Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 December 2005
Ufficio Stampa
Università degli Studi di Cagliari

1 – L’UNIONE SARDA
Pagina 48 - Lettere & Opinioni
L’aspirante medico e la Costituzione
Chi passa i test d’accesso è solo fortunato?
Vorrei ancora parlare dell’ormai chiacchieratissimo test di ammissione a Medicina e Chirurgia. Più che di passione per la medicina, nel mio caso parlerei piuttosto di vocazione. La professione medica richiede un amore smisurato per gli altri. Purtroppo, di medici con queste caratteristiche ne sono rimasti ben pochi. Da quando ho coscienza di me stessa, mi rendeva felice il pensiero che un giorno sarei diventata un bravo medico. Ma mi sono scontrata con il test di ammissione. È un test che sminuisce l’intelligenza delle persone; basato su domande stupide che niente hanno a che fare con la Medicina... Cultura generale: «L’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica italiana risale al... Cinque opzioni». Credete davvero che un paziente che sta perdendo la vita sia interessato al fatto che il suo medico conosca la risposta a questa domanda? Per quanto riguarda le altre materie (Biologia, Chimica, Fisica e Matematica), i quesiti proposti non hanno niente a che vedere con la preparazione acquisita al liceo. Mi trovo d’accordo con il medico che afferma che questi test siano degni di un programma televisivo. Non vedo perché uno che aspira a diventare avvocato possa realizzare il suo sogno e chi aspira a diventare medico no! Sono confusa; non desidero fare nulla di diverso, ma non sono sicura di poter realizzare il mio progetto di vita. È giusto che a 20 anni mi senta frustrata già prima di cominciare a vivere? Tutto per uno stupido test che, con un po’ di fortuna, passerebbe anche un bambino! Si tratta dopotutto di tracciare 80 crocette dentro i quadratini, come alla scuola materna. È giusto che una ragazza a 20 anni pensi di aver bisogno di antidepressivi per una delusione tanto grande? In una facoltà complicata come Medicina e Chirurgia la selezione avverrebbe naturalmente; che senso ha un test tanto rigido? A chi pensa che il numero programmato sia una cosa giusta, auguro di vivere una sola giornata come io vivo ogni santa giornata. Chi sta dentro non è il più bravo, ma solo il più fortunato! S. A. - Cagliari Se hai questa grande passione per la Medicina, ti consiglio caldamente di non rinunciare al tuo sogno. Preparati per il test in maniera più mirata. Studia le prove passate e approfondisci le materie d’esame. Ma anche i fondamentali di Storia ed Educazione civica. Non è scandaloso che a un’aspirante matricola venga chiesto in quale anno sia entrata in vigore la Costituzione italiana. È invece - molto - sconcertante che qualcuno sbagli la risposta. Non si può fare il medico restando avulsi dalla realtà in cui si vive, ignorando le fondamenta e le regole della società che richiede e finanzia i servizi sanitari. Il numero programmato non è la soluzione di tutti i mali, ma garantisce almeno un rapporto umano (in tutti i sensi) fra docenti e studenti. Le migliori università del mondo selezionano rigorosamente gli iscritti. Cara S. A., non farti abbattere. Puoi passare la prossima prova d’ammissione e diventare un ottimo medico. Ma anche una persona migliore, perché avrai imparato a mettere a frutto una sconfitta.
Daniela Pinna
 
2 – L’UNIONE SARDA
Pagina 15 - Lavoro e Opportunità
All’estero con una borsa di studio
Ampia scelta: dalla Macedonia alla Finlandia e alla Cina

Alcuni Stati esteri e organizzazioni internazionali offrono a cittadini italiani borse di studio, utilizzabili nell’anno accademico 2006-2007, per seguire corsi in Università o Istituti superiori stranieri (statali o legalmente riconosciuti) o per effettuare ricerche in archivi, centri culturali, biblioteche, laboratori o infine per seguire corsi di lingua in centri specializzati. Le borse di studio sono generalmente riservate a laureati o artisti diplomati. Di seguito un elenco dei progetti con scadenza imminente con il tipo di borsa offerto: borse annuali per la Macedonia (scadenza 19 dicembre); borse annuali, estive, per la Germania (scadenza 21 dicembre); borse annuali per la Federazione russa e borse estive per la Finlandia (scadenza 29 dicembre); borse annuali per la Cina, Cipro, Grecia e Repubblica slovacca; borse annuali ed estive per la Polonia; borse estive per la Repubblica ceca; borse destinate alla ricerca letteraria per la Francia (scadenza 30 dicembre).
Maggiori informazioni nel sito internet www.esteri.it/ita/index.asp.
Renata Fadda
 
3 – L’UNIONE SARDA
Pagina 5 - Cronaca Regionale
Convegno a Cagliari Istruzione e formazione, ecco il nuovo sistema
Il disegno di legge per l’Educazione, l’Istruzione e la Formazione professionale, approvato a fine ottobre dalla Giunta è il tema dell’incontro regionale in programma oggi alle 15,30, nel Teatro dell’Ersu di Cagliari. Promosso dagli assessorati della Pubblica Istruzione e del Lavoro, sarà un momento di analisi e confronto utile per migliorare ed arricchire il testo di legge sul nuovo sistema dell’istruzione in Sardegna. Lunedì prossimo il disegno di legge sarà presentato a Nuoro, nei locali della Biblioteca Satta (ore 16,30). All’incontro di domani interverrà il presidente Soru, l’assessore della Pubblica Istruzione Pilia, dell’assessore del Lavoro Salerno e il presidente della Commissione consiliare della Cultura e Formazione professionale, Gessa. E’ possibile scaricare il disegno di legge da www.regione.sardegna.it e inviare i commentati a legge.istruzione@regione.sardegna.it.
 
 
 


4 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 1 – Cagliari
Architettura, una bolla di sapone
Crescono le attese degli studenti mentre nell’ateneo si affievolisce la spinta sulla nuova facoltà
Il policlinico universitario assorbe troppe risorse
CAGLIARI. Nel marzo 2005 la facoltà di architettura di Cagliari era un sogno da realizzare a tutti i costi, in giugno una realtà sulla quale il rettore si sbilanciava fino a chiedere una sede definita quale la manifattura tabacchi dismessa, in settembre ci si domandava già quando sarebbero cominciate le lezioni: ieri mattina il consiglio di amministrazione dell’ateneo ancora metteva all’ordine del giorno un parere sulla facoltà di architettura. Il fervore dei primi mesi del 2005 risulta perduto, i docenti universitari sono impegnatissimi in assistenze morali e materiali sui piani paesistici, a marzo, poi, cominceranno i corsi per preparare i funzionari regionali a una migliore tutela del valore ambientale, insomma si teme che si sia rallentata la spinta ad aprire il nuovo corso di studi. Non mancherebbero altre ragioni: economiche e anche culturali.
 Le ragioni economiche. Sono semplici: l’università non nuota nel denaro, i patti elettorali contratti dal rettore per modificare ancora una volta lo statuto dell’ateneo e ricandidarsi non gli permettono di togliere nulla al completamento del policlinico universitario (opera necessaria, per altro verso, se si considera l’urgenza didattica e assistenziale di costituire l’azienda mista). Inoltre, la facoltà di architettura pur nella foga primaverile nasceva già con un forte handicap: nello schema pensato per rendere più semplice la fase di partenza, questa era una gemmazione della facoltà di ingegneria, in particolare delle materie legate alla composizione e all’architettura tecnica, corsi già attivi quindi attrezzati dei materiali didattici necessari, riconoscibili negli spazi assegnati e tenuti da docenti inseriti nell’organico con regolare stipendio. Naturalmente, per formare un architetto devono essere previste molte altre materie, ma il nocciolo della preparazione, al momento, poteva risultare contenuto in alcuni insegnamenti non di nuova istituzione. Secondo i più, l’handicap connesso con una situazione di questa natura aveva e ha due facce. Da un lato l’impostazione culturale: la formazione di un ingegnere e quella di un architetto secondo un dibattito molto acceso non devono portare allo stesso risultato e devono tenere ben distinte le radici. Dall’altro l’organizzazione didattica: i professori di ingegneria che verranno chiamati a tenere le lezioni (e che già le tengono nel dipartimento di architettura) sono quasi tutti prossimi alla pensione, non è facile immaginare che queste cattedre a metà tra una facoltà e l’altra richiameranno l’attenzione di docenti di alta qualificazione e magari famosi quindi c’è il rischio che, se il presente è certo e onesto, il futuro rischia di macchiarsi di un grave difetto: la mediocrità didattica.
 La vicenda della possibile sede di Architettura, fino all’estate scorsa l’ex manifattura tabacchi, è anche questa imparentata con le ristrettezze economiche: sul tema edilizia universitaria al momento non ci sono fondi da dirottare sulla facoltà di architettura. Anzi: tutti gli insegnamenti che faranno capo al policlinico universitario non vedono di buon occhio il fatto che fondi ulteriori eventualmente reperibili siano destinati a edifici diversi da quelli legati a Medicina e alle facoltà collegate. Di recente la Regione ha manifestato l’intenzione di allargare gli uffici del consiglio regionale con la manifattura tabacchi, ma l’università non ha fatto seguire atti o richieste affinché Regione e Comune accettassero di valutare altre soluzioni per dare spazio alla nascente facoltà. Insomma, è tutto fermo. Forse è questo il motivo per cui riaffiora un ricordo, vecchio di qualche anno, di una possibile via d’uscita per gli atenei sardi decisi a migliorare il livello culturale dei progettisti: l’idea era quella di dare vita a un politecnico universitario che raggruppasse la facoltà di ingegneria di Cagliari e quella di architettura di Alghero-Sassari. Si trattava di costituire un organismo universitario autonomo rispetto ai due atenei che avrebbe avuto il pregio di non duplicare facoltà e di mettere assieme il meglio dell’offerta didattica della Sardegna. Sassari sostenne l’idea per un po’, Cagliari mai (la spiegazione è che il potere nell’ateneo cagliaritano ha due fonti storiche, Medicina e Ingegneria). Con questo antefatto, e visti gli stenti in cui oggi viene lasciata Architettura nella fase della gestazione, la nuova facoltà somiglia di più a un contentino di fine mandato (del rettore) piuttosto che al progetto di promuovere il salto culturale delle prossime generazioni di progettisti.
Alessandra Sallemi
 
5 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 2 – Cagliari
Università - La burocrazia rovina la festa
Neolaureati costretti a rinviare la specializzazione
CAGLIARI. Ventitrè anni e una laurea di primo livello in tasca, ma di farla andare avanti la burocrazia universitaria non ne ha per nulla intenzione.
Quello che detto così potrebbe sembrare uno scherzo è invece la realtà amara con cui s’è trovata a fare i conti Francesca (‹‹non voglio essere riconosciuta››, dice), e insieme a lei un centinaio di coetanei che tra il 17 e il 23 novembre hanno discusso la loro tesi, laureandosi in Psicologia, un ramo della facoltà di Scienze della formazione.
Finita la festa, i neo dottori, desiderosi di non perdere tempo e di darci subito sotto per arrivare alla laurea specialistica, si son trovati davanti a un muro: le iscrizioni sono scadute il 31 ottobre, e sino a marzo non ne saranno aperte delle altre. ‹‹Un classico caso di pessima organizzazione universitaria - si sfoga Francesca - Per venti giorni, ho perso un’opportunità››.
E dire che il corso di laurea specialistica in Psicologia è partito solo il primo dicembre: ‹‹Prevede 120 posti - va avanti Francesca - ma secondo voci di corridoio gli iscritti sono molti meno. Perché allora non prorogare le iscrizioni, almeno sino ad arrivare al massimo di studenti ammissibili?››.
 In difesa degli studenti, increduli davanti all’impossibilità di anticipare la sessione di laurea o di prorogare i termini per le iscrizioni, si schiera Fabiola Nucifora, rappresentante degli universitari nel Senato accademico. ‹‹Da tutta la vicenda - dice - quel che emerge è l’assoluta mancanza d’organizzazione e l’incapacità di comunicare. Se le cose fossero state pensate in modo più ordinato non si sarebbe arrivati a questo punto››.
 Per Fabiola Nucifora si sarebbe potuto pensare, ad esempio, ad inserire una sessione di laurea tra settembre e ottobre, e comunque prima della scadenza delle iscrizioni: ‹‹Altre facoltà, come Giurisprudenza - dice - l’hanno fatto››. A Psicologia invece, dopo le lauree di luglio, s’è passati direttamente a quelle di poche settimane fa, ‹‹disattendendo - dice Nucifora - le aspettative degli studenti››. Che ora chiedono almeno di poter frequentare, e formalizzare l’iscrizione a marzo. ‹‹Anche se - dice Francesca - sarebbe una magra consolazione: per chi vorrebbe fare domanda per la borsa di studio significherebbe avere solo pochi mesi di tempo per dare gli esami necessari ad entrare in graduatoria››.
Ma non è detta l’ultima parola: la speranza è che ci sia un intervento del rettore che tolga i giovani dottori dalla spiacevole situazione.
S.Z.
 
6 – LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 2 – Cagliari
Sinistra Universitaria
No a dimissioni rettore

CAGLIARI. La Sinistra universitaria «si discosta totalmente» dal richiedere le dimissioni del rettore Pasquale Mistretta, per il modo in cui sono state gestite le ultime elezioni studentesche. Lo precisa il presidente dell’associazione, Gianluigi Piras, secondo cui i problemi nello svolgimento delle elezioni, sono attribuibili al fatto che nel mese di novembre le iscrizioni sono ancora aperte, e a qualche disattenzione da parte dei rappresentanti delle liste. Secondo Piras inoltre, «sarebbe stato utile da parte dell’Università una maggior attenzione nella scelta del dirigente responsabile dell’ufficio elettorale».
(s.z.)
 

Questionnaire and social

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