.ff dell’Università degli studi di Cagliari: Mario Barbato, Manuela Sanna, Alessia Caterina Noli, Lidia Meloni, Roberto Marras, Marco Floris, Francesca Collu, Omar Lobina, Danila Ambu, Alessia Sanna, Giovanna Sanna, Fabrizio Serra, Francesca Curreli, Veronica Delogu. Diploma universitario di Economia e amministrazione delle imprese della Facoltà di Economia dell’Università degli studi di Cagliari: Alessia Figus, Manuela Firinu. Diploma universitario di Economia e gestione dei servizi turistici della Facoltà di Economia dell’Università degli studi di Cagliari: Marco Beccu, Gianfilippo Masserano. Corso di laurea in Economia e gestione dei servizi turistici della Facoltà di Economia dell’Università degli studi di Cagliari: Valeria Brenau, Salvatore Delogu, Valeria Gitto, Michela Locci, Monica Meli, Stefania Meloni, Silvia Porru, Simone Secchi, Denise Usai, Angela Maria Fara, Nicola Migheli, Marina Tidu, Diana Tronci, Ornella Cau, Annalisa Mocci, Francesca Onidi, Francesca Palmas, Alberto Puddu, Daniela Siddu, Gabriele Sinis, Jotsna Zampaglione, Alessandra Zancudi, Manuela Cominu, Valeria Cabriolu, Salvatore Lampreu, Maria Cristina Deias, Lara Danesi, Francesca Rosa, Silvia Manca. Corso di laurea in Tecnologie alimentari della Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Sassari: Federica Rau, Franca Fotzi, Sabrina Muresu, Gianmarco Uras. Corso di laurea in Viticoltura e enologia della Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Sassari: Valeria Del Giudice, Pierpaolo Fiori, Antonio Gala. Corso di laurea in Restauro e conservazione dei beni culturali della Facoltà di Lettere e filosofia e scienze mm.nn.ff. dell’Università degli studi di Sassari: lara Sarritzu, Andrea Ingletto, Maria Luisa Chicconi, Mara Meloni, Giuseppe Maisola, Luca Porru, Monalisa Vacca, Nicoletta Camedda, Manuela Ballisai, Renato Marcello Zanella, Federica Flavia Uras, Sara Floris, Monica Perra, Giuseppina Pilloni, Silvia Vidili, Paolo Sappia, Nicola Ricci, Pier Luigi Cafasso, Lucio Salvatore Deriu, Lara Russo, Alice Meloni, Cristina Serci, Maria Carmela Contini, Peppina Mirai, Elisabetta Sechi, Rita Valentina Erdas, Francesca Sesuru. Corso di laurea in Scienze anbientali delle acque interne e lagunari della Facoltà di Scienze mm.nn.ff. dell’Università degli studi di Sassari: Virgilio Secci, Amedeo Fadda, Paola Zoccheddu, Maurizio Maleddu, Valentina Piras, Maria Assunta Figus, Margherita Caddeo.
  
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Oristano
SENEGHE
Futuri architetti a Casa Addis
SENEGHE.
“Dommus, sas fazzadas de su setteghentos e de s’ottoghentos”. È il nome del seminario di studio sui caratteri architettonici dell’edilizia tradizionale di Seneghe (patrocinato dalla Regione e dal Comune) in corso in questi giorni. Il progetto che vede coinvolta in primo luogo la facoltà di architettura di Alghero, prevede lo studio accurato delle facciate tipiche del centro storico da parte di studenti universitari appartenenti a questa facoltà. Per una settimana (il tutto terminerà sabato) 60 studenti del secondo anno del corso di architettura si sono trasferiti qui per studiare un campione di 30 case che vengono rilevate disegnate dal vero, anche con l’ausilio della fotografia. Il passaggio successivo sarà poi procedere alla ricerca delle forme che caratterizzano l’architettura locale. L’iniziativa prevede lo sviluppo del lavoro sul campo al mattino, la restituzione dei disegni nel pomeriggio negli atelier allestiti nella “Casa Aragonese” e nella “Casa Addis”. (g.l.)
  
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Nuoro
Giovani attori premiati dall’università di Cagliari
Un altro prestigioso riconoscimento per gli alunni dell’Istituto Oggiano
SINISCOLA. Dopo il grande successo ottenuto alla 2ª edizione della rassegna nazionale «Teatro scuola-Premio Vittorio Gassman» che si è svolta a Castro dei Volsci, in provincia di Frosinone, continua senza freni la grande ascesa dei 12 studenti dell’Istituto tecnico commerciale “Oggiano” che nello scorso anno scolastico hanno dato vita al dramma teatrale «I Fisici» di Friedich Durrenmatt.
 La commissione esaminatrice del concorso biennale «Premio Chicco Mura», nato per valorizzare le iniziative culturali e didattiche che coinvolgono attivamente gli studenti delle scuole superiori della Sardegna, ha infatti premiato con il secondo posto assoluto la fatica dei giovani studenti locali che, coordinati da Francesca Capra, hanno sbancato grazie alla registrazione su dvd del loro lavoro, preparato con cura e scrupolosità grazie all’aiuto di Giovanni Carroni. Il lavoro degli allievi dell’Istituto “Oggiano” ha convinto la commissione, designata dal consiglio del Centro interdipartimentale per la ricerca didattica dell’Università degli studi di Cagliari, «per la competenza e la professionalità messe in gioco nell’ideazione e nella realizzazione dell’opera teatrale». Una motivazione significativa, che la dice lunga su come «I Fisici» non sia solo un’opera capace di arrivare al cuore della gente, ma sia anche un lavoro non facile e confezionato in maniera eccellente. La notizia del riconoscimento andato a Marta Cossu, Serena Marongiu, Filomena Deledda, Caterina Sanna, Serena Pipere, Daniela Farris, Bruna Bomboi, Marianna Pedone, Jessica Tarquini, Stefania Sanna, Valentina Serra e Sebastiano Bellu ha portato l’ennesima ventata di grande soddisfazione all’interno della scuola; non è infatti la prima volta che gli studenti seguiti dalla professoressa Capra fanno incetta di premi di alto livello. E questo fa ben sperare per il futuro, visto che anche per il nuovo anno scolastico da più parti si chiede un nuovo spettacolo teatrale da presentare a fine anno.
Salvatore Martini

 
11 - Corriere della Sera
Continua l’agitazione contro il ddl della Moratti. In mattinata occupato il liceo scientifico Righi
Studenti e ricercatori, appello a Ciampi
Dopo la manifestazione di martedì, universitari ieri in assemblea
«La Sapienza» il giorno dopo il corteo e l’approvazione alla Camera del ddl Moratti: «La protesta continua». Su questo concordano tutte le anime del movimento. E il concetto è stato più volte ribadito durante l’affollata conferenza stampa di ieri mattina a Scienze Politiche, con la presenza anche di alcuni politici vicini ai manifestanti: Nunzio D’Erme (consigliere comunaledel Gruppo Misto eletto con Rifondazione), Paolo Cento (Verdi), Pietro Folena e Graziella Mascia (Rifondazione). Sui metodi e sul calendario della protesta, invece, non c’è ancora chiarezza: «Intanto il ddl va applicato - dicono gli studenti - e noi saremo qui a impedirlo». Poi c’è una speranza, e si chiama Ciampi, sulla quale puntano molto sia gli studenti romani, sia i ricercatori: «Crediamo che quanto successo la settimana scorsa in Commissione Affari Costituzionali - ha dichiarato Marco Merafina, ricercatore a Fisica-Roma 1 e presidente del Coordinamento nazionale - debba far riflettere tutti, ma soprattutto la massima autorità dello Stato. Qui non si tratta solo di salvare l’Università, ma di ripristinare la legalità calpestata».
Al presidente della Repubblica (e a una manifestazione nazionale, tra il 10 e il 12 novembre) hanno fatto un pensiero anche gli studenti riuniti ieri sera in un’«assemblea interfacoltà» alla Sapienza. Per ora non c’è invece l’intenzione di seguire i colleghi napoletani, che da oggi inizieranno uno sciopero della fame a staffetta. Le occupazioni, però, continuano. Mentre «poco incisiva» è stata giudicata la posizione ufficiale della Crui, Conferenza dei rettori, che tramite il presidente Tosi ha proposto «subito una costituente, con l’obiettivo di elaborare una proposta da affidare al prossimo Parlamento». Oggi, alle 10.30, ci sarà comunque un incontro tra gli studenti della Sapienza e il rettore Renato Guarini, che ha partecipato al sit in di Montecitorio, a Chimica. Dovevano vedersi il 3 novembre, ma il dibattito è stato anticipato.
Polemiche a parte, soprattutto contro le cariche della polizia, non sono mancati ieri mattina a «Scienze Politiche» gli applausi. Due in particolare. Il primo per Beppe Grillo, che ha inviato agli studenti un messaggio tramite internet, esprimendo «totale solidarietà» per loro e sarcasmo contro chi si «barrica in Parlamento mostrando diti medi» (il gesto dell’onorevole Daniela Santanché, An, rivolto ai manifestanti). Secondo applauso «agli amici del liceo Righi»: «Ragazzi coraggiosi che in queste ore, nonostante i processi ancora in corso per le occupazioni del 2002, stanno di nuovo occupando la scuola».
E da ieri infatti lo scientifico «Righi», è occupato da un centinaio di studenti tra i 14 e i 18 anni che hanno preso possesso solo della sede storica ma attuale succursale di via Boncompagni, ma non di quella centrale in via Campania: «Per problemi logistici», spiega Isotta, rappresentante degli studenti in Consiglio di Istituto (ieri riunito in via straordinaria). «In via Campania - ha aggiunto - coabitiamo con una scuola media, con il Tasso e poi c’è il custode che abita lì, sarebbe sequestro di persona».
Un’occupazione con modalità inedite, quella del Righi: «Dopo l’assemblea ci siamo radunati in cortile - ha raccontato Isotta - i favorevoli all’occupazione dovevano spostarsi sulla sinistra, gli astenuti sedersi al centro, i fautori dell’autogestione a destra». Ha vinto l’occupazione: «Con circa il 75% dei presenti». E occupazione è stata: a termine, per ora. I ragazzi si sono infatti impegnati col preside a liberare l’istituto entro sabato.
Edoardo Sassi
  
12 - Corriere della Sera
Cara Maria Latella, sono uno studente universitario di 21 ...
Cara Maria Latella, sono uno studente universitario di 21 anni e ieri ho preso parte alla manifestazione contro il Ddl. Moratti. Nonostante dissenta fortemente da quella parte di manifestanti (decisamente la minoranza) che concepisce lo scendere in piazza solo come un arido contrasto e un ossessivo attacco al «potere» e all’«istituzione», altrettanto fortemente vorrei condannare quei signori onorevoli, rappresentanti del Popolo italiano, che hanno riservato alla folla riunita a Montecitorio, congrua rappresentanza del mondo accademico italiano (ricordo che oltre agli studenti erano presenti in piazza rettori, docenti e ricercatori), gesti decisamente poco civili e un’aria di sfida e di scherno che poco ha giovato alla già calda atmosfera.
Martino Nardelli 

Caro Martino, quel che penso delle aule occupate e delle lezioni rinviate da almeno una settimana, l’ho già scritto: secondo me a rimetterci siete soltanto voi. Voi studenti che, allungando il tempo dell’ignoranza, perdete uno spazio di apprendimento che nessuno vi restituirà più. Mentre i vostri colleghi delle università private si laureeranno nei tre o quattro anni previsti. Ciò detto, io credo che voi abbiate non una ma diecimila ragioni per alzare la voce e farvi sentire. Senza essere i bamba che ci rimettono. Dovreste chiedere aule decenti, docenti che abbiano interesse a non farvi perdere un minuto di lezione, attenzione autentica, e non strumentale, da parte dei governi che si sono succeduti. Trovo infantile che un politico risponda agli studenti con un gestaccio o, addirittura, chiedendo alla polizia di caricarvi. Perchè il suo è un ruolo diverso dal vostro. E poi, per un politico insulti alle manifestazioni dovrebbero pane quotidiano. Quante ne ha fatte, da ragazzo, l’onorevole La Russa? E, come ho chiesto all’onorevole Santanchè, sarebbe contenta, lei, se suo figlio replicasse a qualcuno con il gesto immortalato dai fotografi? Davanti a Montecitorio, ci avete rimesso un poco tutti: i politici inconsapevoli del loro ruolo e voi che, una volta di più, vi acconciate a un futuro da precari. Scarsa preparazione, oggi, significa disoccupazione.
mlatella@rcs.it

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