Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 December 2005
Ufficio Stampa
Università degli Studi di Cagliari

1 – L’UNIONE SARDA
Pagina 19 Cagliari e Provincia
«Diteci come è morto nostro fratello»
Oggi l’Università darà al magistrato i nomi dei chirurghi
Il caso. I dubbi e i misteri sulla fine del geometra deceduto dopo un’operazione di ernia al Policlinico di Monserrato
Nella camera mortuaria dell’Oncologico i parenti di Pancrazio Azzena si chiedono cosa o chi, durante un intervento chirurgico, ha causato la perforazione intestinale che lo ha ucciso.
«Niente riporterà in vita mio fratello, ma vogliamo capire come e perché è morto dopo una semplice operazione chirurgica». Fa freddo nella sala mortuaria dell’ospedale Oncologico. Un muro grigio separa la disperazione della famiglia dal corpo di Pancrazio Azzena, il geometra cagliaritano di 53 anni, deceduto giovedì scorso per una perforazione intestinale dopo un intervento al Policlinico universitario di Monserrrato per eliminare il fastidio di un’ernia. Sono tanti i dubbi e gli interrogativi che Giangiacomo Pilia, il magistrato incaricato delle indagini, vuole chiarire al più presto per capire se c’è stato un errore dell’équipe chirurgica o se il decesso è stato causato da una tragica fatalità. È altrettanto importante sapere se tutte le valutazioni precedenti l’operazione erano corrette e perché l’operazione è stata effettuata in una struttura priva del reparto di Rianimazione. La famigliaSeduti nelle poltrone amaranto del "Businco" i due fratelli e le due sorelle aspettano da cinque giorni che il magistrato conceda l’autorizzazione al funerale. Cinque giorni interminabili, e non sono finiti, per ricordare un uomo con mille interessi. Gli anni dell’adolescenza passati tra le viuzze del rione di Castello, dove i cinque fratelli sono nati, dopo che il padre di origini galluresi si era trasferito in città. Poi il matrimonio, i figli e la vita di tutti i giorni. Il dolore è intenso, pesante come un macigno e reso, se possibile, ancora più insopportabile dall’indecisione sulla data per l’ultimo saluto. La moglie e la figlia di Pancrazio Azzena - che tutti chiamavano Cicci - sono distrutte e affidano all’avvocato Carlo Angioy l’invito «affinché si ponga in essere un rispettabile silenzio stampa sull’episodio al fine di non arrecare ulteriori patimenti ad una famiglia già grandemente provata da un eco mediatico offerto ad un lutto che, in quanto tale, è strettamente personale». Il ricordo«Cicci era iperattivo, molto dinamico, non stava fermo un minuto», dice un fratello. «Era sempre allegro, insomma era il punto di riferimento della famiglia. Era un testimone di Geova, conosciuto e stimato da molti per la sua simpatia e cordialità. Aveva una grande passione per i computer e per i programmi informatici». Ma quali sono le cause della sua scomparsa? «Non sappiamo niente, siamo nelle mani della magistratura. Mio fratello aveva deciso di rivolgersi ai medici del Policlinico di Monserrato per un’operazione che era diventata ormai indispensabile. L’aveva programmata da tempo: nulla di preoccupante ci aveva detto. Tanto che otto giorni fa era arrivato nella struttura universitaria con i suoi piedi. Era tranquillo, aveva la Tv e il suo immancabile portatile». Giovedì scorso, dopo due giorni di agonia al Binaghi, è morto. «Martedì l’hanno operato al Policlinico. Poi qualcosa non è andata per il verso giusto, è entrato in coma e lo hanno trasferito in fretta e furia nel reparto di Rianimazione del Binaghi perché - così ci hanno spiegato - a Monserrato non c’era una struttura simile. Dopo 48 ore mio fratello ha smesso di vivere. La dottoressa del Binaghi che ha eseguito il primo esame necroscopico si è accorta che c’era qualcosa di strano e ha avvisato il magistrato. Così - visto che al Binaghi non ci sono sale adatte - il corpo di mio fratello è finito all’Oncologico per altri test. Il resto è dolore e sconcerto per i dubbi e i misteri sui motivi che hanno causato la morte». Le indaginiIl sostituto procuratore Pilia ha ordinato il sequestro delle cartelle cliniche di Pancrazio Azzena. I militari della Guardia di finanza del Nucleo di polizia giudiziaria del Tribunale hanno tentato di recuperarle, ma erano scritte a penna, illeggibili. Solo tra oggi e domani l’Università consegnerà al magistrato i nomi degli specialisti che hanno partecipato alla tragica operazione. Sempre oggi il medico legale Francesco Paribello riceverà l’incarico per la valutazione degli esami istologici e di tutte le carte relative al geometra. Ci vorranno almeno venti giorni prima che il professionista metta a disposizione degli inquirenti i risultati delle analisi. L’avvocato Angioy rappresenterà legalmente la famiglia del morto, che - dopo la rinuncia del perito di parte Roberto Demontis - per le valutazioni mediche farà affidamento a Elena Mazzeo, dell’Istituto di medicina legale di Sassari.
Andrea Artizzu

2– L’UNIONE SARDA
Pagina 25 - Carbonia
Sessanta candidati per il master di architettura
I posti a disposizione sono soltanto trenta. Il sindaco: «Un grande risultato»
Sessanta candidati per il primo master che ha trovato casa nell’area della vecchia miniera Serbariu. Si tratta del master universitario di secondo livello in "Recupero e conservazione dell’architettura moderna", organizzato dal Dipartimento di Architettura della Facoltà d’Ingegneria dell’Ateneo cagliaritano e cofinanziato dall’amministrazione comunale (il costo dell’intero progetto è di circa 240 mila euro, 80 mila è quota che sarà spesa dal Comune). Le iscrizioni alle selezioni, che scadevano il 25 novembre, sono state appunto oltre sessanta, ovvero il doppio dei posti messi a concorso e il numero più alto ottenuto dai master proposti dall’Università di Cagliari. Per chi riuscirà a entrare a far parte della "classe" la città e i suoi edifici diventeranno un oggetto di studio quotidiano e al termine del master gli elaborati giudicati potenzialmente utili saranno promossi a progetti di recupero e risanamento urbano La risposta al bando di selezione è certamente ragguardevole soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di un master universitario che prevede una tassa d’iscrizione di duemila 400 euro. «Siamo decisamente soddisfatti per questo primo importante risultato - ha dichiarato il sindaco Tore Cherchi - rappresenta un ulteriore rafforzamento della presenza dell’Università di Cagliari nel Sulcis ? Iglesiente. Il Master sarà un’occasione ricca di effetti positivi per lo sviluppo sociale, culturale ed economico dei giovani e della città».
(s. p.)

3– LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 1 – Cagliari
Gli architetti: «Due facoltà? Troppe»
Laurea in architettura
Una lettera inviata ai rettori e al presidente della giunta regionale
CAGLIARI. Settembre, Sassari, lettera della federazione degli ordini degli architetti, tema: la nascente facoltà di architettura di Cagliari. Con vari argomenti gli architetti della Sardegna decidono che due «architetture» sono troppe per un’isola, «poco popolata» per giunta. La lettera è di tre mesi fa e non è mai stata resa nota, tantomeno è diventata oggetto di dibattito tra i progettisti isolani. Neppure i due rettori di Cagliari e Sassari, tra i destinatari del documento, hanno ritenuto necessario parlare a viso aperto, magari con Soru presidente della Regione e Pilia assessore alla cultura, altri destinatari. Le voci si rincorrono, i fatti anche: se non c’è stato il dibattito, ci sarà la polemica.
 Il tono è garbato, ma il contenuto deciso e si chiude con un invito al comitato di coordinamento per la Regione (che approva l’istituzione delle nuove facoltà) affinché vigili «sulla qualità delle proposte formative offerte dalle università dell’isola nell’ottica di implementare e facilitare gli obbiettivi culturali proposti evitando un proliferare di offerte e una conseguente dispersione di risorse culturali e finanziarie che potrebbe andare solo a scapito della necessaria qualità ed eccellenza richieste». «Il moltiplicarsi negli ultimi anni delle facoltà di architettura (dalle 10 esistenti negli anni Settanta alle 21 attuali distribuite in quindici regioni) ha indubbiamente risposto a un’esigenza reale - commentano gli architetti attraverso il presidente della federazione Gian Giuliano Mossa - producendo effetti positivi soprattutto ove queste facoltà hanno posto alla base del processo formativo la qualità, smettendo di ragionare in ottiche provincialistiche ed aprendosi viceversa verso l’ampio e valido panorama delle esperienze internazionali. Anche in Sardegna - si continua nella nota - è sorta recentemente una facoltà di architettura colmando una lunga carenza riscontrata da studiosi e professionisti sin dagli anni Cinquanta del secolo appena trascorso, ed è con piacere che, analizzando gli indici di valutazione annualmente elaborati dal Censis e finalizzata alla pubblicazione della Guida delle università italiane... si è potuto notare come la neonata facoltà di Alghero raggiunga tra le ‘matricole’ una posizione di prestigio... E’ indispensabile che in una Regione poco popolata come la nostra, l’offerta formativa non possa essere commisurata solo alle esigenze quantitative del mercato interno ma debba distinguersi per la capacità di saper svolgere un percorso formativo di eccellenza... E’ indubbio che tale impostazione metodologica, così come attualmente avviene per la facoltà di Alghero, chieda un grande impegno nei laboratori di progettazione, ma anche molte lezioni aperte, seminari, conferenze, con presenza costante di docenti e professionisti anche di altri paesi europei, con viaggi ed esperienze di tirocinio fuori Sardegna». Il documento degli architetti, in quest’ultimo passaggio, si presta a varie letture di cui una potrebbe essere questa: tenere in piedi una facoltà come quella algherese costa e nell’isola non sembra esserci posto per una duplicazione di tali costi. L’università di Cagliari continua a sostenere di voler aprire la facoltà di architettura, anche se i corsi auspicati già per l’anno accademico 2005-2006 di fatto non cominceranno prima del 2006-2007 e, comunque, ancora la settimana scorsa l’operazione «nuova facoltà» era ferma all’espressione del parere (favorevole) da parte del consiglio di amministrazione d’ateneo. Stupisce il silenzio sul documento degli architetti, ma sembra che le università di Cagliari e Sassari siano abituate a marciare ignorandosi. Come quando ingegneria di Cagliari incassò una classificazione che le permetteva di laureare architetti in cinque anni (ingegnere edile architetto), secondo le norme europee le quali, per alcune professioni, non autorizzano lauree brevi, cosicché Alghero, architettura nata con corsi triennali da diploma cui si sarebbero dovuti aggiungere i due per diventare «dottori architetti», rischiava di restare con le sole lauree brevi. Alla fine non è successo, nel 2005-2006 ci saranno anche i corsi per i due anni successivi al triennio. Viene da chiedere: ma è così che si procede per progettare la formazione dei futuri architetti?
Alessandra Sallemi
 
4 - LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 2 – Cagliari
Ex Magistero, una facoltà che scoppia
Seimila studenti, spazi esigui, docenti insufficienti e un corso super gettonato
CAGLIARI. Per oltre trent’anni è stato semplicemente “il Magistero”, uno degli assi portanti dell’intero polo umanistico. Dai primi anni ‘90 è invece Scienze della formazione, una facoltà che prepara i futuri operatori del sociale, ma che ancora annaspa.
 Tra spazi esigui, insegnanti che sono troppo pochi rispetto all’elevato numero di studenti, e segreteria che funziona a ranghi ridotti, ecco perché spesso per gli universitari, ma anche per gli addetti ai lavori, c’è da perderci la testa.
 Che tra i problemi più sentiti ci fosse quello degli spazi è cosa nota da tempo. A sentire dalla viva voce degli studenti è addirittura il problema numero uno.
‹‹Siamo in tanti - dicono in coro alcuni studenti fermati poco prima dell’ingresso in facoltà - Spesso solo chi arriva prima riesce a seguire davvero bene la lezione››. Un peccato, anche perché la facoltà è di quelle che piace. E che attrae: ‹‹Seimila studenti, soprattutto ragazze, a convincerli a venire da noi è la qualità degli insegnamenti - dice con un sorriso il preside Alberto Granese - E’ questo il nostro punto di forza: discipline che appassionano, che servono per la vita e per il lavoro, dove l’aspetto umanistico si sposa con quello più propriamente tecnico››. Giovani pronti per l’insegnamento nelle scuole dell’infanzia ed elementari, giovani pronti a lavorare nel sociale, magari con gli anziani, o con gli emarginati. Sono per la maggior parte queste le figure che escono fuori da un percorso di studi in Scienze della formazione. Che in alcuni momenti ha rischiato quasi di scoppiare. Come qualche anno fa, quando il corso di Psicologia (che non aveva il numero chiuso) arrivò a contare mille matricole. ‹‹Ancora oggi gli studenti del corso sono tanti - sottolinea Granese - e questo è un motivo per cui chiediamo che Psicologia diventi facoltà autonoma. Ma il solo numero di studenti non basta››. Già: occorrono anche docenti, spazi, occorre il consenso degli altri. Che per ora non c’è: ‹‹Il rettore, Pasquale Mistretta, in questo senso s’è mostrato disponibile - dice Granese - Ma le altre facoltà non sono sulla stessa linea: nove su dieci hanno detto no››. Roba di mesi fa, chissà, è la speranza di Alberto Granese, che qualcosa non cambi. Intanto ci s’affanna per risolvere gli altri problemi. Che non sono solo quelli delle poche aule per le lezioni. Pochi giorni fa, ad esempio, alcuni neo laureati avevano lamentato di non potersi iscrivere subito alla laurea specialistica: ‹‹Tutto dipende - dice Granese - dal fatto che le scadenze spesso pongono limiti invalicabili. Ma poiché le cose che facciamo, le facciamo per gli studenti, è probabile che qualcosa si smuova, e che si riaprano i termini d’iscrizione. Attenzione però: la situazione la stiamo ancora valutando››. Più difficile da risolvere, almeno per ora, tutto il resto: dai docenti che non bastano, e che costringono a fare largo uso di contrattisti, alle segreterie studenti, che col passaggio di competenze dall’amministrazione centrale, sono sommerse di lavoro. Anche in questo caso, si tratta d’un problema di numeri: troppi studenti, e pochi impiegati per soddisfare tutte le loro richieste. Insomma: qui si sventola bandiera bianca.
Sabrina Zedda

Tutto si regge sulle spalle dei contrattisti
I numeri
CAGLIARI. Seimila iscritti, divisi tra i corsi di laurea triennale e quelli di laurea specialistica, 48 docenti, tra quelli di prima e seconda fascia. Per capire che Scienze della formazione scoppia basta leggere questi primi numeri. Che sostanzialmente dicono: gli insegnanti non bastano. Ed allora ecco 36 ricercatori, e la bellezza di 255 contrattisti, chiamati spesso a far lezione agli universitari. ‹‹Una vera e propria anomalia - dice Granese - In passato, prima d’arrivare all’insegnamento bisognava mangiarne pagnotte››. Invece s’è arrivati al paradosso, e la via d’uscita sembra lontana. ‹‹I soldi son pochi - dice il preside - Anche se quest’anno c’è stato attribuito un budget che non ci permette nuovi insegnanti››. E veniamo all’offerta formativa. Scienze della formazione offre tre corsi per lla laurea di primo livello e due per quella specialistica. Si tratta di Scienze e tecniche psicologiche applicate all’apprendimento e alla salute; Scienze e tecniche psicologiche applicate all’organizzazione e turismo, Scienze e tecniche psicologiche. Sono lauree specialistiche Psicologia (la più gettonata) e Programmazione e gestione dei servizi educativi.
(s.z.)
 
5 - LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 26 – Sassari
«Senza il cda l’Ersu rischia la paralisi»
Mancano ancora i tre membri di nomina politica, gli studenti si rivolgono a Soru
SASSARI. L’Ersu rischia la paralisi. Da quasi tre mesi l’ente per il diritto allo studio è senza consiglio di amministrazione e gli studenti ora chiedono l’intervento di Renato Soru per sbloccare una situazione in fase di stallo. Il cda è stato sciolto il 19 settembre scorso e da allora si attende la scelta dei tre componenti politici dell’organismo che regge l’ente. Sono stati eletti il rappresentante degli studenti, Simone Campus, e quello dei docenti, Giorgio Pintore. Mancano quelli politici. Il Consiglio di amministrazione viene scelto dal presidente della giunta Regionale su proposta del preside della facoltà, gli altri due membri dal consiglio. Alla base del ritardo ci sarebbe il mancato accordo sui candidati. Tra i nomi che circolano da qualche settimana in modo informale ci sarebbe come candidato alla presidenza quello di Antonello Mattone.
 Gli studenti temono che l’attesa diventi ancora più lunga. L’ultima volta che venne rinnovato il cda passarono sei mesi prima che l’accordo venisse trovato.
 Nella lettera che il rappresentante degli universitari ha inviato a Renato Soru e Giacomo Spissu si mette in evidenza il rischio del blocco di tutte le attività.
 “Per ora i servizi di mensa e alloggio vanno avanti, ma tutta la pianificazione resta scoperta - spiega il rappresentante degli studenti Simone Campus -. La Regione ha sottoscritto un protocollo di intesa con le università sarde e Sassari rischia di restare fuori dai fondi per l’edilizia perché non ha ancora un organo politico. Già arrivano i primi disagi come la chiusura della casa dello studente per la settimana di Natale. Le elezioni per il rinnovo sono avvenute a maggio, non possiamo più aspettare”.
 
6 - LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 26 – Sassari
Brevi
Scienze Politiche - Master in statistica applicata

E’ stata attivata all’Università la quarta edizione del Master universitario di 1º livello in Statistica applicata, organizzato dalla facoltà di Scienze politiche, in collaborazione con l’Agenzia Regionale del lavoro e la Regione. La domanda di partecipazione, il cui modulo potrà essere scaricato dai siti www.masterstat.it oppure www.ammin.uniss.it/scuole-specializzazione/master.php deve essere presentata o inviata all’Ufficio protocollo, piazza Università 21, entro il 16 dicembre.
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA
Pagina 30 – Sassari
Ersu Per gli studenti dell’università, della’Accademia di Belle arti e del Conservatorio è in pagamento, in qualunque agenzia del Banco di Sardegna, la prima parte della borsa di studio relativa all’anno accademico 2005/2006. Gli studenti interessati sono invitati a riscuotere il beneficio entro il 31 dicembre, la seconda parte verrà erogata entro giugno 2006. Agli studenti iscritti al 1º anno la seconda parte della borsa di studio verrà erogata dopo il superamento di 20 crediti autocertificati al settore Diritto allo studio in via Carbonazzi 10.
Rimborsi tasse universitarie Fino al 16 dicembre negli sportelli del Banco di Sardegna sono disponibili i rimborsi delle tasse universitarie in favore di coloro che hanno beneficiato della borsa di studio Ersu.

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie