Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 November 2005
Ufficio Stampa
Università degli Studi di Cagliari
 
1 - L’Unione Sarda
Pagina 25 – Cagliari
Ateneo. Elezione degli studenti: presentate 191 liste
Università verso il voto: la carica dei quarantamila
Si è conclusa ieri la fase di presentazione delle liste dei candidati per i 66 organi collegiali dell’Università. Presentate 191 liste per le elezioni studentesche. Si vota il 29 e il 30 novembre.
Sono sette le liste dei rappresentanti degli studenti che si daranno battaglia per conquistare i cinque posti nel Consiglio d’amministrazione dell’Università e i due nel Cus. Una lista in meno per le cariche (sempre cinque) in palio nel Senato accademico e in quello allargato. Ma la battaglia che porterà al voto i circa 40 mila studenti universitari, il 29 e 30 novembre, non si ferma qui: all’ufficio elettorale dell’ateneo sono arrivate una valanga di candidature per rappresentare gli studenti nei Consigli delle dieci facoltà, e nei Consigli dei corsi di laurea e di classe. Circa sei mila nomi, che dopo una scrematura (l’ufficio ha tempo fino a sette giorni prima delle elezioni per ufficializzare l’elenco dei candidati e delle liste) porteranno a un numero di potenziali candidati che si avvicina a duemila: seicento in tutto i posti a disposizione. La sfida più importante riguarda gli organi centrali, quelli delle decisioni, accanto a presidi di facoltà e al cospetto del rettore. Rispetto alle quattro liste presentate nell’ultima tornata, c’è stato un netto incremento, con sette raggruppamenti in lotta nel Cda. La sinistra si presenta con due liste (Sinistra in movimento più sindacato studentesco, e Sinistra Universitaria). Il centrodestra si è compattato attorno al nome Ichnusa, che racchiude vari partiti: da Comunione e Liberazione a Forza Italia, da Alleanza Nazionale all’Udc, fino ai Riformatori. Una piccola scissione all’interno di An ha portato a Università ideale. Ci sono poi le liste centriste che comprendono diverse anime politiche (Università per studenti e Lista terranova ? Federazione universitari). Chiude il quadro Mi consenta ma io voto a sinistra, vera sorpresa dell’ultima ora: i candidati sono subito andati a caccia dei promotori, per capire se si tratti di una lista civetta. Stessi nomi per il Senato accademico e allargato (tranne il raggruppamento dell’inconsueto Mi consenta che vota a sinistra), e per il Cus, dove fa la sua comparsa Bionda Sardegna, altra lista sospettata di essere uno specchietto per le allodole, visto l’accostamento con Ichnusa. Scorrendo le liste pubblicate dall’ufficio elettorale, guidato dal responsabile Sebastiano Caria (avranno il difficile compito di controllare le firme che hanno appoggiato i candidati e di valutare tutti gli eventuali ricorsi), i due raggruppamenti presenti in quasi tutti i duelli sono Ichnusa e Università per gli studenti. L’obiettivo di partenza sembra già centrato: sconfiggere l’astensionismo. E l’aumento del numero delle liste (in tutto 191 per i 66 organismi dove si devono eleggere i rappresentanti, circa il 30 per cento in più di quattro anni fa) in ogni collegio sembra un chiaro segnale che il 29 e 30 novembre saranno in molti gli studenti che andranno a votare.
Matteo Vercelli
  
2 – L’Unione Sarda
Pagina 1
cagliari
Cede la balconata durante una festa: muore uno studente
di Andrea Artizzu
Un ragazzo belga di 19 anni, Thomas Laurent, è morto dopo essere precipitato dal sesto piano di una palazzina nel quartiere di Genneruxi. La tragedia l’altra notte, durante una festa organizzata da studenti stranieri che seguono il programma di scambi interculturali dell’associazione Erasmus. Forse il giovane è stato spinto inavvertitamente, oppure si è appoggiato al muretto del terrazzino della cucina che all’improvviso ha ceduto e si è frantumato in mille pezzi. Lo studente ha perso l’equilibrio e si è schiantato al suolo dopo un volo di circa venti metri. I soccorsi dei medici del 118 sono stati vani. La procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta.
  
Pagina 22 – Cagliari
Via Tel Aviv. Finisce in tragedia una festa di compleanno: la Procura apre un’inchiesta
Cede il balcone, muore uno studente
Ragazzo belga si schianta dopo un volo dal sesto piano
Thomas Laurent con altri amici stava festeggiando il compleanno di un compagno di casa quando è precipitato dal sesto piano del palazzo.
Una spinta, un malore, una fatalità, un gioco tra ragazzi e una festa di compleanno tra studenti stranieri si trasforma in tragedia. Thomas Laurent, 19 anni, di La Louvierre, una cittadina belga, è morto dopo essere precipitato dal balcone al sesto piano di una palazzina in via Tel Aviv 81, nel quartiere residenziale di Genneruxi. Il muro del terrazzino della cucina non ha resistito all’urto del corpo del ragazzo che è precipitato schiantandosi in un giardino condominiale dopo un volo di circa venti metri. A nulla è servito l’intervento dei medici del 118, Thomas Laurent ha smesso di respirare dopo cinque minuti: troppo gravi le lesioni riportate nello schianto. C’è già un’inchiesta per omicidio colposo, per il momento senza nessun nome. La tragediaEra una festa preparata da tempo quella in programma nella notte tra mercoledì e ieri nell’appartamento numero 18, all’ultimo piano del palazzo, e occupato da due mese da cinque studenti - tre belgi, tra loro una ragazza, e due spagnoli - arrivati in città con i programmi di scambio interculturali dell’associazione Erasmus. In quella casa signorile di oltre 150 metri quadri è in programma il compleanno di un compagno di casa di Laurent, anche lui di 19 anni. Torte, vino, birra e aranciata servono da contorno a una festa tra «bravi ragazzi». Educati, cortesi, chiassosi il tanto giusto per non far dimenticare a chi abita nei piani inferiori il dinamismo e l’allegria di chi ha tanta voglia di vivere. L’appuntamento, al quale partecipano una decina di persone, è per le venti. Tra gli invitati, oltre agli occupanti dell’abitazione, spagnoli, francesi e anche qualche cagliaritano. La serata è andata avanti per circa tre ore in modo sereno tra chiacchiere, bevande e salatini. Poi, verso le 23.30, la tragedia. Non è ancora chiaro perché quel muro realizzato con mattoncini a nido d’ape all’improvviso ha ceduto frantumandosi in mille pezzi. Thomas Laurent ha perso l’equilibrio ed è precipitato sulla terra di un giardinetto condominiale. Un volo mortale, reso ancora più sinistro dal terribile urlo lanciato dal ragazzo quando ha capito quello che stava accadendo. Prima di schiantarsi ha urtato alcuni rami di una pianta di oleandro, ma non è servito per attutire l’urto. I soccorsiIl rumore dei mattoni e la figura del giovane che sparisce inghiottita nel vuoto trasformano in angoscia quello che prima era solo divertimento. Gli amici del ragazzo scendono a perdifiato le scale urlando aiuto. In via Tel Aviv arrivano i vigili del fuoco e un’ambulanza del 118, ma i medici si rendono subito conto che non c’è più niente da fare. La zona viene recintata e i carabinieri della compagnia di Cagliari, coordinati dal capitano Andrea Desideri, iniziano le prime indagini. Accertamenti ai quali partecipa in prima persona anche il giudice Giangiacomo Pisotti, che abita proprio in quella palazzina, e il magistrato Mauro Mura, che ha disposto il trasferimento del corpo del ragazzo nella camera mortuaria del cimitero di San Michele. Le indaginiSarà stata una fatalità o un gioco tra ragazzi, ma il sostituto procuratore Guido Pani vuole vederci chiaro. Il magistrato ha sequestrato l’abitazione e ha aperto un’inchiesta, per il momento contro ignoti, per omicidio colposo. L’indagine dovrà accertare perché il muro di quella palazzina, costruita negli anni ’80, ha ceduto e di chi sono le responsabilità. I familiariOggi, alle 14.30, i genitori del ragazzo sbarcheranno a Elmas. Lì ad attenderli ci sarà il console belga in Sardegna Carlo Dore. Alle 15 l’arcivescovo celebrerà una messa nella cappella del cimitero di San Michele e domani il giovane studente belga saluterà per l’ultima volta l’Isola.
Andrea Artizzu
  
Il dramma vissuto in diretta
«Un rumore terribile e poi le urla disperate»
«Ho sentito un frastuono e un urlo terribile, e ho capito che era successo qualcosa di grave». Annalisa Loggia è ancora sconvolta, abita con il marito e i figli al quarto piano della palazzina di via Tel Aviv, dove nella notte tra mercoledì e ieri un giovane studente belga è morto precipitando dal balcone. «Ci avevano avvisato che durante la serata ci sarebbe stata una festa. Una delle tante che organizzava quel simpatico gruppetto di studenti. Tutti bravi ragazzi, educati», precisa la donna. Ma qualcosa è andata storta. «Ho sentito ragazzi correre e un botto. In un primo momento ho pensato a un vetro rotto. Ma il silenzio surreale dopo quel frastuono mi ha messo in allarme». Passano pochi istanti e le urla degli altri ragazzi che chiedevano aiuto e l’intervento dell’ambulanza trasformano la preoccupazione in angoscia. «Mi sono affacciata dalla finestra e ho visto il corpo del giovane immobile nel giardino. Allora ho capito che era morto. Giovani educati - sottolinea Annalisa Loggia - che avevano un ottimo rapporto con tutti gli abitanti del palazzo. In due mesi erano riusciti a farsi volere bene anche dai miei figli». Anche l’inquilina del quinto piano ha assistito in diretta alla tragedia. «Il festeggiato - racconta - durante il pomeriggio era venuto a casa per avvisarmi che durante la sera ci sarebbe stato un po’ di chiasso. Era la sua festa e, naturalmente, gli ho fatto gli auguri e ho acconsentito senza alcun problema. Anche perché mi aveva garantito che a mezzanotte l’incontro sarebbe terminato». Impianto stereo su off e amici a casa. L’orario di chiusura purtroppo è stato anticipato. «Le pareti degli appartamenti sono fini e ho sentito chiaramente il rumore di persone che si rincorrevano. Poi il frastuono dei mattoni che cedevano e le urla disperate nella tromba delle scale degli amici del povero studente belga». (a. a.)
 
Il dolore di Anna Maria Aloi direttrice dei progetti di scambio tra giovani universitari europei
«La nostra responsabilità è solo morale»
«Nessuna responsabilità giuridica da parte dell’Università, se non quella morale». È ancora sconvolta Anna Maria Aloi, responsabile del settore Relazioni estere dell’ateneo di Cagliari, che porta avanti, con il suo ufficio, i progetti di scambio di studio tra studenti universitari sardi ed europei: «Una tragedia che ci ha colpito. Ci siamo attivati subito per dare assistenza alla famiglia del ragazzo, e siamo al fianco degli altri studenti stranieri che erano in casa al momento della festa». Thomas, diciannove anni, nazionalità belga, era arrivato a Cagliari due mesi fa, il 10 settembre. Studente all’Università Helno di Tournai, sarebbe dovuto restare nell’ateneo cagliaritano per sei mesi. Un semestre che sarebbe servito per migliorare il suo italiano e per i suoi studi, una volta rientrato in Belgio, nella facoltà di Scienze Politiche. Il giovane belga viveva, in affitto, nell’appartamento al sesto piano della palazzina in via Tel Aviv dove è accaduta la tragedia. Con lui altri due ragazzi belgi (una ragazza era collega di Thomas a Tournai, e ieri nella caserma dei Carabinieri di via Nuoro era la più sconvolta dal fatto) e due spagnoli. «Avevano un regolare contratto d’affitto», spiega la Aloi. «Noi non interveniamo nella ricerca della casa ? aggiunge ? se non con dei consigli e consegnando loro gli annunci degli appartamenti in affitto. Capita lo stesso ai ragazzi sardi che vanno fuori: sono loro a cercarsi la sistemazione. L’unica disponibilità che abbiamo è quella di una decina di posti alla Casa dello studente: vengono destinati ai ragazzi meno facoltosi, in base al reddito». Gli altri si arrangiano da soli, trovando comunque spesso soluzioni che si aggirano sui 150-180 euro al mese. Un bel giro d’affari se si considera che sono 117 i ragazzi stranieri presenti in questo momento in città, con il progetto Erasmus. La maggior parte delle volte non esiste contratto, e i soldi incassati dai padroni di casa sono in nero. Non era il caso di Thomas e dei suoi coinquilini, che avevano in mano un regolare contratto. Per l’ateneo di Cagliari ieri è stata una giornata di lutto, con l’ufficio del settore Relazioni estere mobilitato per dare il massimo appoggio a tutti i ragazzi coinvolti (nell’appartamento di via Tel Aviv c’erano soltanto studenti Erasmus, tutti stranieri). «Come fanno spesso ? evidenzia la responsabile del progetto ? e come fanno anche i nostri ragazzi quando sono in Europa. È un modo di conoscersi e di socializzare. Una festa che si è trasformata in tragedia per una fatalità». Una fatalità che è costata la vita a un ragazzo di diciannove anni. (m. v.)
 
I precedenti. Ragazza inglese cadde dal secondo piano
Otto anni fa incidente fotocopia
Un episodio purtroppo non isolato quello che è costato la vita a Thomas Laurent. Otto anni fa, durante una festa di studenti Erasmus, una ragazza inglese, di origini italiane, cadde dal secondo piano di una palazzina nella zona di Monte Urpinu. In quell’occasione per fortuna la giovane ragazza se la cavò con diverse fratture. Tre anni fa un altro episodio costò la vita a una ragazza irlandese, a Cagliari in visita a un’amica connazionale, che stava partecipando al progetto Erasmus. Questa volta niente festa in casa, ma un tragico incidente stradale nella statale 130: le due ragazze stavano andando in una discoteca di Assemini per una serata dedicata proprio ai ragazzi stranieri presenti in città per motivi di studio. Tragedia romanaUn episodio simile è accaduto a Roma nella notte tra sabato e domenica. In piazza Navona una studentessa austriaca di 21 anni è precipitata da un cornicione al quarto piano di un elegante condominio, finendo poi in un lettino del reparto di Rianimazione. Era ospite di un ragazzo americano, anche lui studente, nell’appartamento del quale avrebbe passato la notte. Quando i carabinieri sono arrivati in via Santa Maria dell’Anima l’hanno trovata completamente nuda e ubriaca. Gli investigatori stanno cercando di capire come la giovane sia finita sul cornicione: se per tentare il suicidio suicidio o sotto l’effetto di stupefacenti.
  
3 – L’Unione Sarda
Pagina 16 – Lavoro
Due concorsi per 19 borse di studio annuali della Regione
Come specializzarsi in lingua sarda
Diciannove borse di studio annuali sono state messe a disposizione dei giovani che vogliono approfondire la conoscenza della lingua sarda. La Regione, in attuazione del piano triennale (2005-2007) sulla lingua e cultura della Sardegna, ha infatti indetto due concorsi per l’attribuzione di 19 borse così suddivise: nove saranno attribuite per la frequenza di corsi annuali da svolgersi in Università o istituzioni scolastiche in Sardegna. Possono partecipare i figli di emigrati sardi in possesso di laurea quadriennale o specialistica. Scadenza: 12 novembre 2005. Dieci borse di studio, dell’importo di 9.600,00 euro, sono destinate alla realizzazione di una ricerca sulla lingua e cultura sarde. Possono partecipare i residenti in Sardegna in possesso di laurea quadriennale, conseguita almeno con un 105/110, in Lettere moderne o classiche, Storia, Filosofia, Lingue e letterature straniere e Conservazione dei beni culturali. Scadenza: 29 novembre 2005. I candidati non devono aver superato i 35 anni. Maggiori informazioni, bando e moduli sul sito internet www.regione.sardegna.it.
Renata Fadda
  
4 – L’Unione Sarda
Pagina 54 – Cultura
A cura di Giampaolo Mele
La Chiesa e il potere dall’epoca giudicale al regno dei Savoia
Il filosofo Arthur Schopenhauer, discutendo nella sua opera maggiore il rapporto tra realtà e sogno, concludeva che in fondo non si trattava che di una questione di prospettiva ed impiegava il paragone di uno stesso libro che venisse letto dal principio alla fine oppure a sbalzi, aprendo a caso questa o quella pagina, ognuna perfettamente compiuta in sé. Se trasponiamo questo discorso alla Storia, analogo è lo spirito con cui bisogna leggere il volume, fresco di stampa, Chiesa, potere politico e cultura in Sardegna dall’età giudicale al Settecento che raccoglie gli Atti del Convegno celebrato a Oristano nel 2000. Il volume, che sfiora le 700 pagine, è curato da Giampaolo Mele, autorevole ed apprezzato medievista dell’Università di Sassari nonché direttore scientifico dell’Istituto Storico Arborense, vivace ed esemplare organismo del Comune di Oristano che ha per finalità l’indagine e la valorizzazione del patrimonio culturale del territorio. In questo ruolo Mele ha soprattutto il merito di aver superato la facile tentazione del localismo, rapportando costantemente il dato particolare alle "proiezioni mediterranee", la microstoria alla macrostoria. L’ultima fatica editoriale dell’Istar, la terza della sua collana di Subsidia, raccoglie 26 contributi di autorevoli studiosi di varie discipline, ciascuno dei quali getta luce su un settore particolare di quel vasto mosaico costituito dalle complesse interrelazioni fra Chiesa e potere politico, considerate nei loro risvolti culturali. Dell’ampio periodo che corre fra la Sardegna dei Giudicati e l’età sabauda sono molti gli aspetti trattati in questo volume di alta caratura scientifica. Gli argomenti di storia propriamente istituzionale, sul versante sia laico sia ecclesiastico, sono scandagliati attraverso la scoperta di nuovi documenti (uno di questi è una lettera inedita di Giovanni I il Musico a Eleonora d’Arborea) o il riesame di quelli già noti, come le preziosissime relazioni triennali dei vescovi sardi alla Santa Sede. Un posto di rilievo è riservato ai contributi storico-artistici, che guidano il lettore in una sorta di virtuale galleria d’arte. Partendo dallo studio di alcuni materiali bizantini e altogiudicali si passa per la produzione pittorica e scultorea, con i suoi problemi storici e interpretativi, fino ad arrivare all’architettura medievale e rinascimentale nel territorio di Oristano. Di non minor interesse sono i contributi che affrontano tematiche intrecciate di tipo letterario, antropologico o anche liturgico, come lo stato dell’istruzione nel Giudicato d’Arborea e il mecenatismo dei Giudici, le persistenze di tradizioni cancelleresche bizantine o le rielaborazioni agiografiche, fino alla paraliturgia della danza e delle sacre rappresentazioni. A problemi di inculturazione del cristianesimo nella realtà locale sono invece dedicate le pagine sulla predicazione in lingua sarda o sulla produzione di strumenti pastorali, come la guida per confessori appositamente elaborata per la cura delle anime sarde del ’600. Il volume ? Editrice S’Alvure - non rivolto esclusivamente agli addetti ai lavori, tocca dunque le svariate corde di una realtà articolata e suggestiva. E il lettore vi si potrà accostare secondo diversi approcci, anche girovagando qua e là per le pagine della Storia, proprio come nei sogni di Schopenhauer.
Antonio Piras
 
 
 

 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Elezioni universitarie, in corsa 191 liste
Boom di candidature per gli organi collegiali 30 per cento in più rispetto al voto precedente
 
CAGLIARI. Centonovantuno liste in corsa per il rinnovo delle cariche studentesche nei sessantasei organi collegiali dell’ateneo. Dopo il bando del rettore Pasquale Mistretta, che ha indetto le elezioni universitarie per il 29 e 30 novembre, i gruppi studenteschi si son dati da fare, e l’altra mattina, giorno limite per la presentazione delle liste, hanno consegnato in rettorato le loro proposte. Che conti alla mano sono state, si legge in una nota dell’Università, il 30 per cento in più rispetto a quelle presentate nelle elezioni precedenti.
 Nulla di davvero ufficiale per adesso: le liste con i nomi delle sigle universitarie dovranno ora passare al vaglio dell’Ufficio elettorale dell’Università.
L’ufficio dovrà verificare la regolarità delle operazioni portate avanti in questi giorni dai gruppi studenteschi. Significa che i nomi delle liste ammesse alla competizione si sapranno non prima di qualche giorno, molto probabilmente entro la prima metà della settimana prossima. E allora sì che la lotta si farà davvero infuocata, con gli studenti-candidati che scenderanno direttamente in campo per farsi conoscere, ma soprattutto per accaparrarsi quanti più voti possibile.
 Nel frattempo i gruppi studenteschi non stanno certamente con le mani in mano: dibattiti, concerti, cene, riflessioni sui mali che accomunano gli universitari sono solo alcune delle iniziative, alcune partite già in questi giorni, pensate per creare un filo diretto con gli studenti - elettori.
Non c’è che dire, lo spirito è in linea con quello di qualsiasi altra competizione elettorale. Anche se, forse, qui la posta in gioco è diversa: quel che si vuole è migliorare davvero la qualità della vita di chi studia a Cagliari, indipendentemente dai suoi orientamenti politici.
 Come dire: dai trasporti troppo lenti, alle aule che non bastano mai, sino alla necessità di vedere aumentare il numero dei posti letto e delle case dello studente, i problemi sono gli stessi per tutti, e chiedono d’essere risolti alla svelta.
 Tornando alle liste presentante in questi giorni, ce ne sono davvero per tutti i gusti: da Università per gli studenti (che si dichiara apartitica) e Sinistra universitaria, ormai straconosciute, a nomi nuovi dell’universo accademico come Università ideale, sigla che pare sia vicina ad An. Ma ci sono anche Lista terranova (orientamento centrista) e Ichnusa (che pare raccolga i giovani di Cl e di gran parte del centro-destra), sino ad arrivare a una lista che è quasi uno sberleffo: “Mi consenta ma io voto a sinistra”. Un riferimento chiarissimo a certi vezzi del premier Berlusconi. Fatte le liste mancano ancora i nomi dei candidati. O per meglio dire: manca la loro ufficializzazione. Perché è chiaro: i gruppi hanno già scelto, e le iniziative di questi giorni sono proprio un modo per sponsorizzarli.
 In attesa che dall’Ufficio elettorale arrivi il via libera sulle liste. Poi la battaglia sarà a tutto campo.
Sabrina Zedda
  
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
Giù dal terrazzo al sesto piano mentre fa festa con gli amici
La vittima è uno studente belga di 19 anni Si è appoggiato alla parete in mattoni forati della casa costruita 35 anni fa a Generuxi
di Alessandra Sallemi
 CAGLIARI. Festeggiavano i 21 anni di Jan nell’appartamento di via Tel Aviv affittato in cinque e Thomas, nella baldoria, dev’essere inciampato, comunque è finito di peso e di spalle sulla «fienarola» che non ha retto e, come dice la sua amica di Grenoble «Thomas è caduto giù, sei piani sotto, e la parete con lui». Thomas è morto in un amen a 19 anni, due mesi esatti dall’arrivo a Cagliari con il programma europeo Erasmus per frequentare gli esami di sociologia e diritto pubblico a Scienze Politiche, chiunque l’abbia conosciuto racconta di quanto fosse piacevole stare con lui.
 Anche la festa, per esempio: non una chiassata imposta al vicinato ma un evento felice annunciato agli inquilini del piano di sotto con la richiesta di pazientare un pochino e la promessa di non tirarla oltre mezzanotte. La tragedia è avvenuta prima, alle 23. Per loro, una ventina degli studenti Erasmus «cagliaritani» tutti provenienti da regioni più fredde della nostra, Cagliari ha un clima dolce e la festa si è allargata alla terrazza, dove i gruppetti si formavano e si scioglievano. Poi l’orrore: Thomas Laurent che finiva spalle al reticolo di mattoni verniciati di bianco e il reticolo che si apriva dietro lui, il ragazzo che cadeva all’indietro nel vuoto, il fruscìo degli alberi, il tonfo. Un giovane del palazzo racconterà di aver sentito «uno scroscio di materiali»: la parete si era disfatta. E qui le mille domande che ieri mattina sono circolate in libertà: da un lato sulla solidità di pareti concepite per separare o chiudere in leggerezza ambienti e locali, dall’altra su ciò che era avvenuto nella terrazzina un attimo prima della tragedia. Poteva essere che Thomas fosse stato spinto, involontariamente, per gioco o per puro caso e che la parete, chiamata «fienarola» perché ideata nei fienili dove è necessario uno scambio d’aria continuo, non avesse tenuto. D’altronde, spiegherà un ingegnere alla notizia dell’incidente, quelle pareti non sono in alcun caso progettate per reggere urti di corpi in movimento. Allora: si possono mettere reticoli del genere a sei piani d’altezza senza che almeno ottanta centimetri dal pavimento siano saldamente incardinati nel solaio? Sulla tragedia è stata aperta un’inchiesta, i carabinieri ieri mattina hanno cercato il proprietario dell’appartamento, un parente del titolare dell’impresa Depau che ha costruito 35 anni fa il palazzo e che non ha partecipato alla ristrutturazione della facciata avvenuta in tempi più recenti, si sono recati nello studio professionale che gestice il condominio e poi hanno raccolto le testimonianze dei ragazzi invitati alla festa. Chiara, studentessa di Ingegneria meccanica proveniente da Grenoble, Jan, l’amico che compiva gli anni, Anais, compagna di scuola e di università del povero Thomas, tutti gli altri di varie nazioni europee. Erasmus è un progetto consolidato fra università di diverse nazioni, in questo momento a Cagliari ci sono 117 studenti stranieri che seguono lezioni e danno esami oppure preparano tesi di laurea: tutto quello che faranno qui verrà riconosciuto nelle università di provenienza. Thomas doveva restare per sei mesi: oggi alle 14 arriveranno i genitori, chiamati dall’ambasciata belga a Roma, a sua volta cercata poco dopo la tragedia dal console Carlo Dore. Thomas e gli amici, Jan e Anais, venivano dall’Ecole Libre «Helho» di Tournais, non avevano avuto difficoltà a trovare casa, nel pacchetto di scambi universitari ci sono anche le informazioni tra studenti che passano attraverso i tutor: così Thomas, Jan e Anais avevano cercato sul Baratto, il giornalino di annunci vari, e la casa di via Tel Aviv era stata pattuita per un affitto equo e con regolare contratto. Chiara Potton, 21 anni, la collega di Grenoble, racconta «per la quinta volta» che «si stava scherzando, giocando, sul balcone c’era movimento, lui ha perso l’equilibrio, sì l’ho visto che andava giù e la parete è caduta con lui, Jan era vicino». Com’era Thomas? «Era uno... vivo. Scherzava, sorrideva sempre. Girava in bicicletta, giocava a calcio... era un ragazzo felice». Subito dopo la tragedia sono arrivati i carabinieri, il magistrato di turno Mauro Mura, il medico legale che ha proceduto a una ricognizione esterna (in altre parole non è stato necessario eseguire un’autopsia). L’appartamento è stato messo sotto sequestro e i ragazzi ricoverati nella Casa dello studente. L’ufficio Erasmus con Anna Maria Aloi ha fatto da ponte tra università, ragazzi e famiglia. Oggi alle 15 nella chiesa del cimitero di San Michele ci sarà una messa officiata dall’arcivescovo monsignor Giuseppe Mani. Domani, prima che la salma di Thomas venga caricata sull’aereo, i ragazzi faranno una cerimonia al Poetto, dove a tutti piaceva tanto andare. Jan e Anais torneranno a La Louvière, città natale di Thomas. Dopo i funerali decideranno: non sono sicuri di voler tornare.
 
Il ricordo del coordinatore del progetto Erasmus alla facoltà di Scienze politiche
«Un ragazzo brillante e intelligente»
CAGLIARI. Thomas Laurent sarà ricordato anche perché è stato uno dei primi due studenti universitari belgi a venire a Cagliari con un progetto Erasmus. Ma Anna Maria Baldussi, coordinatore della facoltà di Scienze Politiche delle attività Erasmus, ha difficoltà a pensare a Thomas soltanto come a un ricordo; «L’ho del tutto presente. Si può dire di un ragazzo che era delizioso? Modi, un’ironia sottile... oggi un bidello mi ha fermato per dirmi ‘ma si rende conto? due settimane fa l’avevo sgridato perché aveva perduto la tessera per entrare in biblioteca, gli avevo detto: la prossima volta non ti faccio entrare. E lui mi aveva fatto quel sorriso simpatico: ho capito che la prossima volta, invece, l’avrei fatto entrare’. Thomas era così - riprende Anna Maria Baldussi - solare. Il fratellino piccolo che ognuno avrebbe voluto. Come studente dimostrava una bella intelligenza e si impegnava con l’italiano, con l’inglese. Oggi in facoltà non ho fatto altro che rispondere a quelli che mi dicevano ‘ma è vero?’ E tutti sapevano chi fosse, se lo ricordavano. In due mesi era diventato un ‘nostro’ studente». L’ex consigliere regionale della Margherita Carlo Dore è il console del Belgio in Sardegna. Arrivato subito in via Tel Aviv ha lasciato la palazzina solo quando gli altri ragazzi erano stati sistemati altrove e le famiglie avvertite. Non nasconde la profonda impressione suscitata da questo incidente: «Anche i miei figli sono andati all’estero con Erasmus - racconta - è una tragedia che fa male, pensare a questi giovani che viaggiano per l’Europa, studiano, conoscono, che da una festa allegrissima sono sprofondati in una tragedia. E’ stato impressionante tutto, anche le loro facce sbigottite, incredule».
 
«Ho sentito l’urlo, l’ho visto cadere»
MARIA GRAZIA MARILOTTI
CAGLIARI. «Ho sentito un urlo disperato, poi una frazione di silenzio e ho visto dalla finestra una sagoma volare giù». E’ sconvolta Annalisa Loggia, inquilina di uno degli appartamenti dove si è consumata la tragedia nel quartiere che si affaccia sugli stagni.
 I vicini di casa hanno ancora impressa l’immagine straziante del corpo del ragazzo sull’aiuola inanimato come un fantoccio. Gli inquilini del condominio si erano abituati alla simpatia e ai modi garbati e discreti di Thomas e dei suoi compagni di appartamento. Ora il dolore, il trambusto delle ambulanze e la scena degli estremi tentativi di strappare alla morte il giovane stridono con il ricordo di quello studente solare.
 Una scena difficile da dimenticare mentre quei muretti a nido d’ape fanno paura a tutti. «Fino ad oggi non ci siamo mai resi conto del reale pericolo - commenta Antonio Demetrio - qui ci sono bambini che giocano sul balcone e fino a quando non conosceremo la dinamica della sciagura sarà per noi un vero incubo». Il giorno prima Thomas e i suoi tre colleghi del progetto Erasmus con i quali divideva l’appartamento a Generuxi avevano educatamente chiesto il permesso di poter far festa promettendo che non sarebbero andati oltre la mezzanotte. E invece alla musica, all’allegria si è sovrapposta la sirena penetrante dell’ambulanza. «Ero in camera da letto e guardavo l’Isola dei famosi - prosegue Annalisa Loggia - ho sentito i miei figli urlare ho aperto la porta e visto gli studenti correre giù per le scale, chiedevano aiuto e ho realizzato che un attimo prima avevo visto cadere una persona. Mi sono affacciata ed è stato uno choc. I ragazzi si abbracciavano piangendo accanto al corpo immobile del loro amico e gridavano il suo nome». Ancora al numero 81 di via Tel Aviv non capiscono come sia accaduta la disgrazia. «Ho sentito il rumore del muro che si sgretolava e dei mattoncini che cadevano sull’aiuola», Andrea, 28 anni, abita nel palazzo di fronte all’appartamento di via Tel Aviv 81. «Mi sono affacciato e ho visto il ragazzo riverso a terra. Accanto un ramo di mimosa spezzato e il suo cellulare. Sono corso giù, respirava ancora».
 Adesso di Thomas rimane il nome scritto a penna sulla targhetta e l’immagine che in tanti in via Tel Aviv hanno di lui: un giovane seduto sul gradino dell’ingresso intento a leggere appunti con la testa china, i capelli biondo oro, pronto a saltare in sella alla sua bicicletta per correre di nuovo all’università.
  
7 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
SANITA’ E RICERCA
Stop ai fondi anti-sclerosi
Il centro regionale dal Binaghi al San Giovanni
Coi tagli del governo inflitti alla scienza gli studi sulla malattia sono destinati a finire
CAGLIARI. Il centro regionale di sclerosi multipla potrebbe essere trasferito dall’ospedale Binaghi al San Giovanni di Dio: è un’ipotesi nata dopo il sopralluogo di giovedì scorso al Binaghi da parte della commissione sanità del consiglio regionale. In seguito a quest’operazione l’ospedale a ridosso di Monte Urpinu si occuperebbe solo di malattie respiratorie: «Quest’ipotesi - ha spiegato Gino Gumirato, direttore generale dell’Asl 8 - nasce perché l’attuale responsabile del centro di sclerosi multipla, la professoressa Marisa Marrosu, è anche primario della clinica neurologica del San Giovanni di Dio». Il centro del Binaghi è ancora giovane: è stato inaugurato nel 2000 dopo anni di attesa e si è dimostrato subito in grado di andare incontro alle esigenze dei malati. Per abbandonare il centro di eccellenza ci dovrebbero essere condizioni sufficienti a non provocare disagi ai pazienti. Il reparto di chirurgia dell’ospedale Civile passerebbe al Policlinico universitario di Monserrato, dove ci sono sei sale operatorie, di cui solo una viene utilizzata: «A quel punto - ha proseguito Gumirato - ci sarebbero ampi spazi per ospitare il centro di sclerosi multipla. Entro la fine dell’anno queste ipotesi saranno messe nero su bianco. Poi si avvierà un iter per chiedere il parere di tutti gli interessati, a partire dalle associazioni che assistono i malati».
 A storcere il naso per l’ipotesi di trasferimento è Paolo Kalb, presidente dell’associazione Volontariato sclerosi multipla. Al San Giovanni di Dio mancano i parcheggi davanti all’ingresso: «Il problema principale - ha detto Kalb - sono gli spazi di percorribilità. Chi è affetto da sclerosi multipla fa una fatica immane anche per fare 200 metri in più». Al San Giovanni di Dio bisogna andare in due: uno rimane in auto, mentre il paziente va a fare le visite di controllo. «Al Binaghi invece - ha proseguito il presidente del Vosm - ci sentiamo autosufficienti. Possiamo parcheggiare e prendere l’ascensore». E Paolo Kalb parla anche dei tagli previsti dall’assessorato alla Sanità per la ricerca scientifica. I fondi probabilmente saranno disponibili solo fino a febbraio 2006: «Posso assicurare - ha detto Kalb - che i medici del Binaghi lavorano sodo, soprattutto per la ricerca. E’ da loro che attendiamo di sapere come mai la sclerosi multipla si accanisca tanto contro noi sardi e perché colpisca fratello e sorella e madre e figlia».
 L’incidenza della malattia nell’isola è il doppio rispetto alla media nazionale e al momento sono circa 2500 i malati in Sardegna. Nel sito dell’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) si legge che finora la ricerca scientifica ha fatto molti passi avanti per individuare la causa e trovare la terapia definitiva contro la malattia. Ma finora non sono emerse risposte. L’ipotesi dominante è che esista una predisposizione genetica, con la quale interagiscono fattori esterni, forse virali, che scatenano l’esordio della malattia: «I medici passano le loro giornate - ha proseguito Kalb - a confrontare il Dna dei pazienti e dei loro familiari, raccolti in una banca dati. Questo progetto di ricerca a febbraio dovrà cessare per economizzare la spesa sanitaria». E il presidente del Vosm ricorda che le persone colpite da sclerosi multipla in Sardegna, anche dopo quella data, continueranno a convivere con la malattia, ma avranno molte speranze in meno. E questo per Paolo Kalb è inaccettabile.
Carla Piras
  
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Attualità
Sassari: giustizia penale e Costituzione Oggi incontro con Edmondo Cirielli
SASSARI. L’Associazione nazionale magistrati Sezione sarda, la Camera penale della Sardegna sezione di Sassari e la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Sassari hanno organizzato per oggi, alle ore 16,30 nell’aula magna dell’università, un incontro-dibattito dal titolo «D.D. Legge ex Cirielli; Giustizia Penale, attacco ai principi costituzionali di uguaglianza e ragionevolezza. La legge è uguale per tutti?». All’incontro parteciperanno Edmondo Cirielli (deputato di An primo firmatario D.D. legge), l’avvocato Valerio Spigarelli (segretario Unione camere penali italiane), Edmondo Bruti Liberati (magistrato, ex presidente Associazione nazionale magistrati), l’avvocato Luigi Concas (ordinario diritto penale università di Cagliari). Introdurranno Francesco Angioni (ordinario di diritto penale all’università di Sassari), Mauro Mura (Procuratore aggiunto della Repubblica Tribunale di Cagliari) e l’avvocato Agostinangelo Marras (presidente Camera penale sezione di Sassari). Moderatore del dibattito sarà il giornalista Giacomo Mameli.
  
9 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Fatto del giorno
SANITÀ
Gli aspiranti manager ora sono 291, ecco un nuovo elenco
CAGLIARI. Ora è di 291 nomi il numero degli idonei alla nomina di direttore generale delle Asl sarde e delle altre aziende speciali della sanità. Nell’ultima seduta la giunta regionale, su proposta dell’assessore Nerina Dirindin, ha infatti ammesso la domanda di altri 36 aspiranti, mentre non ha ammesso la domanda presentata da altri 20 (qui sotto pubblichiamo i due elenchi). Tra i 291 idonei saranno scelti, forse già la settimana prossima, i manager dell’ospedale Brotzu di Cagliari, delle Asl del Medio Campidano e di Olbia (tutte nomine giunte a scadenza). A breve saranno anche nominati, sempre dalla giunta, i direttori delle costituende aziende miste (Asl-Università) di Cagliari e Sassari.

Ammessi
Antonio Angius (Sassari 1950)
Marco Bosio (Milano 1962)
A.Cristina Cabras (Decimo 1946)
Pietro Caltagirone (Palermo 1949)
Fabio Carboni (Firenze 1965)
Arnaldo Caria (Macomer 1946)
Maria Domenica Casu (Alghero 1946)
G.Battista Cherchi (Banari 1953)
Carlo Corda (Monserrato 1943)
Gian Piero Demurtas (Bitti 1962)
Bruno Giorgio Facen (Carbonia 1960)
Guido Fellin (Trento 1944)
Riccardo Forletta Sora 1947)
Marco Giacomo Fumi (Sassari 1941)
Andrea Giamperoli (Pesaro 1953)
Pierluigi Leo (Cagliari 1947)
Piero Loddo (Muravera 1945)
Massimo Magi (Ancona 1956)
M.Cristina Mancini (Cagliari 1954)
Erasmo Meloni (Sassari 1942)
Giuseppa Orunesu (Bitti 1945)
Bruno Palmas (Perdasdefogu 1956)
Cristiana Rita Patta (Sassari 1958)
Giovanni Pieroni (Ravenna 1957)
Giovanni Carmelo Pirisi (Nuoro 1959)
Pietro Puddu (Sedilo 1954)
Riccardo Randisi (Siracusa 1964)
Gianni Rocchi (Vicovaro 1951)
Giorgio Sanna (Cagliari 1951)
Aldo Schiassi (Caserta 1955)
Antonio Serra (Ortacesus 1940)
Bruno Simola (Iglesias 1946)
Antonio Maria Soru (Nuoro 1953)
Giorgio Tidore (Terni 1949)
Angelo Vivinetto (Palermo 1938)
Alberto Zoli (Forlì 1955)

Non ammessi Giovanni A. Appeddu (Ozieri 1956)
Pasquale Alfano (Cosenza 1949)
Anna Maria Banchero (Bolano 1944)
Rosalia Bonu (Semestene 1954)
Aldo Cappai (Sinnai 1950)
Mario Giovanni Carta (Bultei 1936)
Salvatore Fara (Bonarcado 1933)
Shaula Ferretti (Cagliari 1971)
Gian Luca Idini (Sassari 1967)
Paolo Landi (Milano 1959)
Saverio Marini (Olbia 1956)
Gaetano Marongiu (Cagliari 1941)
Christian Melis (Oristano 1970)
Antonio Ignazio Mulas (Olbia 1943)
Enrico Mulas (Cagliari 1968)
Antonio Nurra (Carbonia 1942)
Giovanni Pilia (Cagliari 1958)
Paola Raspitzu (Sorgono 1961)
Sebastiano Virgilio (Mara 1957)
  

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